In copertina: il lago di Bolsena



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In copertina: il lago di Bolsena

notiziario de: i gigli di Castro associazione culturale Presidente Siv Britt Schonberg siv949@gmail.com Dir. Artistico Giuseppe Copponi giuseppecopponi@libero.it Segretaria di redazione & coordinamento Ida Bucci coordigiglidicastro@gmail.com Hanno collaborato: Sara Dolci Marcello Forgia Maria C. Gualaccini Progetto grafico: Giuseppe Copponi La pubblicazione gratuita è dedicata alla promozione della cultura, del pensiero e dell Arte con particolare attenzione al territorio del Ducato di Castro e Ronciglione e paesi limitrofi. Opinioni e giudizi espressi impegnano esclusivamente gli autori - Ogni riproduzione, anche parziale, di testi e/o immagini sarà perseguita a norma di legge. distribuzione gratuita www.incastroigdc.it www.facebook.com/pages/ associazione-culturale-i-gigli-di-castro/ 310156885719904 twitter.com/igiglidicastro

Siamo arrivati alla terza uscita del nostro notiziario, la fatica è stata tanta da parte di tutti i collaboratori, ma devo dire che le soddisfazioni, le gratificazioni, sono stati di gran lunga maggiori! Incontrando i nostri lettori/sostenitori, dai quali siamo accolti a braccia aperte, la parola che ho sentito più frequentemente è stata speriamo... ed è proprio questo il nocciolo ; la speranza. La speranza che è l unica cosa che abbiamo: la certezza che la bellezza non mancherà mai! Che l amore non perderà mai contro il male. Da sempre la storia ci insegna proprio questo, dalla cenere è rinata miracolosamente la fenice, soltanto imparando a vedere la bellezza in ogni cosa, in ogni situazione, possiamo conquistare la speranza. Solamente la speranza vera, la certezza, ci fa vivere pienamente. Auguro perciò ad ognuno dei nostri lettori di poter vivere la bellezza. La Presidente Siv Schonberg

Il 2012 è iniziato con una nuova impostazione della programmazione degli eventi. Dopo la mostra di natale a Valentano abbiamo passato la pasquetta tra i gigli, una giornata di arte, musica e condivisione che ha visto una cinquantina di soci e simpatizzanti riuniti per passare qualche ora insieme e socializzare tra loro. A maggio abbiamo dato vita a Petali & Comics di cui parleremo nelle pagine successive, ma la novità più interessante è quella maturata dall esigenza e dal desiderio di aggregazione. La finalità è quella di creare un punto d incontro dove gli artisti e i cultori della cultura possano incontrarsi e scambiarsi le proprie idee! Grazie alla disponibilità dell Agriturismo Bisenzio (nostro associato) potremo usufruire di uno spazio aperto, a due passi dalle rive del lago di Bolsena (tra Capodimonte e Valentano), dove incontrarci e realizzare le nostre mostre ed i nostri eventi. La presenza della pizzeria-ristorante e delle camere faciliterà tutti i soci lontani che potranno unire al piacere dell incontro quello di un breve soggiorno-vacanza in un luogo veramente bello! Tra luglio e settembre proporremo tre mostre interessanti: Una di fumetti (naturalmente tavole originali), una collettiva a tema libero, ed una collettiva dedicata a Giovanna D Arco di cui ricorre il seicentesimo anniversario dalla nascita. Se è vero che il mangiare è anch esso fatto culturale, non ci sembra fuori tema dire che l agriturismo Bisenzio è un agriturismo vero! Olio, vino, verdure, sono coltivati e prodotti in loco così come i conigli che vengono allevati dall azienda. Quanto è buona la pizza poi non si può raccontare; dovete venire ad assaggiare di persona! Quindi l appuntamento per l estate è all Agriturismo Bisenzio, da luglio a metà settembre troverete sempre una mostra e qualche artista iscritto all Associazione. Voglio concludere con una riflessione un po amara che rispecchia però la realtà di questi anni di crisi e di perdita dei valori! La mia professione d insegnante mi tiene da anni a contatto con giovani (più o meno giovani) ed adulti (più o meno adulti)! Per fortuna ci sono anche molte eccezioni ma, nella grande maggioranza dei casi, il confronto è con persone apatiche, inappetenti, senza quella fame di conoscere, sapere, imparare, vivere e voler costruire i propri sogni. L Arte è una tentazione che appaga, che gratifica lo spirito, e vedere tanti giovani che vorrebbero fare gli artisti così demotivati dal viverla l Arte è davvero deprimente. Sempre incollati ad un monitor, con l auricolare dell Mp3 infilato nell orecchio e un sms da scrivere! Stanchi per non aver fatto niente, lontani da un mondo che forse è difficile capire ma che proprio loro, i giovani, potrebbero cambiare! Che bella motivazione la crisi per non fare niente! Mi viene una domanda: non si lavora perché c è la crisi, o c è la crisi perché non si ha voglia di fare!?! Il Direttore Artistico Giuseppe Copponi

Mi chiamo Ranuccio...Ranuccio Farnese, per l'esattezza: Ranuccio Farnese il Vecchio!!!!! Sono quello famoso, che ha fondato la fortuna dei Farnese, che ha sconfitto gli Orsini, quello che ha ingrandito e arricchito la casata...insomma...quello che ci ha saputo fare...usando più l'astuzia e la diplomazia che la forza...pur essendo un condottiero, un uomo d'arme, io! Sono nato ad Ischia nel 1390...forse...o nel 1395...non ricordo, e sono stato educato all'arte della guerra, diventando un condottiero. Ma ho capito subito che i tempi erano cambiati, che non era più aria di battaglie e che più della forza occorreva utilizzare il cervello...così mi sono guardato intorno e mi sono detto: "Ranuccio mio, che vuoi fare? Vuoi restare un emerito sconosciuto con un lunga e insignificante carriera o vuoi diventare potente e famoso con una breve, intensa, gajarda vita?" E così ho cominciato a darmi da fare...a cercare alleati potenti...che ho trovato nella corte papale. Pur mantenendo la cittadinanza ad Orvieto, come da tradizione, ho iniziato la scalata al successo offrendo i miei servizi alla repubblica di Siena (in lotta contro Pitigliano) e sconfiggendo in men che non si dica la potente famiglia degli Orsini. Così ho ottenuto la benevolenza del papa Martino V, che mi ha subito voluto suo difensore e mi ha nominato nientepopodimenoche "Senatore di Roma" e mi ha confermato i benefici della famiglia! Poi mi sono sposato con Agnese Monaldeschi della Cervara, figlia di un patrizio di Orvieto...e ho acquisito altri titoli e altri terreni. Funzionava così: ogni volta che offrivo il mio servizio di difesa a qualche amministrazione, a titolo privato o per conto del Papa...ricevevo in cambio denaro o, spesso, quando questo mancava, castelli e fortezze e terreni e immobili..., come garanzia...tutta roba che prima o poi, come da contratto, doveva essere riscattata...anche se spesso, per mia fortuna... ciò non avveniva ed io quindi, mi ritrovavo proprietario di nuovi beni (eh eh!).

Così fu per le terre di Tessenano, di Piansano...e più beni acquisivo e più la fama della mia famiglia cresceva... Addirittura con il papa Eugenio IV toccai l'apice del successo! Dopo avergli messo al servizio 600 cavalieri e 100 fanti, fui nominato "banchiere della Chiesa", agendo a nome della Camera Apostolica. Nel 1431 poi, divenni anche vicario perpetuo delle terre di Valentano, di Latera, di Marta, di Montalto, di Canino, di Gradoli, di Badia al Ponte, e ottenni persino il castello di Cassano e quello di Capodimonte...Insomma, chi mi avrebbe più fermato, ormai? Mi fermò il nuovo papa Nicola V, purtroppo: i tempi erano di nuovo cambiati...sigh...e il nuovo papa pensò bene di licenziarmi...ma non prima però di aver saldato un debito di 9000 fiorini per riscattare Montalto...ih ih! Comunque la mia fama è rimasta a lungo cantata nella valle e nella contea, visto che mi sono permesso di farmi costruire la tomba da Isaia da Pisa...e di farmi seppellire, nel 1450, addirittura sull'isola Bisentina! Maria C. Gualaccini

Se andate a Capodimonte, in cima al paese vecchio, di fronte alla chiesa parrocchiale dell'assunta, si dipana una viuzza cieca che si chiama "via Puniatoschi", è scritto proprio così, ma che vuol dire? Chi era "Puniatoschi"? Ebbene pochi mesi fa, a Roma, nel quartiere Flaminio, è stata riaperta al pubblico dopo vent'anni di restauro, Villa Poniatowski, una residenza che già alla metà del '500 faceva parte della cosiddetta vigna Del Monte, vasta proprietà di famiglia in cui Papa Giulio III farà costruire nel 1550 da un insieme di prestigiosi artisti (Vasari, Vignola, Ammannati) quella Villa Giulia che nel 1889 divenne sede del museo delle Antichità pre-romane, ora il più importante museo etrusco d'italia. Il principe polacco Stanislao Poniatowski (1754-1833) divenne proprietario della villa che ancora porta il suo nome, nell'anno 1800, dopo che un primo semplice edificio, dove probabilmente abitava Baldovino Del Monte, fratello del papa, era stato trasformato in villa di campagna alla fine del XVI sec. dai duchi Cesi d'acquasparta e successivamente, nel 1700, era divenuto proprietà dei marchesi Sinibaldi. Il principe Poniatowski era il nipote dell'omonimo re di Polonia, Stanislao Augusto, sovrano che dovette soccombere alla fine del '700 alla Russia, alla Prussia e all'impero austriaco. Queste grandi potenze si spartirono il territorio dell'infelice nazione a quel tempo unita in confederazione con il paese baltico della Lituania. Il nostro principe, che era già ricco di suo, ricopriva pure l'incarico di Gran Tesoriere della Confederazione -una sorta di ministro delle Finanzema era inviso al resto della nobiltà polacca per i suoi modi scostanti ed altezzosi. Nel 1776 era già venuto a Roma come viaggiatore del "Gran Tour", come usavano fare i rampolli dell'aristocrazia europea di quell'epoca e parecchi intellettuali che ritenevano indispensabile per la loro formazione culturale conoscere le bellezze dell'arte classica e rinascimentale italiana (Goethe ci ha lasciato il mirabile diario della sua esperienza nel suo "Viaggio in Italia"). Ormai senza più una patria ove risiedere, il principe ci ritornò alla fine del secolo per stabilirvisi. Ma naturalmente doveva trovare una residenza degna del suo rango. In città comprò un isolato compreso tra le attuali via della Croce, via Mario de' Fiori e via Vittoria e lo diede a ristrutturare all'architetto Giuseppe Valadier, il maggiore esponente della corrente neoclassica allora in voga. Parimenti lo stesso architetto venne incaricato della ristrutturazione e decorazione della ex villa

Sinibaldi che il Poniatowski aveva comprato poco fuori Porta del Popolo, lungo la via Flaminia, come "residenza di campagna". Grande mecenate ed appassionato dell'arte classica, il principe Poniatowski comprò negli stessi anni la tenuta di monte Bisenzo presso Capodimonte e, nel medesimo paese, alcune unità immobiliari in fondo a piazza della Rocca, che (come a Roma) fece accorpare e trasformare in palazzo, nonché la tenuta di S. Maria di Falleri (Faleri Novi), vicino a Civita Castellana e, subito fuori Roma, la tenuta di Tor Carbone sulla via Appia Antica, adiacente alle Catacombe di S. Sebastiano. La Camera Apostolica aveva infatti messo in vendita molti di questi suoi "gioielli di famiglia", palazzi e latifondi, per fare cassa, in quanto l'oneroso Trattato di Tolentino del 1797 con Napoleone, obbligava il Papa a pagare le spese per il mantenimento della guarnigione francese a Roma. E' verosimile che in queste sue proprietà il Poniatowski facesse intraprendere scavi archeologici, più o meno autorizzati, un po' per amore dell'archeologia ma anche per realizzare qualche affaruccio con la vendita in mezza Europa di qualche pezzo di statuaria, magari di minor pregio, che faceva preventivamente trasportare a Roma, in questa sua villa suburbana situata al di fuori della cinta daziaria costituita dalle mura aureliane e quindi al di fuori di ogni controllo. Poniatowski si contornò, come d'altronde era di norma all'epoca, di un folto numero di servitori e cortigiani, circa una quarantina, tra i quali, come segretario personale, quello che diventerà in seguito un famoso poeta romanesco, Giuseppe Gioachino Belli, che abbandonerà dopo poco il prestigioso e remunerativo incarico, perché sospettato di una tresca amorosa con la compagna del principe. Infatti, ancorché cinquantenne, costui si era legato ad una giovane donna romana di umile lignaggio, tale Cassandra Luci, di trent'anni più giovane, che tra il 1806 e il 1816 gli darà ben cinque figli, due femmine e tre maschi. Solo che Cassandra, anche se molto giovane, era già sposata e il Poniatowski, nonostante i suoi denari, non riuscì a farle avere l'annullamento dal Tribunale della Sacra Rota. Probabilmente fu questa la causa che spinse il principe a lasciare per sempre Roma nel 1822 dopo aver venduto tutte le sue proprietà, comprese quelle di Capodimonte e Bisenzio, per stabilirsi in Toscana, a Firenze. Là infatti il Granduca gli consentì il riconoscimento dei figli e la possibilità di trasmettere loro il nome, il titolo nobiliare e il cospicuo patrimonio. A Firenze spostò pure la sua ricchissima collezione archeologica e là vi morì, nel 1833.

Solo tre anni prima aveva finalmente potuto sposare la sua Cassandra, rimasta vedova del primo marito. Per la Villa Poniatowski e i suoi splendidi giardini sistemati dal Valadier, così come ci appaiono in una stampa del 1818, cominciò un lento inesorabile declino. Passata attraverso diversi proprietari la villa subì anche danni e distruzioni durante le fasi belliche legate alle vicende della Repubblica Romana nel 1849, finché nel 1870 venne acquistata dalla famiglia Riganti che vi impiantò una conceria (!), alterandone irrimediabilmente l'aspetto bucolico, con la costruzione di vasche ed essiccatoi all'aperto e al chiuso. Quando anche questa attività ebbe termine l'edificio dell'essiccatoio venne poi trasformato in studi per artisti, come nella contigua villa Strohl-Fern, come in un edificio -poi demolito- situato all'angolo tra via Flaminia e via di Villa Giulia e come per le ex stalle della stessa Villa Poniatowski, che dopo la metà dell'800 erano state ristrutturate come studio dal pittore spagnolo Mariano Fortuny (1838-1874). Finalmente, e siamo ormai ai nostri giorni, lo Stato italiano acquisì nel 1989 quel che rimaneva dell'antica proprietà ormai fatiscente, per destinarlo a spazi espositivi per il vicino Museo Etrusco. Dopo vent'anni di restauri, marcati purtroppo dalla cronica mancanza di fondi adeguati, sono state riportate alla luce le varie fasi costruttive dell'edificio nonché le pregevoli decorazioni sia cinquecentesche che neoclassiche (la sala "indiana" e quella "egizia" di suggestivo sapore esotico opera del poco noto pittore Felice Giani). La Villa Poniatowski è tornata così, come all'inizio della sua storia, ad essere un prestigioso annesso della contigua Villa Giulia. In essa sono state collocate le collezioni degli Umbri, di Palestrina e del Latium Vetus, che erano state oggetto dei primi scavi sistematici di fine '800. Le sale così liberate a Villa Giulia sono state destinate alla nuova esposizione dei ricchi materiali, finora poco rappresentati, provenienti da Veio, una delle più importanti città etrusche e la prima ad essere stata conquistata dai Romani, con la celeberrima statua acroteriale dell'apollo che, insieme al Sarcofago degli Sposi di Cerveteri, è la scultura più rappresentativa dell'intera arte etrusca. D'ora in poi, quando passeggiando amabilmente nelle strette viuzze di Capodimonte vecchio, leggerete la targa "via Puniatoschi", saprete quali complesse vicende nasconde questo cognome di sapore straniero, che anche il Belli storpiava volutamente in "Pignatosta" o "Pugnatoschi", italianizzandolo per poterlo pronunciare più facilmente. Marcello Forgia

Per la festa dei Pugnaloni, approda ad Acquapendente una mostra-concorso di tavole originali a fumetti. L idea, che sonnecchiava tra i progetti del Direttore Artistico dell Associazione, avallata dalla Presidente e supportata dal Consiglio Direttivo, ha preso vita grazie al contributo dell amministrazione comunale di Acquapendente. E dal novembre del 2011 che si è lavorato per mettere in piedi un evento che ha destato indubbio interesse vista l affluenza dei visitatori. Basti pensare che il quaderno delle firme è stato riempito anche sulla copertina essendo insufficienti le pagine interne a contenere i nomi di tutti i fruitori! Il progetto era quello di organizzare una mostra di tavole originali a fumetti di grandi professionisti, alle quali affiancare un concorso per esordienti sul tema del miracolo del fiore che da vita, da tempo immemorabile, alla tradizionale festa dei Pugnaloni. Questa prima esperienza ci ha dato modo di valutare quali e quanti spigoli bisogna limare per ottimizzare la manifestazione che, senza dubbio, va ripetuta non solo per l interesse suscitato dal punto di vista estetico, ma soprattutto per la valenza culturale in essa contenuta. Se da un lato è stata l occasione per ammirare i lavori di autori famosi, dall altro, attraverso il concorso a premi, ha dato l opportunità, a tanti giovani, di conoscere e sviscerare un pezzo di storia che ci appartiene. Dal 13 al 20 maggio, nello splendido chiostro di San Francesco, 102 tavole originali sono state esposte e ammirate con grande successo di critica e di pubblico. Belardinelli, Benedetti, Copponi, De Tommaso, Leonetti, Morale & Stramaglia, Muratori, Pettinelli, Studio G, Torti, Verola, Wallnofer, e due strisce del 1959 e del 1970 di Frank Robbins (disegnatore di J. Hazzard) i nomi degli artisti famosi presenti. Alessio Avallone, Noemi Carbone, Alessia Carrelli, Laura Cianfriglia, Sara Dolci, Maria C. Gualaccini, Giulia Innocenzi, Roberta Masci, Giulio Medalli, Giovanna Nappo, Emily Rossi, Mattia Schinoppi, Lucilla Tubaro, Marco Viola, gli esordienti che hanno partecipato al concorso a premi.

Tutti degni di interesse i lavori presentati tra i quali la giuria composta da Giuseppe Copponi (Dir. Art. de i gigli di Castro, presidente di giuria), Dino Caterini (Direttore generale della Scuola Internazionale di Comics ), Romualdo Luzi (storico), Siv Shonberg (Presidente de i gigli di Castro ), Marcello Silvestri (Maestro d Arte), Alessandra Terrosi (Assessore alla Cultura del comune di Acquapendente), ha così assegnato i premi in palio: 1 classificato, Emily Rossi (cui è stata assegnata anche la targa dell Ass.Cult. i gigli di Castro ) 2 classificato, Giulia Innocenzi 3 classificato, Alessio Avallone (che ha ricevuto anche la targa per il miglior risultato tecnico offerta dalla Scuola Internazionale di Comics) 4 classificato, Laura Cianfriglia 5 classificato, Giulio Medalli. Se il prossimo anno sarà possibile dar vita alla 2 edizione, lo saprete dal notiziario di dicembre dove verrà pubblicato il bando di concorso. Vogliamo ringraziare, oltre all amministrazione comunale e alla pro-loco di Acquapendente, la Scuola Internazionale di Comics, la fumetteria Carta Viva, e Marco Bacchi, titolare dello studio grafico Mammouth, per la collaborazione prestata.

Agriturismo L Alloro di Ferdinando Mattei - Loc. Strada Buia - Valentano (VT) - - mail: info@agriturismoalloro.it - Tel. 0761.453227 Cell. 333.1748109-338.3619160 La Caravella Ristorante di Lorella Baghini - v. del lago, 79 - Montefiascone (VT) - tel. 3332601053-0761.1700540 Buonumore Agriturismo, Ristorante, Pizzeria - S.S. Cassia Km. 130-01021 Acquapendente (VT) - Tel. 0763.733508-348.5729693-3471366729 - 3339531600 - www.agriturismobuonumore.com - info@agriturismobuonumore.com The Lake Manuela Prosperini tel. 338.7535056 - www.bbthelake.it - info@bbthelake.it The Beach Silvia Prosperini tel. 337.4020416 - www.bbthebeach.it - info@bbthebeach.it - V.le Regina Margherita Loc. S. Antonio - Capodimonte (VT) -Aperto dal 1 marzo al 31 ottobre. Poggio della Camera - località Poggio della Camera - Grotte di Castro (VT) - - Agriturismo - Ristorante - Pizzeria (forno a legna) camere B&B - - tel. 0763. 796409 - fax 0763. 798209-320.3556808 - - E-mail: poggiodellacamera@alice.it - www.poggiodellacamera.com Le Palme Agriturismo - Pizzeria - Piscina semiolimpionica - Passeggiate a cavallo sulla via Francigena - Ristorante per convegni e matrimoni - camere - appartamenti. - Loc. Sant Angelo - S.S. Cassia nord Km. 118-01023 Bolsena (VT) - tel. 335.6199908 - www.agriturismolepalme.it - info@agriturismolepalme.it Crazy Duck Bar Gelateria artigianale - P.le Martiri di Cefalonia snc 01010 Marta (VT) - Luciano Cherubini 347.3957938 - Giovanni Furietti 328.7042347 La riva dell Etrusco agriturismo di Vincenzo Cardarelli - loc. Sant Antonio snc - tel. 333.1022071-333.2502622-01010 Capodimonte (VT) La Graticola Bar - Ristorante - Pizzeria di Keti Barzelloni - - piatti tipici casarecci - specialità di carne e pesce - - v. Acquapendente, 26 - tel. 0763. 727928 - San Lorenzo nuovo Ogal Bar - vini e cucina - v. Laertina, 140 - Marta (zona porto) - tel. 0761.872453 - E-mail: ogalviniecucina@gmail.com

Bisenzio - Agriturismo - piatti tipici - pizza forno a legna - - tel. 0761. 872365 - Capodimonte (VT) Pit stop Bar - tabacchi - panini - - Loc. Cantoniera, 27 Gradoli - - tel. 0761.456204 Olmo bello agriturismo - 01010 Capodimonte (VT) - tel. 339.3010840 - - E-mail: vscipioni@tiscali.it La Vela - Ristorante - Pizzeria forno a legna - Capodimonte - lungomare V.le Regina Margherita, 4 - tel. 0761.871115 - fax 0761.873145-329.9330032 Riva blu Albergo - Ristorante - - V.le Regina Margherita, 7 - Capodimonte (VT) tel. 0761.870255 - - rivabluhotelcapodimonte@hotmail.com - www.paginegialle.it/rivablu Camping Amalasunta - lungolago di Montefiascone - Montefiascone (VYT) - - tel. e fax 0761.825294 - - cell. 320.1789436 - - E-mail: info@campingamalasunta.it Rokkabar gelateria - pasticceria - cocktail - wine bar - via Roma, 123-01010 Farnese (VT) - tel. 0761.458124

Visite guidate gratuite per appuntamento. E-mail info@mariangelavirgili.it Tre associazioni religiose ed una associazione culturale a disposizione di quanti volessero conoscere la Ronciglione medioevale e farnesiana. Chiesa del Rosario (1626) La Confraternita omonima ne cura, dal tempo della sua consacrazione, lo stato di conservazione e le tradizioni popolari ad essa legate. Per la terza domenica di maggio organizza una festa che termina con un'agape lungo la via antistante la chiesa. Tra i preziosi arredi due pale d'altare di scuola raffaelita ed un organo del '700. Per info - 339 3615963 Chiesa di S. Lucia al Lago di Vico La confraternita che ne ha cura organizza, nel mese di maggio, la tradizionale festa all'aperto con spettacoli di arte varia e giochi popolari con degustazione della frittura di pesci lattarini preparata dai volontari della confraternita. Per info: 347 4085851 Chiesa di S. Maria della Provvidenza Dall'avvenimento del 9 giugno 1742, quando venne alla luce un'antica Madonna affrescata, la prima domenica di giugno (data oggi spostata alla prima domenica d'agosto), tutte le famiglie consumano un pasto a base di gnocchi di patate. Oggi, oltre alla confraternita, si occupa dei festeggiamenti l'associazione Culturale Mariangela Virgili proponendo manifestazioni culturali, popolari e sportive che hanno dato all'appuntamento una risonanza nazionale. Il programma delle manifestazioni curate dalla Associazione Culturale Mariangela Virgili sono visibili sul sito www.mariangelavirgili.it - La festa di S.M. della Provvidenza 2012 si terrà dal 2 al 5 agosto.

Sulla riva destra del Fiora, a pochi chilometri dal mare, sorge Vulci, una tra le più importanti città/stato dell Etruria che ebbe notevoli scambi commerciali con la Grecia e l Oriente. Il territorio ad essa circostante è ricco dei resti di numerosissime tombe di diverso tipo e forma. Da citare la tomba François, il tumulo della Cuccumella (75 metri di diametro), la Rotonda e la Cuccumelletta; la tomba dei Tori, dei Due Ingressi e delle Iscrizioni. Nel XII secolo, sui resti dell abbazia distrutta dai saraceni dedicata a San Mamiliano, i monaci cistercensi edificarono un castello a ridosso del suggestivo ponte di epoca romana (III secolo a.c.) alto circa 30 metri e conosciuto come il ponte del Diavolo. Nel secolo XIII alla gestione del castello contribuirono i cavalieri del Tempio (Templari) con la funzione di centro d accoglienza dei pellegrini.

Subì alcuni restauri quando, nel XVI secolo, ne prese possesso Papa Paolo III Farnese. Successivamente fu dogana dello Stato Pontificio sul confine con il Granducato di Toscana per poi passare ai Bonaparte e, in seguito, ai Torlonia (1859). Attualmente è proprietà dello Stato Italiano. Nei locali del Castello dell Abbadia è presente un ricco museo.

di Giuseppe Copponi Raccontare Fabrizio Corsi è raccontare l'istintività, il coraggio forse un po' incosciente di chi è naturalmente "curioso". Come un Ulisse a caccia di "conoscenza" l'odissea artistica di Fabrizio Corsi si snoda in percorsi diversi tutti mirati all'arricchimento ma tutti legati ad un unico principio scatenante: la sperimentazione. Con la curiosità di un bambino si è sempre lasciato affascinare dall'idea, dall'intuizione appena nata che sposa senza tanti ripensamenti per portarla a compimento. E' così che le sue opere nascono intrise ognuna della sua intima diversità saziando la "sete" specifica di quel momento! Dall'acquarello al polimaterico, a volte "macchiaiolo", a volte grafico, classico, moderno, usando il collage come mezzo espressivo, sempre caratterizzando ogni suo lavoro con il marchio sofisticato dell'originalità, Fabrizio Corsi non smette di stupire perché non segue la logica di un programma ma il fascino dell'istintualità. Questo peregrinare tra tecniche diverse, nuove, inventate, fa sì che i "messaggi" arrivino con linguaggi e tematiche così dissimili tra loro che inducono a molteplici e a volte antagoniste reazioni emotive.

Dalla romantica ed intima riflessione davanti ad un tramonto sul mare, alla ferma presa di coscienza in una denuncia sociale. Tutta questa "ricchezza" è destinata a crescere, perché, indubbiamente, proprio in questo momento, Fabrizio Corsi starà cercando l'idea, il mezzo espressivo, la formula magica per portare a compimento la sua ultima intuizione, per farci vivere una sensazione nuova e fare un altro passo nel lungo e tortuoso percorso della crescita artistica. Importante, tra le diverse "contaminazioni", la frequentazione dello studio del maestro Ferrero Pizzinelli. Numerose le mostre personali e collettive, soprattutto nella fascia di territorio tra Lazio e Toscana, intorno a Pitigliano, suo paese d'origine.

Chi ha visitato la mostra del maggio scorso petali & comics ne riconoscerà subito il tratto e lo stile; è infatti opera sua l immagine-logo della manifestazione. Professionista del settore, insegnante di fumetto, Fabrizio De Tommaso sa dare un carattere nuovo al disegno pur senza allontanarsi troppo da canoni classicheggianti. Conoscitore indubbio dell anatomia e raffinato esecutore nella colorazione, De Tommaso riesce sempre a mettere un po di poesia anche nelle immagini più crude!

Preferiamo usare le due pagine a lui dedicate lasciando spazio al suo lavoro, ai suoi fumetti, ai dipinti, alle illustrazioni, che sicuramente sapranno dire più di mille parole!

testi e disegni di G. Copponi Storie e leggende del comprensorio, raccontate a fumetti Lavorare per la realizzazione di questo notiziario ci ha messo a confronto con diverse realtà legate in modo più o meno stretto al territorio. Una di queste, per altro comune a tutte le località del mondo, è data dagli accadimenti, storici o leggendari, tramandati e sopravvissuti fino ai giorni nostri. Il miracolo di Bolsena e la storia della bella Galliana a Viterbo, le streghe di Montecchio, i Pugnaloni ad Acquapendente, la Madonna del Suffragio a Grotte di Castro o l avventura del vescovo Johannes Defuk e del buon vino Est, Est, Est prodotto a Montefiascone... e così via! Se aggiungiamo l avvicinamento che c è stato con il mondo dei fumetti, non ci è stato difficile fare due più due ed è nata l idea di raccontare le storie e le leggende della Tuscia usando il comprensibile linguaggio dei comics con l intento di interessare, usando un mezzo a loro molto vicino, i giovani. Così, da questo numero, dedicheremo le ultime quattro pagine alla narrazione dei fatti e delle leggende della provincia attraverso le immagini dei fumetti. Il narratore, per rimanere in tema, ha preso le sembianze di un ipotetico Duca dei primi del 600 (forse l ultimo dei Farnese) che racconta le storie, vere o fantastiche che siano, di queste terre. Ci farebbe piacere avere un riscontro della Vostra opinione su questa iniziativa e Vi invitiamo ad esprimerla attraverso l indirizzo E-mail della coordinatrice della Associazione (che troverete a pagina 1). Se poi siete a conoscenza di storie, fatti, leggende del territorio che potrebbero essere tradotte a fumetti su queste pagine non esitate a darcene notizia; non si sa mai!

QUESTA VOLTA VOGLIO DIRVI DI AMALASUNTA, REGINA DEI GOTI A NOME DI SUO FIGLIO ATALARICO, E IN SPE- CIAL MODO DI COME VENNE UCCISA NELL ANNO 535. FIGLIA DI AUDEFLEDA E TEODORI- CO, MORTO EUTARICO, SUO MARITO CHE SPOSO ALL ETA DI 17 ANNI, RIMASE CON DUE FIGLI DI CUI IL MAGGIORE, ATALARICO, SUCCEDET- TE A TEODORICO, SUO NONNO, QUANDO QUESTI MORI NEL 526. ESSENDO ATALA- RICO UN BIMBET- TO DI SOLI DIECI ANNI, ASSUNSE LA REGGENZA AMALASUNTA NEL RUOLO DI SUA TUTRICE. ACCADDE CHE AMALASUNTA SEGUI UNA POLITICA DI CONCILIAZIONE TRA GOTI, BIZANTINI E ROMANI MOLTO INFLUENZATA DALLA CULTURA DI QUESTI ULTIMI E DIMOSTRO, A DIFFERENZA DEL PADRE, IL SUO DISINTERES- SE PER I VISIGOTI IN UN PERIODO SCOSSO DA GUERRE E DA CONFLITTI SOCIALI. PARTE DELLA NOBILTA OSTROGOTA, CON LA MOTIVAZIONE DI FAR MATU- RARE UN RE CHE SAPESSE GOVERNARE IN SINTONIA CON LE PROPRIE TRADI- ZIONI, RIUSCI A SOTTRARLE LA TUTELA DEL FIGLIO. NON E UN ROMANO, E IL RE DEI GOTI! LA REAZIONE DI AMALASUNTA NON SI FECE ATTENDERE, ANCHE PER- CHE SEMBRA STESSE PER FUGGIRE A COSTANTINOPOLI PORTANDO CON SE IL RICCO TESORO DEGLI OSTROGOTI. FU COSI CHE TRE DEI FAUTORI DELLA COSPIRAZIONE CONTRO DI LEI, VENNERO FATTI UCCIDERE DALLA STESSA!

FURONO MOLTI GLI ACCADIMENTI CHE SI SUSSEGUIRONO FINO AL 2 OTTOBRE 534, DATA IN CUI MORI ATALARICO. L INTENTO DI AMALASUNTA FU QUELLO DI DAR FORZA ALLA SUA POSIZIONE E, PER QUESTO, VISTO CHE L EREDE AL TRONO, ESSENDO IL PARENTE PIU PROSSIMO DI TEO- DORICO, ERA TEODATO, LO ASSOCIO NEL REGNO STRAPPANDOGLI LA PROMESSA DI ACCONTENTARSI DEL TITOLO E DI LASCIARE A LEI STESSA LE REDINI DEL GOVERNO. TEODATO ERA DUCA DELLA TUSCIA, ESPONENTE MOLTO INFLUENTE DELLA NOBILTA OSTROGOTA, PROPRIETARIO DI MOLTE TERRE IN TOSCA- NA E CON UN POSTO IN SENATO. LA SUA EDUCAZIO- NE GRECA ED I BUONI RAP- PORTI CON GIUSTINIANO NE FACEVANO UN ELEMENTO DI SICUREZZA E GARANZIA PER L EQUILIBRIO FRA GOTI ED IMPERO ROMANO D ORIENTE. MA LA DISPONIBILITA DI TEODATO E LA PROMESSA DI RISPETTARE I PATTI, NASCONDEVANO UNA TERRIBILE INSIDIA... NON PENSERAI DAVVERO CHE IO, LEGITTIMO DISCENDEN- TE AL TRONO, LASCI CHE SIA TU A GOVERNARE IL NOSTRO POPOLO! GIUSTINIANO LA PROTEGGE MA TROVERO IL MODO DI TOGLIERLA DI MEZZO! COSI, SETTE MESI DOPO... GUARDIE! SPOGLIATE AMALASUNTA DELLE INSEGNE REGALI E CONDUCETE- LA IN ESILIO SULLA PICCOLA ISOLA MARTANA! AGLI ORDINI, MIO RE!

FU COSI CHE AMALASUNTA VENNE TRA- DOTTA COATTIVAMENTE SULL ISOLOT- TO NEL LAGO DI BOLSENA. ERA PERO REALISTICO PENSARE CHE TUTTO CIO AVREBBE POTUTO SCATENARE L IRA DI GIUSTINIANO... CORAGGIO, SCRIVI ALL IMPERATORE E RASSICURALO SULLA TUA SORTE, SE NON VUOI PER- DERE LA VITA OLTRE ALLA LIBERTA! QUESTO NON SARA SUFFI- CIENTE, MANDERO LIBERIO E OPILIONE A RASSICURA- RE GIUSTINIANO! SUCCESSE CHE AD AULONA I DUE SI IMBATTERONO IN PIETRO DI TESSALONICA, INVIATO DEL- L IMPERATORE PER RIPRENDE- RE LE TRATTA- TIVE SULLA CESSIONE DELL ITALIA. L EMISSARIO INTERRUPPE LA SUA MISSIONE E CHIESE ISTRUZIONI ALL IMPERATORE. SIA FATTA PERVENIRE UNA LETTERA AD AMA- LASUNTA PER GARANTIRLE LA NOSTRA PROTE- ZIONE, E TU PIETRO, RECATI A RAVENNA E DIF- FIDA TEODATO DALL OFFENDERE SUA CUGINA!

PIETRO SI MISE IN VIAGGIO, MA QUALCOSA DI TERRIBILE ACCA- DEVA IN TERRA DI TUSCIA! I CON- SANGUINEI DEI TRE GOTI FATTI ASSASSINARE DA AMALASUNTA PRETENDEVANO LA LORO VENDET- TA E FIRMARE UN DECRETO DI MORTE NON DAVA SOLO PACE ALLA LORO SETE DI SANGUE, MA FACEVA SI CHE IL PROBLEMA FOSSE RISOLTO PER SEMPRE! GRAZIE, MIO RE, RITROVERE- MO TUTTI LA PACE NEI CUORI! ANDIAMO! CREPA, BASTARDA!!! QUESTA E UNA DELLE DUE VERSIONI DI PROCOPIO SULLA FINE DI AMALASUN- TA, L ALTRA LA VEDE UCCISA DA PIETRO DI TESSALONICA PER INCARICO DELLA GELO- SA TEODORA!