I. QUADRO DELL EMERGENZA



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Emergenza GAZA Aggiornamento n 9 29 ottobre 2014 I. QUADRO DELL EMERGENZA L'emergenza nella Striscia di Gaza nello Stato di Palestina e Il 26 ottobre ha segnato due mesi dall inizio del cessate il fuoco illimitato tra Hamas e Israele. Nonostante la tregua rimanga in vigore, la situazione risulta tesa. Dal giorno della tregua sono avvenuti diversi scontri e incidenti. 4 luglio 2014 La marina israeliana ha sparato, in diverse occasioni, dei colpi di avvertimento, contro navi di pescatori palestinesi al largo della costa della Striscia di Gaza che si stavano avvicinando al limite nautico imposto da Israele per la pesca. Un ragazzo palestinese è stato ucciso da un proiettile durante gli scontri con l esercito israeliano nella cittadina di Beit Liqya, in Cisgiordania. Dopo la notizia della morte del giovane si sono intensificati gli scontri tra israeliani e palestinesi nella zona. Un altro ragazzo è stato ucciso a Gerusalemme da un agente della polizia israeliana, dopo che con la sua automobile aveva investito un gruppo di passanti, provocando la morte di una bambina di 3 mesi e il ferimento di altre persone. Il 25 settembre Hamas e Fatah hanno siglato un accordo per la ricostruzione della Striscia di Gaza: sarà responsabilità ed avverrà sotto il controllo del governo di unità palestinese. Il 9 ottobre il governo di unità si è riunito in consiglio per la prima volta per il lancio del Piano Nazionale per la Ripresa e la Ricostruzione presentato il 12 ottobre in Egitto, al Cairo, in occasione della conferenza sulla Palestina e la ricostruzione di Gaza. Il Piano contiene una risposta che articola gli interventi in modo integrato tra i diversi settori. La stima del costo complessivo effettuata dal governo per la ricostruzione è di 5,4 miliardi di dollari. Il 14 ottobre il Segretario Generale dell ONU Ban Ki-moon si è recato in visita a Gaza. In un intervista ha dichiarato alla stampa: Sono personalmente impegnato a fare tutto il possibile per trovare una soluzione politica al conflitto e porre fine a quasi mezzo secolo di occupazione dei territori palestinesi e rispondere alla legittima richiesta di sicurezza da parte di Israele. Conseguenze sulla popolazione: Il numero dei palestinesi rimasti uccisi a causa dell ultimo conflitto l operazione militare israeliana "Protective Edge" è salito a 2.254. Il 34% di queste morti sono costituite da minori di 18 anni: 538 i bambini palestinesi

che hanno perso la vita. I bambini feriti sono 3.106 (di cui circa 1.000 si prevede restino disabili a vita), 54.000 i bambini senza tetto, e circa 1.500 gli orfani (89 intere famiglie sono rimaste uccise nel conflitto, tra cui 253 donne) a causa di 50 giorni di bombardamenti dal cielo, dal mare e da terra, uniti alle operazioni terrestri condotte dall'esercito israeliano nella Striscia di Gaza. L escalation di violenza più lunga, sanguinosa e distruttiva avvenuta nella Striscia di Gaza dall inizio dell occupazione israeliana nel 1967. Attualmente continuano le indagini e le verifiche. Il numero dei decessi purtroppo continua a crescere: a causa delle ferite riportate durante il conflitto e a causa dell esplosione di residuati bellici. Migliaia di residuati costituiscono, infatti, un serio rischio per l incolumità di contadini, sfollati, tecnici e operatori umanitari, ma soprattutto bambini e ragazzi. Dall inizio del 2014 ad oggi 10 civili hanno perso la vita e 30 sono stati feriti a causa dell esplosione di ordigni; tra questi 11 bambini. L incolumità di 450.000 bambini è a rischio. I bambini di Gaza sono rimasti fortemente traumatizzati dal recente conflitto, mostrano seri problemi psicologic, con segni evidenti di grave stress emotivo e alterazione del comportamento. Un bambino di Gaza, che abbia un età di 7 anni, ha già vissuto 3 conflitti militari. Il numero dei bambini uccisi in questo ultimo conflitto supera il numero di decessi infantili causati dai precedenti due conflitti; 350 nel 2008-2009 e 35 nel 2012. Essendo i bambini circa il 43% dell intera popolazione di Gaza, l ultimo conflitto può essere definito come una crisi umanitaria dell infanzia. La minaccia costante alla vita e alla libertà ha, senza dubbio, un impatto devastante sul benessere psicofisico e sociale dei bambini, degli adolescenti e delle loro famiglie. Danni alle infrastrutture: L ultimo conflitto ha ulteriormente aggravato una condizione umanitaria che era già disastrosa nella Striscia di Gaza. Le operazioni militari hanno causato un bilancio senza precedenti di vittime di cui si stima che il 75% siano civili e di questi il 34% bambini (circa il 68% sotto i 12 anni) - con un numero elevato di feriti. Una distruzione estesa di indispensabili infrastrutture civili come ospedali e servizi idrici e igienico-sanitari ulteriormente aggrava le condizioni della popolazione. Nonostante si stiano effettuando riparazioni alle infrastrutture, la maggior parte della popolazione rimane senza accesso all elettricità e all acqua. Attualmente, si registrano ancora circa 18 ore al giorno di interruzione della fornitura di elettricità e il bisogno di acqua rimane estremamente elevato. Si stima che circa 450.000 persone rimangono senza accesso all acqua a causa di danni alle infrastrutture e la bassa pressione. Più del 50% delle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie sono state distrutte o gravemente danneggiate, durante il conflitto, lasciando la popolazione di Gaza senza servizi, a rischio costante di epidemie. Ad oggi i danni alle condotte idriche sono ancora gravi. Anche le principali aree industriali sono state colpite e riportano gravi danni. Il conflitto ha avuto, infatti, gravi ripercussioni sull economia e il sistema produttivo della Striscia di Gaza, come affermato dal Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e da Robert Serry, Coordinatore speciale per il processo di pace in Medio Oriente. Grazie all accordo tra Autorità Palestinese, Israele e l ONU, è entrato a Gaza il primo carico di cemento e altri materiale per la ricostruzione. Il carico, in base agli accordi presi durante la conferenza del Cairo, è stato sottoposto a previa supervisione da parte delle Nazioni Unite. L autorità Palestinese, in collaborazione con la Banca Mondiale, l Unione Europea, e le Nazioni Unite, ha avviato un ulteriore stima dei danni provocati dal conflitto - Damage Needs Assessment che aggiorna e va ad integrare il Piano Nazionale per la Ripresa e la Ricostruzione, elaborato in vista della conferenza del 12 ottobre al Cairo. Al 23 ottobre, sono approssimatamene 38.346 gli sfollati, le cui case sono state distrutte o rese completamente inagibili, ancora accolti presso i rifugi di emergenza in 18 scuole. Gli sfollati, durante i combattimenti, hanno raggiunto quasi il 30% dell intera popolazione di Gaza, gruppo costituito per la maggioranza da donne e bambini.

In totale sono 60.000 le case colpite: 40.000 di queste richiedono interventi minori, essendo state danneggiate solo in parte, mentre le restanti 20.000 sono completamente distrutte o rese inagibili perché altamente danneggiate. I tempi per la ristrutturazione e o la ricostruzione saranno necessariamente lunghi. I fondi necessari per ridare una casa alle famiglie che ne sono state private sono della massima urgenza, considerando anche l arrivo della stagione invernale. Le autorità temono che i disagi climatici invernali vadano ad aggravare una situazione umanitaria già estremamente difficile e complessa. Si prevede un inverno dalle rigide temperature, e c è apprensione per il rischio alluvioni. L anno scorso a causa delle piogge incessanti più 10.000 persone erano state costrette a lasciare le proprie case. Attualmente circa 18.000 famiglie sono ancora senza casa e hanno bisogno di supporto a lungo termine. L UNICEF sta elaborando il piano risposta per l inverno. II. PROGRAMMI UNICEF E INTERVENTI DI RISPOSTA Programmi di emergenza dell UNICEF a Gaza e nello Stato di Palestina L UNICEF ha rivisto i suoi obiettivi programmatici per rispondere ai crescenti bisogni umanitari della popolazione colpita. Ha intensificato la sua azione e inviato nuovo personale per rispondere all emergenza. Specialmente per quanto riguarda gli interventi nell ambito del settore Sanità, l UNICEF ha rivisto l obiettivo per la fornitura di medicinali salvavita, dei farmaci di base e di prodotti sanitari primari. Nel settore Acqua e Igiene gli obiettivi dell UNICEF includono il supporto per riabilitare le condutture idriche e di smaltimento dei rifiuti fognari, il trasposto d acqua mediate autobotti, l educazione all igiene presso le comunità colpite dall ultimo conflitto. Come agenzia leader per guidare le organizzazioni partner nel settore Acqua e Igiene, l UNICEF continuerà ad operare per assicurare una risposta coordinata e tempestiva all emergenza umanitaria, inclusi gli interventi in termini di advocacy e di mobilitazione delle risorse. Squadre di emergenza per il sostegno psicosociale e gli Spazi a misura di bambino forniranno servizi di protezione, compresa l educazione sul rischio di mine e ordigni inesplosi per famiglie e bambini. Il meccanismo di monitoraggio e registrazione delle gravi violazioni commesse sui bambini verrà rafforzato, così come verrà intensificata l azione di advocacy per migliorare la protezione dei bambini in stato di detenzione militare. L UNICEF supporterà l accesso in sicurezza all insegnamento, incluso il trasporto protetto alle scuole e la riabilitazione di quelle danneggiate, nonché l aumento della presenza di personale addetto alla protezione dei bambini ai check point in Cisgiordania per garantire che possano andare a scuola in sicurezza. L UNICEF rivolgerà particolare attenzione alle esigenze degli adolescenti, ragazze e ragazzi, nelle aree maggiormente a rischio, attraverso attività educative di dopo scuola e programmi socio-ricreativi, inclusi attività di gioco e sportive. Nei Gruppi di lavoro per settore di intervento (Cluster Groups) con le organizzazioni partner, l UNICEF continuerà a guidare la risposta umanitaria nel settore Acqua e Igiene, del Gruppo di lavoro del settore Protezione dell Infanzia e del gruppo di lavoro Israele/Territorio Palestinese Occupato sulle gravi violazioni commesse sui bambini. L UNICEF coordinerà con l Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) il gruppo di lavoro sulla Salute Mentale e Psicosociale e coordinerà con l Ong partner Save the Children la risposta umanitaria del gruppo di lavoro del settore Istruzione. Interventi di risposta all emergenza a Gaza Protezione dei bambini vulnerabili L UNICEF guida il Gruppo di lavoro del settore Protezione dell Infanzia. Il gruppo sta conducendo un attenta analisi sul territorio per creare una rete di protezione attiva per i bambini e le loro famiglie lungo tutta la Striscia di Gaza, oltre ad una valutazione dei bisogni più urgenti per garantire ai bambini più vulnerabili una risposta immediata ed adeguata ai singoli casi. Si stima che siano oltre 370.000 i bambini che hanno immediato bisogno un supporto speciale nella sfera psicosociale,

poiché fortemente traumatizzati dal conflitto e le sue conseguenze. Interventi: Durante il conflitto l'unicef ha sostenuto le organizzazioni partner nella verifica delle morti infantili: producendo rapporti quotidiani su uccisioni, ferimenti e altre gravi violazioni. L UNICEF continua a condurre verifiche e accertamenti sui crimini commessi durante l ultima operazione militare. Attualmente UNICEF sta per concludere un documento sull impatto che il recente conflitto ha avuto sui bambini. Per mitigare l impatto sui bambini e i loro familiari delle violenze l UNICEF finora: ha fornito supporto al Palestinian Centre for Democracy and Conflict Resolution (PCDCR), sostenendo 5 team/squadre di sostegno psicosociale per assistere almeno 25.000 bambini e le loro famiglie. ha pre-posizionato per la distribuzione 60.000 opuscoli informativi, per dare indicazioni ai familiari su come proteggere i bambini in situazioni di pericolo. realizza messaggi per 5 stazioni radio sui rischi degli ordigni inesplosi, raggiungendo circa 1 milione di persone; invia quotidianamente sms con informazioni sulla protezione dei bambini e sul sostegno psicosociale ed un numero verde (Sawa Helpline 121 - attivo 7 giorni su 7 / 24 ore al giorno) cui chiedere consigli e supporto. Ad oggi hanno ricevuto supporto attraverso il numero verde 1.254 bambini. 800 operatori e volontari nei centri statali d accoglienza hanno ricevuto un training sui principi fondamentali per gestire i programmi per la protezione dell infanzia presso le strutture di emergenza. ad oggi 24.580 bambini e 23.000 adolescenti hanno ricevuto sostegno psicosociale e hanno svolto attività socioricreative. Solo nell ultima settimana sono stati raggiunti 3.252 nuovi bambini con attività psicosociali e ricreative. Le attività mirano ad aiutare i bambini ad affrontare l esperienza traumatica del conflitto. Il 14 settembre è iniziato a Gaza il nuovo anno scolastico. L UNICEF e il ministero dell istruzione palestinese sostengono la campagna Back to School, per il ritorno a scuola. L UNICEF fornisce supporto psicosociale come parte dell attività scolastica. ha istituito 10 Centri per la Famiglia, operativi dall 11 settembre, per fornire servizi di protezione sociale per l infanzia e l adolescenza. Ad oggi sta ha sostenuto programmi per un totale di 600 bambini di età compresa tra 6 e 18 anni. in collaborazione con l UNRWA, il 22 ottobre ha organizzato un workshop sulla Protezione dell infanzia e violenza di genere per gli operatori sociali. I partecipanti hanno appreso pratiche chiave da adottare presso i centri di accoglienza. Acqua e Igiene I bombardamenti hanno arrecato gravi danni alle vitali infrastrutture idriche e fognarie ed interrotto le forniture elettriche. I danni causati alle condotte idriche e ai pozzi, alle stazioni di smaltimento dei rifiuti fognari e di trattamento delle acque reflue, hanno ulteriormente aggravato il sistema idrico e fognario che era già sovraccarico a Gaza. La situazione attuale implica gravi rischi di salute pubblica per malattie veicolate dall acqua contaminata. Tale rischio aumenta durante la stagione invernale a causa delle piogge. Le ripercussioni per la salute dei bambini palestinesi sono serie. Ad ora l UNICEF: Interventi: in collaborazione con il WFP, sta utilizzando un sistema di buoni-acquisto - ad oggi, distribuiti a 14.000 famiglie (84.000 persone) vulnerabili (la maggior parte delle quali ha perso casa) - affinché possano acquistare acqua e prodotti igienici. L obiettivo è di raggiungere 50.000 famiglie. Più del 45% di questi buoni-acquisto sono utilizzati per prodotti per l igiene. sta sostenendo il Dipartimento pubblico delle risorse idriche per riparazioni d emergenza delle reti idriche e fognarie, fornendo fondi di emergenza. Al 2 ottobre, i fondi destinati dall UNICEF per tali interventi sono stati approssimatamene 325.000 dollari. sta supportando la distribuzione d'acqua potabile per uso domestico tramite autobotti nella città di Gaza e distribuendo 370 cisterne per la raccolta di acqua. Alla data del 12 ottobre, nella Striscia sono stati consegnati 4.453 metri cubi d acqua a circa 50.000 persone. sono state installate 14 stazioni per la fornitura di acqua potabile: 6 a Gaza, 5 a Khan Younis e 3 a Beit Hanoun, rifornendo 71.000 persone con acqua per uso domestico. ha distribuito circa 4.400 kit igienico-sanitari per adulti e 3000 per bambini, per un totale di circa 8.000

beneficiari. 1.206 famiglie hanno beneficiato delle riparazioni della rete idrica e fognaria. Sanità e Nutrizione Gli ospedali non danneggiati dai bombardamenti hanno continuato a funzionare con scarse risorse e posti letto limitati. Le strutture sanitarie mancano dei medicinali essenziali, di attrezzatura medica, di elettricità, di carburante per i generatori. I servizi medico-sanitari sono corrosi. Per sostenere il Ministero della Sanità nelle cure ai feriti, l UNICEF: dopo aver condotto una valutazione dei farmaci prioritari, vaccini, scorte di emergenza, è arrivato nella Striscia di Gaza il secondo carico di 90 tonnellate di scorte mediche e di farmaci essenziali per circa 136.120 pazienti, ricoverati presso strutture sanitarie. ha fornito le dosi necessarie per le vaccinazioni di routine in corso nei centri sanitari, coordinandosi con il ministero delle Sanità, con cui ha organizzato 10 workshop formativi sul programma vaccinazioni per la prevenzione delle epidemie. Sono stati consegnati 49.900 dosi di vaccini anti-penumococcico essenziale per immunizzare i bambini sotto i 5 anni contro il rischio di meningite e polmonite e 65.429 dosi di vaccino antipolio. ha coordinato, con il ministero della Sanità e altri partner, un intervento per offrire servizi sanitari maternoinfantili e cure neo-natali direttamente presso le case e i rifugi, raggiungendo un totale di circa 10.500 madri e i loro bambini dall inizio dell intervento. Per garantire un servizio più esteso stati formati 18 ulteriori operatori sanitari. in coordinamento con il Ministero della Sanità sta sostenendo attività di sensibilizzazione sul rischio di scoppi epidemici e relative pratiche salvavita da adottare: 1.710 uomini, 7.614 donne e 3.408 bambini hanno sinora partecipato a questi incontri informativi. sostiene attività di consultorio sull allattamento al seno per le madri sfollate presso i rifugi, raggiungendo alla data del 2 ottobre 8.159 madri. 3.000 poster con messaggi per prevenire il contagio di malattie sono stati stampati e distribuiti presso i rifugi di emergenza. Istruzione e partecipazione degli adolescenti Alla fine del conflitto, 187 scuole risultano danneggiate di cui 26 inagibili e 2 distrutte. Le scuole che, durante il conflitto, sono state usate come rifugi di emergenza richiedono interventi per essere rese nuovamente agibili. E necessario il rifornimento di materiali e suppellettili scolastici, poiché le scuole ne risultano parzialmente e/o del tutto carenti. 230.000 bambini hanno iniziato l anno scolastico nelle scuole pubbliche il 14 settembre; 3 settimane più tardi rispetto al regolare inizio previsto per il 24 agosto, a causa del conflitto. L UNICEF e il ministero dell Istruzione palestinese sostengono la campagna Back to School. Per garantire il diritto all istruzione e il ritorno a scuola ai bambini e agli adolescenti della Striscia di Gaza, nell ambito di questa campagna l UNICEF sta: coordinando le organizzazioni partner per il settore di intervento Istruzione. coordinando l intervento di ingegneri per la riparazione degli edifici scolastici danneggiati e tecnici per la rimozione degli ordigni inesplosi. Sono in atto le riparazioni dei 26 edifici inagibili. Il ministero dell Istruzione ha assegnato la riparazione di altre 18 scuole all UNICEF. provveduto alla completa pulizia e disinfestazione dei 27 edifici scolastici statali usati come rifugi di emergenza durante i combattimenti e riabilitandoli. Ha distribuito 130.000 zaini, 139.563 kit per la scuola, 623 kit per attività ricreative più kit di primo soccorso e altri rifornimenti per gli insegnanti (395 kit per i maestri) e suppellettili per la scuola. Distribuiti 10.000 buoni-acquisto per le famiglie dei bambini più vulnerabili, per l acquisto di grembiuli e scarpe. organizzando attività di sostegno psicosociale e socio-ricreative specifiche per 230.000 bambini e adolescenti inseriti come parte dei programmi scolastici. Ad oggi circa 50.000 ne hanno usufruito. formando il personale scolastico con appositi training su supporto psicosociale ed educazione alla pace; sono stati formati circa 12.000 addetti tra cui: direttori, insegnanti, operatori psicosociali e supervisori per portare avanti programmi di supporto psicosociale e attività ricreative nelle scuole. Ha organizzato corsi di recupero scolastico per 10.00 bambini e adolescenti.

III. FONDI NECESSARI Fondi necessari per l emergenza nello Stato di Palestina (luglio - dicembre 2014) L'UNICEF ha rivisto i suoi obiettivi - dopo la dichiarazione del cessate il fuoco illimitato il 26 agosto e alla data del 9 settembre ha stimato necessari 39.878.297 dollari per rispondere ai bisogni umanitari nello Stato di Palestina nel corso dell ultima parte del 2014. A fronte dei fondi finora ricevuti - solo circa 6 milioni alla data del 12 ottobre - l UNICEF necessita di 33,7 milioni di dollari, essenziali per mettere in grado l UNICEF di proseguire i programmi umanitari, inclusa l erogazione di assistenza medica d emergenza, servizi idrici e igienico-sanitari, di istruzione e protezione dell infanzia. Grazie alla generosità dei donatori italiani ad oggi l UNICEF Italia ha trasferito 156.637 euro per l emergenza Gaza. Settori di intervento Fondi necessari Appello Umanitario 2014 ($ usa) Sanità e nutrizione 4.729.536 Acqua e Igiene 11.876.216 Protezione dell infanzia 5.093.875 Istruzione 17.313.401 Guida e coordinamento dei Cluster Groups 865.269 TOTALE 39.878.297 www.unicef.it - programmi@unicef.it cpp. 745.000