UN FILM SULLE SPOSE BAMBINE Il 13 e il 14 marzo abbiamo assistito a degli incontri nell aula magna della nostra scuola, per approfondire il tema delle pari opportunità e delle diversità tra uomo e donna. Mercoledì13 marzo abbiamo affrontato l argomento delle spose bambine: fenomeno tipico di alcuni paesi dell Africa e del Medio Oriente, che vede concesse in spose ragazzine di appena 9 o 10 anni a uomini adulti, in cambio magari di alcuni capi di bestiame. Per capire meglio che tipo di violenze subiscono alcune giovani donne in paesi non troppo lontani dal nostro, abbiamo visto un film in cui la protagonista è vittima di rapimento e violenza: DIFRET La ragazzina trova il coraggio di scappare dal luogo in cui è segregata,,ma deve affrontare un ridicolo processo secondo il quale non poteva essere considerata una bambina, perché aveva avuto la forza di imbracciare un fucile e uccidere il suo stupratore. Situazioni assurde che le donne sono costrette ad affrontare a volte, sin dai primi anni di vita: in alcuni villaggi africani e mediorientali le bambine non possono andare a scuola come alcuni loro coetanei maschi. In Inghilterra le donne non possono arruolarsi nel corpo della Royal Marines; in Russia le donne non possono guidare mezzi pesanti come camion o treni; non
possono fare il pompiere nè il carpentiere. Nelle Bahamas chi è sposato è autorizzato a violentare la propria moglie; lo stupro non è punito se tra i due c è il vincolo del matrimonio; lo stesso avviene a Singapore, in India e in Palestina. In Pakistan durante i processi civili, la testimonianza di una donna conta meno di quella di un uomo. In Israele, secondo la legge ebraica, solo gli uomini possono decidere se divorziare o meno. In Nigeria le violenze domestiche sono permesse dal codice penale: sono considerate normali e non gravi quando vengono inflitte dal marito. In Afghanistan e nello Yemen una donna, per uscire di casa, deve chiedere il permesso ad un uomo, quest ultimo ha il pieno potere di disporre a proprio piacimento della libertà personale della donna. A Malta è consentito agli uomini rapire e violentare le donne: l unica conseguenza è quella che poi dovranno sposare la vittima. In Arabia Saudita alle donne non è consentito guidare. In Madagascar le donne non possono lavorare di sera e solo coloro che lavorano in piccole imprese famigliari hanno il permesso di lavorare dopo il tramonto. Per fortuna le nuove generazioni di questi paesi hanno la speranza di veder cambiare la situazione, grazie al coraggio di giovani donne come l'attivista pakistana Malala Yousafzai: è proprio di questa coraggiosa adolescente che abbiamo parlato nel secondo incontro del 14 marzo. Considerata dai talebani simbolo degli infedeli, sopravvive a un loro agguato mentre tornava da scuola e, a soli 17 anni, vince il premio Nobel per la pace. Un esempio il suo, di lotta e altruismo. La sua frase simbolo deve essere di esempio per tutti: UN BAMBINO, UN INSEGNATE E UN LIBRO POSSONO CAMBIARE IL MONDO. IMPUGNAMO I NOSTRI LIBRI E LE NOSTRE PENNE, CHE SONO LE NOSTRE ARMI PIU POTENTI. E quindi a scuola che le battaglie più grandi possono e devono essere combattute. A questo punto mi sono fatta un'idea di come le donne non sono considerate al pari degli uomini. Ho riflettuto su quanti sforzi ci siano dietro a diritti che a volte diamo per scontati: avere un'istruzione o avere la possibilità di fare una semplice passeggiata da sola.
Perchè questi semplici diritti siano di tutte le giovani, ogni anno ci incontriamo, per parlare delle difficoltà che devono ancora incontrare, in alcune parti del mondo.
8 MARZO, TUTTE INSIEME PER IL FLASH MOB IN PASSEGGIATA GIORGIA TIMORDIDIO 1G