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Geoemyda spengleri Tassonomia Regno: Animalia Phylum: Chordata Classe: Reptilia Ordine: Testudines Sottordine: Cryptodira Superfamiglia: Testudinoidea Famiglia: Geoemydidae Sottofamiglia: Geoemydinae Genere: Geoemyda Specie: Geoemyda spengleri Sottospecie: nessuna Origini ed Habitat È diffusa nella zona sud della Cina, Vietnam, Borneo, Hunan, Guangxi, Huangdong e nelle Isole Ryu-Kyu (Okinawa). Vive nelle foreste umide montane, boscaglie collinari con fondo torboso e muschioso, sottoboschi nei pressi di zone cespugliose, foreste e zone collinari; gli adulti hanno abitudini prevalentemente terrestri anche se ritrovata spesso in prossimità di pozze e paludi dove non disdegna entrare nell acqua più bassa, mentre i giovani sono molto più acquatici molto legati a stagni e ruscelli. Caratteristiche Può raggiungere al massimo i 13-14 cm di lunghezza. È una specie particolarmente intelligente, timida e schiva; passa gran parte della giornata nascosta nel fogliame. Il carapace ha una forma abbastanza stretta ed allungata, presenta tre carenature abbastanza marcate, gli scuti marginali anteriori e posteriori terminano a punta dando al carapace una caratteristica forma di foglia favorendone il mimetismo. Il carapace è di color bruno scuro, giallo, arancio o rossiccio in base all areale di provenienza. Il piastrone si presenta completamente nero con contorni di giallo. Il ponte è anch esso completamente nero. La pelle marrone è caratterizzata da striature rosse o bianche in base al sesso. Dimorfismo e riproduzione È molto semplice stabilire con certezza il dimorfismo di questa specie. I maschi presentano una coda più lunga e larga alla base e l apertura cloacale è posta fuori dai margini dello scuto sopracaudale mentre nella femmina la coda è molto più corta e presenta l apertura cloacale nel margine del carapace. Il piastrone è leggermente concavo nel maschio, mentre nella femmina è piatto. L iride del maschio è bianca o grigia, invece quello della femmina è rosso o giallastro. La femmina inoltre presenta delle striature sul collo e sulla testa che possono essere di colore bianco, rosso o arancio, il maschio non presenta alcuna striatura. La riproduzione è molto rara in cattività. Gli accoppiamenti sono possibili in qualunque periodo dell anno. Alcuni allevatori per stimolare l accoppiamento fanno trascorrere agli animali un breve periodo di bruma (a 10-15 gradi per 30-50 giorni), dopodiché simulano tramite umidificatori o semplice vaporizzazione alcuni giorni di pioggia artificiale.

Dopo l accoppiamento, la deposizione avviene in genere dopo 30-40 giorni. La femmina depone in genere in nidi di pochi centimetri o sotto strati di foglie 1 o 2 uova. L incubazione artificiale deve mantenere temperature di 24-26 C ed una umidità del 90% per la schiusa occorrono circa 60-75 giorni. Allevamento Specie molto timida e delicata, raramente riesce ad ambientarsi completamente alla vita in cattività ed è per questo che la specie è spesso soggetta a stress, che ne determinano carenze immunitarie con conseguenti patologie. Per il suo areale di provenienza, questa specie non deve effettuare l ibernazione tuttavia è bene abbassare far trascorrere un periodo di bruma di 1 o 2 mesi massimo agli esemplari sani ed adulti per favorirne l accoppiamento. La specie non fa quindi un vero e proprio letargo pertanto l allevamento nella stagione fredda deve essere effettuato in paludario riscaldato. La struttura deve essere dotata di una piccola-media parte acquatica che può essere creata con l utilizzo di un semplice recipiente. Sono specie molto territoriali e aggressive fra di loro, in particolare i maschi, quindi se ne sconsiglia la convivenza in gruppi. L ambiente deve garantire un clima caldo e umido, E una specie che soffre in modo particolare il cado periodi prolungati oltre i 26 C potrebbero stressare di gran lunga gli esemplari, le temperature ottimali si aggirano intorno ai 20-25 C. L umidità deve essere sempre elevata si sconsiglia umidità sotto al 70% per evitare secchezze oculari, e malattie polmonari, l umidità ideale deve essere al 90%. La struttura deve inoltre essere munita di svariati nascondigli che possono essere formati da tronchi, corteccia di sughero e da piante che con i periodici annaffiamenti garantiscono un alto livello di umidità. La struttura deve essere costantemente irradiata da lampade riscaldati, ma siccome è una specie che non ama la luce è consigliato l utilizzo di lampade di ceramica non è necessario illuminare il paludario basta sfruttare la luce proveniente da qualche finestra nella stanza dove si trova la struttura. Il substrato deve essere costituito da vari strati per rendere l ambiente il più naturale possibile può essere composto di torba, terriccio, sabbia di fiume, muschio, corteccia e molte foglie secche. Alimentazione Specie prevalentemente onnivora, anche se è attratta particolarmente da cibo vivo: lombrichi, chiocciole, lumache, insetti e le loro larve, piccoli pesci e crostacei. È importante per la loro salute che la dieta sia composta da alimenti di origine vegetale; sono indicati: radicchio, cicoria, indivia, riccia, scarola, erbe di campo come tarassaco e trifoglio e piante acquatiche di ogni genere e dimensione. Accetta di buon grado anche alcuni tipi di frutti, devono essere però offerti occasionalmente come integrazione alla dieta. Importante non alimentare troppo questa specie. Essendo una specie che non ama esporsi troppo alla luce alcuni allevatori consigliano integratori di calcio e di vitamina D3. Legislazione Non è elencata in nessuna appendice C.I.T.E.S. anche se il libro rosso IUCN la classifica come specie a rischio (EN A1cd+cd) a causa del continuo prelievo in natura per alimentare il mercato terraristico, infatti questa specie è molto ricercata proprio per la sua minuta dimensione fisica, per la notevole vitalità e capacità di apprendimento. In molte località di origine si è quasi del tutto estinta. A cura di: Daniele Guarnotta

Foto: Adele, Dany, The Twisty Herpetomania.it