COMUNICATO STAMPA QUADRO DEGLI INTERVENTI



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Transcript:

COMUNICATO STAMPA QUADRO DEGLI INTERVENTI L Autorità interviene con due provvedimenti in materia di servizio universale nelle comunicazioni elettroniche Il Consiglio dell Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Angelo Marcello Cardani, ha adottato, nella seduta del 24 marzo, due importanti decisioni in materia di servizio universale nelle comunicazioni elettroniche. Le norme europee e nazionali disciplinano il servizio universale anche nel contesto di apertura alla concorrenza. La ratio dell'obbligo di servizio universale è fungere da rete di sicurezza sociale nel momento in cui le forze di mercato non riescono, da sole, ad offrire a particolari categorie di consumatori e utenti (in particolare a coloro che abitano in zone remote a bassa densità di popolazione, che vivono in condizioni di disabilità, che percepiscono bassi redditi familiari) l accesso non oneroso a servizi di base. Pertanto la legislazione vigente (Capo IV, Sezione I del Codice delle comunicazioni elettroniche) prevede che tutti gli utenti finali abbiano accesso, dalla propria abitazione (postazione fissa) e su tutto il territorio nazionale (universalità della rete), alle comunicazioni vocali e alla trasmissione di dati, come ad es. un "accesso efficace a internet", minimizzando le distorsioni

generate dalle dinamiche di mercato sull accesso universale ai servizi. Fino al 2009 la normativa europea limitava l'accesso efficace a internet alle trasmissioni di dati in banda stretta, ma, con l adozione del pacchetto telecomunicazioni del 2009, la disciplina consente agli Stati membri la flessibilità di definire, se necessario, a livello nazionale le velocità di trasmissione dati, includendo eventualmente le velocità permesse dalla banda larga. Alcuni Paesi europei hanno già adottato una legislazione che include la banda larga negli obblighi di servizio universale nazionali. La normativa italiana sul servizio universale, in coerenza con la disciplina europea, non specifica la tecnologia da utilizzare per fornire tali servizi di base e li limita (per ora) alla rete fissa tradizionale (a banda stretta e da postazione fissa), implicitamente ritenendo, il legislatore, che l offerta di servizi in mobilità e la banda larga non soddisfi tutti i criteri che individuano la necessità di erogazione di un servizio universale. Al fine di conseguire gli obiettivi di una rete in sicurezza o di inclusione sociale (disponibilità, convenienza e accessibilità del servizio) la legge impone alla società Telecom Italia (impresa designata ai sensi dell art. 58 del Codice) l'obbligo di fornire i servizi di base su tutto il territorio nazionale.

L Autorità vigila sul rispetto degli obiettivi finalizzati a eliminare il rischio di esclusione sociale dal servizio minimo garantito e intraprende, laddove opportuno, misure correttive. In questo quadro normativo e regolamentare, l Autorità ha adottato due importanti decisioni: una finalizzata ad assicurare l obiettivo di inclusione sociale della rete e dei servizi di base vigenti, potenzialmente minacciata dalle modifiche tariffarie annunciate da Telecom Italia; l altra orientata a svolgere l analisi del mercato e la verifica delle condizioni tecniche ed economiche necessarie a valutare l opportunità di migliorare la qualità minima garantita del servizio di accesso ad Internet da ricomprendere nel servizio universale, nella prospettiva, che pure emerge con forza a livello europeo, di una nuova cittadinanza digitale.

COMUNICATO STAMPA L Autorità blocca la modifica delle tariffe telefoniche del servizio di base proposta da Telecom Italia (Delibera n. 112/16/CONS) Con la delibera 112/16/CONS, relatore del provvedimento il Commissario Francesco Posteraro, l Autorità ha approvato un provvedimento di diffida nei confronti di Telecom Italia in qualità di soggetto designato alla fornitura del servizio universale con riferimento alla modifica dei prezzi dei servizi telefonici degli abbonati Consumer alla linea tradizionale (offerta TIM Consumer Voce a partire dal 1 aprile). L aumento del 300% del prezzo delle chiamate nazionali da linea tradizionale, in parte componenti del servizio universale, non appare giustificato da condizioni economiche generali, quali l andamento dei prezzi al consumo o l aumento del potere di acquisto degli italiani. Al tempo stesso un aumento così consistente, che va a sommarsi all aumento della componente canone mensile degli ultimi tre anni, presenta un alto rischio di esclusione sociale dalla c.d. rete di sicurezza, il cui accesso e altri servizi di base sono sottoposti agli obblighi di servizio universale. Il rischio è ulteriormente aggravato dalla circostanza che

l offerta è estesa a tutti gli abbonati consumer, inclusi gli utenti a basso reddito. Contestualmente l Autorità ha avviato, ai sensi degli artt. 53 e 59 del Codice, un procedimento volto a determinare il metodo più efficace e adeguato per garantire, anche in prospettiva, la fornitura dell accesso alla rete di sicurezza sociale e dei servizi minimi del servizio universale, che dovranno assicurare ai cittadini-utenti disponibilità, convenienza e accessibilità, quali condizioni necessarie per l inclusione sociale. Le attività dell Autorità per la determinazione delle tariffe accessibili del servizio universale potranno coordinarsi, in una visione più ampia e generale della tematica, con l analisi delle condizioni qualitative di fornitura e con lo studio, già avviato, sulle tariffe e caratteristiche tecniche di offerta dei servizi di base agli utenti in condizioni di disagio economico, sociale e di disabilità.

COMUNICATO STAMPA Riesame della qualità del servizio di accesso a Internet nel servizio universale (Delibera 113/16/CONS) Con la delibera 113/16/CONS, relatore del provvedimento il Commissario Antonio Nicita, l Autorità ha deliberato l avvio di un istruttoria ad evidenza pubblica e con il contributo del mercato e di tutti i soggetti interessati, volto a introdurre l offerta di connessione a banda larga tra gli obblighi del servizio universale. Ad oggi Telecom Italia è l operatore incaricato di fornire il servizio universale e l attuale ambito di applicazione del servizio universale si basa, in Italia, su una connessione dati, necessaria per l accesso a Internet, a banda stretta (ad esempio mediante modem a 56 kbps), un livello evidentemente non più in linea con i fabbisogni minimi della popolazione servita. La consultazione pubblica avviata dall Autorità affronta un tema di estremo rilievo, oggetto di dibattito e approfondimento da parte di diverse Autorità di regolamentazione in Europa, con riferimento al contenuto del servizio universale, ovvero all opportunità di includervi l obbligo di fornitura di un accesso alla rete dati a banda larga, che tenga conto delle tecnologie ampiamente (oltre

90% delle abitazioni) disponibili e largamente (oltre 50%) utilizzate dalle famiglie. In tal caso, inoltre, la valutazione è funzionale a verificare il contributo dell accesso ad una rete di sicurezza a banda larga, a colmare il digital divide sul territorio nazionale, anche alla luce dei nuovi bisogni e opportunità offerti dall economia digitale. L analisi, dovrà tener conto non solo del rischio di esclusione sociale, ma anche delle potenziali distorsioni della concorrenza e dei possibili oneri non giustificati a carico del settore. Oltre all individuazione della banda minima di accesso a Internet, che dovrebbe essere garantita universalmente sul territorio, ulteriore ambito di interesse della consultazione è la determinazione del metodo più efficace e adeguato per garantirne la fornitura ad un prezzo accessibile e i relativi obiettivi qualitativi. Gli esiti della consultazione pubblica saranno trasmessi al MISE per le determinazioni di propria competenza. Roma, 1 aprile 2016