Antonio Teti IL POTERE DELLE INFORMAZIONI Comunicazione globale, cyberspazio, intelligence della conoscenza Prefazione di Nicolò Pollari
Sommario 9 Prefazione di Nicolò Pollari 13 Introduzione 1. Il trionfo della rivoluzione delle informazioni 19 L informazione come base per la conoscenza 23 Comunicazione e tecnologie 26 Influenza dello sviluppo delle tecnologie: il determinismo tecnologico 29 La comunicazione in Rete 35 Il condizionamento psicologico delle informazioni 2. La guerra delle informazioni: concetti, metodologie, intelligence 41 Il concetto di information warfare 42 Forme di information warfare 48 Metodologie di raccolta delle informazioni 58 Una figura strategica: l analista di intelligence 62 Le funzioni dell analista nel processo di intelligence 3. Dalla geopolitica alla cyber-geopolitica 71 La geopolitica: concetti, storia e teorie 76 Il valore strategico della geopolitica 83 Strumenti di comunicazione di massa nella geopolitica 87 Geopolitica e cyberspazio: un connubio imprevedibile 93 Cyber-geopolitica: il nuovo campo di battaglia per il potere
6 Sommario 4. Il controllo delle informazioni nel terzo millennio 101 L informazione di massa: teorie e concetti 106 Utilizzo degli strumenti di comunicazione: manipolazione e propaganda 107 La manipolazione delle informazioni 112 Informare per condizionare: la propaganda 115 Il controllo delle informazioni 119 Il futuro delle informazioni: il controllo del cyberspazio 122 Information warfare: la nascita dei cyber-eserciti 5. Subordinazione psicologica in Rete: condizionamento e persuasione attraverso le nuove tecnologie 133 Il potere dei media, classici e new 136 Persuasione e credibilità: concetti e principi 140 La tecnologia della persuasione in Rete: la captologia 144 Tecniche di captologia nel Web 147 Altre strategie di persuasione 149 Utilizzo della persuasione: moralità, immoralità, etica 6. Hacker, cyber-attivisti e cracker: cavalieri, idealisti e mercenari informatici del terzo millennio 153 Criminalità informatica: l evoluzione del fenomeno 163 Dai cracker ai cyber-attivisti: evoluzione della specie o mistificazione virtuale? 168 Hacker venture: apologia del potere 7. Evoluzione del potere dell informazione digitale 177 Cultura in Rete: la metamorfosi del sistema informativo 184 La tecnologia digitale che produce conoscenza: dai feed RSS alla connected tv 188 La comunicazione nel futuro: uomini o sistemi digitali? 192 Informazione vs disinformazione 8. Information cyberwarfare: dai conflitti armati ai conflitti tecnologici 217 Guerra cibernetica: storia, concetti e metodologie 225 Attacchi cibernetici: da Stuxnet a Flame
Sommario 7 237 Il mercato delle informazioni 244 Riservatezza e privacy: cosa ci riserva il futuro? 9. Open source intelligence: la nuova frontiera del potere della conoscenza 247 La raccolta delle informazioni da fonti aperte 254 Caratteristiche delle informazioni 255 Fonti dell open source intelligence 258 Produttori e prodotti dell OSINT: importanza in finanza, commercio e industria, media, istituzioni governative 263 Benefici apportati dall OSINT 265 Debolezze e aspetti negativi dell OSINT 266 OSINT e Information Technology: tecnologie e applicazioni 270 Utilizzo dell OSINT 279 Bibliografia
Prefazione Considero Antonio Teti uno dei più autorevoli e costanti studiosi italiani in materia di Information & Communication Technology. Analizzando il percorso individuale di studi, di ricerca scientifica e poi di docenza di Teti anch esso reperibile e visibile in quello sconfinato repository di informazioni globale che è oggi la Rete non si può che rimanere impressionati. E non solo per la lineare costanza di impegno professionale da lui sviluppata nello specifico campo di indagine qui in argomento (i sistemi e le reti informatiche, i mezzi di comunicazione, non solo cibernetici, e le tecnologie linguistiche e psicologiche di persuasione e/o manipolazione del pensiero), ma soprattutto per la elevatissima qualità ideativo/creativa e produttiva dimostrata fattivamente sul campo e riconosciuta a livello internazionale. È dunque con grande piacere e convinzione intellettuale che mi sento di rivolgere la seguente, viva esortazione: dedicate un pizzico del vostro prezioso tempo alla lettura di qualche pagina di questo libro, il resto verrà da sé! Il potere delle informazioni vi catturerà più di quanto non sappia già farlo la stessa Rete, se siete davvero appassionati di Web, di psicologia della comunicazione, di geopolitica e di intelligence internazionale. Questo libro, infatti, va dritto al cuore di quelli che sono i veri interessi e problemi, politici e geopolitici, globali oggi in gioco, con l avvento della Web Age. La posta in gioco, sulla scacchiera geopolitica planetaria, è costituita, a ben vedere, non tanto dal controllo di questo o quel territorio, in quanto ricco o più ricco di risorse naturali rispetto ad altri, e per il beneficio e l arricchimento egoistico di comunità nazionali storicamente più ricche, potenti (o prepotenti) di altre; quanto, piuttosto, dal controllo delle coscienze degli uomini. E quando dico degli uomini
10 Prefazione penso a tutti gli uomini e a tutte le comunità nazionali, nell emisfero nord come nell emisfero sud del pianeta, senza distinzioni di sorta. Il libro e l analisi ricca ed estremamente documentata di Teti, in definitiva, ci portano a riflettere naturalmente nell ambito di una prospettiva temporale che potrebbe essere (in una visione tecnologica nemmeno troppo accelerata) di medio termine su quello stesso, identico tema di indagine che era stato già affrontato da George Orwell nel suo libro forse più famoso: Nineteen Eighty-Four, alias 1984. Con la piccola, sostanziale differenza che quando le persone iniziarono a leggere il messaggio/monito di Orwell eravamo nel 1949, con una terribile dittatura appena abbattuta a Occidente, nel cuore pulsante dell Europa, e una altrettanto terribile dittatura a Oriente che terrà di fatto soggiogate intere nazioni del centro-est Europa fino a tutto il 1989. Negli anni in cui Orwell immaginava e descriveva, sullo sfondo delle macerie ancora fumanti della seconda guerra mondiale, il sistema elettronico di controllo delle classi sociali esterne, il cosiddetto Grande Fratello, la tecnologia cibernetica era letteralmente agli albori. Essa, per dirla in modo semplice, veniva pensata e immaginata come materia da futurologi, quasi come fantascienza. Oggi, Antonio Teti, con questo suo importante contributo di matrice socio-cybernetica, vuole dire a mio avviso proprio questo: Signori, stiamo attenti perché ci siamo: il Grande Fratello è arrivato, è qui fra noi, e molti di noi ancora non se ne sono accorti. Tutto quello che scriviamo via e-mail, tutto quello che postiamo su un blog o su un social network, tutte le immagini, foto o filmati di noi stessi e di altri che carichiamo su YouTube, su Facebook o su altri software di comunicazione in Rete viene fagocitato da questo nuovo e infinitamente più potente Grande Fratello che è la Rete Web. E domani, invero, o oggi stesso, qualcuno (o, peggio, qualcosa, in un ottica che potrebbe apparire ai più come meramente futuribile) potrebbe recuperare, rielaborare, distorcere, plasmare a proprio piacimento tutti quei dati sensibili personali, in violazione di un ancora fanciullesco e ingenuo diritto alla privacy (sul piano dell efficacia concreta della tutela ordinamentale a oggi realmente apprestata e cogente nei vari sistemi giuridici nazionali) e conquistare, attraverso l uso socialmente massivo e diffuso del ricatto, il controllo politico generale e dunque il potere, dal livello socio-aggregativo più basso
Prefazione 11 fino a quello più alto di intere nazioni o, peggio, dell intero pianeta. In questo senso Orwell, nel suo libro e nel suo essere visionario, aveva immaginato, per il 1984, la formazione di tre grandi aggregazioni socio-politiche, geograficamente corrispondenti a grandi linee alle Americhe, all Europa e alla Russia e, infine, al Sud-Est asiatico, con Cina, Australia e Oceania. A ben vedere, non sembra che Orwell abbia visto poi così male nel futuro geopolitico del pianeta Terra. Quelli da lui immaginati sono, infatti, gli scacchieri e gli scenari geopolitici in cui le linee di faglia tra culture e civiltà per molti aspetti ancora oggi molto diverse si incontrano e, in effetti, rischiano di scontrarsi. Il libro, in quest ottica, ci permette di capire come la Rete Web e l ecosistema digitale specie per le generazioni più giovani, che egli acutamente definisce con il neologismo nativi digitali possa divenire il principale teatro tattico-strategico di scontro in una ipotetica guerra cibernetica e, nel contempo, lo stesso target essenziale, cioè il terreno di conquista vitale per l affermazione delle nuove supremazie geopolitiche. Tutte le avvisaglie di cui siamo già oggi testimoni sembrano confermare la credibilità di questi timori. L aspetto che l Autore lascia intravedere, peraltro, è che nella nuova era digitale i possibili vincitori di questi conflitti potrebbero essere, sul piano quantitativo, veramente pochi, se non proprio pochissimi individui (o macchine?), e dall altro lato le vittime, non intere nazioni, come in passato, ma l intera umanità. È bene, dunque, proprio per scongiurare questa ipotesi di rischio di apocalisse, che ogni spirito realmente democratico studi attentamente tutti i possibili risvolti e le varie implicazioni, non solo tecnologiche ma anche sociologiche, psicologiche, politologiche e filosofiche che la Rete Web presenta e sempre più presenterà nel futuro. Il contributo di Antonio Teti ci aiuta certamente in un siffatto percorso, non privo di difficoltà, indicandoci l obiettivo principale per tutti noi e in particolare per le generazioni future: quello di rendere la Rete e l enorme bacino di informazioni e di conoscenze, umane e scientifiche, che essa rappresenta un autentico strumento di pace, di giustizia e di democrazia reale. Uno strumento di progresso della civiltà dell uomo, che lo aiuti a prendere coscienza, finalmente, della infinita limitatezza, bellezza e rarità (se non proprio unicità) del no-
stro pianeta, al cospetto dell infinita freddezza e silenziosità dell universo. E della stupidità intrinseca di ogni guerra tra gli uomini. La Rete, dunque, può essere e potrà divenire uno straordinario strumento di democrazia e di pace: solo che gli uomini vogliano renderla tale! Nicolò Pollari Generale della Guardia di Finanza
Introduzione Niente è più necessario e utile a un generale del conoscere le intenzioni e i progetti del nemico. Quanto è più difficile l acquisizione di questa conoscenza, tanto maggiore è il merito di chi riesce a prevederla correttamente. Niccolò Machiavelli Quella di scrivere un libro che in qualche modo richiamasse l attenzione sul potere delle informazioni e sulle metodologie del loro utilizzo era un idea che inseguivo da tempo. Potrei anzi definirla una vera e propria esigenza personale, un bisogno radicato nelle esperienze vissute in oltre trent anni di lavoro e all origine della graduale ma costante sedimentazione della ferma consapevolezza che una parte consistente della popolazione mondiale non abbia ancora ben compreso il ruolo e la potenza delle informazioni. Lasciando da parte le innumerevoli teorie e considerazioni formulate da esperti della comunicazione, filosofi, sociologi e psicologi, non vi è dubbio che quella che attualmente viene definita come conoscenza globalizzata altro non è che il prodotto dell evoluzione dei processi informativi quotidianamente erogati da giornali, radio, televisione e soprattutto dal cyberspazio. Ma cos è esattamente un informazione? Secondo l accezione più comune del termine, significa dar forma, istruire o dare notizia. Si tratta quindi di un atto, di un azione finalizzata alla divulgazione di una notizia volta a comunicare qualcosa o magari a istruire su un tema. In verità corrisponde a un azione che ha uno scopo ben definito: comunicare qualcosa a un recettore (individuo o massa) con l intento di produrre effetti, anche difficilmente prevedibili, a livello sociale e comportamentale. L informazione si è sempre resa protagonista della storia dell evoluzione dell uomo sin dalla sua comparsa. Le conquiste del sapere, le scoperte scientifiche, la cultura, l arte, le grandi opere, le rivoluzioni e le guerre di ogni epoca, inevitabilmente seguite dalla creazione e/o dall abbattimento di governi e di regimi, sono state tutte caratterizzate, nel bene e nel male, dall utilizzo di uno straordinario elemento
14 Introduzione di influenza: la comunicazione, in grado di produrre conseguenze spesso inaspettate. La comunicazione rappresenta quindi il veicolo di trasporto della storia dell uomo, il vettore che ha accompagnato e condizionato l individuo nelle sue scelte e, di conseguenza, nella creazione della sua stessa identità. Sin dai primi sistemi di scrittura, preceduti da quelli di protoscrittura (sistemi di memorizzazione simbolica) e risalenti all Età del Bronzo nel tardo Neolitico, l informazione ha sempre occupato un ruolo basilare nella vita dell uomo. Ma sono stati soprattutto i giornali, la radio, la televisione e i new media a incrementare, nel corso dei decenni, il valore e la potenza dell utilizzo delle informazioni. Internet e le sue molteplici applicazioni hanno poi definitivamente consacrato il passaggio storico dal mondo dell informazione a quello della conoscenza. È però la Rete che rappresenta il vero punto di partenza per la nascita di un nuovo modello di produzione di conoscenza e di una nuova etica della società. L accesso a questo sconfinato contenitore informativo ha spalancato le porte a possibilità fino a quel momento considerate semplicemente impensabili per l uomo. Internet è la porta che consente il passaggio da un mondo fino a qualche decennio fa considerato sconfinato, e per certi versi ancora sconosciuto, a un mondo completamente accessibile, privo di confini geografici e di barriere temporali, idealmente contenuto all interno del monitor di un personal computer. L individuo si sente finalmente e realmente cittadino del mondo, parte integrante dell intero pianeta. La progressiva, inarrestabile eliminazione delle barriere culturali e linguistiche agevola ed esorta il suo ingresso nel mondo virtuale rappresentato dalla Rete, consentendogli di interagire in maniera determinante con quello reale. La stessa differenziazione tra i due mondi, in realtà, appare oggi come un immagine desueta: tutto quello che facciamo nel mondo virtuale produce conseguenze in quello reale. La valorizzazione della Rete, quale strumento di conoscenza e di partecipazione di ogni singolo individuo all arricchimento di questo sterminato repository informativo, ha di fatto trasformato ogni individuo da semplice fruitore di informazioni a produttore di esse. Ec-
Introduzione 15 co quindi che la comunicazione non è più una prerogativa esclusiva degli addetti ai lavori (giornalisti, opinionisti, comunicatori), ma è diventata appannaggio di tutte le categorie sociali, diffondendo una nuova cultura e un nuovo modo di intendere la comunicazione che gli anglosassoni definiscono con il termine di globalized knowledge, conoscenza globalizzata. Come asserisce il futurologo statunitense Alvin Toffler nel suo libro The Third Wave, l individuo è passato da consumer a prosumer. Con la Rete e l utilizzo delle più avanzate tecnologie informatiche, le generazioni contemporanee sono state fortemente soggiogate dal fascino e dalle potenzialità del nuovo habitat sociale psico-virtuale, basato sulle diverse applicazioni offerte dal cyberspazio, che hanno prodotto inevitabili e profonde mutazioni psicologiche e sociali. Ma gli effetti delle sterminate potenzialità della Rete sono andate ben oltre l immaginabile. Con il trascorrere degli anni, l individuo digitale ha cominciato a percepire l inizio dell esaurimento della scoperta del mondo conoscibile, avvertendo nel contempo una sottile ma sempre più evidente modificazione dell utilizzo dei mezzi di comunicazione digitali. Ciò ha prodotto un inversione del concetto stesso di conoscenza. Se una volta il fabbisogno primario dell individuo era concentrato sulla scoperta e la conoscenza di ciò che c era fuori di lui oggi avviene il contrario: l uomo vede negli strumenti tecnologici di comunicazione un mezzo per giungere alla comprensione di ciò che risiede dentro di lui. Dinanzi allo schermo di un computer, l uomo non si sente più un fabbricante di risposte ma un propositore di domande. Il computer diventa un rifugio sicuro per la formulazione di ogni quesito, per soddisfare qualsiasi pulsione, per interagire con gli altri con metodi e forme alternative, per nascondere le proprie insicurezze e paure. Lo strumento tecnologico assume il ruolo di istruttore-guida, quasi unico riferimento in un mondo senza più ideali e sogni, sempre più confuso e denso di timori e di pericoli, in cui la stessa sovranità nazionale comincia ad apparire come una costruzione scricchiolante. In questo ambiente socioculturale complesso e insicuro, l individuo risulta maggiormente influenzabile e facilmente manipolabile, presupposti essenziali per il condizionamento della sua mente. E quale strumento migliore può essere utilizzato se non la Rete? Que-
16 Introduzione sto magnifico e ineguagliabile strumento digitale, che fagocita ininterrottamente, ogni secondo, miliardi di informazioni attinte da tutto il globo terrestre, è il vero strumento di potere del terzo millennio. Il cyberspazio contiene il nostro mondo più intimo e segreto, rappresenta il nostro confidente più sicuro, la nostra isola segreta in cui riversare le nostre pulsioni ed emozioni. E noi lo ripaghiamo rimpinzandolo di informazioni personali di ogni genere e senza che nessuno ci obblighi a farlo. Social network, blog, forum, mailing list, chat, sono solo alcune delle applicazioni che fagocitano pezzi della nostra esistenza e del nostro modo di essere. A essi affidiamo, quasi inconsapevolmente, le storie, le foto, i dati, le abitudini e le informazioni più riservate della nostra vita. E tutto ciò contribuisce ad accrescere, giorno per giorno, il valore delle aziende che operano nel settore dell acquisizione di informazioni in Rete. A maggio 2012 Facebook, il più famoso social network creato nel 2004 quasi per gioco da Mark Zuckerberg e da alcuni suoi compagni di college, veniva valutato circa 104 miliardi di dollari. Un osservatore poco attento potrebbe interrogarsi sulle motivazioni che spingono a una simile valutazione un azienda che offre gratuitamente servizi di socializzazione virtuale. La risposta è di una semplicità imbarazzante: il valore dell azienda è dato dalla rilevanza del suo database, in cui sono memorizzate tutte le informazioni personali degli oltre 900 milioni dei suoi utenti. Ogni singola notizia può assumere un valore, e le quotazioni sono stabilite in funzione dell interesse che riesce a suscitare nel mercato. Per questo motivo la produzione e la distribuzione di informazioni alimentano settori importanti, anche in virtù della possibilità di manipolare il consenso delle masse, fattore determinante per la conduzione di politiche internazionali. Le informazioni caratterizzano le economie contemporanee e fungono da strumento propulsivo per il funzionamento di molti mercati, in cui la disponibilità di notizie e dati corretti può agevolare scambi e interazioni economiche di enorme portata, facilitando l organizzazione e la gestione delle attività economiche di ogni settore e a qualsiasi livello. L informazione sta assumendo sempre più la caratteristica di bene pubblico. Questa considerazione, tuttavia, non può prescindere
Introduzione 17 dall aspetto della tutela delle informazioni, soprattutto in funzione del rispetto della privacy. Ed è proprio nella contrapposizione tra obiettivi e azioni che si consuma la quotidiana guerra delle informazioni, meglio definita dagli anglosassoni con il termine di information warfare o infowar. Al di là della problematica del rispetto e della tutela della privacy e della riservatezza delle informazioni, che merita approfondimenti maggiori e di più ampia portata, è opportuno soffermarsi sulla questione della qualità delle informazioni ricercate. La semplice acquisizione di enormi quantitativi di notizie non determina automaticamente la creazione di uno strumento di conoscenza utile nella sua specificità. Solo il possesso della capacità di trovare, usare e produrre informazioni fruibili e valorizzabili può consentire la costruzione di un vero strumento di conoscenza. Pertanto, la conoscenza si basa su informazioni raffinate, la cui produzione implica la capacità di saper individuare, interpretare, selezionare e gestire le notizie, per poi collegarle ad altre e produrne di nuove. La conoscenza è un prodotto ad alto valore strategico, che richiede l impiego di personale altamente specializzato e qualificato, capace di scovare le informazioni realmente utili e fruibili per impieghi diversi. Oggi il bisogno informativo ha assunto una rilevanza decisiva ed esige di analizzare l aspetto della centralità e della delicatezza dell uso delle informazioni in un mondo ormai completamente globalizzato, dominato da dinamiche politiche, economiche, sociali e in particolare tecnologiche che hanno trasformato la semplice diffusione di notizie in uno strumento di guerra dalle potenzialità sconfinate. In un pianeta in cui la gestione dell informazione è sinonimo di potenza, disporre di mezzi di comunicazione tecnologicamente avanzati significa disporre di un potere di condizionamento di enorme rilevanza, per conseguire finalità diverse e alle volte discutibili, ma soprattutto realmente in grado di produrre trasformazioni sociali, economiche e politiche, a livello mondiale, difficilmente prevedibili.
2. La guerra delle informazioni: concetti, metodologie, intelligence Raggiungere cento vittorie in cento battaglie non è il culmine di eccellenza. Sottomettere l esercito del nemico senza combattere è l apice di vera eccellenza. Sun Tzu Il concetto di information warfare Il termine information warfare (guerra dell informazione) identifica una metodologia di approccio al conflitto che non si basa sull utilizzo delle armi, ma sull utilizzo e la gestione mirata delle informazioni, con ogni mezzo e in qualsiasi forma. Il fine ultimo è quello di garantirsi un vantaggio sull avversario, soprattutto in campo militare, armonizzato, completo e multilivello. Le azioni possono essere sia offensive sia difensive: nel primo caso le azioni si basano sulla costruzione/manipolazione di notizie (vere o false) con il preciso obiettivo di arrecare danno al nemico; nel secondo vengono diffuse informazioni che mirano a contrastare notizie predisposte e propagandate dal nemico. In sostanza, entrambe le azioni sono finalizzate all acquisizione, manipolazione e diffusione di informazioni. Queste azioni possono essere incluse in un vero e proprio settore di attività, meglio noto con il termine di disinformazione. In uno scenario in cui si pratica la guerra delle informazioni, è fondamentale attivare tutte quelle misure in grado di garantire l integrità e quindi la salvaguardia del proprio assetto informativo. Proteggere le proprie informazioni, di qualsiasi tipo, consente di ridurre drasticamente la possibilità di ricevere attacchi di questo tipo. Inizialmente concepita in contesti militari, l information warfare ha trovato rapida applicazione anche in altri ambiti, come quello politico, economico, sociale e perfino religioso, assumendo, soprattutto negli ultimi anni, un ruolo decisivo tra le metodologie di contrasto e di lotta che si consumano, a livello planetario, in scenari diversi.