PATRIMONIO CULTURALE TERRITORIALE



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DISO PATRIMONIO CULTURALE TERRITORIALE Si richiede di verificare la bontà delle informazioni e di suggerire eventuali beni territoriali che fossero sfuggiti al censimento. Palazzo Baronale Miglietta All indirizzo http://siticloud-sudsalento.blogspot.it/ è possibile consultare il censimento del patrimonio culturale territoriale anche dal punto di vista della esatta posizione dei PUNTI D INTERESSE sul territorio e la loro documentazione fotografica. L Amministrazione potrà consegnare ad Area Vasta Sud Salento altra documentazione fotografica, vecchie foto, rilievi, ecc 1

. I punti rilevati nel territorio comunale di Diso sono i seguenti: nome text street Città di Diso Secondo alcuni il toponimo Diso deriverebbe da 'Dizos', ovvero fortificazione in lingua messapica, ma le prime attestazioni risalgono al pieno medioevo, quando apparteneva alla contea di Castro. Nel corso del XVII secolo, con la rovina di Castro, Diso si ingrandì e ospitò anche la comunità monastica francescana. Con l'abolizione della feudalità del 1809, a Diso furono accorpate Marittima e Castro; nel 1977 Castro divenne comune autonomo. Borgo di Marittima Contrada Acquaviva Menhir Vardare Torre Capolupo Il borgo di Marittima risulta essere più popolosa del comune capoluogo Diso. La prima attestazione risale al 1277 quando era infeudata a un tale Rubeo de Soliaco. Appartenne poi alla contea di Castro e subì il saccheggio del 28 luglio 1537. Contrada Acquaviva, con una insenatura mozzafiato, costituisce l'insediamento sul mare nel comune di Diso. Menhir Vardare, scoperto nel 1980 dal prof. Giovanni Cosi, prende il suo nome dal fondo in cui è situato. Alto 1,73 metri, presenta una superficie corrosa con due croci graffite sul lato est; si trova una canaletta con una buca, probabile sede di una croce. Un'altra buca e una croce incisa si trovano sul lato a ovest del braccio verticale. Torre Capolupo, dal cognome di un suo caporale, è posta in una posizione panoramica, dominando lo specchio di mare da Castro a Leuca. E una delle tante torri costiere cinquecentesche di vedetta contro gli assalti dei pirati turchi. Attualmente è di proprietà privata. Piazza Principe Umberto - Marittima Via Litoranea Via delle Vardare Via Torre Capolupo 2

Torre di Alfonso Palazzo baronale Miglietta Palazzo Vecchio baroni Miglietta Chiesa SS. Filippo e Giacomo Chiesa Immacolata Chiesa S. Francesco Inizialmente le torre erano cinque, ora ridotte a quattro: torre di Alfonso su via Benvenuto Cellini, forse la più interessante, a base quadrata e con larghi sbalzi agli spigoli, è ingentilita dal cordolo e da una balconata che adorna la facciata superiore. Il Palazzo Baronale risale al 1875 e affianca la torre di Alfonso. Presenta un prospetto inferiore scandito da una serie di finestre mentre l'ordine superiore è coronato da una merlatura e diviso da una balconata. Palazzo Vecchio risale al XVIII secolo, precisamente al 1745, e fronteggia all'altro palazzo Miglietta. E' questa una costruzione più modesta, ma con lo stemma gentilizio sul portale. Ricostruita nell'arco di dieci anni, dal 1758 al 1768, la Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo si presenta aggettante nel suo corpo centrale, delimitato da lesene. L'interno, a croce latina, custodisce diversi altari edificati nella seconda metà del XVIII secolo e le due statue dei santi Filippo e Giacomo. Interessanti le tele del coro e della controfacciata. Il campanile, lesionato durante l'uragano del 1832, fu ricostruito nel 1903. La Chiesa della Madonna Immacolata fu edificata nel 1664, quando era Vescovo di Castro Mons. Annibale Sillano da Crotone, come indica lo stemma sulla facciata tra il finestrone e il portale. L'interno conserva alcune tele del ciclo mariano e la tela della Vergine Immacolata datata 1668. L'adiacente convento, oggi municipio, fu costruito tra il 1614 e il 1619, mentre la chiesa di S. Francesco fu terminata nel 1658 e seguì le vicende del convento con la relativa soppressione. La chiesa, restaurata e riaperta al pubblico solo nel 1961, presenta una facciata decorata da stucchi eseguiti nel 1773, mentre l'interno è suddiviso in due navate. L'interno, essendo stata oggetto di saccheggio, conserva ben poco dell'arredo originario, tra cui una tela di S. Francesco sull'altare maggiore. Piazza Carlo Alberto Via Filippo Bottazzi Piazza Municipio Cappella S. Oronzo Annesso al seicentesco palazzo De Blasi, la Cappella di S. Oronzo, edificata nel 1658, con una copertura a stella 'alla leccese' si presenta ad aula unica dove si conservano pregevoli affreschi. All'interno vi è anche un affresco del santo titolare di epoca più tarda all'edificazione. Dopo un lungo periodo, durante il quale la cappella veniva aperta al culto solo il 26 Agosto di ogni anno per i festeggiamenti in onore di S Oronzo, le funzioni religiose sono riprese regolarmente. Chiesa S. Sisinnio La chiesetta dedicata a S. Sisinnio fu ricostruita dopo l'uragano del 10 Settembre 1832, ma le origini risalirebbero al XVI secolo. L'edificio si presenta con linee semplici, munita da una bifora in facciata, mentre all'interno è custodito un altare nel presbiterio. Piazza S. Oronzo Via Castro Chiesa S. Vitale Santuario Madonna di Costantinopoli ed ex convento Cappella di S. Maria ad Nives Seno Acquaviva Punto panoramico Capolupo Rifatta più volte nei secoli XVI e XVIII, la Chiesa di S. Vitale assume la forma attuale agli inizi del 1900 su progetto dell arch. Filippo Bacile di Spongano. L'edificio presenta una facciata semplice sormontato dalle pitture di S. Vitale al centro e di S. Valeria e dei SS. Gervasio e Protasio ai lati. L'interno è a tre navate, con la tela del santo titolare sull'altare centrale. Il Convento dei Cappuccini fu edificato nel 1619, con rimaneggiamenti settecenteschi, mentre il Santuario della Madonna di Costantinopol, di stile francescano, risale al 1610 e solo successivamente fu arricchita di stucchi, decori, intagli e fiori secondo lo stile barocco. Il nome del santuario si deve al rinvenimento dell icona su pietra leccese della Madonna detta di Costantinopoli, ora sull altare maggiore. Altre tele ornano l'interno, tra cui l'immacolata e S. Francesco. La Cappella di S. Maria ad Nives è collocata in un piccolo, ma rigoglioso querceto a 300 m circa a nord del paese. Questa piccola cappella, di proprietà della famiglia Bottazzi (ora Libonati) è la piu' antica tra le chiese e cappelle oggi esistenti a Diso, infatti la sua edificazione è anteriore al Seicento. Seno Acquaviva è una insenatura, nella marina di Diso, presenta una veduta d'insieme spettacolare, animata dalla presenza del canale del bosco. Dal punto panoramico Capolupo è possibile vedere l'area di Tricase a Sud e una splendida panoramica di Castro a Nord. Via Conciliazione Via Convento - Marittima Via delle Vardare Via Litoranea Via Torre Capolupo 3

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