Tipi di file immagine: caratteristiche e differenze



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Tipi di file immagine: caratteristiche e differenze esistono diversi tipi di file immagine. ma che differenza c'è tra un file.jpg e un file.gif? Perchè ci sono così tanti formati? tga = l'estensione in questione è un diminutivo del nome del file, che veniva chiamato Targa. Questa estensione è stata una delle prime a comparire negli anni ottanta come formato di file immagine. Ha la caratteristica di non alterare i colori nelle foto ad alta definizione, l'unico problema è che è molto pesante in termini di dimensioni. jpg o jpeg = è l'acrostico di Join Photographic Experts Group ed è il formato più diffuso nel web; ha un livello di compressione molto elevato e riesce a rendere immagini ben definite in un piccolo spazio. Questo tipo di formato è adattissimo per le nostre foto ma non non è consigliato per immagini di testo o geometriche. Inoltre non supporta le trasparenze quindi non è il massimo quando dobbiamo andare a creare effetti che sono molto comuni nelle immagini presenti in pagine web e forum. Ci sono vari livelli di compressione presenti in questo formato. Più alta sarà la compressione, più bassa sarà la qualità dell'immagine e più piccola sarà la stessa. Questo formato ha il difetto di non riuscire a riprodurre l'intera gamma di colore che il nostro occhio può vedere, per questo a livello professionale viene preferito il formato raw. bmp = questa estensione è semplicemente il diminutivo di bitmap. Questo formato è poco usato ed è stato creato da mamma Microsoft per le immagini raster gif = è l'acrostico di Graphics Inercharge Format. Questo formato è molto utilizzato nel web per immagini di piccole dimensioni ma soprattutto per le animazioni. Il suo difetto più grande è che supporta solo 256 colori quindi non è assolutamente adatto per la riproduzione di foto. La cosa interessante di questo tipo di immagini sono le animazioni, che è possibile creare con elaboratori grafici come GIMP o Photoshop. Supporta le trasparenze e quindi è adattissimo per siti web. La scarsità di colori è compensata in parte dal fatto che questi file sono di dimensioni molto ridotte. png = è l'acrostico di Portable Network Graphics ed è uno dei formati immagine più giovani presenti nel web. Questo tipo di file presenta alcuni lati positivi del jpg per la compressione e la visualizzazione di foto e comprende anche alcuni lati positivi dei gif in quanto supporta benissimo le trasparenze. Purtroppo le animazioni non sono previste. Questo formato si dimostra flessibile e utile soprattutto a coloro che svolgono un lavoro di web publishing, ma risulta poco adatta a coloro che vogliono una rappresentazione perfetta delle loro foto. raw = questo formato viene usato soprattutto in fotografia ed è supportato solo da alcune macchine fotografiche digitali (quelle di medio-alto livello) questo tipo di file sfrutta al massimo le capacità dell'obiettivo e non ha nessuna perdita di qualità dell'immagine. Adattissimo per fotografi professionali, risulta molto scomodo e pesante per l'utilizzo casalingo. tiff = è l'acrostico di Tagged Image File Format, è un formato piuttosto diffuso tra coloro che si scambiano scannerizzazioni di immagini e documenti. Può arrivare ad un livello di compressione molto elevato e ha la possibilità di scegliere molte calibrazioni di colore e molti livelli di trasparenza (fino a 256). Questo però crea lo svantaggio che in macchine settate con calibrazioni differenti l'immagine si vedrà in maniera diversa. ico = l'estensione è semplicemente il diminutivo di ICON cioè icona. Questo formato viene usato esclusivamente per i file delle icone su Windows. xml = questo formato non è da confondere con il linguaggio di markup omonimo. Questa estensione è usata per le icone nei sistemi operativi Gnu/Linux.

pdf = questa non è un'estensione tipica, ma la citiamo perchè è un metodo molto usato per l'invio di immagini in formato digitale. In moltissimi, quando scannerizzano una foto, un disegno o un grafico e vogliono spedirlo via mail, lo trasformano in pdf perchè è un formato leggero e permette a tutti di leggere i contenuti (essendo uno standard ormai diffuso in tutto il mondo). Inoltre permette il salvataggio delle immagini in formato vettoriale, questo, come sapete, è un grandissimo vantaggio se si vogliono modificare le immagini senza perdere qualità. Incominciamo col dire che, a livello domestico, i formati.raw, e.tga non vengono praticamente usati. Sono tipi di file immagine che raramente vengono utilizzati dai non addetti ai lavori e le macchine fotografiche non professionali non li supportano nemmeno. Quelli che, invece, ci interessano di più sono i formati.png,.jpg e.gif. Ora vi dirò delle regole generali (che sono del tutto opinabili) che dicono, a grandi linee, quando utilizzare questi tipi di file, ovviamente non sono regole assolute ma possono aiutarci a capire ancora meglio le differenze e le caratteristiche di questi formati: - il formato.jpg viene usato per la memorizzazione e il "backup" di foto e immagini a bassa/media definizione. Va benissimo per le nostre foto in quanto riesce a memorizzare tante informazioni in poco spazio. - il formato.png è utilissimo per memorizzare disegni statici e foto editate. Supporta molto bene le trasparenze quindi è possibile creare immagini adatte al web. - il formato.gif viene usato in prevalenza per immagini in movimento. Prima di concludere volevo aggiungere una nota per tutti coloro che lavorano con le immagini (o che vogliono cominciare a farlo). La compressione deve avvenire solo dopo che la foto è stata scaricata o modificata. Se si attuano compressioni intermedie le perdite di dati si sommano e alla fine otteniamo un lavoro non curato. Il consiglio è di utilizzare formati che non comprimono i dati (come ad esempio il formato raw) fino a che l'editing non è finito. Quando abbiamo completato il lavoro possiamo comprimerla a piacimento. In questo modo otterremo il miglior risultato possibile. GRAFICA RASTER E GRAFICA VETTORIALE. Introduzione. Nel corso degli anni, il mondo dei computer, si è sempre più legato al mondo della grafica, infatti, la comunicazione visiva è diventata ormai fondamentale, ma nonostante ciò, spesso e volentieri, ai più sfuggono alcune fondamentali considerazioni rispetto la grafica che direttamente o indirettamente si va a creare o a rappresentare usando il mezzo informatico. 1.1 Analogico e digitale. La prima distinzione che bisognerebbe fare riguarda il concetto di analogico e il concetto di digitale. Il termine digitale deriva dall'inglese digit (cifra) e una qualsiasi entità che viene rappresentata con cifre discrete viene detta digitale.. Rapportando ciò che ho appena scritto, alla grafica, considerando ad esempio una linea disegnata (che, come tutti ricordano da ciò che si è appreso a scuola, dovrebbe essere rappresentata da infiniti punti), dire che la sua rappresentazione è digitale, sta ad indicare che, nella sua rappresentazione, non vi saranno infiniti punti, ma bensì, un numero di punti finito ma sufficiente a dare l'impressione di continuità delle linea (per garantire, appunto, l'effetto grafico). Pensate una linea

rappresentata su di un monitor, i pixel che compongono la linea saranno di numero finito (più pixel ci sono e piccoli sono è maggiore sarà la qualità della linea disegnata)... tutto ciò in netta contrapposizione con la stessa linea che possiamo tracciare su di un foglio usando una penna... (infatti sarà rappresentata da infiniti punti e non da punti finiti, come accade in digitale). Quindi, in digitale, usiamo un insieme finito di punti per rappresentare la nostra linea (questi punti, per il pc, avranno le proprie coordinate e il valore del colore) mentre in analogico abbiamo bisogno di infiniti punti per disegnare la stessa linea... Osservazione: naturalmente qualsiasi rappresentazione analogica è solo approssimabile in digitale in quanto la memoria utilizzabile dai computer ha dimensioni comunque limitate e non infinite... Tracciando a video, sul monitor del pc, una linea A ed ingrandendola (Fig. 1) con una lente d'ingrandimento sufficientemente potente ci potremmo rendere conto di questo fatto... vedremo in pratica i punti che costituiscono la linea, cosa questa che per una linea tracciata a mano su di un foglio non sarebbe possibile... dato che i punti sono infiniti.. 1.2 Grafica raster. Abbiamo appena visto come avviene la rappresentazione di un'immagine in digitale, cioè utilizzando i pixel del monitor. Nella grafica raster (detta anche bitmap), l'immagine è composta da una griglia (appunto raster) di pixel. Pensate ad una matrice i cui punti sono colorati ed illuminati in modo da formare un'immagine. Ingrandendo un'immagine bitmap (che è appunto raster) ci renderemo conto di quanto appena detto, infatti i singoli punti si ingrandirebbero a tal punto da esser facilmente distinguibili. Proviamo ad ingrandire la classica emoticon ->

Dall'immagine ingrandita si possono vedere benissimo i singoli "quadratini" (punti) di colore che la compongono, l'utilizzo delle sfumature di colore serve a dare un effetto dimensionale alla stessa.. Quindi, per rappresentare questo tipo di immagine basta avere le coordinate dei singoli punti che la compongono ed il colore da assegnare al pixel. Osservazione: è facile intuire che immagini bitmap di dimensioni elevate occuperanno uno spazio enorme appunto perché bisogna avere i dati di ogni singolo punto che le compongono... non a caso sono nati i meccanismi di compressione delle immagini che servono appunto a diminuire la quantità di informazioni che accompagnano un'immagine. Un meccanismo di compressione molto semplice può essere quello di riunire le informazioni colore dei punti con colori simili o uguali adiacenti.. in modo da limitare i dati presenti nel file... (per applicare una compressione immagine maggiore.. basterà essere più tolleranti sui colori simili... Naturalmente, la compressione, avviene in maniera trasparente all'utente... è il software usato che applica l'algoritmo relativo alla compressione che si vuole applicare. Come abbiamo potuto vedere dall'ingrandimento dell'immagine (e quindi dei punti che la compongono), la qualità della stessa diminuisce con l'ingrandimento, diventando gli stessi punti che la compongono più grandi. Le immagini raster possono essere salvate in molti formati, più o meno compressi... (come anche non compressi) I formati ad uso comunque sono i seguenti: BMP, JPEG, PNG, GIF, TIFF, TGA, RAW ecc. ecc. Ogni formato ha le sue caratteristiche che lo rendono più o meno adatto ad un determinato uso... ma la caratteristica comune ai formati appena indicati è che appunto si tratta di formati raster... quindi insieme di punti e relativi colori. 1.3 Grafica vettoriale. Diversamente dalle immagini raster, le immagini vettoriali contengono la descrizione di come queste debbono essere disegnate sullo schermo... quindi, contengono i dati relativi alla rappresentazioni di elementi elementari come linee, punti e curve, ed i relativi colori e trasparenze, che la costituiscono. Avendo nel file immagine la descrizione di come verrà disegnata.. è facile intuire che la rappresentazione dell'immagine a schermo garantirà sempre lo stesso effetto anche ingrandendo l'immagine (infatti verrà semplicemente ridisegnata ad ogni ingrandimento e non verrà ingrandito il punto come invece accade con le immagini di tipo raster) Con un qualsiasi programma per grafica vettoriale posso quindi disegnare i singoli elementi grafici che compongono una immagine... e gestirli come veri è propri oggetti all'interno dell'immagine stessa... Facciamo un esempio... Mettiamo di voler disegnare una pallina da biliardo (senza troppe pretese...), la pallina la voglio rossa con il numero 8... Allora, definisco il colore di sfondo, mi disegno l'ovale della pallina, applico un riempimento colorato alla pallina (per dare l'effetto sferico applico un riempimento a 2 colori con effetto radiale..., quindi il rosso della pallina ed il nero per dare la zona d'ombra sull'oggetto), creo un'altro ovale bianco contenente il numero 8 (anche qui dovrei applicare un riempimento di colore che si confà a quello applicato all'intera pallina.. ma con colori diversi... inoltre dovrei dare una distorsione all'oggetto ovale con il numero per mantenere l'effetto sferico dell'intera pallina) ottenendo il seguente risultato:

Fig. 3 Che dite? E' troppo piccola? Ricordiamoci che l'ho disegnata in vettoriale.. e quindi possiamo anche ingrandirla senza perdita di qualità: Fig. 4 Come potete vedere, l'ingrandimento del 400% della stessa immagine precedente (Fig. 3) non ha peggiorato l'immagine in quanto, il software grafico usato, ha provveduto semplicemente a ridisegnarla applicando quella percentuale di ingrandimento da me impostata e non ad ingrandire i punti come invece accade con le immagini raster. Come ulteriore esempio potremmo rasterizzare (con il termine rasterizzare si intende la trasformazione di un'immagine vettoriale in immagine raster) l'immagine in Fig. 3 e poi applicare lo stesso ingrandimento del 400% (ma questa volta l'ingrandimento non verrà applicato all'immagine vettoriale ma all'immagine raster): Fig. 5 Fig. 5 è di qualità decisamente inferiore rispetto Fig. 4 e questa è la conseguenza della

rasterizzazione di Fig 3, infatti, il software usato per l'ingrandimento non ha potuto ridisegnare l'immagine ma ha dovuto ingrandire semplicemente i punti che la componevano.. Osservazione: spesso, nell'utilizzo di software per l'editing/creazione di immagini vettoriali o raster, capita di dover gestire entrambi i formati nello stesso file immagine... ma bisogna fare naturalmente le giuste considerazioni... Un'immagine raster in una vettoriale può esistere... ma naturalmente bisogna considerare l'eventuale ingrandimento della stessa (quindi l'eventuale perdita di qualità dell'immagine a seguito dell'ingrandimento...), un'immagine vettoriale in un'immagine raster va sempre rasterizzata se il formato finale sarà un'immagine raster. I formati di file che possono contenere grafica vettoriale sono molti (dxf, wmf, emf, hpgl... ecc.ecc. solo per citarne alcuni) ma poi si hanno varie applicazioni di questo formato grafico in vari contesti... (animazione, preparazione di effetti in vari settori della grafica... ecc.ecc.) 1.4 Conversioni tra i 2 formati. Le conversioni tra i 2 formati sono possibili, ma mentre quella da vettoriale a raster ha effetti immaginabili... (infatti, basta ingrandire l'immagine e poi esportarla nell'opportuno formato grafico e relativa compressione... e di solito quello che si vede a monitor poi si ha) la conversione da raster a vettoriale spesso non ha effetti accettabili o comunque bisogna accettare compromessi... (e questo naturalmente aumenta con l'aumentare della complessità dell'immagine che si vuole convertire... al punto che spesso e volentieri risulta più conveniente ridisegnarla in vettoriale che convertirla dal formato raster).