Sistemi Distribuiti Definizioni e caratteristiche. Informatica B Prof. Morzenti



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Transcript:

Sistemi Distribuiti Definizioni e caratteristiche Informatica B Prof. Morzenti

Che cos è un sistema distribuito? Un sistema distribuito è una collezione di computer indipendenti che appare all utente come un solo sistema coerente Da notare: le macchine sono autonome (hardware) l utente pensa di lavorare su una sola macchina (software)

Organizzazione di un sistema distribuito Obiettivo: offrire una visione unica del sistema che in realtà è composto da computer e reti eterogenei: è un tipico esempio di VIRTUALIZZAZIONE Soluzione: organizzazione a strati (layer) Livello superiore: utenti e applicazioni Livello intermedio: strato software Livello basso: sistema operativo Il livello intermedio è spesso chiamato middleware

Caratteristiche Nel progettare un sistema distribuito si deve cercare di fargli avere le seguenti caratteristiche: avere facilità di connessione tra utenti e risorse avere capacità di nascondere che le risorse sono distribuite essere aperti essere scalabili

Facilità di connessione Un sistema distribuito deve rendere semplice l accesso a risorse remote Esempi: stampanti condivise, dati, file Perchè? Motivi economici La connessione rende più semplice la collaborazione e lo scambio di servizi Però connettività e condivisione fanno insorgere problemi di SICUREZZA: Indicare informazioni sensibili, assicurare la tracciabilità delle comunicazioni

Trasparenza (1) Un sistema distribuito deve nascondere che i suoi processi e risorse sono fisicamente distribuite, cioè deve essere trasparente ( Termine non proprio felice: se lo scopo è nascondere allora il sistema distribuito deve essere opaco ) Esistono diversi modi di essere trasparente

Trasparenza (2) La trasparenza di accesso consiste nel nascondere le differenze di rappresentazione dei dati e del modo in cui gli utenti accedono alle risorse La trasparenza di locazione ha il compito di nascondere la locazione fisica di una risorsa Esempio: www.polimi.it

Trasparenza (3) La trasparenza di migrazione deve permettere il continuo accesso a risorse che possono essere spostate. Se lo spostamento può avvenire mentre una risorsa è in uso si parla di trasparenza di rilocazione Se è possibile replicare delle risorse, quando necessario (es. miglioramento delle performance), e nasconderlo all esterno, si parla di trasparenza di duplicazione

Trasparenza (4) In un sistema distribuito, non sempre si codivide una risorsa, ma si può essere in concorrenza per essa. Esempio: due utenti sono interessati ad allocare i loro file nello stesso posto In questi casi è necessario che un utente non si accorga che un altro sta usando la risorsa per cui compete: trasparenza di concorrenza

Trasparenza (5) Se, in presenza di un guasto di una risorsa, il sistema riesce a nasconderlo all utente, il sistema è trasparente ai fallimenti (ingl: failure) La trasparenza alla persistenza cela il tipo di allocazione di una risorsa, cioè nasconde se la risorsa si trova su memoria volatile o permanente

Sistemi aperti Un sistema distribuito si dice aperto se offre servizi secondo regole standard per descrivere la sintassi e la semantica del servizio Le regole sono di solito specificate attraverso interfacce, che specificano i nomi delle funzioni disponibili e la loro intestazione

Interfacce Un interfaccia dovrebbe essere: Completa: specifica tutto quello che è necessario per implementarla Neutra: non dà informazioni su come deve essere progettata un implementazione Queste caratteristiche influenzano: Interoperabilità: due implementazioni costruite diversamente possono coesistere e lavorare insieme Portabilità: un applicazione sviluppata per un sistema distribuito A può essere eseguita su un sistema B NB: interoperabilità e portabilità hanno enormi implicazioni di industriali e commerciali sono state combattute e sono tuttora in corso cruentissime guerre tecnologiche, commerciali, legali giocate sul interoperabilità e portabilità i dominatori del mercato le contrappongono (pretestuosamente) alla necessità di premiare l innovazione

Flessibilità Un sistema distribuito deve essere flessibile, cioè deve rendere semplice: la configurazione del sistema l aggiunta di nuove componenti Quindi un sistema distribuito aperto deve essere estendibile

Scalabilità La scalabilità di un sistema si può misurare secondo 3 dimensioni: Un sistema è scalabile rispetto la sua dimensione: posso aggiungere utenti e risorse Un sistema è geograficamente scalabile: utenti e risorse possono essere fisicamente molto distanti Un sistema è scalabile dal punto di vista amministrativo:è facile da gestire anche in presenza di organizzazioni amministrative indipendenti

Scalabilità rispetto alla dimensione Problemi da risolvere per far scalare un sistema distribuito: Servizi centralizzati: se una sola componente offre un servizio richiesto, questa rappresenta il collo di bottiglia del sistema Dati centralizzati: analogo al precedente Algoritmi centralizzati (e.g., algoritmi per la ricerca di informazioni in un archivio centralizzato o distribuito sono molto diversi)

Scalabilità geografica La scalabilità geografica incontra principalmente due problemi: Sistemi distributi progettati per reti locali richiedono spesso comunicazione sincronizzata: non scalano geograficamente La comunicazione in reti estese è intrinsecamente inaffidabile

Tecniche per la scalabilità Per evitare latenza in reti estese cercare il più possibile di avere una comunicazione tra componenti asincrona Non sempre è possibile (applicazioni interattive) Replicazione: duplicare componenti nel sistema distribuito Il caching è un caso speciale di replicazione La replicazione dà problemi di consistenza Distribuzione: dividere le componenti in parti più piccole e distribuirle

Domain Name System (DNS) Il DNS è un esempio di distribuzione Organizza lo spazio gerarchicamente attraverso un albero di domini: Ogni dominio è diviso in zone non sovrapposte Dato un nome composto da parti diverse (che rappresentano le diverse zone) si risolve navigando l albero

Esempio cs.yale.edu

Hardware Un sistema distribuito è formato da più CPU, ma queste possono essere organizzate in modo diverso Possiamo distinguere tra: Multiprocessori: un unico spazio di indirizzi fisici è condiviso da tutte le CPU Multicomputer: ogni macchina ha il suo indirizzo fisico All interno un ulteriore distinzione è data dalla rete di interconnessione: basata su BUS: c è un unico cavo di connessione condiviso tra tutti basata su SWITCH: cavi individuali da macchina a macchina

Organizzazione

Multiprocessori (1) Nei sistemi multiprocessori tutte le CPU condividono la stessa memoria Nei multiprocessori basati su bus, le CPU e il modulo di memoria sono direttamente connessi attraverso un bus La memoria deve essere coerente (se A scrive una zona di memoria e B la legge poco dopo, B deve poter leggere ciò che ha scritto A) Per ottenere coerenza insieme a efficienza/atomicità spesso si aggiunge una memoria cache I multiprocessori basati su bus scalano poco

Multiprocessori (2) Per aumentare la scalabilità: dividere la memoria in moduli e connetterli con uno switch multiingresso/multiuscita (crossbar switch) ci sono n 2 punti di switch (per n grande non va bene!) reti che richiedono meno switch: reti omega vengono attraversati più punti di switch per andare da P a M

Sistemi multicomputer omogenei Nei sistemi multicomputer ogni CPU ha accesso alla sua memoria locale Il problema diventa come far comunicare le CPU In sistemi basati su bus, i processori sono direttamente connessi a una rete multiaccesso condivisa Problemi di scalabilità In sistemi basati su switch, i messaggi tra processori sono indirizzati attraverso una rete di interconnessione

Sistemi multicomputer eterogenei Molti sistemi distribuiti sono composti da computer eterogenei Diverse componenti del sistema possono avere caratteristiche molto diverse Anche la rete di interconnessione può essere eterogenea Tali sistemi sono solitamente di grandi dimensioni, intrinsecamente eterogenei e per everne una visione globale richiedono software (middleware) sofisticato

Software I sistemi distribuiti hanno molto in comune con i sistemi operativi tradizionali: Si comportano come manager delle risorse: permettono a più utenti e applicazioni di condividere risorse Cercano di nascondere la natura eterogenea del sistema attraverso l uso di una macchina virtuale Sistemi operativi per sistemi distribuiti: Sistemi fortemente accoppiati (SO distribuiti): gestisce multiprocessori e multicomputer omogenei Sistemi debolmente accoppiati (SO di rete): è usato per multicomputer eterogenei Per meglio supportare la trasparenza viene introdotto il middleware

Il modello client/server Un sistema distribuito può essere pensato come un insieme di clienti (client) che richiedono servizi a dei fornitori (server) Secondo il modello client/server, in un sistema distribuito ci sono solo due tipi di processi: client e server: Un server è un processo che implementa un servizio Un client è un processo che richiede un servizio da un server inviando una richiesta La comunicazione client/server è nota come richiesta/risposta

Comunicazione Tutte le comunicazioni in un sistema distribuito sono basate sullo scambio di messaggi (a basso livello) non c è memoria condivisa Se A comunica con B A costruisce il messaggio nel suo spazio di indirizzamento A esegue una chiamata di sistema affinchè il sistema operativo mandi il messaggio sulla rete a B A e B devono accordarsi sul significato della composizione del messaggio (e sulla codifica dei bit)

Modello ISO-OSI La International Standard Organization (ISO) ha sviluppato un modello di riferimento che identifica i vari livelli a cui avviene la comunicazione. Il modello si chiama Open System Interconnection Reference Model (1983) Non è stato molto usato in pratica, MA aiuta a capire il funzionamento di reti di computer Il modello OSI permette a sistemi aperti di comunicare Un sistema aperto è un sistema idoneo a comunicare seguendo regole standard

Protocollo di comunicazione L insieme di regole che specificano il formato, il contenuto e il significato dei messaggi mandati e ricevuti si dice PROTOCOLLO Un gruppo di computer per comunicare deve utilizzare un protocollo Ci sono due tipi di protocolli: Orientati alla connessione: prima di scambiare i messaggi mittente e destinatario stabiliscono esplicitamente una connessione. La rilasciano alla fine dello scambio Esempio: il telefono Connectionless (senza connessione): non è necessario stabilire la connessione a priori Esempio: un lettera in casella

Protocollo a strati Nel modello ISO-OSI la comunicazione è divisa in 7 livelli o strati (layer) Ogni livello gestisce un livello specifico della comunicazione: Il problema della comunicazione può essere diviso in pezzi e ciascuno può essere risolto indipendentemente I livelli offrono un interfaccia al livello sovrastante L interfaccia consiste di un insieme di operazioni che insieme definiscono la funzionalità del livello

Esempio: perchè la comunicazione a strati è importante? Azienda aerea A e Azienda di catering B Ogni mese: Il servizio postale peggiora e le segretarie passano al fax Il cambiamento non viene percepito dagli utenti

Più in dettaglio Azienda Ufficio Postale

... nelle reti... Quando il processo A sulla macchina 1 vuole comunicare col processo B sulla macchina 2, A costruisce un messaggio e passa il messaggio al livello di applicazione sulla sua macchina Il livello di applicazione aggiunge un intestazione al messaggio (6) e passa il messaggio al livello di presentazione Il livello di presentazione aggiunge la sua intestazione (5) e lo passa al livello sottostante e così via Quando raggiunge il fondo, il livello fisico lo trasmette Quando il messaggio arriva alla macchina 2 (a livello fisico), viene passato verso l alto e ogni livello gestisce la sua intestazione

Il protocollo ISO-OSI Il protocollo ISO-OSI ha 7 strati e ciascuno ha le sue regole Il protocollo si dice anche PILA DI PROTOCOLLI, che si dividono in Protocolli di basso livello (fisico, data link, rete) Protocolli di trasporto Protocolli di alto livello (sessione, presentazione, applicazione): in pratica c è solo il livello di applicazione

Protocolli di basso livello Livello fisico: si occupa della gestione fisica (meccanica ed elettrica) dell interfaccia con il mezzo fisico usato per il collegamento Ha il compito di trasmettere zeri e uno Fissa la tensione per lo 0 e l 1, il numero di bit al secondo e se la comunicazione può essere bidirezionale simultaneamente Fissa la forma e la dimensione dei connettori di rete Livello data link: ha il compito di gestire eventuali errori di comunicazione avvenuti a livello fisico Raggruppa i bit in gruppi (frame) Controlla se i frame sono corretti Il mittente aggiunge un bit che rappresenta la somma dei bit nel frame (checksum) Il ricevente risomma i bit e controlla la somma con la checksum Livello di rete: calcola il miglior cammino per inviare il messaggio (routing) Il miglior cammino non è sempre il più corto

Protocolli di basso livello: il livello di rete Il livello di rete si occupa dell indirizzamento dei messaggi lungo la rete, implementando gli opportuni meccanismi di commutazione. Il servizio fornito è a livello funzionale ed è quindi indipendente dal particolare tipo di rete adottata Il protocollo più usato è il protocollo IP (Internet Protocol) Caratteristiche: protocollo connectionless si occupa dell instradamento e della rilevazione d errore (nessuna correzione) Non si assicura: la consegna, l integrità, la non-duplicazione l ordine di consegna

Protocollo di trasporto Il livello di trasporto ha il compito di fornire una connessione affidabile Il livello di trasporto riceve il messaggio dal livello applicativo e lo spezza in pacchetti piccoli a sufficienza, assegna a ciascuno un numero in una sequenza e li invia tutti Si occupa di: quali pacchetti sono stati realmente inviati/ricevuti quanti messaggi il ricevente può ancora ricevere quali pacchetti devono essere ritrasmessi... Ci sono due principali protocolli di trasporto TCP (Transmission Control Protocol): basato su connessione, ricco e complesso UDP (User Datagram Protocol): senza connessione, semplice e limitato ma leggero

Il protocollo TCP Caratteristiche: protocollo connection-oriented indirizzo IP (identifica macchina) + porta (identifica operazione/servizio) fornisce un servizio full-duplex, con acknowledge e correzione d errore Due host connessi su Internet possono scambiarsi messaggi attraverso TCP TCP costituisce l infrastruttura di comunicazione della maggior parte dei sistemi client-server su Internet

Il protocollo UDP Caratteristiche: protocollo connectionless anche qui serve coppia: indirizzo IP (identifica macchina) + porta (identifica operazione/servizio) fornisce un servizio di rilevazione d errore. non assicura la consegna nè, tantomeno, l ordine di invio (unreliable, best-effort protocol) Utilizzato nelle applicazioni client-server di tipo richiesta/risposta Esempio: DNS. Un programma vuole sapere indirizzo IP di una macchina di cui conosce il nome (e.g., www.polimi.it): manda richiesta a server DNS e ne riceve (ma senza garanzia) una risposta con l info richiesta. Nessuna preparazione o azione di recupero: scambiati (al più) solo due messaggi

41 Internet: la rete delle reti Internet: una rete aperta logicamente formata da decine di milioni di calcolatori direttamente collegati tra loro attraverso l adozione di un unico insieme di protocolli per i livelli intermedi: il protocollo TCP/IP I protocolli dei livelli più bassi possono essere diversi Anche i protocolli dei livelli superiori possono essere diversi, anche se si sono venuti a formare degli standard di fatto

Protocolli di alto livello: protocolli applicativi I protocolli applicativi sono l unico protocollo di alto livello usato in pratica Alcuni esempi: FTP SMTP POP HTTP: alla base del www, per scambio di pagine in formato testuale html Telnet/SSH: servizio di terminale remoto

FTP (File Transfer Protocol) Permette il trasferimento di file tra elaboratori diversi connessi in rete Vengono aperte due connessioni TCP per ogni sessione FTP: una connessione di controllo (porta 20) una connessione dati (porta 21) Il protocollo stabilisce il formato dei comandi e dei messaggi scambiati FTP include un meccanismo di autenticazione basato su username e password passato dal client al server la login anonymous

SMTP (Simple Mail Transfer Protocol) Gestisce l invio di messaggi di posta elettronica attraverso la rete La connessione tra i diversi server di posta avviene attraverso una connessione TCP (porta 25) Ogni utente é identificato dall indirizzo: nomeutente@indirizzo_host Il processo di invio è batch SMTP permette solo di inviare messaggi di posta, non di richiederli ad un server Per chiedere messaggi al server il client di posta deve usare altri protocolli POP (Post Office Protocol) e POP3 (vers. 3, standard attuale) l'imap (Internet Message Access Protocol)

POP (Post Office Protocol) Protocollo per la lettura della propria posta da un mail server Va bene per chi guarda la mail sempre dallo stesso client e scarica i messaggi sul client cancellandoli dal server Sfrutta una connessione TCP sulla porta 110 L autenticazione è basata su una coppia username-password che viene scambiata in chiaro tra client e server

IMAP Protocollo per la lettura della propria posta da molti client diversi Assume che i messaggi rimangano indefinitamente sul server Adatto a clienti nomadi Sfrutta una connessione TCP sulla porta 143 Fornisce funzionalità sofisticate per leggere messaggi dal server senza scaricarli completamente e per organizzare l archivio dei messaggi sul server L autenticazione è basata su una coppia usernamepassword che viene scambiata in chiaro tra client e server

Riassumiamo: invio Il messaggio viene preparato con l applicazione scelta dall utente Il messaggio viene diviso in pacchetti, a ciascun pacchetto viene aggiunta un informazione sequenziale e tutti vengono spediti Per ciascun pacchetto viene calcolato il cammino su cui inviarlo Da un pacchetto forma un frame, gruppi di bit che rappresentano il contenuto del pacchetto e informazioni aggiuntive per il controllo di correttezza Converte i frame in sequenze di bit e li trasmette (si preoccupa del mezzo trasmissivo A B

Riassumiamo: ricezione Il messaggio viene reso disponibile all utente Il messaggio viene ricomposto sfruttando l informazione contenuta nei singoli pacchetti Riordina i pacchetti ricevuti Verifica che i frame siano corretti (controllando l informazione aggiuntiva) e li passa sotto forma di pacchetto al livello superiore A B Riceve una sequenza di bit e li passa sotto forma di frame al livello superiore