Il ruolo degli oppida e la difesa. casi di studio e prospettive di ricerca



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Il ruolo degli oppida e la difesa del territorio in Etruria: casi di studio e prospettive di ricerca a cura di Franco Cambi ARISTONOTHOS Scritti per il Mediterraneo antico Vol. 5 (2012)

Il ruolo degli oppida e la difesa del territorio in Etruria: casi di studio e prospettive di ricerca a cura di Franco Cambi Copyright 2012 Tangram Edizioni Scientifiche Gruppo Editoriale Tangram Srl Via Verdi, 9/A 38122 Trento www.edizioni-tangram.it info@edizioni-tangram.it Prima edizione: giugno 2012, Printed in Italy ISBN 978-88-6458-044-9 Collana ARISTONOTHOS Scritti per il Mediterraneo antico NIC 05 Direzione Federica Cordano, Giovanna Bagnasco Gianni Comitato scientifico Carmine Ampolo, Pietrina Anello, Gilda Bartoloni, Maria Bonghi Jovino, Giovanni Colonna, Tim Cornell, Michel Gras, Pier Giovanni Guzzo, Jean Luc Lamboley, Mario Lombardo, Nota Kourou, Annette Rathje, Henry Tréziny La redazione di questo volume è di Enrico Giovanelli Le ricerche effettuate per la preparazione del volume sono state sostenute con i fondi del PRIN 2008 In copertina: Il mare e il nome di Aristonothos. Le o sono scritte come i cerchi puntati che compaiono sul cratere. Progetto grafico di copertina: Stampa su carta ecologica proveniente da zone in silvicoltura, totalmente priva di cloro. Non contiene sbiancanti ottici, è acid free con riserva alcalina.

Sommario Introduzione 9 Franco Cambi Parte I: Sezione tarquiniese Introduzione alla sezione tarquiniese 19 Giovanna Bagnasco Gianni La fortificazione prima degli oppida. Posizioni territoriali strategiche e controllo del territorio tra fase protostorica e periodo orientalizzante 23 Lucio G. Perego Le fortificazioni di confine: l organizzazione del territorio tarquiniese al tempo della conquista romana 69 Luca Pulcinelli L organizzazione del territorio di Cerveteri e dei Monti della Tolfa a confronto con l agro tarquiniese (prima età del Ferro-età alto arcaica) 121 Orlando Cerasuolo Insediamenti fortificati di età medievale in un territorio di confine: l area dei Monti della Tolfa e la valle del Mignone 173 Fabrizio Vallelonga I castelli lungo la valle del Marta 223 Giulia Maggiore Dalla conoscenza alla conservazione: il territorio della Civita di Tarquinia 251 Susanna Bortolotto, Piero Favino, Andrea Garzulino, Raffaella Simonelli Parte II: Sezione etrusco-settentrionale Confini e fortezze d altura del territorio di Populonia: indagini preliminari 261 Giorgia Di Paola, Paola Piani Il castellum di Poggio Civitella (Montalcino, Siena) 299 Luca Cappuccini Il sito di Monte Giovi nell ager Faesulanus 323 Luca Cappuccini Considerazioni sul Poggio di Moscona (Roselle) 331 Luigi Donati Le fortezze d altura dell isola d Elba: lo stato della questione 347 Alessandro Corretti

19 Introduzione alla sezione tarquiniese Giovanna Bagnasco Gianni * Giovanna Bagnasco Gianni Il tema che si affronta ora in ordine al ruolo degli oppida e alla difesa del territorio offre nel caso di Tarquinia l opportunità di raccogliere lavori dedicati negli ultimi anni a diverse fasi di vita dell area dove la critica suppone si estendesse di volta in volta l influenza della città e si dipanasse la trama delle criticità nei rapporti con i centri limitrofi. L occasione è dunque propizia per fare il punto su una situazione mutevole per Tarquinia, così come si verifica in genere per tutti i centri antichi dalla significativa persistenza sulla scena della Storia. Emblematico è il caso ad esempio della definizione dei confini della città per ciò che attiene allo studio delle attestazioni epigrafiche. Nel corpus dedicato all instrumentum tarquiniese, il confine convenzionale scelto corrisponde infatti a quello proposto nella monografia dedicata a Tarquinia da Massimo Pallottino (1937) e definito di età etrusco-romana (IV-I secolo a.c.) 1, comprendente perciò i centri del viterbese. Sono note invero le complesse vicende che pongono a confronto Tarquinia con questo territorio, la cui estensione e problematica è continuamente all attenzione della critica a partire dagli studi di G. Colonna fino ai più recenti a cura di L. G. Perego 2. Dovendo dunque gestire dati in continuo divenire e continuamente sottoposti a revisione e critica, diventa indispensabile programmare un indagine che permetta di studiare il territorio in diacronia, tenendo conto di tutte le emergenze e in particolare di quante abbiano consistenza nella continuità * Università degli Studi di Milano. 1 M. Pandolfini Angeletti, Corpus inscriptionum Etruscarum. Voluminis tertii fasciculum primum. Tituli 10001-10520. Inscriptiones in instrumento et Tarquiniis et in agro Tarquiniensi repertae, Roma 1982, p. VII; Bagnasco Gianni 1996, p. 163, nt. 1. 2 G. Colonna, L Etruria meridionale interna dal Villanoviano alle tombe rupestri, in StEtr XXXV, 1967, pp. 3-29; L. G. Perego, Il territorio tarquiniese. Ricerche di topografia storica, Milano 2005.

20 Parte I: Sezione tarquiniese fino a epoca più tarda. In proposito si possono citare i casi di Montebello e dell Ancarano, sedi di castelli medievali impiantatisi su precedenti abitati etruschi 3. Casi come questi invitano dunque a favorire un progetto di documentazione a tutto campo e a elaborare una base di conoscenza il più possibile esaustiva che contenga tutta la documentazione derivante dalle ricerche e dalle attività multidisciplinari pregresse e in corso. Come infatti spesso accade nel caso di città come Tarquinia, dove la ricerca risale assai indietro nel tempo, la documentazione appare al contempo ricca e disomogenea tanto da rendere indispensabile il ricorso a tecniche avanzate di archiviazione, recupero e elaborazione dei dati. Nella fattispecie i lavori in corso da parte della Fondazione Lerici, per conto della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell Etruria Meridionale (GIS), e quelli in atto per la ricerca Mura tarquiniesi potranno essere integrati e federati in modo tale poter essere agevolmente fruiti. Al sistema di archiviazione e restituzione dati del tipo GIS, che permette letture diacroniche di elementi diffusi, si aggiunge ora la possibilità di organizzare e combinare tra loro informazioni eterogenee, grazie a una rete semantica in grado anche di far interagire esperti di discipline diverse che si applichino a un medesimo obiettivo di ricerca, studio e diffusione di conoscenza. Nel caso di Tarquinia è già stata sperimentata e è disponibile una rete semantica che consente di mettere in relazione fra loro basi di dati diverse senza doverle modificare (sistema T.Arc.H.N.A.) 4. In particolare, il sistema T.Arc.H.N.A. crea le condizioni per rendere efficaci azioni sinergiche grazie a un insieme di servizi ICT interattivi di tipo fruitivo/informativo e di studio. Per ciò che attiene alla sezione tarquiniese del progetto PRIN, l estensione del sistema T.Arc.H.N.A. è volta a approfondire e migliorare metodi di elaborazione e interazione con basi cartografiche di diversa natura dal punto di vista storico e geografico, ivi compreso il lavoro di georeferenziazione di materiale cartografico derivante da rilievo LIDAR e aerofotogrammetrico, ovvero ortofoto acquisite tramite camera digitale e punti quotati, che permettono di restituire l andamento altimetrico del terreno (Digital Terrain Model) per un area di 90 ettari centrata sul pianoro della Civita. 3 Si vedano in questa sezione i contributi di G. Maggiore e L. Perego; in particolare per Montebello: L. G. Perego, Montebello: un sito strategico fra Tarquinia e Tuscania. Riletture e nuove acquisizioni, in preparazione. 4 G. Bagnasco Gianni (ed.), Bridging Archaeological and Information Technology Culture for community accessibility (Milan, July, 10-11, 2007), Roma 2008.

Introduzione alla sezione tarquiniese 21 Poste queste premesse, i lavori che qui si presentano costituiscono la base di partenza per concretizzare il progetto Mura tarquiniesi secondo i parametri delineati nella proposta progettuale. Il lavoro di L. G. Perego si concentra sul tema delle posizioni territoriali strategiche e di controllo del territorio, tra fase protostorica e periodo orientalizzante, aprendo il discorso con il delicato tema della dialettica fra denominazioni quali fortificazione e oppida nelle fasi più antiche. L. Pulcinelli affronta il tema dell organizzazione del territorio tarquiniese al tempo della conquista romana occupandosi delle fortificazioni di confine che permettono, quale naturale conseguenza, l aggancio con le emergenze più visibili di epoca medievale trattate da F. Vallelonga e G. Maggiore per ciò che attiene rispettivamente all area dei monti della Tolfa con la valle del Mignone e della valle del Marta. Il contributo di O. Cerasuolo propone alcuni esempi dall areale ceretano, per istituire dei confronti con la situazione tarquiniese e offrire i termini di una dialettica tra i due comprensori confinanti. A chiusura di questi contributi Susanna Bortolotto, Piero Favino, Andrea Garzulino e Raffaella Simonelli (Politecnico di Milano, Dipartimento di Progettazione dell Architettura, Laboratorio di Diagnostica per la Conservazione e il Riuso del Costruito; Laboratorio di Macrourbanistica, paesaggio e cartografia tematica) presentano il progetto di studio, raccolta e sistematizzazione su base cartografica della documentazione esistente sul sito, nonché i materiali che si elaboreranno ad hoc per la ricerca stessa al fine di creare un fondo documentario disponibile a interagire con il GIS elaborato dalla Fondazione Lerici, per conto della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell Etruria Meridionale. In conclusione i dati per ora presentati nei contributi qui raccolti verranno elaborati sia dal punto di vista dei dati cartografici, a cura del Politecnico di Milano, sia epigrafici, archeologici, geologici, topografici, storici, antiquari, a cura dell Università degli Studi di Milano per convergere nel sistema T.Arc.H.N.A. che verrà sviluppato ad hoc dal Dipartimento di Informatica e Comunicazione. Tale sistema permetterà di definire una rete di servizi integrati con il portale geografico in grado di creare un punto di accesso semantico ai beni culturali del territorio di Tarquinia.