Patto per l'energia e l'ambiente



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Patto per l'energia e l'ambiente TITOLO: Patto per l'energia e l'ambiente PATTO PER L'ENERGIA E L'AMBIENTE [1.1.] Le politiche di sviluppo sostenibile costituiscono una strategia globale che si misura con la capacità di affrontare organicamente le questioni relative alla tutela ambientale, all innovazione tecnologica, alla competizione di mercato e alla crescita dell'occupazione. L assunzione di una tale impostazione lega necessariamente le finalità di sviluppo sostenibile con quelle di coesione sociale, con particolare riferimento alla crescita della competitività e dell occupazione e alla capacità di migliorare i livelli di aggregazione e di sviluppo territoriale diffuso, se per esso si intende uno sviluppo che, senza compromettere le capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni, sia in grado di soddisfare i bisogni del presente sulla base di tre condizioni: [1.1.1.] i ratei d uso delle risorse rinnovabili non devono superare i relativi ratei di rigenerazione; [1.1.2.] i ratei d uso delle risorse non rinnovabili non devono superare la velocità di sviluppo dei sostituti rinnovabili; [1.1.3.] le emissioni di inquinanti non devono superare la capacità di assorbimento dell ambiente. PREMESSO [1.2.] che l energia rappresenta un fattore strategico per lo sviluppo economico e sociale del paese, e che è necessario perseguire una maggiore compatibilità tra energia ed ambiente coerentemente con un utilizzo equilibrato del territorio, affrontando la questione climatica e le implicazioni sulle politiche energetiche nell'ambito dello sviluppo sostenibile. [1.2.1.] che in tale contesto occorre verificare e governare le implicazioni che il cambiamento climatico può arrecare alla qualità dell ambiente e della vita umana, anche attraverso la progressiva riduzione delle esternalità che caratterizzano l'attuale sistema di Pagina 1 di 12

produzione, trasferimento e consumo dell'energia, coinvolgendo in questo tutti i soggetti del ciclo. PREMESSO [1.3.] che l attuazione delle politiche di sviluppo sostenibile è stata progressivamente promossa tramite una serie di iniziative internazionali mirate a costruire su questa tematica un sempre più vasto e consapevole consenso; ci si riferisce in particolare a: [1.3.1.] la Conferenza di Rio de Janeiro nel 1992, finalizzata all affermazione di uno sviluppo ecologicamente sostenibile e socialmente equilibrato, che costituisce un punto di arrivo del dibattito in corso in materia di sviluppo sostenibile e il punto di partenza per più incisive azioni di tutela dell ambiente a livello planetario; [1.3.2.] la Convenzione stipulata nel 1992 a New York che si pone come obiettivo ultimo la stabilizzazione delle concentrazioni in atmosfera di gas ad effetto serra ad un livello tale da prevenire pericolose interferenze delle attività umane al sistema climatico; [1.3.3.] il Protocollo adottato il 10 dicembre 1997 a Kyoto che impegna i Paesi industrializzati, entro il periodo compreso tra il 2008 e il 2012 a ridurre le emissioni di gas serra nella misura complessiva del 5,3% rispetto ai livelli del 1990; [1.3.4.] la Comunicazione della Commissione Europea Com (98) 353 che individua le linee di sviluppo delle politiche e delle misure europee per l attuazione del Protocollo di Kyoto; [1.3.5.] la decisione del Consiglio dei Ministri dell Ambiente dell Unione Europea del 17 giugno 1998 che impegna l Italia alla riduzione delle proprie emissioni di CO2 ed equivalenti nella misura del 6,5% rispetto ai livelli del 1990 nel quadro degli impegni comunitari di riduzione complessiva delle emissioni a livello europeo di CO2 ed equivalenti nella misura dell8% rispetto ai livelli 1990. PREMESSO [1.4.] che l'elevato grado di dipendenza energetica del Paese dall'estero rende necessarie una serie di azioni mirate alla diversificazione delle aree di approvvigionamento, delle fonti e delle tecnologie che utilizzano tali fonti, specie nei settori a più forte disseminazione degli impianti e la ridefinizione degli assetti impiantistici ed infrastrutturali. Pagina 2 di 12

[1.4.1.] che per incrementare la competitività sui mercati internazionali e la crescita economica del Paese è necessaria la disponibilità di energia a prezzi concorrenziali ed è opportuno favorire chi effettuerà investimenti destinati a ridurre i consumi energetici. PREMESSO [1.5.] che il Governo italiano nell ambito del Protocollo di Kyoto ha assunto, in materia di politica energetica, una impegnativa posizione sulla qualità dello sviluppo da promuovere coerentemente con le peculiarità del sistema energetico nazionale e, in particolare, con la sua strutturale dipendenza dall estero; [1.5.1.] che tenuto conto della alta efficienza energetica del Paese, il Governo italiano si impegna a definire e promuovere le condizioni per rendere operativi i sistemi cosiddetti di "Emission Trading", di "Joint implementation" e di "Clean Development Mechanism"; [1.5.2.] che le parti riconoscano l'esigenza di intensificare l'adozione di procedure di accreditamento di sistemi di gestione ambientale riconosciuti a livello internazionale, in grado di rafforzare, nei nuovi scenari competitivi e nei processi di globalizzazione dell economia europea la posizione delle imprese italiane, ponendo come questione centrale quella della qualità della produzione e dei prodotti, e conseguentemente gli obiettivi di sostenibilità della gestione aziendale attraverso la determinazione di migliori performances dal punto di vista ambientale; [1.5.3.] che il governo intende adottare adeguati strumenti legislativi per favorire l emersione delle imprese che praticano processi produttivi e prodotti poco attenti alla tutela dell ambiente e della qualità della vita, con particolare attenzione all individuazione di un percorso credibile relativo ai processi di "rientro a norma" di quelle imprese non conformi alla normativa vigente in materia ambientale; [1.5.4.] che il governo intende rendere tempestivamente operativa la procedura unica di autorizzazione, specialmente per le PMI, in grado di superare l eccessiva complessità delle procedure autorizzative e la loro durata, che potrà prendere avvio identificando i fondamenti delle operazioni di semplificazione procedurale (ruolo della struttura unica, autocertificazione, silenzio-assenso, ecc.); PREMESSO [1.5.5.] che, per realizzare una politica energetico-ambientale coerente con le premesse, il governo italiano ha espresso la volontà di promuovere nell ambito della II Conferenza sull Energia e l Ambiente un Patto tra le rappresentanze che tenga conto: Pagina 3 di 12

a) dell importanza degli strumenti di accordo volontario e dell adesione spontanea delle imprese, che possono contribuire a superare il rapporto spesso conflittuale tra soggetti pubblici, rappresentanze sociali ed economiche, piccole, medie e grandi imprese, organizzazioni dell'ambientalismo e dei consumatori, basato su procedure di "comand and control"; b) delle politiche di concertazione, in quanto permettono di evitare preventivamente l avvio di contenziosi tra soggetti pubblici, rappresentanze sociali ed economiche, piccole, medie e grandi imprese, delle organizzazioni ambientaliste e dei consumatori (il passaggio dalla "conflittualità" alla "condivisione" dell eco-efficienza) e di contenere i costi della conflittualità ambientale; c) della legittimazione della pluralità dei soggetti coinvolti nel processo partecipativo, secondo il principio di sussidiarietà tra i diversi livelli di governo nazionale e locale e di responsabilità condivisa tra soggetti pubblici, rappresentanze sociali ed economiche, operatori privati, organizzazioni ambientaliste e dei consumatori, in un quadro di rinnovata reciprocità e coerenza globale. Le rappresentanze delle istituzioni, delle forze economiche e sociali, dell associazionismo ambientalista e dei consumatori, di seguito riportate: Governo; Conferenza dei Presidenti delle Regioni; Associazione Nazionale Comuni d Italia (ANCI); Unione Province d Italia (UPI); UNIONCAMERE; Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL); Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori (CISL); Unione Italiana Lavoratori (UIL); Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori CISAL); Unione Generale del Lavoro (UGL); CONFINDUSTRIA; Confederazione Italiana Piccola e Media Industria (CONFAPI); Unione del Commercio, Turismo e Servizi (CONFCOMMERCIO); Confederazione Italiana Esercenti Attività Commerciali, Turistiche e dei Servizi (CONFESERCENTI); Confederazione Servizi - CISPEL; Confederazione Generale Italiana del Traffico e dei Trasporti (CONFETRA); Pagina 4 di 12

LEGA COOPERATIVE; CONFCOOPERATIVE; Confederazione Nazionale Artigianato e Piccole Imprese (CNA); Confederazione Autonoma Sindacati Artigiani (CASA); Confederazione Generale Italiana dell Artigianato (CONFARTIGIANATO); Confederazione Generale dell Agricoltura Italiana (CONFAGRICOLTURA); Confederazione Nazionali Coltivatori Diretti (COLDIRETTI); Confederazione Italiana Agricoltori (CIA); Associazione tra le Casse di Risparmio Italiane (ACRI); Associazione Bancaria Italiana (ABI); Consulta dei Consumatori; LEGAMBIENTE; AMICI DELLA TERRA; Fondo Nazionale per la Natura (WWF) CLAAI; UNCI; ANIA; CIDA; Unionquadri; Confedir; CONDIVIDONO, SOTTOSCRIVONO E SI IMPEGNANO A DARE ATTUAZIONE AL PATTO PER L ENERGIA E L AMBIENTE PER COME DI SEGUITO DEFINITO: [2] GLI INDIRIZZI [2.1.] Il contesto nel quale si collocano gli indirizzi è quello di mercati progressivamente liberalizzati nel comparto industriale ed in quello civile e con meccanismi attivati di verifica di efficacia, di equità e di regolazione. [2.2.] Il percorso attuativo da privilegiare è quello coerente con la ricerca del perseguimento di un sistema di indirizzi così definiti: Cooperazione internazionale [2.2.1.] stabilità del mercato energetico nel breve periodo e regolazione dei consumi nel medio, lungo periodo [2.2.2.] solidi rapporti di cooperazione tra paesi produttori e paesi consumatori Pagina 5 di 12

[2.2.3.] sicurezza degli approvvigionamenti e della distribuzione [2.2.4.] diversificazione delle fonti e delle aree di approvvigionamento Apertura della concorrenza del mercato energetico [2.2.5.] indipendenza della gestione tecnica ed economica delle reti di trasporto [2.2.6.] utilizzo non discriminatorio delle diverse fonti energetiche [2.2.7.] eliminazione delle barriere di accesso (economiche, amministrative, tecnologiche, etc) [2.2.8.] miglioramento della qualità dei prodotti e dei servizi energetici [2.2.9.] superamento delle asimmetrie informative Coesione sociale [2.2.10.] crescita occupazionale [2.2.11.] superamento dei differenziali territoriali qualitativi e quantitativi dei servizi [2.2.12.] sicurezza dei siti delle produzioni e dei prodotti a livello sia settoriale che territoriale Concertazione [2.2.13.] attivazione di strumenti e percorsi consensuali e riordino degli strumenti di comando e controllo [2.2.14.] utilizzo concordato di strumenti amministrativi [2.2.15.] utilizzo concordato di strumenti economici (incentivi, fiscalità, agevolazioni creditizie). Competitività, qualità, innovazione e sicurezza [2.2.16.] riduzione tendenziale del contenuto energetico del PIL e della dipendenza energetica in particolare mediante: a) risparmio energetico e regolazione della domanda e dell uso finale b) ricorso all impiego di risorse endogene c) promozione e estensione delle fonti rinnovabili d) ulteriore sviluppo della efficienza energetica e) riduzione dell intensità energetica f) incentivazione della innovazione e della ricerca tecnologica finalizzata in particolare alle piccole e medie imprese ed all'artigianato g) miglioramento della qualità dei processi produttivi e dei servizi per gli utilizzatori finali Pagina 6 di 12

h) maggiore sviluppo ed internazionalizzazione dell'industria energetica [2.2.17.] stabilità e contenimento dei prezzi dell'energia Informazione e servizi [2.2.18.] promozione di informazione ai cittadini ed alle imprese in particolare alle piccole e medie imprese ed all'artigianato [2.2.19.] uso di nuove tecnologie dell informazione e della comunicazione [2.2.20.] monitoraggio della qualità dei servizi e divulgazione presso i consumatori anche con la supervisione di organismi indipendenti [2.2.21.] promozione di programmi formativi per la gestione delle procedure attuative degli accordi volontari [2.2.22.] sviluppo dei servizi ambientali di supporto alle attività produttive ed urbane [3] GLI OBIETTIVI [3.0.] Gli obiettivi in materia di politica energetica e di riduzione delle emissioni di CO2 ed equivalenti, coerentemente con gli impegni sottoscritti nel protocollo di Kyoto per il 2008/12 e definiti nel documento operativo del CIPE, tenendo conto dei costi e degli impatti occupazionali, sono quelli di seguito riportati: [3.1.] Aumento di efficienza nel settore elettrico [3.2.] Sicurezza, diversificazione ed economicità degli approvvigionamenti [3.3.] Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni specifiche di CO2 ed equivalenti nelle aree urbane e nel settore dei trasporti [3.4.] Raddoppio della produzione di energia da fonti rinnovabili e sviluppo di combustibili con un minore impatto sull'ambiente [3.5.] Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni specifiche nei settori primario o secondario, terziario e civile [3.6.] Incremento dell assorbimento delle emissioni di CO2 mediante politiche di gestione delle foreste ed uso dei suoli [4] LE AZIONI [4.0.] Ai fini del raggiungimento di ciascuno degli obiettivi precedentemente riportati e in coerenza con le premesse e gli indirizzi le parti firmatarie il presente patto si impegnano a promuovere uno o più accordi volontari settoriali e territoriali con riferimento alle seguenti azioni. Pagina 7 di 12

(Obiettivi 3.1 e 3.2) - Ripotenziamento/sostituzione/modifica degli impianti e delle reti a bassa efficienza con soluzioni tecnologiche ad alta efficienza con particolare riferimento al teleriscaldamento ed alla cogenerazione nei settori industriale, civile e terziario, compresi gli interventi di ambientalizzazione; - maggiore ricorso alle fonti endogene, al GNL ed ai recuperi energetici da processi industriali; - mantenimento dell'attuale quota di utilizzo del carbone in particolare tramite l'utilizzo di specifiche tecnologie ad elevata efficienza e di interventi di ambientalizzazione; - sviluppo delle infrastrutture di trasporto del gas primarie e secondarie. (Obiettivo 3.3) - incentivazione allo sviluppo di infrastrutture ferroviarie e loro integrazione nella mobilità urbana; - sviluppo del trasporto collettivo nelle aree urbane e metropolitane, miglioramento delle infrastrutture e dei servizi e progressiva limitazione del traffico autoveicolare in conto proprio sia di persone che delle merci; - sviluppo della intermodalità, allo scopo di incrementare le quote del trasporto merci per ferrovia e cabotaggio, con conseguente destinazione di finanziamenti pubblici; - sostituzione progressiva della flotta di autoveicoli pubblici con autoveicoli a bassa emissione e, compatibilmente con i costi, a emissione diretta zero; - progressiva sostituzione del parco autoveicolare privato ad alti consumi con autoveicoli a basso consumo e a basse emissioni specifiche, con ricorso progressivo, in funzione dei relativi oneri economici, a veicoli con emissione diretta zero; - ulteriore miglioramento delle qualità dei carburanti per autotrazione; - innovazione ed integrazione "intelligente" nelle forme di gestione dei sistemi di trasporto pubblici e privati. (Obiettivo 3.4) - abbattimento delle barriere tecnologiche, produttive, amministrative, finanziarie e informative per lo sviluppo di spazi di mercato delle fonti rinnovabili secondo le loro specificità; - recupero energetico da rifiuti e dal biogas, dando priorità al recupero di materia dai rifiuti come forma di risparmio energetico per mancata nuova produzione; Pagina 8 di 12

- incremento del recupero dei materiali da processi industriali in considerazione della loro natura di materia prima secondaria; - valorizzazione e sviluppo delle biomasse agricole e forestali non alimentari ai fini della produzione di biocarburanti ed energia; - diminuzione del metano proveniente dalle discariche anche mediante compostaggio di qualità di tutte le frazioni. (Obiettivo 3.5) - aumento dell efficienza e del risparmio energetico in tutti i settori non energetici secondo le loro peculiarità; - aumento dell'efficienza e del risparmio energetico nel comparto civile, secondo la peculiarità delle utenze pubbliche e private. (Obiettivo 3.6) - aumento della superficie boschiva e delle colture a grande attività fotosintetica; - rigenerazione di aree forestali invecchiate. [5] GLI STRUMENTI ATTUATIVI [5.1.] Gli accordi volontari vanno considerati, in via privilegiata, come gli strumenti attuativi che consentono, anche tramite una maggiore informazione tra gli operatori e gli utenti, a partire dagli associati alle singole rappresentanze, la diffusione di comportamenti utili alla riduzione delle emissioni. In tal senso essi rappresentano elementi di garanzia per la realizzazione degli interventi e ne va favorita la assunzione per le future iniziative quanto per quelle in corso. [5.2.] Gli accordi volontari sono articolati in diversi livelli cui vanno assegnati distinti compiti: [5.2.1.] gli Accordi settoriali, sottoscritti dalle rappresentanze dei soggetti interessati a livello nazionale, integrati e specificati a livello regionale e territoriale, in cui sono definiti indirizzi, obiettivi e programmi di azioni di specifici comparti economici e produttivi; [5.2.2.] gli Accordi territoriali, sottoscritti dalle rappresentanze interessate a livello regionale e locale, in cui sono definiti i programmi energetici integrati che, a loro volta, possono essere diversamente caratterizzati a secondo che si tratti: [5.2.2.1.] di singole imprese di medio, grandi e piccole dimensioni; Pagina 9 di 12

[5.2.2.2.] di distretti specializzati di piccole-medie imprese; [5.2.2.3.] di distretti di filiera. [6] LE RISORSE FINANZIARIE [6.1.] Il Governo e le Regioni si impegnano a istituire con finanziamenti pubblici, derivanti in parte anche dalla "Carbon tax" un Fondo nazionale e Fondi regionali per le energie rinnovabili e la protezione del clima e definizione delle relative dotazioni annue nell'ambito delle rispettive leggi finanziarie. [6.2.] Le risorse finanziarie dei Fondi nazionali e regionali per le energie rinnovabili e la protezione del clima sono attribuite prioritariamente a progetti mirati a: [6.2.1.] progetti per il sostegno alla produzione di energia da fonti rinnovabili; [6.2.2.] progetti di incentivazione al risparmio energetico nel settore industriale; [6.2.3] progetti di incentivazione al risparmio energetico nel settore dell edilizia civile, sia pubblica che privata; [6.2.4] progetti di incentivazione della sostenibilità ambientale nel sistema plurimodale dei trasporti; [6.2.5]progetti nell ambito dei meccanismi di Joint Implementation e Clean Development Mechanism; [6.2.6] progetti di ricerca e sviluppo tecnologico finalizzati sulle tematiche di cui ai precedenti punti, nonché a progetti di ricerca finalizzati alla valutazione delle misure di mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici. [6.3] Istituzione di un fondo generale di garanzia per il credito a favore di interventi di razionalizzazione energetica con particolare riferimento alle PMI. [6.4] Accesso prioritario da parte dei firmatari degli accordi volontari, attuativi dei contenuti e modalità del patto per l'energia e l'ambiente, ai Fondi nazionali e regionali per le energie rinnovabili e la protezione del clima in modo commisurato al rispetto degli impegni assunti in comune e individualmente. [6.5] Accesso a beneficiare del sistema di incentivi ed in particolare delle risorse finanziarie pubbliche che si renderanno disponibili da parte dei firmatari del Patto per l'energia e l'ambiente e dei relativi Accordi volontari, commisurato al rispetto degli impegni assunti in comune ed individualmente. [7] GLI IMPEGNI Pagina 10 di 12

[7.1.] Al Patto generale possono aderire unilateralmente, con propri programmi di azioni coerenti con gli indirizzi, gli obiettivi e le azioni, altri soggetti non previsti tra le rappresentanze firmatarie, a partire dalle grandi imprese del settore energetico. [7.2.] Le parti concordano di riconoscere nel CNEL l'autorità garante della attuazione del patto per l'energia e l'ambiente. [7.3.] A questo fine il CNEL promuoverà la costituzione di un comitato nazionale multisettoriale denominato "Comitato del Patto per l'energia e l'ambiente" a cui saranno chiamati a partecipare i rappresentanti delle organizzazioni firmatarie del patto. [7.4.] Al CNEL in quanto autorità garante è affidata la responsabilità di svolgere una azione di monitoraggio e di accompagnamento della attuazione del Patto in particolare per quanto attiene alla sua traduzione in accordi volontari settoriali e territoriali. [7.5.] Nell'ambito dell'attività di cui al punto precedente il CNEL presenterà ogni anno al Governo ed al Parlamento una relazione sullo stato di attuazione del patto. [7.6.] Le parti convengono altresì di affidare all'enea la funzione di Segreteria tecnica organizzativa dell'attuazione del patto, da svolgere in piena collaborazione con il CNEL per le funzioni di monitoraggio, accompagnamento, promozione e informazione. [7.7.] Il Governo si impegna a sostenere con le opportune risorse le attività di cui ai punti precedenti da definire sulla base di uno specifico programma. [7.8.] L'anno 2003 costituisce la data entro la quale le parti procederanno ad una verifica del Patto e degli Accordi volontari settoriali e territoriali al fine di verificare l efficacia dell azione e la opportunità di un suo aggiornamento alla luce di eventuali modificazioni delle strategie e delle relazioni internazionali. Governo; Conferenza dei Presidenti delle Regioni; Associazione Nazionale Comuni d Italia (ANCI); Unione Province d Italia (UPI); UNIONCAMERE; Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL); Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori (CISL); Unione Italiana Lavoratori (UIL); Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori (CISAL); Unione Generale del Lavoro (UGL); CONFINDUSTRIA; Confederazione Italiana Piccola e Media Industria (CONFAPI); Pagina 11 di 12

Unione del Commercio, Turismo e Servizi (CONFCOMMERCIO); Confederazione Italiana Esercenti Attività Commerciali, Turistiche e dei Servizi (CONFESERCENTI); Confederazione Servizi - CISPEL; Confederazione Generale Italiana del Traffico e dei Trasporti (CONFETRA); LEGA COOPERATIVE; CONFCOOPERATIVE; Confederazione Nazionale Artigianato e Piccole Imprese (CNA); Confederazione Autonoma Sindacati Artigiani (CASA); Confederazione Generale Italiana dell Artigianato (CONFARTIGIANATO); Confederazione Generale dell Agricoltura Italiana (CONFAGRICOLTURA); Confederazione Nazionali Coltivatori Diretti (COLDIRETTI); Confederazione Italiana Agricoltori (CIA); Associazione tra le Casse di Risparmio Italiane (ACRI); Associazione Bancaria Italiana (ABI); CONSULTA DEI CONSUMATORI; LEGAMBIENTE; AMICI DELLA TERRA; FONDO NAZIONALE PER LA NATURA (WWF) CLAAI; UNCI; ANIA; CIDA; UNIONQUADRI; CONFEDIR. Pagina 12 di 12