OSSERVATORIO REGIONALE DEL CREDITO E BANCA D ITALIA: UN ANALISI QUALITATIVA E QUANTITATIVA DEL RAPPORTO BANCHE IMPRESE



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Transcript:

OSSERVATORIO REGIONALE DEL CREDITO E BANCA D ITALIA: UN ANALISI QUALITATIVA E QUANTITATIVA DEL RAPPORTO BANCHE IMPRESE Dai dati diffusi dalla Banca d Italia permangono sintomi di sofferenza nei finanziamenti bancari, d altro canto l Osservatorio Regionale del Credito di Unioncamere segnala un cambiamento del rapporto banche/imprese rispetto alla prima edizione dell indagine Sono stati resi noti i risultati della seconda annualità dell indagine organizzata da Unioncamere Emilia Romagna riguardante i rapporti delle imprese della regione con gli istituti di credito. Infatti il tema dei finanziamenti del sistema bancario ha sempre suscitato notevole interesse, ma ora che la recessione ha investito l economia mondiale, il sistema creditizio è salito alla ribalta ed è divenuto di fondamentale importanza per sostenere le imprese in questo momento difficile. Per comprendere meglio la situazione delle imprese, quest edizione dell indagine ha posto l attenzione anche sugli effetti che la crisi ha prodotto sulle singole aziende: è emerso che il 70,2% delle imprese ha subito conseguenze negative, mentre il 27,3% ha risentito della crisi in maniera rilevante. Tuttavia nell 11,6% delle imprese intervistate il fatturato è aumentato ostante la crisi, nel 25,8% è rimasto stabile e nel 62,6% è diminuito. Un aspetto positivo è che solamente nel 24,7% delle imprese del campione si sono registrati esuberi di personale dovuti al calo di produzione. Com è logico aspettarsi, le conseguenze negative della recessione si sono tradotte per la maggior parte dei casi in riduzione degli ordini da parte della clientela (58,9%), riduzione degli ordini ai fornitori (31,2%), minore liquidità (29,1%) e maggiore difficoltà ad incassare i pagamenti (22,7%). Emerge quindi un problema di liquidità delle aziende e si conferma il ruolo sostanziale del sistema creditizio nell accompagnare il sistema economico fuori da questa emergenza. D altro canto gli istituti di credito devono fronteggiare sempre più richieste di imprese in difficoltà, e possono rischiare di vedere rientrare i capitali prestati. Grafico 1 Imprese che possiedono una linea di credito e motivazioni di chi la possiede provincia di Modena anno 2010 Ha fatto richiesta ma è stata accolta 1,5% Costi del credito bancario sono onerosi 0,5% possiede una linea di credito 80,8% Impresa necessità di risorse finanziarie aggiuntive 16,2% Non possiede una linea di credito 19,2% Altri motivi 0,5% Garanzie chieste dalla banca sono eccessive 0,5%

A causa di queste due esigenze opposte, sempre le banche riescono a far fronte a tutte le richieste degli imprenditori, e in effetti i risultati dell indagine mostrano che ad un anno di distanza sono un po cambiati i rapporti tra banche e imprese, presentando un peggioramento nel giudizio che le imprese danno agli istituti di credito, ma così negativo come ci si aspetterebbe in una situazione economica così complessa. Innanzitutto l erogazione di credito è molto diffusa tra le imprese modenesi: l 80,8% delle aziende intervistate possiede già una linea di credito aperta verso una banca, del restante 19,2%, che possiede alcuna linea di credito, la maggioranza dichiara che ne ha fatto richiesta perché necessita di risorse finanziarie aggiuntive (16,2%). Esaminando nel dettaglio le singole risposte delle imprese, emerge che sono cambiate sensibilmente rispetto alla scorsa edizione. Ad esempio, riguardo il giudizio sulla quantità di credito disponibile, sono passate dal 73,1% al 51,0% le imprese che la ritengono adeguata, mentre sono salite dal 13,3% al 46,0% le imprese che pensano che sia insufficiente. Grafico 2 Giudizio delle imprese della provincia di Modena sulla quantità di credito disponibile valori percentuali Non 2010 2009 Inadeguata Adeguata 0 10 20 30 40 50 60 70 80 Le imprese sono poi state intervistate sui diversi aspetti che caratterizzano un rapporto creditizio: riguardo la tipologia di strumenti finanziari offerti dalle banche ed ai tempi di accettazione del fido, si sono avute risposte nettamente positive, rispettivamente il 57,1% e il 56,1% delle imprese li ritengono adeguati. Le garanzie richieste invece sono giudicate adeguate nel 48,5% dei casi, mentre per il 46,0% sono troppo onerose. Infine emergono due aspetti che le aziende valutano negativi: il tasso applicato è eccessivamente nel 53,0% dei casi e il costo complessivo del finanziamento è troppo elevato per il 50,5% delle imprese. I dati della rilevazione precedente sono perfettamente confrontabili, tuttavia emerge un peggioramento delle opinioni delle imprese sull erogazione di credito sia in termini di costo totale del finanziamento che di garanzie richieste.

Grafico 3 Le opinioni delle imprese modenesi sui vari aspetti del rapporto creditizio valori percentuali anno 2010 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 tipologia strumenti finanziari tempi di accettazione fido tasso applicato garanzie richieste costo complessivo finanziamento Esaminando le diverse tipologie di imprese, si può notare come la crisi e le conseguenze finanziarie sul credito, siano maggiormente sentite dalle piccole imprese (1-9 addetti), dalle imprese artigiane e dalle imprese che esportano abitualmente. Infatti queste tre tipologie di imprese hanno risposto a tutte le domande esaminate in precedenza sempre in maniera più negativa rispetto alla media del campione. Mostrano quindi maggiori difficoltà nell ottenere la quantità di credito desiderata, valutano i tassi di finanziamento più onerosi e i costi complessivi del finanziamento più elevati. Infine l indagine ha posto l attenzione sui rapporti con un attore molto importante nell intermediazione creditizia: i Consorzi di Garanzia Fidi (Confidi). La loro attività consiste sia nel prestare garanzie a favore delle imprese, sia nel contrattare condizioni più favorevoli in termini di tasso e di costo del finanziamento, perciò i Confidi possono incrementare sensibilmente la quantità di credito erogata alle imprese. Rivestono quindi un ruolo importante per attenuare un eventuale stretta creditizia verso le imprese. Grafico 4 I benefici ottenuti dalle imprese che sono ricorse a Consorzi Fidi provincia di Modena anno 2010 Altri benefici 4,3 Nessun beneficio 19,6 Riduzione tempo di erogazione finanziamento 13,0 Maggior volume di credito 26,1 Minori garanzie richieste 15,2 Minore tasso applicato 23,9 Minor costi di finanziamento 10,9 La maggioranza delle imprese intervistate è a conoscenza dell attività dei consorzi fidi (71,1%) e ben il 39,0% vi ha fatto ricorso per l ottenimento del credito.

I vantaggi ottenuti dall accesso a Confidi sono diversi, ma i principali sono il maggior volume di credito ottenuto (26,1%), il minor tasso applicato sui finanziamenti (23,9%) e le minori garanzie richieste per accedere al credito (15,2%). I DATI DELLA BANCA D ITALIA Uno sguardo ai dati diffusi dalla Banca d Italia sull andamento del credito nell anno 2009 può aiutare a comprendere il mutamento dei rapporti tra banche ed imprese emerso dall indagine Unioncamere. La struttura del sistema creditizio modenese è cambiata in modo rilevante rispetto al 2009: il numero di sportelli è diminuito di tre unità, portando a 7,5 il numero di sportelli ogni 10.000 abitanti, tuttavia è nata una nuova banca nella provincia, portando a 7 il numero totale di istituti di credito con sede a Modena. Stanno invece cambiando gli aggregati creditizi fondamentali come i depositi e gli impieghi. Grafico 5 - Impieghi bancari a Modena, in Emilia Romagna e Italia, variazione % su stesso trimestre anno precedente 11,0 9,0 7,0 Modena Emilia Romagna Italia 5,0 3,0 1,0-1,0-3,0 I 08 II 08 III 08 IV 08 I 09 II 09 III 09 IV 09 Fonte: elaborazione Centro Studi e Statistica Camera di Commercio di Modena su dati Banca d'italia Dal lato degli impieghi (i finanziamenti complessivi erogati dalle banche a soggetti bancari), si può notare una diminuzione del credito concesso dagli istituti di credito. Infatti continua il trend in discesa iniziato nel primo trimestre 2008 con incrementi annui che calano progressivamente, fino a divenire negativi (-0,3%) nel terzo trimestre 2009 e a diminuire nettamente nel quarto (-1,7%). Le diminuzioni del valore assoluto degli impieghi sono iniziate a partire dal primo trimestre 2009 e continuano tutt ora, con variazioni trimestrali negative che vanno dal -0,3% al - 0,6%. Analizzando la suddivisione degli impieghi tra famiglie consumatrici e imprese, si può notare come il trend negativo sia cominciato prima con un taglio per i prestiti al consumo, e solo successivamente la diminuzione si sia estesa alle imprese. Tutto ciò può derivare da due fenomeni: da un lato le restrizioni della crisi possono avere indotto sia le famiglie, sia le imprese ad aumentare i risparmi e a richiedere meno credito sia per gli acquisti di beni di consumo che per nuovi investimenti. D altro canto può esservi una maggiore prudenza da parte delle banche nel concedere nuovi crediti ad imprese che forniscono minori garanzie di pagamento proprio perché si trovano in difficoltà.

Grafico 6 - Sofferenze bancarie a Modena, in Emilia Romagna e Italia, variazione % su stesso trimestre anno precedente 50,0 40,0 30,0 20,0 Modena Emilia Romagna Italia 10,0 0,0-10,0-20,0 I 08 II 08 III 08 IV 08 I 09 II 09 III 09 IV 09 Fonte: elaborazione Centro Studi e Statistica Camera di Commercio di Modena su dati Banca d'italia L andamento dell Emilia Romagna e dell Italia è analogo ma meno marcato, con diminuzioni lievi solamente nell ultimo trimestre. Si può trovare una motivazione alla maggior prudenza delle banche esaminando le sofferenze bancarie, cioè i rapporti in stato di insolvenza o situazioni sostanzialmente comparabili. In provincia di Modena è iniziato l andamento in ascesa già nel primo trimestre 2008, mentre il Emilia Romagna e Italia nel primo trimestre 2009, tuttavia i tre andamenti si sono allineati nel quarto trimestre 2009 con incrementi annui molto elevati: +41,9% a Modena, +42,9% in Emilia Romagna e +43,2% in Italia. Come conseguenza aumenta anche il rapporto tra sofferenze ed impieghi: dal primo trimestre 2008 al quarto trimestre 2009 tale valore è passato dal 2,7% al 3,8%. Dal lato della raccolta bancaria, l ultimo trimestre 2009 mostra un ridimensionamento del notevole incremento dei depositi che si è verificato nei quattro trimestri precedenti: la provincia di Modena infatti mostrava aumenti annuali che andavano dal 17% al 22%, mentre nell ultimo trimestre (il quarto del 2009), l incremento si è assestato sul 13,2%, dato molto più vicino ai valori dell Emilia Romagna e dell Italia. Grafico 7 - Depositi bancari a Modena, in Emilia Romagna e Italia, variazione % su stesso trimestre anno precedente 25,0 20,0 15,0 Modena Emilia Romagna Italia 10,0 5,0 0,0 I 08 II 08 III 08 IV 08 I 09 II 09 III 09 IV 09 Fonte: elaborazione Centro Studi e Statistica Camera di Commercio di Modena su dati Banca d'italia

Si può ipotizzare che questo fenomeno possa derivare da due cause: un aumento della prudenza da parte delle famiglie, che riducono i consumi ed incrementano i risparmi per poter fronteggiare meglio il periodo di crisi, oppure un cambiamento del tipo di investimento effettuato, le famiglie si discostano dai titoli più rischiosi o con rendimenti eccessivamente bassi e preferiscono la liquidità.