Come fotografare l'acquario Articoli - FOTOGRAFARE GLI ACQUARI CON MEZZI AMATORIALI Ovvero disattivare il flash e vivere pazienti e sereni di Maurizio Nicosia Sono molteplici le ragioni che alimentano il desiderio di fotografare il proprio acquario, dal piacere di mostrarlo agli amici alla volontà di registrarne l'evoluzione attraverso un diario illustrato da immagini. Talvolta è il bisogno d'un'informazione - sapere il nome d'una pianta o d'un pesce, mostrare i sintomi d'un pesce malato- a far impugnare la fotocamera. Quale sia la ragione, si constata presto che fotografare l'acquario non è semplice: in genere si trova in un luogo che non riceve luce diretta, e per lo più la vasca dispone d'un impianto d'illuminazione apparentemente insufficiente a scattare un fotogramma senza l'ausilio del flash. Così si accende il flash, se non è la fotocamera ad attivarlo automaticamente, e al primo scatto ci si ricorda con rammarico che il vetro è un'ottima superficie riflettente. Allora ci s'industria per spostare il riflesso del flash oltre la superficie del vetro, come mostra la foto a destra. I risultati però restano modesti, quando non sconfortanti. Se non si dispone d'apparecchiature professionali e di sofisticati impianti d'illuminazione, siano flash programmabili o lampade potenti, conviene rinunciare all'uso del flash e fotografare con la sola luce dell'acquario. Sono molti i fattori che sconsigliano l'uso del flash incorporato nella camera ed enumerarne qualcuno potrà essere utile: - È pressoché impossibile evitare i riflessi in un qualche punto dell'immagine. - Il risultato finale è prevedibile solo parzialmente. - Il flash genera una luce 'innaturale' e ombre spesso sgradevoli, comunque marcate. - Nel caso dell'acquario tende ad appiattire i colori delle piante e a snaturare le livree dei pesci. - Non risolve il 'mosso', il problema strettamente correlato alla modesta illuminazione dell'acquario: il flash impone un tempo sincronizzato che non è sufficiente a 'fermare' i pesci che siano in movimento. - Crea agitazione tra i pesci. Un confronto tra una foto con flash e una senza, dello stesso acquario, potrà giovare a valutare se e quando usare
un'illuminazione artificiale aggiuntiva Foto con flash (giugno 2002). Camera digitale a fuoco fisso e risoluzione XGA, cioè 1024x768. Vantaggi: maggiore definizione dei dettagli Svantaggi: riflessi (si osservi la roccia in alto) e appiattimento. Il riflesso principale del flash è stato eliminato tenendo l'asse della camera parallelo alla plafoniera: vedi la prima immagine Foto senza flash (novembre 2002) Stessa camera digitale a fuoco fisso e risoluzione XGA. Vantaggi: luce effettiva dell'acquario, maggiore plasticità e varietà cromatica Svantaggi: minore definizione dei dettagli. Dal confronto appare evidente che il flash vada usato solo per ottenere una maggiore definizione dei dettagli, nel caso per esempio si desideri mostrare l'aspetto d'una pianta, mentre va sconsigliato se si vuole restituire l'aspetto globale dell'acquario. Nella prima foto tutto è divenuto verdastro e la plasticità effettiva -cioè il rapporto tra luci e ombre- è totalmente annullata. Ma se si desidera mostrare un dettaglio si può ugualmente fare a meno del flash: è sufficiente scattare a distanza più ravvicinata. Senza flash, dunque, le piante e le livree dei pesci risulteranno incomparabilmente più 'naturali'. Basterà confrontare due immagini per rendersi conto della sostanziale differenza tra la foto con flash e la foto senza flash. Nel primo caso, oltre i fastidiosi riflessi, la livrea del pesce risulta 'bruciata' dal lampo. Nel secondo caso invece mantiene tutto il suo splendore. La soluzione ottimale per fotografare acquari, se non si dispone di grandi risorse economiche da investire nell'acquisto d'apparecchiature fotografiche o non si ha particolare esperienza nella fotografia, è dunque d'usare una fotocamera digitale con almeno una risoluzione XGA, cioè 1024x768, e possibilmente d'almeno due megapixel. Naturalmente disattivando il flash. Scatto e inquadratura Poiché la fotografia senza flash richiede numerosi scatti, dovendo scartare le foto inevitabilmente mosse, la camera digitale rappresenta la soluzione ottimale in quanto offre la duplice opportunità di scattare svariate foto a costi irrisori, cioè corrispondenti alla ricarica delle batterie, e di poter vedere in tempi brevi i risultati, con l'ulteriore vantaggio di poterli eventualmente pubblicare in rete nel giro di pochi minuti. Prescindendo dalla fotografia di piante acquatiche, in cui basterà attendere che non vi siano pesci davanti, bisogna prendere in maggiore considerazione la foto dei pesci. Il rischio d'ottenere foto mosse è molto alto, in questo caso, usando mezzi amatoriali. Rischio duplice: può dipendere infatti sia da un movimento involontario del fotografo nel momento dello scatto, sia dal movimento dei pesci. Una combinazione di questi due mossi rende la foto inutilizzabile. Per ridurre il movimento del fotografo conviene far ricorso a un cavalletto o a un qualche altro sostegno: un tavolo, una sedia, o qualsiasi cosa consenta di appoggiare la camera su una base sufficientemente solida. Nel caso della foto a destra, per esempio, poiché la piccola vasca da ritrarre si trova su un tavolo che impedisce l'uso del cavalletto, s'è fatto
ricorso a due barattoli di mangimi per pesci, impilati l'uno sull'altro, per avere un sostegno durante lo scatto. Per evitare il mosso dei pesci non v'è altra soluzione che cercare di riprenderli mentre stazionano. Bisognerà dunque individuare i luoghi in cui preferiscono stazionare, o i momenti migliori in cui riposano. Individuati i luoghi in cui stazionano, e magari anche il momento più idoneo, si prepari la camera agganciandola al cavalletto o appoggiandola a un altro sostegno, e inquadrando l'area prescelta. Si prepari anche l'opportuna messa a fuoco, e basterà attendere pazientemente il momento propizio per lo scatto. Vi sono certamente soggetti più facili e altri più difficili. Molti pesci tendono a stazionare spesso, e dunque non sarà difficile riprenderli nel momento giusto, mentre ve n'è altri che raramente conoscono requie. Per questa categoria di pesci l'unico trucco per fotografarli nitidamente è d'accendere l'acquario mentre dormono e scattare in tempi brevi. Si osservi dove il pesce che si vuole ritrarre dorma durante la notte, si prepari in seguito la camera prima che il timer spenga le luci, e la si lasci in stand by. Dopo qualche ora si riattiverà il timer per il tempo necessario a mettere a fuoco e scattare qualche foto. Il disorientamento eventuale dei pesci non sarà certo maggiore a quello provato quando subiscono una mitraglia di flash. La scelta del luogo per riprenderli dovrebbe se possibile prevedere di restituire fedelmente varietà e ricchezza cromatica della loro livrea. Per fare qualche esempio, un pesce come il combattente rosso spiccherà maggiormente contro il verde delle piante (foto sopra), mentre un gambero semitrasparente come il Caridina avrà massimo risalto se fotografato contro un fondo scuro (foto a destra). Più in generale un fondo scuro tenderà a esaltare la livrea dei pesci, ma naturalmente vi sono non poche eccezioni. Molti pesci di fondo e no, infatti, hanno livree scure, e nel loro caso bisognerà cercare uno sfondo chiaro o che quanto meno contrasti. Attenzione, tuttavia, perché la camera tenderà a bilanciare l'immagine sul chiaro, col risultato che il pesce risulterà privo di dettaglio. Per fare un caso opposto, converrà evitare di fotografare pesci con livree chiare sullo sfondo di piante od oggetti chiari, e non solo perché la mancanza di contrasto appiattirà la livrea dei pesci e l'immagine nel suo insieme, ma anche perché il sistema autofocus d'una normale camera digitale potrebbe faticare a funzionare efficientemente. Anche l'inquadratura richiede qualche minima attenzione. Se si desidera fotografare una panoramica dell'acquario ci si accerti che il piano della camera sia possibilmente orizzontale, magari prendendo come riferimento la linea della plafoniera, e che il suo dorso sia il più possibile parallelo al vetro frontale. Un perfetto allineamento non è facile senza strumenti precisi, e spesso ci si deve accontentare di approssimazioni, come mostrano le due foto sotto. Queste due foto chiariscono anche che la scelta della focale è un aspetto essenziale della composizione. La prima è scattata con un grandangolare (corrispondente al minore zoom), la seconda con un teleobiettivo (corrispondente al maggiore zoom). Il grandangolare aumenta la profondità di campo, il tele la diminuisce: si confronti il filtro, a destra nelle due immagini, per farsene un'idea. Il termometro nella prima immagine appare distante, nella seconda sembra molto vicino al vetro frontale. Il grandangolare quindi è preferibile se si desidera dare profondità alla vasca, ma col costo di deformazioni: basta osservare le linee perimetrali del vetro frontale, che appaiono leggermente bombate, o il fenomeno analogo nella chioma delle piante più alte. Con una focale intermedia sarà garantito il miglior rapporto tra profondità e deformazioni. Se invece d'una panoramica si vuole ritrarre uno scorcio o un pesce l'allineamento a verticale e orizzontale non è necessario e conviene provare diverse angolazioni dello stesso soggetto. Sotto si vedono gli effetti di due diverse inquadrature, la prima leggermente elevata rispetto al soggetto, la seconda ribassata.
La funzione macro o il tele consentono un diverso approccio al soggetto. Nel primo caso si dovrà inquadrarlo da vicino, nel secondo da una maggiore distanza. La maggiore distanza può garantire che il pesce si senta meno 'disturbato', e di ridurre il rischio, frequente col macro, che non sia del tutto a fuoco. Una resa ottimale si ha comunque quando il pesce è grosso modo parallelo al dorso della camera: ciò eviterà che la sua posizione in scorcio riduca la nitidezza e la messa fuoco. Naturalmente se la nostra intenzione è 'documentaria'. Se cerchiamo effetti 'espressivi' possiamo viceversa cercare inquadrature angolate e in scorcio, a prezzo però della nitidezza (a destra, veduta dal basso d'un pesce scorciato). Uno scorcio dell'acquario può invece essere ripreso con angolazioni anche più spinte. Sotto, due esempi di ripresa dello stesso scorcio con la stessa focale, dalla stessa posizione, ma da altezze molto diverse. Nel primo caso hanno maggior dettaglio le piante, nel secondo si amplia la profondità della scena, grazie alle ombre che stagliano con maggior nitidezza i gruppi di piante. Trattamento delle immagini Molto difficilmente le foto scattate sono perfette. E come accade con la stampa tradizionale, in cui si interviene mediante correttivi -principalmente attraverso il formato, il diaframma e la gamma cromatica- altrettanto bisogna fare con le immagini digitali, utilizzando un editor grafico che disponga delle funzioni di 'ritaglio' e riduzione del formato, di contrasto delle forme (sharpen), e del contrasto di luminosità. Per aumentare la definizione dell'immagine la prima, più semplice e importante operazione è la riduzione del formato, operazione comunque necessaria se si desidera pubblicare la foto in rete. Quindi è necessario aumentare il contrasto delle forme, e infine il contrasto di luminosità. Una sequenza illustrerà nel modo più semplice ed efficace queste operazioni: Nell'esempio a sinistra il dettaglio d'una immagine realizzata con zoom digitale nel formato 1600 x 1200, e sotto la sua riduzione al 25%, cioè a 400 x 300 pixel, che evidenzia un sensibile miglioramento di nitidezza.
Tuttavia la definizione dell'immagine a sinistra non è ancora sufficiente, e dunque è opportuno dare del contrasto (sharpen). Lo sharpen (foto a sinistra) aumenta ulteriormente la definizione dell'immagine, ma per ridurre la 'grana' e per migliorare soprattutto la gamma cromatica e la resa dei dettagli, è opportuno aumentare il contrasto cromatico (sotto). Acquariforum
Ecco il risultato finale. L'immagine è ora nelle condizioni ottimali rispetto al punto di partenza, ed è sufficientemente compatta da esser pubblicata sulla rete, con una nitidezza discreta. Un simile processo, dall'inquadratura allo scatto, e dallo scatto alla 'stampa digitale', dovrebbe migliorare la qualità finale delle foto. Per l'acquariofilo e fotografo comporterà la soddisfazione di restituire con maggior fedeltà ed efficacia le passioni e gli sforzi con cui si prodiga nella cura del proprio acquario. Per l'osservatore comporterà il piacere di vedere con maggior ricchezza e varietà un 'paesaggio' già familiare, o lo stupore per un mondo che forse, prima, gli era sconosciuto.