Periodico di attualità, economia, opinione e cultura edito da Aeroporti di Puglia SpA Anno VII / n.41 / ottobre 2010



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Periodico di attualità, economia, opinione e cultura edito da Aeroporti di Puglia SpA Anno VII / n.41 / ottobre 2010 SOMMARIO CONTENTS In copertina Torre Guaceto, arancio pomodoro foto di W. Arm tratta dal libro Salento Moods and Colors Congedo Editore Direttore Responsabile Michele Fortunato Progetto grafico To Be Advertising Editing Studio Bi Quattro Fotolito e stampa Litotipografia Alcione Per informazioni redazionali mfortunato@aeroportidipuglia.it Concessionaria esclusiva pubblicità Publimedia commerciale@studiobiquattro.it Tel. 0461 238913 - Fax 0461 237772 Responsabile del trattamento dei dati (D.lgs. 196/2003) Giuseppe Italiano Finito di stampare nel mese di ottobre 2010 presso la Litotipografia Alcione (TN) 3 6 13 19 24 27 31 35 41 43 47 49 51 54 59 EDITORIALE di Michele Fortunato AUSTRALIA GRANDE, GIOVANE E LONTANA di Rosangela Pappalepore PER GLI AEROPORTI ITALIANI È L ORA DEL FEDERALISMO di Diego Petruccelli LA LAGUNA DI VENEZIA - TOUR TRA STORIA, ARTE E VITIGNI di Antonella Lippo PUGLIA: RADICI, CIBO, CULTURA di Donatella Lopez ZURIGO LA CITTÀ CHE SORPRENDE di Rosangela Pappalepore SIVIGLIA, IN BILICO TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ di Rossella Piacente CASTEL DEL MONTE NELLA TOP TEN DEI MUSEI PIÙ VISITATI DEL PAESE di Filli Albanese TIME ZONES AL VIA LA 25A EDIZIONE di Michele Casella LA PUGLIA DI ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE di Stefania di Mitrio 45 BENVENUTA CASA DELLE MUSICHE ECCEZIONALE STAGIONE PER GLI AEROPORTI PUGLIESI LA PUGLIA NEL PALLONE di Francesco Damiani NOTTI SACRE PERCORSI TRA ARTE E CULTURA, FEDE E PREGHIERA di Alessandra Erriquez RIPARTIRE SULLE ALI DI UN LIBRO di Rosangela Pappalepore ENGLISH SUMMARY by Gino Lorenzelli

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Il federalismo è divenuto un tema, o un problema a seconda dei punti di vista, di stringente attualità. Federalismo fiscale, federalismo demaniale, riforma dello Stato in chiave federale, sono ormai comune terreno di confronto anche per quanti non si occupano direttamente di politica. Alle diverse sfaccettature che questo delicato argomento propone, ne vorremmo aggiungere un altra: il federalismo aeroportuale, altrettanto importante specie se si considerano le ricadute che il trasporto aereo, nel suo complesso, comporta per il Sistema Paese. Sciolto il nodo Alitalia che per troppo tempo, e non solo negli ultimi anni, ha condizionato la crescita degli aeroporti italiani, l avvento dei vettori low cost e di vettori stranieri pronti a colmare i vuoti creati dall ex compagnia di bandiera italiana, ha decisamente rimescolato le carte in tavola. Si sono determinate, quindi, le condizioni ideali affinché aeroporti medio-grandi, e anche più piccoli, potessero sovvertire le vecchie logiche di sistema incentrate sugli hub di Roma, di Malpensa e poi ancora di Roma, per sviluppare una fitta rete di collegamenti point to point con una moltitudine di destinazioni nazionali e internazionali. Ciò ha fatto di questi scali, e quelli pugliesi ne sono un esempio concreto, degli autentici motori di sviluppo, non solo economico, delle aree che hanno in questi aeroporti un punto di riferimento. Negli ultimi tempi, tuttavia, si sta facendo strada il tentativo, neanche troppo larvato, di ristabilire le vecchie gerarchie: penalizzare la crescita degli scali più piccoli a tutto vantaggio dei pochi aeroporti con grossi volumi di traffico, ai quali garantire le migliori condizioni di sviluppo, incrementi tariffari, collegamenti ferroviari dell Alta Velocità, accessibilità stradale. Ove così fosse si commetterebbe, ancora una volta, un gravissimo errore di strategia. Per poter crescere il nostro Paese deve poter contare su un sistema aeroportuale policentrico che individui dieci-quindici scali il cui sviluppo può risultare determinate per la crescita delle aree economiche di riferimento. Ciò presuppone che propedeutici al piano nazionale siano i piani regionali degli aeroporti, demandando allo Stato la definizione di risorse destinate alle connessioni intermodali e il controllo sulla gestione delle aziende aeroportuali e sul rispetto dei livelli di servizio all utenza. Riteniamo sia questa la strada giusta, per una corretta applicazione del federalismo al trasporto aereo, affinché questo importante asset del Sistema Italia possa operare al meglio in funzione dello sviluppo di importanti aree del nostro Paese. Editoriale Domenico Di Paola Amministratore Unico Aeroporti di Puglia 3

Abitare dalla A allo Zen SHOWROOM: Via Amendola, 126-70126 Bari Tel +39 080 5543023 Fax + 39 080 5537938 Via Capruzzi, 2/b - 70126 Bari Tel +39 080 5586733 e - mail: Info@antonioderasmo.com www.antonioderasmo.com ETHNIC

DAL LEVANTE AL MONDO AUSTRALIA GRANDE, GIOVANE E LONTANA di Rosangela Pappalepore Queensland, Great Barrier Reef 6

Dici Australia e pensi subito a una natura selvaggia, unica nel suo genere, alle grandi metropoli e a tramonti infuocati. Ma l Australia non è soltanto la terra dei canguri, delle spiagge sconfinate e dall incredibile fauna marina; il continente della grande barrira corallina, delle foreste pietrificate e del deserto rosso. Grande, giovane, lontano, il Paese attira visitatori da ogni parte del mondo, tutti curiosi di scoprire habitat, stili di vita e realtà diverse da quelle cui sono abituati; esotiche ma nello stesso tempo simili a quelle europee. L Australia è questo: una ricetta originale che mescola un territorio assolutamente unico, allo stesso tempo arido e generoso, ostile e paradisiaco, ad abitudini importate dal vicino oriente e dall Europa, così lontana ma anche così vicina. Particolarmente forte è il legame con Gran Bretagna, che qui ha lasciato più di un impronta significativa a partire dal rispetto e dalla cura che vengono prestati agli spazi comuni e alle aree destinate a verde pubblico: parchi lussureggianti che punteggiano le grandi città, molti dei quali, non a caso, sono dedicati alla regina Vittoria. Grande L Australia è uno stato-continente, per estensione il sesto Paese più grande del mondo ma con la più bassa densità di popolazione: soltanto due persone per chilometro quadrato. La motivazione ha a che vedere con la morfologia del territorio. Il continente, infatti, ha un cuore desertico costituito da distese aride di roccia rossa e screpolata bagnata da precipitazioni torrenziali solo durante la stagione delle piogge. Le terre abitabili si trovano invece lungo la costa dove il clima è più temperato. Quando il 26 gennaio del 1788 i primi coloni britannici giunsero sulle coste australiane dovettero fare i conti con le difficoltà legate al territorio. Oggi il lifestyle locale è modellato sulle caratteristiche geografiche delle città. Con una costa lunga 50.000 chilometri, Fino all arrivo dei coloni britannici queste terre erano abitate solo dalle popolazioni autoctone, gli aborigeni australi, probabilmente la più antica civiltà del mondo, arrivati dal sud est dell Asia almeno 50.000 anni prima. Nei musei della civiltà aborigena disseminati in tutto il paese (da visitare in particolar modo quello di Adelaide e quello del parco nazionale di Uluru-Kata Tjuta a sud di Darwin, nel cuore rosso del continente) stupisce scoprire come qui, rispetto ad altri paesi, il contatto tra le popolazioni originarie e i coloni Grande, giovane, lontano, costellata da oltre 10.000 spiagge da ogni parte del mondo venuto in tempi occidentali sia av- il Paese attira visitatori non stupisce che recenti. Questo ben l 80% degli spiega perchè ancora australiani viva a adesso esi- 50 km dal mare. stano motivi di L oceano è parte attrito sociale e integrante dell orizzonte risentimento. Solo e dello nel 2008 il primo stile di vita locale. ministro Kevin La baia di Sidney, per esempio, articolata in tante insenature, offre attracchi a decine di piccole e medie imbarcazioni a vela e a motore e una vista mozzafiato a coloro che abitano nei graziosi quartieri residenziali che vi si affacciano. Rudd ha presentato le scuse ufficiali alle popolazioni aborigene per la cosiddetta Stolen Generation (la generazione perduta) frutto della politica segregazionista britannica in Australia che aveva autorizzato la sottrazione di bambini aborigeni alle loro famiglie per favorirne Giovane L Australia è, rispetto ad Asia ed Europa, un Paese realtivamente giovane. La nazione federata formata da sei stati (Australia l inserimento in un contesto occidentalizzato. Per via delle sue origini oggi la popolazione australiana è un ricco melting pot multietnico e Meridionale, Australia multiculturale arricchito nella Occidentale, Nuovo Galles del Sud, Queensland, Tasmania e Victoria) è nata solo nel 1901. seconda metà degli anni Quaranta da un forte flusso migratorio. In quel periodo, coincidente 7

con il secondo dopoguerra, oltre sei milioni di persone da tutto il mondo sono venute a vivere qui. Per questo più del 20% degli australiani è nato all estero e circa il 40% ha origini miste. Le lingue parlate nel continente sono circa 226, ma quella principale resta l inglese; un inglese pervaso da un accento unico e distinguibile. Gli australiani oggi riflettono le loro origini e il loro passato. Tenaci, sportivi, dotati di uno spiccato senso di appartenenza al loro Paese. La passione per lo sport è un segno distintivo dell australiano medio. Si stima che circa sei milioni e mezzo di australiani pratichino almeno un attività sportiva. Non male per una popolazione di poco superiore ai venti milioni di abitanti! Gli sport più seguiti d Australia sono il football australiano e il rugby, ma molto amati sono anche il nuoto, il cricket e il tennis (a gennaio, a Melbourne, si tiene l Australian Open), e poi naturalmente il surf, la nautica, le corse di cavalli e... la Formula 1: il Gran Premio d Australia si corre a Melbourne nel mese di marzo. (vedi box) Altro tratto distintivo dell indole australiana è la creatività. Il relativo isolamento del continente e la necessità di risolvere inconsueti problemi di vita quotidiana ha fatto sì che nel tempo il Paese diventasse terreno fertile per le nuove idee. Non tutti sanno che gli australiani hanno inventato il ghiaccio artificiale, che permetteva di esportare in Gran Bretagna, su navi frigorifero, la carne prodotta nei grandi allevamenti australiani; il block notes, Territori del Nord, Massiccio sacro di Uluru 8

l aspirina, il pacemaker, la penicillina, lo stendipanni a ombrello, la siringa usa e getta, le botti per il vino, l orecchio bionico, il doppio scarico per il WC, le tecnologie antitruffa per banconote e le lenti a contatto a lunga durata. Molte energie vengono investite ancora oggi nella ricerca e nelle università. Lontano Gli australiani usano l espressione Down Under per indicare la loro terra. Un termine che deriva dalla collocazione geografica del continente nell emisfero sud del pianeta e a sud della maggior parte delle altre terre emerse. Una posizione estrema che ha dato vita ad habitat unici nei quali si riproducono specie animali e vegetali singolari. Già nelle città, prima di visitare i grandi parchi nazionali e le riserve naturali, è possibile rendersi conto di come l Australia sia una terra che non ha eguali. Pappagalli colorati e grandi kakatua si fermano sui rami degli alberi, pellicani e altri trampolieri passeggiano nei parchi e iguana e piccoli marsupiali come bandicoot e opossum frequentano le zone verdi pubbliche e i giardini privati. Per vedere canguri e koala, i marsupiali che nell immaginario collettivo sono associati al continente australiano, occorre far visita ai parchi e alle riserve che si trovano alle spalle delle grandi città, nell entroterra, il cosiddetto outback. I canguri in particolare possono essere avvistati facilmente anche lungo le strade che collegano i centri abitati, sono DA VEDERE Victoria, Melbourne MELBOURNE Forse la più europea delle città australiane. Vanta grandi ed eleganti centri commerciali, una rinomata produzione enogastronomica e una vita artistica effervescente. Per lo shopping segnaliamo la zona tra Chapel Street e Brunswick Street; per una passaggiata il lungomare di St. Kilda. Per una vista mozzafiato della città il belvedere della Eureka Tower, l edificio più alto del continente. Da non perdere una visita a Federation Square, la principale zona culturale della città. ADELAIDE Nota per le case in stile coloniale con le tipiche ringhiere in ferro ornato, i parchi sconfinati e i festival culturali. Suggeriamo una visita al museo della cultura aborigena, alle biblioteche di North Terrace e al Botanic Park. Appena oltre il centro cittadino, lungo le Adelaide Hills, si possono visitare le aziende vinicole della Barossa Valley. Da Adelaide, poi, con un breve volo o con il traghetto, si raggiunge la riserva naturale di Kangaroo Island. CAIRNS É il punto di partenza per l esplorazione delle isole, della foresta pluviale e della favolosa barriera corallina che si estende per 2.600 chilometri al largo della costa del Queensland. Nell interno i visitatori possono dedicarsi al rafting lungo le rapide dei fiumi oppure raggiungere in treno il paese di Kuranda, famoso per la riserva di farfalle. Da vedere la foresta pluviale di Daintree. ALICE SPRINGS Da qui è possibile organizzare voli in mongolfiera, safari attraverso il deserto e visite guidate alla scoperta delle tradizioni e dell arte aborigene. Inoltre, a un solo giorno di viaggio si trovano le principali attrazioni del deserto australiano: la montagna sacra Uluru-Kata Tjuta e Kings Canyon. SYDNEY Affacciata su una grande baia è la città simbolo del lifestyle australiano che combina vita all aria aperta e straordinarie bellezze naturali. Ma è anche città d arte e cultura nella quale è possibile assistere a spettacoli teatrali, opere e balletti presso la famosa Opera House. Merita una passeggiata il grazioso quartiere di The Rocks, primo agglomerato della colonia britannica. Sydney è anche spiagge sabbiose (Bondi e Bronte) e una vista favolosa sulla scogliere erosa dal vento e dalle onde oceaniche. La città vanta uno scenografico luna park, un grande acquario e il vicino zoo presso il Darling Harbour dove si possono osservare tutte le specie di animali e di insetti che popolano l ecosistema australiano. Dai rettili (serpenti, lucertole e varani) ai koala, dagli squali limone, ai piccoli ma velenosissimi ragni redbacks. La sera poi la zona circostante la Opera House si anima di mille luci, locali e oyster bar. 9

animali molto comuni e talvolta anche pericolosi per il traffico extraurbano, soprattutto per chi viaggia di notte lungo strade poco illuminate. Con 550 parchi nazionali e 15 siti inseriti nella lista dei Patrimoni dell Umanità, l Australia è il posto ideale per ammirare lo spettacolo della natura. Se volete vedere marsupiali, uccelli e alligatori non potete perdervi la visita al Kakadu National Park, nei Territori del Nord, con le sue Rainbow Valley cascate; presso l Uluru National Park e il Watarrka National Parks si trovano il massiccio sacro di Ayers Rock, i monti Olgas e Kings Canyon, mete interessanti per chi desidera sperimentare il deserto australiano; le Blue Mountain, alle spalle di Sidney, sono imponenti pareti rocciose e profonde gole avvolte in una foschia azzurrognola, dove è piacevole passeggiare, fare escursioni in bicicletta o a cavallo. Nella riserva naturale di Kangaroo Island, al largo di Adelaide, i visitatori possono ammirare colonie di foche, leoni marini, koala, canguri, wallaby, bandicoot, ornitorinchi e pinguini. Nuovo Galles del Sud, Sydney, Opera House DA SAPERE 1. In Australia le stagioni che conosciamo hanno un ordine inverso e non è insolito vedere alberi di Natale allestiti sulla spiaggia. Per questo il periodo più indicato per trascorrere le vacanze qui coincide con la nostra stagione invernale. 2. Si è detto della biodiversità del territorio australiano: per tutelarla il governo ha deciso di impedire l accesso di sostanze organiche quali cibo o manufatti realizzati con materiali naturali come legno, conchiglie, coralli, ecc. Tutti questi oggetti, se non dichiarati e individuati alla dogana, vengono sequestrati ed eliminati. In alcuni casi è prescritta la quarantena. In questo gli australiani sono severissimi e i controlli capillari. 3. Un souvenir made in Australia? Manufatti in lana merinos (il paese è il maggior produttore al mondo di questo filato); gioielli in oro con opali, prodotti tipici delle miniere locali, e gli Hugg i famosi e caldissimi stivaloni in pelle di pecora. Per un regalo originale sono disponibili presso tutti gli store areoportuali le magliette ufficiali della squadra nazionale di rugby. I giocatori vengono affettuosamente detti Wallabies dal nome del piccolo marsupiale che assomiglia a un minuscolo canguro. 10

APPUNTAMENTI Australian Open Melbourne Park 17/30 gennaio 2011 www.australianopen.com Australian Grand Prix Circuito Albert Park Melbourne 27 marzo 2011 www.formula1.com Per gli appassionati di immersioni, invece, c è la Great Barrier Reef, la più antica barriera corallina al mondo. Nelle sue acque cristalline si possono incontrare maestosi e innocui squali balena, delfini, mante e centinaia di specie tropicali. Nel periodo autunnale, inoltre, lungo le coste orientali, con un po di fortuna, è possibile assistere al transito delle balene grigie che in questa stagione migrano attraverso il Pacifico per raggiungere il Messico nelle cui baie vanno a riprodursi. Per maggiori informazioni: www.australia.com ALBERGHI SUGGERITI Western Australia Sal Salis www.salsalis.com.au South Australia South Ocean Lodge www.southernoceanlodge.com.au Northern Territory Bamurru Plains www.bamurruplains.com Queensland Lizard Island www.lizardisland.com.au New South Wales Capella Lodge www.lordhowe.com Victoria Boroka Downs www.borokadowns.com.au Nuovo Galles del Sud, Sydney, scogliera 11

AEROPORTI DI PUGLIA NEWS PER GLI AEROPORTI ITALIANI È L ORA DEL FEDERALISMO di Diego Petruccelli (*) Con la soluzione della vicenda Alitalia si è sistemata una delle due componenti del trasporto aereo italiano; ora si tratta di met- pochi aeroporti, dei Contratti di Programma con conseguenze anche sulle tariffe che le compagnie aeree pagano agli aeroporti e che costituiscono larga parte dei ricavi di questi. tersi al lavoro sull altro pezzo e cioè sul sistema degli aeroporti. Il sistema degli aeroporti italiani è molto articolato: Ma chi ha la responsabilità di guidare questo sistema complesso ed essenziale per dare al Paese un sistema ci sono più Il governo dei sistemi aeroportuali di trasporto aereo regionali dovrebbe essere di quaranta scali saldamente in mano alle Regioni moderno e adeguato con servizi di linea, alle esigenze con quasi altrettante società di gestione, alcune di proprietà privata, altre di proprietà pubblica (Regioni, Enti locali, Camere di Commercio), altre miste. In più, l insieme di concessioni che regolano i rapporti tra lo Stato e le società di gestione sta di tutti? Fino a pochi anni fa il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l organismo tecnico ENAC hanno svolto un ruolo chiave, cercando di allineare il sistema degli aeroporti all obiettivo di salvare Alitalia, peraltro ancora evolvendo con l introduzione, percepita come bene pubblico: per ora estesa a relativamente tante leggi statali hanno inciso sulla vita degli aeroporti proprio in favore della compagnia di bandiera. Ora però le decisioni sugli aeroporti possono essere prese liberamente, senza porsi a ogni momento la questione delle implicazioni sulla compagnia aerea e si potrebbe finalmente applicare l articolo 117 della Costituzione che recita: Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: ; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione;. Nelle materie di legislazione concorrente la potestà legislativa spetta alle Regioni, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato. Il governo dei sistemi aeroportuali regionali dovrebbe, quin- 13

di, essere saldamente in mano alle Regioni che, potrebbero e dovrebbero utilizzare uno strumento così importante, sia per realizzare la massima accessibilità dei territori, che per consentire la proiezione verso tutta l Italia, l Europa e il mondo di imprese e popolazione locali. É davvero questa l ora dei piani aeroportuali regionali o, in altri termini, del federalismo per gli aeroporti e le reti di trasporto che li integrano sul territorio? In realtà il dibattito degli esperti sembra essere orientato in tutt altro modo; eppure le condizioni strutturali e l evoluzione recente del trasporto aereo in Italia andrebbero proprio in direzione di un sistema multicentrico e regionalizzato. All inizio del 2009 ENAC ha affidato mediante uno studio preliminare sullo Sviluppo futuro della rete aeroportuale nazionale quale componente strategica dell organizzazione infrastrutturale del territorio ; ENAC, apparentemente, ha ritenuto che si debbano prendere decisioni (a livello nazionale) su quali siano gli aeroporti strategici, su come eliminare duplicazioni di aeroporti (chiudendone alcuni), su come indirizzare gli investimenti per l integrazioni degli aeroporti nelle reti ferroviarie e stradali. Su un altro terreno, a ottobre 2009, le società di gestione dei più grandi aeroporti italiani (ADR di Roma e SEA di Milano) hanno presentato al Governo i propri piani di investimento legandone la realizzazione a modifiche del sistema delle tariffe; queste mo- 14 difiche, però, sono andate per le lunghe e, a ora, non è chiara la situazione dei piani stessi. Per parte sua, la IX Commissione della Camera dei Deputati (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni) ha concluso nel novembre 2009 e deliberato a febbraio 2010 un indagine conoscitiva sul sistema aeroportuale italiano. Le conclusioni sembrano prefigurare un sistema: - con meno aeroporti piccoli - molti degli aeroporti con meno di un milione di passeggeri sarebbero esclusi dal traffico commerciale; - con pochi aeroporti grandi su cui concentrare gli investimenti in intermodalità; - con gli aeroporti medi specializzati sul traffico Low Cost. La collocazione degli aeroporti in ciascuna delle categorie avverrebbe in base ai volumi di traffico: fino a un milione e sopra a cinque milioni (con un margine di flessibilità del 10%). Come sintetizzare lo stato dell arte? Si può dire che i piloti del sistema stanno cercando di forzare l assetto aeroportuale in un sistema con pochi aeroporti di grandi dimensioni (Fiumicino, Malpensa, Venezia), su cui, e intorno a cui, (collegamenti AV) concentrare rilevanti investimenti, da finanziare in parte a carico dei passeggeri (super incrementi delle tariffe per gli aeroporti grandi) e in parte a carico dello stato (collegamenti AV, infrastrutture stradali, sistemi di controllo). E gli altri quaranta aeroporti italiani che fine dovrebbero fare? Dovrebbero cercare di arrangiarsi, quasi solo con il traffico Low Cost, oppure essere chiusi ( razionalizzati ). Andare in questa direzione, a nostro parere, sarebbe deleterio: si tratterebbe di applicare logiche vecchie per commettere nuovi errori: l evoluzione reale (non quella immaginata da alcuni) del sistema del trasporto aereo italiano va, infatti, in direzione molto diversa da questi principi. Vediamo come. La conformazione geografica italiana e la distribuzione di popolazione e reddito rendono il nostro Paese particolarmente inadatto a un sistema centralizzato e gerarchico o, in altri termini, lo rendo-

no più adatto a un sistema di rete policentrica, come dimostrato da recenti analisi scientifiche. Va poi considerato che, grazie alla propria capacità di servire segmenti di mercato sensibili al prezzo nonché di attrarre clienti che in assenza di quell offerta non avrebbero volato, in altri termini di generare domanda, i Low Cost Carriers sono diventati una parte essenziale del sistema del trasporto aereo italiano. Negli ultimi anni, i vettori low cost hanno sviluppato in modo significativo oltre ai collegamenti europei, anche le connessioni domestiche: soprattutto RyanAir (con più di 50 connessioni nazionali) ma anche EasyJet, Wind Jet, Blue Panorama, tanto per citarne alcuni, offrono una rete di collegamenti punto a punto e costituiscono già oggi un alternativa per le tratte più importanti del Paese. Lo sviluppo del segmento low cost ha avuto importanti ricadute sul sistema aeroportuale. Il panorama degli aeroporti comprendeva in passato due gruppi ben distinti di aeroporti low cost e tradizionali. Gli aeroporti a vocazione strettamente low cost erano e sono (eccetto Pisa) scali inseriti in un sistema più ampio (Orio, Ciampino, Treviso) con altri scali del sistema dedicati al traffico tradizionale (Malpensa e Linate, Fiumicino e Venezia). Negli ultimi anni si è, invece, delineato un nuovo gruppo di aeroporti a vocazione mista, low cost e tradizionale, con tassi di crescita rilevanti (Alghero, Bari, Bologna, Brindisi, Cagliari, Lamezia Terme), per i quali si realizza l opportunità di divenire punti di scambio fra traffico tradizionale e traffico low cost. Dell incremento di circa 38 milioni di passeggeri realizzato dal sistema degli aeroporti italiani fra il 2000 e il 2009, solo 7 milioni circa derivano dalla dinamica dei tre aeroporti maggiori: l analisi dei dati degli ultimi anni indica che l ipotetica gerarchizzazione degli aeroporti italiani (distinzione fra pochissimi grandi 15

e molti piccoli) si sta riducendo e non accentuando. In sintesi, la realtà italiana propone un insieme di principi di sviluppo del tutto diversi da quelli visti in precedenza, ossia: - i grandi hub che consentono e consentiranno agli italiani di accedere al mondo (e viceversa) non sono in Italia, ma in Francia, in Germania, in UK, in Olanda e, quindi, è importante che le regioni italiane siano collegate direttamente a questi hub; - il sistema degli aeroporti si avvia a diventare policentrico, basato su una rete di collegamenti punto a punto; - ci sono almeno dieci-quindici aeroporti italiani il cui sviluppo è essenziale per la crescita dei territori di riferimento e, in generale, per la crescita del Paese; - i vettori low cost sono parte integrante del sistema del trasporto aereo nazionale e, oltre a essere uno strumento insostituibile per 16 il sostegno dei flussi turistici incoming, garantiscono un offerta punto a punto di collegamento fra le regioni italiane, adeguata a fasce di domanda sensibili al prezzo. Proprio da questi principi è stato orientato il progetto di sviluppo degli aeroporti pugliesi che si va realizzando in questi mesi, con successo: basti ricordare che, mentre per il totale degli aeroporti italiani il traffico passeggeri è diminuito nel 2009, rispetto al 2008, del 2,3%. A Bari è aumentato del 13,3% e a Brindisi del 10,9%. Una visione alternativa, più adeguata alla realtà italiana, potrebbe significare: - la concretizzazione nella pratica, e non solo in teoria, del ruolo che in questa materia hanno le Regioni (concorrente in base al titolo quinto della Costituzione); - prima del piano nazionale dovrebbero esserci dei piani regionali degli aeroporti, con lo Stato centrale che interviene solo in seconda battuta; - la definizione di un budget nazionale per le connessioni intermodali agli aeroporti (ferro locale, gomma ed, eventualmente, AV) da ripartire, ex ante fra le Regioni con la scelta degli specifici progetti da finanziare affidata a queste ultime; - la creazione di un sistema di controllo, questo sì centrale ed efficace, del rispetto dei criteri generali di buona gestione delle aziende aeroportuali e di rispetto di adeguati livelli di servizio offerti ai passeggeri. In sintesi, il sistema aeroportuale, molto più di altri terreni, si presta per un applicazione sensata del federalismo, che consenta lo sviluppo degli aeroporti in una logica ancorata a obiettivi di servizio ai propri territori di riferimento. (*) Esperto marketing turistico e aereo

DAL LEVANTE AL MONDO LA LAGUNA DI VENEZIA TOUR TRA STORIA, ARTE E VITIGNI Venezia città d arte, contesa fra red carpet e biennali; mito letterario di Thomas Mann e Luchino Visconti; Venezia appoggiata sul mare, come ricorda una canzone bella e struggente di Francesco Guccini. Una città no le isole della laguna, che sono in parte il cuore antico della Serenissima, laddove si sono insediati coloro che erano in fuga dalle invasioni dei barbari. Un arcipelago di circa quaranta isole: delle quali più della metà si trova nella parte nord della laguna. Le maggiori sono stabilmente abitate e fra queste ci sono Burano, Sant Erasmo, Torcello e Murano che è l isola più popolosa e famosa per la tradizione artistica della lavorazione del vetro di Antonella Lippo foto Nevio Doz - anche se non rientrerebbe nel perimetro del Parco lagunare -. magica da raccontare, fra sestieri, Quelle più piccole, e comunque calle e rive. Ma non solo Piazza meno note, sono state negli ultimi anni oggetto di San Marco e il Canal Grande esprimono la magni- calle e rive zazione; fra queste Una città magica recupero e valoriz- da raccontare, fra sestieri, ficenza di questo ci sono Certosa e crocevia culturale fra l Europa e Lazzaretto Nuovo. l Oriente. Cominciamo l esplorazione di Particolare fascino sprigiona- alcune di esse seguendo un itine- Mazzorbo, tenuta Venissa in Scarpa - Volo 19

Per arrivare a Venissa dalla stazione di Venezia si può prendere la linea 42 o 52 con fermata a Fondamenta Nuove e prendere la linea Laguna Nord (www.actv.it), con discesa a Mazzorbo (tragitto 35 minuti). Per info su ristorante e ostello: Tel. 349 6665966 www.venissa.it Per arrivare all isola di Certosa ci sono collegamenti diurni dei vaporetti Actv (linea 41 e 42), fermata Certosa a richiesta dalle 6.00 alle 20.00. Collegamento notturno da Sant Elena o dal Lido di Venezia con servizio di navetta gratuito su richiesta chiamando l hotel Tel. 041 2778632 o il servizio navetta Tel. 320 6583454. rario che parte da Mazzorbo, posta a fianco di Burano e di fronte a Torcello. Definita isola gemella della più famosa Burano, alla quale è collegata attraverso un ponte di legno, Mazzorbo ospita la tenuta Venissa in Scarpa-Volo (www. venissa.it), una testimonianza storica della cultura contadina lagunare, legata alla produzione di vini e ortaggi. La tenuta, situata nella parte settentrionale dell isola, è stata data in concessione, in base a un progetto (risultato il più meritevole, fra quelli presentati a seguito di bando pubblico del Comune di Venezia) presentato da imprenditori del settore dell enologia e della nautica: rispettivamente Gianluca Bisol, titolare della storica azienda dei prosecchi di Valdobbiadene, e Alberto Sonino, campione di vela e amministratore delegato del Polo Nautico Vento di Venezia. 20 La tenuta racchiude un perfetto esempio di vigna murata, risalente al 1400, sulla quale svetta un campanile secolare. Qui, lo scorso settembre, si è avuta la prima vendemmia dell Uva d Oro o Dorona, l antico vitigno veneziano a bacca bianca, coltivato sin dal XV secolo, ma che finora era caduto nell oblio. Strano a dirsi, ma la Repubblica Marinara aveva anche filari di vite, su una terra strappata all acqua. Il vino che verrà prodotto dall uva dalle bacche d oro si chiamerà Venissa, appunto. La prima annata vedrà la luce nel 2012, ma sarà possibile prenotarne già l acquisto en primeur e sarà un ulteriore omaggio alla storia e alla cultura della laguna veneta, che diventa così epicentro di percorsi eno-gastronomici e non solo. Fino al 10 novembre, infatti Venissa ospita la mostra delle Orto- Grafie dell artista trevigiano Paolo Spiga. Le otto OrtoGrafie sono concepite e realizzate utilizzando immagini, frutto di una lunga e raffinata fotografia di ricerca che valorizza la bellezza dei prodotti dell agricoltura e dei cibi quotidiani. All interno della tenuta sorge anche il prestigioso ristorante Venissa, gestito dallo chef Paola Budel, formatasi alla scuola di Gualtiero Marchesi e di Michel Roux. Le origini dell isola di Mazzorbo risalgono al V secolo a.c.. Assieme a Mazzorbetto, che la fronteggia, l isola era luogo di ritiro spirituale oltre che di coltivazione della terra. Attualmente, poche sono le case colorate che si alternano a orti e vitigni e, a testimonianza delle chiese, ville nobiliari e monasteri di un tempo, resta solo la chiesetta trecentesca conventuale di Santa Caterina. All interno della Tenuta è anche