Murature divisorie tagliafuoco IL SISTEMA COSTRUTTIVO LECABLOCCO TAGLIAFUOCO



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Murature divisorie tagliafuoco IL SISTEMA COSTRUTTIVO LECABLOCCO TAGLIAFUOCO L'evoluzione delle tipologie costruttive e le esigenze tecniche e normative rendono complesso progettare e realizzare correttamente elementi costruttivi apparentemente semplici. Fra gli altri, questo è il caso delle pareti divisorie tagliafuoco all'interno di edifici potenzialmente soggetti ad incendio. L'esigenza tecnica è chiara: garantire le prestazioni di R (stabilità meccanica), E (ermeticità) ed I (isolamento termico) della muratura in presenza di un incendio per un periodo di tempo prefissato. L'applicazione di questi requisiti non è sempre altrettanto chiara. Si pensi alle citate pareti divisorie tagliafuoco in un edificio industriale o del terziario. Le dimensioni di queste pareti (altezza e lunghezza) abbinate ad una notevole snellezza e alle azioni statiche definite dalle normative vigenti (azione del vento, spinta orizzontale, ) comportano la necessità di una verifica statica a freddo. Questa verifica va condotta anche in presenza del carico di incendio, per mantenere il requisito R (stabilità). Altrettanto delicata è la verifica del requisito E (ermeticità). La parete e la tipologia costruttiva (la struttura prefabbricata) dell'edificio hanno caratteristiche differenti, per cui occorre progettare adeguatamente i giunti di interfaccia fra i due materiali. Il Sistema Costruttivo Lecablocco Tagliafuoco nasce per rispondere in maniera appropriata a tutte queste problematiche tecniche, normative e realizzative. Nel seguito sono presentati gli aspetti salienti e le soluzioni più appropriate a questi problemi. INSERTO TECNICO REDAZIONALE N. 22 A METROCUBO 95 GIUGNO 2006 UNA MURATURA IN LECABLOCCO DOPO UN INCENDIO TECNOLOGIA DELLE MURATURE I.P. Area Magazzino distrutta dall incendio Lato opposto con Produzione indenne

MODALITÀ DI CERTIFICAZIONE DELLA RESISTENZA AL FUOCO DI MURATURE Ancorchè datata, la Circolare del Ministero dell Interno n 91 del 14/9/1961 Norme di sicurezza per la protezione contro il fuoco dei fabbricati a struttura in acciaio destinati ad uso civile continua ad essere la norma di riferimento circa le modalità di prova al fuoco degli elementi edilizi. In alcuni casi normative tecniche più recenti hanno introdotto metodi di calcolo analitico della resistenza al fuoco di elementi costruttivi. Ciò non è avvenuto per le murature in blocchi. Allo stato attuale quindi le prestazioni di resistenza al fuoco vanno ancora determinate con prove al fuoco condotte secondo la Circolare 91. Si trovano in commercio manufatti con resistenza al fuoco calcolata utilizzando la norma UNI 9502 Procedimento analitico per valutare la resistenza al fuoco degli elementi costruttivi di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso. Tale applicazione non è assolutamente ammissibile in quanto, come riportato nel paragrafo 1 Scopo e campo di applicazione della stessa UNI 9502, La presente norma non si applica né alle pareti o murature in blocchi di conglomerato cementizio, né ai singoli blocchi. Lecablocco Tagliafuoco Multicamera AD ALTE PRESTAZIONI TECNICHE, per murature di grandi dimensioni (spessore 20, 25, 30 cm). Lecablocco Cavo e Lecablocco Correa (spessore 20, 25, 30 cm), per formazione degli irrigidimenti verticali (pilastrini) e orizzontali (cordoli). Il Sistema Costruttivo: i Lecablocchi Tagliafuoco Il Sistema Costruttivo Lecablocco Tagliafuoco abbina le tecniche costruttive più idonee alla realizzazione di murature alte tagliafuoco alle prestazioni di resistenza al fuoco proprie di un blocco in argilla espansa Leca. Le prestazioni al fuoco certificate dei Lecablocchi Tagliafuoco sono presentate a pag. 6 e 7. In particolare i Lecablocchi Tagliafuoco multicamera sono la migliore soluzione tecnica in quanto consentono di ottenere elevate prestazioni di resistenza al fuoco, isolamento termico e acustico (vedi Tabella). La leggerezza di Lecablocco Tagliafuoco, dovuta all utilizzo dell argilla espansa Leca, porta, inoltre, ad una riduzione della spinta orizzontale dovuta all azione sismica. Lecablocchi per irrigidimenti verticali e orizzontali I pilastrini sono realizzati in blocchi cavi allineati verticalmente con giunti sfalsati. I cordoli possono essere realizzati all interno di blocchi speciali (detti blocchi correa) oppure all interno di blocchi cavi predisposti ad essere utilizzati come cordolo. L uso del traliccio metallico Murfor all interno dei giunti di malta orizzontali è consigliato nel caso di murature sottoposte a notevoli azioni orizzontali. 2

Malta di posa Per realizzare murature occorre utilizzare malte di posa con caratteristiche analoghe o migliorative rispetto a quelle utilizzate per realizzare la parete certificata (Classe M3 secondo D.M. 20/11/87). È evidente che la malta realizzata in cantiere non sempre ha una composizione costante nel tempo. Per questa ragione l utilizzo di malte di posa premiscelate risulta vantaggioso. Per ottimizzare la prestazione della parete si suggerisce l utilizzo della Malta Premiscelata Lecablocco Tagliafuoco. Calcestruzzo strutturale per irrigidimenti Nelle murature rinforzate gli irrigidimenti verticali e orizzontali assolvono la fondamentale funzione statica. Il calcestruzzo utilizzato per realizzare tali irrigidimenti ha quindi una effettiva funzione strutturale e conseguentemente deve possedere idonee caratteristiche meccaniche. Anche in questo caso l utilizzo di un calcestruzzo strutturale premiscelato rappresenta la migliore soluzione in quanto permette di ridurre le incertezze legate all esecuzione in cantiere. Tali certificazioni sono da considerarsi regolari se: Sono fotocopie integrali del documento originale. Sono accompagnate da una dichiarazione, rilasciata dal produttore, che attesti la conformità del prodotto commercializzato rispetto alle specifiche del campione testato. Nel caso del Lecablocco Tagliafuoco deve essere presente anche la dichiarazione di appartenenza all ANPEL. La realizzazione di una muratura Tagliafuoco in Lecablocco deve tener conto dei consigli di posa forniti dal Produttore e riportati nella presente pubblicazione. Realizzazione architravi in corrispondenza delle aperture con blocchi speciali. Così come nel caso degli irrigidimenti, anche in questo caso il calcestruzzo ha una funzione prettamente strutturale. 3

UN INCENDIO REALE Magazzino bruciato Ancoraggio ai pilastri La muratura va collegata verticalmente ai pilastri prefabbricati. Il collegamento è realizzato con staffe metalliche il cui numero e la cui disposizione sono determinati in funzione dell azione orizzontale trasmessa dalla muratura. Produzione 1 1. Planimetria del fabbricato interessato dall incendio. La compartimentazione tagliafuoco tra produzione e magazzino. 2. Vista generale del fabbricato. 3. La muratura in Lecablocco Tagliafuoco che ha resistito all incendio ed al collasso strutturale delle travi della copertura. 4. L incendio è stato confinato dall altro lato della partizione salvando la zona Produzione. 2 3 Ancoraggio a travi Esempio di vincolo in corrispondenza della base di una trave prefabbricata. L elemento di collegamento utilizzato contiene un sistema telescopico in grado di assorbire i movimenti di innalzamento e abbassamento della trave senza trasmettere azioni verticali alla muratura. 4 4

Giunti di controllo I giunti di controllo sono interruzioni continue della sezione verticale del muro. Qualora si verifichino tensioni superiori alla resistenza a trazione e taglio della parete, queste si scaricano in corrispondenza dei giunti di controllo evitando la creazione di fessurazioni. In certi casi può essere necessario dare stabilità in corrispondenza dei giunti di controllo utilizzando ferri di armatura piegati a 90. La distanza fra i giunti di controllo è funzione dello spessore del muro e dell esposizione della parete (esterna o interna). SIGILLATURA DEI GIUNTI DI CONTROLLO A s B p Schema di sigillatura per giunti di controllo verticali (tutti gli spessori) e orizzontali (spessori fino a 3 4 cm). Nella figura: A - sigillante ; B - cordone in polietilene espanso a cellule chiuse; s - spessore del ; p - profondità della sigillatura. La corretta sigillatura dei giunti di controllo riveste una grande importanza nella realizzazione di murature tagliafuoco. Infatti l eventuale formazione di cavillature potrebbe compromettere, in caso di incendio, l ermeticità della compartimentazione. Sigillatura dei giunti verticali In presenza di giunti di controllo verticali o orizzontali (di spessore contenuto) si procede alla sigillatura con idonei elastomeri previo inserimento di materiali (cordoni) tipo polietilene espanso a cellule chiuse. Il sigillante deve possedere elevate caratteristiche di elasticità a freddo per evitare la formazione di fessure per i movimenti differenziali delle due strutture che esso delimita. Nello specifico delle murature, il sigillante tagliafuoco deve conservare la sua integrità anche durante l incendio in modo da preservare il requisito di ermeticità. A TRAVE B Sigillatura per giunti orizzontali sotto trave (spessore maggiore di 3/4 cm). Nella figura: A - Cordone con sigillanti o materassini espandenti ; B - Muratura. 5

Campi d impiego delle pareti in Lecablocco facciavista per spessore 8, 10, 12, 15 cm: pareti divisorie tagliafuoco facciavista per autorimesse, locali tecnici, centrali termiche, per spessore 20, 25, 30 cm: pareti divisorie tagliafuoco facciavista anche di grandi dimensioni, per edilizia industriale e del terziario. Modalità di posa della parete certificata: Le pareti sono realizzate con giunti di posa (orizzontali e verticali), con malta bastarda tipo M3 (D.M. 20/11/1987), di spessore compreso tra 8 e 12 mm. 90 B8x20x50 2 pareti Caratteristiche del Lecablocco Tagliafuoco Facciavista Densità del calcestruzzo 1.400 kg/m 3 γ 1.600 kg/m 3 Resistenza a compressione media normalizzata 4,5 8,0 N/mm 2 Reazione al fuoco Classe 0 (Euroclasse A1) Trasmittanza termica a secco U (K) (versioni multicamera) fino a 1,2 W/m 2 K (spessore 30 cm) Isolamento acustico R w (versioni multicamera) 50 db (per spessore 20 cm) 120 LecaliteT8x28x55 (3) LecaliteT10x28x55 (3) B12x20x50 2 pareti B12x20x50 3 pareti Pieno Semipieno 180 LecaliteT10x28x55 (3) LecaliteT12x28x55 (3) Pieno Semipieno B15x20x50 3 pareti B20x20x50 2 fori B20x20x50 4 pareti B25x20x50 2 fori B30x20x50 2 fori B25x20x50 4 pareti B30x20x50 4 pareti 6

Campi d impiego delle pareti in Lecablocco da intonacare pareti divisorie tagliafuoco intonacate per garages, scantinati, centrali termiche, edilizia industriale e del terziario. Modalità di posa della parete certificata: Le pareti sono realizzate con giunti di posa (orizzontali e verticali), con malta bastarda tipo M3 (D.M. 20/11/1987), di spessore compreso tra 8 e 12 mm. Intonaci di calce e cemento, aventi spessore di 1 cm su ambo i lati della parete. Note alle Tabelle: (1) Con rasatura base gesso spessore 3 mm su ambo i lati della parete; (2) Parete posata con giunti verticali ad incastro; (3) Parete posata con giunti verticali a secco e giunti orizzontali con boiacca di cemento. Caratteristiche del Lecablocco Tagliafuoco da Intonaco Densità del calcestruzzo 800 kg/m 3 γ 1.500 kg/m 3 Resistenza a compressione media normalizzata 2,5 5,0 N/mm 2 Reazione al fuoco Classe 0 (Euroclasse A1) Trasmittanza termica a secco U (K) (versioni multicamera) fino a 1,1 W/m 2 K (spessore 30) 120 (1) (3) B8x20x50 2 pareti LecaliteT8x28x55 Minicubik9,5x16,8x20 B12x20x50 2 pareti B12x20x50 3 pareti 180 B15x20x50 3 pareti B20x20x50 2 fori B20x20x50 4 pareti B25x20x50 4 pareti Fonoisolante 20x20x25 (2) MattonLeca12x12x24 7

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