IL REATO DI INDUZIONE A NON RENDERE DICHIARAZIONI O A RENDERE DICHIARAZIONI MENDACI ALL AUTORITA GIUDIZIARIA

Documenti analoghi
I REATI TRANSNAZIONALI

IL REATO DI IMPIEGO DI CITTADINI PROVENIENTI DA PAESI TERZI IL CUI SOGGIORNO E IRREGOLARE

I DELITTI INFORMATICI ed I DELITTI IN VIOLAZIONE DEL DIRITTO D AUTORE

GLI ALTRI REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAL D.LGS. 231/01

IL REATO DI IMPIEGO DI CITTADINI PROVENIENTI DA PAESI TERZI IL CUI SOGGIORNO È IRREGOLARE

GLI ALTRI REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAL D.LGS. 231/01

GLI ALTRI REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAL D.LGS. 231/01

I REATI CONTRO L INDUSTRIA ED IL COMMERCIO

I REATI CONTRO L INDUSTRIA ED IL COMMERCIO

I DELITTI INFORMATICI ed I DELITTI IN VIOLAZIONE DEL DIRITTO D AUTORE

PARTE SPECIALE G IL REATO DI IMPIEGO DI CITTADINI PROVENIENTI DA PAESI TERZI IL CUI SOGGIORNO E IRREGOLARE EX ART. 25 DUODECIES D.LGS.

I DELITTI INFORMATICI ed I DELITTI IN VIOLAZIONE DEL DIRITTO D AUTORE

I REATI DI MARKET ABUSE

PARTE SPECIALE G IL REATO DI IMPIEGO DI CITTADINI PROVENIENTI DA PAESI TERZI IL CUI SOGGIORNO È IRREGOLARE EX ART. 25 DUODECIES D.LGS.

Sezione Delitti contro l industria e il commercio

Parte speciale. Reato di induzione a non rendere dichiarazioni o rendere dichiarazioni mendaci all Autorità Giudiziaria

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO

CONCESSIONI AUTOSTRADALI LOMBARDE S.p.A.

PARTE SPECIALE K I DELITTI CONTRO L INDUSTRIA ED IL COMMERCIO EX ART. 25 BIS-1 D.LGS. 231/01

G.A.M. S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO P A R T E S P E C I A L E K

PARTE SPECIALE L LE ALTRE FATTISPECIE DI REATO PREVISTE DAL D.LGS. 231/01

ALLEGATO G Reati contro la Personalità individuale (art 25 quinquies )

Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001. Parte Speciale

Chimec S.p.A. Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D. Lgs. n. 231 del 8 giugno 2001

INSIEL INFORMATICA PER IL SISTEMA DEGLI ENTI LOCALI S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N.

TECNOLOGIE DIESEL E SISTEMI FRENANTI S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N.

REV. 2016/00 Pag. 1 di 5

- PARTE SPECIALE D1 - IL REATO DI CORRUZIONE TRA PRIVATI

Edizione dicembre 2011

Parte Speciale G : I reati transnazionali e di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita

Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001. Parte Speciale

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N. 231

Parte Speciale G: I reati transnazionali e di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita Codice documento:

REV. 2017/00 Pag. 1 di 5

REV. 2015/00 Pag. 1 di 5

PRINCIPIO DI LEGALITA

4.2. PROCEDURE DA APPLICARE a) selezione delle risorse umane e colloquio b) assunzione e gestione delle risorse umane

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/2001

Dichiarazioni 231. ASCIT Servizi Ambientali SpA Socio unico Società soggetta a direzione e controllo di Retiambiente spa

REV. 2015/00 Pag. 1 di 5

PUBLIES - Energia Sicura S.r.l.

SE.RI.MI. SRL SERVIZI RIUNITI MIRA

Dichiarazione 231 e prevenzione della corruzione

I REATI DI RICETTAZIONE, RICICLAGGIO ED IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITÀ DI PROVENIENZA ILLECITA, NONCHÉ AUTORICICLAGGIO

I REATI DI RICETTAZIONE, RICICLAGGIO ED IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITA DI PROVENIENZA ILLECITA, NONCHE AUTORICICLAGGIO

I DELITTI CONTRO LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA

Il decreto legislativo 231 del 2001

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N Disposizioni in materia di corruzione nel settore privato

Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare

1. INTRODUZIONE Definizioni Il regime di responsabilità amministrativa degli enti... 11

CODICE ETICO AZIENDALE. Approvato dal Consiglio di Amministrazione del 16 luglio 2010

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE. Altri reati. ai sensi del D.Lgs. 231/2001 PARTE SPECIALE 3

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO

PARTE SPECIALE E REATI DI IMPIEGO DI CITTADINI DI PAESI TERZI IL CUI SOGGIORNO E IRREGOLARE

PARTE SPECIALE 7. Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare

ALLEGATO E Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita ( art 25 octies)

Approvato dal Consiglio di Amministrazione del 25 maggio 2012

Appendice. La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Promulga la seguente legge: Art.

REV. 2017/00 Pag. 1 di 5

PARTE SPECIALE Terza Sezione. Reati di falsità in monete, in carte di pubblico credito ed in valori di bollo

PARTE SPECIALE I I DELITTI CON FINALITA DI TERRORISMO O DI EVERSIONE DELL ORDINE DEMOCRATICO EX ART. 25 QUATER D.LGS. 231/01

ALLEGATO B DELITTI INFORMATICI & TRATTAMENTO ILLECITO DEI DATI (ART 24 bis)

PARTE SPECIALE Settima Sezione Reati di abuso di mercato

PARTE SPECIALE M DELITTI CONTRO L INDUSTRIA E IL COMMERCIO

SALERNO MOBILITA S.P.A. SISTEMA DISCIPLINARE ai sensi degli artt. 6 e 7 D. Lgs. 231/2001

EROGAZIONI CONTRIBUTI E FINANZIAMENTI

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del Decreto Legislativo 231/01 Parte Speciale C - Reati di falso nummario

REV. 2017/00 Pag. 1 di 7

UNOGAS TECH S.p.A. PARTE SPECIALE. Approvazione dell Amministratore Unico

Legge 6/11/2012 n. 190 Disposizioni per la prevenzione della corruzione e dell illegalità nella P.A.

PARTE SPECIALE F - DELITTI CONTRO LA PERSONALITA INDIVIDUALE -

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO. Parte Speciale D

PARTE SPECIALE Quinta Sezione. Reati con finalità di terrorismo

SE.GI. S.p.a. PARTE SPECIALE G- MAPPA RISCHI: REATI COMMESSI CON L IMPIEGO DI LAVORATORI IRREGOLARI

TECNOLOGIE DIESEL E SISTEMI FRENANTI S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N.

Modello di Organizzazione Gestione e Controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, N Rimorchiatori Napoletani Srl

Modello Organizzativo

Fattispecie dei reati richiamati dall articolo 25 septies del D. Lgs. 231/2001.

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex Decreto Legislativo N.231/2001 SISTEMA DISCIPLINARE

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. N. 231/2001

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231 E S.M.I. E LEGGE 190/2012

REATI DI CRIMINALITA ORGANIZZATA REATI DI INDUZIONE A NON RENDERE DICHIARAZIONI O A RENDERE DICHIARAZIONI MENDACI ALL AUTORITÀ GIUDIZIARIA

TREVI - S.p.A. Sede in Cesena (FC) Via Dismano n Capitale Sociale Euro int. vers.

2

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E DI GESTIONE EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N.231 SISTEMA SANZIONATORIO

REV. 2015/00 Pag. 1 di 5

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO

SE.GI. S.p.a. 1.La tipologia dei reati previsti dagli artt. 648, 648 bis e 648 ter del codice penale(art. 25 octiesdel D.Lgs. n.

Approvato dal Consiglio di Amministrazione del 25 maggio 2012

PUBLIES Energia Sicura S.r.l.

CONCESSIONI AUTOSTRADALI LOMBARDE S.p.A.

Sistema di gestione Modello di organizzazione Codice etico Analisi dei rischi Procedure Modulistica

PROTOCOLLO REATI INFORMATICI MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO

PARTE SPECIALE DELITTI CONTRO L INDUSTRIUA E IL COMMERCIO. art. 25 bis 1 D.Lgs. 231/2001. COLOPLAST S.p.A.

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. 231/2001 PARTE SPECIALE B

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE. Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n 231. Sistema disciplinare e sanzionatorio (Allegato 2)

Transcript:

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo Data:02/02/2017 Parte Speciale 8 IL REATO DI INDUZIONE A NON RENDERE DICHIARAZIONI O A RENDERE DICHIARAZIONI MENDACI ALL AUTORITA GIUDIZIARIA STORICO DELLE MODIFICHE Rev. Natura della modifica 0 Prima stesura APPROVAZIONE Rev. Data 0 Approvato dal Consiglio di Amministrazione 26.01.2016 1 Approvato dal Consiglio di Amministrazione 02/02/2017 EP Produzione S.p.A. Pagina 1 di 5

Di seguito si fornisce la descrizione del reato previsto dall art. 25 decies del D.Lgs. 231/01. Art. 377 bis c.p. FATTISPECIE DI REATO Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, con violenza o minaccia, o con offerta o promessa di denaro o di altra utilità, induce a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci la persona chiamata a rendere davanti all autorità giudiziaria dichiarazioni utilizzabili in un procedimento penale, quando questo ha la facoltà di non rispondere, è punito con la reclusione da due a sei anni. SANZIONI PREVISTE DAL D.LGS. 231/01 Sanzione pecuniaria fino a 500 quote ATTIVITA /PROCESSO A RISCHIO PRINCIPALI FUNZIONI/SOGGETTI COINVOLTI LIVELLO DI RISCHIO GESTIONE DEI RAPPORTI CON L AUTORITÀ GIUDIZIARIA Tutti i dipendenti, dirigenti, amministratori, collaboratori e comunque tutti coloro che prestano attività lavorativa per la società; Consulenti esterni. BASSO EP Produzione S.p.A. Pagina 2 di 5

I DESTINATARI La presente parte speciale si riferisce a comportamenti posti in essere dagli amministratori, dirigenti, dipendenti della società, nonché dai Collaboratori esterni e Partner e tutti coloro coinvolti nelle aree di attività a rischio. La presente parte speciale prevede, quindi, che nell espletamento delle rispettive attività, i soggetti coinvolti nelle predette attività sensibili, siano tenuti al rispetto dei principi di comportamento e delle procedure che regolamentano tale area a rischio. PRINCIPI DI COMPORTAMENTO PREVENTIVI I PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO La presente parte speciale prevede che nell espletamento delle rispettive attività, i soggetti coinvolti nelle predette attività sensibili, compresi collaboratori esterni, siano tenuti, al fine di prevenire e impedire il verificarsi del reato previsto dall art. 25 decies, al rispetto dei seguenti principi di comportamento. La presente parte speciale prevede l espresso divieto a carico dei destinatari di: porre in essere, collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti tali da integrare la fattispecie di reato sopra indicata; porre in essere, collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti che, sebbene risultino tali da non costituire di per sé la fattispecie di reato in oggetto, possano potenzialmente diventarlo. E inoltre sancito l espresso obbligo di: tenere comportamenti in linea con i principi espressi nel Codice Etico e nel presente Modello Organizzativo; rispettare tutte le normative applicabili e le procedure interne adottate; inserire un apposita clausola contrattuale che i Consulenti, i Partner ed i Fornitori devono sottoscrivere in cui dichiarano di essere a conoscenza e di impegnarsi a rispettare i principi previsti dal Codice Etico adottato dalla società, nonché dalla normativa di cui al D.Lgs. n. 231/2001. Tale clausola deve regolare anche le eventuali conseguenze in caso di violazione da parte degli stessi delle norme di cui al Codice Etico (es. clausole risolutive espresse, penali). EP Produzione S.p.A. Pagina 3 di 5

I PRINCIPI SPECIFICI DI COMPORTAMENTO Oltre ai principi generali sopra descritti, la presente parte speciale indica anche una serie di ulteriori principi specifici che tutti i soggetti aziendali coinvolti devono rispettare al fine di prevenire e impedire il verificarsi del reato in oggetto. In particolare è vietato: usare violenza o minaccia al fine di indurre un soggetto chiamato a rendere dichiarazioni avanti l autorità giudiziaria a non rendere tali dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci; compiere atti intimidatori al fine di indurre un soggetto chiamato a rendere dichiarazioni avanti l autorità giudiziaria a non rendere tali dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci; offrire o promettere denaro o altra utilità al fine di indurre un soggetto chiamato a rendere dichiarazioni avanti l autorità giudiziaria a non rendere tali dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci. PRESIDI PREVENTIVI ADOTTATI Per ciò che concerne le citate aree di rischio e le relative attività sensibili, EP Produzione S.p.A. ha predisposto una serie di misure preventive, specifiche e concrete. Tra queste, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo, si menzionano: la diffusione del Codice Etico e del Modello Organizzativo e rispetto dei principi ivi contenuti; l adozione e attuazione di procedure interne; l adozione e la diffusione di comunicazioni organizzative che descrivono responsabilità e compiti delle varie funzioni. EP Produzione S.p.A. Pagina 4 di 5

REPORTING VERSO L ORGANISMO DI VIGILANZA Attraverso gli appositi canali dedicati: chiunque venga a conoscenza di violazioni del Modello Organizzativo o del Codice Etico o di situazioni di pericolo o anomalie dovrà immediatamente segnalarlo all OdV; chiunque venga a conoscenza di violazioni delle procedure interne adottate in materia dovrà immediatamente segnalarlo all OdV. Inoltre il referente interno in materia di D.Lgs. 231/01 dovrà comunicare all OdV eventuali richieste avanzate da parte dell autorità giudiziaria nei confronti della società. EP Produzione S.p.A. Pagina 5 di 5