Tirana, aprile 2009: un diario di viaggio Martedì 28 aprile ore 11 L aereo atterra puntuale a Tirana, come puntuali sono state le indicazioni di Gaetano per trovare l uomo vestito di grigio con cravatta rossa che mi affida al tassista per arrivare in città. L efficienza del nostro Presidente e le sue ampie conoscenze già si fanno sentire. Uscendo dall aeroporto, mi accoglie in Albania la grande statua di bronzo di Madre Teresa di Calcutta, ed è naturale pensare alla forza di questa donna diventata simbolo di un popolo da poco uscito da decenni di ateismo: cosa riesce a fare l Amore puro! Il tassista mi conferma che è lei il primo eroe nazionale d Albania; il secondo è un certo Scanderberg, condottiero del 400, eroe della resistenza alla dominazione turca, la cui statua campeggia nella piazza principale di Tirana. ore 12 L incontro con Gaetano è al Palazzo della Cultura, proprio nella piazza principale, dove ha sede il suo ufficio e la nostra Associazione. E subito inizia la girandola degli incontri. Il primo è con Fatos, il segretariofactotum, autentico nodo di smistamento di tutte le informazioni da e per l Albania. ore 13 Si va a pranzo al Taiwan e lì incontriamo Carla Rochira, arrivata ieri, e la mamma, Marilena Pinca, responsabile dell Ufficio della Regione Puglia in Albania, la cui sede è attigua a quella dell Associazione. Marilena ci seguirà nei tre giorni della mia permanenza e mi rendo conto di quanto sia importante questo contatto istituzionale e quanto sia preziosa l amicizia di Gaetano con questa donna energica e intraprendente. Il pranzo è piacevole per la compagnia e di ottima qualità, a parte i consigli di Gaetano, che con le sue prudenze ci convince a far cuocere troppo un filetto alla brace, che il giorno dopo, cucinato al sangue, si è dimostrato davvero eccellente. Durante il caffè, che prendiamo al Capriccio (in due giorni Gaetano mi ha fatto conoscere tutti i suoi locali ), si parla di Fund Raising con Carla e qui comincio a capire l utilità della risorsa-carla e l importanza per l Associazione di sviluppare questo settore. Emergono due punti tra le tante cose che ci diciamo: l Associazione ha bisogno di precisare bene i suoi progetti e deve poi saperli ben presentare per coinvolgere, con vari strumenti, più donatori possibile. 1
ore 17 Dopo una breve visita allo spartano appartamento di Gaetano per lasciare il mio bagaglio, ci incontriamo con Sonela, l assistente sociale che opera in Albania per La Casa nel Cuore, e con Essi, responsabile dell associazione Favor. Con loro andiamo a visitare la casa che ospiterà tra breve il Centro diurno. E una bella palazzina, in una zona un po periferica di Tirana, articolata su tre piani: il primo ospiterà il responsabile-custode del Centro, che è anche l insegnante dei corsi di informatica; al secondo piano si trovano quattro aule di media grandezza, dove si svolgeranno i corsi; al terzo, mansardato, si trova invece una sala più grande per le attività dei più piccoli. Le aule sono da arredare e Gaetano sta vagliando la soluzione più pratica ed economica. L impressione è complessivamente buona, anche se io mi ero immaginato una struttura più grande, ma per le nostre esigenze e per le nostre capacità forse è meglio così. ore 20,30 La cena al Vinum, un locale tipico di Tirana, con Marilena e Carla è l occasione per incontrarci con Cosetta, insegnante di italiano, che collabora da sempre con La Casa nel Cuore. E una ragazza che sprizza simpatia da tutti i pori, intelligente, vulcanica e impegnata in mille attività. La conversazione spazia su molteplici argomenti e non resta molto tempo per parlare più a fondo dei progetti dell Associazione, ma ho la sensazione che anche Cosetta sia una risorsa preziosa per le nostre attività. Mercoledì 29 aprile ore 7,30 L appartamento di Gaetano, pur maschio nella sua essenzialità, è confortevole, ma al mattino si rivela alquanto deludente. Il caffè, che dopo non poca fatica riesco a trovare e a farmi appena alzato, dimostra con tutta evidenza la sua origine vetero-comunista: è chiaro che doveva essere lì già al tempo del crollo del Muro di Berlino. ore 8,30 Il problema si risolve con un ottima colazione consumata in un bar sotto casa, che diventa anche l occasione per cominciare a spaziare sul futuro: si comincia a sognare di costruire un nostro Centro diurno, dove i ragazzi che assistiamo possano trovare uno spazio di incontro, un luogo di formazione e dei laboratori che offrano anche prospettive lavorative. Sognare non costa niente, ma chissà che questo sogno non possa diventare una delle prossime sfide per la nostra Associazione? ore 10 Nella sede dell Associazione ci incontriamo con Carla, Sonela e Liliana, una collaboratrice della prima ora, che gestiva la cucina della prima casa e che ora, insieme a 2
Sonela, segue il reinserimento dei ragazzi e le loro famiglie. Mentre Gaetano è impegnato in un appuntamento di lavoro con degli imprenditori di Bari, noi andiamo a conoscere due delle famiglie assistite dall Associazione. Ci serviamo dei mezzi pubblici ed è un modo per vedere più da vicino la vita quotidiana di questa città, povera ma dignitosa. La prima famiglia è quella di Rita, che vive in un modesto appartamento di due stanze con due figli, Giulio (13 anni) e una sorella più piccola. La troviamo in casa da sola: i figli sono a scuola e lei non riesce a trovare un lavoro nemmeno come donna delle pulizie. E separata dal marito, che vive con problemi di alcolismo poco distante da lì, in una baracca che abbiamo visto arrivando. E molto scoraggiata e ci ringrazia molto della visita e dell aiuto che riceve dall Associazione per l affitto di casa, gli alimenti e il vestiario. Mentre andiamo via, arriva Giulio da scuola: è un ragazzo in gamba, abbastanza bravo a scuola, gli piace il calcio e tifa Inter come me! A piedi ci incamminiamo dalla seconda famiglia. Attraversando la periferia mi colpisce quanta gente vende di tutto per strada: sigarette, verdure, uova, oggetti di ogni genere per la casa... C è addirittura chi, per raggranellare qualche spicciolo ha una bilancia da bagno dove i passanti possono pesarsi a pagamento! Arriviamo alla casa di Pietro e Mrica. Certo ci vuole una buona dose di immaginazione per chiamarla casa, perché è in realtà una specie di garage, ancora rustico e in parte chiuso con lamiere. E una famiglia poverissima. Pietro lavora per 100 euro al mese come guardiano notturno di una parcheggio, ma i soldi non arrivano nemmeno tutti a casa, si perdono in... qualche bar. Hanno tre figli, la più grande, Mingela, è a casa: una ragazza dolcissima, ma con gli occhi tanto tristi. La conversazione non è facile perché capiscono poco l ita-liano, ma l accoglienza è comunque cordiale. Il ritorno al Palazzo della Cultura mi dà l occasione per conoscere meglio Sonela e la sua attività di assistente sociale, che svolge con tanto impegno e passione, e mi rendo conto che è lei il vero braccio operativo della nostra Associazione a Tirana. ore 15,30 Dopo il pranzo al Taiwan con Gaetano e i suoi ospiti baresi, con Sonela e Carla facciamo il punto della situazione. Carla sta preparando il Documento di Buona Causa dell Associazione, che dovrà indicare, insieme alla Storia, alla Mission e 3
all Organigramma, gli Obiettivi strategici (che tipo di assistenza vogliamo offrire?), gli Obiettivi operativi (i progetti che vogliamo portare a- vanti) e le Campagne di raccolta fondi (adozioni a distanza, 5x1000, mercatini, eventi...). Ma si dovrà approntare al più presto anche un Database con tutte le informazioni utili al nostro fine, dai nomi degli associati a quelli dei donatori, dalla lista delle adozioni a distanza a quella del 5x1000, in vista di una sensibilizzazione intorno ai nostri progetti. E poi occorrerà ripristinare al più presto la funzionalità del Sito internet dell Associazione, autentica vetrina delle nostre attività e dei nostri progetti e indispensabile strumento per chi, come noi, non ha un punto di aggregazione territoriale. ore 18 Mi prendo un paio d ore di riflessione prima della cena per mettere un po d ordine alle tante sensazioni vissute e fermare qualche appunto in vista anche di questo resoconto per il Direttivo e tutti gli associati... ore 20,30 Gaetano è impegnato in una cena di lavoro programmata da tempo, ma non mi lascia comunque solo e mi organizza una cena sontuosa con Carla, Marilena e i suoi ospiti al Gambero Rosso, dove mangiamo pesce in modo davvero eccellente. Ci ritroviamo con lui al Capriccio, verso mezzanotte, per un tentativo di vita notturna, che per quanto mi riguarda naufraga miseramente dopo appena mezz ora, stroncato dall intensità della giornata e... dalla mia età! Giovedì 30 aprile ore 7,30 Il caffè del mattino non è migliorato, ma anche stamani Gaetano rimedia con un ottima colazione offertami all Hotel Internazionale in piazza Scanderberg. ore 9,30 Prima di partire c è tempo per le ultime raccomandazioni a Fatos e Sonela perché raccolgano e ci inviino al più presto i materiali che gli abbiamo chiesto. All aeroporto non si perde tempo, grazie anche a Gaetano che è amico di tutti e fa sì che tutte le operazioni di imbarco siano più sollecite. ore 11,30 Il volo vola. Tutto il tempo del viaggio è una lunga e serrata conversazione con il Presidente, in cui ci confrontiamo sulle reciproche impressioni di questi giorni, sulle prospettive e i prossimi impegni di cui dovremo discutere nel Direttivo che si farà a breve. ore 13 Quando l aereo tocca il suolo italiano mi è appare evidente quanto sia stata utile e preziosa questa esperienza in Albania, come anche è chiaro che con La Casa nel Cuore è iniziata per me un avventura davvero importante per la mia vita. 4
E mi viene facile ringraziare la Provvidenza per avermi fatto incontrare questi amici in questo nuovo tratto della mia esistenza. Andrea Vallini 5