Roma e Città del Vaticano



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Roma e Città del Vaticano Guide Verdi d Italia Dal Circo Massimo alle gallerie del MAXXI, il silenzio delle basiliche e il chiasso dei rioni. Mondi, epoche: l eternità che si rinnova Touring Club Italiano

SOMMARIO Indice delle carte e delle piante 7 Come consultare la guida 8 PREPARARE IL VIAGGIO Da non perdere 12 Notizie utili 14 Il Foro di Augusto POPOLI CULTURE AMBIENTE Ambiente, popolazione, economia 32 Roma nella storia 35 Cronologia essenziale 46 Roma nell archeologia e nell arte 47 Dal Grand Tour all altra Roma dei giovani scrittori 59 Breve glossario dei termini artistici 61 Box: Vaticano, uno Stato dentro la città, pag. 34; Giubileo e pellegrinaggio da Bonifacio VIII a papa Francesco, pag. 41; Cronologia essenziale del rinascimento a Roma, pag. 51; Itinerario dei capolavori romani, pag. 55; La grande moschea, pag. 58; La Roma di Pasolini, pag. 60 ITINERARI DI VISITA La Grande (e piccola) Bellezza 64 Box: Roma: consigli e servizi, pag. 67 1 La città storica 68 L Arco di Costantino e il Colosseo S. Carlo ai Catinari Il parco di Villa Celimontana 4 Profilo dell area 68 La visita 69 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio 70 1.2 I Fori e il Palatino 82 1.3 Dal Colosseo al polo lateranense 97 1.4 Nel Ghetto: da piazza Bocca della Verità a piazza Venezia 104 1.5 Dall Aventino al Celio 112 1.6 Al Testaccio e lungo la via Ostiense 117 1.7 Il rione Monti e l Esquilino 123 1.8 San Lorenzo e la Città Universitaria 130 Box: Come muoversi nella città storica, pag. 69; Sul Campidoglio, alle origini della Città Eterna, pag. 74; Musei Capitolini: informazioni, orari e servizi, pag. 76; Fori e Palatino: informazioni, orari e servizi, pag. 83; Foro Romano: visita breve, pag. 89; Colosseo, pag. 99; Pub, enoteche, caffè: la notte ai piedi del Celio, pag. 94; Memorie storiche attorno a S. Giovanni in Laterano, pag. 103; Spuntini al Ghetto, pag. 106; Gli ebrei di Roma, pag 108; Ben Hur e i suoi eredi, pag. 113; Testaccio, a passeggio nel Village della capitale, pag. 117; Giovanna Marini e la trascrizione della memoria, pag. 119; Ostiense, viaggio tra i simboli della contemporaneità, pag. 121; Eataly, la qualità in mostra,

TOP 5 ROMA Shopping romano pag. 28 Vedute di Roma pag. 65 Trattorie romane pag. 71 Tavoli con vista pag. 105 Roma sotterranea pag. 114 Negozi della tradizione pag. 147 Canzoni romane pag. 153 Gelaterie pag. 163 Mercati di Roma pag. 178 Pizzerie di Trastevere pag. 212 Pizzerie romane pag. 267 Locali & Musica pag. 280 pag. 123; Monti, gli angoli nascosti dell antica Suburra, pag. 124; A tavola nel palazzo, pag. 126; Museo Nazionale Romano, pag. 129; Lirica e balletto a Roma, pag. 132; Sapori dal mondo all Esquilino, pag. 136; Pellegrinaggio cineletterario al Pigneto, pag. 137; Uno sguardo lungo la via Casilina, pag. 138; Pizza e cioccolata a San Lorenzo, pag. 139; Il giro delle Sette Chiese, pag. 140 Museo Borghese, il Bacchino di Caravaggio 2 Il cuore del barocco 141 Profilo dell area 141 La visita 142 2.1 Da piazza del Popolo a piazza Venezia 143 2.2 Da piazza del Collegio Romano a Trinità dei Monti 155 2.3 Il Corso, Campo de Fiori, via Giulia 172 2.4 Dal Quirinale a porta Pia 180 2.5 Da piazza dei Ss. Apostoli a porta Pinciana 186 2.6 Villa Borghese e Valle Giulia 192 2.7 Il quartiere Flaminio: da piazza del Popolo al Foro Italico 201 Box: Come muoversi nell ansa barocca, pag. 142; Tridente, museo urbanistico en plein air, pag. 144; Guida ai luoghi del potere politico, pag. 151; Le inondazioni del Tevere, pag. 156; Presepi in piazza Navona, pag. 160; Le statue parlanti, pag. 162; Un caffè all Arco della Pace, pag. 164; Memorie inglesi a Roma, pag. 168; Villa Medici, pag. 171; La Compagnia di Gesù, pag. 173; Scuderie del Quirinale, pag. 181; Cambio della guardia, pag. 182; La Roma di Paolo Sorrentino, pag. 185; Le monete della fontana, pag. 188; La Roma di Federico Fellini, pag. 190; Il vecchio cinema Topolino, pag. 193; Museo e Galleria Borghese, pag. 194; Galleria nazionale, pag. 197; Museo na- L interno del MAXXI Palazzi Vaticani, il cortile della Pigna La basilica di S. Pietro 5

5 Città del Vaticano 230 Una via di Trastevere zionale Etrusco, pag. 200; Passeggiata ai Parioli, pag. 202; La pista ciclabile del Tevere, pag. 206 3 Trastevere e Gianicolo 207 Profilo dell area 207 La visita 207 3.1 Trastevere 209 3.2 Il Gianicolo 218 Box: Cantautori romani dal Folkstudio all hip hop, pag. 208; Santa Cecilia e la musica, pag. 211; Domenica a Porta Portese, pag. 213; Trastevere al cinema, pag. 214; Panorami e memorie passeggiando sul Gianicolo, pag. 219; La Costituzione della Repubblica Romana, pag. 221; Francesco De Gregori, per le strade di Roma, pag. 222 4 Borgo e Castel S. Angelo 223 Profilo dell area 223 La visita 223 I luoghi della visita 224 Box: A spasso nel quartiere Prati, pag. 229 Profilo dell area 230 Uno Stato sovrano a Roma 230 Dall ager Vaticanus alla Città del Vaticano 231 Il Vaticano fuori dai musei 232 La visita 232 5.1 Il complesso di S. Pietro 233 5.2 I Musei Vaticani 239 Box: La Roma di Nanni Moretti, pag. 231; Un obelisco in Vaticano, pag. 233; S. Pietro: orari, informazioni e servizi, pag. 234; Musei Vaticani: visita breve, pag. 244; Cerimonie nella Sistina, pag. 249; Giardini Vaticani: meditazioni in cammino, pag. 251 6 Le vie consolari 252 Profilo dell area 252 La visita 252 6.1 Lungo l Appia Antica 253 6.2 L Eur 262 6.3 Ostia e Fiumicino 268 6.4 Lungo le vie Nomentana e Salaria 278 6.5 La via Tiburtina e Tivoli 281 Box: In bicicletta sull Appia Antica, pag. 255; Big City Life: street art a Tor Marancia, pag. 258; Appia Nuova: nel Parco delle Tombe della via Latina, pag. 261; Zerolandia: le Periferie di Renato Zero, pag. 262; All Eur i grattacieli più alti di Roma, pag. 264; Ostia Antica, pag. 269; Picnic a Castel Fusano, tra storia e spiagge, pag. 275; I mondi di Cinecittà: Roma capitale del cinema, pag. 276; Ville di Tivoli, pag. 284; Sui sentieri dei Monti Lucrètili, pag. 286 Indice dei luoghi 287 Referenze iconografiche 296 ATLANTINO DELLA CITTÀ Quadro d unione 297 Indice delle vie e delle strade 332 6 L Appia Antica

INDICE DELLE CARTE E DELLE PIANTE Atlantino della città Quadro d unione 297 Roma: pianta d insieme 298-299 Roma/1 300-301 Roma/2 302-303 Roma/3 304-305 Roma/4 306-307 Roma/5 308-309 Roma/6 310-311 Roma/7 312-313 Roma/8 314-315 Roma/9 316-317 Roma/10 318-319 Roma/11 320-321 Roma/12 322-323 Roma/13 324-325 Roma/14 326-327 Roma/15 328-329 Roma/16 330-331 Carte territoriali e tematiche Roma: la città entro le Mura Aureliane, nel risguardo anteriore Le due stelle del Touring 13 Lungo l Appia Antica 256-257 Ostia e Fiumicino 268 Foro Italico 205 Castel S. Angelo e il mausoleo di Adriano 226 La basilica di S. Pietro 235 La basilica di S. Pietro, i Palazzi Vaticani sede dei Musei e la Città del Vaticano 240-241 Terme di Caracalla 254 Tivoli 283 Veduta da Castel S. Angelo Piante di edifici, aree archeologiche e città Musei Capitolini 77 I Fori e il Palatino 82-83 Area archeologica del Foro Romano 88-89 Area archeologica del Palatino 94-95 La basilica di S. Maria degli Angeli nelle Terme di Diocleziano 128 Basilica di S. Lorenzo fuori le Mura 139 Il Pantheon 158 Il Pantheon L Isola Tiberina 7

DA NON PERDERE ** LE DUE STELLE DEL TOURING Le due stelle del Touring Club Italiano, che tradizionalmente segnalano luoghi, monumenti, ambienti e opere d arte, sono una sorta di certificato di garanzia della meta di visita e nel contempo offrono al viaggiatore una rapida ricognizione sui tesori da non perdere. Questi possono accogliere oggi una gamma più ampia di eccellenze aperta ai beni cosiddetti immateriali, che abbraccia a tutto tondo l offerta turistica di una località: dall enogastronomia alle feste e al folclore, dall escursione all aria aperta al panorama. In molti casi sono tesori rinomati e riconosciuti in tutto il mondo (come i Patrimoni dell Umanità tutelati dall Unesco, segnalati dal simbolo ), ma spesso riveliamo al viaggiatore anche autentiche perle, poco note o dimenticate. Le due stelle non esauriscono ovviamente l elenco delle eccellenze: nella guida si trovano numerosi altri punti di grande interesse, contrassegnati da una sola stella. Nel loro insieme costituiscono i tesori che il Touring valorizza per richiamarne sia l interesse turistico e culturale, sia la necessità di una particolare attenzione e tutela. 1 Panorama dal Vittoriano**, pag. 73 2 Piazza del Campidoglio**, pag. 74 3 Musei Capitolini**, pag. 76 4 Colonna Traiana**, pag. 83 5 Foro Romano**, pag. 87 6 Arco di Settimio Severo**, pag. 89 7 Arco di Tito**, pag. 92 8 Palatino**, pag. 93 9 Colosseo**, pag. 98 10 Arco di Costantino**, pag. 99 11 S. Clemente**, pag. 100 12 Teatro di Marcello**, pag. 106 13 Isola Tiberina**, pag. 108 14 Centrale Montemartini**, pag. 120 15 Ostiense, viaggio tra i simboli della contemporaneità**, pag. 121 16 Chiostro di S. Paolo fuori le Mura**, pag. 122 17 Monti, gli angoli nascosti dell antica Suburra**, pag. 124 18 Mosè di Michelangelo** in S. Pietro in Vincoli*, pag. 125 19 S. Maria degli Angeli e dei Martiri**, pag. 127 20 Museo Nazionale Romano**, pag. 129 alla Crypta Balbi**, pag. 111 alle Terme di Diocleziano**, pag. 129 a palazzo Massimo alle Terme**, pag. 130 a palazzo Altemps**, pag. 165 12 21 S. Maria Maggiore**, pag. 132 22 Cappella di S. Zenone** in S. Prassede*, pag. 134 23 S. Lorenzo fuori le Mura**, pag. 139 24 Piazza del Popolo**, pag. 143 25 S. Maria del Popolo**, pag. 144 26 Ara Pacis Augustae**, pag. 148 27 Colonna di Marco Aurelio**, pag. 150 28 Galleria Doria Pamphilj**, pag. 154 29 Cappella Carafa** in S. Maria sopra Minerva*, pag. 156 30 Pantheon**, pag. 157 31 Dipinti di Caravaggio** in S. Luigi dei Francesi*, pag. 158 32 Piazza Navona**, pag. 160 Fontana dei Fiumi**, pag. 161 S. Agnese in Agone**, pag. 161 33 Madonna dei Pellegrini di Caravaggio** in S. Agostino*, pag. 166 34 Piazza di Spagna**, pag. 169 Fontana della Barcaccia**, pag. 169 35 Scalinata della Trinità dei Monti**, pag. 170 36 Chiesa del Gesù**, pag. 172 37 Museo Barracco**, pag. 176 38 Palazzo Farnese**, pag. 177 39 Estasi di S. Teresa di Bernini** in S. Maria della Vittoria, pag. 183 40 Fontana di Trevi**, pag. 188

ROMA 41 Galleria nazionale d Arte antica di palazzo Barberini**, pag. 190 42 Museo e Galleria Borghese**, pag. 192 43 Galleria nazionale d Arte moderna e contemporanea**, pag. 197 44 Museo nazionale Etrusco di Villa Giulia**, pag. 199 45 Auditorium Parco della Musica**, pag. 202 46 MAXXI**, pag. 203 47 S. Cecilia in Trastevere**, pag. 210 48 S. Maria in Trastevere**, pag. 213 49 Villa Farnesina**, pag. 216 50 Panorami e memorie passeggiando sul Gianicolo**, pag. 219 51 Tempietto del Bramante** in S. Pietro in Montorio*, pag. 219 52 Ponte S. Angelo**, pag. 224 53 Castel S. Angelo**, pag. 225 54 Piazza S. Pietro**, pag. 233 55 Basilica di S. Pietro**, pag. 234 56 Musei Vaticani**, pag. 239 57 Terme di Caracalla**, pag. 253 58 In bicicletta sull Appia Antica**, pag. 255 59 Villa di Massenzio**, pag. 259 60 Tomba di Cecilia Metella**, pag. 260 61 Palazzo della Civiltà del Lavoro**, pag. 263 62 Scavi di Ostia Antica**, pag. 269 63 Mausoleo di S. Costanza**, pag. 279 64 Villa Adriana**, pag. 281 65 Villa d Este** e le cascate dell Aniene ** a Tivoli*, pag. 282 13

ITINERARI DI VISITA 63

La Grande (e piccola) Bellezza Come i suoi confini nel tempo e nello spazio, ogni discorso su Roma rischia di dilatarsi a dismisura. Finendo magari per essere soltanto un eco del già detto: una voce che si limita a calcare quelle di viaggiatori, testimoni, scrittori di ogni secolo e latitudine. Per parlare di Roma, bisogna affidarsi soprattutto all istante, all entusiasmo o alla delusione che suscita il suo paesaggio complesso. È l unico modo, il più ingenuo e insieme il più saggio. La sua eternità va rinnovata, resa viva e vitale: non contemplate, ascoltate. Qualcuno la definì la città più sonora del Mediterraneo: il frastuono del traffico, sì, ma anche piccole, inattese isole di silenzio. Il colpo di cannone che a mezzogiorno in punto risuona dal Gianicolo. Il concerto di campane. Le fontane, ancora, da qualche parte. Il cielo di Roma è davvero una cassa armonica. Gli storni, in autunno, che assaltano i platani dei lungoteveri. Le voci delle persone, disposte spesso alla confidenza, alla complicità, magari ironica, al racconto. Non contemplate, osservate: ruderi, chiese, migliaia di chiese, obelischi, tracce e segni di epoche diverse che convivono nella stessa piazza, allo stesso angolo di strada. Il fiume che la attraversa senza davvero dividerla. Il sotto-mondo fatto di catacombe, cripte, labirinti che fa risuonare i passi in superficie. Non contemplate, cercate: accanto all immancabile monumento, la strada piccola, quasi deserta; il quartiere appena fuori mano che rovescia l impressione di una città prigioniera del passato. Un esempio? Appena oltre la Piramide Cestia, che riavvolge all indietro la storia di duemila anni, si stende un quartiere che muta a vista d occhio. Le ferraglie cilindriche del Gazometro fanno da ponte tra ventesimo e ventunesimo secolo, vecchi capannoni industriali sono diventati teatri e locali alla moda, la zona del Porto fluviale carica d energia, writer provenienti da ogni parte del mondo ridanno vita alle facciate di vecchi palazzi. Non contemplate, chiedete: gli artigiani che resistono nel centro storico hanno storie incredibili, e un energia contagiosa. Tramandano da generazioni, inventano: impagliatori, falegnami, pasticceri, orologiai. Gli antichi mestieri sono ancora segnati nei nomi delle strade: Baullari, Sediari, Giubbonari, Chiavari, Leutari. Non contemplate, perdetevi. Il consiglio del grande critico tedesco Walter Benjamin vale per questa come per ogni grande città: «Ci vuole una certa pratica per smarrirsi come ci si smarrisce in una foresta». Roma, di cui tutto sembra così evidente le sue grandezze, i suoi limiti, riacquisterà così il dovuto mistero: per via di piccoli ponti o passaggi segreti, tratti esotici le palme in pieno centro, l invadente presenza dei gabbiani, quasi fosse un luogo di mare; scalinate nascoste che collegano non tanto strade, ma mondi, epoche. Roma è, sì, una reale macchina del tempo: fai il giro su te stesso al centro di piazza Venezia e per ogni metro sei in un tempo diverso. Dallo Una veduta di Roma con i ponti sul Tevere, l imbocco di via della Conciliazione e S. Pietro 64

TOP 5 VEDUTE DI ROMA 1 Piazza Cavalieri di Malta Dal portale del complesso monumentale dell Ordine si apre la più insolita e studiata veduta della capitale: il buco della serratura inquadra, tra filari di alberi, la veduta prospettica sulla cupola di S. Pietro. 2 Vittoriano La sommità è considerata il miglior belvedere del centro storico: strepitoso panorama a 360 sulla città, con l ansa del Tevere fino al Gianicolo e al Vaticano e, dal lato opposto, sull area archeologica del Foro Romano e del Palatino. 3 Piazzale Napoleone Sul Pincio, offre uno splendido panorama sulla sottostante piazza del Popolo e su tutta la città antica. 4 Piazzale Garibaldi Sul Gianicolo, regala uno spettacolo unico di Roma al tramonto e l emozione del colpo di cannone ogni giorno alle 12 in punto. 5 Monte Mario La terrazza sul colle garantisce la vista più ampia della città e fino ai Colli Albani. sfarzo dei Cesari al Rinascimento ai sogni di gloria di Mussolini, dallo splendore del Barocco al rigore della neonata Capitale d Italia. Ma non per questo Roma è una città immobile: si muove, invece, con passo di tartaruga. A guardare antiche mappe, la sua forma ricorda proprio una testuggine: il carapace pesa come l ingombrante passato, una sottile diffidenza verso il nuovo è nel suo spirito. E però lenta e guardinga Roma cammina, sicura di sé, da millenni, abituata a tutto. Anche chi non riesce ad amarla, ne riconosce la straordinarietà: Roma è troppo per me, confessava il dublinese Joyce, che la detestava. Ma va sempre a finire che gli stranieri la capiscono meglio: Federico Fellini, che arrivava da Rimini, non si è fermato alla Dolce Vita e al bagno di Anita nella Fontana di Trevi. In Roma (1972) è riuscito a infilare praticamente tutto: il traffico del Grande Raccordo Anulare e le scale di Santa Maria Maggiore, affollate di suore; i vecchi teatri di avanspettacolo, il volto di Anna Magnani; gli ingorghi e i ristoranti all aperto, d estate; i palazzi della politica; il ruvido e divertente cinismo dei romani; i lavori per la metropolitana eternamente bloccati da ulteriori reperti archeologici. Inesauribile, caotica, contraddittoria, Roma può essere descritta solo per lampi, per tessere. Le mie? I colori squillanti del mercato di Campo de Fiori o del nuovo Mercato Esquilino, a un passo da piazza Vittorio, un autentico esperimento di meticciato gastronomico e culturale. Le piccole vie e piazze del rione Monti. La vista da ponte Garibaldi, sopra l Isola Tiberina il fiume, i platani, S. Pietro in lontananza. In ogni stagione, c è una luce diversa, e speciale. Perché ha ragione il siciliano Andrea Camilleri, romano d adozione: Roma «non ha una tavolozza di colori uguale per tutti, ma ne ha tante quanti sono gli abitanti di sempre e i turisti di un giorno. E non solo: questi colori variano anche a seconda dell umore di chi si trova a osservarli. Ognuno infatti riceve da Roma una sorta di regalo personale». Aspettatevi il vostro, buon viaggio! Paolo Di Paolo 65

La Grande (e piccola) Bellezza La città entro le Mura Aureliane, le vie consolari, i rioni Il centro di Roma ha una disposizione vasta, complessa, stratificata, la cui progressiva scoperta è parte importante dell esperienza di visita. Lo attraversa il corso sinuoso del Tevere che a nord-est, nell area percorsa dalla via Salaria, riceve le acque dell Aniene. I famosi sette colli della tradizione Aventino, Campidoglio, Celio, Esquilino, Palatino, Quirinale e Viminale si trovano tutti a est del fiume ma varie altre alture movimentano la topografia della città: tra le altre, il Gianicolo e Monte Mario sulla riva destra del Tevere e il Pincio, che domina piazza del Popolo dai margini di Villa Borghese. Le Mura Aureliane, costruite dal 271 al 275 d.c. per difendere Roma dalle invasioni, poi restaurate e in alcuni tratti estese dai pontefici per proteggere i confini della loro cittàstato, continuano a circondare in Il ponte Fabricio verso l Isola Tiberina buona parte il cuore della capitale. L ampio spazio urbano di piazza Venezia è un buon punto di riferimento per orientarsi. Guardando a nord si ha di fronte il centro rinascimentale, chiamato dagli urbanisti ansa barocca. Verso sud, distano pochi passi i confini della grande area archeologica centrale che comprende i Fori Imperiali, il Foro Romano e il Palatino, con il Colosseo e i resti della Domus Aurea ai suoi margini. Ancora più a sud si raggiunge il Laterano, con la basilica di S. Giovanni. Partono da qui la via Appia Nuova e la via Tuscolana dirette verso l esterno della città (dove toccano anche Ciampino), mentre più a ovest da porta S. Sebastiano l Appia Antica esce a tagliare la campagna romana in un percorso archeologico-paesaggistico tra i più suggestivi. A est di piazza Venezia la città sale verso la stazione di Termini; più all esterno le vie consolari Nomentana e Salaria conducono fuori dalle mura agli ampi e popolosi quartieri Nomentano e Trieste. A ovest di piazza Venezia, infine, la direttrice di corso Vittorio Emanuele II separa il centro barocco dall area urbana più antica, che comprende piazza Farnese, via Giulia e Campo de Fiori. Al termine di corso Vittorio Emanuele II, oltrepassato il Tevere, si entra in un altro dei centri storici romani: il Vaticano, con la basilica di S. Pietro e i Musei Vaticani guardati a poca distanza da Castel Sant Angelo e dalle poche vie superstiti del rione Borgo. Più a nord, sempre sulla riva destra del Tevere si estende il quartiere Prati, che termina, ai piedi dell altura di Monte Mario, nell area sportiva del Foro Italico e dello Stadio Olimpico. Alla stessa altezza, sulla sponda opposta, si trova il quartiere Flaminio, qualificato dall Auditorium Parco della Musica e dal MAXXI, Museo nazionale delle Arti del XXI secolo, confinante con la grande area verde di Villa Borghese. Ancora sulla riva destra del fiume, oltre l isola Tiberina, si incontra il più popolare dei rioni romani, Trastevere, che tra piazze e vicoli si stende fino ai piedi dell altura del Gianicolo; si aprono qui i cancelli di villa Doria Pamphilj, un altra delle grandi aree verdi della capitale. Oltre il Grande Raccordo Anulare: le strade che portano a Roma In uscita dalla città, i tracciati della via Ostiense e di via Cristoforo Colombo piegano a ovest e dopo aver toccato l Eur conducono al mare di Ostia, agli scavi di Ostia Antica e a Fiumicino, con l aeroporto intercontinentale «Leonardo da Vinci». A sud si raggiunge l area collinare dei Castelli Romani, a est le montagne ai cui piedi sorge Tìvoli e a nord la regione dei laghi di Bolsena, Bracciano e Vico. Siamo ormai lontani dal Grande 66

Roma: consigli e servizi La vastità del centro di Roma, oltre alla densità e alla ricchezza delle mete di visita, impone delle scelte: impossibile vedere tutto, se si hanno a disposizione solo pochi giorni, e veramente difficile e faticoso vedere tutto a piedi. Passando dalla pianta della città alla realtà di piazze e di strade ci si rende conto presto di come anche solo l area centrale dove si trovano i Fori e le basiliche, i palazzi e i musei principali abbia un estensione fuori scala rispetto alle altre città italiane. È dunque il caso di organizzare gli spostamenti, se possibile, coi mezzi pubblici. La rete dei trasporti pubblici romani gestita da ATAC (www.atac.roma.it) comprende due linee di metropolitana, gli autobus, i tram e alcuni treni minori e permette, per ogni itinerario del centro, di trovare abbastanza facilmente alternative ai mezzi più affollati (come la 64 dalla stazione di Termini a S. Pietro): l ideale è munirsi di un biglietto giornaliero (o valevole per 2, 3, 7 giorni), ovvero sfruttare la libera circolazione offerta dalla Roma Pass. In città, l offerta di servizi non sempre è impeccabile. I cestini per i rifiuti, in particolare, sono rari e spesso straboccanti e al di fuori dei musei e delle principali aree archeologiche è difficile trovare una toilette quando serve: spesso si è costretti a ripiegare sui bar, dove basta mostrare un tratto gentile, però, per essere accolti con un sorriso. Nei paraggi di alcuni luoghi più turistici può capitare di essere avvicinati da guide vere o più probabilmente fasulle, improbabili centurioni, tassisti abusivi, esosi venditori di bibite e panini. È il caso di ricordare che esistono guide autorizzate e visite guidate ufficiali, che i biglietti sono in vendita nelle biglietterie e spesso prenotabili via internet, che i taxi hanno il tassametro e che in negozi di alimentari e supermercati i panini, l acqua e le bibite costano assai meno che dagli ambulanti di piazza Navona, del Colosseo o di Trinità dei Monti. Raccordo Anulare, l autostrada tangenziale che circonda la città intersecando le antiche vie consolari e in cui confluiscono le autostrade provenienti da nord (Milano- Bologna-Firenze), da sud (Reggio di Calabria-Napoli) e da altre zone dell Italia centrale (Civitavecchia e l Aquila). Il Grande Raccordo Anulare, o GRA, lungo 68 chilometri, in alcuni tratti si è trasformato in una via di comunicazione urbana a servizio di periferie in libera espansione. Lo tagliano le vie consolari che dal centro di Roma si dipanano a raggiera verso ogni angolo d Italia: la Cassia (un tempo tratto finale della via Francigena), diretta verso Bolsena e la Toscana; la Flaminia che unisce Roma ai luoghi francescani dell Umbria e prosegue verso l Adriatico; la Salaria che attraversa le colline della Sabina verso Rieti; la Tiburtina che segue il corso dell Aniene; la Casilina che corre verso sud attraversando la Ciociaria in direzione di Capua; l Appia che si dirige verso Benevento e la Puglia, costeggiando i Colli Albani. L Arco di Costantino sullo sfondo del Colosseo 67

1 La città storica Profilo dell area È il cuore di Roma e della sua storia millenaria: uno spazio vasto e stratificato che offre l opportunità di un autentico viaggio nel tempo, un percorso nella complessa realtà culturale e urbanistica della città. Nel raggio di pochi chilometri, è possibile muoversi dall area archeologica e monumentale la splendida Roma dei Cesari: i Fori, il Palatino, il Colosseo per raggiungere simboli imponenti della cristianità come la grandiosa basilica di S. Giovanni in Laterano; dalla michelangiolesca piazza del Campidoglio al Circo Massimo, la più ampia struttura sportiva di tutti i tempi, arena di corse di bighe nell antica Roma; dal Teatro di Marcello, dedicato dall imperatore Augusto al nipote, al Ghetto ebraico, con la Sinagoga affacciata sul fiume Tevere e sull Isola Tiberina. E ancora: a nord dei Fori, le vecchie case del suggestivo rione Monti, tra il palazzo del Quirinale e la basilica di S. Maria Maggiore, comunicano l atmosfera paesana di Roma; le grandi arterie di via Nazionale e via Cavour che salgono verso la più grande stazione d Europa, Termini, fanno invece da ponte fra le epoche: le vestigia della città antica e la capitale moderna, nata con l Unità d Italia. La scenografica piazza Venezia può essere un ottimo punto di partenza: un giro completo su se stessi basta ad attraversare oltre venti secoli in un minuto. Poche città al mondo, forse nessuna, permettono di passare spostando di pochissimo lo sguardo dal 46 a.c., anno in cui sorge il Foro di Cesare, al Novecento. Via dei Fori Imperiali si apre accanto al maestoso Vittoriano, con il suo bianco abbagliante, inaugurato nel 1925; la medievale basilica di S. Marco, fondata nel 336, convive con il rinascimentale palazzo Venezia, dal cui balcone, durante il ventennio fascista, si affacciava Benito Mussolini; i solidi palazzi ottocenteschi della mondana e commerciale via del Corso non fanno ombra ai 40 metri della Colonna Traiana, celebrazione dell Impero al suo culmine. Visto dall alto dalla sommità del Vittoriano, o dal Campidoglio questo archivio a cielo aperto della storia del mondo appare come una somma di cupole, archi, ruderi, torri merlate, arbusti, pini, con le tinte dominanti del bianco, del terra bruciata, del verde. Forse perché «la mano del tempo» come scriveva a metà Ottocento, proprio da Roma, l inglese John Ruskin «aggiunge grazia a tutto quello che l uomo costruisce», questa caotica convivenza di epoche non perde mai fascino. E non si può dire che resti ferma e congelata: il rumore del traffico a piazza Venezia spesso assordante la risveglia ogni giorno. Con un concerto di motori e clacson che sembra un richiamo al presente: il chiasso quotidiano che manifesta, fra tante, solenni tracce del passato, l essere vivi, e soprattutto vitali. 68

Come muoversi nella città storica Le mete descritte sono ben raggiungibili da ogni angolo della città: le linee A e B della metropolitana s incrociano a Termini; la B ha fermate al Colosseo, al Circo Massimo e alla Piramide. La linea C raggiungerà piazza Venezia, centro di capolinea e fermate di mezzi di superficie. Nell area archeologica centrale e nel Ghetto è consigliabile muoversi a piedi, mentre per dirigersi verso il Laterano si può utilizzare la metropolitana A o uno degli autobus diretti a San Giovanni. Il Testaccio comprende un area ristretta facilmente visitabile a piedi, ma per raggiungere S. Paolo fuori le Mura lungo la via Ostiense ci si può servire della metropolitana B (fermate Garbatella e San Paolo) o degli autobus diretti alla basilica. Anche per la visita del rione Monti si può iniziare a piedi e procedere poi coi mezzi pubblici che percorrono le direttrici di via Cavour (metropolitana B e diversi bus) e via Nazionale, dove transitano diverse linee dirette alla stazione di Termini. Le linee metropolitane A (fermata Termini) e B (fermata Castro Pretorio) servono il quartiere San Lorenzo, dove arrivano anche i bus da piazza dei Cinquecento verso la città universitaria. La visita Il primo itinerario è dedicato al Campidoglio, alto sopra la piana del Foro Romano, cuore della città antica e dal 500 nuovamente fulcro civile di Roma. Ci si muove, nell arco di almeno una giornata, tra il dentro dei Musei Capitolini, il fuori delle piazze Venezia, del Campidoglio e il sopra che dischiude emozionanti panorami: dall alto del Vittoriano, dalla terrazza Caffarelli, dalle arcate del Tabularium nel Palazzo Senatorio. Il secondo itinerario è una lunga passeggiata archeologica nel centro civile e religioso di Roma antica: lungo i Fori Imperiali e il Foro Romano, tra resti di templi, portici, archi trionfali, basiliche e sul Palatino, dove si estendevano i palazzi degli imperatori. Il terzo itinerario collega direttamente il Colosseo al Laterano, lungo un tracciato che ricalca le vie seguite dai cortei papali e dai pellegrini diretti alla cattedrale di Roma. Il quarto itinerario si svolge tra il fiume che scorre silenzioso lungo le banchine dell Isola Tiberina e l ex Ghetto ebraico, denso di memorie, con la continua presenza, sotterranea o vistosa, delle vestigia dell Urbe. A due dei famosi sette colli dell Urbe, l Aventino e il Celio, è dedicato il quinto itinerario che tra fascinose basiliche paleocristiane muove alla scoperta di quartieri verdi, relativamente rarefatti e silenziosi, riprova della varietà di contesti e stili di vita caratteristica di Roma. Il sesto itinerario allarga lo sguardo ad altri volti di Roma: la chiassosa romanità del Testaccio, la città industriale che tra Otto e Novecento aveva il suo cuore pulsante nell Ostiense, tra magazzini, centrali elettriche e fabbriche, la studiata edilizia operaia della Garbatella. Clou della visita sono però le turbine e i candidi marmi antichi della Centrale Montemartini, in fascinosa simbiosi, e le superstiti bellezze della grande basilica di S. Paolo fuori le Mura. Il settimo itinerario esplora il rione Monti per poi puntare alle Terme di Diocleziano e a un altro dei centri cittadini: intorno alla stazione di Termini ruotano infatti i quartieri piemontesi di Roma, ma anche intorno a piazza Vittorio Emanuele II, lo spazio pubblico più grande della città alcune delle sue aree più multietniche. Nel piccolo quartiere popolare di San Lorenzo si snoda l ottavo itinerario: a fianco di un nucleo di strade popolari vi si trovano l Università La Sapienza, la basilica paleocristiana di S. Lorenzo fuori le Mura, il cimitero monumentale del Verano. Il centro di Roma visto da Castel S. Angelo 69

2 Il cuore del barocco Profilo dell area Un altro, affascinante centro di Roma: una zona ampia e complessa, delimitata approssimativamente da via del Corso e dalla curva disegnata dal fiume Tevere. Il cuore della città barocca: tra Pantheon, piazza Navona e Campo de Fiori, è possibile passeggiare per giorni attraverso un paesaggio urbano ricco di tesori d arte come pochi altri al mondo. Il numero di chiese è impressionante: grandi e piccole, celebri e sconosciute anche ai romani più attenti. E numerosi accanto ai palazzi del potere : il Senato, il Parlamento sono i grandi edifici nobiliari che ospitano collezioni artistiche di straordinario valore. Basta un colpo d occhio su piazza Navona, per fare una riserva di stupore: di recente meno affollata di tavolini dei locali, l antica arena dalla forma di nave, con al centro i capolavori di Bernini e Borromini, è abbagliante. Ma vale la pena di perdersi nel dedalo di strade e di vicoli intorno, fermarsi nelle botteghe artigiane del Rione Parione, nei negozi di antiquariato; fare una piacevole sosta in un caffè storico come il Caffè della Pace, accanto al Chiostro del Bramante; stupirsi, in largo Febo, della cascata di edera davanti all Hotel Raphael. Questa zona dimostra che la produzione di meraviglia, a Roma, non è rimasta ferma all antichità: dalla seconda metà del Seicento, i viaggiatori stranieri non potevano trascurare la Roma moderna. Il testo anonimo di un giovane francese che visitò Roma tra il 1677 e il 1681 non si sofferma solo sulle vestigia della classicità, ma descrive nel dettaglio la pittura, la scultura e l architettura della città in cui operano Bernini, Borromini e Rainaldi. È la «divina Roma» che uno scrittore come Gabriele d Annunzio (1863-1938) preferisce a quella delle rovine: capolavori realizzati fra xvii e xviii secolo come Trinità dei Monti, la fontana della Barcaccia in piazza di Spagna, fontana di Trevi, palazzo Zuccari, palazzo Doria Pamphilj, palazzo Barberini, che vide al lavoro insieme Maderno, Bernini e Borromini, sono alcuni fra gli scenari di un romanzo come Il Piacere (1889). Visitatori in piazza del Pantheon 141

2 Il cuore del barocco Piazza Farnese con la cinquecentesca facciata dell omonimo palazzo, sede dell Ambasciata di Francia La visita Il primo itinerario percorre, con varie digressioni, una delle più importanti aree della Roma rinascimentale e barocca: quella del Tridente, che sull asse di via del Corso porta da piazza del Popolo a piazza Venezia. Il secondo itinerario, più tortuoso e complesso, tocca una serie di luoghi celebri S. Maria sopra Minerva, il Pantheon e piazza Navona su tutti per poi attraversare le strette vie dei rioni Ponte e Parione e puntare verso piazza di Spagna. Il terzo itinerario si svolge attraverso il rione Regola: superata l area archeologica di largo Argentina, si piega verso Campo de Fiori e piazza Farnese e si prosegue lungo la cinquecentesca via Giulia fino al suo termine, di fronte al ponte che conduce oltre il Tevere in Vaticano. Al Quirinale è dedicato il quarto itinerario, che dal colle della Repubblica prosegue lungo via XX Settembre fino a raggiungere porta Pia e la famosa breccia da cui entrarono nel 1870 i bersaglieri italiani. Il quinto itinerario lascia la zona di piazza Venezia per inoltrarsi nel rione Trevi, fino alla maestosa omonima fontana; di qui raggiunge piazza Barberini e affronta poi la salita di via Veneto, coi suoi alberghi e ristoranti storici. Il verde di villa Borghese, con soste al Museo e alla Galleria Borghese e al Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, è il teatro del sesto itinerario, che parte da piazza del Popolo per concludersi ai margini del quartiere Flaminio. Il settimo itinerario si allunga a nord per esplorare la zona del Flaminio, che con la nascita dell Auditorium, del MAXXI e l inaugurazione del ponte della Musica è divenuto il biglietto da visita di una città che vive il presente (e guarda al futuro); oltre il fiume, ai piedi di Monte Mario, si stende il complesso del Foro Italico, tra i più importanti lasciti razionalisti del Ventennio fascista, oggi polo di sport e spettacolo. Come muoversi nell ansa barocca Gli itinerari proposti sono pedonali ma per coprirne qualche tratto, o per rientrare al punto di partenza alla fine della passeggiata, ci si può appoggiare ai molti mezzi pubblici che servono l area più popolata e vivace del centro di Roma. La linea A della metropolitana è utile per raggiungere la zona di piazza Barberini, piazza di Spagna e piazzale Flaminio. Per le strette strade intorno al Tridente circolano solo pochi bus elettrici, ma l intero confine dell area è ben servito dalle linee di autobus che percorrono i lungotevere, la direttrice piazza Veneziacorso Vittorio-Vaticano, l asse formato dalle vie del Tritone e del Corso. Le stazioni Spagna e Flaminio della metropolitana A danno accesso anche al grande spazio verde di villa Borghese, attraversato da autobus in servizio tra piazzale Flaminio e via Veneto (dei quali ci si può servire per raggiungere il Museo e la Galleria Borghese). Lungo la via Flaminia corrono i binari del tram 2, che da piazzale Flaminio raggiunge il capolinea di piazza Mancini a poca distanza dal ponte Duca d Aosta; varcandolo si entra nell area del Foro Italico e dello Stadio Olimpico. 142

3 Trastevere e Gianicolo Profilo dell area Romanesco e cosmopolita, Trastevere è uno dei quartieri più seducenti della città. Vicoli stretti, piazzette, trattorie tipiche in cui la romanità non è solo una questione gastronomica, grandi chiese come S. Maria in Trastevere e S. Cosimato, ville cinquecentesche, mercati e mercatini. Il carcere di Regina Coeli e un università americana, il celebre mercato delle pulci di Porta Portese e lo sfarzoso palazzo Corsini, dove nacque l Arcadia e ha sede l Accademia dei Lincei. Contraddizioni? Forse. Sulla destra del fiume (trans Tiberim, al di là del Tevere ), il quartiere come lo vediamo oggi si è sviluppato nel tardo xvi secolo: strade tortuose coperte di sampietrini, case popolari, piccoli scorci magici che si aprono all improvviso tra i vicoli, come quello di piazza in Piscinula o di piazza S. Egidio. Colorato, affollatissimo e rumoroso di sera, ha qualcosa un anima paesana, accogliente e ironica insieme che eternamente rimanda ai sonetti di poeti romaneschi come Belli o Trilussa, non a caso qui ricordati da due piazze, con rispettive statue. La scalinata di piazza Trilussa è un ritrovo giovanile da movida a cielo aperto, fino a notte fonda gremita di ragazzi. Più in alto, dove Trastevere termina, ha inizio il pendio del Gianicolo. In cima, poco sopra la scenografica fontana dell Acqua Paola (per i romani il Fontanone ) e accanto al monumento equestre a Garibaldi, che ricorda le vicende risorgimentali di cui fu teatro, il Gianicolo offre uno dei panorami più incantevoli della città. Generazioni di romani e ormai anche di turisti hanno vissuto, come tappa obbligata di una storia d amore, un bacio dalla grande terrazza del Gianicolo. L alba e La chiesa di S. Maria in Trastevere sull'omonima piazza il tramonto sono ovviamente i momenti migliori. Nelle giornate serene si coglie perfino il profilo degli Appennini abruzzesi. «Gloriosa scena!» scriveva nell Ottocento il poeta inglese E.W. Longfellow. Il panorama, dice, «commuove l anima più torpida e strappa lacrime d ammirazione al poeta e al pittore». Ma anche gli scrittori contemporanei confermano: «Baciarsi sotto le mura del Gianicolo fu il primo errore» scrive Nicola Lagioia, Premio Strega 2015. «Ci scambiavamo le salive e tu, aprendo mezzo occhio, vedevi in lontananza l Altare della Patria». Da oltre un secolo, dal Gianicolo, ogni giorno un cannone spara un colpo a salve. A mezzogiorno in punto. La visita Il primo itinerario attraversa tutto il rione di Trastevere il più romanesco dei quartieri di Roma ai due lati dell omonimo viale toccandone i monumenti principali (S. Crisogono, S. Cecilia, S. Maria in Trastevere) e i luoghi più popolari (come i mercati di Porta Portese e S. Cosimato), prima di concludersi verso il Tevere con la grande arte di palazzo Corsini e villa Farnesina. Il secondo itinerario sale sul panoramico colle del Gianicolo e si snoda nel verde tra ville, panorami, ricordi della Repubblica Romana e memorie risorgimentali. 207

Cantautori romani dal Folkstudio all hip hop Il Folkstudio era un «localetto di Trastevere in via Garibaldi, sulla salita di porfido del Gianicolo» dove la musica a Roma ha preso nuove forme e (ri)cominciato la sua storia. Lo aveva fondato nel 1960 un appassionato visionario, Giancarlo Cesaroni, e presto in quei «pochi metri quadri a forma di elle occupati da un palco pedana rosso, da sacchi di iuta ai muri, muffa, polvere e sangria» crebbe una generazione di cantautori portati a combinare Italia, Francia e America, temi politici e storie personali, con un mix originale che avrebbe fatto scuola. Qualcuno di loro si perse per strada pur rimanendo un culto (Edoardo De Angelis, Renzo Zenobi, Giorgio Lo Cascio, Mimmo Locasciulli), per altri invece il Folkstudio fu un trampolino per la notorietà, a cominciare da Francesco De Gregori e Antonello Venditti. Proprio Venditti è il più legato a Roma e il più innamorato delle sue radici, e tantissime volte ha cantato luoghi e storie della città: da Campo de Fiori a Roma capoccia, da Giulio Cesare a Scusa devo andare via, fino al dittico calcistico di Roma Roma Roma e Grazie Roma. «Roma è una città che mi soccorre, è il valore supremo», ha avuto modo di spiegare. «Alcuni si rivolgono a Dio, altri all amore: io ho Roma, è una parola che mi riempie.» Un altro innamorato cantore della città, sebbene più pudico, è Claudio Baglioni, fin dai giorni di Porta Portese. Con lui si va in una dimensione meno autorale, più pop: la stessa di Luca Barbarossa, che si fece conoscere a San Remo nel 1981 con Roma spogliata, e di Michele Zarrillo, che usò anch egli il festival, 1992, per cantare la sua città (Strade di Roma). Più vecchio di tutti (era nato nel 1938), e ostinatamente fino in fondo con una storia a parte è Franco Califano, romano di adozione ma legato alla città e volentieri portato a usare nelle sue composizioni il dialetto. Col tempo i cantautori romani di nuova generazione hanno provato inediti mix di forme classiche e suggestioni del nuovo mondo, dall hip hop all acid jazz, dall elettronica al deejaying; così per esempio Mannarino e Daniele Silvestri, e con più ricercatezza e gusto classico Max Gazzè e Niccolò Fabi (insieme nella foto in un concerto a Roma). Un talento particolare è quello di Federico Zampaglione, che ha trovato successo con i Tiromancino ma si è cimentato anche come sceneggiatore e regista, di videoclip e lungometraggi, ottenendo buoni riconoscimenti. Fin dagli anni 90 la scena musicale di Roma ha visto anche una rigogliosa fioritura di formazioni hip hop, legate all ambito locale ma non solo: i Cor Veleno, il Piotta, i Flaminio Maphia, Assalti Frontali, il Colle der Fomento. Ogni tanto la città appare nei loro testi, in istantanee violente in cui la crudezza prende il sopravvento sull affetto; come ne Il cielo su Roma dei Colle der Fomento, «Roma capoccia splendida al tramonto, per molti un vanto, riflessa nello specchio dei negozi, persa in mille vizi, troppi pezzi troppi palazzi». Riccardo Bertoncelli 208

4 Borgo e Castel S. Angelo Profilo dell area Castel Sant Angelo troneggia su Roma da duemila anni. Da mausoleo imperiale la Mole Adriana ad avamposto fortificato, castello, carcere, residenza papale, ha cambiato pelle e scopo, restando uno dei monumenti più riconoscibili di Roma. Il ponte ideato da Gian Lorenzo Bernini, uno dei più belli della città, con le sue dieci statue di angeli, ingentilisce la prospettiva. Da un lato si coglie la facciata della basilica di S. Pietro; dall altro, la cinta di platani lungo il fiume e uno scorcio del Palazzo di Giustizia. Spesso giovani disegnatori, seduti a terra, si esercitano con matita o china sui loro album, mentre frotte di turisti e coppie di sposi si occupano delle foto-ricordo. I giardini intorno al fossato del Castello ghiaia bianca, panchine fra cipressi e pini sono un oasi tranquilla al riparo dal traffico di Piazza Cavour; d estate sono animati da mercati, punti ristoro, spettacoli serali. Tra Castel S. Angelo e il colonnato della basilica di S. Pietro, le strette vie di Borgo portano in un altro clima, intimo e verace. C è qualcosa, ancora una volta, di autenticamente romano e popolare, che controbilancia la maestosità e offre itinerari suggestivi, silenziosi e un po fuori dal tempo. Osterie, gelaterie, piccoli caffè: fra le vie che attraversano Borgo Pio e Borgo Vittorio c è sempre qualche scorcio che merita una sosta, piccoli spiazzi deserti, pareti ricoperte d edera, corridoi d ombra in cui si allontana il rumore della città. Vicolo del Farinone, sotto il Passetto di Borgo, fa splendere i colori delle vecchie case di Roma i gialli, i rossi. Via Plauto è come un sogno a occhi aperti, pieno di dolcezza e di grazia. «Borgo Vecchio, San Pietro, i palazzi del papa e, dietro, gli alberi del Giardino, color di ruggine. Pare che s abbiano da fotografare tutto cogli occhi, per riportarselo a casa e ricordarselo, finestra per finestra, fino alla morte, e dopo» ha scritto Ugo Ojetti (1871-1946). «Anche il romano per un poco tace. Poi scatta, afferra uno dei suoi compagni per un braccio, lo scuote e gli dice fieramente: Io so nato lì, vedi, ar vicolo der Villano». Perfetta, antica, ma ancora validissima, cartolina da Borgo. La visita La zona è raggiungibile con diversi autobus che vengono dal centro (il 40, il 62, l affollato 64), oppure con la metropolitana (fermata Ottaviano della linea A). La breve passeggiata può essere poi tranquillamente affrontata a piedi. Nella buona stagione, il parco alle spalle di Castel S. Angelo offre la possibilità di una sosta ombrosa. Il percorso verso la basilica di S. Pietro è fra i più battuti da quanti visitano la capitale: meglio dunque muoversi nelle prime ore della mattina per evitare il possibile affollamento. Il ponte S. Angelo e Castel S. Angelo 223

5 Città del Vaticano Profilo dell area È una città dentro la città. L 11 febbraio 1929, con la firma dei Patti Lateranensi, la Città del Vaticano veniva riconosciuta come Stato indipendente sotto la sovranità del Papa. Nasceva così lo Stato più piccolo al mondo (44 km 2 ), con la sua moneta (oggi l euro vaticano), il suo giornale ( L Osservatore romano ), il suo esercito, la sua stazione ferroviaria. Nell arco di quasi venti secoli, la zona si è configurata attraverso una successione quasi ininterrotta di interventi urbanistici, sino allo sventramento dei vecchi quartieri che, durante il ventennio fascista, portò alla nascita della grande arteria di via della Conciliazione. L imponente basilica di S. Pietro è la tappa obbligata di ogni viaggio nella Capitale. Si può rivederla cento volte senza smettere di esserne stupiti. La cupola, per i romani cupolone, progettata da Michelangelo, la piazza antistante disegnata da Gian Lorenzo Bernini con le sue quasi trecento massicce, bianchissime colonne, le 140 statue di santi che le sovrastano, sono formalmente in un altra città, anzi in un altro Stato, ma Roma non sarebbe Roma senza questa enorme piazza, senza il suo immenso abbraccio un ellisse lunga 240 chilometri. Secoli di meraviglie d arte sono concentrati negli edifici di culto e nel complesso dei Palazzi Vaticani, con i celebri Musei, che conservano opere da Leonardo a Tiziano a Caravaggio, la Cappella Sistina, con il vasto e stupendo ciclo pittorico michelangiolesco; gli incantevoli giardini: una città a tutti gli effetti sacra, uno spazio della fede e insieme della bellezza, che richiama da ogni parte del pianeta milioni di pellegrini e di visitatori. Edmondo De Amicis (1846-1908), il celebre autore del libro Cuore, raccontò una volta la sua salita alla cupola di S. Pietro: «Coraggio e su, che sarà una sudata memorabile. Si sale per una scala a chiocciola», oltre trecento gradini. Una fatica, sì, ma ripagata dall abbagliante prospettiva della città, che intera «si abbraccia con uno sguardo», fino ai Castelli Romani e al mare. «Ecco tutta Roma.» Uno Stato sovrano a Roma Il Vaticano include la piazza e la basilica di S. Pietro, il complesso dei Palazzi Apostolici o Vaticani con i celeberrimi musei, i giardini e altri edifici di pertinenza. Ne fanno parte godendo di extraterritorialità rispetto allo Stato italiano anche le altre tre basiliche patriarcali di S. Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore e S. Paolo fuori le Mura con gli edifici annessi, i palazzi della Cancelleria, di Propaganda Fide e dell ex Vicariato, l ospedale del Bambino Gesù e il palazzo pontificio di Castel Gandolfo. Il perimetro dello Stato coincide esattamente con la Città Leonina, ossia con la porzione di colle sulla destra del Tevere che papa Leone IV fece circondare nel ix secolo di solide mura con torri, per difendere la basilica fatta erigere da Costantino sulla tomba dell apostolo Pietro dalle incursioni dei saraceni. Sin dalle origini il complesso vaticano ha costituito un nucleo a sé rispetto alla città. Una successione quasi ininterrotta di interventi con motivazioni ideologiche e funzionali ispirate alla continua intenzione di realizzare la residenza del vicario di Cristo come cittadella della fede, della sapienza, della bellezza e anche della fortezza, proiezione terrena della città celeste ha provveduto a configurarlo nell arco di 17 secoli. Negli ultimi cinque, oltre a inestimabili tesori d arte, vi si sono accumulate impronte architettoniche esemplari legate a geni come Bramante, Raffaello, Michelangelo, Bernini. Un panorama della Città del Vaticano 230

La Roma di Nanni Moretti Nessuna scenografia turistica, maestosa, ma cortili, strade appartate, luce che entra dalle finestre. Nessuna terrazza mondana, poca Grande Bellezza. Se c è l imponente basilica di S. Pietro, è perché qualcuno (il papa in persona, in Habemus papam, 2011) vuole fuggirne. Se c è il Circo Massimo, è perché un personaggio ci finisce letteralmente dentro, a bordo di un utilitaria (Palombella rossa, 1989). La Roma di Nanni Moretti, nato per caso a Brunico nel 1953, è vissuta, più che contemplata. Basta, per esempio, montare su una Vespa nei giorni più assolati e deserti di agosto, e girare senza meta il quartiere Garbatella, come fece nel 93 in Caro diario, perché la città stessa diventi il film. L area dei set dei primi lavori Io sono un autarchico (1976), Ecce Bombo (1978) è quasi tutta compresa nelle strade fra quartiere Prati e zona Trionfale. Quando uscì Ecce Bombo, a una settimana dal sequestro Moro, molti ricorda Moretti scrissero che era un film troppo romano, troppo su Roma, dice, «anzi un film su Roma nord, anzi sul quartiere Prati, anzi su piazza Mazzini. Ma è successo perché quello era il luogo dove io vivevo e avevo amici». Il suo attuale quartiere d elezione, poco conosciuto dai non romani, è Monteverde: zona occidentale della città, appena sotto il Gianicolo. In una scena di Aprile (1998) un amico, dalla segreteria telefonica, apostrofa Moretti come il leone di Monteverde. Abitudinario, fedele a caffè e pasticcerie, alla domanda sul suo rapporto con Roma risponde: «Me la potrei cavare dicendo che è mia madre». Dall ager Vaticanus alla Città del Vaticano Nel periferico ager Vaticanus, antico colle tra il fiume e le ultime propaggini di monte Mario e del Gianicolo, di proprietà imperiale, Caligola eresse un circo in cui Pietro subì il martirio. Sulla vicina necropoli, che ne includeva la tomba, intorno al 320 Costantino fondò la basilica dedicata all apostolo. La residenza del papa era allora a Palazzo Lateranense. Presso S. Pietro ne sorse un altra, molto modesta, al tempo di papa Simmaco (501-506). Dopo il saccheggio della basilica operato dai saraceni nell 846, Leone IV innalzò la cinta di mura poi dette leonine. Eugenio III eresse un palazzo (1150), ampliato da Innocenzo III (1198-1216) con fabbriche per la curia e i servizi; in seguito Niccolò III (1277-80) aggiunse nuove sale di rappresentanza, la cappella palatina (dove sorgerà la Sistina), le logge (sostituite da quelle bramantesche) e un giardino recintato (dove Innocenzo VIII erigerà la villa-belvedere); inoltre collegò il palazzo a Castel S. Angelo 231