MACCHINE UTENSILI. Struttura e trasmissione del moto

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MACCHINE UTENSILI Struttura e trasmissione del moto

Parti principali delle macchine utensili Bancale o basamento Motore Organi di trasmissione e di trasformazione del moto Il bancale è la parte principale della macchina utensile e ha il compito di contenere tutti i cinematismi, posizionare gli utensili e il pezzo, garantendone il movimento reciproco che ne consenta la lavorazione. Per non deformarsi e ottenere la precisione richiesta, esso deve possedere una notevole rigidezza poiché, come si è già detto, deve sopportare tutte le forze che si sviluppano durante le lavorazioni. Dopo la fusione, normalmente i bancali di ghisa vengono sottoposti a un adeguato periodo di stagionatura, mentre i bancali in lamiera saldata sono soggetti a un trattamento di distensione.

Guide di scorrimento Nelle macchine utensili il compito delle guide è quello di garantire le movimentazioni degli organi mobili, assicurando elevata precisione. Per questo motivo devono possedere le seguenti caratteristiche: buona resistenza all'usura; elevata durezza; basso coefficiente di attrito; facilità di registrazione per la ripresa dei giochi. Le guide possono essere ricavate direttamente sul bancale (e sottoposte pertanto a tempra superficiale) oppure riportate mediante viti. In questo ultimo caso sono costituite da lamine di acciaio temprato. Le guide possono essere: piane prismatiche o a"v" a coda di rondine a rotolamento

Motori Motori a corrente alternata: sono generalmente motori asincroni trifasi, molto diffusi per la robustezza, la semplicità costruttiva e la sicurezza di esercizio. Tuttavia presentano una coppia non molto elevata all'avviamento e funzionano normalmente a velocità costante, che può essere regolata con la variazione delle coppie polari o con la variazione della frequenza. Si utilizza il primo metodo quando risultano sufficienti due o, al massimo, tre velocità del motore (per esempio 750 e 1500 giri/min, oppure 1500 e 3000 giri/min). Si utilizza, invece, il secondo metodo quando occorre regolare la velocità di funzionamento del motore entro un campo prestabilito. Normalmente nelle macchine utensili sono impiegati motori a corrente alternata, a una o due coppie di poli (quindi a una o due velocità), interponendo tra il motore e gli organi periferici un variatore di velocità. I motori moderni hanno una regolazione elettronica della velocità e freni elettromagnetici in asse.

Motori a corrente continua Possono essere favorevolmente impiegati nelle macchine utensili, soprattutto quelle a controllo numerico e quelle con velocità di rotazione programmata, grazie alla loro buona regolazione continua di velocità, frenatura, arresto e inversione.

Innesti meccanici a denti Gli innesti meccanici a denti permettono di collegare due alberi mediante l'ingranamento frontale dei denti di due semigiunti.

Innesti a frizione Innesti a frizione piana

Innesti a frizione conica

Innesti elettromagnetici Gli innesti elettromagnetici sono frizioni piane a dischi multipli, il cui innesto è dovuto a una forza elettromagnetica, prodotta con corrente continua che eccita un elettromagnete. Il disinnesto si ottiene con l'interruzione della corrente. In assenza dell'azione dell'elettromagnete i dischi sono riportati nella posizione iniziale dall'azione di piccoli magneti permanenti o da molle antagoniste.

Giunti rigidi Giunti elastici Giunti articolati

Giunti idraulici

Giunti di sicurezza

Freni elettromagnetici Alcune macchine utensili, soprattutto se caratterizzate da alte velocità e grandi masse rotanti, sono dotate di appositi freni per l'arresto rapido degli organi in movimento. Normalmente si tratta di dispositivi che funzionano inversamente agli innesti elettromagnetici, cioè l'azione frenante si manifesta quando vengono scollegati dal motore gli organi in movimento, allo scopo di accelerarne l'arresto.