Congresso Provinciale SPI CGIL Modena. giovedì 27 venerdì 28 febbraio 2014. Relazione di Luisa Zuffi Segretaria Generale Uscente SPI CGIL

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Transcript:

19 Congresso Provinciale SPI CGIL Modena giovedì 27 venerdì 28 febbraio 2014 Relazione di Luisa Zuffi Segretaria Generale Uscente SPI CGIL

Il nostro congresso si svolge in un periodo di forte cambiamento per il Governo del nostro paese. Da pochi giorni si è insediato il Governo Renzi, un esecutivo che deve risolvere i problemi del nostro Paese; per ora non si intravede un cambiamento di impostazione politica e programmatica con una attenzione ai problemi veri che le persone hanno: il lavoro, il welfare inclusivo, il reddito e la fiducia nel futuro. Per noi è chiaro che i problemi si risolvono non imponendo soluzioni, ma cercando proposte condivise con i partiti, i sindacati, le associazioni, le istituzioni del nostro Paese, che entrano nelle dinamiche complesse dell Italia, dei cittadini di ogni età, sesso, ceto, etnia e condizione sociale. I metodi del rottamatore però io non li condivido, perché i processi politici per avanzare hanno bisogno di discussione e di partecipazione, di divisione dei poteri e delle responsabilità. Siamo ai livelli più bassi di credibilità della politica, siamo arrivati a non riconoscere alle istituzioni il loro ruolo, spesso scambiate con la burocrazia, siamo in difficoltà con la coesione sociale. Non vorrei che fossimo alle soluzioni facili portate dall uomo solo al comando, perché se va male non cade solo Renzi ma cade tutto il Paese. Giudicheremo il Governo dalle proposte e dai fatti. Ci vuole in questo periodo un sindacato forte e unito che contratti, che si assuma delle responsabilità, oltre alla difesa e alla tutela. In questi anni ci siamo difesi, abbiamo cercato di tenere alta la testa, la schiena dritta, cercando di non arretrare più del necessario. Ma è cresciuta la paura, la sfiducia, le divisioni e cresce l opinione che se usciamo dalla crisi ne usciremo con meno diritti e più poveri, invece dobbiamo costruire delle opportunità diverse. Bene la scelta del Lavoro che decide il futuro, bene la scelta delle azioni che ci permettono di decidere i nostri campi di impegno sindacale, bene la valorizzazione della persona, perché noi vogliamo dare valore alle persone e al lavoro. Avremmo preferito un unico documento Cgil, per fare un ascolto più attento e vorremmo procedure più semplici per dare diritti ai nostri iscritti e per dimostrare che contano davvero. Noi ci impegniamo oggi e ci impegneremo domani a tenere unita la Cgil. Siamo convinti, lo dimostrano i documenti che continuamente produciamo, della forza dell unità con le altre organizzazioni

sindacali confederali; nei pensionati il lavoro è sempre stato comune con Fnp e Uilp, anche nei periodi di massima divisione fra Cgil, Cisl e Uil, nel merito dei problemi siamo sempre stati uniti. Noi pensionate e pensionati abbiamo conosciuto in passato brutte condizioni di lavoro, che avremmo voluto fossero irripetibili nel nostro paese, invece anche ora c è il lavoro nero, lo sfruttamento e spesso la mancanza totale di diritti. Noi che siamo stati, e lo siamo ancora, una certezza per i nostri figli e nipoti che hanno perso il lavoro o che non l'hanno mai trovato per la disoccupazione giovanile. Diamo però un messaggio forte: occorre lottare sempre per ottenere contratti, diritti e servizi, nessuno ce li regalerà. Le statistiche e gli istituti di ricerca definiscono il nostro Paese un paese smarrito, sotto sforzo, con difficoltà, con preoccupazioni ed inquietudini, con poche speranze per il futuro dopo una lunga crisi. Si rileva che non siamo crollati e che ha retto bene il welfare di comunità, cioè hanno retto le famiglie: si calcola che 8/10 milioni di persone hanno avuto un aiuto familiare. Però chi vive da solo è più fragile e più povero. Lo sanno bene i pensionati al minimo, i lavoratori che hanno perso il lavoro, le donne e i giovani che non hanno mai lavorato. Il Sindacato, la Cgil è da anni sotto attacco, ci siamo sentiti dire spesso che non serve più essere organizzati, che da soli si ottiene di più; noi dobbiamo ricomporre la rappresentanza del lavoro, con gli accordi e il regolamento attuativo sulla rappresentanza, facendo leva sulle cose che ci uniscono, garantendo parità di diritti anche nelle differenze. Occorre uno strumento che pesi la rappresentanza anche fra i pensionati, che certifichi le deleghe e che definisca metodi di consultazione sui temi e contenuti che agiscono sulla condizione di vita degli anziani. Ricomporre è più facile se si parte dal territorio, dalle Camere del Lavoro, dalle Leghe Spi, perché è sul territorio che i bisogni si uniscono e trovano le risposte. Nel documento congressuale che abbiamo portato alla discussione e valutazione nelle nostre 150 assemblee di base, sono state evidenziate le azioni necessarie: il ruolo dell Europa e le sue politiche per uscire dalla recessione; il superamento delle debolezze della politica e delle istituzioni; la riorganizzazione del patto fiscale; le politiche per l uguaglianza; il cambiamento dello stato sociale e del sistema pensionistico per la promozione di una vera e piena

cittadinanza a partire dai diritti delle donne, dei giovani e dei migranti; l istruzione pubblica, la ricerca e l innovazione; il valore della democrazia paritaria e il contrasto ad ogni forma di discriminazione e violenza. Queste azioni dovranno sostanziare l azione della Cgil. Questi contenuti devono essere alla base della contrattazione nazionale, della contrattazione nei luoghi di lavoro e nel territorio. Spesso ci siamo sentiti dire: meno male che ci siete voi dello Spi. Per questo abbiamo voluto un congresso di ascolto per rafforzare l identità, il programma e stringerci attorno ai nostri valori. Abbiamo affrontato il percorso dei bonus, le campagne dei diritti nascosti, l analfabetismo di ritorno con difficoltà sempre crescenti a rispondere alle domande che vengono fatte ai pensionati. Adesso forse si andrà all applicazione dell'isee per la compartecipazione al costo di alcuni servizi. Abbiamo fatto campagne, dai Ticket ai Red, che hanno coinvolto migliaia di anziani e non solo. Per fare ciò, con coraggio abbiamo affrontato percorsi di formazione per i nostri volontari e le nostre volontarie, per dare a loro più strumenti e più sicurezza, dobbiamo sempre innovare l identità e l appartenenza alla nostra organizzazione. Su questa strada dobbiamo continuare sul rinnovamento e ricambio dei gruppi dirigenti e dei volontari, tenendo tutti e tutte nella nostra grande squadra. Abbiamo lavorato con gli altri sul territorio, ci siamo fatti conoscere, abbiamo valorizzato percorsi comuni: l'amore per la solidarietà, per una comunità più equa e accogliente, per un welfare inclusivo e di qualità. Sappiamo che questa lunga crisi e recessione ci ha cambiati: siamo più fragili e deboli nella discussione a volte molto difficile; questo si sente tantissimo, emerge nel lavoro fatto dalle Leghe Spi per tenere unite le persone, per non lasciarle sole. Credo che possiamo ormai parlare di trasformazione del nostro Paese. Una trasformazione profonda che deriva dai cambiamenti sociali, economici e finanziari in atto ormai da lungo tempo. Questa trasformazione va governata e occorrerà immettere al centro il lavoro e il welfare.

In questa trasformazione hanno perso valore il lavoro e la persona. Noi vogliamo dare valore alle persone, dare loro voce, risposte e diritti. Per fare ciò diamo concretezza alla partecipazione, con gruppi dirigenti diffusi e responsabili presenti su tutta la provincia. In questa trasformazione non possiamo essere messi l uno contro l altro: giovani contro anziani, lavoratori contro disoccupati, territori ricchi contro territori poveri, sicurezza contro integrazione. Il dramma della disoccupazione giovanile lo affrontiamo anche noi pensionati, disponibili a lottare e a contrattare, disponibili anche ad un sistema di opportunità più incisivo e più inclusivo; senza politiche industriali e senza rafforzare la formazione e la ricerca non si risolve il problema. Il Governo Monti con la riforma Fornero ha creato gli esodati e ha costretto le persone a rimanere al lavoro fino a 67 anni, togliendo anche l opportunità del normale turn over nelle aziende non colpite dalla crisi; ha mortificato i diritti delle donne in quel riconoscimento del lavoro di cura svolto che ci permetteva di andare in pensione 5 anni prima degli uomini. Anche per noi dello Spi ciò significa avere sempre più volontari meno giovani, quindi dobbiamo inserire i giovani pensionati e farli aderire di più alla nostra organizzazione. Ai giovani diciamo che se oggi noi lottiamo per avere le pensioni rivalutate lo facciamo anche per loro, se insistiamo per un sistema previdenziale pubblico forte di tipo solidaristico è perché non vogliamo pensioni basse e perché vogliamo che i contributi vengano valorizzati. Oltre alla grande lotta contro l evasione fiscale c è anche quella contro l evasione contributiva e il lavoro nero, stare su questi temi vuol dire dare ai giovani diritti e dignità per la loro vita futura. Chiedere una legge per la non autosufficienza, chiedere il riconoscimento del lavoro di cura delle donne, chiedere diritti per le persone in difficoltà, vuol dire farsi carico di un problema reale per dare loro dignità nella legislazione e nei diritti. Contrattare di più sul territorio ci permette di conoscere il luogo dove viviamo, di comprendere le possibilità e le fragilità, di interrogarci cosa manca e cosa è da riqualificare sapendo che si può anche sognare, come abbiamo fatto a Mirandola proponendo un dibattito dal titolo La Mirandola che sogniamo. Fare iniziative sulla violenza sulle donne, come quella fatta a Sassuolo, dove si mette in relazione la responsabilità delle istituzioni con la vita delle persone offese ed uccise.

Non ringrazierò mai abbastanza il lavoro (lo chiamo lavoro e non testimonianza) che la Signora Ferrari fa nel raccontare il dramma da lei vissuto nella uccisione di sua figlia. Fare iniziative sulla integrazione con un titolo incredibile A che piano abita il mondo? per noi è un modo per dire che è possibile integrarsi, vivere assieme ed ascoltarsi. Le iniziative fatte sui temi della memoria danno valore alla vita delle persone e alle loro comunità. Il 19 maggio 2012 eravamo tutti a Massa Finalese, con Giovanna, Dino e tanti altri a presentare con orgoglio il libro sulla Bellentani: Un monumento alle speranze perdute ; con noi avevamo voluto il segretario della Flai per tenere saldo il legame fra il lavoro di ieri e di oggi. Per tanti quel giorno è stato l ultimo tranquillo e felice. Memoria che si è intrecciata con le donne nel nostro Calendario Io farò con l aiuto di Marzia e Adriana che hanno cercato di dare forza ai vostri pensieri e ai vostri volti che sono i più belli che io abbia mai visto in tutto il mio 2013. Iniziative pubbliche che parlano dei nostri problemi, dalla previdenza alla tutela come quella fatta dalla lega del centro Storico con una straordinaria partecipazione. E poi ogni 8 marzo a Vignola c è una iniziativa come in tanti altri luoghi, in ogni inaugurazione di Camera del lavoro noi ci siamo: ricordo quella di Carpi con Carla Cantone. Sottolineo anche le tante iniziative svolte nel distretto di Castelfranco Emilia con Federconsumatori sui diritti dei cittadini, Casa sicura a Fanano e tante iniziative sul welfare e sul benessere. Ci impegneremo a continuare a fare altre iniziative portando avanti le nostre proposte. Ci impegneremo ad aumentare la partecipazione dei nostri iscritti ed iscritte e di tutti i pensionati e le pensionate. Nel riconfermare la Lega come primo punto organizzato della rappresentanza dello Spi, dobbiamo innovare la nostra capacità di tutela per gli anziani e rendere più contrattuale la nostra azione. Per migliorare la tutela occorre che il nostro istituto INPS cambi e che noi lo facciamo cambiare, dobbiamo fare una carta rivendicativa dei diritti dei pensionati e delle pensionate, mettendo in chiaro cosa vogliamo, non solo il Cud e l ObisM, ma trasparenza nella gestione dell Istituto e delle sue risorse, capacità di declinare nuove forme di protezione sociale, capacità di lottare contro l evasione contributiva, capacità di far sentire che è un ente amico e non un covo di burocrati dai mille incarichi. L INPS con le banche

dati che ha a disposizione deve poter cambiare; se un pensionato per il cambio della sua condizione reddituale o di salute ha diritto all assegno familiare, deve riceverlo direttamente sulla pensione senza fare domanda. Dai diritti negati e nascosti ai diritti visibili ed esigibili direttamente. Un Istituto che deve fare della informazione, quella che arriva nelle nostre case tutti i giorni: se non avete i soldi per scrivere a casa a tutti i pensionati, fate come noi, comprate spazi nelle tv e sui giornali, mandate messaggi sul telefono, non potete rimanere fermi e assenti. Più tutela significa stare al fianco delle istituzioni dei comuni che rilevano i bisogni; noi lo abbiamo sempre fatto, ma ora dobbiamo strutturare di più gli accordi, i protocolli e le reciproche responsabilità. Investiamo su un rapporto sempre più stretto tra tutti i servizi e la loro obbligata integrazione. Più tutela, più protezione, più prevenzione per tenere forte quel gran vaso comunicante che è la persona di ogni età, condizione, sesso ed etnia. Più tutela la chiedete voi con forza nelle nostre assemblee e anche più diritti per la persona che ha il tempo libero dal lavoro. Nella nostra proposta politica e programmatica c è un posto di primo piano per il nostro associazionismo; Ginzburg e Auser che operano sul territorio in un rapporto costruttivo con le istituzioni su un terreno che diventerà sempre più importante: l'apprendimento permanente e l esclusione sociale; con loro ci impegniamo a svolgere più iniziative, per aumentare la consapevolezza del ruolo che ha un laico associazionismo nella nostra realtà. La contrattazione territoriale ci vedrà in campo confrontandoci in campagna elettorale con i candidati a sindaco e dopo con le amministrazioni comunali con l'obiettivo di migliorare l offerta dei servizi per i diritti universali. Nelle assemblee spesso mi avete detto: stiamo perdendo tutto; contrattare di più e riacquistare fiducia nella capacità di costruire quello che è utile per le persone e la comunità, ridare certezza e forza alla nostra capacità di ottenere dei risultati.

In questa nostra Provincia lunga e stretta rinnoviamo la nostra capacità attraverso una presenza diffusa, la conoscenza, l impegno per migliorare la vita degli anziani, perché la nostra capacità di rappresentare sia utile e proficua; occorre che la nostra Camera del lavoro nel suo congresso scelga un programma, dei contenuti su cui impegnarsi per il lavoro e il welfare e su cui costruire delle alleanze. Un impegno che dovremo rispettare soprattutto nelle zone della nostra Provincia colpite dal terremoto e dalla alluvione. Proprio per queste zone colpite dal sisma, abbiamo approvato un documento di impegno nell ultimo direttivo della Camera del Lavoro; sarà la base per la nostra azione sindacale sottolineando alcuni temi che ci interessano molto: i luoghi della aggregazione, le piazze e i centri storici, i luoghi della prevenzione e della cura. Lo Spi nazionale ci ha aiutato nella ricostruzione delle sedi sindacali con una consistente donazione, speriamo di tagliare l ultimo nastro che sarà quello di Cavezzo; abbiamo voluto fare presto per esserci, per aiutare i nostri anziani e dare spazi nuovi e funzionali ai nostri volontari e alle nostre volontarie. Il 6 marzo Carla Cantone con i Segretari di Fnp e Uilp consegnerà la somma raccolta con la sottoscrizione unitaria nazionale per le zone terremotate al Comune di Finale e all ASP dell Area Nord, che verrà utilizzata per costruire le micro residenze per anziani. Abbiamo costruito diversi gemellaggi con altre Leghe Spi per scambiare esperienze, per stare insieme e anche per divertirci. Abbiamo tenuto al lavoro i nostri attivisti e attiviste perché contribuiscano a costruire il futuro delle loro comunità. Non ci rassegniamo, ma sapendo che da soli non riusciamo ed abbiamo bisogno delle Istituzioni dello Stato, il Governo Renzi dovrà dare garanzie sulla disponibilità delle risorse e sulla loro esigibilità in tempi certi. Abbiamo fatto il 25 febbraio scorso, una iniziativa in preparazione del nostro congresso presentando un libro Cuocere la terra, piastrellare il mondo storia narrata del lavoro ceramico. E stato costruito con le narrazioni di vita delle delegate e dei delegati al lavoro e di quelli che ora sono in pensione. E stato un lavoro corale di quelli che a noi piacciono, Spi e Filctem hanno lavorato insieme direi bene sotto la regia di Adriana Barbolini. Abbiamo imparato dalle storie autobiografiche che il lavoro deve avere tutela e deve essere sempre rappresentato, che per ottenere dei miglioramenti occorre la lotta e l accordo con l azienda e le istituzioni; mentre si lavora bisogna sempre avere a cuore la salute delle persone e l ambiente che ci circonda per uno sviluppo sostenibile.

Voi forse pensate beh, non lo sapevi, si lo sapevo ma è importante sentirlo ripetere dai nostri delegati e delegate e dai nostri pensionati e pensionate. Il lavoro deciderà il futuro, ha deciso il nostro e quello nella nostra Provincia, può deciderlo anche per il nostro paese e anche per L Europa. Volevo rubare il finale di questa relazione a Loretta Sgarbi che ha chiuso con il suo abracadabra per dare un lavoro e una casa a chi non ce l'ha. Poi invece ho pensato di ripercorrere quello che questa squadra Spi ha fatto in questi 4 anni, oltre alle iniziative che ho già richiamato. Abbiamo partecipato a 16 iniziative nazionali con scioperi generali e manifestazioni; come Spi di Modena abbiamo presentato l osservatorio sui servizi socio sanitari, abbiamo lavorato per le iniziative alla Festa del Pd in settembre, due ogni anno, abbiamo fatto quattro pubblicazioni, Fuori dal bozzolo, Un monumento alle speranze perdute, Cuocere la terra piastrellare il mondo, Il lavoro raccontato, altre due pubblicazioni di storia di vita personale Storie di povera gente, Memorie di un barbiere, 10 iniziative nelle varie campagne elettorali, due concorsi di scrittura, abbiamo inaugurato tre nuove Leghe Spi, due spettacoli teatrali uno a Massa Finalese e uno alla Madonnina di Modena, 4 iniziative sulla costituzione e sull'unità d'italia, due iniziative sul tema salute donna, 6 iniziative pubbliche costruite durante la formazione, 12 trasmissioni televisive dal titolo Lo Spi informa e ogni anno ci siamo scambiati gli auguri al Teatro Storchi. Questo è la Forza del Nostro Viaggio, questo è lo Spi di Modena sempre in campo sempre pronto a discutere, a proporre e ad ascoltare. Luisa Zuffi