Conclusioni sul popolamento del Parco



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Artropodi del Parco Nazionale del Vesuvio: ricerche preliminari Conservazione Habitat Invertebrati 4/2007: 455-475. Conclusioni sul popolamento del Parco Gianluca NARDI, Vincenzo VOMERO Abstract Conclusions on the Park s arthropod assemblage This book is the first organized study of the Arthropods of the Vesuvius National Park (Italy, Campania, Naples province), an area characterized by a complex environmental mosaic, generated by volcanic and human activity and by its isolation from the Appennines. The arthropod fauna of the Park was so far almost unknown. Field and literature researches have ascertained the presence of 1229 species, of which 3 are new for science, 2 new for Italy, 5 new for mainland Italy, 25 new for southern Italy and 44 new for Campania. The fauna is overall dominated by euryoecious and vagile species, although relict species and/or species of conservation interest are also present, chiefly in the broadleaved woods. A preliminary zoogeographical analysis has revealed the prevalence of species with a Holarctic distribution, followed by species with a European distribution. This paper includes considerations regarding the conservation of Arthopods of the Park, suggestions for future field research and an Appendix with records for groups (Acari, Amphipoda, Diplopoda, Coleoptera, Diptera, Homoptera, Hymenoptera, Thysanoptera) not specifically surveyed during this study. Key words: Arthropods, Italy, Campania, conservation, faunistics, field researches, volcanoes, zoogeography. Riassunto Questo volume rappresenta il primo contributo organico sugli Artropodi del Parco Nazionale del Vesuvio, un area caratterizzata da un complesso mosaico ambientale dovuto alla sua storia eruttiva, a fattori antropici e alla posizione isolata dall Appennino. L artropodofauna del Parco era sinora pressoché sconosciuta. Ricerche bibliografiche e sul campo hanno permesso di accertare la presenza di 1229, di queste 3 sono risultate inedite, 2 nuove per l Italia, 5 nuove per l Italia continentale, 25 per l Italia meridionale e 44 per la Campania. La fauna è costituita prevalentemente da specie euriecie e vagili, non mancano comunque, soprattutto nei boschi di latifoglie, entità relitte e/o di interesse conservazionistico. Un analisi zoogeografica preliminare ha evidenziato una prevalenza di elementi ad ampia distribuzione della regione paleartica, seguita da elementi europei. Indicazioni gestionali, suggerimenti per future ricerche e un appendice con le specie (Acari, Amphipoda, Diplopoda, Coleoptera, Diptera, Homoptera, Hymenoptera, Thysanoptera) segnalate del Parco appartenenti a famiglie non oggetto di contributi specifici, concludono il lavoro. Questo volume fornisce un primo quadro sul popolamento degli Artropodi del Parco Nazionale del Vesuvio che, con poche eccezioni, era sinora pressoché sconosciuto. Nonostante il carattere preliminare delle ricerche, i risultati hanno evidenziato la presenza di una fauna ricca e diversificata, con numerosi elementi di notevole significato faunistico e/o biogeografico, situazione in parte inattesa trattandosi di un area fortemente segnata dall attività vulcanica e antropica. MATERIALI E METODI Le segnalazioni di Artropodi provenienti dai comuni i cui territori fanno parte del Parco Nazionale del Vesuvio (cfr. Nardi & Vomero 2007) sono state estrapolate dai 21 contributi specialistici (Audisio & Nardi 2007; Biscaccianti 2007; Canepari 2007; Carapezza 2007; Colonnelli 2007; Comba 2007; Fattorini 2007; Fontana & Tirello 2007; Geisthardt 2007; Letardi 2007; Liberti 2007; Liberto 2007; Liberto & Izzillo 2007; Piattella 2007; Vegliante & Zilli 2007; Vigna Taglianti 2007a, 2007b; Vomero & Nardi 2007; Zanetti 2007; Zapparoli 2007; Zoia 2007) e dalle 54 Short notes di questo volume, ed integrate con quelle riportate in Appendice, allo scopo di ottenere un quadro faunistico dell area il più completo possibile. In Appendice sono state elencate 103 specie segnalate dei territori dei comuni del Parco Nazionale del Vesuvio (Resina è l antico nome di Ercolano), appartenenti a famiglie non trattate nei contributi specialistici e nelle short notes. Tranne diversa indicazione tali reperti sono relativi al periodo 8.V-14.XII.2000. La nomenclatura adottata è quella dei citati lavori, oppure quella della Fauna Europaea (http://www.faunaeur.org/); i taxa sono elencati in ordine alfabetico, gli eventuali sottogeneri sono stati omessi. I corotipi sono quelli proposti da Vigna Taglianti et al. (1993, 1999). L analisi zoogeografica è stata condotta, in via preliminare, su alcuni gruppi di Coleoptera (Carabidae, Curculionoidea, Nitiduloidea, 455

Gianluca Nardi, Vincenzo Vomero Staphylinidae (Pselaphinae esclusi)) ritenuti sufficentemente conosciuti (Audisio & Nardi 2007; Colonnelli 2007; Vigna Taglianti 2007b; Zanetti 2007), considerando tutte le specie raccolte entro i comuni del Parco. Nell analisi i corotipi sono stati raggruppati in sei classi ad ampio significato zoogeografico: specie cosmopolite e subcosmopolite, specie ad ampia diffusione nella regione olartica, afrotropicali-mediterranee, europee, endemiche italiane e mediterranee. Le specie endemiche non sono state riferite a determinati corotipi fondamentali sulla base delle affinità filogenetiche (cfr. Vigna Taglianti et al. 1999), poiché questa informazione non è disponibile per tutti i gruppi analizzati. Il confronto faunistico tra le cinque stazioni oggetto di campionamento mediante trappole a caduta (cfr. Nardi & Vomero 2007), situate in fitocenosi con un diverso grado di maturità e di naturalità (cfr. Filesi 2007, fig. 1), è stato effettuato utilizzando solo Carabidae e Staphylinidae Staphylininae (Coleoptera); la scelta è stata limitata a tali taxa poiché nel complesso ben conosciuti, raccolti in modo efficace dalle pitfall traps e ampiamente utilizzati in Italia in studi di questo tipo (cfr. Brandmayr et al. 2005; Zanetti & Tagliapietra 2005). Il confronto è stato solo di tipo qualitativo poiché, per motivi logistici, le trappole nelle diverse stazioni sono state attive per periodi differenti tra loro. L analisi è stata condotta impostando una matrice di presenza/assenza di ciascuna specie trappolata nelle diverse stazioni (tab. 1) e un altra con le percentuali con cui ogni corotipo è presente in ciascuna stazione (tab. 2). Nel primo caso è stato utilizzato l indice di Jaccard quale coefficente di somiglianza, nel secondo quello di Morisita. Entrambe le matrici sono state sottoposte a cluster analysis utilizzando UPGMA quale algoritmo di agglomerazione; i calcoli e i dendrogrammi sono stati realizzati utilizzando il software PAST (Hammer et al. 2001). RISULTATI E DISCUSSIONE Faunistica Le ricerche sul campo e bibliografiche hanno permesso di censire nei territori dei comuni del Parco almeno 1229 specie (tab. 3). Questo numero è ovviamente inferiore a quello delle specie realmente presenti nell area, anche perché non è stato possibile far identificare la maggior parte dei Diptera e Hymenoptera raccolti, la totalità degli Acari, Opiliones, Diplopoda, Collembola, Archaeognatha e Thysanoptera, e alcune famiglie di Coleoptera e Homoptera a causa della difficoltà di reperire specialisti di questi taxa; ulteriori ricerche bibliografiche potranno inoltre incrementare tale numero. Le ricerche sul campo, oltre ad evidenziare la presenza di diverse specie di particolare interesse faunistico e/o biogeografico, hanno altresì confermato che la Campania è una delle regioni italiane faunisticamente meno conosciute, come testimoniato dalla segnalazione di numerose specie nuove per la regione, anche di famiglie storicamente ben studiati in Italia (es. Coleoptera Carabidae, Cerambycidae, ecc.). Le specie più significative sono commentate nei singoli contributi ai quali si rimanda, mentre di seguito è fornita una sintesi dei nuovi dati faunistici. a) Specie nuove per la scienza: 3. Lampyris vesuvius vesuvius Geisthardt, 2007 (Coleoptera, Lampyridae) proveniente dal Parco e da altre località campane e, con una sottospecie distinta, dalle Isole Pontine (Lazio); Dienerella sp. (Coleoptera, Latridiidae) specie molto probabilmente nuova presente anche in Calabria; Epuraea (Haptoncus) sp. (Coleoptera, Nitidulidae), specie aliena, probabilmente originaria del Sud America, acclimatata anche in Sicilia, testimone paradigmatico della crescente globalizzazione della fauna italiana. b) Entità nuove per la fauna italiana: 2. Mycetoporus cfr. bosnicus Luze, 1901 (Coleoptera, Staphylinidae) e Docosia sp. (Diptera, Mycetophilidae); entrambe potrebbero appartenere a specie inedite. c) Specie nuove per l Italia continentale: 5. Zelotes denapes Platnick, 1993 (Araneae, Gnaphosidae) in precedenza noto solo dell Isola di Zannone (Lazio); Ectobius aeoliensis Failla & Messina, 1974 (Blattaria, Ectobiidae) conosciuto fino ad ora delle Isole Eolie (Sicilia); Mycomya permixta Väisänen, 1984 (Diptera, Mycetophilidae) in Italia nota solo della Sicilia e della Sardegna; Platycranus hartigi (Heteroptera, Miridae), endemita dell Etna monofago su Genista aetnensis, probabilmente introdotto passivamente con la pianta ospite utilizzata per i rimboschimenti; Bathytropa granulata Aubert & Dollfus, 1890 (Isopoda, Bathytropidae), specie endogea in Italia nota solo della Sicilia. d) Specie nuove per l Italia meridionale: 25. Cinque specie di Araneae: Harpactea arguta (Simon, 1907) (Dysderidae); Megalepthyphantes collinus (L. Koch, 1872) e Walckenaeria antica (Wider, 1834) (Linyphiidae); Trabea paradoxa Simon, 1876 (Lycosidae); Ozyptila confluens (C. L. Koch, 1845) (Thomisidae). Otto specie di Coleoptera: Xylotrechus stebbingi Gahan, 1906 (Cerambycidae); Longitarsus australis (Mulsant & Rey, 1874) e L. monticola Kutschera, 1863 (Chrysomelidae); Melanobaris morio (Boheman, 1844) e Sitona tenuis (Rosenhauer, 1847) (Curculionidae); Atheta burlei Tronquet, 456

Conclusioni sul popolamento del Parco Tab. 1. Matrice di presenza/assenza di ciascuna specie di Carabidae e Staphylinidae Staphylininae (Coleoptera) trappolata in cinque stazioni del Parco. Abbreviazioni: ASE = Asiatico-Europeo; CEM = Centroeuropeo-Mediterraneo; EME = E-Mediterraneo; END = Endemico italiano; EUM = Europeo-Mediterraneo; EUR = Europeo; MED = Mediterraneo; PAL = Paleartico; SEU = S-Europeo; SIE = Sibirico-Europeo; TEM = Turanico-Europeo-Mediterraneo; TUE = Turanico-Europeo; WME = W-Mediterraneo; WPA = W-Paleartico; + = presenza; - = assenza. Taxa Stazioni Corotipo Carabidae OCognoli OVallone SMaria EColata ERimbos Calathus cinctus Motschulsky, 1850 - - - + - WPA Calathus fuscipes graecus Dejean, 1831 + + + + + EUM Calathus montivagus Dejean 1831 + + + + + END Carabus lefebvrei bayardi Solier, 1835 + + + - + END Harpalus atratus Latreille, 1804 - - + - - EUR Harpalus rubripes (Duftschmid, 1812) - - - + + ASE Harpalus rufipalpis rufipalpis Sturm, 1818 - - - - + SIE Laemostenus acutangulus (Schaufuss, 1862) - - + - - END Laemostenus algerinus algerinus (Gory, 1833) - + + - - WME Leistus spinibarbis fiorii Lutshnik, 1913 - - - - + EUR Philorhizus melanocephalus (Dejean, 1825) - - - - + TEM Platyderus neapolitanus Reiche, 1855 + - + - + END Pseudomasoreus canigoulensis (Fairmaire & Laboulbène, 1854) + - - - - WME Pseudophonus rufipes (De Geer, 1774) - - - - + PAL Syntomus impressus impressus (Dejean, 1825) - - - + - MED Staphylinidae Staphylininae Bisnius fimetarius (Gravenhorst, 1802) + - - - + PAL Gabrius doderoi Gridelli, 1920 - + - - - SEU Ocypus nitens Schrank, 1781 + - + - - TEM Ocypus olens (O. F. Müller, 1764) + - - + + TEM Ocypus ophthalmicus (Scopoli, 1763) - - - + + TEM Othius punctulatus (Goeze, 1777) + - - - + TEM Philonthus cognatus (Stephens, 1832) - - - - + PAL Philonthus debilis (Gravenhorst, 1802) - + - - - PAL Quedius boops (Gravenhorst, 1802) + - + - + TEM Quedius cruentus (Olivier, 1795) + + + - - TEM Quedius latinus Gridelli, 1938 + + + + + SEU Quedius levicollis Brullé, 1832 + - - + + TEM Quedius masoni Zanetti, 1992 + - - - + SEU Quedius picipes (Mannerheim, 1830) + - - - - TEM Quedius scintillans (Gravenhorst, 1806) - + + + - TEM Quedius semiaeneus (Stephens, 1833) - - - - + TEM Quedius semiobscurus (Marsham, 1802) - - - - + TEM Tasgius morsitans morsitans (Rossi, 1790) + - + - - EUR Tasgius pedator pedator (Gravenhorst, 1802) - + - - + TEM Xantholinus appenninicola Steel, 1945 + + - + + END totale specie 17 11 13 11 22 Tab. 2. Percentuali con cui ogni corotipo delle specie di Carabidae e Staphylinidae Staphylininae (Coleoptera) trappolate è presente in cinque stazione del Parco (vedi tab. 1 per le abbreviazioni). Stazioni Corotipi END EUR SEU MED WME ASE EUM PAL SIE TEM WPA OCognoli 23,53 5,88 11,76 0 5,88 0 5,88 5,88 0 41,18 0 OVallone 27,27 0 18,18 0 9,09 0 9,09 9,09 0 27,27 0 SMaria 30,77 15,38 7,69 0 7,69 0 7,69 0 0 30,77 0 EColata 18,18 0 9,09 9,09 0 9,09 9,09 0 0 36,36 9,09 ERimbos 18,18 4,55 9,09 0 0 4,55 4,55 13,64 4,55 40,91 0 457

Gianluca Nardi, Vincenzo Vomero Tab. 3. Numero di specie segnalate per i comuni del Parco Nazionale del Vesuvio. Taxa Numero specie Arachnida, Acari 4 Arachnida, Pseudoscorpiones 4 Arachnida, Scorpiones 1 Aracnida, Araneae 57 Chilopoda 16 Crustacea 15 Diplopoda 2 Insecta, Blattaria 6 Insecta, Coleoptera 490 Insecta, Dermaptera 5 Insecta, Diptera 71 Insecta, Embiidina 1 Insecta, Heteroptera 74 Insecta, Homoptera 50 Insecta, Hymenoptera 102 Insecta, Isoptera 1 Insecta, Lepidoptera 281 Insecta, Mecoptera 1 Insecta, Neuroptera 17 Insecta, Odonata 4 Insecta, Orthoptera 19 Insecta, Phasmatodea 1 Insecta, Rhaphidioptera 1 Insecta, Siphonaptera 1 Insecta, Thysanoptera 5 totale 1229 1999, A. voeslauensis Bernhauer, 1944 e Neohilara subterranea (Mulsant & Rey, 1853) (Staphylinidae). Sette specie di Diptera: Sylvicola cinctus (Fabricius, 1787) (Anisopodidae); Drosophila helvetica Burla, 1948 e D. phalerata Meigen, 1830 (Drosophilidae); Platystoma plantatione (Rondani, 1869) (Platystomatidae); Sarcophaga consanguinea Rondani, 1860 (Sarcophagidae); Euxesta pechumani Curran, 1938 e Ulidia apicalis (Meigen, 1826) (Ulidiidae). Una specie di Heteroptera: Elasmucha grisea (Linnaeus, 1758) (Acanthosomatidae). Tre specie di Hymenoptera: Lasius neglectus Van Loon, Boomsma & Andrasfalvy, 1990 e L. platythorax Seifert, 1991 (Formicidae); Lasioglossum sexstrigatum (Schenck, 1868) (Halictidae). Una specie di Lepidoptera: Nephopterix angustella (Hübner, 1796) (Pyralidae). e) Specie nuove per la Campania: 44. Sette specie di Araneae: Textrix caudata L. Koch, 1872 (Agelenidae); Phrurolithus festivus (C. L. Koch, 1835) (Corinnidae); Rhode biscutata Simon, 1893 (Dysderidae); Zelotes aeneus (Simon, 1878) e Z. apricorum (L. Koch, 1876) (Gnaphosidae); Liocranum rupicola (Walckenaer, 1830) (Liocranidae); Zoropsis oertzeni Dahl, 1901 (Zoropsidae). Ventidue specie di Coleoptera: Meliboeus graminis graminis (Panzer, 1789) (Buprestidae); Amara fusca Dejean, 1828, Lebia scapularis (Fourcroy, 1785), Masoreus wetterhallii wetterhallii (Gyllenhal, 1813) e Microlestes fulvibasis (Reitter, 1900) (Carabidae); Agapanthia asphodeli (Latreille, 1804) e Callimus abdominalis (Olivier, 1795) (Cerambycidae); Micrambe villosus (Heer, 1841) (Cryptophagidae); Cleopomiarus graminis (Gyllenhal, 1813), Sirocalodes mixtus (Mulsant & Rey, 1858), Tychius bicolor C. Brisout, 1862 e T. decretus Tournier, 1873 (Curculionidae); Cardiophorus collaris Erichson, 1840, C. eleonorae (Gené, 1836) e C. italicus Platia & Bartolozzi, 1988 (Elateridae); Haeterius ferrugineus (Olivier, 1789) e Platysoma elongatum elongatum (Thunberg, 1787) (Histeridae); Enicmus histrio Joy & Tomlin, 1910 (Latridiidae); Typhaeola maculata (Perris, 1865) (Mycetophagidae); Mycterus curculioides (Fabricius, 1781) (Mycteridae); Phloeonomus punctipennis Thomson, 1867 (Staphylinidae) (cfr. Zanetti 2005); Tribolium confusum Jacquelin du Val, 1868 (Tenebrionidae). Tre di Diptera: Sarcophaga protuberans Pandellé, 1896 (Sarcophagidae); Trypetoptera punctulata (Scopoli, 1763) (Sciomyzidae); Chrysotoxum bicinctum (Linnaeus, 1758) (Syrphidae). Una di Heteroptera: Loricula bedeli (Montandon, 1887) (Microphysidae). Tre di Hymenoptera: Heriades rubicola Pérez, 1890, Megachile apicalis Spinola, 1808 e Osmia niveocincta Pérez, 1897 (Megachilidae). Cinque di Lepidoptera: Eupithecia pyreneata Mabille, 1871 e E. gemellata Herrich-Schäffer, 1861 (Geometridae); Cryphia ochsi (Boursin, 1940), Metachrostis velox (Hübner, 1813) e Oligia strigilis (Linnaeus, 1758) (Noctuidae). Due di Neuroptera: Hemerobius nitidulus Fabricius, 1777 e H. stigma Stephens, 1836 (Hemerobiidae). Una di Pseudoscorpiones: Chthonius siculus Beier, 1961 (Chthoniidae). Una di Siphonaptera: Leptopsylla tachenbergi calamana Jordan, 1951 (Leptopsyllidae). Ai punti d ed e andranno sicuramente aggiunte altre specie poiché nei contributi su alcuni taxa (es. Coleoptera Mordellidae, Scraptiidae, Staphylinidae; Lepidoptera) non sono state fornite informazioni dettagliate sulla distribuzione regionale italiana. Da tale sintesi è evidente come le ricerche, malgrado la loro preliminarietà, hanno notevolmente arricchito le conoscenze sulla fauna campana e italiana, ed accresciuto l importanza del Parco nella tutela della biodiversità. Zoogeografia Lo spettro corologico (fig. 1) relativo ai taxa campione di Coleoptera (Carabidae, Cerambycidae, Curculionoidea, Nitiduloidea, Staphylinidae), mostra una netta prevalenza di specie ad ampia distribuzione nella regione olartica (in realtà tranne due specie, tutte le altre sono diffuse solo nella regione paleartica). La 458

Conclusioni sul popolamento del Parco presenza di un così cospicuo contingente (58%) è probabilmente dovuta all ampia valenza ecologica di molte di queste specie, spesso dotate di buone capacità di dispersione e in grado di colonizzare rapidamente le aree vulcaniche neoformate e quelle antropizzate. La prevalenza di specie ad ampia distribuzione geografica, si riscontra anche considerando singolarmente i taxa campione: tra il 39% (Cerambycidae) e il 61% (Curculionoidea). La predominanza (fig. 1) di specie europee (20%) su quelle mediterranee (11%) è in apparente contrasto con il fatto che il Parco è situato al centro del Mediterraneo ed in posizione subcostiera, e con la composizione della vegetazione, in cui le formazioni vegetali mediterranee prevalgono su quelle mesofile (cfr. Filesi 2007). Le specie europee sono tuttavia rappresentate solo dal corotipo europeo (59%) e sud-europeo (41%); questa situazione e l assenza di elementi centroeuropei, sembra riequilibrare almeno in parte il contributo degli elementi meridionali al popolamento dell area, cui vanno aggiunti anche parte delle specie endemiche italiane che hanno affinità sud-europee. Ulteriori analisi, estese anche ad altri taxa ed ambienti, sono comunque necessarie per confermare o meno le percentuali osservate. Il Parco, grazie alla sua posizione isolata dall Appennino e alla presenza di Unità Ambientali sia mediterranee che continentali, costituisce un crocevia zoogeografico; lo testimonia la presenza di specie che qui OLA 57,36% AFT 0,39% EUR 20,16% MED 11,24% COS 4,65% END 6,20% Fig. 1. Percentuali per ampie categorie corologiche delle specie di Coleoptera (Carabidae, Curculionoidea, Nitiduloidea, Staphylinidae) dei comuni del Parco Nazionale del Vesuvio. Abbreviazioni: AFT = specie afrotropicali-mediterranee; COS = specie cosmopolite o subcosmopolite; END = specie endemiche italiane; EUR = specie europee; MED = specie mediterranee; OLA = specie ad ampia diffusione nella regione olartica. raggiungono il loro limite meridionale (Lepthyphantes leprosus (Ohlert, 1865) (Araneae, Linyphiidae), Ropalopus femoratus (Linnaeus, 1758) (Coleoptera, Cerambycidae), Elasmucha grisea (Heteroptera, Acanthosomatidae), Adelphocoris ticinensis (Heteroptera, Miridae), Livilla magna Hodkinson & Hollis, 1987 (Homoptera, Psyllidae)) o settentrionale di distribuzione in Italia (Zelotes denapes (Araneae, Gnaphosidae), Philodromus longipalpis Simon, 1870 (Araneae, Philodromidae), Ectobius aeoliensis (Blattaria, Ectobiidae), Mycomya permixta (Diptera, Mycetophilidae) e Bathytropa granulata Aubert & Dollfus, 1890 (Isopoda, Bathytropidae)) o che sono al limite orientale del loro areale di distribuzione (Laemostenus algerinus algerinus (Gory, 1833) e Pseudomasoreus canigoulensis (Fairmaire & Laboulbène, 1854) (Coleoptera, Carabidae)). Nessuna specie è endemica del Parco Nazionale del Vesuvio. Parabathyscia emeryi Jeannel, 1934 (Coleoptera, Cholevidae) descritta del Vesuvio e nota solo sulla serie tipica, proviene in realtà da una località situata alla periferia nord-ovest di Napoli, ben lontana dal vulcano (Zoia 2007), mentre Amitus vesuvianus Viggiani & Mazzone, 1982 (Hymenoptera, Platygasteridae), malgrado il nome, è noto solo del Parco Gussone a Portici (Viggiani & Mazzone 1982). Tra gli endemiti italiani sono comunque, tra gli altri, da ricordare: Phyllodromica clavata Failla & Messina, 1979 (Blattaria, Ectobiidae) nota solo della penisola; Calathus montivagus Dejean, 1831 e Laemostenus acutangulus (Schaufuss, 1862) (Coleoptera, Carabidae) specie endemiche appenniniche relitte prequaternarie; Heteromeira neapolitana (Faust, 1890) e Pseudomeira obscurella Pierotti & Bellò, 1994 (Coleoptera, Curculionidae) entrambe specie attere endemiche dell Italia centro-meridionale; Lampyris vesuvius vesuvius (Coleoptera, Lampyridae) endemita campano con femmine attere; Meligethes paschalis Spornraft, 1975 (Coleoptera, Nitidulidae) endemita appenninico meridionale, raro e localizzato; Asida bayardi Solier, 1836 (Coleoptera, Tenebrionidae), specie attera geofila endemica dell Appenino centrale e meridionale; Lestodiplosis sp. (Diptera, Cecidomyiidae), probabile specie nuova nota solo della Campania; Aphaenogaster campana Emery, 1878 (Hymenoptera, Formicidae) endemita dell Italia centromeridionale descritto del Vesuvio. Composizione faunistica e corologica di alcune stazioni Il dendrogramma della somiglianza faunistica tra le cinque stazioni di campionamento (fig. 2), ne evidenzia una notevole similarità e le riunisce in due gruppi, in 459

Gianluca Nardi, Vincenzo Vomero cui uno presenta al suo interno una chiara sottounità (EColata), tanto che si può praticamente parlare di tre gruppi: SMaria e OVallone; ERimbos e OCognoli; EColata. L isolamento di quest ultima stazione era abbastanza prevedile: è situata accanto ad una colata, il suolo è scarsissimo ed ospita la fitocenosi meno matura e strutturata tra le cinque esaminate. Considerando i principali fattori ecologici che caratterizzano le altre stazioni, si può osservare come le stazioni ERimbos e OCognoli sono probabilmente accomunate, malgrado le fitocenosi molto diverse (rispettivamente, un rimboschimento a conifere e Genista aetnensis e un castagneto misto), da fattori quali la quota elevata (960 e 600 m, rispettivamente) e la vegetazione con struttura abbastanza aperta per la presenza di radure. I siti del secondo gruppo (SMaria e OVallone), sono probabilmente accomunati perché interessati da coltivazioni di latifoglie arboree (castagneto e noccioleto-castagneto) e dalla quota simile (rispettivamente, 450 e 500 m). Il dendrogramma della somiglianza tra i siti di campionamento basato sulla percentuale dei corotipi (fig. 3), è simile al precedente, ma evidenzia un più netto isolamento della stazione EColata e raggruppa le altre in un un unico cluster, ma con due gruppi sovrapponibili a quelli della fig. 2. Nella stazione EColata è significativa l assenza di alcuni endemiti, tra i quali Carabus lefebvrei bayardi (Carabidae), elemento silvicolo, termofilo presente in tutte le altre e la presenza di Calathus cinctus (Carabidae) tipico di formazioni aperte, assente nelle altre quattro stazioni. Considerando la ricchezza di specie, il valore più basso (11) è stato riscontrato nei siti OVallone e EColata; questa situazione riflette l antropizzazione della prima stazione e le sopracitate caratteristiche ambientali della seconda. Il maggior numero di specie (22) è stato riscontrato, malgrado l origine recente e antropica della vegetazione, nella stazione ERimbos il cui popolamento forestale risente degli sconfinamenti di specie, es. Philorhizus melanocephalus, Pseudophonus ERimbos OCognoli EColata SMaria OVallone 1 0,9 0,8 0,7 0,6 SIMILARITÀ 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 0 0,6 1,2 1,8 2,4 3 3,6 4,2 4,8 5,4 6 Fig. 2. Somiglianza faunistica (indice di Jaccard + UPGMA) tra cinque stazioni del Parco sulla base dei Coleoptera Carabidae e Staphylinidae Staphylininae (vedi tab. 1). 460

Conclusioni sul popolamento del Parco rufipes (Carabidae), provenienti dai circostanti ambienti aperti. Valori intermedi sono stati riscontrati nelle altre due stazioni: 13 specie a SMaria e 17 a OCognoli; entrambe ospitano dei castagneti ma la seconda è inserita in un contesto molto meno antropizzato che può giustificarne la maggiore diversità. Conservazione La perdita e la frammentazione degli habitat sono, nel loro insieme, la prima causa di estinzione di specie su scala globale (cfr. Bailey 2007). L area circostante il Parco Nazionale del Vesuvio, a causa dello sviluppo urbanistico incontrollato, è quasi irrimediabilmente degradata e frammentata. Questa situazione, ovviamente, riduce le possibilità di colonizzazione faunistica del Somma-Vesuvio dato il suo isolamento e la pressoché totale assenza di corridoi naturali verso i comprensori appenninici, inoltre anche la possibilità di ricreare dei corridoi è estremamente remota a causa dell antropizzazione del territorio. Paradossalmente quindi, vi è stata quasi un inversione di ruoli con l area vulcanica divenuta serbatoio di colonizzatori per le aree periferiche, cui spettava invece questo ruolo. In un simile contesto, il provvedimento più auspicabile per la protezione delle specie (e cenosi) di artropodi più minacciate o rare è la tutela dei loro biotopi (cfr. Balletto & Casale 1991), la presenza del Parco Nazionale potrà quindi garantire ciò, ma su tali ambienti dovrà essere maggiore il controllo delle autorità preposte. Gran parte delle aree boscate del Vesuvio sono costituite da formazioni di origine alloctona (cfr. Cona & Di Pasquale 2007, fig. 1), alcune delle quali, ad esempio le pinete a Pinus halepensis, P. pinaster e P. nigra, stanno evolvendo naturalmente in leccete che sono destinate, seppur lentamente, a soppiantarle. In tali aree gli alberi più vecchi delle specie alloctone dovrebbero essere destinati a crescita indefinita e una volta morti lasciati marcire sul posto, in questo modo, garantendo la presenza del legno morto, si favorirà la EColata ERimbos OCognoli OVallone SMaria 0,992 0,976 0,96 0,944 SIMILARITÀ 0,928 0,912 0,896 0,88 0,864 0 0,6 1,2 1,8 2,4 3 3,6 4,2 4,8 5,4 6 Fig. 3. Somiglianza tra cinque stazioni del Parco (indice di Morisita + UPGMA), calcolata sulla base della percentuale dei corotipi delle specie di Coleoptera Carabidae e Staphylinidae Staphylininae in ciascuna stazione (vedi tabb.1-2). 461

Gianluca Nardi, Vincenzo Vomero Tab. 4. Specie di Artropodi presenti nei comuni del Parco incluse nelle categorie IUCN (cfr. Ruffo & Stoch 2005). Status: EN = in pericolo; NT = quasi minacciata; = vulnerabile. Taxa Blattaria, Ectobiidae Ectobius aeoliensis Failla & Messina, 1974 Phyllodromica marginata (Schreber, 1781) Coleoptera, Buprestidae Anthaxia manca (Linnaeus, 1758) Coleoptera, Cerambycidae Cerambyx welensii (Küster, 1846) Oxypleurus nodieri Mulsant, 1839 Pogonocherus neuhausi (Müller, 1916) Coleoptera, Curculionidae Heteromeira neapolitana (Faust, 1890) Pseudomeira obscurella Pierotti & Bellò, 1994 Coleoptera, Elateridae Cardiophorus collaris Erichson, 1840 Cardiophorus eleonorae (Gené, 1836) Lacon punctatus (Herbst, 1779) Melanotus villosus (Geoffroy, 1785) Coleoptera, Histeridae Hypocacculus metallescens (Erichson, 1834) Platysoma filiforme Erichson, 1834 Coleoptera, Nitidulidae Meligethes paschalis Spornraft, 1975 Dermaptera, Labiduridae Labidura riparia (Pallas, 1773) Lepidoptera, Lycaenidae Glaucopsyche iolas (Ochsenheimer, 1816) Orthoptera, Rhaphidophoridae Dolichopoda g. geniculata (A. Costa, 1836) Orthoptera, Tettigonidae Eupholidoptera m. magnifica (A. Costa, 1863) Status NT NT NT NT NT NT EN sopravvivenza delle comunità saproxiliche (cfr. Speight 1989; Mason et al. 2003), che includono molte specie di interesse comunitario (cfr. Ballerio 2003). In aree agricole va sottolineata l importanza di mantenere le siepi che, malgrado le loro ridotte dimensioni, sono importanti per la connettività ambientale e il mantenimento della biodiversità (cfr. Vegliante & Zilli 2007). L inquinamento luminoso interferisce fortemente con le dinamiche naturali degli Insetti notturni (soprattutto Lepidoptera): li sottrae ai loro ambienti, ne favorisce la predazione da parte dei pipistrelli e spesso ne impedisce la riproduzione. Nel Parco alle quote superiori, fortunatamente, il problema non sussiste (cfr. Vegliante & Zilli 2007); tuttavia a quelle inferiori andrebbero utilizzate lampade con un basso potere attrattivo sugli Insetti (cfr. Zilli 1998). In Italia, escludendo alcuni tentativi (Pavan 1992; Gobbi 2000; Cerfolli et al. 2002), non è disponibile una Lista Rossa Nazionale degli Artropodi (cfr. Bologna 2005), tuttavia recentemente a una parte delle 10.000 specie animali considerate nell ambito del progetto CKmap (Ruffo & Stoch 2005) è stata attribuita una valutazione di rischio secondo le categorie dell IUCN. Le specie rinvenute nel Parco, rientranti nelle categorie a rischio sono 19 (tab. 4); la loro presenza potrà contribuire a far meglio individuare, anche su piccola scala, i biotopi che dovrebbero essere particolarmente tutelati. Nessuno degli Artropodi rinvenuti nel territorio del Parco è protetto (cfr. Ballerio 2003), tuttavia Cerambyx cerdo Linnaeus, 1758 (Coleoptera, Cerambycidae), specie tutelata dalla Direttiva Habitat (Direttiva 92/43 CE), è stato recentemente raccolto presso Portici ed è quasi sicuramente presente anche nelle quercete del Parco (Biscaccianti 2007). Altra entità inclusa nella stessa Direttiva è Coenagrion mercuriale castellani Roberts, 1948 (Odonata, Coenagrionidae) che fu raccolta nel 1927 a Pompei, fuori dai confini del Parco, ma che è quasi sicuramente estinta nell area (D Antonio 2007). Nel Parco è inoltre presente Glaucopsyche alexis (Poda, 1761) (Lepidoptera, Lycaenidae) che è classificata come vulnerabile nella Lista Rossa delle farfalle europee poiché in declino in numerose nazioni (cfr. Vegliante & Zilli 2007). Diverse specie animali si sono sicuramente estinte nell area vesuviana; alcune delle eruzioni hanno infatti prodotto devastazioni totali di ampie aree, rendendole pressochè azoiche per decenni (cfr. Hall 2007). A causa della mancanza di dati pregressi sulla maggior parte dei gruppi di Artropodi, è tuttavia possibile ascrivere alle specie estinte solo Labidura riparia (Dermaptera, Labiduridae): quasi dappertutto in riduzione e scomparsa per l attività antropica, ma sul Vesuvio si presumibilmente estinta per le modificazioni ambientali naturali avvenute alla fine del XIX secolo (Vigna Taglianti 2007a). Molto probabilmente altre specie si sono estinte in tempi recenti (cfr. Biscaccianti 2007; Fattorini 2007; Piattella 2007), sia per cause antropiche che a seguito delle ultime eruzioni; questa ipotesi potrà essere confermata da ulteriori ricerche sul campo e dallo studio di reperti museali. L occupazione da parte di specie animali e vegetali di 462

Conclusioni sul popolamento del Parco aree estranee ai loro areali naturali a seguito di introduzioni antropiche è un fenomeno antico che tuttavia nell ultimo secolo ha subito un sostanziale e drammatico incremento. Queste specie dette esotiche o aliene, possono determinare gravi alterazioni negli ecosistemi tanto da essere ritenute una delle maggiori cause di estinzione a livello globale (cfr. Zapparoli 2005). Nei territori dei comuni facenti parte del Parco Nazionale del Vesuvio, è stata sinora segnalata la presenza di almeno 38 specie aliene, appartenenti a 7 ordini di Insetti (tab. 5). Escludendo due Coleoptera Coccinellidae (ma Coccinella californica non si è acclimatata) e tutti gli Hymenoptera, tranne due Formicidae, che sono stati introdotti per la lotta biologica, le altre specie sono state introdotte passivamente. Tra queste sono comprese sia specie presenti in Italia ormai da secoli (es. Planococcus citri, Saissetia oleae oleae) o da molti anni (es. Leptinotarsa decemlineata, Icerya purchasi), sia specie che sono comparse nel nostro Paese in tempi recenti (es. Cacyreus marshalli, Metcalfa pruinosa, Xylotrechus stebbingi) o qui segnalate per la prima volta (Epuraea (Haptoncus) sp., Platycranus hartigi). Si tratta per lo più di specie legate ad agroecosistemi, in alcuni casi di notevole interesse economico, oppure ad ambienti antropizzati, provenienti dalle regioni più disparate del pianeta. L elenco è sicuramente incompleto e destinato ad aumentare dato che manca l identificazione di parte dei materiali raccolti. Nell area di Portici inoltre, sin dagli inizi del Novecento, sono state introdotte per la lotta biologica numerose specie, soprattutto di Hymenoptera, che in molti casi si sono acclimatate e che con ogni probabilità sono ora presenti anche nel Parco. Infine il porto di Napoli, uno dei più importanti della penisola, essendo interessato da una notevole mole di scambi commerciali (oltre 20 milioni di tonnellate Tab. 5. Specie aliene di Artropodi segnalate nei comuni del Parco. Ordine Famiglia Specie Blattaria Blattellidae Blattella germanica (Linnaeus, 1767) Coleoptera Cerambycidae Xylotrechus stebbingi Gahan, 1906 Chrysomelidae Leptinotarsa decemlineata (Say, 1824) Coccinellidae Coccinella californica Mannerheim, 1843 Rodolia cardinalis (Mulsant, 1850) Dryophthoridae Sitophilus zeamais Motschulsky, 1855 Nitidulidae Carpophilus nepos Murray, 1864 Carpophilus tersus Wollaston, 1865 Epuraea (Haptoncus) sp. Scolytidae Dactylotrypes longicollis (Wollaston, 1864) Staphylinidae Paraphloeostiba gayndahensis (Macleay, 1871) Diptera Ulidiidae Euxesta pechumani Curran, 1938 Heteroptera Miridae Platycranus hartigi Wagner, 1951 Pentatomidae Nezara viridula (Linnaeus, 1758) Homoptera Aleyrodidae Dialeurodes citri (Ashmead, 1885) Trialeurodes vaporariorum (Westwood, 1856) Aonidiella aurantii (Maskell, 1879) Chrysomphalus dictyospermi (Morgan, 1889) Parlatoria oleae (Colvée, 1880) Parlatoria ziziphi (Lucas, 1853) Flatidae Metcalfa pruinosa (Say, 1830) Margarodidae Icerya purchasi Maskell, 1878 Pseudococcidae Dysmicoccus mackenziei Beardsley, 1965 Planococcus citri (Risso, 1813) Saissetia oleae oleae (Olivier, 1791) Spilococcus mamillariae (Bouché, 1844) Hymenoptera Aphelinidae Ablerus perspeciosus (Girault, 1916) Aphytis proclia (Walker, 1839) Encarsia berlesei (Howard, 1906) Encarsia pergandiella Howard, 1907 Pteroptrix orientalis (Silvestri, 1909) Braconidae Lysiphlebus testaceipes (Cresson, 1880) Encyrtidae Leptomastix dactylopii Howard, 1885 Metaphycus bartletti Annecke & Mynhardt, 1972 Metaphycus helvolus (Compere, 1926) Formicidae Lasius neglectus Van Loon, Boomsma & Andrasfalvy, 1990 Linepithema humile (Mayr, 1878) Lepidoptera Lycaenidae Cacyreus marshalli Butler, 1898 Tineidae Opogona sacchari (Bojer, 1856) 463

Gianluca Nardi, Vincenzo Vomero di merci e circa 370.000 container nel 2005) può essere la porta d ingresso (cfr. Goidanich 1927; Aikten 1975; Ratti 2004) per l introduzione passiva di altre specie aliene nell area partenopea. Ricerche future Questo volume costituisce un contributo preliminare e vuole essere di stimolo a un proseguimento delle ricerche nel Parco. L uso delle pitfall traps ha permesso di ben delineare le cenosi del suolo di importanti bioindicatori. Attraverso la ripetizione dei trappolamenti nelle stesse stazioni a distanza di anni, i dati disponibili potranno essere utilizzati per studi sulle successioni delle comunità in ambienti vulcanici neoformati (cfr. Thornton 2000). Questo tipo di studi (Ashmole & Ashmole 1987; Ashmole et al. 1990, 1992; Martín & Oromí 1990), non sono mai stati condotti in aree continentali europee. Future ricerche dovranno inoltre essere indirizzate verso quelle aree (cfr. Nardi & Vomero 2007, fig. 1), quelle fitocenosi (es. leccete, boschi submontani di latifoglie decidue) e quei taxa che sono stati meno investigati, anche impiegando tecniche di campionamento diverse da quelle sinora utilizzate. I dati attualmente disponibili su alcuni ordini ricchi di specie (es. Araneae, Diptera, Hymenoptera, Orthoptera), sono ancora scarsi e frammentari: ad esempio delle circa 6600 specie di Diptera note per l Italia solo 71 specie sono state segnalate per il Parco, malgrado ciò il 16,9% di queste sono risultate nuove per la Campania. Questa situazione testimonia la scarsa attenzione che l ordine ha ricevuto in Italia (cfr. Ruffo 2002) e la necessità di ulteriori e più accurate indagini. In tale ottica si auspica l utilizzo delle Malaise traps, ideali per la cattura di Insetti volatori come Diptera e Hymenoptera, e delle windows traps che permettono di monitorare le specie saproxiliche (cfr. Mason et al. 2002, 2006). Gli acari del suolo, sono un altro gruppo che meriterebbe di essere studiato, tramite carotaggi periodici di terreno in stazioni prestabilite e successivo utilizzo dei selezionatori Berlese. Le acarocenosi del suolo sono, infatti, molto sensibili alle condizioni ambientali e ampiamente utilizzate nei monitoraggi in ecosistemi frammentati e stressati per cause naturali e/o antropiche (cfr. Caruso et al. 2006, 2007). Lo studio delle collezioni di Artropodi dei musei dell Università di Napoli, nei contributi di questo volume, tranne poche eccezioni, non è stato effettuato. L esame di tali materiali sicuramente fornirà ulteriori dati sulla biodiversità del Parco e importanti informazioni sulla cronogeonemia delle specie nell area. Il Parco presenta caratteristiche ottimali per lo studio delle migrazioni dei Lepidotteri notturni (cfr. Vegliante & Zilli 2007): campionamenti standardizzati nel corso degli anni in stazioni fisse, potrebbero fornire importanti informazioni sul fenomeno oltre che sullo stato di salute degli ecosistemi, sui cambiamenti climatici (cfr. Sparks et al. 2007) e sull evoluzione del popolamento. Recentissimi studi hanno evidenziato come la presenza di piante aliene può influenzare i processi evolutivi di Insetti legati a specie vegetali autoctone affini a quelle introdotte (cfr. Schwarz et al. 2005; Strauss 2006; Schwarz et al. 2007). Il Parco è un laboratorio ideale per questo tipo di ricerche data la presenza, per esempio, di diverse specie di ginestre autoctone e di estesi rimboschimenti dell alloctona ginestra dell Etna (Genista aetnensis) con la quale è stato probabilmente introdotto anche Platycranus hartigi eterottero monofago su tale pianta. Lo studio nel Parco di questa specie, di Pseudoterpna coronillaria (Hübner, 1817) (Lepidoptera, Noctuidae) (cfr. Vegliante & Zilli 2007) e dell altra entomofauna legata alla Genista aetnensis, nonché ad altre piante alloctone (Senecio aethnaensis, Rumex scutatus, ecc.), potrebbe quindi essere fonte di interessanti scoperte. Tali studi futuri contribuiranno ulteriormente ad individuare le migliori strategie di conservazione nel Parco, e ad accrescere le conoscenze sulla fauna locale e italiana. CONCLUSIONI Il territorio del Parco Nazionale del Vesuvio, inserito in un contesto geologico unico nell Europa continentale, è profondamente segnato dall attività vulcanica e antropica, malgrado ciò e nonostante la sua insularizzazione, ospita una fauna abbastanza ricca che è stata protagonista, come la vegetazione, di ripetute colonizzazioni ed estinzioni a seguito delle periodiche eruzioni. Le difficili condizioni ambientali vigenti sono uno dei fattori che hanno determinato il popolamento dell area: l artropofauna è ricca di elementi vagili, ad ampia distribuzione ed eurieci. In molti dei gruppi studiati, il numero di specie censite è inferiore a quello riscontrato in aree paragonabili per estensione e clima. Non mancano comunque, soprattutto nei boschi di latifoglie, entità relitte e/o di interesse conservazionistico. In questo scenario, il numero di specie (1229) di Artropodi sinora segnalati per il Parco, è elevato e destinato a salire. Questo valore sottolinea l importanza dell area per la conservazione della biodiversità, 464

Conclusioni sul popolamento del Parco soprattutto considerando che nei territori circostanti intensamente antropizzati, gran parte degli ambienti naturali sono stati distrutti o comunque profondamente alterati. Ringraziamenti Ringraziamo nuovamente tutti gli autori dei contributi di questo volume, quanti in vario modo hanno contribuito alla sua realizazione e le autorità che ne hanno consentito la pubblicazione. Bibliografia Adler S. & Theodor O., 1931. A study of the sanfly population in endemic foci of infantile Kala-Azar in Italy. Bulletin of entomological Research, 22: 105-113, 2 pls. Aikten A.D., 1975. Insect travellers, 1, Coleoptera. Technical Bullettin Ministry of Agriculture Fisheries and Food, HMSO, London, 31: XVI + 1-191. Anonimo, 1927. Rassegna delle pubblicazioni entomologiche riguardanti la fauna dell Italia e delle colonie mediterranee. Bollettino della Società entomologica italiana, 49 (9): 134-148. Ashmole M.J. & Ashmole P.N., 1987. 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Conclusioni sul popolamento del Parco Viggiani G., 1975. Possibilità di lotta biologica contro alcuni insetti degli Agrumi (Planococcus citri - Risso - e Dialeurodes citri - Ashm. -). Studi del gruppo di ricerca del C.N.R. per la lotta integrata contro i nemici delle piante : CXXXIII. Bollettino del Laboratorio di Entomologia agraria Filippo Silvestri, 32: 52-59. Viggiani G., 1978. Acclimatato in Italia Metaphycus helvolus (Compere), parassita di Saissetia oleae (Oliv.) e di altre dannose cocciniglie. Studi del gruppo di ricerca del C.N.R. per la lotta integrata contro i nemici delle piante: CLXXXII. Bollettino del Laboratorio di Entomologia agraria Filippo Silvestri, 35: 25-29. Viggiani G., 1988. Le specie italiane del genere Encarsia Foerster (Hymenoptera: Aphelinidae). Bollettino del Laboratorio di Entomologia agraria Filippo Silvestri, 44 (1987): 121-179. Viggiani G. & Iaccarino F.M., 1971. Osservazioni sulla Leucaspis pusilla Loew e i suoi parassiti in Campania. 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Gianluca Nardi, Vincenzo Vomero Appendice Artropodi segnalati dei comuni del Parco Nazionale del Vesuvio appartenenti a famiglie non comprese in contributi di questo volume Abbreviazioni e simboli. EColata = Ercolano, Vesuvio vers. N, strada per il cratere, 890 m ca, margine colata; EGinestre1 = Ercolano, Vesuvio vers. O, strada per il cratere, 525 m, arbusteto a Spartium junceum; ERimbos = Ercolano, Vesuvio vers. N, strada per il cratere, 960 m ca, rimboschimento con conifere e Genista aetnensis; mc = margine noccioleto, pitfall traps in ceppo di castagno; OVallone = Ottaviano, M. Somma vers. E, Vallone Mazzamei, 450 m ca, noccioleto su pozzolana; P = pitfall traps; R = raccolta diretta; SBD = S. Barbagallo det. 2006; SMaria = Somma Vesuviana, M. Somma vers. N, Santa Maria di Castello, 500 m ca, castagneto; VBD = V. Borsato det. 2006; + = da 1 a 9 esemplari; # = segnalazione basata su esemplari raccolti il 19.VI.2006; = specie non elencata nella Fauna Europaea (http://www. faunaeur.org/). Acari, ACARIDAE ARACHNIDA Sancassania mycophaga (Mégnin, 1874) Comuni circumvesuviani (cfr. Piattella 2007). Acari, LAELAPIDAE Coleolaelaps agrestis (Berlese, 1887) Comuni circumvesuviani (cfr. Piattella 2007). agro di Resina, di Torre del Greco (Lupo 1949). Acari, TETRANYCHIDAE Panonychus ulmi (Köch, 1836) Comuni Vesuviani (Melis 1957, sub Metatetranychus ulmi Köch). Phytoptus avellanae Nalepa, 1889 Boscoreale; Boscotrecase (Sasso & Viggiani 2003). Amphipoda, NIPHARGIDAE CRUSTACEA Niphargus gr. orcinus Joseph, 1869 Torre del Greco, Grotta della Fontana o del Dragone 193 Cp (Davide 1957; Parenzan 1957, in entrambi i casi sub N. orcinus Joseph, 1869; Iannarilli et al. 2005). Callipus foetidissimus (Savi, 1819) Torre del Greco, Grotticella o Grotta circolare in masseria De Ruggero 847/1 Cp (Manfredi 1953; Parenzan 1957; Brian 1959; Capolongo et al. 1974, sub C. sorrentinus dentiger Verh.). Grotticella presso Torre del Greco (Parenzan 1953, sub C. sorrentinus dentiger Verh.). Cavità vesuviane di Sud-Ovest 854 Cp (Manfredi 1953; Brian 1959; Parenzan 1957; Capolongo et al. 1974, sub C. sorrentinus dentiger). Julida, JULIDAE Ophyiulus targionii Silvestri, 1898 Cavità vesuviane di Sud-Ovest 854 Cp (Parenzan 1957, sub Ophiulustargionii verruculiger Verhoeff, 1910). Coleoptera, MELOIDAE INSECTA Zonitis immaculatus (Olivier, 1789) Vesuvio (Bologna 1991). Coleoptera, SILPHIDAE Nicrophorus vestigator Herschel, 1807 Resina spiaggia (Bertin & Lebboroni 2001). Diptera, CHLOROPIDAE Lasiambia fycoperda (Becker, 1910) DIPLOPODA Callipodida, CALLIPODIDAE Resina (Bezzi in Silvestri 1917b, sub Oscinosoma discretum n. sp.; Nartshuk 1984, sub Fiebriggella discretum (Bezzi in Silvestri 1917)). 470

Conclusioni sul popolamento del Parco Diptera, LONCHAEIDAE Silba virescens (Macquart, 1851) Resina (Silvestri 1917a, sub Lonchaea aristella Beck; Roberti 1950, sub L. aristella). Diptera, PSYCHODIDAE Phlebotomus mascittii Grassi, 1908 Bosco Trecase [= Boscotrecase] (Adler & Theodor 1931, sub P. vesuvianus n. sp.; Wagner 1990). Phlebotomus papatasii (Scopoli, 1786) Bosco Trecase [= Boscotrecase] (Adler & Theodor 1931: 109). Phlebotomus perniciosus Newstead, 1911 Bosco Trecase [= Boscotrecase]; Ottajano [= Ottaviano] (Adler & Theodor 1931). Somma Vesuviana, contrada Mercato Vecchio (Pierantoni 1924). Sergentomyia minuta minuta (Rondani, 1843) Somma Vesuviana, contrada Mercato Vecchio (Pierantoni 1924, sub Phlebotomus minuta var. meridionalis nov.; Wagner 1990). Bosco Trecase [= Boscotrecase]; Ottajano [= Ottaviano]; Resina (Adler & Theodor 1931, sub Phlebotomus parroti var. italicus nov.; Wagner 1990). Homoptera, ALEYRODIDAE Aleuroviggianus adrianae Iaccarino, 1982 Boscotrecase, Vesuvio (Iaccarino 1982). Dialeurodes citri (Ashmead, 1885) Ercolano; Ottaviano; Pollena; Sant Anastasia; Somma Vesuviana; Torre del Greco (Priore 1970). Trialeurodes vaporariorum (Westwood, 1856) Torre del Greco (Viggiani & Mazzone 1980a; Viggiani 1988). Homoptera, APHIDIDAE Aphis craccivora Koch, 1854 EGinestre1 #R+, SBD Aphis cytisorum Hartig, 1841 s. l. EGinestre1 #R+, SBD SMaria R+, SBD Cinara maghrebica maghrebica Mimeur, 1934 Boscotrecase; Torre del Greco (Tremblay et al. 1971, sub C. maghrebica). Cinara schimitscheki schimitscheki Börner, 1940 Vesuvio, Colle Umberto (Tremblay et al. 1971, sub C. schimitscheki Börner, 1940). Cinara sp. Vesuvio (Tremblay 1975). Ctenocallis setosa Kaltenbach, 1846 ERimbos R+, SBD Geoica setulosa (Passerini, 1860) Resina (Roberti 1934, sub G. herculana Mordvilko, 1935). Macrosiphoniella helichrysi Remaudière, 1952 Terzigno (Roberti 1958). Microlophium carnosum (Buckton, 1876) Torre del Greco (Pennacchio 1990). Pemphigus vesicarius Passerini, 1861 Boscotrecase (Tremblay 1991). Schizolachnus pineti (Fabricius, 1781) Torre del Greco (Tremblay et al. 1971). Uroleucon jaceae (Linnaeus, 1758) pendici del Vesuvio (Iaccarino & Tremblay 1973, sub Dactynotus jaceae (L.)). Uroleucon spp. EGinestre1 #R+, SBD ERimbos R+, SBD Vesuvio (Tremblay 1976, sub Dactynotus spp.) 471

Gianluca Nardi, Vincenzo Vomero Homoptera, CEROCOCCIDAE Pollinia pollini (Costa, 1857) Resina (Priore 1964). Homoptera, COCCIDAE Eulecanium tiliae (Linnaeus, 1758) Resina; Boscoreale (Silvestri 1919, sub E. coryli L.). Parthenolecanium persicae (Fabricius, 1776) Resina (Priore 1964, sub Coccus persicae (F.)). Pulvinaria floccifera (Westwood, 1870) Resina; Torre del Greco (Priore 1964, sub P. floccifera (Westw.)). Homoptera, DIASPIDIDAE Aonidiella aurantii (Maskell, 1879) Torre del Greco (Priore 1965, sub A. aurantii (Mask.)) Chrysomphalus dictyospermi (Morgan, 1889) Resina; Torre del Greco (Priore 1965, sub C. dictyospermi (Morg.)). Diaspidiotus viticola (Leonardi, 1913) Torre del Greco (Priore 1965, sub D. viticola (Leon.)). Epidiaspis leperii (Signoret, 1869) Resina (Priore 1965, Diaspis (Epidiaspis) leperii Signoret). Lepidosaphes beckii (Newman, 1869) Resina; Torre del Greco (Priore 1965, sub Mytillococcus beckii (Newmann)). Leucaspis pusilla Loew, 1883 Boscotrecase (Viggiani 1988). Foresta demaniale dell alto Vesuvio, 1000 m (Viggiani & Iaccarino 1971). Torre del Greco (Priore 1965). Parlatoria oleae (Colvée, 1880) Ottaviano (Priore 1965). Resina (Priore 1964, sub P. (Euparlatoria) oleae (Colvée)). pendici Vesuvio (Lauricello 1957). Parlatoria pergandii Comstock, 1881 Resina (Lauricello 1957) Torre del Greco (Priore 1965, sub P. (Euparlatoria) pergandei (Comstock)). Parlatoria ziziphi (Lucas, 1853) Torre del Greco (Priore 1965, sub P. (Websteriella) ziziphus (Lucas)). Sphaerolecanium prunastri (Boyer de Fonscolombe, 1834) agro di Somma Vesuviana (Tranfaglia 1973, sub S. prunastri Fonsc.). Homoptera, MARGARODIDAE Icerya purchasi Maskell, 1878 in tutti i comuni Vesuviani (Leonardi 1907, sub I. Purchasi). Homoptera, PSEUDOCOCCIDAE Balanococcus orientalis Danzig & Ivanova, 1976 Vesuvio (Marotta 1992). Chorizococcus rostellum (Lobdell, 1930) Torre del Greco (Marotta 1992). Dysmicoccus mackenziei Beardsley, 1965 Ercolano, in serra su piante importate dall Olanda (Marotta 1992). Euripersia silvestrii (Leonardi, 1918) Torre del Greco (Leonardi 1918, sub Ripersia Silvestrii n.sp.). Phenacoccus avenae Borchsenius, 1949 Torre del Greco (Marotta 1992). Planococcus citri (Risso, 1813) Ercolano; Ottaviano; Torre del Greco (Viggiani 1975). Resina (Tranfaglia 1976). 472

Conclusioni sul popolamento del Parco Planococcus ficus (Signoret, 1875) Ercolano; Torre del Greco (Tranfaglia 1976). Saissetia oleae oleae (Olivier, 1791) Torre del Greco (Priore 1964, sub Coccus oleae (Bernard); Viggiani 1978, sub S. oleae (Oliv.)). Spilococcus mamillariae (Bouché, 1844) Torre del Greco, litorale (Tranfaglia 1981, sub S. cactearum McKenzie, 1960). Homoptera, PSYLLIDAE Livilla magna Hodkinson & Hollis, 1987 Vesuvio (Barbagallo et al. 1995). Hymenoptera, AGAONIDAE Blastophaga psenes (Linnaeus, 1758) Resina (Grandi 1920). Hymenoptera, APHELINIDAE Ablerus atomon (Walker, 1847) Foresta demaniale dell alto Vesuvio, 1000 m (Viggiani & Iaccarino 1971, sub Azotus atomon). Ablerus perspeciosus (Girault, 1916) Torre del Greco (Garrona & Viggiani 1997). Aphytis proclia (Walker, 1839) Torre del Greco (Garrona & Viggiani 1997). Encarsia berlesei (Howard, 1906) Torre del Greco (Garrona & Viggiani 1997). Encarsia leucaspidis (Mercet, 1912) Foresta demaniale dell alto Vesuvio, 1000 m (Viggiani & Iaccarino 1971, sub Prospaltella leucaspidis Merc.). Boscotrecase (Viggiani 1988). Encarsia lutea (Masi, 1919) Torre del Greco (Iaccarino & Viggiani 1988). Encarsia pergandiella Howard, 1907 Torre del Greco (Viggiani & Mazzone 1980b). Pteroptrix orientalis (Silvestri, 1909) Torre del Greco (Garrona & Viggiani 1997). Hymenoptera, BRACONIDAE Apanteles lacteus (Nees, 1834) Resina (Colizza 1927, sub Apanteles lacteus (Nees)). Aphidius microlophii Pennacchio & Tremblay, 1987 Torre del Greco (Pennacchio 1990). Aphidius urticae Haliday, 1834 Torre del Greco (Pennacchio 1990). Coeloides melanotus Wesmael, 1838 Torre del Greco (Russo 1939). Ecphylus silesiacus Ratzeburg, 1848 Ercolano; Torre del Greco (Russo 1939). Lysiphlebus testaceipes (Cresson, 1880) Boscotrecase (Tremblay et al. 1978). Monoctonia vesicarii Tremblay, 1991 sopra Boscotrecase (Tremblay 1991). Pauesia jezoensis Watanabe, 1941 Torre del Greco (Tremblay 1967, sub P. piceaecollis (Starý)). Pauesia pini (Haliday, 1834) Vesuvio (Tremblay 1975). Pauesia unilachni (Gahan, 1926) Torre del Greco (Tremblay 1967). 473

Gianluca Nardi, Vincenzo Vomero Praon dorsale (Haliday, 1833) Vesuvio (Tremblay 1976). Hymenoptera, CHALCIDIDAE Brachymeria intermedia (Nees, 1834) Resina (Colizza 1927, sub Chalcis intermedia Nees). Hymenoptera, ENCYRTIDAE Blastothrix sericea (Dalman, 1820) Boscoreale; Torre del Greco (Silvestri 1919). Copidosoma truncatellum (Dalman, 1820) San Giorgio a Cremano; San Sebastiano al Vesuvio; Torre del Greco (Tremblay 1973, sub Litomastix truncatellus (Dalm.)). Encyrtus infidus (Rossi, 1790) Boscoreale (Silvestri 1919). Leptomastix dactylopii Howard, 1885 Ercolano; Ottaviano; Torre del Greco (Viggiani 1975, sub L. dactylopii (How.)). Metaphycus bartletti Annecke & Mynhardt, 1972 Torre del Greco (Viggiani & Mazzone 1980b). Metaphycus helvolus (Compere, 1926) Torre del Greco (Viggiani 1978). Metaphycus punctipes (Dalman, 1820) Boscoreale; Torre del Greco (Silvestri 1919, sub Aphycus punctipes). Hymenoptera, EULOPHIDAE Chrysocharis gemma (Walker, 1839) Resina (Viggiani 1967, sub Kratochviliana gemma Walk.). Elachertus affinis (Masi, 1911) Resina (Colizza 1927, sub Elachistus affinis (Masi)). Tetrastichus xanthomelaenae (Rondani, 1872) Boscoreale (Silvestri 1910). Hymenoptera, ICHNEUMONIDAE genn. spp. Vesuvio ([O.G. Costa], 1839: 23 qualche raro icneumone ) Ichneumon 4-maculatus Schr. Fumarole del Vesuvio (A. Costa 1857). Itoplectis alternans (Gravenhorst, 1829) Resina (Colizza 1927; Cuscianna 1927, entrambi sub Pimpla alternans Grav.). Lathrostizus macrostoma (Thomson, 1887) Resina (Roberti 1947, sub Angitia macrostoma Thomson). Hymenoptera, PTEROMALIDAE Heydenia pretiosa Foerster, 1856 Ercolano (Russo 1939, sub Lycisca silvestrii n.sp.). Pachyneuron coccorum (Linnaeus, 1758) Boscoreale (Silvestri 1919: prospetto D). Hymenoptera, SCOLIIDAE Megascolia maculata (Drury, 1773) Torre del Greco (Vicidomini & Pignataro 2006; Vicidomini et al. 2006, in entrambi i casi sub M. flavifrons (Fabr.)). Hymenoptera, TENTHREDINIDAE Hoplocampa flava (Linnaeus, 1761) Resina; Resina, loc. Pini d Arena (Roberti 1947). Hoplocampa rutilicornis (Klug, 1814) in tutta la pianura che si estende a nord di Napoli, dei Campi Flegrei e del Vesuvio (Roberti 1949). Hymenoptera, TORYMIDAE 474