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` Ç áàxüé wxä ÄtäÉÜÉ? wxäät átäâàx x wxääx ÑÉÄ à v{x áév tä Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie Guida alla Redazione dei Progetti CCM 2009

Allegato 1 TITOLO: La Sicurezza in casa per i bambini 04 anni ANALISI STRUTTURATA DEL PROGETTO Descrizione ed analisi del problema Gli incidenti domestici nella prima infanzia sono una causa importante di morte e, molto alto è il tasso di ricorso al PS. In Piemonte nel 2008, nel primo anno di vita, per questa causa, vi sono stati 5450 passaggi pari a un tasso del 141.3, mentre dal secondo al quarto anno 6824 passaggi pari ad un tasso del 60. Il rapporto EUROSAFE 2009 sostiene che, sebbene in Italia, rispetto alla fine degli anni 80, si siano fatti enormi progressi, gli incidenti rimangono la prima causa di morte nella fascia 019 anni e sono responsabili del 24% di tutti i decessi giovanili. Nel 2003, 1027 bambini e adolescenti in questo gruppo di età è morto per infortunio. Se il tasso di infortuni in Italia fosse ridotto al livello registrato in Olanda, considerato nelle stime EUROSAFE il paese più sicuro, circa 270 (28%) di queste vite si sarebbero salvate. L Italia ha svolto un buon in materia di sicurezza di ciclomotori e motorini, tuttavia altri settori, come la sicurezza in ambito domestico (annegamento, avvelenamento e cadute) non hanno ricevuto la stessa attenzione. I dati rilevati relativi ai pazienti ricoverati per ustioni e avvelenamenti, sottolineano la necessità di porre attenzione alla prevenzione di questi tipi di infortuni nella prima infanzia. Tabella di confronto tra paesi europei sugli score della sicurezza costruiti da EUROSAFE (il punteggio di massima sicurezza è 5) Annegamenti Cadute Avvelenamenti Ustioni Strangolamenti Tot. ID Tot. gen. Islanda 4 4 4.5 4.5 3 20 48.5 Olanda 2 3.5 4.5 3 2.5 15.5 45.5 Svezia 2 2.5 4.5 3.5 3 15.5 42.5 Francia 3.5 2.5 3 3 3 15 40 Germania 1 2 3 2.5 3 11.5 39 Italia 3 2 3.5 1 2 11.5 30 Scozia 1.5 2 3 2.5 2.5 11.5 35.5 Spagna 2 0.5 4.5 2 1.5 10.5 29 Galles 0.5 1 2.5 2.5 1.5 8 29.5 Grecia 2 1 2 0.5 1.5 7 27 Tot. 52.5 50.5 72.5 54 55.5 Come appare dalla tabella, per cadute, ustioni e avvelenamenti l Italia può e deve migliorare i suoi standard attuali di sicurezza. Per rispondere a questo bisogno il CCM ha inserito nel Piano Nazionale della Prevenzione una linea di azione sulla sicurezza in casa e da tre anni la Regione Piemonte coordina un progetto nazionale di promozione alla salute finalizzato all informazione ai genitori dei nuovi nati affinché rendano la casa adatta alle esigenze di sicurezza del bambino. Attualmente otto Regioni hanno aderito al progetto. I risultati raggiunti: La definizione di un minimum data set per il monitoraggio degli accessi in PS a causa di un incidente domestico in collaborazione con la ASP Lazio La formazione degli operatori del Dipartimento materno infantile e del Servizio Vaccinale sui rischi domestici e le tecniche di counseling per rendere accettabili e comprensibili i messaggi rivolti ai genitori; nelle Regioni aderenti al programma sono stati formati circa 300 formatori, in Piemonte sono stati formati circa 900 operatori; Sono stati prodotti materiali informativi per i genitori, già in uso nelle Regioni che partecipano al progetto Attività in corso per rendere stabile il progetto: Verifica e riprogrammazione delle attività sulla base delle criticità evidenziate dagli operatori e sulle risorse disponibili su base locale Valutazione dell efficacia dell intervento Miglioramento dei flussi informativi di PS in termini di completezza ed affidabilità dei dati

Soluzioni proposte sulla base delle evidenze 1. Il coinvolgimento dell asilo nido e della scuola materna: dopo l impegno per rendere stabile il progetto nelle strutture sanitarie dedicate alla prima infanzia (Dipartimento MaternoInfantile e Servizi Vaccinali), il passo successivo è il coinvolgimento della scuola per l infanzia perché all informazione offerta ai genitori si aggiunga l inizio di un percorso formativo dei bambini. Nell ottica di voler accompagnare i bambini verso la consapevolezza che farà di loro dei cittadini competenti, capaci di proteggersi da scelte pericolose, la sicurezza domestica presenta il vantaggio di affrontare situazioni che fanno parte del loro quotidiano in spazi che sono alla loro portata. Le scuole per l infanzia hanno programmi di psicomotricità che prevedono una consapevole presenza nello spazio e la capacità di spostarsi tenendo conto anche degli ostacoli presenti; queste attività rappresentano un buon aggancio da arricchire di spunti specifici sulla sicurezza. Giochi e filmati studiati ad hoc, potranno focalizzare l attenzione dei bambini sulle situazioni potenzialmente rischiose e sulle modalità di evitare i danni. Non è mai presto per cominciare a sviluppare un atteggiamento preventivo, la difficoltà sta nel trovare i messaggi giusti e la modalità di trasmissione più adeguata alla fascia di popolazione che parteciperà all intervento. 2. Coinvolgimento dei Pediatri di Libera Scelta: per i genitori il Pediatra è una delle principali figure di riferimento nei primi anni di vita del bambino; inoltre sono già codificati momenti di incontro (bilanci di salute) nei quali il dialogo con i genitori è finalizzato soprattutto ad aspetti preventivi. Con una maggiore consapevolezza da parte dei pediatri della gravità del fenomeno incidenti domestici e grazie ad una maggiore competenza comunicativa ed alla conoscenza di strategie e tecniche di educazione sanitaria può aumentare il tempo da loro dedicato a questo tema e l efficacia della loro azione. Inoltre, grazie alla reiterazione del messaggio e alla concordanza delle fonti di trasmissione (personale del maternoinfantile, pediatri di libera scelta, maestre), è possibile coinvolgere un ampia percentuale della popolazione bersaglio e aumentare l efficacia. A tal fine tutti i pediatri delle Regioni partecipanti riceveranno informazioni e aggiornamenti sul tema della sicurezza in casa e della comunicazione con l assistito in modo continuativo sulla propria posta elettronica utilizzando la mailing list dei PLS convenzionati con il Servizio Sanitario regionale. Questo sistema, creando interesse e curiosità nei pediatri, può preludere ad approfondimenti attraverso un programma FAD (formazione a distanza). Fattibilità /criticità delle soluzioni proposte 1. Le fasi del progetto per la scuola dell infanzia: Costituzione di un gruppo di congiunto sanità/scuola: il compito per il gruppo è definire il messaggio e gli strumenti/modalità più idonei alla sua trasmissione. Al gruppo parteciperanno 2 operatori della SSD di promozione della salute del Dipartimento di Prevenzione di Torino, 1 operatore per ciascuna Regione partner, 4 operatori della scuola per l infanzia. E necessario prevedere 2 giorni di per l impostazione del percorso didattico. Realizzazione dei materiali: definito il pacchetto didattico, la SSD del Dipartimento di Prevenzione di Torino ne curerà la realizzazione avvalendosi di agenzie e ditte specializzate nella realizzazione di giochi didattici e filmati. Verifica e Valutazione dei materiali da parte del gruppo di (1/2 giornate di ). Formazione con il metodo a cascata degli operatori scolastici sui temi della sicurezza domestica e presentazione del pacchetto didattico Valutazione del percorso 2. Le fasi del progetto per i Pediatri di Libera Scelta: Definizione dei messaggi da inviare periodicamente ai pediatri Invio con disponibilità a rispondere a eventuali quesiti Studio e realizzazione del programma FAD per l approfondimento sui temi della sicurezza e sulla comunicazione con l assistito (bambino/genitore) per la promozione della salute Messa in rete del programma Valutazione dell intervento Bibliografia 1. MacKay M and Vincenten J. Child safety Report Card 2009, Europe Summary for 24 Countries, Amsterdam: European Child Safety Alliance, Eurosafe 2009. 2. IUPHE, Dichiarazione di Vancouver. Delineare il futuro della promozione della salute: le priorità per l azione, 2007. 3. Albiero D., La sicurezza nella scuola. Un percorso triennale nel Centro territoriale Permanente di Arzignano e nella scuola secondaria di primo grado Antonio Giuriolo, 2006. In: http://www.hpsveneto.it/download/sicurezza_scuola.pdf 4. Mura M.G., Pampaloni F., Scuola, modello di educazione all ambiente e alla sicurezza. In: http://indire.it/content/index.php?action=read&id=1281&graduatorie=0 5. Accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici pediatri di libera scelta ai sensi dell art. 8 del D. Lgs n. 502 del 1992 e successive modificazioni

Allegato 2 OBIETTIVI E RESPONSABILITA DI PROGETTO GENERALE: 1. Ridurre gli incidenti domestici con ricorso al PS nella fascia 04 anni e favorire la diffusione della cultura della prevenzione SPECIFICO 1: Produzione materiali didattici sulla sicurezza in casa per la scuola dell infanzia SPECIFICO 2: Formazione degli operatori scolastici sui temi della sicurezza in casa e diffusione dei materiali didattici nelle Regioni che partecipano al progetto SPECIFICO 3: Produzione e diffusione di messaggi informativi sui temi della sicurezza in casa orientati ai Pediatri nelle Regioni che partecipano al progetto SPECIFICO 4: Produzione e messa in rete del programma FAD sui temi della sicurezza in casa orientato ai Pediatri CAPO PROGETTO: Rosa D Ambrosio, Responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale Epidemiologia e Promozione della Salute del Dipartimento Integrato della Prevenzione dell ASL Torino 1 UNITA OPERATIVE COINVOLTE Unità Operativa 1 Referente Compiti Struttura Semplice Dipartimentale Epidemiologia e Promozione della Salute del Dipartimento Integrato della Prevenzione dell ASL Torino 1 Giorgiana Modolo Coordinamento delle attività Partecipazione al gruppo di Attività di formazione Valutazione Unità Operativa 2 Referente Compiti ASL Napoli 1 centro, Servizio Pio Russo Kraus Comunicazione, Settore Educazione Sanitaria Partecipazione al gruppo di Coordinamento progetto FAD Valutazione Unità Operativa 3 Referente Compiti Lorenza Gallo Servizio Igiene e Sanità Pubblica ULSS 18 Rovigo Partecipazione al gruppo di Attività di formazione Valutazione Unità Operativa 4 Referente Compiti Gabriella Dardanoni Assessorato Sanità Regione Sicilia Partecipazione al gruppo di Attività di formazione Valutazione Unità Operativa 5 Referente Compiti Gabriella Furfaro Assessorato sanità, Salute e Politiche Sociali Regione Valle d Aosta Partecipazione al gruppo di Attività di formazione Valutazione

Allegato 3 PIANO DI VALUTAZIONE GENERALE Monitoraggio degli incidenti domestici con ricorso al PS nella fascia 04 anni e favorire la diffusione della cultura della prevenzione Indicatore/i di risultato Report annuale con riportate le analisi dei dati dei Pronto Soccorso e delle informazioni specifiche della percezione del rischio verificata attraverso Indagine PASSI (delle Regioni che partecipano al progetto) Dati annuali da 30% dei PS delle Regioni che partecipano al progetto suddivisi per fasce di età e tipologia di incidente SPECIFICO 1 Indicatore/i di risultato Produzione materiali didattici sulla sicurezza in casa per la scuola dell infanzia Produzione materiali nei tempi definiti nel cronoprogramma Materiale adottato dal 50% delle scuole a cui viene proposto SPECIFICO 2 Formazione degli operatori scolastici sui temi della sicurezza in casa e diffusione dei materiali didattici (nelle Regioni che partecipano al progetto) Indicatore/i di risultato Realizzazione di 1 corso di formazione dei formatori e del personale scolastico nei tempi definiti dal cronoprogramma Partecipazione alla formazione dei formatori di 1 insegnante per scuola partecipante al progetto SPECIFICO 3 Produzione e diffusione di messaggi informativi sui temi della sicurezza in casa e della comunicazione con l assistito, orientati ai Pediatri (nelle Regioni che partecipano al progetto) Indicatore/i di risultato Produzione di messaggi da inviare ai pediatri nel corso dell anno 2010 Produzione di almeno 24 messaggi e loro invio ai pediatri delle regioni che partecipano al progetto SPECIFICO 4 Indicatore/i di risultato Produzione e messa in rete del programma FAD sui temi della sicurezza e della comunicazione con l assistito in casa orientato ai Pediatri Produzione del programma nei tempi indicati dal cronoprogramma Adesione di almeno il 30% dei pediatri delle Regioni che aderiranno alla sperimentazione

CRONOGRAMMA Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 Obiettivo specifico 1 Attività 1 Definizione contenuti Attività 2 Realizzazione materiali Attività 3 Validazione materiali X X Obiettivo specifico 2 Obiettivo specifico 4 Obiettivo specifico 3 Attività 1 Formazione Formatori Attività 2 Formazione operatori Attività 3 Valutazione del percorso Attività_ Attività 1 Produzione dei messaggi Attività 2 Invio messaggi Attività 3 Valutazione dell interesse dei pediatri Attività_ Attività 1 Realizzazione programma FAD Attività 2 Messa in rete FAD Attività 3 Valutazione Attività_ X X X X X X X

Allegato 4 PIANO FINANZIARIO PER CIASCUNA UNITA OPERATIVA Personale Formazione dei formatori e degli operatori Beni e servizi Realizzazione materiali didattici scuole Realizzazione programma FAD Missioni Per i partecipanti al gruppo di Spese generali. Unità Operativa 1 Risorse Totale in 20.000 40.000 20.000 20.000 PIANO FINANZIARIO GENERALE Risorse Totale in Personale 20.000 Beni e servizi 60.000 Missioni 20.000 Spese generali. Totale 100.000