Roma e Il Cristianesimo



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Roma e Il Cristianesimo Cristianesimo Gesù di Nazaret L espansione del Cristianesimo Gli apostoli Il messaggio cristiano e le prime comunità Il Cristianesimo a Roma: primi contrasti I vangeli Le persecuzioni Il monaco Gerolamo e la Biblia vulgata I quattro evangelisti Radicamento del cristianesimo I Martiri L editto di Milano L editto di Tessalonica Sitografia

Il Cristianesimo Nato in Giudea (Palestina), dalla figura di Gesù di Nazareth (Iesus), poi detto il Cristo, circa 2000 anni fa ; il Cristianesimo è oggi una delle religioni più diffuse nel mondo. Il messaggio predicato da Cristo era rivoluzionario per il mondo di allora: Gesù predicava infatti l amore, la pace, l uguaglianza fra gli uomini. La fede Cristiana, inizialmente perseguitata, si è organizzata nel corso dei secoli negli ordinamenti clericali che esistono ancora attualmente. Al giorno d oggi il Cristianesimo presenta numerose ramificazioni: la fede cattolica, con a capo il Papa, quella ortodossa, quella protestante, quella anglicana e diverse altre ancora. Crocifisso, simbolo della morte e della resurrezione di Gesù Cristo. Sculture simili sono presenti in pressoché tutte le chiese

Gesù di Nazareth La data di nascita, come figura storica, di Gesù di Nazareth, successivamente detto Cristo (Christus, letteralmente l Unto del Signore, colui che è consacrato, scelto da Dio), si può far risalire circa all anno 7 o 6 a.c. ( l inizio del calendario cristiano fu ritardato di alcuni anni da un errore di calcolo del monaco scita Dionigi il Piccolo, morto nel 556 d.c.). Secondo la tradizione cristiana, Gesù si sarebbe dedicato ad una vita di predicazione, e, dopo aver ricevuto il battesimo da Giovanni il Battista, avrebbe iniziato, accompagnato da 12 apostoli, a girare per i villaggi della Palestina predicando e compiendo miracoli, affermando di essere il Messia, il Figlio di Dio inviato a salvare il mondo, atteso da secoli dagli ebrei. I testi nei quali è contenuta la descrizione della vita e della predicazioni di Gesù sono i quattro vangeli canonici degli evangelisti Marco, Matteo, Luca e Giovanni. Esistono anche altre informazioni sulla vita di Gesù, contenute nei vangeli cosiddetti apocrifi, che però non sono riconosciuti come validi. Sempre secondo la tradizione, Gesù sarebbe nato a Nazareth, in Giudea (l odierna Palestina) la notte di Natale di quello che noi oggi chiamiamo l anno 0, dalla Vergine Maria, che sarebbe stata incaricata in sogno dall arcangelo Gabriele di portare al mondo il Salvatore. Sarebbe poi stato omaggiato, il giorno dell Epifania, dai tre re magi, guidati dalla stella cometa, che gli avrebbero donato oro, incenso e mirra. Dell infanzia e dell adolescenza di Gesù i Vangeli narrano solamente pochi episodi, come la presentazione al tempio o la fuga dalla strage di bambini voluta dal re La Palestina ai tempi di Gesù Cristo Erode, fino ad arrivare al suo battesimo, storicamente collocato nel 28 d.c, dopo il quale sarebbe iniziata la sua predicazione. In Giudea, a quel tempo, la religione praticata era l ebraismo, e le massime autorità locali presenti erano i sacerdoti. Per i suoi rivoluzionari insegnamenti, spesso in contrasto con la società in cui viveva, Gesù fu, a detta dei vangeli, considerato come eretico dai sacerdoti ebraici, che non l avrebbero riconosciuto come il Messia, e questa ostilità con i sacerdoti avrebbe portato alla sua morte. Tradito, sempre secondo la tradizione, dall apostolo Giuda, Gesù sarebbe stato processato dal Sinedrio (una sorta di tribunale di sacerdoti) e poi consegnato al procuratore romano Ponzio Pilato, che non ravvisò in lui alcuna colpa, e lasciò che i Giudei gestissero in autonomia la vicenda, condannando così di fatto Cristo a morte certa. Così Gesù un venerdì sarebbe stato crocefisso sul monte Calvario, ma, come ultima testimonianza della sua origine divina, la domenica ( attuale Pasqua) sarebbe resuscitato ed apparso agli apostoli.

L espansione del Cristianesimo Il Cristianesimo fu subito soggetto ad una forte espansione, grazie all operato di chi, come Paolo di Tarso o alcuni degli apostoli, diffuse predicando gli insegnamenti di Gesù. Già nel I sec. D.c. troviamo a Roma le tracce di una chiesa Cristiana, anche se non è certo chi sia stato l autore della sua fondazione. Si sa comunque che nella città operarono certamente sia Pietro che Paolo. A Roma, come in altre parti del mondo, il Cristianesimo ebbe subito una forte presa tra la popolazione. La religione pagana romana, fondata su più divinità, era sempre stata una religione di stato, pubblica e collegata al potere; in questo periodo a Roma si stavano diffondendo i culti misterici orientali e si diffuse insieme ad essi anche il Cristianesimo. Erano tutti culti che, in contrapposizione con la religione romana, non ponevano più in primo piano l aspetto pubblico della religione, ma quello privato della salvezza dell anima di ogni uomo. Alla religione Cristiana aderirono dapprima i ceti sociali più poveri ed umili, attirati dall attenzione che tale culto riservava ad essi, poi anche tra i ceti sociali più colti ed elevati iniziarono ad esserci esponenti cristiani. Nel II -III sec. d.c., con la crisi dell Impero e l anarchia militare, la diffusione del Cristianesimo nella società romana fu notevolmente facilitata: infatti, la caduta dell Impero in una crisi economica, sociale e politica, aveva creato tra i cittadini un senso di inquietudine esistenziale che una religione come quella romana, fondata sull aspetto pubblico del culto, non riusciva a soddisfare in un periodo in cui lo stato era in decadenza. I cittadini sentivano per questo il bisogno di culti come il Cristianesimo, che badassero alla salvezza dell anima del singolo individuo.

Gli apostoli Nei vangeli è riportato che Gesù durante la sua predicazione si sarebbe circondato di 12 apostoli ( dal latino apostolus,i). Questi sarebbero: Pietro, Giacomo e Giovanni, i primi tre Apostoli di Cristo, avrebbero deciso di seguirlo dopo che, al termine di una sua predicazione sul Lago Tiberiade, Gesù avrebbe fatto pescare loro un enorme quantità di pesce con un miracolo. Leonardo da Vinci- L Ultima Cena. Il quadro raffigura il famoso episodio biblico dell ultima cena di Gesù con gli apostoli, prima di essere catturato e poi crocifisso. A Pietro Giacomo e Giovanni si sarebbero poi aggiunti: Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo figlio di Alfeo, Simone soprannominato Zelota, Giuda Taddeo e Giuda Iscariota. Quest ultimo, Giuda Iscariota, avrebbe, secondo i Vangeli, tradito Gesù consegnandolo per trenta denari ai sacerdoti del tempio, ma poi, preda dei rimorsi, si sarebbe suicidato impiccandosi ad un albero.

Il messaggio cristiano e le prime comunità Il messaggio predicato da Cristo era, per l epoca, rivoluzionario: Cristo insegnava valori del tutto nuovi rispetto a quelli che fino a quel momento erano stati diffusi; e questi valori andavano anche spesso in contrasto col la società in cui viveva. Secondo i Vangeli, sebbene Gesù si proclamasse inviato da Dio in terra e compiesse svariati miracoli, egli non fu riconosciuto dai sacerdoti ebraici come il messia che da sempre gli ebrei attendono, anzi, il suo messaggio fu fortemente osteggiato da questi, tanto che questa ostilità portò, secondo la tradizione, alla sua morte. (vedi Gesù di Nazareth ) I suoi insegnamenti ottennero però un forte consenso da una parte della popolazione della Giudea, tanto che, a quanto dicono i Vangeli, ad alcune delle sue predicazioni sarebbero corse ad assistere folle di persone. Cristo predicava l amore tra tutti gli uomini, l umiltà, la pace, sosteneva che tutti gli uomini fossero fratelli. Invitava a fare una vita di misericordia, di carità, di preghiera; insegnava il valore del perdono e quello dell altruismo, mettendo così in discussione diversi valori portanti della società della Giudea, ma anche di quella romana. Il messaggio cristiano era un messaggio universale, rivolto cioè a tutti gli uomini: si superava così il concetto ebraico del popolo eletto. Spesso Gesù esprimeva i suoi concetti tramite parabole, semplici storielle con una forte morale intrinseca. Le prime comunità cristiane vivevano nella pace e nell uguaglianza tra gli uomini, spesso mettevano in comune i loro averi e conducevano insieme un umile vita di preghiera e carità verso il prossimo. Il pesce, simbolo usato dalle antiche comunità cristiane.

I Vangeli La bibbia è formata da due parti: l antico testamento e il nuovo testamento. L antico testamento è sacro agli ebrei, mentre la bibbia Cristiana comprende antico e nuovo testamento. Nel nuovo testamento sono contenuti, tra gli altri libri, anche i quattro Vangeli canonici. I vangeli cosiddetti canonici sono stati quelli scritti dagli evangelisti: Marco, Matteo, Luca e Giovanni. Il vangelo di Matteo è un vangelo che sembra destinato ad un ambiente giudaico, dove sono frequenti le citazioni dell Antico testamento e le parabole. Sarebbe stato scritto in aramaico, forse già negli anni 40-50 d.c. Marco sembra scrivere invece per i fedeli di origine non ebraica, soprattutto per i romani, e si sarebbe basato sulla predicazione di Pietro; il suo è un Vangelo particolareggiato e ricco di nozioni storiche sulla Palestina di quel tempo. Sarebbe stato pubblicato verso il 65 d.c. Il vangelo secondo Luca sembra essere invece scritto soprattutto per convertire i Greci. Questo Vangelo, pubblicato tra il 65 e il 70, sembra aver preso spunti anche dal Vangelo di Marco, ed è il Vangelo nel quale il tema dell infanzia di Gesù è più sviluppato. Questo tema infatti, è appena accennato da Matteo e assente nei Vangeli di Marco e Giovanni. I Vangeli di Marco, Luca e Matteo sono detti i tre Vangeli sinottici, perché sono tra loro molto simili nella linea narrativa, anche se tra di essi esistono comunque notevoli differenze, mentre quello di Giovanni si discosta da essi con uno stile assai diverso. Giovanni infatti riporta pochi episodi, molto sviluppati, mentre gli altri Vangeli riportano moltissimi episodi spesso appena abbozzati. Il vangelo di Giovanni è, secondo la tradizione stato scritto attorno all anno 100, anche se il primo manoscritto che ci è pervenuto è datato 150 d.c.; è un Vangelo che ripercorre solamente gli aspetti essenziali e simbolici della vita di Gesù, sviluppandoli molto più che negli altri tre Vangeli. Oltre ai quattro Vangeli canonici, esistono anche numerosi Vangeli apocrifi, non riconosciuti come validi dalla chiesa e spesso al centro di controversie e contestazioni verso di essa. Questi vangeli spesso si scontrano con molte parti dei vangeli canonici. Antica pagina di un vangelo in aramaico

Il monaco Gerolamo e la bibbia Vulgata Al monaco Gerolamo (san Girolamo), vissuto a cavallo tra il 300 e il 400, dobbiamo la traduzione dei Vangeli dal greco, lingua con la quale erano stati diffusi fino ad allora, al latino. Gerolamo non si dedicò solamente alla traduzione dei Vangeli, ma a quella dell intera bibbia. Questa versione della bibbia è detta Vulgata (oltre al nuovo testamento è presente anche l antico testamento, tradotto dall ebraico). La bibbia cosiddetta Vulgata, fu adottata come testo ufficiale dalla chiesa Cristiana, e nel Una copia della bibbia Ritratto del monaco Gerolamo corso dei secoli ha subito solamente alcune lievi modifiche, tanto che le nostre attuali versioni italiane non sono troppo dissimili ad essa.

I quattro Evangelisti La tradizione attribuisce il primo Vangelo a Matteo, chiamato anche Levi, l apostolo che Gesù avrebbe chiamato al suo seguito distogliendolo dalla professione di pubblicano (una sorta di esattore delle tasse). Si pensa che Matteo abbia scritto il suo Vangelo in aramaico, la lingua comune della Palestina con cui si esprimeva anche Gesù. Marco invece, non fu uno degli apostoli, e non conobbe mai a fondo Gesù Cristo. Marco era il collaboratore prediletto, secondo la tradizione, dell apostolo Pietro durante le sue predicazioni; probabilmente è da esso che Marco attinse le informazioni necessarie alla scrittura del suo Vangelo. Luca era un colto medico siriano, convertitosi in Antiochia verso il 43. Conobbe Cristo dai testimoni della sua vita e, per la stesura del suo Vangelo, compì un accurata indagine. Luca era un narratore di sicure risorse letterarie, e sembra aver attinto anche dal Vangelo di Marco nella stesura del suo. Il suo è il Vangelo dove l infanzia di Gesù è descritta nel modo più dettagliato, tanto che, secondo la tradizione, l evangelista avrebbe avuto contatti con Maria, la madre di Gesù. Il quarto Vangelo canonico è attribuito all apostolo Giovanni, che secondo la tradizione, l avrebbe scritto estremamente vecchio nella comunità cristiana di Efeso, in Asia Minore. Giovanni scrisse a distanza di circa 70 anni dalla morte di Cristo, all incirca verso l anno 100. Questa datazione si scontra però con le aspettative di vita non esattamente centenarie dell epoca.

Il Cristianesimo a Roma: i primi contrasti Presso popolo romano, le religioni dei popoli conquistati o comunque culti diversi da quello ufficiale, erano sempre stati più o meno tollerati, purché non causassero disordini, inoltra a Roma era in uso anche la pratica del sincretismo, cioè dell assimilazione di divinità provenienti da altre religioni nella religione ufficiale. Anche il Cristianesimo fu inizialmente accettato, anche se in futuro questa dottrina avrebbe preoccupato notevolmente gli imperatori. I Cristiani furono però fin da subito in contrasto con alcuni aspetti della cultura romana. Il concetto cristiano di amore e di non violenza, uniti al rifiuto che i cristiani avevano di adorare l imperatore e alla loro convinzione di superiorità del potere spirituale rispetto a quello temporale, erano infatti inconciliabili con una società come quella romana, basata sull autorità dell imperatore, e sui valori tradizionali del mos maiorum : il coraggio in battaglia, la devozione agli dei, le virtù dell uomo come guerriero (il vir romano). I Cristiani, considerati per questo come una sorta di elemento destabilizzante dell autorità imperiale, furono prima mal visti e poi perseguitati dagli imperatori, ma attirarono su di se anche una diffusa ostilità popolare, basata soprattutto sulle menzogne e sulla disinformazione: i cristiani erano accusati di gravi scostumatezze sessuali come l incesto, di uccidere bambini durante i loro rituali, addirittura di odiare il genere umano.

Le persecuzioni Gli attriti che i Cristiani ebbero fin da subito con gli imperatori sfociarono presto in aperte persecuzioni. Non bisogna pensare che le persecuzioni siano state così violente e numerose come la tradizione le ha tramandate, esse, in ogni caso, non servirono a disperdere le comunità cristiane, ma a rafforzarne la solidità e la solidarietà interne ad esse. Le persecuzioni diventarono più aspre e sistematiche durante la crisi in cui l Impero è caduto nel III sec. d.c, durante il periodo della cosiddetta anarchia militare. Durante le persecuzioni molti Cristiani preferirono la morte invece di rinnegare la propria fede questo a testimonianza della forza della loro fede, una forza quindi difficilmente eliminabile. (vedi I Martiri ). Le persecuzioni più significative furono quelle degli imperatori: Le prime comunità cristiane perseguitate, costruirono le catacombe, angusti cunicoli dove si seppellivano i morti e si svolgevano le funzioni religiose. Nella foto: Roma - Catacombe di Priscilla. Nerone (regnò dal 54 al 68): nel 64 d.c, Nerone, che mal vedeva i cristiani per il loro rifiuto verso il culto dell imperatore, incendiò i quartieri popolari per favorire i suoi progetti urbanistici, e imputò la colpa della tragedia ai cristiani, che furono per questo perseguitati. Decio (regnò dal 249 al 251): durante l anarchia militare, volendo ripristinare l autorità dell imperatore e con essa i culti ufficiali, sottopose i cristiani a feroci persecuzioni. Diocleziano (regnò dal 284 al 305): Nel suo progetto di restaurazione dell autorità imperiale e del culto dell imperatore, perseguitò i cristiani che si videro proibire le riunioni e confiscare i beni. Durante il regno degli altri imperatori dei primi tre secoli d.c. i cristiani non furono così duramente perseguitati, ma l essere cristiani fu comunque saltuariamente oggetto di processi, denuncie e di una ostilità popolare abbastanza diffusa (vedi il cristianesimo a Roma: I primi contrasti ).

Radicamento del Cristianesimo Le persecuzioni degli Imperatori, i pregiudizi che circolavano attorno ai cristiani, le difficoltà in cui essi si trovarono costretti a professare la propria fede, non ebbero mai l effetto sperato di disperdere le antiche comunità cristiane a Roma, ma ebbero anzi quello di cementificarle ancora di più. Inoltre il cristianesimo, pur rimanendo una religione di minoranza, continuava ad espandersi a Roma nonostante le difficoltà, favorito dal senso di incertezza che gravava sui cittadini durante la crisi in cui l Impero era entrato nel III secolo, e dall abilità dei suoi fedeli nel diffondere la propria fede. (vedi L espansione del Cristianesimo ) Questo radicamento del Cristianesimo nella società romana, che iniziava a rendere i Cristiani una comunità ormai difficilmente eliminabile con la forza, come si era tentato, avrebbe portato, come vedremo ad importanti conseguenze.

I martiri Durante le persecuzioni, numerosi Cristiani preferirono la morte piuttosto di rinnegare la loro fede. Questi sono detti martiri (dal greco martys = testimone). La morte di queste persone è un efficace dimostrazione della forza delle fede che animava i Cristiani a quel tempo. Secondo la tradizione anche Pietro avrebbe subito il martirio.

L editto di Milano Una svolta fondamentale nelle politiche dell Impero verso i Cristiani si ebbe durante il principato di Costantino, che divenne imperatore dopo aver sconfitto Massenzio nella battaglia del Ponte Milvio, dopo il fallimento della tetrarchia di Diocleziano. Costantino fu imperatore dal 312 al 337 d.c. e a lui si deve uno degli Editti più importanti dell intera storia romana: l imperatore infatti nel 313 emanò l Editto di Milano, con il quale si sanciva la piena tolleranza in materia religiosa e dunque anche la libertà di culto ai Cristiani. Roma-Arco di Costantino. Fu costruito dall imperatore per celebrare la vittoria presso il Ponte Milvio contro Massenzio del 312 Busto di Costantino in marmo Secondo una piuttosto dubbia leggenda, la notte prima della battaglia del Ponte Milvio Costantino avrebbe avuto in sogno la visione di una croce, e, fatto imprimere il simbolo sugli scudi dei suoi soldati, avrebbe poi vinto la battaglia. Questo fatto avrebbe portato quindi alla conversione di Costantino ed alle sue politiche di tolleranza verso i Cristiani. Storicamente molto più probabile è invece che l Editto di Milano fosse motivato da un notevole realismo politico: Costantino aveva infatti capito che il Cristianesimo, con la sua forza morale ormai ben radicata nella società, poteva essere la base su cui rifondare l autorità imperiale e l unità sociale, che la crisi del terzo secolo, dalla quale si era appena usciti, aveva pressoché azzerato.

L Editto di Tessalonica Dopo un tentativo, fallito, dell Imperatore Giuliano, poi detto l Apostata, di restaurare i culti pagani sopprimendo il Cristianesimo; con l Imperatore Teodosio, ultimo imperatore a tenere unite le corone d Oriente ed Occidente, si completò nell Impero l opera in qualche modo iniziata da Costantino. L Imperatore Teodosio, infatti, regnò dal 383 al 395 d.c e portò a compimento l idea di un impero fondato sulla religione cristiana. Teodosio emanò, nel 380, l Editto di Tessalonica, che dichiarava che il Cristianesimo universale, cioè quello fedele alle disposizioni del concilio di vescovi convocato da Costantino e tenutosi a Nicea nel 325 d.c, era l unica religione accettata nell Impero. Raffigurazione imperatore Teodosio. dell E opportuno infatti ricordare che gli imperatori dopo Costantino, volendo rifondare l Impero sulla base della religione cristiana, si impegnarono con forza a combattere le eresie, cioè le diverse interpretazioni della dottrina cristiana e dei suoi dogmi comparse all interno dell impero. A questo proposito furono convocati, come a Nicea, diversi concili di vescovi.

Sitografia e bibliografia Sitografia: http://it.encarta.msn.com http://www.treccani.it http://it.wikipedia.org Bibliografia: le garzantine - Enciclopedia Universale - vol.2