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Serbia NOTA CONGIUNTURALE Aprile 2013

1. Quadro macroeconomico a) Andamento congiunturale e rischio Paese L economia serba nel 2012 ha registrato un calo del PIL del 2,0%, tra i piu consistenti in Europa orientale, in controtendenza rispetto ai segnali di ripresa messi a segno nel 2011 (+1,6%). La produzione industriale e cresciuta nei primi due mesi del 2013 del 3,2%, dopo un calo del 2,9% nel 2012. La Serbia non ha ancora raggiunto i livelli produttivi del 2008 e la situazione dell apparato produttivo del paese (molte fabbriche in fase di stand by, macchinari e tecnologie produttive obsolete) lascia dei dubbi sulle reali possibilita di un repentino cambio di direzione. Tuttavia l inizio della produzione di serie della FIAT e l ingresso ufficiale nel progetto del gasdotto Southstream dovrebbero avere un impatto positivo sull andamento dell economia, che risente negativamente dell infelice congiuntura che riguarda il settore dell agricoltura. Le previsioni per il 2013 sono al di sotto del livello del 2011 ma evidenziano una lieve crescita. Le difficoltà dell Eurozona non possono non ripercuotersi sull economia serba, che dai 17 Paesi Euro ottiene la fonte principale dell interscambio e degli investimenti. Nella struttura del PIL serbo negli ultimi anni il settore dei servizi ha pesato per piu del 70% del totale, seguito da quello industriale (circa 15%) e da quello dell'agricoltura (circa 10%), con una forte crescita del settore dei servizi. L economia sommersa rappresenta ancora oggi circa un terzo del PIL nazionale. Questo fenomeno per le casse dello Stato comporta una perdita stimata superiore a 4 miliardi di euro l anno, concentrato soprattutto nel settore delle costruzioni. Il 2012 ha visto, un inflazione al livello del 12,2%, il valore piu alto in Europa (nel 2011 era stata del 7%). Il livello medio dei salari e cresciuto portando la retribuzione reale netta pro capite a febbraio 2013 a circa 43.000 dinari, pari a circa 400 euro. Le retribuzioni piu alte si riscontrano, come negli anni precedenti, nel settore finanziario (con circa 670 euro netti) e in quello della lavorazione del tabacco (circa 700 euro) mentre la retribuzione più bassa viene segnalata nell industria del tessile/abbigliamento (circa 300 euro). Dal settembre 2008 a fine 2012 il settore privato in termini occupazionali si e contratto di un terzo. L alto livello del tasso di disoccupazione rimane uno dei principali problemi strutturali dell economia serba: ad Aprile 2013 il tasso di disoccupazione era stimato oltre il il 30%, ovvero piu di un milione di persone. I tagli occupazionali hanno riguardato negli ultimi tre anni quasi esclusivamente il settore privato. La Banca Centrale serba nel 2011 ha speso 60 milioni di euro per frenare le oscillazioni di valore della divisa nazionale, il cui tasso di cambio rispetto all euro e cresciuto nel periodo 2011-2012, raggiungendo a gennaio 2013 il livello di 112 dinari = 1 euro. 2

Le riserve della Banca Centrale in valuta estera a fine febbraio 2013 sono cresciute lievemente (in particolare in ragione di interventi sul mercato delle valute a sostegno del Dinaro serbo), raggiungendo il livello di 11,68 miliardi di euro, un livello sempre soddisfacente, ottenuto soprattutto grazie all emissione obbligazionaria sul mercato europeo, che ha portato 724 milioni di euro di entrate nel 2011. Nell aprile 2008 la Serbia ha firmato un Accordo di Stabilizzazione ed Associazione con l Unione Europea. Dal 2010 è in vigore l'accordo Interinale di Libero Scambio (Interim Trade Agreement) della UE con la Serbia, che stabilisce progressivamente l integrazione tra il mercato unico della UE e quello serbo. Nel frattempo sono in vigore Accordi di Libero Scambio tra la Serbia ed alcuni mercati emergenti quali la Russia e la Turchia, che consentono l esportazione a dazio zero di numerose categorie merceologiche. Dal dicembre 2009 la Serbia e' stata inserita nella "Lista Bianca" Schengen,con una liberalizzazione dei visti turistici per i cittadini serbi in viaggio verso il medesimo spazio Schengen. Nello stesso mese la Serbia ha presentato la domanda di candidatura all Unione Europea. Il 1º marzo 2012 il Consiglio Europeo ha accettato la candidatura serba all Unione Europea. Il Paese attende nel 2013 un indicazione sull avvio dei Negoziati di Adesione e grazie allo status di Candidato beneficia di 200 milioni di euro circa di finanziamenti comunitari all anno e dai prossimi mesi potra utilizzare tutte le 5 componenti dei fondi IPA. Sono in corso negoziati per l adesione della Serbia al WTO. Il bilancio dello Stato nel periodo 2006-2012 è stato costantemente in deficit. Secondo i dati del Ministero delle Finanze il disavanzo a febbraio 2013 era di 28 miliardi di dinari (circa 250 milioni di euro) e secondo alcune analisi potrebbe arrivare al 4,5% del PIL entro la fine dell anno. Il deficit del bilancio nel 2012 e rimasto in linea ai livelli del 2011, ovvero a 3,16 miliardi di euro (circa 10% del PIL). Nel 2013 i parametri potrebbero peggiorare in quanto i debiti del settore pubblico e privato crescono ad un tasso significativo e necessiteranno di almeno 7 miliardi di euro. Le riserve in valuta straniera della Banca Centrale sono a un livello soddisfacente. La nuova legge finanziaria per il 2013 prevede una crescita del PIL del 2%, un tasso di inflazione massimo del 5,5% ed un deficit del 3,3% del PIL. Il Governo ha previsto entrate pari a 965 miliardi di dinari serbi e spese pari a 1088 miliardi. La nuova politica economica e fiscale, come annunciato dal Governo, sara volta a mantenere la stabilita macroeconomica, la crescita dell economia e la lotta alla dissoccupazione. Le previsioni del Governo sono basate sulla crescita della produzione della Fiat Automobili Srbija (FAS), l aumento della produzione agricola, delle esportazioni della Naftna Industrija Srbije (NIS) nonche sulla ripresa della produzione dell acciaieria di Smederevo, principale produttore industriale, che ha ancora un futuro incerto. Il debito pubblico della Serbia a fine 2012 e ulteriorimente cresciuto, raggiungendo 18 miliardi di euro, ovvero il 60,5%, mentre lalegge finanziaria prevedeva un incremento massimo del 45% 3

del PIL. Tale innalzamento del debito e dovuto in particolare all emissione di titoli da parte dello Stato, ma anche alle fluttuazioni del tasso di cambio. A lungo termine, si è registrato, inoltre, un notevole incremento dell indebitamento privato passato da 2,1 miliardi di euro del 2000 a 14,7 miliardi di euro nel dicembre 2010. Il debito pubblico a febbraio 2013 ammontava a 19 miliardi di euro, pari al 59% del PIL. A settembre 2011, la Serbia ha sottoscritto un ulteriore accordo preventivo con il Fondo, che prevede il ritiro di un miliardo di euro, per mantenere la stabilità macroeconomica ed il tasso di cambio del dinaro. L accordo prevedeva un aumento del deficit del budget: 4,5% del PIL nel 2011 e 4% nel 2012. Tuttavia, le trattative con il Fondo per la revisione dello Stand By Arrangement precauzionale da 1 miliardo di Euro, negoziato a livello di staff nel settembre 2011, hanno avuto una pausa all inizio del 2012 in ragione di divergenze sulla spesa pubblica serba rispetto alle quali i rappresentanti del FMI, hanno comunicato di dover attendere le determinazioni del nuovo governo. Le prossime trattative con il FMI, che insiste su riforme nel settore fiscale, sono state fissate per il mese di maggio 2013. Il rallentamento del progresso del Paese, dovuto in parte anche alla crisi economica e stato evidenziato anche dagli Organismi internazionali. Nell ultima edizione del Doing Business Report della Banca Mondiale (2012), l economia serba si trova ancora al 92 posto (dopo che sia per il 2010 che per il 2009 aveva tenuto la 88 posizione). Standard & Poors e Fitch hanno assegnato ambedue nel 2013 alla Serbia un rating BB- stabile. Rischio Paese 1. Rischio SACE: H1 Outlook: stabile 2. Condizioni SACE di assicurabilità Categoria OCSE:6/7 Rischio sovrano: con condizioni Rischio bancario: senza condizioni Rischio privato: senza condizioni Indicatori di business (2012) (2011) Doing business 92 posto su 183 88 posto su 183 Index of Economic Freedom 101 posto su 181 92 posto su 181 L'Indice della libertà economica consiste di dieci indicatori, che vengono calcolati annualmente, utilizzando un indice da 0 a 100 (100 rappresenta la libertà massima). Corruption Perceptions Index 2012 86 su 183 L Indice di Percezione della Corruzione (CPI) mostra il posizionamento di un paese ed il suo punteggio in merito alla percezione della corruzione nel settore politico/pubblico. Nella 4

valutazione sono inclusi 180 paesi su una scala che va da 0 (molto corrotto) a 10 (molto trasparente). Per il 2012 la Serbia si è posizionata al 80 posto. I tempi della giustizia civile ed amministrativa e la burocrazia rappresentano un terreno su cui gli opinionisti internazionali e serbi ritengono necessario fare progressi per coadiuvare l attività degli operatori stranieri. Anche alla gestione dei processi di privatizzazione si chiede di continuare a puntare ad una maggiore trasparenza ed a maggiori certezze in merito agli assetti proprietari (ad esempio, attraverso il completamento del processo di riordino del catasto). La lotta alla corruzione rimane una priorità nazionale. I principali indicatori macroeconomici della Serbia 2007-2012 DATI MACROECONOMICI 2007 2008 2009 2010 2011 2012 PIL in miliardi di dinari 2.302 2.723 2.815 3.034 3.359 3.267 PIL in milioni di euro 28,785 33,418 29,967 29,343 32,403 28.692 PIL, crescita reale, % 6,9 5,5-3,1 1,0 1,6-2.0 Inflazione, % 11,0 8,6 6,6 10,3 7,0 12.2 IDE, netti, milioni di euro 1.844 1.820 1.372 860 1.827 210,0 IDE, in % del PIL 6,4 5,6 3,7 3,8 4,1 0,8 Debito estero, miliardi di euro 17,8 21,8 22,8 23,8 22 24,8 Debito estero, % del PIL 61,8 65,2 76,0 81,11 68,7 86,2 Fonte: Ministero delle Finanze della Serbia, Banca Centrale della Serbia, Ente statistico Serbia, FMI b) Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti esteri Nel 2012 le esportazioni serbe hanno mantenuto un contenuto trend di crescita (+4,7%), totalizzando 8,8 miliardi di euro. Anche le importazioni serbe in questo periodo mantengono un buon livello (+3,7%) con 14,8 miliardi di euro. Lo scambio commerciale con l estero del Paese nel corso del periodo gennaio - dicembre 2012 ha raggiunto i 23,6 miliardi di euro, pari al 4,0% in piu rispetto allo stesso periodo del 2011. L Italia e stata nel 2012 il secondo acquirente con 933 milioni di euro - in calo dello 0,3%, preceduta dalla Germania (1 miliardo, +7,4%) e seguita dalla Bosnia Erzegovina con 842 milioni di euro (-1,2%). La classifica dei principali fornitori serbi del 2012 per lo stesso periodo e guidata dalla Germania con 1,6 miliardi di euro (+4,5%), che ha superato di poco la Russia (1,6 miliardi di euro, in netto calo rispetto al 15,6%) e dall Italia (1,4 miliardi di euro, in crescita del 12,6%). 5

Investimenti diretti esteri Gli investimenti diretti esteri in Serbia nel 2011 hanno superato i 1,8 miliardi di euro, dando in quest ambito a Belgrado la posizione di leader nei Balcani. Per il 2012 gli ultimi dati indicano entrate IDE pari a 1,9 miliardi di euro, livello che si prevede stabile per il 2013. E doveroso precisare pero che, tenendo conto dei flussi in uscita, la bilancia IDE netta e di appena 210 milioni di euro. Il calo degli IDE nel 2012 si attribuisce alle elezioni politiche, ma soprattutto alla crisi economica nell UE, prinicipale investitore in Serbia. Gli incentivi implementati ultimamente da parte del Governo ormai non bastano a superare la concorrenza dei paesi limitrofi. La decisione definitiva di coinvolgere la Serbia nel progetto di costruzione del gasdotto South Stream e stata approvata a ottobre 2012. I lavori in Serbia dovrebbero iniziare nel 2013, per un valore complessivo di 1,7 miliardi di euro. La Serbia dovrebbe incassare circa 200 milioni di euro all anno nei primi anni dal transito del gas, mentre si prevede che quando il gasdotto sara completamente utilizzato si trattera di circa mezzo miliardo di euro all anno. Nel 2012, la Naftna Industria Srbije, di proprieta russo-serba, ha completato il processo di ammodernamento della Rafinerija Nafte Pancevo (550 milioni di euro). Il progetto dovrebbe portare alla Serbia anche la stabilita nelle forniture di energia e prezzi piu contenuti del gas, ma anche coinvolgere circa 2.000 impiegati. Dall altro lato, il Paese sente ancora le conseguenze negative dell uscita della US Steel dalla Zelezara (Acciaieria) Srbije, per anni il principale generatore di esportazioni della Serbia. Dopo ripetuti tender che sono falliti, lo Stato sta trattando con diverse aziende russe e prevede di poter giungere ad un accordo nel corso del 2013. Il progressivo dispiegamento dell investimento FIAT che mobilita attorno al miliardo di Euro, assieme al consolidamento del polo tessile italiano ed alla presenza di leadership in ambito finanziario, fa dell Italia attualmente l investitore più visibile e significativo in Serbia. Interscambio Serbia - Mondo (valori in milioni di euro) 2010 2011 2012 Variazione % 2010/2011 Variazione % 2011/2012 Esportazione 7.393 8.439 8.836 14,1 4,7 Importazioni 12.621 14.449 14.782 14,5 3,7 Saldo -5.228-6.010-5.946 Interscambio 17.118.930 20.015.316 23.618 Fonte: Ente per la statistica della Serbia 6

Principali fornitori della Serbia - valori in migliaia di euro (periodo di riferimento gennaio dicembre 2012) Paese valore variazione % quota di mercato % Germania 1.608.019 4,5 10.88 Federazione Russa 1.607.994-15,6 10.85 Italia 1.431.936 12,6 9.69 Cina 1.078.874 0,9 7.30 Ungheria 728.216 11,6 4.93 Romania 641.398 1,1 4.34 Austria 512.643 5,4 3.47 Slovenia 460.275 9,1 3.11 Croazia 418.764 19,5 2.83 Polonia 409.508 25,8 2.77 Totale 14.782.344 3,7 100,0 Fonte: Ente per la Statistica della Serbia Principali clienti della Serbia - valori in migliaia di euro (gennaio dicembre 2012) Paese valore variazione % Germania 1.023.815 6.4 Bosnia - Erzegovina 706.192-0.6 Italia 705.514-11.3 Romania 596.047 21.4 Federazione Russa 547.686 17.3 Maontenegro 528.523-2 Macedonia 310.942 1.1 Slovenia 284.746-9.3 Croazia 257.850-4.1 Ungheria 201.467 3.6 Totale 7.244.297 3.4 Fonte: Ente per la Statistica della Serbia 7

2. Andamento dei rapporti bilaterali commerciali e individuazione delle Aree di intervento a) Andamento dell interscambio commerciale con l Italia e degli investimenti diretti esteri bilaterali Nel periodo gennaio - dicembre 2012 l Italia è risultato il secondo partner commerciale della Serbia sorpassando per la prima volta la Federazione Russa, con un interscambio complessivo di 2.635 milioni di euro, costituito da 933 milioni di euro di importazioni (-0,3% rispetto al 2011) e da 1.431 milioni di euro di esportazioni (+12,6% rispetto all anno precedente). Il saldo commerciale a favore dell'italia e' stato pari a circa 498 milioni di euro. Negli ultimi vent anni l Italia e sempre stata tra i primi tre acquirenti della Serbia e le esportazioni serbe nel nostro Paese hanno pesato per il 22,4% delle esportazioni totali in UE. I settori merceologici più rilevanti per il 2012, per quanto riguarda le esportazioni italiane, sono stati nell ordine: veicoli, filati e tessuti e macchine di impiego generale. Per quanto riguarda le importazioni dalla Serbia i settori principalmente interessati sono: veicoli, abbigliamento e calzature. E da notare la forte crescita delle esportazioni di veicoli (del ben 706%), dovuta all avvio della produzione della FIAT ed il netto calo delle voci Ferro e acciaio e Metalli non ferrosi, causati dal forte calo della produzione di metalli ed alla chiusura dell acciaieria di Smederevo. Sul versante delle importazioni serbe dall Italia si registrano i veicoli (in crescita del 47%), filati, tessuti e prodotti tessili, ma anche il calo delle macchine di impiego generale, tradizionale punto di forza del nostro paese, (-24,5%). Gli ultimi dati sul commercio italo-serbo, relativi al solo gennaio 2013, confermano i trend del 2012, ovviamente con variazioni piu ampie. Va comunque considerato che una componente rilevante e costituita da lavorazioni in conto terzi, soprattutto nei settori delle calzature, del tessile-abbigliamento e del legno-arredamento e di altre produzioni effettuate dalle numerose aziende italiane che hanno investito nel Paese. Con il dispiegamento progressivo dell investimento della FIAT e delle aziende associate, gli investimenti complessivi italiani negli ultimi anni sono stimabili a circa 2 miliardi di euro, garantendo al nostro paese la posizione di secondo investitore. Vi sono circa 500 aziende italiane presenti in Serbia, per un giro d affari stimato a 2,4 miliardi di euro e un livello occupazionale stimato a oltre 20.000 addetti. Il numero di aziende italiane che hanno delocalizzato in Serbia negli ultimi anni è quasi triplicato. Nel quadro del processo di privatizzazione, le aziende italiane figurano al secondo posto per numero di aziende acquistate. 8

SERBIA SCAMBI TOTALI CON L ITALIA PERIODO: GENNAIO DICEMBRE 2012 VALORI: MIGLIAIA DI EURO ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI SALDO 01 12.2012 % 01 12.2011 % Esp. Imp. 933.168 1.431.936-460.420-0,3 + 12,6 PRINCIPALI PRODOTTI ESPORTATI DALLA SERBIA 01 12.2012 % 01 12.2011 % 1. Veicoli 242.099 +706,5 2. Abbigliamento 150.478 +0,9 3. Calzature 94.883-6,9 4. Ferro e acciaio 63.841-67,9 5. Metalli non ferrosi 61.601-43,7 6. Cereali 26.504-4,6 7. Prodotti di caucciu 25.576-4,2 8. Prodotti di metallo non menzionati 25.008 +27,4 9. Zucchero 23.810 +209,0 10. Mangimi 20.298 +3,9 11. Filati, tessuti e prodotti tessili 19.619 +19,4 12. Frutta e verdura 14.831-28,5 13. Materie plastiche in forme primarie 14.087-76,3 14. Vari prodotti finiti, non menzionati 13.001 + 54,0 15. Macchine d impiego generale 12.801 + 8,4 9

PRINCIPALI PRODOTTI ESPORTATI DALLA SERBIA 01 12.2012 % 01 12.2011 % 16. Pelle e pelletteria 11.338 + 2,5 17. Legno 10.539-13,9 18. Prodotti di legno(esclusi mobili) 10.342 + 17,3 19. Carta, cartone e cellulosa 8.379 + 5,1 20. Materie plastiche 7.298 + 109,5 PRINCIPALI PRODOTTI IMPORTATI 01 12. 2012% 01 12. 2011% 1. Veicoli 157.153 + 46,6 2. Filati, tessuti e prodotti tessili 96.440 + 4,7 3. Macchine d impiego generale 90.918-24,5 4. Macchine per impieghi speciali 69.754 + 15,8 5. Prodotti di metallo non menzionati 66.328-9,5 6. Pelle e pelletteria 62.844-5,5 7. Abbligliamento 51.413-8,2 8. Ferro e acciaio 47.067-5,8 9. Carta, cartone e cellulosa 43.858 + 2,1 10. Diversi prodotti finiti, non menzionati 42.152 + 32,3 11. Apparecchi ed impianti elettrici 32.622-2,7 12. Calzature 27.903 + 14,4 13. Materie plastiche in forme primarie 27.735 + 2,0 14. Oli eterici, profumi, prodotti per toilette 25.988-7,1 10

PRINCIPALI PRODOTTI IMPORTATI 01 12. 2012% 01 12. 2011% 15. Prodotti medicinali e farmaceutici 25.736 + 17,3 16. Materie plastiche 25.304 + 7,3 17. Prodotti di minerali non ferrosi 25.186 + 5,6 18. Macchine per la lavorazione di metalli 20.125 + 13,8 19. Prodotti e materie chimiche 20.028-5,6 20. Petrolio e derivati 17.921 + 80,7 Fonte: Elaborazione ICE su dati Ente per la statistica della Serbia Investimenti diretti esteri in Serbia nel periodo 2006 2010 (valori in migliaia di dollari) Investimenti diretti esteri in Serbia nel periodo 2006-2010 - valori in migliaia di dollari Paese 2006 2007 2008 2009 2010 2006-2010 Austria 520.356 1.161.096 475.613 322.112 192.839 2.672.016 Grecia 923.698 336.401 48.456 65.902 32.980 1.407.437 Norvegia 1.546.993 3.187 6.135-741 0 1.555.574 Germania 905.824 69.530 88.882 55.590 44.138 1.163.964 Italia* 52.752 155.363 485.884 239.274 54.813* 988.086* Slovenia 201.241 92.856 112.189 48.569 108.269 563.124 Federazione 15.992 488 12.629 535.290 9.295 573.694 Russa Lussemburgo 8.843 241.537 76.147 8.101 8.692 343.320 Francia 159.085 84.391 78.345 9.560 23.191 354.572 Olanda -214.119-27.958 510.400 242.459 264.324 775.106 Ungheria 244.045 31.494 31.030 23.424 20.758 350.751 Montenegro 12.946 209.288 73.900-5.599 0 290.535 Svizzera -15.421 96.157 122.563 85.208 66.224 354.731 Croazia 25.240 35.944 143.148 27.480 49.498 281.310 Gran 135.915-26.584 14.536 74.065 76.388 274.320 Bretagna Bulgaria 54.270 46.916 21.884 2.219 13.141 138.430 Fonte: Banca Centrale della Serbia * Da considerare, in aggiunta, investimento FIAT. 11

Per quanto riguarda il 2012, i dati ufficiali della Banca Centrale evidenziano da un lato entrate IDE di 1.945 milioni di euro, ma anche uscite di ben 1.692 milioni di euro, lasciando un bilancio di appena 210 milioni di euro netti, assolutamente insufficienti per finanziare il deficit della Serbia. In questa graduatoria, per quanto non indicativa, l Italia si colloca al terzo posto (dietro Croazia e Svizzera) con 82 milioni di euro di investimenti. Valutazione degli investimenti diretti da e verso l Italia, individuazione delle eree di intervento Settore finanziario Con gli investimenti di Intesa-San Paolo (entrambi presenti prima della fusione, oggi con Banca Intesa Serbia prima banca nel Paese) e Unicredit (terza banca), le banche italiane contano oggi su una quota di mercato di circa il 25% dell intero settore bancario serbo. Quanto al settore assicurativo, il Gruppo Generali ha acquistato nel 2006 il 50% della Delta Osiguranjie primo Gruppo assicurativo privato e terzo operatore del mercato e la Fondiaria- SAI nel 2007 ha acquistato in privatizzazione la Compagnia statale D.D.O.R. di Novi Sad che, con una quota di mercato del 30%, è la seconda società assicuratrice in Serbia. La quota complessiva controllata dalle aziende italiane è intorno al 44%. Settore industriale Il settore industriale italiano maggiormente presente in Serbia è quello della maglieria e dell intimo: tra i nomi di maggior peso presenti con propri stabilimenti produttivi si segnalano Pompea, Golden Lady, Calzedonia e Fulgar. A febbraio 2011 Benetton ha registrato la società serba Benetton Serbia, che ha realizzato un investimento di circa 40 milioni di euro che comporta l assunzione di 2.700 persone nei prossimi anni. FIAT ed il Governo serbo hanno firmato, a fine 2009, gli annessi al contratto della joint venture per la creazione di Fiat Automobili Serbia (FAS), al 67% proprietà della Fiat e il 33% dello Stato serbo. In base all investimento del gruppo torinese (vicino al miliardo di Euro) gli impianti Zastava di Kragujevac sono passati alla nuova società costituita dal gruppo torinese (al 70%) e dal Governo serbo. Mentre prosegue l assemblaggio della FIAT Punto, nel maggio 2012 e stata avviata la produzione del nuovo modello di autovettura 500 L. Il volume di produzione ha raggiunto nel 2012 30.000 mentre per l anno prossimo si prevede la produzione di 200.000 unita annuali. Nel 2013 il totale dell export che potrebbe realizzare Fiat Automobili Serbia e stimato tra 1,1 e 1,3 miliardi di euro, vale a dire circa il 15% del totale delle attuali esportazioni del paese. Al progetto Fiat sono inoltre collegati una serie di altri progetti italiani che vanno dalla componentistica per auto al settore dei trasporti. Magneti Marelli ha sottoscritto un memorandum d intesa con il governo serbo e, successivamente, a maggio 2010, siglato un accordo con il Governo serbo e con il comune di Kragujevac. L accordo prevede la costruzione 12

di un impianto produttivo del valore di 60 milioni di euro. La nuova fabbrica ha obiettivi di impiego superiori alle 2000 unità, alle quali si aggiungono oltre 1000 posti di lavoro nell indotto. L azienda italiana Dytech (settore automotive, tubi per conduzione di fluido) ha siglato un accordo con il Ministero dell Economia serbo che prevede la costruzione di una fabbrica nella città di Nis (Serbia meridionale) che dovrebbe impiegare 400 persone, per un investimento complessivo di 13,3 milioni di euro. Tra gli altri fornitori del settore automotive si segnalano Sigit, SBE-Gruppo Venturini, HT&G Fitting, Confezioni Andrea. Ha inoltre avviato la produzione la fonderia Sirmium Steel di Sremska Mitrovica (Vojvodina), un investimento da parte dell italiana STG Group, operante nel settore dei metalli ferrosi. La fonderia produce barre di acciaio per l edilizia e dovrebbe esportare la maggior parte della propria produzione. Si tratta di un investimento greenfield italiano, dal valore complessivo di circa 35 milioni di euro. A giugno 2011 i rappresentanti della EPS serba e di Edison hanno siglato un accordo per la ricostruzione di due blocchi della centrale termoelettrica Kolubara B, dalla capacità di 375MW ciascuno. L operazione potra movimentare circa un miliardo di Euro. A luglio 2010, SECI Energia (Gruppo Maccaferri) ha siglato un accordo con Elektroprivreda Srbije che prevede la costituzione di una joint company Ibarske Hidroelektrane, con il 51% di partecipazione italiana. L investimento prevede la costruzione di centrali idroelettriche. A ottobre 2011 e stato sottoscritto a Roma un ulteriore accordo di collaborazione energetica fra Italia e Serbia che completa il quadro regolamentare per la produzione di energia rinnovabile in Serbia secondo lo schema del progetto congiunto previsto dalla Direttiva comunitaria 2009/28. CESI SpA collabora con l operatore serbo EPS nel rinnovamento della rete elettrica. Martini prefabbricati ha aperto nel 2010 uno stabilimento di 20.000 mq a Indija per la produzione di manufatti di cemento armato destinato al mercato delle costruzioni serbo e dei Balcani. Italferr si è aggiudicata importanti gare comunitarie, tra cui il progetto del nuovo ponte ferroviario Zezelj di Novi Sad e la predisposizione del Master Plan e dell Action dei Trasporti per il Governo serbo. Italferr ha inoltre realizzato lo studio di prefattibilità della ristrutturazione della ferrovia Belgrado Bar (Montenegro). Il Gruppo Taddei si è aggiudicato il progetto IPA per la costruzione del moderno ponte Zezelj (45 milioni di euro) assieme ai soci spagnoli di ASVI. Altri nomi italiani di rilievo in Serbia sono Fantoni nel legno-arredamento, Decotra e AcegasAPS nelle multiutilities, Fantini e Ferrariplast nelle costruzioni e prodotti per l edilizia, Amadori nell agro-industria, Applicazioni Elettriche Generali nell elettromeccanica, Mondadori e Giunti nell editoria, Progetti AD nel calzaturiero, Adige Bitumi nel settore stradale (asfalti, bitumi e inerti), Farmina nel pet food, Printer Italia ( produzione di cartucce per stampanti). 13

L azienda Aunde, produttore di sedili per le automobili ha sottoscritto un contratto a Jagodina che prevede la costruzione di un impianto produttivo a partire da febbraio 2013. A ottobre 2012, l azienda GEOX ha siglato un accordo che prevede la costruzione di una fabbrica che impieghera 1250 operai nella zona di Vranje. 14