Francesca Boitani Sara Neri Folco Biagi

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LE PIÙ ANTICHE FORTIFICAZIONI DI VEIO (SCAVI 2003-2011) Francesca Boitani Sara Neri Folco Biagi Scienze dell Antichità 19.2-3 2013 Francesca Boitani Sara Neri Folco Biagi LE PIÙ ANTICHE FORTIFICAZIONI DI VEIO (SCAVI 2003-2011) Il tracciato delle mura in opera quadrata di Veio, disposte lungo il ciglio tattico del pianoro, è ad oggi noto per la massima parte grazie all attività di ricognizione su larga scala intrapresa negli anni 50 dalla Scuola Britannica 1. Al survey sono stati di complemento due interventi di scavo, che, concentrati nelle adiacenze della Porta N-W, hanno circoscritto al settore settentrionale della città la conoscenza, altrove veicolata dai soli elevati, delle relazioni tra fortificazioni e contesto urbano: ai saggi eseguiti nel 1957 e nel 1958 dagli inglesi, presso la porta 2, si sono aggiunte dal 2003 le ricerche condotte, nella stessa località Campetti a breve distanza, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell Etruria meridionale (Fig. 1). Le indagini hanno approfondito la conoscenza e puntualizzato la cronologia del circuito difensivo di VI secolo a.c., attraverso distinti sondaggi: due di questi hanno messo in luce tratti di un fossato che, correndo nella piccola terrazza sottostante il plateau, risulta obliterato contestualmente allo smantellamento delle soprastanti mura, almeno tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.c.; il terzo saggio stratigrafico (m 18 5), posto sul pianoro, è stato localizzato nell area a ridosso della cinta, portando alla luce un deposito stratigrafico ricco e articolato, con continuità di vita dagli inizi dell età del Ferro fino al periodo ellenistico, con una successione di fasi di occupazione che trova significativi riscontri nella sequenza messa in luce dagli scavi inglesi 3. Dopo una pausa di tre anni, nel maggio 2011 le ricerche nel sito, ora inserite nell ambito del Progetto Veio regolato da una convenzione stipulata sin dal 1996 tra Sapienza Università di Roma e Soprintendenza ai Beni Archeologici dell Etruria 1 Ward-Perkins 1961; per la pubblicazione esaustiva dei dati raccolti nella ricognizione del pianoro con esame aggiornato dei materiali si veda Cascino et al. 2012. 2 Ward-Perkins 1959; Murray Threipland 1963; rilettura con nuova proposta cronologica del timber building orientalizzante in van Kampen 2003. 3 I risultati delle campagne 2003-2008 sono stati pubblicati preliminarmente in Boitani et al. 2007-08; Boitani et al. 2008, Boitani et al. 2009. 160 meridionale e coordinato dalla Prof.ssa G. Bartoloni, hanno consentito l esaurimento del deposito stratigrafico nel saggio posto sul pianoro, rendendo possibile l individuazione di opere di fortificazione sin dalla prima occupazione del pianoro, alle soglie dell età del Ferro (Fig. 2). Si richiamano in successione i diversi interventi antropici individuati nel saggio: il primo, al partire dal più antico, eseguito direttamente sul banco tufaceo di base, è la realizzazione di un profondo fossato (largh. m 5; prof. m 2,5) con andamento parallelo al ciglio del pianoro e con profilo a V, provvisto di accesso almeno sul lato N, esplorato attraverso una trincea trasversale assai ristretta (Fig. 3). All obliterazione intenzionale del fossato, realizzata con un massiccio riempimento di tufi, fa seguito l impianto di un terrapieno, composto da riporti di terra alternati in modo più o meno regolare a letti di pietrame e cordoli di spezzoni di contenimento. Questi ultimi risultano in connessione con una struttura portante composta da possenti scapoli in tufo sbozzati (largh. m 0,70; alt. max cons. m 1), che doveva altresì costituire il fronte esterno della fortificazione, poi in parte asportato dalle successive difese (Fig. 4). Circa la cronologia dell impianto, i materiali recuperati sia nel fossato che nell elevato sembrano indicare i primordi dell età del Ferro 4. Nel corso della prima fase veiente iniziale, sul fronte interno delle fortificazioni risultano reiterati gli interventi di ripristino, resi necessari dall usura della faccia a vista inclinata e dall intensa frequentazione della zona adiacente, che determina il rapido innalzarsi dei piani d uso. In virtù della sua collocazione periferica, questo settore è, infatti, riservato alle attività artigianali, addensate lungo una fascia larga poco meno di m 5, che sfrutta il dislivello creato dalla presenza del fossato ormai colmato ed è delimitata verso il pianoro da recinti e palizzate. 4 Lo studio integrale delle stratigrafie più antiche è affidato a F. Biagi, quale parte integrante del suo progetto di dottorato inerente la seriazione della ceramica veiente della fase I del primo Ferro.

LE PIÙ ANTICHE FORTIFICAZIONI DI VEIO (SCAVI 2003-2011) Francesca Boitani Sara Neri Folco Biagi Scienze dell Antichità 19.2-3 2013 In un momento avanzato della prima fase veiente, come è già stato reso noto, il serrato e prolungato sfruttamento produttivo dell area conosce esito monumentale e trova conclusione nella realizzazione di un evoluto impianto per il trattamento dell argilla e la cottura dei vasi, posto di fronte al portico di una grande struttura capannicola (lungh. m 13) con confronti planimetrici nel villaggio del Calvario a Tarquinia 5 e, in ambito laziale, sul Cermalo 6 e a Colle della Noce 7. L abbandono volontario della struttura, alla fine del IX secolo a.c., è sancito da una deposizione femminile in fossa, la cui austerità richiama altri esempi di sepolture in abitato, quali le inumazioni ceretane in località S. Antonio 8 e le due maschili recentemente rinvenute a Piazza d Armi 9. È questa, inoltre, l unica fase in cui la sovrapposizione di strutture determina l obliterazione del terrapieno o forse almeno del suo fronte interno. Allo smantellamento del sistema fornaci-capanna fa seguito l edificazione, nella prima metà avanzata dell VIII secolo a.c., o poco dopo, di un più aggiornato sistema difensivo. Il versante interno del nuovo muro a terrapieno (largh. m 3; alt. max cons. m 1) è articolato in due gradoni, delimitati da blocchetti di tufo parzialmente squadrati e appoggiati al preesistente nucleo di pietrame. I confronti strutturali più stringenti rimandano al Latium Vetus, in particolare alle mura a terrapieno di Decima 10, che rappresentano la più antica attestazione nota databile agli inizi dell VIII secolo a.c., e alle prime mura di Lavinio della fine del VII secolo a.c. 11 In Etruria, com è noto, la documentazione è ancora molto lacunosa, e le ultime ricerche a Tarquinia 12 e Vulci 13, pur con qualche novità anche relativamente all epoca protostorica, non permettono confronti sotto l aspetto strutturale, mentre più antiche risultano la fortificazione di Monte S. Angelo 14 e quella di recentissima scoperta sui Cimini 15. 5 Linington 1982, pp. 118-119, fig. 1. 6 Brocato 2002. 7 Crescenzi - Tortorici 1988, p. 30, fig. 1. 8 Maggiani - Rizzo 2001, p. 145. 9 Bartoloni 2007-08, sulla deposizione più antica; Bartoloni 2011, Bartoloni et al. 2012, con aggiornamenti sulla deposizione più recente emersa nella prosecuzione delle ricerche. 10 Guaitoli 1981, pp. 118-126, figg. 8, 12. 11 Guatoli 1988, pp. 370-371, figg. 4-5. 12 Baratti et al. 2008, pp. 161, 168, tav. II.b, sulle più antiche tracce di fortificazioni nel sito. 13 Moretti Sgubini 2006, pp. 326-334, 345, figg. 5-6, sul terrapieno della seconda metà - fine dell VIII secolo a.c. impostato al di sopra di alcune strutture del Bronzo Finale, cui si fa accenno, inoltre, in Moretti Sgubini 2008, pp. 171, 173, fig. 3 e in Moretti Sgubini - Ricciardi 2001. 14 Di Gennaro 1986, p. 141. 15 Soriano nel Cimino 2012; inoltre si rinvia all intervento in questa stessa sede. 161 La costruzione del muro a terrapieno appare inoltre sancire l esistenza di una fascia di rispetto, probabilmente connessa alla linea pomeriale, che risulta peraltro non oltrepassata dalle successive edificazioni: tra queste, una capanna alto-orientalizzante a pianta rettangolare di ampie proporzioni (m 6 11) e un poderoso edificio in opera quadrata, che vi si sovrappone in età arcaica. Il muro a terrapieno, più volte restaurato nel corso del VII secolo a.c., continua ad assicurare protezione fino alla costruzione del circuito difensivo in opera quadrata, nel corso della prima metà del VI secolo a.c. La precocità e la notevole continuità di utilizzo degli apprestamenti difensivi trovano plausibilmente ragione nella specifica orografia dei luoghi, che fa del ciglio settentrionale di Campetti il più facile accesso al pianoro, altrove delimitato da forre profonde. Sin dal primo impianto alle soglie dell età del Ferro il sistema sembra rivelarsi efficace solo se posto in relazione all intero abitato; la sua realizzazione parrebbe esito di un iniziativa pianificata, il cui atto trova traccia archeologica nella realizzazione del fossato, cui non sfuggirebbe forse un valore di fondazione. Riferimenti bibliografici Francesca Boitani Già Direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia francesca.boitani@gmail.com Sara Neri Sapienza Università di Roma Dipartimento di Scienze dell Antichità s-neri@hotmail.it Folco Biagi Sapienza Università di Roma Dipartimento di Scienze dell Antichità rsk@live.it Soriano nel Cimino 2012: AA.VV., Soriano nel Cimino, Monte Cimino. In vetta alla Tuscia prima degli Etruschi. Testimonianze dell età del bronzo sul Monte Cimino, http://www.etruriameridionale.beniculturali.it/index.php?it/240/soriano-nel-cimino-

LE PIÙ ANTICHE FORTIFICAZIONI DI VEIO (SCAVI 2003-2011) Francesca Boitani Sara Neri Folco Biagi Scienze dell Antichità 19.2-3 2013 Atti Studi Etruschi e Italici 2008: O. Paoletti (a cura di), La città murata in Etruria, Atti del XXV Convegno di Studi Etruschi e Italici (Chianciano Terme-Sarteano-Chiusi 2005), Pisa-Roma 2008. Baratti et al. 2008: G. Baratti - M. Cataldi - L. Mordeglia, La cinta fortificata di Tarquinia alla luce della nuova documentazione, in Atti Studi Etruschi e Italici 2008, pp. 155-169. Bartoloni 2007-08: G. Bartoloni, La sepoltura al centro del pianoro di Piazza d Armi-Veio, in Bartoloni - Benedettini 2007-08, pp. 77-88. Bartoloni et al. 2012: G. Bartoloni - V. Acconcia - M. Milletti - S. Neri - F. Pitzalis, Piazza d Armi, in I. van Kampen, Il Museo dell Agro Veientano. Elementi per il suo allestimento a Palazzo Chigi, Roma 2012, pp. 57-64. Bartoloni 2011: G. 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Guaitoli, Lavinium, in Problematiche di scavo 1988, pp. 33-40. Linington 1982: R.E. Linington, Tarquinia, località Calvario: recenti interventi nella zona dell abitato protostorico, in Archeologia della Tuscia, Primo incontro di Studi (Viterbo 1980), Roma 1982, pp. 117-123. Maggiani - Rizzo 2001: A. Maggiani - M.A. Rizzo, Area sacra in località S. Antonio, in A.M. Moretti Sgubini (a cura di), Veio, Cerveteri, Vulci. Città d Etruria a confronto, Cat. della Mostra (Roma 2001), Roma 2001, pp. 143-155. Moretti Sgubini 2008: A.M. Moretti Sgubini, Le mura di Vulci: un aggiornamento sullo stato della ricerca, in Atti Studi Etruschi e Italici 2008, pp. 171-189. Moretti Sgubini - Ricciardi 2001: A.M. Moretti Sgubini - L. Ricciardi, Prime puntualizzazioni sulla cinta muraria di Vulci, in Orizzonti II, 2001, pp. 65-67. Murray Threipland 1963: L. Murray Threipland, Excavations beside North- West Gate at Veii 1957-1958. Part II. The pottery, in BSR XXXI, 1963, pp. 33-73. Problematiche di scavo 1988: AA.VV., Problematiche di scavo delle strutture abitative dell età del Ferro (Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Lazio, I), Roma 1988. van Kampen 2003: I. van Kampen, Dalla capanna alla casa a Veio, in I. van Kampen (a cura di), Dalla capanna alla casa. I primi abitanti di Veio, Cat. della Mostra (Formello 2003-2004), Formello 2003, pp. 23-29. Ward-Perkins 1959: J.B. Ward-Perkins, Excavations beside the North-West Gate at Veii, 1957-58, in BSR XXVII, 1959, pp. 38-79. Ward-Perkins 1961: J.B. Ward-Perkins, Veii. The Historical Topography of the Ancient City, in BSR XXIX, 1961. Abstract Since 2003, the Soprintendenza per i Beni Archeologici dell Etruria Meridionale yearly executes excavations in Veii, loc. Campetti, on area near the plateau s edge, between Caere Gate and North-West Gate. In 2011, the research, as part of Veio Project coordinated by the Sapienza University of Rome, had revealed the most ancient defensive system at Veii, which comes before the eighth century wall already investigated. It includes a rampart of earth and tufa and a deep ditch, maybe with ritual significance of foundation. Stratigraphical data and finds date this structures from the beginning of Early Iron Age. 162

Fig. 1 Veio, Campetti: le aree di indagine con localizzazione del saggio stratigrafico.

Fig. 2 Sezione stratigrafica ricostruttiva est-ovest.

Fig. 3 Sondaggio stratigrafico nel fossato più antico (n. 11).

Fig. 4 Il fossato (n. 11) e il terrapieno (n. 10) più antichi, visti da est.