Procedura per la tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti



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Procedura per la tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti La Provincia di Trieste, in attuazione dell'art. 1, comma 51 della legge 190/2012 che introduce l'art. 54 bis nel d.lgs. 165/2001 (Testo unico sul lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione) - individua la procedura per la segnalazione di illeciti e irregolarità riscontrate nell'ambito dello svolgimento del proprio lavoro da parte del personale dipendente e dei collaboratori dell'ente. La procedura di cui all'articolato che segue è stata messa a punto sulla base di quanto previsto dal Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) approvato con la deliberazione n. 72 dell'11 settembre 2013 dell'ex Civit, ora Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), nonché delle più recenti Linee guida in materia di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti (c.d. whisleblowing) approvate dal Presidente dell'anac con la determinazione n. 6 del 28 aprile 2015. L'ANAC, nell'ambito del generale potere di indirizzo e di vigilanza sulle misure di prevenzione della corruzione nei confronti di tutte le pubbliche amministrazioni, con l'approvazione di specifiche Linee guida ha inteso adottare un atto di regolazione di portata generale con la finalità di fornire indicazioni in ordine alle misure che le pubbliche amministrazioni devono approntare per la tutela dei segnalanti di condotte illecite, fermo restando che il modello procedurale proposto dall'autorità può essere adeguato dalle singole amministrazioni in relazione alle proprie esigenze organizzative. 1. Wistleblower e whistleblowing Con le norme sopra richiamate l'ordinamento italiano si arricchisce del principio già presente nella cultura giuridica anglosassone - della tutela del dipendente che segnala fatti illeciti e malfunzionamenti di cui sia stato testimone nello svolgimento del proprio lavoro (whistleblower) 1. Il comportamento del whistleblower è tutelato dall'ordinamento in quanto persegue l'interesse pubblico del buon funzionamento della pubblica amministrazione. Se non adeguatamente tutelato, il segnalante potrebbe omettere di effettuare la segnalazione per timore di subire misure discriminatorie o ritorsioni a suo danno. La segnalazione è un atto di manifestazione di senso civico. Chi la effettua contribuisce all'emersione e alla prevenzione di rischi e situazioni pregiudizievoli non solo per per l'amministrazione di appartenenza, ma per l'interesse pubblico collettivo. La segnalazione deve poter essere effettuata ad un'autorità che abbia il potere di agire efficacemente al riguardo. Il wistleblowing consiste nelle attività di regolamentazione e di gestione delle procedure volte a incentivare e a proteggere tali segnalazioni. Attraverso le attività di whistleblowing si provvede concretamente alla tutela del segnalante 2. Oggetto del whistleblowing Non esiste una lista tassativa di reati o irregolarità che possono costituire oggetto del whistleblowing. Vengono considerate rilevanti le segnalazioni che riguardano comportamenti, rischi, reati e irregolarità a danno dell'interesse pubblico. Le segnalazioni possono riguardare ad esempio azioni in violazione del Codice di comportamento dei dipendenti, azioni suscettibili di arrecare danni patrimoniali o danno all'immagine dell'ente, azioni che siano, anche indirettamente, pregiudizievoli per i cittadini 2. 1 Negli ordinamenti giuridici anglosassoni la norma riguarda sia il settore pubblico che il settore privato, mentre in Italia la norma è stata introdotta solo per la pubblica amministrazione. 2 Il Piano Nazionale Anticorruzione sottolinea l'accezione ampia che assume il concetto di corruzione introdotto con la legge 190/2012 : Esso è comprensivo delle varie situazioni in cui, nel corso dell'attività amministrativa, si riscontri l'abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati. Le situazioni rilevanti sono

Il whisteblowing non riguarda invece le lamentele di carattere personale del segnalante o richieste che attengono alla disciplina del rapporto di lavoro. 3. Il Responsabile della prevenzione della corruzione Come previsto dalle già citate Linee guida dell'anac il soggetto che riceve le segnalazioni e ne garantisce la riservatezza attraverso l'individuazione e il presidio della gestione della procedura è individuato nel Responsabile della prevenzione della corruzione. 4. Contenuto della segnalazione Il segnalante deve fornire tutti gli elementi utili alla ricostruzione del fatto e ad accertare la fondatezza di quanto segnalato. In particolare la segnalazione deve preferibilmente contenere i seguenti elementi: generalità e recapiti del segnalante; descrizione del fatto; circostanze di tempo e luogo in cui si è verificato il fatto oggetto della segnalazione; generalità o altri elementi che consentano di identificare il soggetto o i soggetti che hanno posto in essere il fatto segnalato; eventuali altri soggetti che possono riferire sul fatto oggetto di segnalazione; indicazione di eventuali documenti che possono confermare la fondatezza del fatto segnalato e ogni altra informazione che possa essere di utilità per il riscontro del fatto segnalato. La segnalazione deve essere sottoscritta dal segnalante. Le segnalazioni di cui alla presente procedura devono essere presentate esclusivamente compilando il modulo allegato. Eventuali segnalazioni anonime, anche se presentate utilizzando l'allegato modulo, non verranno prese in considerazione nell'ambito della presente procedura di whistleblowing in quanto mancanti di un contenuto obbligatorio per legge. Queste ultime saranno trattate alla stregua di altre segnalazioni anonime. 5. Soggetti e procedura per effettuare la segnalazione I dipendenti della Provincia di Trieste, i collaboratori, i consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo 3, qualora intendano segnalare situazioni di illecito o di irregolarità di cui siano venuti a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, devono utilizzare per la segnalazione il MODULO PER LA SEGNAZIONE DI ILLECITI O IRREGOLARITA' AI SENSI DELL'ART. 45 BIS DEL D.LGS. 165/2001, più ampie della fattispecie penalistica, che è disciplinata negli artt. 318, 319 e 319 ter del codice penale e sono tali da comprendere non solo l'intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione disciplinati nel Titolo II, Capo I, del codice penale, ma anche le situazioni in cui a prescindere dalla rilevanza penale venga in evidenza un malfunzionamento dell'amministrazione a causa dell'uso a fini privati delle funzioni attribuite ovvero l'inquinamento dell'azione amministrativa ab externo, sia che tale azione abbia successo sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo. (paragrafo 2.1 del P.N.A. 2013-2016). 3 L'ambito soggettivo di applicazione della presente procedura di segnalazione si estende al di là dei dipendenti dell'ente in quanto, analogamente a quanto è previsto per i Codici di comportamento dei dipendenti pubblici, le norme comportamentali, per quanto compatibili, costituiscono obblighi di comportamento per i collaboratori ed i consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo e valgono perciò per i titolari di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche così come per i collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore della pubblica amministrazione. Il Codice di comportamento dei dipendenti della Provincia di Trieste contiene queste disposizioni al comma 3 dell'art. 1 Riferimenti normativi, disposizioni di carattere generale e ambito di applicazione.

allegato al presente documento, che è scaricabile dal sito della Provincia (Amministrazione trasparente/altri contenuti/prevenzione della corruzione). Il modulo compilato e sottoscritto va presentato con una delle seguenti modalità: a) tramite invio all'indirizzo di posta elettronica segnalazioni@provincia.trieste.it appositamente dedicato alla ricezione delle segnalazioni; l'indirizzo è monitorato esclusivamente dal Responsabile della prevenzione della corruzione e dalla sua struttura di supporto (UO Pianificazione, controllo strategico e valutazione), che ne garantiscono la riservatezza; b) tramite servizio postale (anche posta interna); in tal caso, affinchè sia tutelata la riservatezza, la segnalazione deve essere inserita in una busta chiusa con la dicitura riservata personale recante il seguente indirizzo: Responsabile della prevenzione della corruzione della Provincia di Trieste, Piazza Vittorio Veneto 4 34132 Trieste. Il Responsabile della prevenzione della corruzione, ricevuta la segnalazione, identifica il segnalante in base all'identità, la qualifica e il ruolo e separa immediatamente tali dati identificativi dal contenuto della segnalazione attribuendo a quest'ultima un apposito codice sostitutivo dei dati identificativi, in modo da poter processare la segnalazione in modalità anonima e rendere possibile la successiva associazione della segnalazione con l'identità del segnalante nei soli casi in cui ciò sia strettamente necessario, come previsto dalla legge. Qualora il segnalante rivesta la qualifica di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio, l'invio della segnalazione al Responsabile della prevenzione della corruzione non lo esonera dall'obbligo, in presenza degli specifici presupposti, di denunciare il fatto penalmente rilevante alla competente Autorità giudiziaria. Allo stesso modo, in presenza di ipotesi di danno erariale, la segnalazione ai sensi della presente procedura non esonera dal presentare denuncia alla procura della Corte dei Conti quei soggetti della pubblica amministrazione obbligati dalle norme a tale adempimento. 6. Verifica della fondatezza della segnalazione La gestione e la verifica circa la fondatezza delle circostanze rappresentate nella segnalazione sono di competenza del Responsabile per la prevenzione della corruzione che vi provvede nel rispetto dei principi di imparzialità e riservatezza effettuando ogni attività opportuna, inclusa l'audizione personale del segnalante e di eventuali altri soggetti che possono riferire sui fatti segnalati. Qualora, all'esito delle verifica, la segnalazione risulti fondata il Responsabile della prevenzione della corruzione, in relazione alla natura della violazione, provvederà: a.) a presentare denuncia all'autorità giudiziaria competente; b.) a comunicare l'esito dell'accertamento al Responsabile della struttura di appartenenza dell'autore della violazione accertata, qualora quest ultimo sia un dipendente, affinché provveda all'adozione tempestiva dei provvedimenti di competenza, incluso l'esercizio dell'azione disciplinare, in presenza dei relativi presupposti; c.) a inviare l'esito dell'accertamento direttamente all'ufficio procedimenti disciplinari qualora l'autore della violazione accertata sia un dirigente. 7. Tutela del segnalante 4 E' assicurata la riservatezza della identità del segnalante in ogni fase della procedura e coloro che ricevono o sono coinvolti, anche se accidentalmente, nella gestione della segnalazione sono obbligati a tutelare la riservatezza di tale informazione. 4 Si richiama in proposito quanto è riportato nelle Linee guida dell'anac del 28 aprile 2015, parte V, recante Tutela dei consulenti e dei collaboratori a qualsiasi titolo nonché dei collaboratori di imprese fornitrici dell'amministrazione.

La violazione dell'obbligo di riservatezza è fonte di responsabilità disciplinare e in tal senso si intende integrato il Codice di comportamento dei dipendenti della Provincia di Trieste. Nell'eventuale procedimento disciplinare, a seguito di segnalazione, l'identità del segnalante non può essere rivelata senza il suo consenso, a meno che la sua conoscenza non sia assolutamente indispensabile per la difesa dell'incolpato. Tale circostanza, della quale sarà fornita adeguata motivazione nell'ambito del procedimento, sarà valutata dal Responsabile dell'ufficio procedimenti disciplinari e verificata dal Responsabile della prevenzione della corruzione. La segnalazione è sottratta all'accesso di cui agli artt. 22 e seguenti della Legge 241/1990. Il dipendente che segnala condotte illecite è tenuto esente da conseguenze pregiudizievoli in ambito disciplinare. Nei suoi confronti non è consentita né tollerata alcuna misura discriminatoria o forma di ritorsione, diretta o indiretta, aventi effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla segnalazione. Il dipendente che ritiene di aver subito una discriminazione a seguito di segnalazione ne dà notizia circostanziata al Responsabile della prevenzione della corruzione che, valutatane la fondatezza, assumerà le iniziative ritenute più adeguate. Il legislatore rinforza la tutela del segnalante con la previsione sancita al comma 3 dell'art. 54 bis del d. lgs. 165/2001 secondo cui l'adozione di misure discriminatorie è segnalata al Dipartimento della funzione pubblica, per i provvedimenti di competenza, dall'interessato o dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nell'amministrazione nella quale sono state poste in essere. 8. Responsabilità del segnalante La tutela del segnalante non può essere assicurata, e resta ferma la sua responsabilità, nel caso in cui la segnalazione configuri un'ipotesi di calunnia o di diffamazione ai sensi del codice penale o un fatto illecito ai sensi dell'art. 2043 del codice civile. Qualora, a seguito degli accertamenti interni, la segnalazione risulti manifestamente infondata ed effettuata per finalità opportunistiche al solo scopo di danneggiare il denunciato o altri soggetti, saranno valutate azioni di responsabilità disciplinare a carico del segnalante. 9. Formazione del personale La Provincia di Trieste darà ampia diffusione dei contenuti del presente documento al proprio personale tramite il Responsabile della prevenzione della corruzione e i dirigenti dell'ente. Per quanto riguarda invece le iniziative formative vere e proprie inerenti i diritti e gli obblighi relativi alla segnalazione di illeciti, in considerazione della prospettiva del superamento delle Province e del contestuale assorbimento dei personale dipendente in seno alla Regione e/o ai Comuni, si richiederà alla Regione Friuli Venezia Giulia di assumere direttamente in carico la formazione del personale dipendente della Provincia. Del resto ciò si pone in linea con il recente orientamento regionale relativo alla gestione unitaria della complessiva formazione del personale del comparto unico regionale e locale.

MODULO PER LA SEGNALAZIONE DI CONDOTTE ILLECITE DA PARTE DEL DIPENDENTE PUBBLICO AI SENSI DELL ART. 54-BIS DEL D. LGS. 165/2001 Il presente modulo, predisposto sul modello dell Autorità Nazionale Anticorruzione (cfr. Linee guida del 28 aprile 2015 ) deve essere utilizzato da: - dipendenti collaboratori e i consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi o che realizzano opere in favore dell amministrazione che intendono segnalare situazioni di illecito riguardanti la Provincia di Trieste, di cui siano venuti a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro. Si rammenta che l ordinamento tutela i soggetti che hanno effettuato la segnalazione. A tal fine, come previsto dalla legge, l amministrazione ha predisposto sistemi di tutela della riservatezza circa l identità del segnalante. In particolare l identità del segnalante è protetta: nel procedimento disciplinare, l identità del segnalante non può essere rivelata senza il suo consenso, sempre che la contestazione dell addebito disciplinare risulti fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione oppure qualora la contestazione dell addebito disciplinare sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione e la conoscenza dell identità del segnalante risulti assolutamente indispensabile alla difesa dell incolpato; la denuncia è sottratta all accesso previsto dagli articoli 22 ss. della legge 7 agosto 1990, n. 241; il denunciante che ritiene di essere stato discriminato nel lavoro a causa della denuncia può segnalare i fatti di discriminazione al Responsabile della prevenzione della corruzione della Provincia di Trieste e, eventualmente, all Ispettorato del Dipartimento della Funzione pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. La segnalazione può essere presentata: a) tramite invio all indirizzo di posta elettronica segnalazioni@provincia.trieste.it appositamente dedicato alla ricezione delle segnalazioni; b) tramite servizio postale (anche posta interna). In tal caso, affinché sia tutelata la riservatezza, la segnalazione deve essere inserita in una busta chiusa con la dicitura riservata personale, recante il seguente indirizzo: Responsabile della prevenzione della corruzione della Provincia di Trieste, Piazza Vittorio Veneto 4 34132 Trieste.

Dati del segnalante Nome e Cognome del segnalante: Qualifica servizio attuale: Unità Organizzativa e Sede di servizio attuale: Unità Organizzativa e Sede di servizio all epoca del fatto: Telefono: Email: Ente in cui si è verificato il fatto: Periodo o data in cui si è verificato il fatto: Luogo fisico in cui si è verificato il fatto: Soggetto che ha commesso il fatto: Nome, Cognome, Qualifica (possono essere inseriti più nomi) Eventuali soggetti privati coinvolti: Eventuali altri soggetti che possono riferire sul fatto: (Nome, Cognome, Qualifica, Recapiti) Eventuali allegati a sostegno della segnalazione: Dati e informazioni segnalazione condotta illecita Descrizione del fatto La condotta è illecita/irregolare perché: Se la segnalazione è già stata effettuata ad altri soggetti compilare la seguente tabella: Soggetto Data della segnalazione Esito della segnalazione Allegare la copia di un documento di riconoscimento del segnalante e l eventuale documentazione a corredo della denuncia. Il segnalante è consapevole delle responsabilità e delle conseguenze civili e penali previste in caso di dichiarazioni mendaci e/o formazione o uso di atti falsi, anche ai sensi e per gli effetti dell art. 76 del D.P.R. 445/2000 Data Firma

Elenco firmatari ATTO SOTTOSCRITTO DIGITALMENTE AI SENSI DEL D.P.R. 445/2000 E DEL D.LGS. 82/2005 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI Questo documento è stato firmato da: NOME: MARIA TERESA BASSA POROPAT CODICE FISCALE: BSSMTR46S63L424O DATA FIRMA: 07/09/2015 16:43:44 IMPRONTA: 489BE01AA627E3471DBA014C1CC06BB7F0887DBF6C312ECEF228877EEC6A1237 F0887DBF6C312ECEF228877EEC6A12372390BA5CEBC0ED8184078DEC09EE4471 2390BA5CEBC0ED8184078DEC09EE447144D98103FA3DE63A901473A980718C9B 44D98103FA3DE63A901473A980718C9B32105CE982146CE6000A8F9A5C8A99EF NOME: GABRIELLA LUGARA' CODICE FISCALE: LGRGRL67T53H224K DATA FIRMA: 07/09/2015 16:57:31 IMPRONTA: 362C2AADDEC55497139BF23F2D10967DA3D27398D7361814BEC1C11811E11CE8 A3D27398D7361814BEC1C11811E11CE88FC8D93004FCAE720AA5E6EEACA758BE 8FC8D93004FCAE720AA5E6EEACA758BE92319FDDCAC19E6D844FBA97B5AE4F9C 92319FDDCAC19E6D844FBA97B5AE4F9CF48CCF9732ABFEBA957D3D322F14EDB8 Atto n. 81 del 03/09/2015