L impostazione dottrinaria del De rerum natura
LA LIBERAZIONE DALLA PAURA E DAL DOLORE: l obiettivo principale del poeta è quello di aiutare gli uomini ad ottenere un bene inestimabile, la serenità interiore (chiamata da Epicuro ataraxìa); ma questo non sarà raggiungibile se prima il lettore, a cui il poeta si riferisce con un tu generico, non saprà liberarsi dalle passioni e dalle paure che funestano la sua esistenza, specialmente quelle della morte e degli dei. Tutta la nostra vita è condizionata da questo stato d animo ansioso, provocato dal terrore che le divinità possano punirci se abbiamo trascurato qualcosa nel loro culto o abbiamo compiuto un empietà. E questa paura va al di là della morte, perché anche nell oltretomba l uomo teme di subire castighi e punizioni per la condotta che ha tenuto nella vita terrena. GLI DEI VIVONO NEGLI INTERMUNDIA: gli dei esistono, ma vivono beati negli intermundia, immuni dalle passioni e dalle miserie umane e non si occupano di noi. Tutti i disastri e le catastrofi naturali e le epidemie non sono da imputarsi alla volontà divina, perché anche questi fenomeni hanno un origine materiale, dipendono cioè dalle modalità di aggregazione degli atomi e dall interazione tra di essi.
POLEMICA CONTRO LE SUPERSTIZIONI: la concezione fortemente materialistica di Lucrezio porta con sé una forte critica a tutte le forme di superstizione, tra cui la religione tradizionale, che ha spinto gli uomini a compiere atti empi e scellerati (sacrificio di Ifigenia). L avvento di Epicuro e della sua dottrina ha permesso di liberare gli uomini dall angoscioso e inutile timore degli dei. CONTRO LA PAURA DELLA MORTE: come non sono da temere gli dei, così non è nemmeno da temere la morte, che in null altro consiste se non in una disgregazione degli atomi da cui siamo formati e questa disgregazione riguarda anche la nostra anima, che è formata da atomi e che quindi dopo la nostra morte si dissolverà. Di qui deriva anche la polemica di Lucrezio contro i racconti mitologici concernenti immaginari supplizi e sofferenze da scontare nell Ade dopo la morte, che per lui altro non sono se non favole per bambini create dalla fantasia dei poeti. Tuttavia il continuo insistere da parte del poeta circa la vanità del timore della morte fa pensare che di quel timore egli sia la prima vittima e che il disperato tentativo di vincere questa sensazione sia al centro della sua esistenza, certamente problematica proprio dal punto di vista degli stati d animo e dell equilibrio psichico, come gli accenni di San Gerolamo fanno presumere.
CONDANNA DELLE PASSIONI: la scelta più consona alla natura del sapiente è quella di vivere in disparte e di cercare in sé la propria realizzazione, secondo quanto aveva insegnato il maestro Epicuro con il celebre precetto λάθε βιώσας vivi nascosto). Anche la passione amorosa è nociva e distruttrice, perché crea un desiderio sempre insoddisfatto che di fatto impedisce il raggiungimento della tranquillità dell animo. ESASPERATO RAZIONALISMO: è la RAGIONE che deve guidare il pensiero e l azione di ciascuno di noi: solo quando avremo compreso, liberandoci da tutti gli errori e i turbamenti che attanagliano il nostro animo, le leggi eterne dell universo e della nostra esistenza, giungeremmo alla perfetta ataraxìa. La felicità non è quindi un dono divino, ma una strenua lotta contro le paure e le passioni e questa lotta è condotta mediante lo strumento della ragione, che soltanto l uomo possiede. Il poeta razionalizza anche il mito e gli eventi prodigiosi, apparentemente inspiegabili. Tutti questi fenomeni vengono fatti dipendere in Lucrezio da cause puramente fisiche e contingenti come il moto degli atomi.
TEORIA SULL EVOLUZIONE DELL UOMO: la concezione razionalistica del mondo e della sua storia ha condotto il poeta a un ingegnosa teoria evoluzionistica che ne fa un precursore di Darwin. Il genere umano, così come è descritto nella sua evoluzione nel libro V, ha raggiunto tutte le sue conquiste e le sue invenzioni non per intervento divino, ma per necessità: è stata infatti la volontà di sfuggire agli assalti delle fiere selvatiche a suggerire agli uomini primitivi l idea di costruire le capanne e poi le abitazioni e, allo stesso modo, ogni altra scoperta, ha alla base la necessità di migliorare le proprie condizioni di vita. PESSIMISMO E OTTIMISMO: nell opera di Lucrezio vi è una continua alternanza di luci e ombre, e non raramente sono queste ultime ad avere maggiore rilievo drammatico; ma la concezione globale della vita che vi troviamo non può definirsi pessimistica, perché l uso corretto della ragione consente all uomo di nutrire sempre una speranza, di avere di fronte a sé un orizzonte che non è mai totalmente chiuso. Anzi, quanto più difficile e irta di ostacoli è la vita umana, tanto più ammirazione suscita la razionalità del sapiente, che riesce comunque a trionfare malgrado tutti gli ostacoli che la natura precaria dell esistenza continuamente gli frappone.