Capitolo 7. Istruzione



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Capitolo 7 Istruzione

Istruzione A partire dall anno scolastico 1993-94 le rilevazioni dei dati statistici sull istruzione sono state sottoposte ad un processo di ristrutturazione e di graduale trasferimento dall Istat ai Ministeri della pubblica istruzione (MPI) e dell università (MURST) ora unificati nel Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca (MIUR). Essendo tale ente già produttore di dati sull istruzione, si sono così evitate inutili duplicazioni con sovraccarichi per i rispondenti, in attuazione della norma istitutiva del Sistema statistico nazionale. I dati relativi all anno scolastico 2001-2002 sono stati quindi rilevati dal ministero. La produzione di dati statistici relativi all istruzione vede l Istat impegnato sul fronte della transizione dall istruzione al mercato del lavoro con un sistema integrato di indagini sull inserimento professionale dei giovani con titolo di studio post-obbligo. Nelle pagine successive vengono presentati i principali dati e indicatori relativi alla scuola, all università, all inserimento professionale dei giovani e, inoltre, la distribuzione della popolazione per titolo di studio conseguito. L istruzione L ordinamento scolastico attualmente in vigore in Italia suddivide l istruzione scolastica in sei diversi livelli. Il primo è costituito dall educazione prescolastica, che è facoltativa e viene impartita nelle scuole d infanzia ai bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni. Attualmente le scuole d infanzia statali sono più della metà del totale, mentre tra le scuole non statali più di tre quarti sono gestite da Enti privati. La normativa in vigore fino all'anno scolastico 1998-99 (legge 31 dicembre 1962, n. 1859) prevedeva che l istruzione primaria e quella secondaria di primo grado fossero obbligatorie per i ragazzi dai 6 ai 14 anni di età. A partire dall'anno scolastico 1999-2000 l'obbligo di istruzione è stato elevato da otto a nove anni, quindi fino ai 15 anni d età. Al termine del ciclo elementare e di quello medio inferiore si svolgono le sessioni d esame per il conseguimento della licenza (elementare e media), che dà diritto all iscrizione al ciclo d istruzione successivo. L istruzione secondaria di secondo grado è di durata generalmente quinquennale e viene impartita nelle scuole secondarie superiori. Esistono quattro tipi d istruzione secondaria: artistica (liceo artistico e istituto d arte), tecnica (istituti tecnici), professionale (istituti professionali) e classica. Questa ultima si caratterizza per la presenza di tre grandi aree: linguistico-espressiva (liceo classico e liceo linguistico), delle scienze matematiche e naturali (liceo scientifico) e storico-sociale. Al termine dell ultimo anno di corso (4 o 5 anno) gli studenti sostengono un esame per il conseguimento del diploma conclusivo di Stato. Il diploma ottenuto dopo un corso di studi di 5 anni consente l ammissione agli studi universitari in ogni facoltà. Per i diplomi conseguiti al termine del 4 anno dei licei artistici l iscrizione all università è limitata solo ad alcune facoltà; per avere l accesso a tutte le facoltà occorre frequentare un corso integrativo della durata di un anno. È opportuno segnalare che dall anno scolastico 1998-99 sono stati soppressi i corsi di studio triennali della Scuola magistrale e quadriennali dell Istituto magistrale ed è stata istituita una tipologia di Istituto di istruzione magistrale di durata quinquennale. Al termine di questo corso di studi si consegue un diploma che, pur non avendo un valore abilitante all insegnamento nella scuola d infanzia ed elementare, consente l accesso diretto 153

Annuario statistico italiano 2003 a tutte le facoltà universitarie. Gli istituti professionali e quelli d arte, accanto ai corsi di 5 anni, prevedono un ciclo di studi di durata inferiore, generalmente di 3 anni, al termine del quale viene rilasciato, rispettivamente, un diploma di qualifica professionale o di maestro d arte. Successivamente possono essere frequentati corsi integrativi per il conseguimento della maturità professionale e della maturità d arte applicata, che consentono l ammissione agli studi universitari. Per le scuole medie e per le scuole secondarie superiori (limitatamente ad alcuni tipi) sono istituiti corsi per studenti lavoratori, che si differenziano dai corsi ordinari perché le lezioni si svolgono nelle ore serali e hanno un orario ridotto, pur avendo sostanzialmente gli stessi programmi. L istruzione post-secondaria non universitaria è costituita dalle Accademie di belle arti destinate a quanti possiedono già un diploma di scuola secondaria superiore e dai Conservatori di musica. L istruzione universitaria, che costituisce il più elevato livello dell ordinamento scolastico italiano, viene impartita nelle università, negli istituti universitari e nei politecnici (sia statali che liberi o pareggiati). L istruzione universitaria di primo livello tradizionalmente articolata in due cicli paralleli: corsi brevi di durata biennale o triennale che rilasciano il diploma universitario (corsi di diploma universitario e scuole dirette a fini speciali) e corsi lunghi di durata variabile tra i 4 e i 6 anni che rilasciano il diploma di laurea (corsi di laurea) è stata sottoposta, a partire dall anno accademico 2000/01, ad una radicale riorganizzazione. La nuova organizzazione didattica prevede l articolazione dei corsi di studio su due livelli in serie, secondo la cosiddetta formula del 3 + 2 : corsi di laurea di primo livello (di durata triennale), che rilasciano il nuovo diploma di laurea, e corsi di laurea di secondo livello (di durata biennale), finalizzati al conseguimento della laurea specialistica. La laurea di primo livello rappresenta il titolo di ingresso ai corsi di livello avanzato. Accanto ai nuovi corsi, restano inoltre in vigore un circoscritto numero di corsi di laurea a ciclo unico che rilasciano un titolo equipollente alla laurea specialistica di secondo livello (Architettura, Ingegneria edile, Farmacia, Odontoiatria, Veterinaria e Medicina), nonché un certo numero di corsi di diploma e di laurea del vecchio ordinamento. A livello post-laurea i tradizionali corsi di perfezionamento, di dottorato di ricerca e scuole di specializzazione sono oggi affiancati da percorsi formativi per il perfezionamento scientifico e per l alta formazione permanente e ricorrente (master universitari), accessibili da quanti sono in possesso di laurea sia di 1 sia di 2 livello. La scuola Per saperne di più... ISTAT, Istruzione. In Bollettino mensile di statistica. Roma, 2003. ISTAT, Statistiche della scuola materna ed elementare: anno scolastico 1996-97. Roma, 2000. (Annuari n. 8). ISTAT, Statistiche della scuola media inferiore: anno scolastico 1997-98. Roma, 2001. (Annuari n. 11). ISTAT, Statistiche delle scuole secondarie superiori: anno scolastico 1998-99. Roma, 2002. (Annuari n. 10). OECD, Education at a glance: Oecd Indicators. Paris, 2002. Nell anno scolastico 2001-2002 la popolazione scolastica è pari a 8.744.985 studenti, di cui il 18,1% frequenta la scuola materna, il 31,7% la scuola elementare, il 20,6% la media ed il 29,6% la secondaria superiore (i dati riferiti all anno scolastico 2001-2002 sono provvisori). Rispetto ai precedenti anni, caratterizzati da un continuo calo delle iscrizioni scolastiche, dal 2000-2001 è stato registrato un lieve incremento del numero di alunni, che nel 2001-2002 riguarda, in particolare, le scuole medie e le superiori (rispettivamente 21.762 e 15.897 studenti in più rispetto all anno scolastico precedente). Nel 2001-2002, il numero di unità scolastiche è pari a 57.829. Negli ultimi anni, sono sempre più evidenti gli effetti delle politiche di razionalizzazione dell offerta scolastica che hanno portato alla chiusura o all accorpamento delle unità scolastiche. Rispetto all anno precedente il numero di strutture scolastiche risulta fortemente diminuito soprattutto per le scuole d infanzia e le elementari: entrambe hanno subito un decremento di oltre 200 unità. Nelle scuole superiori il fenomeno è stato più contenuto: nel 2001-2002 si rilevano 89 unità scolastiche in meno. Allo stesso tempo, si nota un incremento significativo del numero di classi per tutti i tipi di scuola, ad eccezione delle scuole elementari, l unico livello di 154

7. Istruzione istruzione in cui si registra una contrazione delle classi insieme ad una forte diminuzione dei bambini frequentanti. Il numero medio di alunni per classe è rimasto invece complessivamente stabile nelle scuole d infanzia (23,2 bambini per sezione), nelle scuole elementari e nelle medie (rispettivamente 18,2 e 20,9 alunni per classe), mentre nelle scuole superiori è leggermente diminuito rispetto all anno precedente scendendo da 21,1 a 20,7 studenti per classe. Il tasso di scolarità relativo alla scuola materna, elementare e media rimane costante e si attesta intorno al 100%, mentre è in continuo aumento quello della scuola secondaria superiore passato negli ultimi quattro anni dall 82,2% all 89,8%. Nelle scuole secondarie superiori si evidenzia una maggiore propensione delle donne a proseguire gli studi oltre l obbligo scolastico. Nel 2001-2002 ben 91 ragazze su 100 tra i 14 e i 18 anni sono iscritte alle scuole superiori contro 88 ragazzi della stessa fascia d età. La presenza femminile per ordine scolastico si assesta, nel 2001-2002, sul 47,9% per la scuola materna, 48,3% per la scuola elementare, 47,6% per la media inferiore e sul 49,7% per le secondarie superiori. Tali dati non indicano una minore partecipazione scolastica delle ragazze, ma risentono dell influenza del fattore demografico. Nascono infatti più uomini che donne e la prevalenza dei primi si riscontra fino alle età adulte, momento in cui, a causa della più elevata mortalità maschile, il rapporto si rovescia. Nelle leve più giovani della popolazione, al 1 gennaio del 2001, le donne rappresentano il 48,5% fino a 5 anni, il 48,6% fra i 6 e i 13 anni e il 48,7% fra i 14 e i 18 anni. Il fatto che la percentuale di femmine che frequenta la scuola risulti inferiore a quella maschile è dovuto anche alla maggiore irregolarità scolastica di questi ultimi: il numero di iscritti maschi è incrementato dalle ripetenze, più frequenti nella popolazione scolastica maschile che in quella femminile. Nel 2001-2002 i giovani che ripetono l anno scolastico nelle scuole secondarie superiori sono pari al 7% degli iscritti. Il fenomeno, come accennato precedentemente, interessa maggiormente i ragazzi: i ripetenti maschi sono il 9,3% degli iscritti, mentre la percentuale di ripetenti femmine sulle iscritte non raggiunge il 5%. Rispetto all anno precedente la quota di ripetenti sul totale degli iscritti rimane stabile, anche se nell ultimo quinquennio si è ridotta di oltre un punto percentuale. Prospetto 7.1 Risultati degli scrutini nelle scuole statali - Anno scolastico 2001-2002 Respinti per 100 scrutinati TIPI DI SCUOLA 1 anno 2 anno 3 anno 4 anno 5 anno (a) Scuole elementari 0,4 0,3 0,2 0,3 (b) 0,2 Scuole medie inferiori 5,0 3,9 (b) 0,2 Scuole superiori 17,7 12,3 10,3 8,4 2,2 Istituti professionali 27,5 20,0 (c) 5,0 13,7 3,8 Istituti tecnici 20,2 13,1 14,3 10,5 2,7 Istituti magistrali 11,3 8,0 7,9 (a) 2,2 Licei scientifici 6,9 6,2 6,3 4,2 0,8 Licei ginnasi 6,9 5,3 4,9 3,2 0,7 Istituti d arte 23,5 15,3 (c) 5,1 10,4 1,6 Licei artistici 17,5 12,6 11,3 (a) 1,6 Fonte: Ufficio Statistico MIUR, Indagine campionaria sui risultati degli scrutini nella scuola statale (a) I dati si riferiscono agli esiti degli esami del diploma conclusivo di Stato dell a.s. 2000-01 e non includono i non ammessi a sostenere gli esami. (b) I dati si riferiscono agli esiti degli esami di licenza e non includono i non ammessi a sostenere gli esami. (c) I dati del terzo anno degli istituti professionali e degli istituti d arte si riferiscono agli esiti degli esami di qualifica professionale e licenza di maestro d arte dell a.s. 2000-01 e non includono i non ammessi a sostenere gli esami. La percentuale di respinti sugli scrutinati (Prospetto 7.1) denota una maggiore difficoltà nell affrontare il percorso scolastico da parte degli studenti al primo anno di un ciclo di studi. I dati più recenti (anno 2001-2002), tratti da un indagine campionaria condotta dall Ufficio Statistico del MIUR sulle scuole statali, confermano il divario tra la percentuale di respinti degli iscritti al 155

Annuario statistico italiano 2003 Insieme alla modesta riuscita nel primo anno della scuola secondaria superiore va segnalato il basso profitto degli alunni in uscita dalla scuola media; infatti nel 2001-2002 (Prospetto 7.2) il 39,2% degli esaminati di scuola media inferiore statale si è licenziato con sufficiente (contro il 40,6% registrato nell anno scolastico precedente), mentre poco più di un terzo (il 35,3%) ha ottenuto un elevata valutazione ( ottimo o distinto ). Al termine dell anno scolastico 2000-2001 hanno conseguito un diploma conclusivo di Stato 444.369 studenti, dei quali il 53% sono ragazze. Il rapporto fra i diplomati ed i diciannovenni si attesta sul 70,4%. Le performance delle ragazze nelle scuole superiori sono migliori di quelle dei ragazzi: la quota di ragazze che hanno conseguito un diploma sulle diciannovenni supera di 10 punti percentuali la corrispondente quota dei ragazzi (75,7% contro 65,3%). Le informazioni fornite dall Indagine campionaria sui risultati degli esami di Stato nelle scuole secondarie superiori statali condotta dal MIUR permettono una valutazione degli esiti degli esami di diploma dell anno scolastico in considerazione (Prospetto 7.3). La percentuale dei non diplomati sugli esaminati delle scuole secondarie superiori statali è scesa dal 2,7% dell anno scolastico 1999-2000 al 2,2% dell anno successivo. Nella sessione d esami del 2000 gli Istituti professionali statali registrano la quota più elevata di studenti esaminati che non hanno conseguito il diploma, anche se rispetto alla sessione del 1999 è leggermente diminuita (dal 4,3% del 1999-2000 al 3,8%). Per quel che riguarda il voto di diploma, circa il 40% dei diplomati nelle scuole superiori statali consegue una votazione bassa (fino a 70/100), mentre le votazioni elevate (più di 90/100) sono raggiunte dal 18,1% dei diplomati (Prospetto 7.3). In ogni caso, rispetto all anno scolastico precedente si osserva un lieve miglioramento dei risultati ottenuti: la percentuale dei voti bassi è scesa (dal 40,7% del 1999-2000 al 39,5% del 2000-2001) mentre quella dei voti più alti è cresciuta di oltre un punto percentuale (dal 16,8% al 18,1%). I risultati migliori sono conseguiti nei licei, in particolare nei licei classici dove più di un quarto degli studenti si diploma con un voto superiore a 90/100. Negli istituti professionali e tecnici si rileva la quota più consistente di diploprimo anno rispetto a quella degli iscritti agli anni successivi. La percentuale dei respinti decresce nel corso degli anni ed è particolarmente bassa in sede di esame di qualifica professionale (3 anno degli istituti professionali e d arte) e di diploma conclusivo di Stato (4 anno per gli istituti magistrali e licei artistici quadriennali, 5 anno per i restanti indirizzi). Gli studenti sembrano così risentire in maniera particolare il passaggio da un ciclo scolastico a quello successivo, scontando in termini di rendimento il difficile impatto con un nuovo sistema didattico, in particolare nell accesso alle scuole secondarie superiori dove la percentuale di respinti al 1 anno raggiunge quasi il 18%. Prospetto 7.2 Alunni licenziati nella scuola media statale per giudizio riportato agli esami - Anno scolastico 2001-2002 (composizione percentuale) RIPARTIZIONI TERRITORIALI Giudizio riportato agli esami Sufficiente Buono Distinto Ottimo Totale Nord 40,1 27,5 18,5 14,0 100,0 Centro 40,7 24,8 18,3 16,1 100,0 Sud 36,2 24,5 18,3 21,0 100,0 Isole 41,5 23,0 16,6 18,9 100,0 Totale 39,2 25,5 18,1 17,2 100,0 Fonte: Ufficio Statistico MIUR, Indagine campionaria sui risultati degli esami di licenza nelle scuole medie statali 156

7. Istruzione Prospetto 7.3 Diplomati nelle scuole secondarie superiori statali per votazione conseguita - Anno scolastico 2000-2001 (composizione percentuale) TIPI DI SCUOLA Votazione 60 61-70 71-80 81-90 91-99 100 Totale Totale scuole superiori 10,9 28,5 25,5 17,0 10,2 7,9 100,0 Istituti professionali 14,8 34,9 25,8 13,8 7,0 3,7 100,0 Istituti tecnici 13,4 31,3 25,3 15,4 8,6 6,0 100,0 Istituti magistrali 10,0 27,5 25,6 17,6 11,4 7,9 100,0 Licei scientifici 5,9 22,1 25,6 19,9 13,7 12,8 100,0 Licei ginnasi 5,9 20,3 24,6 21,3 14,1 13,8 100,0 Istituti d arte 10,1 30,8 26,2 18,5 10,3 4,1 100,0 Licei artistici 8,6 26,4 28,8 20,1 9,7 6,4 100,0 Fonte: Ufficio Statistico MIUR, Indagine campionaria sui risultati degli esami di Stato nelle scuole secondarie superiori mati con una votazione bassa, rispettivamente il 49,7% e 44,7%. L'aumento della scolarizzazione ha prodotto un innalzamento del livello di istruzione della popolazione giovane e adulta. Osservando la distribuzione della popolazione per titolo di studio, sesso ed età si osserva, infatti, un incremento della quota di persone con il diploma di scuola secondaria superiore (dal 20,9% del 1999 al 22,2% del 2002) ed un calo di quanti hanno al massimo la licenza elementare (dal 37,9% del 1999 al 36,5% del 2002). Tale processo è ancora più evidente per le donne, al punto che, nelle generazioni più giovani, la percentuale femminile di persone con titolo di studio elevato è superiore a quella maschile. Tra i giovani di 20-24 anni la quota dei diplomati di scuola secondaria superiore è infatti pari al 57,2% per gli uomini e al 66,9% per le donne (mentre i 25-29enni con titolo accademico sono 9,6 su 100 tra gli uomini e 13 tra le donne). Tra gli ultra sessantacinquenni, invece, gli uomini che hanno conseguito la maturità o il titolo universitario sono, rispettivamente, l 8,3% ed il 5,2%; le donne solo il 5,4% e 2,1%. L università Sono più di 330 mila i giovani che nell'anno accademico 2001-2002 si sono iscritti per la prima volta all università, circa 36 mila in più rispetto all anno precedente (si tratta di un incremento del 12,1%). Si conferma quindi la tendenza alla crescita delle nuove iscrizioni già riscontrata nel precedente anno accademico. L aumento delle immatricolazioni è una novità degli ultimi due anni. Infatti, a partire dal 1993-1994 e per sei anni consecutivi, le nuove iscrizioni si erano via via ridotte. L inversione di tendenza si può attribuire alla riforma dei cicli universitari. Infatti l aumento degli immatricolati, già dipeso nel 2000-2001 dall introduzione sperimentale dei nuovi corsi di laurea di durata triennale, si conferma nel corso del tempo: l avvio di una molteplicità di nuovi corsi di laurea triennali, determinato dalla piena applicazione della riforma, ha dunque risvegliato l interesse dei giovani verso la formazione accademica. Nel 2001-2002 i nuovi corsi di laurea coesistono, ancora, con i tradizionali corsi di studio. Però, su 100 immatricolati per la prima volta al sistema universitario circa 91 risultano iscritti ai corsi di laurea di primo livello istituiti con il nuovo ordinamento. Della restante quota, 5 si sono immatricolati a corsi di laurea a ciclo unico e soltanto 4 a un corso universitario previsto dal precedente ordinamento (2,3 a un corso di laurea lungo e 1,7 a un corso di diploma o scuola diretta a fini speciali). In un panorama di complessivo aumento, sono più che raddoppiati gli imma- 157

Annuario statistico italiano 2003 tricolati a corsi di laurea del gruppo medico. Per tale raggruppamento l aumento dipende, in larga misura, dall avvio dei nuovi corsi di laurea di 1 livello che sono andati ad assorbire buona parte delle immatricolazioni dei vecchi corsi di diploma: nell anno precedente gli immatricolati ai corsi di diploma dell area medica erano oltre 13.000, quest anno solo 5.168. Rispetto all anno accademico 2000-2001, crescono considerevolmente, anche, le immatricolazioni ai corsi di laurea dei gruppi politico-sociale (+50,5%), architettura (+49,1%), scientifico (+48,2%), agrario (+24,6%) economico-statistico (+22,9%) e geo-biologico (+22,5%). Le uniche aree che vedono calare le entrate sono quelle dell insegnamento (-8,3%) e giuridica (-2,9%). La popolazione universitaria, composta da 1.702.575 studenti, risulta in crescita rispetto l anno precedente di 15.749 unità (Prospetto 7.4). Gli iscritti si distribuiscono, sull intero territorio nazionale, in un totale di 1.524 corsi di Prospetto 7.4 Iscritti in corso e fuori corso dei corsi di diploma universitario e di laurea - Anno accademico 2001-2002 In corso Fuori corso Totale CORSI Variaz. % Variaz. % Variaz. % N. sull'anno N. sull anno N. sull anno precedente precedente precedente Corsi di diploma (a) 45.990-49,7 28.786-11,8 74.776-39,7 Corsi di laurea (b) 1.007.876 11,1 619.923-5,5 1.627.799 4,2 Totale 1.053.866 5,5 648.709-5,8 1.702.575 0,9 Fonte: Ministero dell istruzione, università e ricerca (a) Sono incluse le scuole dirette a fini speciali. Il rilevante decremento degli iscritti ai corsi di diploma si deve all istituzione dei nuovi corsi triennali di laurea che, nell a.a. 2001-2002, hanno attratto la maggior parte delle nuove iscrizioni. (b) Sono compresi sia i corsi di laurea del vecchio ordinamento, sia i nuovi corsi di laurea (di 1 livello e a ciclo unico). Per saperne di più... ISTAT, Istruzione. In: Bollettino mensile di statistica. Roma, 2003. ISTAT, Statistiche dell istruzione universitaria: anno accademico 1997-98. Roma, 2000. (Annuari n. 4). ISTAT, Lo stato dell università. I principali indicatori: anno accademico 1999-2000. Roma, 2003. http://www.istat.it MINISTERO DELL ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA. Il sistema universitario italiano: indagine nell istruzione universitaria. Roma, 2003. http://www.miur.it/ustat OECD, Education at a glance: Oecd Indicators. Paris, 2002. diploma (afferenti perlopiù all area medica) e 1.894 corsi di laurea, con un afflusso particolarmente forte nelle sedi del Nord che raccolgono il 42,3% degli studenti dei corsi di diploma e delle scuole dirette a fini speciali e il 39,2% degli iscritti ai corsi di laurea. Il dato sulle iscrizioni regionali, però, essendo riferito alla collocazione geografica dell ateneo presso cui gli studenti sono iscritti e non alla loro residenza, non risulta del tutto esemplificativo dell effettiva partecipazione accademica dei giovani provenienti dalle varie regioni, soprattutto considerato che le università del Nord-Centro risultano più numerose di quelle del Sud e che la mobilità territoriale degli studenti universitari è elevata, in particolare verso alcuni atenei che agiscono come poli d attrazione sull intero territorio nazionale. I tassi di iscrizione per regione di residenza (studenti universitari per 100 19-25enni della regione di residenza) mostrano come la partecipazione agli studi universitari sia particolarmente elevata in regioni quali l Abruzzo (43,6), il Lazio (42,3), il Molise (41,9), la Calabria (39,8), la Basilicata (38,6) e la Liguria (38,6). Le regioni che, al contrario, registrano la più bassa incidenza di studenti universitari sono prevalentemente del Nord: il Trentino Alto- Adige (23,1), la Lombardia (28,2), la Valle d Aosta (29,3), il Veneto (29,5) e il Piemonte (29,8). Al Sud i più bassi tassi di iscrizione sono quelli della Sicilia (29,4) e della Puglia (30,1). Tra i corsi di diploma, le iscrizioni universitarie si concentrano soprattutto nel gruppo medico (36,6%), in quello economico-statistico (18,6%), ingegneria (14,1%) e politico-sociale (8,1%). Invece tra i corsi di laurea risulta maggiormente attrattivo il settore giuridico (15,6%), immediatamente seguito dal gruppo economico-statistico (13,4%), ingegneria (12,3%), politico-sociale (10,7%) e letterario (10%). La percentuale di iscrizioni femminili più elevata nei corsi di laurea (55,7%) che non in quelli di diploma (54,4%) risulta variare molto a seconda 158

7. Istruzione Figura 7.1 Immatricolati all università e diplomati-laureati per anno accademico (in migliaia) 400 350 300 250 200 150 100 50 0 87/88 88/89 89/90 90/91 91/92 92/93 93/94 94/95 95/96 96/97 97/98 98/99 99/00 00/01 01/02 Imm atricolati Diplomati-laureati degli specifici gruppi disciplinari: tocca il minimo nei gruppi ingegneria (11,4%) e scientifico (18,8%) per i corsi di diploma e nei gruppi scienze strategiche (13,8%), ingegneria (17,2%) e scientifico (31,2%) per quelli di laurea; il massimo è raggiunto nel gruppo insegnamento (85,5% per i corsi di diploma e 90,7% per quelli di laurea). Guardando al rendimento accademico, i corsi di diploma registrano come sempre migliori performance didattiche rispetto ai corsi di laurea. Nei corsi di diploma, infatti, la percentuale di fuori corso sul totale dei diplomati risulta pari al 43,8% contro ben l 82% dei laureati. Anche il tasso di successo sembra confermare il miglior rendimento degli iscritti ai corsi di diploma: nei tradizionali corsi brevi, il numero di diplomati sugli immatricolati 4 anni accademici prima ammonta a circa 60 su 100, mentre nei tradizionali corsi lunghi, i laureati sugli immatricolati 6 anni accademici prima sono circa 48 su 100. Nel complesso il sistema universitario mostra una tendenza alla diminuzione delle mancate reiscrizioni che si attestano nell anno accademico 2000-2001 su valori pari a 6,4 abbandoni ogni 100 iscritti. Il sistema accademico registra quote più elevate di abbandoni tra gli uomini (7,6%) che tra le donne (5,5%). La transizione scuola-lavoro Per saperne di più... ISTAT. Diplomati e mercato del lavoro. Percorsi di studio e di lavoro dei diplomati: indagine 2001. Roma, 2002. (Informazioni, n. 44) ISTAT. Inserimento professionale dei diplomati universitari: indagine 2002. In Statistiche in breve. Roma, 2003. http://www.istat.it ISTAT. I laureati e il mercato del lavoro: inserimento professionale dei laureati: indagine 2001. Roma, 2003.http://www.istat.it L'inserimento professionale dei giovani in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore, di diploma universitario e di laurea può essere analizzato attraverso un sistema integrato di indagini finalizzate all analisi dei percorsi formazione-lavoro. L obiettivo principale di tali indagini è effettuare un analisi comparativa della resa dei diversi titoli di studio sul mercato del lavoro, così da fornire uno strumento per valutare l efficacia del sistema di istruzione superiore nel suo complesso. Le indagini sulla transizione scuola-lavoro sono fortemente coerenti dal punto di vista della metodologia adottata ed utilizzano questionari analoghi nella struttura e, fin dove possibile, nei contenuti informativi. In tutti e tre i casi le rilevazioni sono triennali, condotte su singole leve di studenti a circa tre anni dal conseguimento del titolo, realizzate con tecnica C.A.T.I. (Computer Assisted Telephone Interview). I diplomati e i laureati che hanno conseguito il titolo di studio nel 1998 sono stati intervistati nel 2001, i diplomati universitari del 1999 nel corso del 2002. 159

Annuario statistico italiano 2003 Di seguito si forniscono alcuni dati sulla condizione occupazionale dei diplomati di scuola secondaria, dei diplomati universitari (i dati sono provvisori) e dei laureati. L'inserimento professionale dei diplomati A poco più di tre anni dal conseguimento del diploma di scuola secondaria superiore, il 55,5% dei giovani diplomati nel 1998 svolge un attività lavorativa, quasi il 17% cerca un occupazione mentre quelli che non lavorano e non cercano un occupazione sono il 24,8%. Il tipo di diploma conseguito influenza fortemente le attività post-diploma dei giovani e la scelta tra il proseguimento degli studi e la ricerca del lavoro. Il tasso di occupazione più elevato si registra infatti tra i diplomati delle scuole più orientate verso il mondo del lavoro, ovvero degli istituti professionali (75,7%) e tecnici (67,3%), mentre il valore minimo si registra per i diplomati dei licei (28,6%) in buona parte impegnati a tempo pieno negli studi (53,9%). Il tasso di occupazione dei maschi supera di 6 punti percentuali quello delle femmine (58,7% contro 52,7%): le donne si diplomano infatti più frequentemente negli indirizzi che incontrano maggiori difficoltà nell inserimento lavorativo e si dedicano maggiormente allo studio post-diploma (il 25,9% studia e non cerca lavoro, contro il 23,5% dei maschi). A livello territoriale si osservano notevoli differenze: il tasso di occupazione è pari al 65,9% nelle regioni settentrionali (con una punta del 70,4% in Lombardia), 55,6% in quelle centrali e 47% nel mezzogiorno, area in cui il tasso di disoccupazione raggiunge il 35,1% (il 50% in Calabria). La quota di diplomati che si dedicano esclusivamente allo studio è compresa tra il 23,7% del Nord e il 27,8% del Centro (ed è pari al 24,4% nel Mezzogiorno). L'inserimento professionale dei diplomati universitari I diplomati universitari che, a tre anni dal conseguimento del titolo, lavorano sono l 88,5%; quelli che svolgono un lavoro continuativo iniziato dopo il diploma il 74,7%. L inserimento nel mercato del lavoro dei diplomati universitari risulta, quindi, più agevole rispetto a quello dei diplomati di scuola secondaria superiore. Non tutti i corsi di diploma, però, garantiscono le stesse chance di inserimento. Quelli del gruppo architettura, con l 83,5% di occupati in un lavoro continuativo iniziato dopo il conseguimento del titolo, offrono le opportunità migliori, seguiti dai corsi del gruppo medico (82,2%), ingegneria (79,7%) e politico-sociale (79,3%). Decisamente al di sotto della media i corsi del gruppo insegnamento, con solo il 46,3% di occupati in modo continuativo, del gruppo letterario (52,8%) e educazione fisica (53,4%). A differenza di quanto accade tra i diplomati di scuola secondaria e laureati, tra i diplomati universitari sono le donne ad essere avvantaggiate rispetto agli uomini: la percentuale di occupate in modo continuativo, infatti, è di quasi 2 punti percentuali superiore a quella dei maschi (75,5% per le donne contro il 73,7% per gli uomini). Per quanto riguarda l area geografica, la quota di giovani occupati nel Mezzogiorno di nuovo è inferiore rispetto a quella del Centro e del Nord: nell Italia settentrionale i diplomati che lavorano continuativamente sono l 81,2%, nel Centro il 75,4%, fino ad arrivare al 59,7% nel Meridione. L'inserimento professionale dei laureati I laureati del 1998 che risultano occupati a tre anni di distanza dalla conclusione degli studi sono il 73,5%, mentre la quota di quanti svolgono un lavoro continuativo iniziato dopo il conseguimento della laurea è 63,2%. Le opportunità migliori si presentano ai giovani provenienti dai corsi dei gruppi ingegneria (88,3% dei laureati di questo gruppo svolge un lavoro continuativo iniziato dopo il conseguimento del titolo), chimico-farmaceutico (78%), scientifico (74,9%), economico-statistico (72,4%) e architettura (70,1%). Risultano, invece, nettamente inferiori alla media le performance del gruppo medico (17,6%), giuridico (47,6%), insegnamento (50,5%) e letterario (56,2%). 160

7. Istruzione Se in molti casi, tassi di occupazione inferiori alla media sono indice di una reale difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro, un discorso a parte deve essere fatto per i laureati in medicina e, in parte, per quelli del gruppo giuridico: i primi sono spesso impegnati in scuole di specializzazione, i secondi affrontano il più delle volte periodi di praticantato prima di iniziare l attività professionale. Nonostante il maggiore rendimento nello studio, le laureate incontrano più difficoltà dei loro colleghi maschi nel trovare lavoro. Infatti le donne che trovano un lavoro continuativo sono circa 59 su 100 (69 per i maschi). Per quanto riguarda il luogo di residenza, i laureati del Nord che lavorano continuativamente sono il 71,9%, quelli del Centro il 61,9% e solo il 49,1% quelli del Mezzogiorno. Il confronto tra i tre titoli di studi superiori mostra dunque che è soprattutto al Sud che conseguire un titolo di studio accademico si configura come un investimento a tutela della disoccupazione. Rispetto ai maturi, l incremento del tasso di occupazione dei diplomati universitari è del 92% per chi proviene dal Mezzogiorno, mentre scende a 75,3% nel Centro e a 51,8% nel Nord. Tra i laureati, mentre nel Nord l incremento del tasso di occupazione è del 34,4%, nel Centro sale al 44,0% e nel Mezzogiorno al 57,9%. 161

Annuario statistico italiano 2003 Tavola 7.1 - Scuole, classi, alunni e insegnanti delle scuole d infanzia, elementari e medie per regione - Anno scolastico 2001-2002 ANNI SCOLASTICI REGIONI Scuole materne Scuole elementari Scuole medie Inse- Inse- Insegnanti gnanti Scuole Sezioni Bambini Scuole Classi Alunni Scuole Classi Alunni gnanti 1997-1998 25.825 67.790 1.588.020 123.930 19.406 161.294 2.820.919 282.403 8.840 89.534 1.809.059 220.148 1998-1999 (a) 25.666 68.199 1.577.696 123.602 19.073 155.940 2.859.379 281.909 8.694 86.956 1.775.563 209.030 1999-2000 (a) 25.208 68.168 1.582.527 125.745 19.068 154.783 2.821.085 283.152 8.470 85.684 1.773.754 206.649 2000-2001 (a) 25.044 68.110 1.576.562 128.972 18.854 153.520 2.810.337 287.344 7.908 85.309 1.776.889 209.971 ANNO SCOLASTICO 2001-2002 (a) Piemonte 1.627 4.201 102.363 8.616 1.479 9.966 172.967 19.600 541 5.229 108.797 13.059 Valle d'aosta 91 174 3.127 345 87 359 5.011 657 22 161 3.265 633 Lombardia 3.036 9.848 243.405 18.696 2.523 21.388 397.055 42.773 1.198 11.554 245.444 29.944 Trentino-Alto Adige 612 1.417 29.073 3.701 583 3.786 50.680 6.822 172 1.566 30.454 4.287 Bolzano-Bozen 324 699 14.065 1.826 337 2.173 26.664 3.625 88 855 16.218 2.442 Trento 288 718 15.008 1.875 246 1.613 24.016 3.197 84 711 14.236 1.845 Veneto 1.755 5.289 126.000 8.682 1.575 11.677 202.804 21.702 634 6.038 125.602 15.215 Friuli-Venezia Giulia 478 1.160 26.616 2.361 406 2.672 44.289 5.435 163 1.423 28.012 3.622 Liguria 580 1.476 34.692 2.875 502 3.334 58.524 6.587 181 1.793 37.637 4.572 Emilia-Romagna 1.448 3.900 93.655 8.037 1.052 8.328 155.102 16.730 440 4.467 94.127 10.968 Toscana 1.355 3.481 83.019 7.175 1.066 7.692 138.943 15.050 393 4.165 88.619 10.007 Umbria 425 920 20.594 1.832 320 2.122 34.714 3.700 109 1.089 22.392 2.592 Marche 629 1.651 38.268 3.473 499 3.596 64.242 6.667 225 1.960 40.740 4.626 Lazio 1.995 6.176 141.774 11.121 1.437 13.415 254.027 25.986 606 7.692 162.916 18.177 Abruzzo 674 1.527 34.591 3.083 510 3.518 61.160 6.167 228 2.006 40.251 4.494 Molise 186 405 8.602 776 161 976 15.708 1.619 92 556 10.448 1.270 Campania 2.915 8.320 190.490 16.508 2.016 19.470 365.017 35.554 806 11.603 243.931 27.689 Puglia 1.659 5.784 133.717 10.720 827 11.315 230.777 21.099 448 6.909 152.993 16.128 Basilicata 327 818 17.440 1.713 240 1.837 31.510 3.510 141 1.123 21.899 2.899 Calabria 1.462 3.004 62.717 5.997 1.080 6.946 111.615 12.383 451 4.054 78.877 10.177 Sicilia 2.687 6.814 153.579 12.211 1.699 15.809 302.820 29.542 724 9.865 204.503 24.902 Sardegna 790 1.957 41.682 3.927 581 4.469 77.559 8.495 346 2.948 57.744 7.428 ITALIA 24.731 68.322 1.585.404 131.849 18.643 152.675 2.774.524 290.078 7.920 86.201 1.798.651 212.689 Nord 9.627 27.465 658.931 53.313 8.207 61.510 1.086.432 120.306 3.351 32.231 673.338 82.300 Centro 4.404 12.228 283.655 23.601 3.322 26.825 491.926 51.403 1.333 14.906 314.667 35.402 Mezzogiorno 10.700 28.629 642.818 54.935 7.114 64.340 1.196.166 118.369 3.236 39.064 810.646 94.987 Fonte: Scuole materne statali e non statali (E); Scuole elementari statali e non statali (E); Scuole medie statali e non statali (E) (a) Dati provvisori. 162

7. Istruzione Tavola 7.2 - Scuole, classi, studenti e insegnanti delle scuole secondarie superiori per regione - Anno scolastico 2001-2002 Studenti Ripetenti In scuole Femmine Per 100 Femmine Insegnanti ANNI SCOLASTICI Scuole Per statali sul totale iscritti per 100 REGIONI (a) Classi Numero classe per 100 (%) in totale iscritte iscritti in complesso 1997-1998 7.732 121.564 2.597.983 21,4 93,6 49,7 8,2 5,8 297.294 1998-1999 7.044 119.105 2.537.959 21,3 92,4 49,9 8,1 5,5 294.737 1999-2000 (b) 7.166 120.638 2.535.755 21,0 92,5 48,7 7,6 5,1 296.664 2000-2001 (b) 6.624 121.854 2.570.509 21,1 92,7 49,4 7,0 4,9 307.279 ANNO SCOLASTICO 2001-2002 (b) Piemonte 410 7.702 155.300 20,2 93,8 51,0 6,7 4,8 19.518 Valle d'aosta 12 220 4.338 19,7-52,6 6,4 5,2 634 Lombardia 857 16.167 340.631 21,1 90,3 50,3 7,1 5,0 41.969 Trentino-Alto Adige 142 1.808 34.135 18,9-54,1 5,4 3,5 4.436 Bolzano-Bozen 81 905 16.347 18,1-55,2 4,7 2,9 2.323 Trento 61 903 17.788 19,7-53,1 6,1 4,0 2.113 Veneto 448 8.652 175.709 20,3 93,6 50,6 5,9 3,8 22.019 Friuli-Venezia Giulia 136 2.223 43.225 19,4 97,1 49,1 7,2 4,5 5.847 Liguria 153 2.730 54.369 19,9 91,6 49,2 7,3 5,2 6.838 Emilia-Romagna 363 6.907 141.669 20,5 94,4 49,8 5,7 3,6 17.945 Toscana 350 6.551 134.638 20,6 95,8 50,1 7,5 5,1 16.461 Umbria 106 1.829 36.129 19,8 98,3 49,3 5,7 4,0 4.52 Marche 173 3.247 65.938 20,3 97,4 49,5 5,0 3,1 8.174 Lazio 610 12.194 250.052 20,5 93,3 49,6 7,6 5,1 30.167 Abruzzo 158 2.981 64.383 21,6 97,4 48,6 7,1 4,6 7.445 Molise 45 791 17.149 21,7 100,0 48,6 5,0 2,8 1.917 Campania 668 14.942 331.501 22,2 95,0 49,0 7,7 5,1 35.03 Puglia 480 10.166 217.124 21,4 97,3 48,9 6,2 3,8 24.933 Basilicata 110 1.724 35.748 20,7 97,8 49,4 6,9 4,2 4.178 Calabria 317 5.830 119.658 20,5 97,1 49,4 5,8 3,5 13.998 Sicilia 774 13.634 274.172 20,1 92,0 49,2 7,4 5,3 34.314 Sardegna 223 4.385 90.538 20,6 98,4 50,8 12,3 9,1 10.695 ITALIA 6.535 124.683 2.586.406 20,7 92,9 49,7 7,0 4,7 311.047 Nord 2.521 46.409 949.376 20,5 88,8 50,4 6,6 4,5 119.206 Centro 1.239 23.821 486.757 20,4 94,9 49,7 7,1 4,7 59.325 Mezzogiorno 2.775 54.453 1.150.273 21,1 95,5 49,2 7,4 5,0 132.516 Fonte: Scuole secondarie superiori statali e non statali (E) (a) Nel 1998-1999 è cambiata la definizione di unità scolastica. (b) Dati provvisori. 163

Annuario statistico italiano 2003 Tavola 7.3 - Indicatori dell istruzione secondaria superiore per regione - Anno scolastico 2000-2001 ANNI SCOLASTICI REGIONI Tasso di scolarità (a) Diplomati per 100 persone di 19 anni (b) M F MF M F MF 1997-1998 80,6 83,8 82,2 62,9 74,6 68,6 1998-1999 80,3 84,1 82,2 66,1 78,7 72,2 1999-2000 (c) 83,7 83,4 83,6 65,2 76,7 70,8 2000-2001 85,2 87,6 86,3 65,3 75,7 70,4 ANNO SCOLASTICO 2001-2002 Piemonte 86,3 93,8 89,9 60,0 74,9 67,3 Valle d'aosta 80,6 95,4 87,7 56,9 77,0 66,9 Lombardia 83,7 89,3 86,5 59,5 71,1 65,1 Trentino-Alto Adige 64,3 80,3 72,0 49,9 70,0 59,7 Bolzano-Bozen 57,0 74,9 65,6 47,3 67,6 57,4 Trento 72,5 86,2 79,2 52,8 72,9 62,5 Veneto 84,6 91,6 88,0 64,9 77,0 70,8 Friuli-Venezia Giulia 95,7 96,8 96,2 77,3 86,9 81,9 Liguria 95,4 98,4 96,8 69,5 78,4 73,9 Emilia-Romagna 93,5 97,9 95,6 67,2 83,3 75,0 Toscana 93,1 97,9 95,5 68,4 80,9 74,5 Umbria 97,6 99,0 98,2 77,4 84,1 80,6 Marche 96,8 100,0 98,3 74,5 84,1 79,1 Lazio 97,2 99,3 98,2 76,1 85,8 80,8 Abruzzo 96,2 95,4 95,8 76,9 83,4 80,1 Molise 95,4 94,8 95,1 73,7 85,6 79,5 Campania 84,7 85,4 85,0 63,0 68,2 65,5 Puglia 85,4 85,7 85,6 63,8 70,3 67,0 Basilicata 94,7 98,3 96,5 75,3 88,1 81,5 Calabria 88,0 90,0 89,0 70,4 78,2 74,2 Sicilia 85,6 86,1 85,8 60,5 71,2 65,7 Sardegna 92,7 100,6 96,6 60,2 76,9 68,3 ITALIA 88,1 91,5 89,8 65,3 75,7 70,4 Nord 85,9 92,1 88,9 62,5 75,5 68,8 Centro 96,0 99,0 97,4 73,8 84,0 78,8 Mezzogiorno 87,0 88,2 87,6 64,3 72,6 68,4 Fonte: Scuole secondarie superiori statali e non statali (E) (a) Il tasso di scolarità, calcolato come rapporto tra gli iscritti alla scuola superiore e la popolazione di 14-18 anni, può assumere valori superiori a 100 per la presenza di ripetenze o anticipi di frequenza. I dati sono provvisori per l'a.s. 2000-2001 e 2001-2002. (b) Per l'a.s. t/t+1 il dato sui diplomati per 100 persone di 19 anni si riferisce all'a.s. t-1/t, ad eccezione dell'a.s. 2001-2002 che si riferisce a due anni scolastici precedenti. (c) Dati provvisori. 164

7. Istruzione Tavola 7.4 - Corsi di diploma universitario (a), iscritti e diplomati per gruppo di corsi e regione - Anno accademico 2001-2002 Corsi (b) Immatricolati (c) Iscritti Diplomati (d) ANNI ACCADEMICI Femmine Fuori corso Totale Femmine Diplomati fuori Diplomati GRUPPI DI CORSI Totale per 100 per 100 per 100 corso per 100 per 100 REGIONI iscritti iscritti diplomati diplomati immatricolati 4 anni prima (e) 1997-98 756 30.692 89.447 50,3 19,5 10.193 59,5 47,5 54,4 1998-99 1.102 34.828 103.650 50,0 19,8 10.959 57,8 48,1 51,9 1999-00 1.196 35.046 114.762 49,2 25,0 13.133 58,1 48,1 54,8 2000-01 1.249 38.082 124.057 51,1 26,3 17.006 58,1 41,4 61,8 ANNO ACCADEMICO 2001-2002 - PER GRUPPO DI CORSI Gruppo scientifico 55 5 4.334 18,8 57,9 380 25,0 71,3 25,3 Gruppo chimico-farmac. 50 6 1.708 57,6 41,9 240 57,1 50,4 45,3 Gruppo geo-biologico 23-368 50,5 29,1 54 70,4 27,8 62,3 Gruppo medico 646 5.168 27.395 72,0 23,1 6.752 77,9 15,0 88,4 Gruppo ingegneria 262-10.519 11,4 56,7 2.579 23,0 69,2 45,8 Gruppo architettura 9 35 973 45,2 39,6 227 46,7 54,2 60,0 Gruppo agrario 87 3 1.860 37,4 51,6 420 36,4 50,7 46,4 Gruppo economico-statis. 162 122 13.903 51,4 46,7 2.408 54,5 58,1 38,1 Gruppo politico-sociale 87-6.042 74,2 37,7 1.221 86,8 66,5 59,6 Gruppo giuridico 40 146 2.711 47,1 30,4 948 16,1 23,3 107,1 Gruppo letterario 37-2.244 75,7 40,1 428 83,4 63,3 52,2 Gruppo linguistico 19-1.797 82,3 24,9 339 90,3 34,8 71,1 Gruppo insegnamento 25-131 85,5 63,4 92 88,0 45,7 63,4 Gruppo educazione fisica (f) 24-791 51,5 100,0 2521 46,9 69,3 63,5 Totale 1.526 5.485 74.776 54,4 38,5 18.609 58,2 43,8 59,6 PER REGIONE (g) Piemonte 100 1.166 6.116 54,7 30,0 1.839 67,0 49,2 72,3 Valle d'aosta 2 30 136 63,2 19,9 24 91,7 50,0 - Lombardia 157 295 8.356 54,0 38,8 2.581 55,9 41,7 49,5 Trentino-Alto Adige 13 12 889 60,0 72,6 306 66,7 31,0 158,5 Veneto 98 27 5.643 54,6 44,6 1.748 55,3 45,0 85,2 Friuli-Venezia Giulia 52 253 2.088 54,4 43,0 434 63,8 35,5 57,5 Liguria 63 343 2.544 56,7 42,5 414 63,8 61,4 41,9 Emilia-Romagna 142 1.035 5.852 51,2 32,0 2.015 33,6 27,6 72,1 Toscana 129 765 8.035 55,1 48,6 1.216 63,5 45,1 45,5 Umbria 39-1.881 50,7 43,9 634 54,9 51,7 91,9 Marche 60 366 3.271 56,6 39,1 851 65,2 56,2 54,1 Lazio 210 31 7.933 53,6 35,3 2.022 65,4 42,7 69,9 Abruzzo 61 10 1.87 655,9 50,3 496 73,2 48,6 33,5 Molise 6-364 78,8 20,6 78 73,1 11,5 100,0 Campania 107 757 6.875 50,2 23,2 1.491 49,9 48,9 60,0 Puglia 79-3.056 54,2 54,2 858 67,0 48,8 52,5 Basilicata 7-375 52,5 29,6 110 70,9 20,9 95,9 Calabria 51-3.161 54,7 25,4 387 55,0 44,2 38,3 Sicilia 106 253 5.155 57,6 41,7 883 62,3 43,5 51, z Sardegna 44 142 1.170 59,1 44,3 222 77,0 51,4 56,5 ITALIA 1.526 5.485 74.776 54,4 38,5 18.609 58,2 43,8 59,6 Nord 627 3.161 31.624 54,2 38,3 9.361 54,3 41,0 64,5 Centro 438 1.162 21.120 54,4 41,7 4.723 63,5 47,0 60,3 Mezzogiorno 461 1.162 22.032 54,6 35,7 4.525 60,8 46,2 51,0 Fonti: Rilevazione degli iscritti nell'anno accademico 2001-2002 e dei laureati o diplomati dell'anno solare 2001 (E) (a) Sono incluse le scuole dirette a fini speciali. Il rilevante decremento degli iscritti ai corsi di diploma si deve all istituzione dei nuovi corsi triennali di laurea (vedi Tavola 7.5) che, nell a.a. 2001-2002, hanno attratto la maggior parte delle nuove iscrizioni. (b) Per l'a.a. t/t+1 i corsi si riferiscono all'a.a.t-1/t, ad eccezione del dato della Valle d'aosta che si riferisce all'a.a. 2001-2002. (c )Dall'a.a. 2000-2001 i dati si riferiscono esclusivamente agli immatricolati per la prima volta al sistema universitario. Sono, quindi, esclusi coloro che vengono immatricolati al 1 anno avendo già interrotto un altro corso di studi. (d) Per l'a.a. t/t+1 i diplomati si riferiscono all'anno solare t. (e) L indicatore sovrastima le possibilità di successo nei gruppi di corsi e nelle regioni che registrano molti trasferimenti in entrata in anni successivi al primo e, viceversa, le sottostima nei gruppi e nelle regioni che registrano soprattutto trasferimenti in uscita. (f) Nell'anno accademico 1999-2000 il corso di diploma in Educazione fisica si trasforma nel corso di laurea in Scienze Motorie (vedi Tavola 7.5). In questa tavola vengono presentati i dati relativi ai vecchi corsi di diploma. (g) Le regioni si riferiscono alla collocazione geografica della sede universitaria. 165

Annuario statistico italiano 2003 Tavola 7.5 - Corsi di laurea (a), iscritti e laureati per gruppo di corso e regione - Anno accademico 2001-2002 Immatricolati (c) Iscritti Laureati (d) ANNI ACCADEMICI Variazione Femmine Femmine Fuori corso Femmine Laureati Laureati per GRUPPI DI CORSI Corsi (b) Totale sull an- per 100 Totale per 100 per 100 Totale per 100 fuori corso 100 immatri- REGIONI no prece- immatri- iscritti iscritti laureati per 100 colati dente colati laureati 6 anni prima (e) 1997-98 1.263 289.388-4,9 55,1 1.587.549 54,4 36,5 121.734 54,9 89,9 38,9 1998-99 1.409 275.216-4,9 56,0 1.573.052 55,0 38,6 129.169 55,3 88,4 40,0 1999-00 1.499 260.786-5,2 55,1 1.570.230 55,5 42,3 139.108 55,6 88,4 41,9 2000-01 1.577 272.604 4,5 54,7 1.562.769 55,9 42,0 142.792 55,6 85,1 43,4 ANNO ACCADEMICO 2001-2002 - PER GRUPPO DI CORSI Gruppo scientifico 134 12.606 48,2 25,1 46.192 31,2 35,0 4.392 42,9 79,8 41,9 Gruppo chimico-farmac. 116 9.790 15,5 62,5 54.252 63,8 31,2 5.525 61,5 70,9 54,7 Gruppo geo-biologico 151 16.097 22,5 59,4 69.358 60,9 33,9 6.517 63,3 74,0 35,9 Gruppo medico 78 16.528 124,2 66,4 83.064 59,0 26,9 7.415 55,6 53,4 87,2 Gruppo ingegneria 464 37.178 5,1 16,3 200.992 17,2 37,5 18.669 22,9 86,2 51,4 Gruppo architettura 52 12.941 49,1 47,2 74.680 48,6 44,1 8.102 50,0 95,0 94,1 Gruppo agrario 120 7.032 24,6 38,4 39.136 45,0 35,3 3.414 44,1 78,0 45,5 Gruppo economico-statis. 202 45.543 22,9 46,0 218.158 46,9 39,4 27.333 47,7 82,5 54,3 Gruppo politico-sociale 89 46.731 50,5 61,3 174.571 59,7 29,8 13.829 60,6 84,3 41,2 Gruppo giuridico 73 37.959-2,9 55,0 253.619 58,5 52,4 24.403 59,1 83,7 36,6 Gruppo letterario 167 29.105 10,0 65,5 162.754 69,8 44,0 15.144 75,7 88,1 45,9 Gruppo linguistico 105 18.882 9,7 82,0 89.586 85,2 38,9 8.384 91,3 92,5 47,3 Gruppo insegnamento 92 15.970-8,3 88,5 84.380 90,7 33,0 5.992 91,1 85,9 45,3 Gruppo psicologico 23 14.547 12,7 79,0 61.665 81,3 21,9 4.691 82,9 77,4 48,0 Gruppo educazione fisica 28 4.511 6,7 36,8 14.985 40,5 1,3 1.291 56,6 3,1 - Gruppo scienze strategiche 3 383-14,6 407 13,8 - - - - - Totale 1.897 325.803 19,5 54,3 1.627.799 55,7 38,1 155.101 57,0 82,0 47,9 PER REGIONE (f) Piemonte 170 18.560 15,2 51,1 84.629 51,8 33,1 9.903 64,5 79,5 52,8 Valle d'aosta 1 148 543,5 67,6 258 69,0 0,0 - - - - Lombardia 228 44.987 15,2 53,4 213.881 52,5 31,6 23.912 53,6 83,6 54,3 Trentino-Alto Adige 23 3.573 50,2 54,1 15.329 50,7 39,7 1.542 54,2 97,8 57,9 Veneto 87 20.123 32,7 58,4 99.820 58,6 35,1 11.103 59,5 85,6 56,3 Friuli-Venezia Giulia 114 6.121-0,9 51,6 35.848 57,0 42,3 3.938 67,1 89,1 62,0 Liguria 72 5.537 7,0 53,1 32.382 53,1 39,7 3.945 53,6 86,8 51,5 Emilia-Romagna 184 26.784 15,6 51,1 153.400 53,3 35,2 16.512 54,8 61,1 56,6 Toscana 141 20.680 21,7 53,0 115.950 54,3 42,0 11.171 56,0 89,5 52,1 Umbria 46 6.741 17,5 54,6 31.961 56,0 39,2 2.775 59,3 87,4 49,7 Marche 65 8.930 20,8 51,6 52.498 52,5 42,3 5.189 53,9 90,9 48,2 Lazio 181 44.747 20,2 54,9 222.468 56,5 39,6 19.863 56,7 63,8 45,9 Abruzzo 50 8.820 31,1 56,3 44.023 57,3 36,0 3.457 57,8 94,2 47,7 Molise 15 1.782 47,8 57,6 7.983 56,0 44,2 494 54,5 94,5 37,6 Campania 154 36.932 15,3 53,8 179.850 56,4 40,8 15.331 55,5 92,2 45,2 Puglia 72 19.978 16,7 57,0 99.774 59,9 45,3 8.087 59,7 93,0 36,4 Basilicata 19 1.631 102,4 51,4 6.204 54,7 30,6 375 59,2 96,3 37,1 Calabria 55 9.975 40,9 52,2 40.187 55,2 30,8 2.602 57,2 91,4 48,3 Sicilia 123 29.796 21,5 56,7 137.104 58,5 39,1 10.384 56,8 88,1 31,5 Sardegna 97 9.958 17,0 60,1 54.250 62,1 44,0 4.518 61,4 93,5 43,4 ITALIA 1.897 325.803 19,5 54,3 1.627.799 55,7 38,1 155.101 57,0 82,0 47,9 Nord 879 125.833 17,3 53,3 635.547 53,8 34,4 70.855 57,1 78,9 55,2 Centro 433 81.098 20,4 54,0 422.877 55,4 40,6 38.998 56,3 76,5 48,1 Mezzogiorno 585 118.872 21,3 55,6 569.375 58,0 40,3 45.248 57,4 91,7 39,5 Fonte: Rilevazione degli iscritti nell'anno accademico 2001-2002 e dei laureati o diplomati dell'anno solare 2001 (E) (a) Sono compresi sia i corsi di laurea del vecchio ordinamento, sia i nuovi corsi di laurea (di 1 livello e a ciclo unico). (b) Per l'a.a. t/t+1 i corsi si riferiscono all'a.a. t-1/t, ad eccezione del dato del gruppo scienze strategiche che si riferisce all'a.a. 2001-2002. (c) Dall'a.a. 2000-2001 i dati si riferiscono esclusivamente agli immatricolati per la prima volta al sistema universitario. Sono, quindi, esclusi coloro che vengono immatricolati al 1 anno avendo già interrotto un altro corso di studi. (d) Per l'a.a. t/t+1 i laureati si riferiscono all'anno solare t. (e) L indicatore sovrastima le possibilità di successo nei gruppi di corsi e nelle regioni che registrano molti trasferimenti in entrata in anni successivi al primo e, viceversa, le sottostima nei gruppi e nelle regioni che registrano soprattutto trasferimenti in uscita. In particolare, il dato del gruppo architettura risulta elevato a causa della notevole riduzione di immatricolazioni determinata dall'introduzione del numero chiuso. (f) Le regioni si riferiscono alla collocazione geografica della sede universitaria. 166

7. Istruzione Tavola 7.6 - Docenti di ruolo per facoltà - Anno accademico 2001-2002 ANNI ACCADEMICI Docenti (a) Femmine per 100 docenti Studenti Studenti FACOLTÀ Ordinari Associati (b) Ricercatori (c) Ordinari Associati Ricercatori per professore (d) per docente 1997-98 13.402 15.815 21.556 11,4 26,1 39,0 57,2 33,8 1998-99 13.402 15.779 21.612 11,4 26,1 39,1 55,6 32,6 1999-00 12.913 18.133 20.819 11,6 26,4 40,6 54,2 32,2 2000-01 15.026 17.355 20.854 13,3 27,7 41,1 49,1 29,9 ANNO ACCADEMICO 2001-2002 - PER FACOLTA' Agraria 726 689 808 8,8 23,5 37,3 19,6 12,5 Architettura 558 705 825 15,8 25,8 36,7 55,3 33,4 Chimica industriale 27 56 41 0,0 21,4 31,7 5,4 3,6 Conservazione dei beni cultura (e) 50 64 53 16,0 46,9 47,2 64,9 44,3 Economia (f) 1.336 1.293 1.480 13,7 29,9 43,0 87,6 56,1 Farmacia 467 620 631 23,6 44,7 63,5 42,3 26,8 Giurisprudenza 1.197 589 1.341 11,1 27,7 40,3 142,1 81,2 Ingegneria 2.478 2.451 2.421 5,2 15,1 23,3 44,1 29,6 Lettere e filosofia (g) 1.994 1.933 2.296 28,6 46,5 59,3 58,2 36,7 Lingue e letterature straniere (h) 335 473 497 38,2 59,8 61,8 67,8 42,0 Medicina e chirurgia 3.078 3.853 5.551 9,2 22,9 35,7 16,8 9,3 Medicina veterinaria 302 294 361 13,6 32,0 51,5 22,4 14,0 Psicologia 175 144 168 35,4 51,4 63,7 113,8 74,5 Scienze ambientali 13 23 15 0,0 34,8 60,0 16,4 11,6 Scienze della formazione 345 465 594 28,1 38,1 55,4 140,5 81,1 Scienze matematiche, fisiche e naturali (i) 2.826 3.330 3.037 14,1 30,5 45,5 20,6 13,8 Scienze motorie 28 29 17 39,3 31,0 41,2 Scienze nautiche 11 13 15 0,0 23,1 40,0 38,5 23,7 Scienze politiche 621 589 709 16,9 34,8 47,2 79,0 49,8 Scienze statistiche 124 115 90 22,6 40,0 38,9 22,3 16,2 Sociologia (l) 100 117 125 21,0 33,3 48,0 180,8 114,7 Altro 100 123 128 8,0 22,0 32,0 - - Totale 16.891 17.968 21.203 14,6 29,7 42,1 48,9 30,4 Fonti: Personale docente e non docente dell'università (E) (a) Per l'a.a. t/t+1, i dati sui docenti si riferiscono all'anno solare t+1. (b) Comprendono gli incaricati. (c ) Comprendono gli assistenti. (d) Per professori si intendono gli ordinari e gli associati. (e) Comprende Beni culturali. (f) Comprende Scienze bancarie finanziarie e assicurative. (g) Comprende: Scuola superiore studi islamici, Lingua e cultura italiana, Scuola speciale archivisti e bibliotecari, Filosofia, Scienze umanistiche, Studi orientali e Musicologia. (h) Comprende: Lingue e letterature straniere moderne e Scuola superiore di lingue moderne per interpreti. (i) Comprende: Scienze biotecnologiche e Scienze e tecnologie informatiche. (l) Comprende: Scienze della comunicazione e Scienze della comunicazione e dello spettacolo. 167

Annuario statistico italiano 2003 Tavola 7.7 - Indicatori dell'istruzione universitaria per regione (a) - Anno accademico 2000-2001 ANNI ACCADEMICI REGIONI Tasso di passaggio dalla Tasso di iscrizione (c) Mancate reiscrizioni Laureati per 100 scuola superiore (b) per 100 iscritti (d) persone di 25 anni (e) M F MF M F MF M F MF M F MF 1996-97 67,5 70,7 69,1 27,6 33,3 30,4 11,8 10,2 11,0 12,4 15,2 13,8 1997-98 59,4 63,9 61,8 27,5 34,0 30,7 11,6 9,4 10,4 11,8 14,6 13,2 1998-99 54,1 59,5 57,0 27,4 34,9 31,1 11,3 9,7 10,4 12,7 16,4 14,5 1999-00 57,5 62,6 60,2 27,5 35,7 31,5 10,9 9,1 9,9 13,8 17,9 15,8 ANNO ACCADEMICO 2000-2001 Piemonte 61,5 61,3 61,4 26,6 33,2 29,8 1,4 1,0 1,2 14,9 18,5 16,7 Valle d'aosta 62,0 75,1 69,5 25,6 33,3 29,3 - - - 10,2 16,0 13,1 Lombardia 57,5 60,0 58,8 25,4 31,2 28,2 7,1 5,0 6,0 15,2 19,0 17,1 Trentino-Alto Adige 55,3 53,5 54,3 20,6 25,7 23,1 11,4 8,2 9,8 11,9 14,3 13,1 Bolzano-Bozen........................ Trento........................ Veneto 55,5 59,5 57,6 26,2 32,9 29,5 9,1 6,9 7,8 15,7 20,0 17,8 Friuli-Venezia Giulia 59,3 67,5 63,5 32,8 42,8 37,6 8,6 2,9 5,2 16,2 24,8 20,3 Liguria 65,1 72,1 68,8 34,7 42,6 38,6 7,3 5,2 6,2 20,8 24,9 22,8 Emilia-Romagna 59,6 61,2 60,5 28,8 36,2 32,4 6,7 5,0 5,8 17,2 22,5 19,8 Toscana 63,0 66,7 65,0 31,8 41,1 36,3 8,3 5,5 6,8 15,6 20,8 18,1 Umbria 56,3 68,9 62,6 31,0 43,3 37,0 10,2 10,0 10,1 16,3 23,0 19,6 Marche 60,5 68,2 64,5 32,2 43,4 37,7 8,8 5,4 7,0 16,5 21,5 19,0 Lazio 64,4 70,4 67,5 37,2 47,5 42,3 8,5 7,0 7,6 18,7 22,4 20,5 Abruzzo 65,2 78,2 71,8 36,1 51,4 43,6 9,7 7,3 8,3 17,0 25,0 21,0 Molise 63,6 75,5 69,8 34,5 49,8 41,9 10,0 3,5 6,5 16,8 21,6 19,1 Campania 60,3 72,0 66,3 28,3 37,3 32,8 9,3 6,7 7,9 13,6 16,5 15,0 Puglia 54,0 65,3 59,8 25,0 35,3 30,1 0,7-2,1-1,0 12,7 17,5 15,1 Basilicata 51,1 63,1 57,3 31,5 46,0 38,6 16,3 9,8 12,8 14,2 19,8 17,0 Calabria 64,6 75,1 70,0 33,8 46,1 39,8 9,3 6,5 7,8 14,9 19,4 17,1 Sicilia 55,1 61,9 58,7 24,9 34,0 29,4 10,5 8,1 9,1 11,2 13,6 12,3 Sardegna 53,4 67,8 61,3 27,4 45,8 36,3 4,6 4,0 4,2 11,8 19,7 15,7 ITALIA 59,1 65,8 62,6 28,6 37,7 33,1 7,6 5,5 6,4 15,0 19,3 17,1 Nord 58,5 61,1 59,9 26,9 33,5 30,1 6,7 4,7 5,6 15,7 20,0 17,8 Centro 62,9 69,0 66,1 34,4 44,7 39,5 8,6 6,6 7,5 17,2 21,8 19,5 Mezzogiorno 57,9 68,5 63,4 27,9 38,8 33,3 8,1 5,4 6,6 13,1 17,2 15,1 Fonti: Scuole secondarie superiori statali e non statali (E); Corsi di diploma universitario (E), Corsi di laurea (E) (a) Ove non diversamente indicato, le regioni si rifersicono alla residenza degli studenti e non alla collocazione geografica della sede universitaria presso cui sono iscritti. (b) Immatricolati per 100 diplomati di scuola secondaria superiore dell'a.s. precedente. (c) Iscritti all'università per 100 giovani di 19-25 anni. (d) Le mancate reiscrizioni degli studenti dell'a.a. t-1/t sono calcolate come segue: (Iscritti t-1/t - Laureati/Diplomati t) - ( Iscritti t/t+1 - Immatricolati t/t+1). Per gli a.a. dal 1996-1997 al 1999-2000 l'indicatore si riferisce ai soli corsi di laurea. Le regioni si riferiscono alla collocazione geografica della sede universitaria presso cui gli studenti sono iscritti. L'indicatore sottostima il fenomeno nelle regioni che registrano molti trasferimenti in entrata da altre regioni e, viceversa, le sottostima nelle regioni che registrano soprattutto trasferimenti in uscita. (e) Per l'a.a. t/t+1 i laureati si riferiscono all'anno solare t. 168

7. Istruzione Tavola 7.8 - Diplomati del 1998 per condizione occupazionale nel 2001, tipo di scuola e sesso (dati assoluti e composizione percentuale) Non lavorano Lavorano TIPI DI SCUOLA Cercano lavoro (b) Studiano (c) Altra condizione Dati assoluti % Dati assoluti % Dati assoluti % Dati assoluti % Dati assoluti % Totale MASCHI E FEMMINE TOTALE SCUOLE SUPERIORI 265.964 55,5 80.275 16,8 118.824 24,8 13.841 2,9 478.904 100,0 Istituti Professionali (a) 58.511 75,7 12.666 16,4 3.999 5,2 2.115 2,7 77.291 100,0 di cui: Industriali 20.568 76,8 4.246 15,9 1.279 4,8 672 2,5 26.765 100,0 Servizi comm., turist., pubbl. 20.357 75,4 4.480 16,6 1.329 4,9 840 3,1 27.005 100,0 Istituti Tecnici 134.497 67,3 31.186 15,6 27.900 14,0 6.372 3,2 199.955 100,0 di cui: Industriali 32.008 75,0 4.457 10,4 5.212 12,2 1.021 2,4 42.698 100,0 Commerciali 71.860 65,3 19.532 17,7 15.246 13,9 3.412 3,1 110.051 100,0 Per geometri 12.308 60,3 3.441 16,9 3.476 17,0 1.175 5,8 20.400 100,0 Licei 40.500 28,6 21.838 15,4 76.375 53,9 2.926 2,1 141.638 100,0 di cui: Scientifici 26.386 29,5 13.065 14,6 47.637 53,3 2.259 2,5 89.348 100,0 Ginnasi 11.479 24,7 7.753 16,7 26.778 57,6 506 1,1 46.515 100,0 Altri tipi di scuole 32.457 54,1 14.586 24,3 10.550 17,6 2.427 4,0 60.020 100,0 DI CUI FEMMINE TOTALE SCUOLE SUPERIORI 134.440 52,7 47.693 18,7 66.104 25,9 6.764 2,7 255.001 100,0 Istituti Professionali (a) 30.543 73,3 7.602 18,2 2.422 5,8 1.100 2,6 41.668 100,0 di cui: Industriali 4.134 66,8 1.400 22,6 413 6,7 236 3,8 6.184 100,0 Servizi comm., turist., pubbl. 16.395 75,8 3.608 16,7 1.005 4,6 618 2,9 21.626 100,0 Istituti Tecnici 54.962 66,2 13.435 16,2 12.213 14,7 2.455 3,0 83.064 100,0 di cui: Industriali 2.113 65,8 314 9,8 783 24,4 - - 3.210 100,0 Commerciali 39.172 66,0 10.066 17,0 8.242 13,9 1.900 3,2 59.380 100,0 Per geometri 1.766 59,2 565 19,0 524 17,6 126 4,2 2.981 100,0 Licei 22.395 28,2 13.552 17,0 42.347 53,3 1.214 1,5 79.508 100,0 di cui: Scientifici 12.115 28,2 6.769 15,7 23.294 54,2 817 1,9 42.995 100,0 Ginnasi 8.147 25,8 5.884 18,6 17.334 54,8 264 0,8 31.629 100,0 Altri tipi di scuole 26.539 52,3 13.105 25,8 9.122 18,0 1.994 3,9 50.761 100,0 Fonte: Percorsi di studio e di lavoro dei diplomati (R) (a) Sono incluse le scuole magistrali. (b) Inclusi eventuali studenti. (c) Esclusi gli studenti in cerca di lavoro. 169

Annuario statistico italiano 2003 Tavola 7.9 - Diplomati del 1998 per condizione occupazionale nel 2001, regione e sesso (dati assoluti e composizione percentuale) REGIONI Lavorano Non lavorano Cercano lavoro (a) Studiano (b) Altra condizione Totale Dati % Dati % Dati % Dati % Dati % assoluti assoluti assoluti assoluti assoluti MASCHI E FEMMINE Piemonte 16.776 61,3 3.280 12,0 6.608 24,2 689 2,5 27.353 100,0 Valle d'aosta 456 61,5 60 8,1 206 27,8 18 2,4 741 100,0 Lombardia 43.573 70,4 3.485 5,6 13.567 21,9 1.253 2,0 61.878 100,0 Liguria 5.472 54,8 1.150 11,5 3.072 30,8 289 2,9 9.983 100,0 Trentino-Alto Adige 3.866 63,4 348 5,7 1.778 29,2 105 1,7 6.097 100,0 Bolzano-Bozen 2.133 64,4 88 2,7 1.054 31,8 38 1,1 3.313 100,0 Trento 1.733 62,2 260 9,3 725 26,0 67 2,4 2.784 100,0 Veneto 21.129 65,7 2.544 7,9 7.322 22,8 1.161 3,6 32.156 100,0 Friuli-Venezia Giulia 5.286 65,5 539 6,7 2.131 26,4 116 1,4 8.072 100,0 Emilia-Romagna 17.614 65,1 2.262 8,4 6.420 23,7 743 2,7 27.039 100,0 Toscana 15.874 60,5 2.463 9,4 7.320 27,9 579 2,2 26.236 100,0 Umbria 3.990 55,9 663 9,3 2.164 30,3 321 4,5 7.138 100,0 Marche 7.383 56,2 1.344 10,2 4.120 31,3 298 2,3 13.145 100,0 Lazio 25.414 52,7 8.404 17,4 12.746 26,5 1.620 3,4 48.184 100,0 Abruzzo 6.188 51,2 1.658 13,7 3.951 32,7 283 2,3 12.080 100,0 Molise 1.352 45,2 711 23,8 851 28,5 78 2,6 2.991 100,0 Campania 30.162 50,4 14.205 23,7 13.514 22,6 2.010 3,4 59.891 100,0 Puglia 20.352 48,4 9.162 21,8 11.117 26,4 1.411 3,4 42.042 100,0 Basilicata 2.955 44,7 1.816 27,5 1.582 23,9 261 3,9 6.614 100,0 Calabria 7.731 33,7 7.898 34,4 6.374 27,8 933 4,1 22.936 100,0 Sicilia 22.970 46,9 14.476 29,5 10.266 20,9 1.293 2,6 49.005 100,0 Sardegna 7.423 48,4 3.806 24,8 3.713 24,2 381 2,5 15.323 100,0 ITALIA 265.964 55,5 80.275 16,8 118.824 24,8 13.841 2,9 478.904 100,0 Nord 114.170 65,9 13.670 7,9 41.106 23,7 4.373 2,5 173.319 100,0 Centro 52.660 55,6 12.874 13,6 26.350 27,8 2.818 3,0 94.703 100,0 Mezzogiorno 99.133 47,0 53.731 25,5 51.367 24,4 6.650 3,2 210.882 100,0 DI CUI FEMMINE Piemonte 9.534 66,0 1.209 8,4 3.534 24,5 167 1,2 14.444 100,0 Valle d'aosta 264 62,9 32 7,6 118 28,1 5 1,2 420 100,0 Lombardia 23.580 71,1 1.905 5,7 7.294 22,0 388 1,2 33.167 100,0 Liguria 2.722 52,0 837 16,0 1.630 31,1 46 0,9 5.235 100,0 Trentino-Alto Adige 2.354 65,0 236 6,5 982 27,1 52 1,4 3.624 100,0 Bolzano-Bozen 1.179 63,2 74 4,0 585 31,4 28 1,5 1.865 100,0 Trento 1.176 66,9 162 9,2 397 22,6 25 1,4 1.759 100,0 Veneto 11.567 68,9 1.233 7,3 3.660 21,8 328 2,0 16.789 100,0 Friuli-Venezia Giulia 2.870 67,6 242 5,7 1.078 25,4 56 1,3 4.246 100,0 Emilia-Romagna 9.254 63,8 1.407 9,7 3.501 24,2 334 2,3 14.496 100,0 Toscana 9.004 62,0 1.425 9,8 3.897 26,8 194 1,3 14.520 100,0 Umbria 2.092 56,0 376 10,1 1.166 31,2 103 2,8 3.737 100,0 Marche 3.496 51,6 816 12,0 2.275 33,6 188 2,8 6.775 100,0 Lazio 12.982 50,2 4.688 18,1 7.319 28,3 890 3,4 25.879 100,0 Abruzzo 3.117 49,4 904 14,3 2.216 35,1 77 1,2 6.313 100,0 Molise 556 38,3 408 28,1 477 32,8 12 0,8 1.453 100,0 Campania 14.088 43,7 8.529 26,4 8.274 25,7 1.361 4,2 32.253 100,0 Puglia 8.543 40,0 5.824 27,3 5.967 27,9 1.021 4,8 21.355 100,0 Basilicata 1.220 38,4 1.009 31,7 861 27,1 88 2,8 3.178 100,0 Calabria 3.114 25,2 5.240 42,4 3.468 28,1 526 4,3 12.348 100,0 Sicilia 10.544 40,1 8.774 33,4 6.230 23,7 734 2,8 26.282 100,0 Sardegna 3.537 41,7 2.601 30,6 2.155 25,4 193 2,3 8.487 100,0 ITALIA 134.440 52,7 47.693 18,7 66.104 25,9 6.764 2,7 255.001 100,0 Nord 62.145 67,2 7.100 7,7 21.798 23,6 1.378 1,5 92.421 100,0 Centro 27.575 54,2 7.305 14,3 14.657 28,8 1.375 2,7 50.911 100,0 Mezzogiorno 44.720 40,0 33.288 29,8 29.650 26,6 4.011 3,6 111.669 100,0 Fonte: Percorsi di studio e di lavoro dei diplomati (R) (a) Inclusi eventuali studenti. (b) Esclusi gli studenti in cerca di lavoro. 170