Che bello, che bello: c era una volta un castello! In previsione della costruzione in classe di una maquette in scala di come avrebbe potuto essere il Castello di Taverne, ci siamo recati in visita al sito archeologico per osservare meglio sul terreno i resti del maniero. Già all inizio dell anno abbiamo effettuato una prima visita, ma questa volta, al contrario della precedente, abbiamo trovato il terreno ripulito di molti alberi, fatto che ci ha permesso di scorgere meglio il perimetro delle rovine e tutto il territorio attorno. Ecco il resoconto dell escursione redatto dai bimbi. Abbiamo visto per prima cosa le mitragliatrici al castello di Taverne, per difendersi dagli eserciti che arrivavano da altre parti. Poi siamo andati un po più in alto e abbiamo trovato un posto tranquillissimo, non si sentiva neanche l autostrada. Un po più in su abbiamo visto un pezzo di collina dove c era il castello. Abbiamo trovato delle mura per terra e siamo andati al castello dove altre mura erano crollate all interno. Ci trovavamo molto in alto perché era troppo ripido. Un tempo, nel castello, c era molta puzza perché vivevano tutti insieme: animali, donne e uomini. C erano anche dei castelli collegati per proteggere un castello importantissimo. Tutto questo accadeva settecento anni fa. Abbiamo camminato per andare al castello di Taverne con altre tre classi. Quando siamo arrivati in cima abbiamo visto quello che rimane del castello e quando stavamo scendendo dalle piccole mura abbiamo indovinato i nomi delle montagne e appena fuori dalle mura abbiamo visto da dove sparavano i militari agli intrusi. Poi abbiamo visto un pezzo di galleria che serviva per metterci un cannoncino, ma non l hanno finita perché è finita la guerra.
Siamo andati in gita nel bosco a vedere il castello di Taverne. È stato divertente camminare nel bosco con tanti alberi e tante foglie. C era un posto dove i militari sparavano con le mitragliatrici e siamo andati sotto un ponte dove facevano una galleria che non hanno finito mai. Settecento anni fa, se andavi verso il castello c erano tanti alberi e tanti cespugli e tante ortiche e c era anche un posto dove c era uno stand di tiro e c era una postazione dove valutare il punteggio. Più sopra c erano tanti sassi. Quando ero nel bosco mi veniva una strana sensazione, come se camminassi su una nuvola. Quando eravamo in cima c era un sasso traballante. I sassi mi piacevano molto. Il muro che abbiamo visto era la postazione per sparare agli italiani. E in cima (settecento anni fa) non c erano gli alberi ma era pulito per vedere se arrivavano i nemici. C erano anche altri castelli e quello di Taverne era quello che faceva segnali agli altri per proteggere il castello di Bellinzona. Quel ponte era per oltrepassare il burrone che era la galleria che alla fine della Seconda Guerra Mondiale era stato interrotto. Quando siamo entrati nel bosco c era la fossa dello stand di tiro e in quella fossa entravamo le persone per far vedere i punti. In cima c erano tante spine che mi facevano paura. Siamo andati nel bosco dove settecento anni fa c era un castello. Durante la Seconda Guerra Mondiale per allenarsi sparavano dal paese nel bosco dove c era una specie di tiro a segno. In quel posto c erano molte difese: una dietro e una davanti. Però questo castello è caduto. Secondo tutti è stato distrutto e i pezzi di roccia sono stati presi dagli abitanti di Taverne per costruire le case. Però ci sono ancora tanti pezzi di roccia. Quando attaccavano il castello, le difese facevano un segnale.
Nella fossa dove c è la rete si faceva lo stand di tiro per il militari. Per il percorso si vedevano dei muri. Un po sopra c era no spiazzo con una capanna. Lì si possono vedere gli orbettini che sono dei serpenti che non mordono. Poi c è un mezzo rotondo fatto di sassi dove si usava la mitraglia. C erano anche dei sassi enormi. Su al castello c era una bella vista e era pieno di massi. Abbiamo parlato delle montagne, per esempio il Pizzo Ferraro. Quando siamo tornati abbiamo visto il tunnel che doveva attraversare tutta la montagna. Se andavamo lì settecento anni fa, c era il castello per proteggere Taverne e Torrocella. Invece, settant anni fa, usavano i sassi del castello per fare le case e ancora oggi certe case sono fatte di sasso. Le case erano come dei mini castelli. La collina si è creata perché l Africa ha dato un calcio all Europa e così si sono formate le montagne. Oggi mi sono divertita e ho imparato tante cose antiche e molto belle. Abbiamo visto dei sassi antichi e dei ripari per fare la guerra che alla fine non hanno finito perché avevano già finito la guerra. C erano molte cose belle che ci ha regalato la natura e c erano alberi che hanno visto la guerra e erano piccoli. Adesso sono diventati alti e grandi e ci hanno messo milioni di anni per crescere. C erano dei sassi, delle mura che adesso sono crollate. Ho imparato una parola nuova: bocca di fuoco. Nella gita nel bosco siamo andati a vedere il castello di Taverne. La prima cosa che abbiamo visto era un posto in cui c erano dei serpenti che non facevano niente. Però non è che erano lì in quel momento perché era giorno.
Oggi siamo andati a fare una gita nel bosco. Siamo arrivati in un posto dove nelle stagioni calde ci sono tanti gruppi di scorsoni, che è miglio non toccare perché agli animali non piace il nostro odore. Poi siamo arrivati in un posto dove un tempo sparavano con le mitragliatrici. Poi siamo andati avanti e abbiamo visto il castello che non c è più. Se eravamo lì settecento anni fa il castello potevamo vederlo ancora. Poi siamo andati nel castello dove abbiamo visto le montagne. Il castello serviva per proteggere la Strada Regina. I castelli comunicavano tra loro con dei gesti. Il primo che iniziava lo diceva al più vicino e così vi. Poi siamo scesi per le strade molto ripide e siamo tornati e io mi sono divertita tanto. Siamo partiti per una gita nel bosco e abbiamo visitato il castello di Taverne. A me è piaciuto parlare dei monti attorno al castello e degli indovinelli. Mi è piaciuto anche rivisitarlo e parlare delle rocce che sono cadute dal castello. Dalla cima della montagna si vedeva anche la nostra scuola. Una volta vorrei vedere gli scorsoni che sono molto buoni: se ti avvicini fanno un tipo di danza che si avvicinano e subito dopo tornano indietro e poi si avvicinano ancora e così via. Sulla collinetta c era il castello e settecento anni fa c erano delle persone, ma non c erano né regine né re, né principesse né principi. La cosa che mi è piaciuta di più quando siamo andati al castello è che lì c era un castello settecento anni fa, ma non c erano né re, né regine, né principi, né principesse. Avevo paura nella discesa perché era molto ripida e abbiamo visto la ridotta sotto terra, ma non ci siamo entrati. C era una vista stupenda e chi chiedevano come si chiamano le montagne.
Siamo partiti da scuola per andare al castello di Taverne. Siamo arrivati in un posto dove c era una buca abbastanza lunga e lì vicino i soldati e i cacciatori sparavano e nella buca c erano quelli che davano i punti. Quando siamo saliti ancora, c era una tipo piazzetta di controllo e salendo ancora c era una radura con punti per sparare con le mitragliatrici. Saliti ancora abbiamo pian piano trovato le rovine del castello e lì abbiamo fatto una lezione di geografia perché abbiamo imparato molti nomi di luoghi: Monte Tamaro e altri che non ricordo. Dopo abbiamo iniziato a scendere e abbiamo fatto una strada difficile e c era chi gridava, chi aveva paura e altre cose. Al castello di Taverne abbiamo visto che settecento anni fa il castello era tutto intero, mentre settant anni fa era distrutto. Al castello abbiamo scoperto come si chiamano le montagne.
Una cosa che mi è piaciuta è che eravamo già stati, ma è cambiata una cosa: hanno tagliato gli alberi e quindi, quando siamo arrivati dove prima c era il castello, si vedeva il paese. Ma ho notato anche un altra cosa: ci sono ancora due piccoli muri non distrutti. È stato interessante, ma poi, quando c era la discesa ripida, era ancora più divertente. Poi siamo arrivati in un piano, il posto dove gli scorsoni vengono in primavera per riprodursi. Le mura del castello di Taverne sono distrutte perché dopo un po il castello non serviva più e l hanno usato per fare le case del villaggio. Però ci sono ancora dei sassi. C è una bica molto grande che era per i militari che dovevano tirare col fucile. Quasi in cima, il maestro ci ha raccontato che ci sono dei serpenti completamente innocui che se si passa di lì in primavera li puoi vedere. Poi c era una galleria che nella Seconda Guerra Mondiale era stata distrutta. Quando scendevamo abbiamo visto sassi che sembravano cristalli. Siamo andati a fare una gita e era pieno di sassi del castello. Hanno fatto anche delle basi per sparare con le mitraglie e la bocca di fuoco e hanno fatto un sentiero con certi sassi del castello. Ci sono anche dei serpenti che non mordono e magari li vedi. Mi è piaciuto anche se ci sono già stato, ma questa volta è stato più bello.
Abbiamo visto che c era un posto dove si poteva giocare. Poi siamo saliti e abbiamo visto che lì era stata fatta la Seconda Guerra Mondiale. Siamo saliti ancora più in su e anche lì c era la Seconda Guerra Mondiale che in quel momento dicevo: - Meno male che siamo nel 2016! Siamo saliti ancora più in su e ho detto: - Mamma mia, quanto abbiamo camminato! ma per fortuna eravamo arrivati alle rovine del castello. Ci siamo seduti sui sassi e faceva un po caldo, anzi, molto caldo. Siamo ridiscesi e mi sono divertita molto. Per me a scendere era più in pendenza. Ci hanno raccontato tante cose bellissime e altre divertentissime, come che se spostavamo un sasso ci arrivava una multa a casa. Se andiamo con la mamma o il papà, possiamo entrare dove sparavano. Al castello siamo stati quaranta minuti e ci siamo seduti su dei sassi di settecento anni. E abbiamo anche imparato qualche nome di montagna, per esempio: Monte Tamaro e Monte Bigorio. Io dovevo attaccarmi agli alberi perché era in pendenza. Ma mi sono divertita moltissimo.