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Il livello di istruzione Le condizioni e le risorse fondamentali per la salute sono la pace, l abitazione, l istruzione, il cibo, un reddito, un ecosistema stabile, le risorse sostenibili, la giustizia sociale e l equità. Il miglioramento dei livelli di salute deve essere saldamente basato su questi prerequisiti fondamentali. carta di ottawa per la promozione della salute Il livello di istruzione è uno dei determinanti più importanti della salute (è infatti associato a quasi tutti gli indicatori di salute di una popolazione) e riveste particolare importanza anche per il pieno e consapevole esercizio dei diritti di cittadinanza. La spesa pubblica per l istruzione e la formazione Secondo l ISTAT, la spesa in istruzione e formazione misurata in rapporto al prodotto interno lordo (PIL) rappresenta uno degli indicatori chiave per valutare le policy attuate in materia di crescita e valorizzazione del capitale umano. L indicatore consente di quantificare, a livello nazionale e internazionale, quanto i paesi spendono per migliorare le strutture e incentivare insegnanti e studenti a partecipare ai percorsi formativi. In la spesa pubblica per l istruzione e la formazione è pari al 4,4 del PIL (dato del 27, ultimo dato disponibile). Questo dato risulta sovrapponibile alla media ita- liana, ma è superiore rispetto alle aree del Centro Nord. Mentre a livello nazionale la spesa rimane stabile nel tempo, in si registra un aumento a partire dal 22. Le regioni del Mezzogiorno, caratterizzate da una maggiore presenza di popolazione in età scolare, sono quelle che investono relativamente di più in questo settore, con quote pari a circa il 7 del PIL nel periodo 24-27 [figura 1]. La spesa pubblica per l istruzione italiana e trentina risulta inferiore al valore medio dell UE-27 (,6) e a quello della maggioranza dei paesi europei. I 2-64enni con livello di istruzione non elevato In, nel 2, il 34,6 (il 4,2 a livello nazionale) della popolazione tra i 2 e i 64 anni di età ha conseguito come tito- VALORI 27 Fino a 3,2 3,3-4, 4,1-6,9 7, e oltre 199 1997 1999 21 23 2 27 Figura 1 Spesa pubblica (in percentuale del PIL) per l istruzione e la formazione, per regione. ISTAT, 199-27 39

6 4 VALORI 2 Fino a 4, 4,1-4, 4,1 -,,1 e oltre Figura 2 Popolazione in età 2-64 anni che ha conseguito al più un livello di istruzione secondaria inferiore, per regione. ISTAT, 24-2 3 2 24 2 26 27 28 29 2 lo di studio più elevato la licenza di scuola media (denominata scuola secondaria di primo grado nella riforma Moratti, varata con la Legge n. 3 del 23). Il valore registrato in risulta tra quelli più bassi in tutta l, ma risulta ancora superiore alla media UE-27 (27,3). Percentuali più elevate di persone con basso livello di istruzione rispetto a quelli del e dell vengono registrate solo in Grecia, Spagna, Portogallo e Malta. Nel periodo 24-2 il livello di istruzione della popolazione adulta mostra un miglioramento progressivo, ancorché contenuto, pari a poco più di un punto percentuale all anno [figura 2]. I livelli di competenza degli studenti enni L aumento dei livelli di competenza della popolazione è uno degli obiettivi al centro dell agenda di Lisbona e del suo follow up fino al 22. Il progetto PISA (Programme for International Student Assessment), promosso dall OCSE (e realizzato in dall INVAL- SI, quale Centro nazionale di riferimento del PISA Governing Board), si propone di valutare a che livello gli studenti enni, vicini alla fine dell istruzione obbligatoria, abbiano acquisito le competenze relativamente a tre ambiti di indagine: lettura, matematica e scienze. Per quanto riguarda la lettura, in il 14, degli studenti enni risulta incompetente (il 21 a livello nazionale). Tale percentuale pone il al quarto posto in e anche in Europa, dopo Finlandia (8,1), Estonia (13,3) e Olanda (14,4). L si colloca al 16 posto nell UE-27. 3 3 Sicilia Calabria Campania (3 A) 3 (3 B) Calabria Campania Sicilia 3 Figura 3 Insufficienza della lettura: correlazione con reddito medio (figura 3A) e con disuguaglianza all interno delle regioni (figura 3B). Elaborazione su dati ISTAT insufficienti 2 2 R² =,6 r =,8 Basilicata Sardegna Molise Lazio Abruzzo Umbria Toscana Liguria Piemonte Bolzano Puglia Marche Emilia Veneto Friuli VG Aosta Lombardia 2. 22. 24. 26. 28. 3. 32. 34. 36. reddito medio regionale (in euro) insufficienti 2 2 minore Sardegna Basilicata Molise Toscana Lazio Umbria Abruzzo Liguria Piemonte Bolzano Emilia Marche Puglia Veneto Friuli VG Aosta Lombardia DISUGUAGLIANZA DEL REDDITO indice di Gini maggiore 4

2 2 VALORI 2 Fino a,,1-18, 18,1-23, 23,1 e oltre 24 2 26 27 28 29 2 Figura 4 Giovani che abbandonano prematuramente gli studi, per regione (valori percentuali). ISTAT, 24-2 Nella matematica, in il 14,4 degli studenti enni risulta incompetente (il 2 in ). Tale percentuale pone il al secondo posto in e, come per la lettura, al quarto posto in Europa, sempre dopo Finlandia (7,8), Estonia (12,6) e Olanda (13,4). L si colloca al ventitreesimo posto nell UE-27 (solo Lituania, Grecia, Romania, Bulgaria presentano valori peggiori). Nelle scienze, il 12 degli studenti trentini enni risulta incompetente, (il 2,6 in ) ponendo il al quinto posto nella classifica italiana. Il livello di competenza degli studenti è fortemente correlato non solo con il reddito medio delle singole regioni, ma anche con la distribuzione del reddito all interno delle regioni stesse (disuguaglianza misurata attraverso l indice di Gini, vedi capitolo Situazione economica e disuguaglianze sociali ): la competenza degli studenti è migliore nelle regioni con meno divario sociale al proprio interno indipendentemente dal reddito medio [figura 3]. I giovani che abbandonano prematuramente gli studi La Strategia Europa 22 prevede, come obiettivo da raggiungere nel campo dell istruzione e della formazione, la riduzione al della quota di giovani che lasciano la scuola senza essere in possesso di un adeguato titolo di studio. Per giovani che abbandonano prematuramente gli studi, si intende la popolazione in età 18-24 anni che, dopo aver conseguito la licenza media, non ha concluso un corso di formazione professionale di almeno 2 anni riconosciuto dalla Regione e non frequenta corsi scolastici o altre attività formative. La scelta di non proseguire gli studi può essere dovuta sia a disagio sociale sia, laddove esista l offerta, alla decisione di percepire un reddito proprio entrando il prima possibile nel mondo del lavoro. In, nel 2, l 11,8 dei giovani (il 13,7 dei ragazzi e il 9,9 delle ragazze) ha abbandonato prematuramente gli studi. Valori migliori rispetto alla media nazionale (18,8, il 22 dei ragazzi e il,4 delle ragazze) [figura 4] e anche rispetto alla media europea (14,1, il 16 dei ragazzi e il 12,2 delle ragazze) [figura ]. La prevalenza dell istruzione universitaria tra i 3-34enni In, nel 2, il 22,7 dei 3-34enni è in possesso di un titolo di studio universitario (il 19,4 degli uomini e il 26 delle donne), con un incremento in confronto al 24 di 8,1 punti percentuali, superando la media nazionale e anche quella del (entrambi al 19,8) [figura 6], ma ancora lontano dall obiettivo fissato dalla Commissione europea nel- 41

, Malta Portogallo Spagna ITALIA Romania Regno Un.,, 2, 3, 4, la Strategia Europa 22 (almeno il 4 per cento dei giovani tra i 3 e i 34 anni con un titolo di studio universitario o equivalente). Anche l obiettivo paese-specifico dell (27) non è stato raggiunto, ma può essere alla portata del se verranno mantenuti i ritmi di crescita registrati in passato. Bulgaria Grecia Lettonia Francia Cipro Belgio Germania Estonia dato non disponibile Danimarca Irlanda Circa la metà dei paesi dell Unione europea (Cipro, Francia, Belgio, Regno Unito, Spagna e i paesi del Nord Europa) ha già raggiunto nel 2 l obiettivo fissato nella Strategia Europa 22. L presenta invece un valore dell indicatore inferiore di quasi 14 punti alla media UE (che è pari al 33,6), collocandosi nella terza peggiore posizione, prima di Romania e Malta. La collocazione del sarebbe appena migliore: nella sesta peggiore posizione. Ungheria Finlandia Paesi Bassi I giovani che non lavorano e non studiano Figura Giovani che abbandonano prematuramente gli studi, per genere, nei paesi UE (valori percentuali). EUROSTAT, 2 Svezia Austria Lituania Lussemb. Polonia Slovenia Rep. Ceca Slovacchia medie UE 27 totale uomini donne I giovani non più inseriti in un percorso scolastico/formativo, ma neppure impegnati in un attività lavorativa e quindi con maggiore difficoltà di inserimento/reinserimento, vengono denominati con il termine anglosassone NEET (Not in Education, Employment or Training). In, nel 2, il 13,8 della popolazione tra i e i 29 anni risulta fuori dal circuito formativo e lavorativo (in 2 VALORI 2 2 Fino a,4, - 2, 2,1-24, 24,6 e oltre Figura 6 Popolazione in età 3-34 anni che ha conseguito un titolo di studio universitario, per regione (valori percentuali). ISTAT, 24-2 24 2 26 27 28 29 2 42

2 2 VALORI 2 Fino a,,1-2, 2,1-3, 3,1 e oltre 24 2 26 27 28 29 2 Figura 7 Giovani Neet di -29 anni (valori percentuali). ISTAT, 24-2 il 22,1) [figura 7]. La quota dei NEET è più elevata tra le donne (17,) rispetto a quella degli uomini (,1) per una differenza di 7,4 punti percentuali; la differenza tra i generi risulta più marcata in rispetto alla media italiana (24,9 tra le donne vs il 19,3 degli uomini, per una differenza del,6). Bulgaria ITALIA Irlanda Lettonia Spagna 2 2 3 Su scala nazionale il si colloca in seconda posizione (dopo la provincia di Bolzano) per i valori più bassi di giovani NEET. Su scala europea (UE-27) il si colloca in una posizione intermedia, con valori di NEET complessivamente al di sotto della media europea (,3); tuttavia il valore NEET delle donne trentine (17,3) è superiore alla media europea. L risulta al secondo posto (solo la Bulgaria ha valori peggiori) [figura 8]. Dopo un periodo in cui il fenomeno aveva mostrato una leggera regressione (tra il 2 e il 27) l incidenza dei NEET è tornata a crescere durante la recente crisi economica, segnalando l incremento più sostenuto tra il 29 e il 2. Slovacchia Grecia Estonia Romania Ungheria Lituania Polonia Francia Regno Un. dato non disponibile Portogallo Belgio Cipro Rep. Ceca Malta Germania Finlandia Slovenia Austria L apprendimento permanente Svezia Per apprendimento permanente l ISTAT intende la percentuale della popolazione in età 2-64 anni che ha ricevuto istruzione o formazione nelle quattro settimane precedenti l intervista. Si tratta di un indicatore impor- Danimarca Lussemb. dato non disponibile Paesi Bassi medie UE 27 totale uomini donne Figura 8 Giovani Neet di -29 anni (valori percentuali). EUROSTAT, 2 43

VALORI Fino a,,6-6, 6,6-7, 7,6 e oltre tante perché misura un requisito essenziale per restare integrati nel mercato del lavoro e per contrastare l esclusione sociale. La strategia di Lisbona aveva posto, tra i cinque benchmark da raggiungere entro il 2 nel campo dell istruzione e della formazione, quello di una quota di adulti impegnati in attività formative pari al 12,. Figura 9 Popolazione in età 2-64 anni che partecipa all apprendimento permanente, per regione (valori percentuali). ISTAT, 2 In l 8,3 degli adulti (il 7,7 degli uomini e l 8,9 delle donne) è impegnato in corsi di formazione. Si tratta della percentuale più elevata in tutta l (media 6,2) [figura 9]. Sia in che in la situazione risulta pressoché invariata dal 24. Danimarca Svezia Finlandia 2 2 3 3 4 4 Su scala europea il si colloca in posizione intermedia, con valori comunque inferiori alla media UE-27 (9,1, 8,3 per gli uomini e per le donne) [figura ]. Regno Un. Paesi Bassi Slovenia Austria Lussemb. Estonia Spagna Germania Cipro Rep. Ceca Belgio Irlanda ITALIA Portogallo Malta Commento Per quanto riguarda gli indicatori di monitoraggio dell istruzione, il risulta sistematicamente ai primi posti nella classifica italiana per spesa pubblica, livello di istruzione della popolazione, competenza degli studenti, permanenza nel sistema scolastico, passaggio all università e formazione continua in età adulta. Tuttavia anche il è ancora lontano non solo dai livelli di eccellenza registrati in alcuni paesi europei, ma anche da molti degli obiettivi fissati dalla Commissione europea (che risultano comunque raggiungibili con qualche sforzo in più). Figura Popolazione in età 2-64 anni che partecipa all apprendimento permanente, per genere, nei paesi UE (valori percentuali). EUROSTAT, 2 Polonia Francia Lettonia Lituania Grecia Ungheria Slovacchia Romania Bulgaria media UE 27 totale uomini donne Attualmente anche in sono ancora troppi i giovani che abbandonano prematuramente la scuola e troppo pochi quelli che entrano all università; anche l adesione alla formazione continua in età adulta potrebbe essere maggiormente diffusa. Un altro aspetto critico è rappresentato dalle differenze di genere per quanto riguarda i giovani che non studiano e non lavorano. Queste differenze, penalizzanti per le donne, sono ancora molto accentuate anche in 44

che, da questo punto di vista, non si discosta dal resto d. Un commento a parte merita l elevata competenza degli studenti trentini, che si collocano in ottima posizione anche nella classifica europea. Per il resto degli indicatori, il occupa posizioni per lo più intermedie su scala europea, mentre l, contrassegnata da profonde diseguaglianze tra le varie regioni, si trova spesso tra i paesi con performance peggiore. Osservando gli indicatori di istruzione a livello europeo sullo sfondo della crisi economica si nota che i paesi maggiormente in crisi, come Grecia, Spagna e, si trovano anche agli ultimi posti nella classifica che riguarda investimenti e formazione culturale. Per approfondire ISTAT, Noi. statistiche per capire il paese in cui viviamo, http://noiitalia.istat.it/ Sistema di monitoraggio PASSI, http:// www.epicentro.iss.it/passi 4