VERGO AVIUS Testo di Anna Rita Romani Foto di Dario Tassa GUARDARE LONTANO Orologi Gen. Feb. 2011
È questo il significato letterale del marchio Vergo Avius, al suo debutto con un orologio che combina i valori fondamentali della qualità swiss made con un design e un innovazione tecnica totalmente made in Italy Il nome dell orologio è Leonardo ed è il risultato di un interessante progetto creativo. A idearlo e portarlo fin qui la determinazione e la tenacia di Luigi Aguzzi, appassionato di orologi ed esperto di micromeccanica, che ha voluto realizzare un prodotto originale, frutto di una ricerca personale sia nel campo del design che in quello dei materiali, con un importante contributo di prestigiosi fornitori sia svizzeri che italiani, partner nella ricerca di soluzioni innovative e di qualità. Il risultato finale - o quasi, considerando che gli esemplari fotografati sono prototipi - è un orologio di carattere marcatamente tecnico, stilisticamente ricercato e che, soprattutto, riunisce una serie di elementi originali. Tra tutti la cassa, il cui design ci porta subito vicini al mondo dell automobilismo sportivo, al quale il progetto Vergo Avius esplicitamente si collega: è ottenuta per fresatura da un blocco di lega leggera di alluminio A 7068, un materiale le cui caratteristiche finali sono ben superiori a quelle delle consuete leghe d alluminio presenti sul mercato, e poi combinata con il titanio G5; sia il materiale sia la lavorazione sono frutto di una specifica ricerca condotta per la Formula Uno presso la Fim-Premec di Modena. Come ci ha raccontato lo stesso Aguzzi, la difficoltà nella sua realizzazione è NELLA PAGINA A FIANCO: Leonardo, modello d esordio di Vergo Avius, è un orologio automatico con secondi centrali, data retrograda, indicazione del giorno della settimana e della riserva di carica. La cassa è in titanio e lega leggera di alluminio con trattamento PVD. In foto il prototipo della versione Sky Chrome. Realizzato in una serie limitata di 99 esemplari, costa 5.850,00 euro. data principalmente dal fatto di essere formata da superfici curve: «la lavorazione viene effettuata singolarmente su ogni cassa mediante una fresatrice a controllo numerico, in grado di spostarsi su 5 assi spaziali contemporaneamente, attraverso un ciclo di lavorazione che dura diverse ore. Ogni singola lavorazione è quindi seguita da un controllo micrometrico che ci permette di rilasciare un certificato di misurazione». Questo è uno dei motivi che fa sì che questo prodotto possa distinguersi nettamente da tutti gli altri, qualificandosi notevolmente dal punto di vista tecnico. Scomposta nelle sue parti, dunque, la cassa di Leonardo presenta il castello in questa speciale lega di alluminio mentre la lunetta e il fondello sono in titanio. L omogeneità della colorazione è data dal rivestimento in PVD che, sulle parti in alluminio, richiede un trattamento preliminare di nichelatura. Garantita impermeabile fino a 10 atmosfere, tale cassa presenta la corona a vite, al momento un pezzo unico mentre negli esemplari definitivi sarà la risultante di più componenti, e un vetro zaffiro di 2 millimetri di spessore con doppio trattamento antiriflesso; sul fondello un altro vetro zaffiro, questa volta con trattamento oscurante. Di produzione italiana è anche il cinturino, realizzato in tecno-polimero anallergico, con scheletro che lo rende totalmente antistrappo e gli conferisce una particolare forma - vagamente squadrata - che si adatta perfettamente al polso: forma appositamente studiata sulla base di una ricerca medica che ha preso in esame forma e dimensione media del polso della popolazione europea. Lo chiude una fibbia in titanio 151 www.orologi.it
Due versioni di Leonardo definite dalla diversa colorazione del trattamento PVD: Black e Sky Chrome. Si tratta di due prototipi rispetto ai quali gli esemplari definitivi si differenzieranno per un paio di elementi del quadrante - la colorazione sul grigio del fondo della riserva di carica e il miglioramento della minuteria sul rehaut - e per la corona, che sarà composta da più elementi. Uno sguardo alla cassa di Leonardo è sufficiente per riconoscervi un ispirazione che viene dal mondo delle auto e della Formula Uno. Se poi se ne analizza la tecnica costruttiva si comprende che il legame è ben più profondo, condividendo metodi di lavorazione, materiali e specializzazioni.
In evidenza, attraverso la trasparenza del vetro zaffiro, il movimento automatico con la sua massa oscillante personalizzata con l incisione e il simbolo del marchio. LEONARDO TITANIO/LEGA ALLUMINIO, PVD BLACK, AUTOMATICO, REF. 105001 EURO 5.850,00 LEONARDO TITANIO/LEGA ALLUMINIO, PVD SKY CHROME, AUTOMATICO, REF. 105003 EURO 5.850,00 con doppia apertura che ne consente l allungamento. Il cuore dell orologio è un movimento meccanico a carica automatica Soprod con bilanciere in Glucydur che lavora a 28.800 alternanze orarie, spirale Anachron, molla Nivaflex M, sistema antiurto Incabloc, 30 rubini e una riserva di carica di 42 ore, con funzioni di secondi centrali, data retrograda e giorno della settimana; lo si può osservare, attraverso il fondello trasparente, con la sua originale massa oscillante circolare - naturalmente il contrappeso è solo da una parte - che riproduce il logo del marchio. Il quadrante di Leonardo si distingue per un estetica originale, con il motivo della V - iniziale del marchio - che campeggia all altezza delle ore 12, con una particolare lavorazione a nido d ape diamantata e nichelata, ripreso da un analogo motivo a ore 6 dove è riportato l indicatore lineare della riserva di carica. Si concentrano nella parte centrale del quadrante e sui due lati dello stesso le diverse indicazioni: ore, minuti, secondi, data retrograda e giorno della settimana; sul réhaut è infine riportata la minuteria. Dietro la cura dell estetica si intuisce la complessità di tale quadrante, realizzato su più livelli, nel cui corredo tecnico figurano anche gli indici orari e le sfere trattati con SuperLuminova. L orologio sarà proposto a breve in tre varianti, a seconda della colorazione del trattamento PVD: Black, Sky Chrome e Gun Metal. Per ciascuna versione è prevista una serie limitata di 99 esemplari. www.orologi.it
Orologi Gen. Feb. 2011 VERGO AVIUS A COLLOQUIO CON LUIGI AGUZZI, FONDATORE DEL MARCHIO VERGO AVIUS D. Dove e come è iniziata la sua storia orologiera, oggi approdata alla nascita del marchio Vergo Avius e alla collezione Leonardo? R. La mia passione per gli orologi nasce da lontano. Una passione che ho coltivato negli anni leggendo libri e riviste, frequentando le fiere e le mostre di orologeria, informandomi sulle evoluzioni tecniche del settore, fino a quando ho sentito l esigenza di intraprendere una ricerca più personale, che univa l orologeria con le mie conoscenze tecniche - mi occupo infatti di micromeccanica, specificamente nel settore Ricerca e Sviluppo per la chirurgia e l odontoiatria - e che mi ha portato ad apprezzare e a condividere tutto quel filone innovativo che si è sviluppato negli ultimi dieci anni circa grazie a marchi quali Richard Mille, Urwerk, MCT, e altri. Questo tipo di orologeria esprimeva esattamente il mio modo di vedere l innovazione in un prodotto che era rimasto praticamente uguale a se stesso per circa due secoli; e, soprattutto, univa in un unico ambito passioni diverse, mie ed evidentemente anche di altri, ovvero orologeria, motori, tecnologia, meccanica in generale. A questo punto in collaborazione con un ristretto gruppo di artisti e di tecnici prove- nienti da diversi settori, mettendo in campo una serie di ricerche di tipo stilistico, sperimentando nuove soluzioni, lavorando su materiali alternativi, siamo riusciti a creare un approccio innovativo fatto di manualità artigianale e ingegneria sperimentale concretizzando la nostra visione di prodotto che insieme ambivamo realizzare. Il passo successivo è stata una ricerca di mercato nell indotto orientata ad attivare una collaborazione stretta fatta di interscambio culturale continuo con le eccellenze operanti nel settore dell alta orologeria svizzera, alla ricerca della componentistica più adeguata alle nostre aspettative: movimento, quadrante, lancette e così via. Per circa un anno e mezzo ho fatto viaggi dalla provincia di Bergamo, dove abito, verso la Svizzera; partivo di notte, visitavo fabbriche e fornitori, spiegavo il mio progetto, cercavo confronti per le soluzioni tecniche e tornavo a casa in serata, ogni volta con un tassello in più in questo personalissimo puzzle verso la fattibilità del mio progetto. Un progetto che è cresciuto nel tempo, ma con un idea ben precisa fin dall inizio: volevo un prodotto che fosse avvicinabile dagli appassionati come me e non solo dalla élite degli high spender. Mi spiego: l orologeria tecnica e di qualità alla quale ho fatto riferimento è un orologeria che appassiona molti ma che è sicuramente poco accessibile ai più; ecco, io volevo creare qualcosa di interessante e innovativo dal punto di vista tecnico, originale dal punto di vista stilistico, ma a costi più contenuti. Questo non significa che Leonardo sia un orologio di prezzo basso: il prezzo al quale sono riuscito ad arrivare - ovvero 5.850,00 euro - è, però, il prezzo che io avrei voluto o potuto pagare per ottenere questo tipo di prodotto, questa qualità. Che tipo di accoglienza ha avuto in Svizzera? E quando ha capito che poteva farcela? Sinceramente ho trovato sempre le porte aperte. Mi aspettavo maggiore diffidenza o addirittura ostacoli concreti, e invece non è stato così. Quest accoglienza mi ha aiutato a incontrare le persone invece che le aziende, e a poter dialogare con chi mette il cuore nelle sue creazioni artigianali. Si è quindi creata un empatia che ha portato nella maggior parte dei casi a fruttuose collaborazioni. Basti pensare che i miei viaggi in Svizzera sono iniziati nell aprile del 2009 e che oggi, a meno di due anni di distanza, siamo assolutamente pronti per la realizzazione in serie del prodotto industrializzato. Abbiamo lanciato gli ordini di produzione per una pre-serie di 30 pezzi, che saranno
verosimilmente pronti tra la fine di febbraio e l inizio di marzo; con questi andremo a proporre la collezione Vergo Avius ai concessionari. Quali sono, dunque, i suoi principali fornitori? Il fornitore principale è Soprod SA, ovviamente per il movimento e il modulo aggiuntivo; la massa oscillante è stata realizzata appositamente per noi da Christian Gros SA; le lancette sono state fornite dalla Taratec SA di La Chauxde-Fonds; il quadrante dalla Fabbrica Quadranti di Mendrisio, nel Canton Ticino. Questo per quanto riguarda la Svizzera. Ma voglio sottolineare che il progetto Leonardo è stato reso possibile grazie a due eccellenti aziende italiane: la Fim-Premec SRL di Modena e la Silconplastic SRL di Forno di Zoldo, in provincia di Belluno, rispettivamente per la cassa e il cinturino. La prima è un importante azienda che realizza componentistica per alcune delle più affermate scuderie di Formula Uno quali Ferrari, McLaren, Toro Rosso e Red Bull; qui è stato possibile realizzare la cassa che avevo progettato attraverso la fresatura di un monoblocco di una speciale lega leggera a base di alluminio, mutuata da una ricerca condotta da Toro Rosso, e poi combinata con parti in titanio. La seconda è un azienda della provincia di Belluno, nelle vicinanze di Cortina, che lavora principalmente per il settore degli occhiali e rappresenta una vera eccellenza nel campo dello stampaggio plastico pluricomponente. Come nel caso della Fim-Premec di Modena, ho voluto avere come partner creativi in questa avventura aziende esterne all indotto dell orologeria, proprio per affrontare certi temi in maniera assolutamente innovativa, senza condizionamenti. Perché ha voluto realizzare una cassa che non fosse solo in titanio ma combinasse il titanio con una lega di alluminio? Intanto per realizzare un prodotto innovativo e con un peso ancora più contenuto, utilizzando una lega di alluminio mai adoperata prima in orologeria, e per sottolineare il legame profondo con la Formula Uno, nel cui ambito questo materiale è stato messo a punto. Poi per le sue qualità strutturali - tra cui leggerezza e lavorabilità - che sono nettamente superiori a quelle delle classiche leghe di alluminio. Parliamo di uomini e di struttura. Oltre a lei, esiste un vero e proprio gruppo di lavoro del marchio Vergo Avius oppure no? In aggiunta alla collaborazione attiva di diverse eccellenze del settore, e di un gruppo di persone unite da una passione comune per il design, le arti figurative e l orologeria, ho potuto contare sulla collaborazione e sul talento di Erminio Rizzotti, docente presso il Politecnico di Milano. Mi sono poi occupato personalmente del design 3D e dell ingegnerizzazione del prodotto confrontandomi di volta in volta con alcuni consulenti per le soluzioni tecniche. Parliamo della distribuzione, di cui, immagino, si occuperà lei personalmente. Ha già individuato dei punti vendita? Quanti? Dove? Sì, mi occuperò personalmente della distribuzione per diversi motivi. Innanzitutto per le dimensioni dell azienda; quindi per il numero esiguo di esemplari prodotti - nella migliore delle ipotesi, nell arco di un anno potremmo arrivare a 297 esemplari, tre serie da 99 -, ma soprattutto perché intendo offrire una garanzia totale sull oggetto, del quale, dunque, debbo controllare ogni minimo passaggio. Addirittura, per evitare che l orologio, nel corso della sua esistenza, possa essere smontato da persone non debitamente informate, ho fatto realizzare appositamente delle viti speciali che possono essere rimosse esclusivamente da un altrettanto speciale cacciavite in dotazione al Centro Assistenza ufficiale. Per quanto riguarda i negozi, ho fatto una ricerca sul territorio nazionale individuando, in questa prima fase, circa 25 potenziali punti vendita, nel nord e nel centro Italia, ai quali mi appresto a inviare una documentazione completa sul prodotto. Mi auguro di trovare, anche in questo caso, un terreno favorevole. Il nome del brand, Vergo Avius, sicuramente incuriosisce. Al tempo stesso, forse, stride con l aspetto tecnologico del prodotto. Come è avvenuta la sua scelta? Vergo Avius esprime il concetto del guardare lontano e quindi esprime assai bene l idea di un progetto che non vuole esaurirsi nell immediato ma che, appunto, vuole andare oltre, percorrendo strade innovative. Volevo creare un marchio, non un prodotto; porre le basi per sviluppi futuri, non fare una semplice operazione commerciale: ecco, questa è stata fin dall inizio la mia idea e ho voluto esprimerla in quella che, a mio parere, è la lingua per eccellenza, la più espressiva, la più ricca di valori e significati, il latino. Secondariamente, questa scelta mi ha anche permesso di realizzare un desiderio: dare una risposta italiana all orologeria tecnica di cui ho parlato all inizio, tanto più che, come ho già detto, Leonardo è un prodotto swiss made ma con almeno due componenti - la cassa e il cinturino - che non esito a definire eccellenti sia dal punto di vista della qualità che in termini di sviluppo tecnico. In tema di nomi, anche Leonardo ha un significato particolare? Assolutamente sì. Leonardo è il nome di mio figlio, e il primo numero di serie della collezione - 12.05.09 - è la sua data di nascita. Questo forse spiega ancora meglio il mio progetto a lungo termine, che forse un giorno mio figlio potrà continuare, come un prolungamento dell esistenza. 155 www.orologi.it