LA POVERTA ACCOLTA: PROFILI MULTIFORMI Flash report della rilevazione sulla povertà accolta da parte dei Centri di ascolto Caritas attivi in Sincro



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OSSERVATORIO delle POVERTÀ e delle RISORSE L Osservatorio delle Povertà e delle Risorse si propone di: documentare le situazioni di povertà, disagio ed emarginazione nel territorio della diocesi, condividere le informazioni per migliorare la conoscenza dei bisogni e delle risorse, nonché per progettare interventi efficaci. LA POVERTA ACCOLTA: PROFILI MULTIFORMI della rilevazione sulla povertà accolta da parte dei Centri di ascolto Caritas attivi in Sincro Nota metodologica p. 2 Premessa: situazione italiana p. 3 La povertà accolta nel Centro di ascolto Porta Aperta p. 4 La povertà accolta nei Centri di ascolto attivi in Sincro p. 7 1

NOTA METODOLOGICA I dati presentati in questo flash report si riferiscono alle persone che nel corso del 2014 si sono rivolte ai Centri di Ascolto collegati in rete con Caritas Diocesana di Brescia per la realizzazione di un Osservatorio delle Povertà e delle Risorse. Si tratta di una rilevazione che non rispecchia l incidenza della povertà nella diocesi di Brescia: l esito di questo flash report dipende infatti dal numero, ancora in evoluzione, dei Centri di Ascolto che hanno aderito alla proposta di un Osservatorio delle Povertà e delle Risorse a centri di gravità multipli. Questo flash report intende dar conto di alcuni degli elementi rilevati che contraddistinguono i profili della povertà accolta nel Centro di Ascolto Porta Aperta e nella capillarità dei Centri di ascolto Caritas. I Centri di Ascolto attivi in Sincro nel 2014 sono 20; per coerenza con l anno precedente e per garantire un confronto ragionevole i trend sono riportati relativamente ai dati dei 14 Centri di Ascolto che erano attivi anche nel 2013. Mentre i dati complessivi riguardano la totalità dei 20 Centri di Ascolto attivi in Sincro. 2

PREMESSA: situazione italiana 1 L obiettivo fissato per il 2020 dall Italia è quello di ridurre di 2 milioni 200 mila unità il totale complessivo di persone a rischio di povertà o esclusione sociale. Ma, per effetto di diversi fattori, i progressi dell Italia sono molto limitati e il nostro Paese, all interno dell UE, è uno dei più lontani dai rispettivi obiettivi nazionali. Infatti, a partire dall anno 2010 (14.757.000 persone a rischio di povertà e di esclusione sociale), il numero dei poveri è progressivamente aumentato anziché ridursi: (dal 2010 al 2013 i poveri sono aumentati di 2.569.000 unità). Nel 2013 in Italia vivevano in povertà assoluta 2milioni e 28mila famiglie, per un totale di 6milioni e 20mila individui. A veder peggiorare la propria situazione risultano soprattutto le famiglie con persona di riferimento nelle età centrali (25-44 e 45-54 anni), le più penalizzate dalla attuale crisi del lavoro. (I pensionati, invece, non hanno avuto grossi cambiamenti). I minori poveri sono pari al 13,8% del totale (pari a 1milione e 434mila minori) e, come evidenziato da Save the Children, la povertà per i bambini e gli adolescenti vuol dire innanzitutto privazione delle opportunità, della libertà di scelta, chiusura di orizzonti, impossibilità di raggiungere e fissare dei traguardi. Dal punto di vista lavorativo e occupazionale c è un forte incremento dell incidenza della povertà nelle famiglie in cui la persona di riferimento è in cerca di occupazione (per loro l incidenza della povertà passa dal 10% del 2007 al 28% del 2013). Accanto a tali situazioni, si notano alcune tendenze preoccupanti anche per quei nuclei la cui persona di riferimento può contare su un occupazione: in attività in proprio (dall 1,8% del 2007 al 7,6% del 2013), operaio o assimilato (dal 5,2% del 2007 all 11,8% del 2013). Una possibile spiegazione potrebbe essere la scarsa intensità di lavoro o la bassa remunerazione. 1 informazioni tratte dal Flash Report su povertà ed esclusione sociale 2014, curato da Caritas Italiana 3

La povertà accolta nel Centro di ascolto PORTA APERTA Il Centro di ascolto Porta Aperta accoglie e ascolta persone in situazioni di disagio o difficoltà provenienti dall intera Diocesi, assicura una prima risposta per i bisogni più urgenti, anche attraverso il costante coinvolgimento delle comunità parrocchiali e del territorio e dei diversi enti istituzionali o realtà in esso presenti. Con il mese di luglio 2013, Porta Aperta cambia sede trasferendosi presso i locali adiacenti alla Mensa Eugenia Menni. Questa scelta, fortemente voluta, vede la sua ragion d essere nel desiderio di incontrare, ascoltare e conoscere più da vicino le tante persone che quotidianamente richiedono un pasto. Questo ha comportato una rilettura complessiva del servizio anche in termini organizzativi, ma soprattutto in termini di accoglienza e di ascolto delle persone in situazioni di grave disagio. Nello specifico, il Centro di Ascolto Porta Aperta va sempre più configurandosi quale snodo di un sistema complesso e integrato di risposte: Mensa Menni Rifugio Caritas Emergenza freddo femminile Housing sociale ALCUNE TENDENZE GENERALI IN CRESCITA LE SITUAZIONI DI GRAVE DISAGIO ACCOLTE Anche il 2014 si conferma un anno faticoso per le persone accolte. Rispetto al 2013, Porta Aperta vede un importante incremento (da 760 a 1214) di persone che bussano chiedendo di essere sostenute; 748 persone incontrate sono nuove, cioè ascoltate per la prima volta. SI TRATTA IN PREVALENZA DI UOMINI Il Centro di Ascolto Porta Aperta incontra prevalentemente uomini (71,94%), con un ulteriore diminuzione delle richieste al femminile rispetto al 2013: si passa dal 31,54% al 28,06%. Questa tendenza trova una lettura possibile considerando che gli ospiti della Mensa e del Rifugio Caritas sono prevalentemente di genere maschile e questo rende forse più faticoso per le donne avvicinarsi. Questa ipotesi richiede di essere approfondita ed esplorata nel prossimo futuro allo scopo di trovare modalità e strategie idonee ed efficaci. AUMENTA IL NUMERO DI CITTADINI STRANIERI Continua ad aumentare (+10,39%) il numero di cittadini stranieri incontrati (62,43%), anche se la presenza italiana resta elevata (37,57%). Questo dato deriva dall accompagnamento che Porta Aperta garantisce alle persone che accedono alla Mensa Menni e al Rifugio Caritas, che sono per la 4

maggioranza straniere (si vedano le sezioni successive). Porta Aperta nondimeno continua ad incontrare un numero importante di italiani, orientando e accompagnando verso il Centro Migranti la popolazione straniera. IN AUMENTO I DISOCCUPATI E SOLI Dal punto di vista dell età non si registrano importanti cambiamenti rispetto al 2013: si segnala un leggero aumento (+4,39%) di persone con età compresa tra i 18 e i 44 anni, anche se la prevalenza delle persone incontrate (55,52%) continua a rimanere con un età compresa tr a i 45 e i 64 anni. L incidenza dello stato di disoccupazione è in ulteriore aumento: 84,81% di disoccupati nel 2013 sono diventati l 89,76% nel 2014. Questo dato se incrociato con lo stato civile (solo il 33,39% è coniugato, pari a -0,34% rispetto al 2013), e con quello relativo alla residenza/abitazione (42,54% risulta senza residenza, con una diminuzione del 3,93% rispetto al 2013), dice di una situazione di abbandono e solitudine e della fatica di trovare un attività occupazionale. Questo dato evidenzia inoltre il maggior stato di vulnerabilità nel quale si trovano le persone sole rispetto a quelle inserite in contesti familiari o territoriali definiti, che, seppur in difficoltà, possono riuscire meglio a fronteggiare la fatica della situazione di disagio/povertà. ASCOLTO, BENI E SERVIZI, SOSTEGNI ECONOMICI Le persone incontrate da Porta Aperta hanno prevalentemente bisogni dovuti a povertà/problemi economici (31,34%) e problemi occupazionali (33,64%). Per questo motivo gli interventi prevalenti, oltre all ascolto, sono quelli di beni e servizi pari al 30,59% (in aumento rispetto ai 27,23% del 2013). Da segnalare che tra i beni e i servizi sono inclusi anche gli inserimenti alla Mensa Menni pari al 26,33% (vedi approfondimento successivo); aumentano (+2,87%) gli interventi per alloggio, legati per la quasi totalità ad inserimenti nel Rifugio Caritas e nell Emergenza Freddo Femminile (l 8,8% su 8,99%); mentre gli interventi economici (contributi per prime necessità, biglietti viaggio, spese sanitarie, utenze) sono diminuiti: 16,25% a fronte dei 24,31% del 2013 (tale diminuzione è strettamente legata all aumento degli inserimenti alla Mensa Menni e al Rifugio Caritas). Si mantengono elevate sia la richiesta che l intervento di ascolto (+4,50%) pari al 42,2% (di cui il 57% verso cittadini italiani); questo dato conferma la natura del centro di ascolto. Per tutti Porta Aperta è porta di accesso: gli italiani vengono seguiti in tutto il loro percorso, gli stranieri vengono orientati e accompagnati verso il Centro Migranti. MENSA MENNI Il 26,33% degli interventi totali fatti dal Centro di Ascolto Porta Aperta sono inserimenti alla Mensa Madre Eugenia Menni. A fronte di una diminuzione degli ospiti accolti (1542 contro i 1787 del 2013), vi è un aumento dei pasti distribuiti (49.534 a fonte dei 48.838 dell anno precedente). Questo indica che tendenzialmente le persone si fermano per più tempo alla Mensa; questo permette l instaurarsi di una conoscenza maggiore dell ospite, con possibilità, ove richiesto, di un accompagnamento più continuativo da parte del Centro d Ascolto Porta Aperta. Gli ospiti accolti sono prevalentemente stranieri (77,24%, 5

provenienti da circa 60 nazionalità differenti) e maschi (83,67%). Tra l altro le donne tendono ad andare poche volte alla Mensa Menni (il 96,08% dei pasti sono distribuiti a favore di maschi): questa tendenza richiede di essere approfondita ed esplorata nel prossimo futuro allo scopo di trovare modalità e strategie idonee ed efficaci. I cittadini italiani sono, quindi, pari al 22,76% degli ospiti totali; tra gli stranieri le nazionalità più numerose sono: 13,31% Marocco, l 8,54% Romania, il 7,48% Ucraina, il 7,22% Tunisia. Il 52,87% delle persone incontrate risultano privi di residenza, mentre i residenti in Italia sono così suddivisi: il 19,66% sono residenti nel Comune di Brescia, il 17,70% nella Provincia di Brescia e il 9,77% sono residenti altrove. RIFUGIO CARITAS ED EMERGENZA FREDDO FEMMINILE La quasi totalità degli interventi fatti da Porta Aperta nell ambito dell alloggio sono inserimenti nel Rifugio Caritas (maschile) o nell Emergenza Freddo Femminile (le donne italiane sono inviate dal Centro di Ascolto Porta Aperta, quelle straniere dal Centro Migranti). Gli ospiti nel 2014 sono stati 168 nel dormitorio maschile (il Rifugio Caritas è stato aperto dal 1/1/14 al 15/06/14 e dal 06/10/14 al 31/12/14) e 27 in quello femminile (Emergenza Freddo Sorella Lucia è stata aperta dal 1/1/14 al 24/04/14 e dal 14/10/14 al 31/12/14), con una prevalenza di ospiti stranieri totali (66,7%). Per quanto riguarda il Rifugio Caritas, la presenza quotidiana degli italiani è circa pari a quella degli stranieri (con un tasso di presenza italiana pari al 48,15% su un totale di 4.461 presenze). La percentuale degli ospiti italiani è pari al 27,38%, le altre nazionalità prevalenti sono state: Marocco per il 25%, Tunisia per 9,50%, Romania per il 5,95% e Ghana per il 4,17%. Questo indica come gli ospiti italiani si fermino per più notti, infatti per alcuni di loro è stato avviato un percorso di ospitalità garantita, volta a sostenere e tutelare la persona proprio a partire da un accoglienza alloggiativa di medio-breve periodo. Il 57,14% delle persone incontrare nel Rifugio Caritas risultano essere privi di residenza, mentre i residenti provengono dal Comune di Brescia per il 12,42%, dalla Provincia di Brescia per il 21,12% e il 9,3% sono residenti altrove. Anche se per il 47,62% gli uomini sono di età compresa tra i 45 e i 64 anni è importante evidenziare che l 8,93% hanno età tra i 18 e i 30 anni e il 6,55% sono oltre i 65 anni. 6

La povertà accolta nei Centri di ascolto ATTIVI IN SINCRO Nella prospettiva della capillarità, SINCRO è utilizzato simultaneamente da: Caritas Diocesana di Brescia (Centro d Ascolto Porta Aperta, Microcredito Sociale, Sostegno al lavoro, Mensa Menni, Rifugio Caritas, Emergenza Freddo Femminile), Centro Migranti, Centri di Ascolto sul territorio e da alcune associazioni bresciane. Centri di ascolto attivi in Sincro 2012 2013 2014 Travagliato, Rezzato, Gottolengo, Chiari, Castenedolo, Pontoglio Salò, Palazzolo, Sarezzo, Roncadelle, Vobarno, Ponte San Marco, S. Alessandro e S. Lorenzo (BS), S. Angela Merici (BS) S.S. Francesco e Chiara (BS), Pompiano, Adro, Rovato, Volta (BS), Provaglio d Iseo 8 +6 +6 20 Per coerenza e per garantire un confronto ragionevole con l anno precedente, nel 2014 vengono riportati i dati aggregati relativi ai 20 Centri di Ascolto attivi, mentre i trend sono calcolati rispetto ai 14 Centri di Ascolto che erano attivi anche nel 2013. ALCUNE TENDENZE GENERALI A seguire alcune tendenze generali che consentono di profilare la povertà accolta nei Centri di ascolto Caritas attivi in Sincro. IN CRESCITA LE SITUAZIONE ACCOLTE Il numero complessivo delle persone accolte nei Centri di Ascolto è aumentato significativamente: nei 20 Centri di Ascolto sono state accolte 1.981 persone, con un aumento pari al 30,16%. SI TRATTA IN PREVALENZA DI DONNE A differenza di quanto accade nel Centro di Ascolto Porta Aperta, come lo scorso anno si conferma l elevata presenza di donne che rappresenta ancora la maggioranza (58,26%). Questo può essere dovuto a diversi fattori: come mostrato in seguito, la percentuale dei nuclei famigliari è superiore rispetto a quelli incontrati da Porta Aperta e, come evidenziato in precedenza, le percentuali di Porta Aperta sono fortemente influenzate dall accesso alla Mensa Menni e al Rifugio Caritas, in gran prevalenza maschile. 7

AUMENTA IL NUMERO DI CITTADINI STRANIERI E DELLE FAMIGLIE Continua ad aumentare il numero dei cittadini stranieri incontrati (+10.87%), ora pari al 70,79% delle persone incontrate nei 20 Centri di Ascolto. Si conferma la prevalenza di coniugati (addirittura con un leggero aumento, del 3,52%) pari al 70,84% delle persone incontrate. Resta per lo più invariato il numero dei disoccupati (+2.04%), pari al 51,05%. Non si notano evidenti differenze dal punto di vista anagrafico: la maggioranza delle persone incontrate continua ad avere un età compresa tra i 31 e i 44 anni (pari al 48,71%). Le persone tra i 45 e i 64 anni sono pari al 37,09%. AL PRIMO POSTO LA RICHIESTA DI BENI E SERVIZI MATERIALI Come nell anno precedente, le famiglie in difficoltà chiedono essenzialmente beni e servizi materiali (alimenti, abbigliamento, biglietti viaggio, arredo di base, ecc..), che risultano necessari quali prime ed incomprimibili necessità del nucleo: gli interventi di beni e servizi materiali sono pari al 84,26%. Questo dato da un lato dice che le Caritas locali prediligono un accompagnamento fatto di presenza umana, di relazione, ad uno meramente economico, anche se presente, ma che non diventa l intervento principe e/o principale. A ciò si aggiunga che anche a Brescia, al pari di molte diocesi italiane, vanno diffondendosi misure innovative di sostegno economico (vedi: Fondo Briciole Lucenti, Microcredito sociale) che costituiscono una forma alternativa di sostegno rispetto alle tradizionali forme di aiuto economico. 8