SCHEDA TECNICA INFLUENZA AVIARIA AD ALTA PATOGENICITÀ



Documenti analoghi
Centro di Referenza Nazionale Influenza aviaria Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie

MALATTIA DI NEWCASTLE

SCHEDA DI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA

Centro di Referenza Nazionale per le Salmonellosi Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie

FOCOLAIO SOSPETTO DI INFLUENZA AVIARIA (1)

Piano Regionale per il monitoraggio permanente dell'influenza aviare. Risultati dei controlli anno 2007

Piano Regionale per il monitoraggio permanente dell'influenza aviare Risultati dei controlli anno 2005

Piano di monitoraggio nazionale influenza aviaria: obiettivi e modalità operative

INFLUENZA AVIARIA IN ITALIA:

A.U.S.L Data / / Codice identificazione azienda IT

Piano Regionale per il monitoraggio permanente dell'influenza aviare (Nota RER , prot.n /VET) Risultati dei controlli anno 2002

INFLUENZA AVIARIA DESCRIZIONE DELLA MALATTIA

Piani di sorveglianza nella filiera avicola e revisione dell anagrafe zootecnica. Anna Duranti Centro Epidemiologico Regionale Veterinario

Influenza aviare ad alta patogenicità Emilia Romagna -2013

ELENCO CONTATTI UTILI PER LA TRASMISSIONE DEI DATI IN CASO DI SOSPETTO/CONFERMA INFLUENZA AVIARIA MINISTERO DELLA SALUTE

OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO VETERINARIO REGIONALE REGIONE LAZIO

L efficacia dei sistemi di sorveglianza

Quadro VIRUS HPAI H5-H7 in Europa e Italia Situazione contingente nel Lazio

SCHEDA DI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA PER PESTI SUINE

DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA' N DEL 13/09/07 Identificativo Atto n.

DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA' N DEL 22 AGOSTO 2007 Identificativo Atto n. 909

Allegato n. 15 SCHEMA DI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA PER PSA/ PSC AGGIORNAMENTO DATI AL MOMENTO DELL ABBATTIMENTO

Salute, lavoro e globalizzazione. Influenza aviaria: Patologia emergente

Malattia di Newcastle (Newcastle disease = ND Pseudopeste aviare, pneumoencefalite)

SCHEDA DI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA

INFLUENZA AVIARIA PIANO NAZIONALE DI MONITORAGGIO anno 2005

Influenza Aviaria. La malattia

INDAGINE EPIDEMIOLOGIA PER MALATTIA VESCICOLARE E PESTE SUINA CLASSICA DEL SUINO 1. ANAGRAFE DELL AZIENDA

Piano Regionale Integrato (P.R.I.) : Piano di sorveglianza nazionale per l Influenza Aviaria Regione Umbria anno 2017

DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA N DEL

DIAGNOSTICA DI LABORATORIO DELLE MALATTIE INFETTIVE

INFLUENZA AVIARIA IN PIEMONTE ANNI Situazione focolai in Piemonte anno 2009

ORDINANZA N BOLOGNA 20/08/2007 OGGETTO: INFLUENZA AVIARIA - MISURE DI CONTENIMENTO DELL'INFLUENZA AV IARIA SUL TERRITORIO DELLA R.E.R.

"PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA GESTIONE DELLE POSITIVITA DA SALMONELLE PERTINENTI NEGLI ALLEVAMENTI DI GALLUS GALLUS e DI TACCHINI"

Malattia di Newcastle

ORDINANZA N BOLOGNA 16/04/2004

Influenza aviaria, disposizione ministeriale vieta l'utilizzo di richiami vivi nell attività venatoria

Ministero della Salute

REGIONE UMBRIA PIANO DI SORVEGLIANZA PER INFLUENZA AVIARIA ANNO 2011

CRITERI PER LA CONCESSIONE DELLE DEROGHE

CRITERI PER LA CONCESSIONE DELLE DEROGHE

Ministero della Salute

RELAZIONE TECNICA (ai sensi art. 6 Reg. CE 852/2004 e della Determina della Regione Emilia Romagna n del 3 novembre 2013)

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE UMBRIA - Serie Generale - N. 21 DETERMINAZIONI DIRIGENZIALI

OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO VETERINARIO REGIONALE REGIONE LAZIO

Macellazione e commercio con l estero del bestiame a carni bianche Anno 2004

Ministero della Salute

INFLUENZA AVIARIA PIANO NAZIONALE DI MONITORAGGIO anno 2006

VIRUS terminologia 2

DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA N del 6 maggio 2003

All Organismo Pagatore AGEA Ufficio Monocratico Via Palestro, ROMA. Via N. Tommaseo, PADOVA

INDAGINE EPIDEMIOLOGICA PER MALATTIA DI AUJESZKY DEL SUINO SIEROPOSITIVITA * CORRELAZIONE EPIDEMIOLOGICA SINTOMI CLINICI

Ordinanza del Ministro della Salute 11 febbraio 2006

BRUCELLOSI DEGLI OVINI E DEI CAPRINI SCHEDA DI RILEVAMENTO DATI IN UN FOCOLAIO

SCHEDA DI PRELIEVO CAMPIONI IN ALLEVAMENTO

Bur n. 85 del 28/09/2007

CAMERA DEI DEPUTATI Palazzo Marini Sala delle Conferenze Via del Pozzetto, 158 Roma (P.zza San Silvestro)

Dipartimento Proponente: DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE

REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE. Prot. n 93 Viterbo

Macellazione e commercio con l estero del bestiame vivo e delle carni bianche Anno 2003

Con il presente documento si forniscono le istruzioni operative per l applicazione delle linee guida nel territorio della Regione Piemonte.

PIANO NAZIONALE DI SORVEGLIANZA PER L INFLUENZA AVIARIA 2016

DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA' N DEL 08/03/2006 Identificativo Atto n. 212

PRINCIPALI PROBLEMI SANITARI RELATIVI A MALATTIE DEL BESTIAME SOGGETTE A MISURE UFFICIALI

B) INFORMAZIONI SUI TRATTAMENTI E SULLA CATENA ALIMENTARE (I.C.A.), di cui al Reg.853 del 2004

Cordiali saluti. IL DIRETTORE GENERALE f.to dott. Silvio Borrello*

Malattia Vescicolare del Suino

Bordetellosi. Prof. Alessandro FIORETTI Facoltà di Medicina Veterinaria Università di Napoli Federico II

SOSPETTO/CONFERMA DI CIRCOLAZIONE VIRALE

PIANO NAZIONALE DI SORVEGLIANZA PER L INFLUENZA AVIARIA 2018

Caratteristiche biologiche dei virus influenzali e del virus di Newcastle. Francesco Tolari Dipartimento di Patologia Animale Università di Pisa

Ministero della Salute

ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUIDI SCHEDA DI RILEVAMENTO DATI IN UN FOCOLAIO

Cordiali saluti. IL DIRETTORE GENERALE f.to dott. Silvio Borrello*

Correlazioni tra le infezioni da Influenzavirus A (H1N1) nel suino e nell uomo

14/04/2014. EZIOLOGIA Fam. Picornaviridae gen. Enterovirus RNA 1, nm sprovvisto di envelope molto resistente

AFTA EPIZOOTICA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA

PIANO NAZIONALE DI SORVEGLIANZA PER L INFLUENZA AVIARIA 2017

BRUCELLOSI DEGLI OVINI E DEI CAPRINI SCHEDA DI RILEVAMENTO DATI AL MACELLO

PIANO NAZIONALE DI SORVEGLIANZA PER L INFLUENZA AVIARIA 2019

Il metodo di sorveglianza da attuare nel 2012 in Italia è stato definito in base al rischio, tenendo in considerazione i seguenti fattori:

LARINGOTRACHEITE INFETTIVA: PATOGENESI, CLINICA E GESTIONE DEL FOCOLAIO

Infezioni da Pneumovirus aviari

Il sottoscritto dott. medico veterinario dell Unità Operativa Territoriale Veterinaria con sede in DICHIARA. di aver eseguito in data presso:

Nuova anagrafe zootecnica Avicoli I moduli web

DECISIONE DELLA COMMISSIONE

1. ANAGRAFE DELL AZIENDA

DECISIONE DELLA COMMISSIONE

Cordiali saluti. IL DIRETTORE GENERALE f.to dott. Silvio Borrello*

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA

West Nile Disease. Situazione epidemiologica. N Novembre 2008 ore 16:00. hanno permesso di evidenziare ulteriori 98 focolai d infezione.

MINISTERO DELLA SALUTE

ANEMIA INFETTIVA DEL SALMONE -AIS -

Gazzetta ufficiale delle Comunità europee COMMISSIONE

PESTE SUINA AFRICANA. African Swine Fever. Peste suina africana. Peste suina africana

Blue Tongue situazione epidemiologica in Italia e aspetti normativi. Treviso 30 aprile 2008

Allegato 2 - Anagrafe bovina e bufalina

Transcript:

EZIOLOGIA SCHEDA TECNICA INFLUENZA AVIARIA AD ALTA PATOGENICITÀ Allegato 1 Classificazione dell agente causale Virus della famiglia Orthomyxoviridae, genere Influenzavirus A. Finora, tutti gli isolati altamente patogeni sono risultati essere virus influenzali di tipo A dei sottotipi H5 e H7. Resistenza agli agenti fisici e chimici Temperatura: ph: Inattivazione a 56 C/3 ore; 60 C/30 min Inattivato da valori estremi di ph, in particolare da ph acido Prodotti chimici: Inattivato da agenti ossidanti, sodio dodecil solfato, solventi lipidici, ß-propiolattone Disinfettanti: Sopravvivenza: EPIDEMIOLOGIA Altamente contagiosa Ospiti Inattivato dai composti dello iodio e della formalina Sopravvive per periodi lunghi in tessuti, feci ed in acqua alle basse temperature È ragionevole presupporre che tutte le specie aviarie siano suscettibili dell'infezione. Isolati di influenza aviaria altamente patogena sono stati ottenuti principalmente da pollo e tacchino. I focolai sostenuti da virus ad alta patogenicità negli uccelli selvatici sono molto rari in natura. Il primo focolaio di un virus influenzale ad alta patogenicità da uccelli selvatici è stato descritto nel 1961 in Sud Africa, ed ha coinvolto 1300 sterne (Sterna hirundo) trovate morte dalle quali è stato isolato un virus H5N3 ad alta patogenicità. Più di recente sono stati descritti diversi casi di infezione letale in uccelli selvatici nei paesi asiatici coinvolti nell epidemia da H5N1 ad alta patogenicità. Il focolaio più grande è stato registrato a maggio 2005 nel Lago Qinghai nella Cina occidentale. In questo caso sono stati trovati morti oltre 6.000 uccelli acquatici, il virus al alta patogenicità H5N1 è stato isolato da cinque specie: l oca indiana (Anser indicus), il gabbiano di Pallas (Larus ichthyaetus), il gabbiano testa bruna (Larus brunicephalus), il cormorano (Phalacrocorax carbo) e la casarca (Tadorna ferruginea). Trasmissione Contatto diretto con secrezioni da uccelli infetti, in particolare feci Cibo, acqua, attrezzi, veicoli e vestiti contaminati Gli uccelli acquatici clinicamente sani possono introdurre il virus negli allevamenti. Particolarmente a rischio sono gli allevamenti free-range. Le uova contaminate rotte possono infettare i pulcini in incubatoio Fonti del virus Feci, secrezioni respiratorie Alle basse temperature i virus possono rimanere vitali per lunghi periodi di tempo in feci infette, ma anche in tessuti e acqua.

INCIDENZA E DISTRIBUZIONE Influenza virus A ad alta patogenicità (HPAI) del sottotipo H5 e H7 sono stati isolati occasionalmente da uccelli selvatici in Europa e altrove. Focolai dovuti a HPAI sono stati registrati nell area della Pennsylvania, USA, negli anni 1983-84. Più recentemente focolai si sono verificati in Australia, Pakistan e Messico. È evidente che i virus H5 a bassa patogenicità possono mutare e diventare altamente patogeni. Fino a qualche anno fa l influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) era considerata una patologia infrequente nel pollame domestico, con soli 18 episodi di tale malattia riportati nel periodo 1959-1998 nelle diverse parti del mondo. Recentemente però si è assistito ad un preoccupante aumento delle segnalazioni di focolai ad alta patogenicità, con coinvolgimento di numerosi Paesi (anche europei) negli ultimi 10 anni, e con il verificarsi di episodi di trasmissione dell infezione all uomo. Stato Anno Sottotipo Virulenza Messico Guatemala El Salvador 1994-2003 2000 2001 H5N2 LPAI/HPAI Pennsylvania 1996-1998 H7N2 LPAI Australia 1997 H7N4 HPAI Hong Kong 1997-2003 H5N1 HPAI Italia 1997 H5N2 HPAI Irlanda 1998 H7N7 LPAI Nord Irlanda 1998 H7N7 LPAI Italia 1998 H5N9 LPAI Canada (Ontario) 2000 H7N1 LPAI Germania 2001 H7N7 LPAI Pakistan 2001-2004 H7N3 HPAI/LPAI USA 2002 H7N2 LPAI Cile 2002 H7N3 LPAI/ HPAI Italia 2002-2004 2005 H7N3 H5N2 LPAI LPAI Olanda 2003 H7N7 HPAI Belgio 2003 H7N7 HPAI Germania 2003 H7N7 HPAI USA 2003 H7N2 LPAI Danimarca 2003 H5N7 LPAI USA 2004 H7N2 LPAI S.E. Asia (*) 2003-2005 H5N1 H5N2 HPAI LPAI Taiwan 2004 H5N2 LPAI Canada 2004 H7N3 LPAI/ HPAI USA 2004 H5N2 HPAI USA 2004 H7N2 LPAI Sud Africa 2004 H5N2 HPAI Malesia 2004 H5N1 HPAI Russia 2005 H5N1 HPAI Kazakhstan 2005 H5N1 HPAI Turchia 2005 H5N1 HPAI Romania 2005 H5N1 HPAI (*) Cambogia, Cina, Indonesia, Giappone, Laos, Repubblica di Corea, Tailandia, Viet Nam, Mongolia Tabella 1. Focolai di LPAI e HPAI causati da virus influenzali sottotipo H5 e H7 negli ultimi 10 anni

DIAGNOSI Periodo di incubazione 1-5 giorni Diagnosi clinica Grave depressione, inappetenza Edema facciale con cresta e bargigli gonfi e cianotici Emorragie cutanee (cresta, bargigli, tarsi) Diarrea Sintomatologia nervosa Morti improvvise (la mortalità può raggiungere il 100%) Drastico calo della produzione di uova Lesioni La gravità e la localizzazione delle lesioni dipendono soprattutto dal ceppo infettante e dalla sensibilità di specie. In genere le lesioni sono più evidenti nei casi di malattia con decorso prolungato (3-4 giorni). Le lesioni macroscopiche possono essere assenti in caso di morte improvvisa. Nei tacchini le lesioni sono simili a quelle dei polli, ma potrebbero non essere così marcate a causa della morte che spesso sopraggiunge in tempi rapidi. Al contrario le anatre infette pur eliminando il virus, potrebbero non mostrare alcun segno clinico o lesione. Le lesioni anatomo-patologiche che più spesso si osservano sono: Grave congestione della muscolatura Disidratazione Edema sottocutaneo della testa e del collo Secrezioni nasali e dalla cavità orale Grave congestione della congiuntiva, a volte con petecchie Elevata presenza di essudato mucoso all interno della trachea, o grave tracheite emorragica Petecchie sullo sterno, sulle sierose e sul grasso cardiaco e viscerale, sulle superfici delle sierose e nelle cavità corporee Grave congestione renale, a volte con depositi di urati nei tubuli Emorragie e degenerazione dell ovaio Emorragie sulla superficie mucosa del proventricolo, particolarmente alla congiunzione col ventriglio Emorragie nelle tonsille ciecali Emorragie ed erosioni all interno del ventriglio Emorragie nel tessuto linfoide della mucosa intestinale

Focolai necrotici al fegato, milza e reni Diagnosi differenziale Colera aviare acuto Malattia di Newcastle (ceppi velogeni) Malattie respiratorie, soprattutto laringotracheite Diagnosi di laboratorio Procedure Isolamento e tipizzazione virale Inoculazione di uova di pollo embrionate di 9-11 giorni d incubazione, seguita da: o Dimostrazione di attività emagglutinante del liquido allantoideo raccolto o Test di immunodiffusione (AGID) utilizzando la membrana corion-allantoidea (CAM) per confermare la presenza di virus influenzale di tipo A o Determinazione del sottotipo con antisieri monospecifici (H1- H16) o Valutazione della patogenicità del ceppo: valutazione dell indice di patogenicità intravenosa (IVPI) in pulcini di 6 settimane. Identificazione del genoma virale o RRT-PCR (Real Time Reverse Transcriptase Polymerase Chain Reaction) o RT-PCR (Reverse Transcriptase Polimerase Chain Reaction) Test sierologici Immunodiffusione in gel di agar (AGID) o ELISA per la ricerca di anticorpi diretti nei confronti dei virus influenzali di tipo A Test d inibizione dell emagglutinazione per la ricerca di anticorpi diretti nei confronti di uno specifico sottotipo di virus influenzale. Campioni Identificazione dell agente Tamponi tracheali e cloacali (o feci) da uccelli vivi e da organi (trachea, polmone, duodeno, tonsille ciecali, pancreas, reni, milza, fegato e cervello) o pool di organi possibilmente dello stesso apparato da uccelli morti. Test sierologici Campioni di sangue coagulato o siero.

PREVENZIONE E CONTROLLO Non esiste trattamento Profilassi sanitaria Evitare il contatto tra pollame e uccelli selvatici, soprattutto quelli acquatici Evitare l introduzione in allevamento di volatili con stato sanitario sconosciuto Controllo dei movimenti umani Appropriate procedure di pulizia e disinfezione Si raccomanda di allevare gruppi di età omogenea in azienda (tutto pieno-tutto vuoto) In caso di insorgenza di focolai Applicazione delle misure previste dalla direttiva 92/40/CE (DPR 656/96) ed in particolare: Abbattimento di tutti i volatili Eliminazione delle carcasse e di tutti i prodotti animali Pulizia e disinfezione Vuoto sanitario di almeno 21 giorni prima di riaccasare

SCHEDA TECNICA INFLUENZA AVIARIA A BASSA PATOGENICITÀ Allegato 2 EZIOLOGIA Classificazione dell agente causale Virus della famiglia Orthomyxoviridae, genere Influenzavirus A. I virus dell influenza aviaria possono essere suddivisi in 16 sottotipi sulla base dell antigene emoagglutinante (HA). Si conoscono inoltre 9 sottotipi di neuraminidasi (NA) antigenicamente differenti. I virus a bassa patogenicità possono appartenere a tutte le possibili combinazioni di antigeni HA e NA. Resistenza agli agenti fisici e chimici Temperatura: ph: Inattivazione a 56 C/3 ore; 60 C/30 minuti Inattivato da valori estremi di ph, in particolare da ph acido Prodotti chimici: Inattivato da agenti ossidanti, sodio dodecil solfato, solventi lipidici, ß-propiolattone Disinfettanti: Sopravvivenza: EPIDEMIOLOGIA Altamente contagiosa Ospiti Inattivato dai composti dello iodio, del cloro e della formalina Sopravvive per periodi lunghi in tessuti, feci ed in acqua alle basse temperature Isolati di influenza aviaria a bassa patogenicità sono stati ottenuti da differenti specie di volatili domestici e selvatici. È ragionevole presupporre che tutte le specie aviarie siano suscettibili all'infezione. Tra le specie domestiche il maggior numero di isolamenti è stato ottenuto principalmente da pollo e tacchino. La più grande varietà di virus dell influenza aviaria è stata isolata da volatili selvatici acquatici appartenenti agli ordini Anseriformi e Charadriformi. La particolare etologia di queste specie caratterizzata dalla tendenza a vivere in gruppi numerosi, la possibilità di compiere lunghe migrazioni e l'affinità per l'ambiente acquatico, mezzo attraverso il quale il virus può diffondersi, li rendono degli ospiti ideali. Trasmissione Contatto diretto con secrezioni da uccelli infetti, in particolare feci Cibo, acqua, attrezzi, veicoli e vestiti contaminati Gli uccelli acquatici clinicamente sani possono introdurre il virus negli allevamenti. Particolarmente a rischio sono gli allevamenti free-range. Fonti del virus Feci, secrezioni respiratorie Alle basse temperature i virus possono rimanere vitali per lunghi periodi di tempo in feci infette, ma anche in tessuti e acqua. INCIDENZA E DISTRIBUZIONE

I virus influenzali di tipo A a bassa patogenicità (LPAI) sono diffusi in tutto il mondo. DIAGNOSI Periodo di incubazione 3-5 giorni Diagnosi clinica I sintomi sono molto variabili e dipendono da numerosi fattori, primi fra tutti la patogenicità del virus e la sensibilità dell ospite. I principali sintomi osservabili in specie particolarmente sensibili come il tacchino, sono rappresentati da: Riduzione delle performance zootecniche (scarso accrescimento, calo di deposizione) Inappetenza Depressione Sintomatologia respiratoria (sinusite, difficoltà respiratorie) Sintomatologia enterica (diarrea) In genere si ha guarigione spontanea dopo circa 7-10 gironi dall'inizio della sintomatologia. Eventuali infezioni secondarie e condizioni ambientali sfavorevoli possono aggravare il quadro della malattia. Lesioni Anche le lesioni, come la sintomatologia, variano a seconda del ceppo virale implicato e della specie interessata. Le lesioni più frequenti si osservano nell apparato respiratorio e digerente: Edema sottocutaneo della testa Congiuntivite Sinusite catarrale o caseosa Tracheite catarrale Aerosacculite Enterite catarrale Essudato da sieroso a caseoso può essere presente anche nell ovidutto di soggetti in deposizione Diagnosi differenziale A causa di un assenza di sintomi e lesioni patognomoniche una diagnosi definitiva può essere fatta solo dopo l isolamento e l identificazione del virus responsabile. Diagnosi di laboratorio Procedure Isolamento e tipizzazione virale Inoculazione di uova di pollo embrionate di 9-11 giorni d incubazione, seguita da: o Dimostrazione di attività emagglutinante del liquido allantoideo raccolto

o Test di immunodiffusione (AGID) utilizzando la membrana corion-allantoidea (CAM) per confermare la presenza di virus influenzale di tipo A o Determinazione del sottotipo con antisieri monospecifici (H1- H16) o Valutazione della patogenicità del ceppo: valutazione dell indice di patogenicità intravenosa (IVPI) in pulcini di 6 settimane. Identificazione del genoma virale o RRT-PCR (Real Time Reverse Transcriptase Polymerase Chain Reaction) o RT-PCR (Reverse Transcriptase Polimerase Chain Reaction) Test sierologici Immunodiffusione in gel di agar (AGID) o ELISA per la ricerca di anticorpi diretti nei confronti dei virus influenzali di tipo A Test d inibizione dell emagglutinazione per la ricerca di anticorpi diretti nei confronti di uno specifico sottotipo di virus influenzale. Campioni Identificazione dell agente Tamponi tracheali e cloacali (o feci) da uccelli vivi e da organi (trachea, polmone, duodeno, pancreas e tonsille ciecali) o pool di organi possibilmente dello stesso apparato da uccelli morti. Test sierologici Campioni di sangue coagulato o siero. PREVENZIONE E CONTROLLO Non esiste trattamento Profilassi sanitaria Evitare il contatto tra pollame e uccelli selvatici, soprattutto quelli acquatici Evitare l introduzione in allevamento di volatili con stato sanitario sconosciuto Controllo dei movimenti umani Appropriate procedure di pulizia e disinfezione Si raccomanda di allevare gruppi di età omogenea in azienda (tutto pieno-tutto vuoto)

Allegato 3 FAC-SIMILE VERBALE DI PRESCRIZIONI E SEQUESTRO CAUTELATIVO IN UN FOCOLAIO SOSPETTO DI INFLUENZA AVIARIA (1) Addì... del mese di... dell anno... in presenza del Sig.... nato a... il... residente nel comune di... in Via/C.da (2)... n.... proprietario/detentore (2) dei volatili presenti nell allevamento ubicato nel comune di...... in Via/C.da (2)... identificato con codice..., nel quale è stato segnalato il sospetto di..., avanzato dal Sig...., residente nel comune di..., in Via/C.da..., il sottoscritto Dott.... medico veterinario dipendente dall'azienda Sanitaria Locale (ASL) n.... di..., ai sensi dell Art. 9 del Regolamento di Polizia Veterinaria, approvato con DPR 8 febbraio 1954, n. 320, ha provveduto, dopo aver reso edotto il Sig.... di quanto disposto dall Art. 500 del Codice Penale, ad impartire le sottoindicate istruzioni in attesa della notifica, al medesimo, dei provvedimenti di competenza dell autorità sanitaria locale: 1) coadiuvare il servizio veterinario dell'asl n.... di... nelle operazioni di censimento dei volatili presenti in allevamento e nell'indagine epizootologica; 2) sequestro dei volatili e delle altre specie animali presenti in allevamento; 3) custodia dei volatili morti, in attesa degli ulteriori provvedimenti; 4) contenimento di cani, gatti e animali da cortile; 5) divieto di spargere pollina al di fuori dell allevamento; 6) divieto di entrata in allevamento di volatili e di altre specie animali; 7) divieto di uscita di carni o carcasse di volatili o di altre specie animali, nonché di alimenti, di utensili, di oggetti e di qualsiasi altro materiale; 8) obbligo di custodire carne e carcasse presenti in allevamento; 9) sospendere la movimentazione di persone e veicoli da e per l allevamento osservando le prescrizioni sotto riportate; 10) impedire ogni contatto del personale di custodia con animali di altri allevamenti; 11) disinfezioni accurate dei ricoveri dei volatili e delle aree adiacenti ai medesimi. Il Sig.... è nominato custode dell allevamento sospetto e responsabile dell esecuzione delle prescrizioni di cui sopra. S impegna a non venire in contatto con altri animali appartenenti alle specie avicole per i prossimi 3 giorni, nonché a lavare e disinfettare con idonei mezzi gli indumenti indossati, possibile veicolo di contagio. Dovrà garantire che gli automezzi utilizzati per l ingresso ed uscita dall allevamento dovranno essere sistematicamente sottoposti a lavaggio e disinfezione con particolare cura alle ruote. Firma, per accettazione, il presente verbale. Fatto, letto e sottoscritto alle ore.... Il proprietario/il detentore Il medico veterinario degli animali (2) dell'azienda Sanitaria Locale n.... di... NOTE: (1) Il verbale deve essere notificato, a cura del servizio Veterinario dell'asl, al proprietario o detentore a qualsiasi titolo degli animali presenti nell allevamento sospetto, in attesa dei provvedimenti da adottarsi da parte dell Autorità Sanitaria Locale (Art. 9 del DPR 8 febbraio 1954, n. 320). (2) Cancellare la voce che non interessa.

ALLEVAMENTO SOSPETTO DI INFLUENZA AVIARIA DIVIETO DI ACCESSO DATA ASL DI COMPETENZA

FAC-SIMILE DICHIARAZIONE DI IMPEGNO (per personale operante in azienda) Allegato 4 Le persone sotto elencate operanti nell allevamento sito in via Comune di nel quale è stato riscontrato un sospetto di... s impegnano a non venire in contatto con altri animali appartenenti alle specie avicole per i prossimi 3 giorni, nonché a lavare e disinfettare con idonei mezzi gli indumenti indossati, possibile veicolo di contagio. Gli stessi garantiranno che gli automezzi da loro utilizzati per l ingresso e l uscita dall allevamento dovranno essere sistematicamente sottoposti a lavaggio e disinfezione con particolare cura alle ruote. Firmano, per accettazione, il presente verbale. Data... COGNOME E NOME INDIRIZZO FIRMA

Allegato 5 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) PER IL PERSONALE COINVOLTO NELLA GESTIONE DEI FOCOLAI DELL INFLUENZA AVIARIA DPI Tuta di protezione corpo monouso Grembiule impermeabile Guanti protettivi lavabili e disinfettabili Guanti protettivi in nitrile monouso Guanti di cotone Maschere respiratorie monouso Maschera a pieno facciale Visiera protettiva completa di calotta Stivali di protezione Calzari protettivi Occhiali protettivi DESCRIZIONE Indumento di protezione totale del corpo. La tuta deve essere completa di cappuccio con elastico, chiusura lampo anteriore con cuciture ricoperte con nastro adesivo o termosaldante, elastici ai polsi e alle caviglie. Grembiule in PVC antistrappo, dotato di chiusura con lacci al collo e alla vita Guanti in neoprene, interno lattice naturale, floccato in cotone, zigrinato. Lunghezza di almeno 30cm. Con certificazioni: EN374 (guanti di protezione contro agenti chimici e microrganismi), EN388 (guanti di protezione contro rischi meccanici), EN420 (requisiti generali) Cat. III Guanti in nitrile non sterili, ambidestri senza polvere. Marcatura CE con n. di ente certificatore per la protezione da rischio chimico e biologico. Conformità UNI EN 455 per AQL non superiore a 1.5. Con certificazioni EN 374 (1- Terminologia e requisiti prestazionali. 2- Determinazione della resistenza alla penetrazione. 3- Determinazione della resistenza alla permeazione ai prodotti chimici) Sottoguanto in cotone (ad uso facoltativo) Facciale filtrante monouso (FFP2). Certificato secondo norma EN 149:2001. Protezione contro inquinanti che presentano una media tossicità con efficienza filtrante fino a 12xTVL. Per una maggiore protezione da agenti contaminanti esterni si consigliano facciali filtranti pieghevoli confezionati singolarmente. Maschera a pieno facciale completa di filtro con schermo panoramico, in gomma siliconata, certificata EN 136 (maschera), EN 138 (raccordo filtro) e conforme alla normativa CE e filtro almeno P2. (da utilizzare solo nel caso non fosse correttamente indossabile la maschera respiratoria monouso) Visiera completa di calotta, di peso contenuto con protezione frontale ed ampiezza dello schermo che assicuri protezione anche contro schizzi. Certificata secondo norma EN 166:2001 Stivale ultraleggero con puntale e lamina in acciaio, sottopiede interno amovibile, antiodore, antibatterico. Rispondente alla normativa EN 345-1 S5 CL Calzare ambidestro con elastico al polpaccio Occhiale protettivo con ripari laterali rispondente alla normativa EN 166:2001

Allegato 6 MODELLO RACCOLTA DATI SULLE PERSONE ESPOSTE AL CONTATTO CON VOLATILI DI UN ALLEVAMENTO SOSPETTO INFETTO DA INFLUENZA AVIARIA ( nei 7 giorni precedenti il sospetto/sequestro) Codice aziendale Denominazione allevamento Indirizzo allevamento Comune (Prov.) Proprietario N. telefonico/cell. Proprietario Nome e cognome del compilatore Recapito telefonico del compilatore Profilo professionale Ente di appartenenza INFORMAZIONI SUI CONTATTI N. Cognome Nome Indirizzo (via, civico) Comune telefono sesso data nascita Mansioni svolte presso l'allevamento Ultima esposizione al focolaio (giorno) firma compilatore Timbro

Allegato 7 Centro di Referenza Nazionale Influenza aviaria Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie Centro Regionale di Epidemiologia Veterinaria - Regione Veneto

INFLUENZA AVIARIA SCHEDA DI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA Data compilazione.../.../... Dr.... Recapito telefonico... Sospetto N.../ Conferma N... (a carico IZS/Osservatorio epidemiologico) Denominazione allevamento... Via... N.... Comune... Prov... ASL N... Codice allevamento Conduttore... N telefono... Proprietario (Soccidante)... Indirizzo del proprietario... N telefono... Fornisce le informazioni il Sig....in qualità di... Veterinario aziendale Dr.... Presente NO SI Tecnico aziendale Sig.... Presente NO SI Incubatoio di provenienza: Incubatoio aziendale NO SI Ditta... Via... N.... Comune... Prov.... Codice N. Telefono N. Fax 1

DATI RELATIVI ALL ALLEVAMENTO (barrare le caselle corrispondenti) Industriale TIPOLOGIA AZIENDA Rurale Centro di svezzamento(*) Rivenditore (*) allevamenti che allevano pulcini e pulcinotti per la vendita a commercianti, rivendite e agli allevamenti rurali in ambito locale. Linea uova da consumo (sono ricompresi gli allevamenti della specie Gallus gallus, di galline ovaiole leggere - fase pollastra e fase deposizione - e gli allevamenti da riproduzione finalizzati alla produzione di pulcini destinati alla carriera di ovaiole leggere) Tipologia: Allevamento di: Selezione (riproduttori grandparent) 1 Moltiplicazione (riproduttori parent) 2 Pollastre / Allievi 3 INDIRIZZO PRODUTTIVO Pollame da carne (es.broiler, tacchini) 4 Ovaiole da consumo 5 Ciclo continuo Tutto pieno/tutto vuoto Linea volatili da carne (allevamenti di broiler e svezzatori di pollame da ingrasso, quelli da riproduzione e di pollastre finalizzati alla produzione di pulcini da carne) Tipologia: Allevamento di: Selezione (riproduttori grandparent) 1 Moltiplicazione (riproduttori parent) 2 Pollastre / Allievi 3 Pollame da carne (es.broiler, tacchini) 4 Note per la compilazione 1: un allevamento la cui attività consiste nella produzione di uova da cova destinate alla produzione di pollame riproduttore. 2: un allevamento la cui attività consiste nella produzione di uova da cova destinate alla produzione di pollame da reddito. 3: un allevamento la cui attività consiste nel garantire la crescita del pollame fino allo stadio di produzione delle uova 4: un allevamento in cui viene allevato pollame per la esclusiva produzione di carne. 5: un allevamento in cui viene allevato pollame per la produzione di uova da consumo. 2

SPECIE PRESENTI E CONSISTENZA DELL ALLEVAMENTO AL MOMENTO DEL SEQUESTRO Tali informazioni devono essere raccolte in modo preciso e riferite al momento del sequestro da parte del veterinario ASL. Esse faranno fede per la pratica di indennizzo Tipologia produttiva Broiler Polli riproduttori Galline ovaiole da consumo Tacchini da carne Tacchini riprod. Faraone carne Faraone riprod. Anatre carne Anatre riprod. Piccioni Fagiani Oche Quaglie Pernici Data accasamento N. volatili accasati N. volatili vivi al momento del sequestro Peso medio al momento del sequestro N. Femmine N. maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Numero (stima) ammalati al momento del sequestro N. volatili morti al momento del sequestro Morti per influenza Morti per altre cause NB: tali dati devono riferirsi esclusivamente a quanto rilevato al momento del sopralluogo per il sequestro dell azienda, con specifico riferimento ai dati di morbilità e mortalità relativi alla patologia in atto 3

Operazioni di debeccaggio: Data /./ PERSONALE CHE L HA EFFETTUATO: Familiari Dipendenti dell azienda Personale esterno Altro. Note.. TIPOLOGIA RICOVERI Capannoni NO SI N... Tunnel NO SI N... Tipo ventilazione: Naturale Naturale con agitatori.... Forzata.. Allevamento all aperto (free range) NO SI mq.... Presenza reti antipassero: NO SI Possibilità di contatto tra animali dell allevamento e uccelli: Selvatici/ Sinantropici NO SI Anatidi Altre specie acquatiche............... Specie in cattività NO SI Specie......... Presenza nelle aree in prossimità dell allevamento di: stagni NO SI Distanza in metri dall allev laghetti NO SI Distanza in metri dall allev altre fonti d acqua NO SI Distanza in metri dall allev (specificare) Presenza di suini NO SI N... Altre specie NO SI (specificare)... 4

Disegnare schematicamente una mappa relativa alla disposizione dei vari locali di allevamento, segnando al loro interno la distribuzione dei diversi gruppi di animali. Nel disegno vanno inoltre riportati il/gli ingressi dell allevamento, la localizzazione dei silos, i punti di disinfezione e la zona di carico.disegnare vie comunicazione confinanti 5

MOVIMENTO DI VOLATILI Introduzione di volatili da altri allevamenti/incubatoi NO SI (Nei 21 giorni precedenti la data di inizio della sintomatologia clinica in azienda) Data.../.../... N... Specie... Allevamento Incubatoio Via... N.... Comune... Prov.... ASL... Targa automezzo... Data.../.../... N... Specie... Allevamento Incubatoio Via... N.... Comune... Prov.... ASL... Targa automezzo... Data.../.../... N... Specie... Allevamento Incubatoio Via... N.... Comune... Prov.... ASL... Targa automezzo... Data.../.../... N... Specie... Allevamento Incubatoio Nome... Codice Via... N.... Comune... Prov.... ASL.... Targa automezzo... Data.../.../... N... Specie... Allevamento Incubatoio Via... N.... Comune... Prov.... ASL... Targa automezzo... 6

Introduzione di volatili da fiere mercati esposizioni NO SI (Nei 21 giorni precedenti la data di inizio della sintomatologia clinica in azienda) Data.../.../... N... Specie... Provenienza: Fiera Mercato Esposizione Comune... Prov.... ASL... Data.../.../... N... Specie... Provenienza: Fiera Mercato Esposizione Comune... Prov.... ASL... Data.../.../... N... Specie... Provenienza: Fiera Mercato Esposizione Comune... Prov.... ASL... Data.../.../... N... Specie... Provenienza: Fiera Mercato Esposizione Comune... Prov.... ASL... Data.../.../... N... Specie... Provenienza: Fiera Mercato Esposizione Comune... Prov.... ASL... Data.../.../... N... Specie... Provenienza: Fiera Mercato Esposizione Comune... Prov.... ASL... Data.../.../... N... Specie... Provenienza: Fiera Mercato Esposizione Comune... Prov.... ASL... Data.../.../... N... Specie... Provenienza: Fiera Mercato Esposizione Comune... Prov.... ASL... 7

Uscita di volatili/uova verso altri allevamenti, incubatoi, macelli NO SI (nel periodo compreso fra i 21 giorni precedenti la data di inizio della sintomatologia clinica e la data del sequestro dell azienda) Data.../.../... N... Specie... Destinazione: Altri allevamenti Incubatoi Macello Altro... Via... N.... Comune... Prov.... ASL... Data.../.../... N... Specie... Destinazione: Altri allevamenti Incubatoi Macello Altro... Via... N.... Comune... Prov.... ASL... Data.../.../... N... Specie... Destinazione: Altri allevamenti Incubatoi Macello Altro... Via... N.... Comune... Prov.... ASL... Data.../.../... N... Specie... Destinazione: Altri allevamenti Incubatoi Macello Altro... Via... N.... Comune... Prov.... ASL... Data.../.../... N... Specie... Destinazione: Altri allevamenti Incubatoi Macello Altro... Via... N.... Comune... Prov.... ASL... 8

Uscita di volatili per partecipazione a fiere mercati esposizioni NO SI (nel periodo compreso fra i 21 giorni precedenti la data di inizio della sintomatologia clinica e la data del sequestro dell azienda) Data.../.../... N... Specie... Comune... Prov.... Destinazione : Fiera Mercato Esposizione Data.../.../... N... Specie... Comune... Prov.... Destinazione : Fiera Mercato Esposizione Data.../.../... N... Specie... Comune... Prov.... Destinazione : Fiera Mercato Esposizione Data.../.../... N... Specie... Comune... Prov.... Destinazione : Fiera Mercato Esposizione Data.../.../... N... Specie... Comune... Prov.... Destinazione : Fiera Mercato Esposizione Data.../.../... N... Specie... Comune... Prov.... Destinazione : Fiera Mercato Esposizione Data.../.../... N... Specie... Comune... Prov.... Destinazione : Fiera Mercato Esposizione 9

MOVIMENTO DI PERSONE NO SI Possibile introduzione o diffusione dell infezione per via indiretta nel periodo compreso fra i 21 giorni precedenti la data di inizio della sintomatologia clinica e la data di sequestro dell azienda NB: acquisire il registro degli ingressi e delle uscite dall azienda Data.../.../... Cognome e Nome... Qualifica: Veterinario Tecnico mangimista Vaccinatore Debeccatore Altro allevatore Commerciante Altre persone (specificare). Residenza: Via... N....... Comune... Prov.... N telefono... Allevamento precedentemente visitato:...data.../.../... ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Data.../.../... Cognome e Nome... Qualifica: Veterinario Tecnico mangimista Vaccinatore Debeccatore Altro allevatore Commerciante Altre persone (specificare). Residenza: Via... N....... Comune... Prov.... N telefono... Allevamento precedentemente visitato:...data.../.../... ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Data.../.../... Cognome e Nome... Qualifica: Veterinario Tecnico mangimista Vaccinatore Debeccatore Altro allevatore Commerciante Altre persone (specificare). Residenza: Via... N....... Comune... Prov.... N telefono... Allevamento precedentemente visitato:...data.../.../... Allevamento precedentemente visitato: Data.... ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Data.../.../... Cognome e Nome... Qualifica: Veterinario Tecnico mangimista Vaccinatore Debeccatore Altro allevatore Commerciante Altre persone (specificare). Residenza: Via... N....... Comune... Prov.... N telefono... Allevamento precedentemente visitato:...data.../.../... 10

MOVIMENTO DI AUTOMEZZI(A) trasporto animali, (B) trasporto mangime, (C) trasporto uova, ( D) raccolta animali morti, (E) gas, (F) pollina Altro (specificare) (Periodo fra i 21 giorni precedenti la data di inizio della sintomatologia clinica e la data del sequestro dell azienda) NB: acquisire il registro degli ingressi e delle uscite dall azienda Mezzo Data ingress o trasport o (A/B/C/ D/E/F/ altro) Denominazione Soccidante per cui si esegue il trasporto Recapito telefonico/fax N. Targa motrice N Targa rimorchio Ditta Trasportatore terzista Autista (nome) Recapito telefonico autista N bolla NB: acquisire il registro degli ingressi e delle uscite dall azienda 11

Data ingress o Mezzo trasport o (A/B/C/ D/E/F/ altro) Denominazione Soccidante per cui si esegue il trasporto Recapito telefonico/fax N. Targa motrice N Targa rimorchio Ditta Trasportatore terzista Autista (nome) Recapito telefonico autista N bolla 12

CONTATTI INDIRETTI CON ALTRI ALLEVAMENTI AVICOLI NO SI (mezzi di trasporto in comune con altre aziende; scambi di alimenti; attrezzature in comune; personale in comune; raccolta/riciclo pollina ecc.). Considerare il periodo fra i 21 giorni precedenti la data di inizio della sintomatologia clinica e la data del sequestro dell azienda NB: acquisire il registro degli ingressi e delle uscite dall azienda Data contatto.../.../... Via... N.... Comune... Prov.... ASL... Specie allevata...consistenza mezzi di trasporto in comune; scambi di alimenti; attrezzature in comune; personale in comune raccolta/riciclo pollina altro (specificare)... Data contatto.../.../... Via... N.... Comune... Prov.... ASL... Specie allevata...consistenza mezzi di trasporto in comune; scambi di alimenti; attrezzature in comune; personale in comune raccolta/riciclo pollina altro (specificare)... Data contatto.../.../... Via... N.... Comune... Prov.... ASL... Specie allevata...consistenza mezzi di trasporto in comune; scambi di alimenti; attrezzature in comune; personale in comune raccolta/riciclo pollina altro (specificare)... Data contatto.../.../... Via... N.... Comune... Prov.... ASL... Specie allevata...consistenza mezzi di trasporto in comune; scambi di alimenti; attrezzature in comune; personale in comune raccolta/riciclo pollina altro (specificare)... 13

Data contatto.../.../... Via... N.... Comune... Prov.... ASL... Specie allevata...consistenza mezzi di trasporto in comune; scambi di alimenti; attrezzature in comune; personale in comune raccolta/riciclo pollina altro (specificare)... Data contatto.../.../... Via... N.... Comune... Prov.... ASL... Specie allevata...consistenza mezzi di trasporto in comune; scambi di alimenti; attrezzature in comune; personale in comune raccolta/riciclo pollina altro (specificare)... Data contatto.../.../... Via... N.... Comune... Prov.... ASL... Specie allevata...consistenza mezzi di trasporto in comune; scambi di alimenti; attrezzature in comune; personale in comune raccolta/riciclo pollina altro (specificare)... Data contatto.../.../... Via... N.... Comune... Prov.... ASL... Specie allevata...consistenza mezzi di trasporto in comune; scambi di alimenti; attrezzature in comune; personale in comune raccolta/riciclo pollina altro (specificare)... 14

ALTRI ALLEVAMENTI AVICOLI DELLO STESSO PROPRIETARIO NO SI Via... N.... Comune... Prov.. Specie allevata... Consistenza... In attività produttiva NO SI Via... N.... Comune... Prov.. Specie allevata... Consistenza... In attività produttiva NO SI Via... N.... Comune... Prov.. Specie allevata... Consistenza... In attività produttiva NO SI Via... N.... Comune... Prov.. Specie allevata... Consistenza... In attività produttiva NO SI Via... N.... Comune... Prov.. Specie allevata... Consistenza... In attività produttiva NO SI Via... N.... Comune... Prov.. Specie allevata... Consistenza... In attività produttiva NO SI 15

ALLEVAMENTI AVICOLI UBICATI IN PROSSIMITÀ DEL FOCOLAIO NO SI Via... N.... Comune... Specie allevata... Consistenza... Distanza (in metri)...... In attività produttiva NO SI Via... N.... Comune... Specie allevata... Consistenza... Distanza (in metri)...... In attività produttiva NO SI Via... N.... Comune... Specie allevata... Consistenza... Distanza (in metri)... In attività produttiva NO SI Via... N.... Comune... Specie allevata... Consistenza... Distanza (in metri)...... In attività produttiva NO SI Via... N.... Comune... Specie allevata... Consistenza... Distanza (in metri)...... In attività produttiva NO SI 16

Via... N.... Comune... Specie allevata... Consistenza... Distanza (in metri)...... In attività produttiva NO SI Via... N.... Comune... Specie allevata... Consistenza... Distanza (in metri)...... In attività produttiva NO SI Via... N.... Comune... Specie allevata... Consistenza... Distanza (in metri)...... In attività produttiva NO SI Via... N.... Comune... Specie allevata... Consistenza... Distanza (in metri)...... In attività produttiva NO SI Via... N.... Comune... Specie allevata... Consistenza... Distanza (in metri)...... In attività produttiva NO SI Via... N.... Comune... Specie allevata... Consistenza... Distanza (in metri)...... In attività produttiva NO SI 17

ANAMNESI PATOLOGICA MORTALITÀ AZIENDALE NELLE ULTIME SETTIMANE NB: indicare i dati di mortalità riferiti alle 6 settimane precedenti l inizio dei sintomi clinici SETTIMANA DAL AL N. MORTI Nota: Nella fase di svezzamento di polli tacchini e faraone la mortalità può variare, in funzione di parametri legati alla qualità del pulcino, tra l 1,5 e il 6% settimanale, senza che questo sia indicatore di patologia in atto.dalla terza settimana di vita in poi si può considerare nella norma una mortalità comprese fra l 0,1 e 0,3% giornaliero. NB: acquisire la tabella di mortalità aziendale debitamente compilata fino alla data del sequestro dell azienda, firmata dall allevatore e controfirmata dal veterinario ufficiale Note:... Data inizio sintomatologia clinica riferibile a influenza aviaria.../.../... Sintomi osservati dal proprietario............ 18

INTERVENTI VACCINALI Effettuazione di piani vaccinali in azienda NO SI Data vaccinazione Tipo vaccinazione (1) Nome commerciale Via di somministrazione (1) indicare se spento o vivo attenuato PERSONALE CHE HA EFFETTUATO GLI INTERVENTI: Familiari Dipendenti dell azienda Personale esterno Altro. Note.. INTERVENTI TERAPEUTICI Effettuazione di interventi terapeutici negli ultimi 15 giorni: NO Data inizio terapia Data fine terapia SI Tipo Farmaco Nome commerciale Via di somministrazione PERSONALE CHE HA EFFETTUATO GLI INTERVENTI: Familiari Dipendenti dell azienda Personale esterno Altro. Note.. ESAME CLINICO Depressione sensoriale Sintomatologia respiratoria: lieve grave Calo o arresto della ovodeposizione Edema, cianosi, emorragie della cute Sintomatologia enterica Sintomatologia nervosa Altro... 19

ESAME ANATOMO-PATOLOGICO Corizza e/o sinusite catarrale Tracheite: catarrale emorragica Aerosacculite Regressione ovaio/ovidutto Emorragie: epicardiche endocardiche mucosa gastrica follicoli ovarici Enterite: catarrale emorragica Altro... OSSERVAZIONI............ FIRMA... 20

INFLUENZA AVIARIA SCHEDA TECNICA PER IL PRELIEVO DI ORGANI E/O TAMPONI CLOACALI E TRACHEALI PER ESAME VIROLOGICO Allegato 8 NB: Da effettuarsi in allevamenti in cui: 1) Sia presente sintomatologia clinica apparente 2) Vi sia mortalità elevata in atto Il prelievo di organi deve essere effettuato da soggetti agonizzanti o con malattia acuta in atto Devono essere prelevati 20 campioni per azienda esclusivamente da animali ammalati Campioni da prelevare Tempi per l effettuazione degli esami (dall arrivo presso il laboratorio) Tipizzazione preliminare su virus isolato o sull amplificato in PCR Test di Patogenicità Intravenosa su virus (IVPI) Tamponi tracheali, tamponi cloacali, intestino, polmone, trachea, feci fresche -Ricerca antigene influenzale (Influezavirus A) tramite ELISA da pool di tamponi tracheali 1 ora -Ricerca genoma virus influenzali tipo A o sottotipi H5/H7: Real Time RT-PCR 6 ore RT-PCR 24 ore -Isolamento virale 3 gg. (min) se positivo, 21 gg. (max) se negativo -Gruppo H 1 g. dall isolamento -Gruppo N 2 gg. dall isolamento -Sequenza aminoacidica (sottotipi H5 e H7) 2 giorni dalla positività in RT-PCR 12 gg. dall isolamento (max) Nota bene: I tamponi cloacali devono essere immersi e trasportati in soluzione PBS antibiotata (da richiedere presso l IZS) I campioni di organi o pool di organi dello stesso apparato possono essere messi all interno dello stesso contenitore (non mescolare organi appartenenti ad apparati diversi) I pool di organi devono essere dello stesso apparato I campioni devono essere conservati refrigerati a +4 C oppure congelati a -80 C (i virus influenzali perdono di titolo a -20 C) I virus influenzali sono virus labili e pertanto i campioni devono essere recapitati in laboratorio entro 12 ore dal prelievo.

Allegato 9 INFLUENZA AVIARIA SCHEDA TECNICA PER IL PRELIEVO DI CAMPIONI DI SIERO PER RICERCA ANTICORPI NB: Da effettuarsi in allevamenti in cui: 1) Non sia presente sintomatologia clinica apparente 2) Siano trascorsi più di 7-10 giorni dall inizio dei sintomi clinici o dal picco di mortalità in azienda Devono essere prelevati 20 campioni di siero per azienda Specie Prova Tempi medi di risposta Tipo di risposta Tacchino o pollo non vaccinato AGID, ELISA indiretta o competitiva, inibizione dell emoagglutinazione (HI) 4 gg. (AGID), 3 gg. ELISA e HI positivo/ negativo AGID Tacchino o pollo vaccinato Inibizione dell emoagglutinazione Titolo HI, ELISA Anatra (*) Inibizione dell emoagglutinazione, ELISA competitiva Faraona e selvaggina Inibizione dell emoagglutinazione, AGID, ELISA competitiva Nota bene: Le prove di AGID ed ELISA NON forniscono informazioni sul sottotipo coinvolto ma indicano una positività per virus influenzali di tipo A La prova di inibizione dell emoagglutinazione fornisce informazioni sul sottotipo coinvolto. Un campione è considerato positivo se rivela un titolo uguale o superiore a 1:16 (utilizzando 4 unità emoagglutinanti) E sempre opportuno effettuare campioni di siero acuto e siero convalescente (non necessariamente dagli stessi soggetti) (*) Il prelievo di campioni di siero dalle anatre deve sempre essere accompagnato dal prelievo di 20 tamponi cloacali.

Allegato 10 INFLUENZA AVIARIA SCHEDA DI ACCOMPAGNAMENTO CAMPIONI PER ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI REGIONE PROVINCIA ASL N. N. Prot. ASL Veterinario prelevatore Recapito telefonico Fax _ Data prelievo / / Sez.IZS competente per territorio: N registro IZS Fax n. Tel. n. _ DATI ANAGRAFICI ALLEVAMENTO Proprietario/ragione sociale Codice aziendale (da riportare obbligatoriamente) Comune Via/Loc. Prov. Ditta Soccidante Tip. allevamento: industriale rurale svezzatore rivenditore altro SPECIE ED INDIRIZZO PRODUTTIVO Broiler n. Polli riprod. n. Ovaiole legg. n. Tacch. carne n. Tacch. riprod. n. Faraone n. Oche n. Anatre n. Quaglie n. Fagiani n. Capponi n. Galletti n. Altro n. Data accasamento / / Sesso M F misto CAUSALE PRELIEVO Sospetto focolaio Focolaio confermato data sospetto Connessione epidemiologica con un focolaio Denom. e cod. azienda del focolaio Allevamento ubicato in zona protezione Denom. e cod. azienda del focolaio Allevamento ubicato in zona sorveglianza Denom. e cod. azienda del focolaio MONITORAGGI Monitoraggio al macello Visita per movimentazione animali Monitoraggio allevamenti VACCINATI (prelievo animali sentinella) Monitoraggio allevamenti NON vaccinati Tipo Vaccino: omologo eterologo Monitoraggio EFFICACIA VACCINAZIONE (prelievo animali vaccinati) Tipo Vaccino: omologo eterologo Richiesta TEST DISCRIMINATORIO per tacchini vaccinati destinati a scambi intracomunitari Altro

LUOGO PRELIEVO In allevamento Al macello: Denominazione stabilimento macellazione cod. Comune. Prov. ASL Altro ANAMNESI CLINICA Specie animale Data inizio sintomi Sintomi % mortalità dal/al --------------------- --------------- ----------------------------------------------- -------------- --------------- ------------------------------------------------ --------------------- --------------- ----------------------------------------------- -------------- --------------- ----------------------------------------------- --------------------- --------------- ----------------------------------------------- -------------- --------------- ----------------------------------------------- IDENTIFICAZIONE CAMPIONI N. capannone Specie animale Tipo materiale prelevato N campioni Tipo ricerca Anticorpi Virus NOTE: Timbro e Firma del Veterinario

INFLUENZA AVIARIA MODELLO NOTIFICA SOSPETTO FOCOLAIO (da inviare via fax all Ufficio Veterinario Regionale e all Osservatorio Epidemiologico) Allegato 11 ASL N.... data../ /.. DR. Recapito telefonico.... Fax... DATA segnalazione sospetto da parte dell allevatore o del veterinario aziendale../ /.. DATA SEQUESTRO AZIENDA fatta dal Veterinario Ufficiale (allegato 3 manuale)../ /.. AZIENDA: Codice Aziendale (Da riportare obbligatoriamente) Denominazione azienda.... Via/Località........ Comune.... Prov Tipologia allevamento: industriale rurale svezzatore rivenditore altro SPECIE, INDIRIZZO PRODUTTIVO E CAPI PRESENTI AL MOMENTO DEL SEQUESTRO n totale volatili vivi e morti per influenza aviaria Broiler n. Polli riprod. n. Ovaiole n. Tacch. carne n. Tacch. riprod n. Faraone n. Oche n. Anatre n. Quaglie n. Fagiani n. Capponi n. Galletti n. Altro n. ANAMNESI Specie animale Data inizio sintomi Sintomi Stima % mortalità per influenza aviaria --------------------- --------------- ----------------------------------------------- -------------- ----------------------------------------------- --------------------- --------------- ----------------------------------------------- -------------- ----------------------------------------------- --------------------- --------------- ----------------------------------------------- -------------- ----------------------------------------------- Il Veterinario

INFLUENZA AVIARIA SCHEDA RIEPILOGATIVA ESTINZIONE FOCOLAIO ( notifica avvenuto abbattimento/macellazione distruzione materiali e disinfezioni) ASL n. Dr...... Recapito telefonico AZIENDA Allegato 12 Codice aziendale Denominazione azienda.. Via. Comune... Prov.... Data sequestro Veterinario Ufficiale (allegato1 manuale operativo): / / Data sequestro ordinanza sindaco / / ALLEVAMENTO SOTTOPOSTO A: Abbattimento (focolaio) Macellazione controllata (focolaio) (in caso di LPAI) Abbattimento preventivo (per connessione con focolaio): focolaio collegato Abbattimento per depopolamento Macellazione anticipata per depopolamento Operazioni di abbattimento e distruzione alla presenza di: Servizio veterinario altri:.. DATI RELATIVI ALL ABBATTIMENTO/MACELLAZIONE E SMALTIMENTO CARCASSE Specie/ind.prod N. volatili vivi abbattuti/macellati Metodo abbattimento N. volatili distrutti Metodo di distruzione Data fine abbattimento/ macellazione DATI RELATIVI AI PRODOTTI/MATERIALI DISTRUTTI Tipo prodotto/ materiale Metodo distruzione Quantità distrutta (Kg/numero) Tipo materiale Metodo distruzione Quantità distrutta (Kg/numero) MANGIME TRUCIOLO Uova CONTENITORI ALVEOLARI TRATTAMENTO POLLINA: accumulo in capannone in data: / / Infossata in data: / / DISINFEZIONE PRELIMINARE conclusa in data: / / DISINFEZIONE FINALE conclusa in data: / / Data / / Il veterinario ufficiale

Tipologia produttiva Broiler Polli riproduttori Galline ovaiole da consumo Tacchini da carne Tacchini riprod. Faraone carne Faraone riprod. Anatre carne Anatre riprod. Piccioni Fagiani Oche Quaglie Pernici SPECIE PRESENTI E CONSISTENZA DELL ALLEVAMENTO AL MOMENTO DEL SEQUESTRO Tali informazioni devono essere raccolte in modo preciso e riferite al momento del sequestro da parte del veterinario ASL. Esse faranno fede per la pratica di indennizzo Numero Peso medio al momento del (stima) Data N. volatili vivi al momento N. volatili accasati sequestro ammalati al accasamento del sequestro momento del sequestro N. Femmine N. maschi Femmine Maschi Femmine Maschi N. volatili morti al momento del sequestro Morti per influenza Morti per altre cause NB: tali dati devono riferirsi esclusivamente a quanto rilevato al momento del sopralluogo per il sequestro dell azienda, con specifico riferimento ai dati di morbilità e mortalità relativi alla patologia in atto

Allegato 13 ELENCO CONTATTI UTILI PER LA TRASMISSIONE DEI DATI IN CASO DI SOSPETTO/CONFERMA DELL'INFLUENZA AVIARIA ENTE INDIRIZZO REFERENTE TELEFONO FAX EMAIL MINISTERO DELLA SALUTE Segreteria Direzione Generale Segreteria Ufficio II Piazzale Marconi, N. 25 00144 - Roma Dr. Romano Marabelli 06/59946945 06/59946217 alimentivet@sanita.it Dr. Ugo Santucci 06/59946734 320 4077989 06/59946185 f.friseo@sanita.it u.santucci@sanita.it CENTRO DI REFERENZA NAZIONALE INFLUENZA AVIARIA (IZSVE VENEZIE) Direzione Sanitaria Direttore Sanitario Dr. Stefano Marangon 049/8084391 049/8830046 dirsan@izsvenezie.it Laboratorio virologia aviare Viale dell'università N.10 35020 Legnaro (PD) Dr.ssa Ilaria Capua Dr. Giovanni Cattoli Dr. Calogero Terregino 049/8084371 049/8084360 segreteria.vrs@izsvenezie.it Centro epidemiologico Dr. Manuela Dalla Pozza Dr.ssa Lebana Bonfanti Dr. Luca Busani 049/8084257 049/8830268 epidemio.crev@regione.veneto.it ISTITUTI ZOOPROFILATTICI SPERIMENTALI ABRUZZO - MOLISE LAZIO - TOSCANA LOMBARDIA EMILIA ROMAGNA Sede Centrale Teramo CampoBoario - 64100 Teramo Sede Centrale Roma Capannelle Via Appia Nuova N. 1411 00178 Roma Sede Centrale Brescia Via A. Bianchi N. 9 25124 Brescia Direttore Dr. Vincenzo Caporale Direttore Sanitario Dr. Fagiolo Antonio Direttore Sanitario Dr. Cesare Bonacina 0861/3321 0861/332251 v.caporale@izs.it 06/790991 06/79340724 direzionesanitaria@izslt.it 030/22901 030/2425251 dirsan@bs.izs.it MEZZOGIORNO Sede Centrale Portici (Napoli) Via Salute N. 2 80055 Napoli Direttore Dr. Domenico Fenizia 081/7753860 081/7865201/2 081/7865203 dfenizia@izsmportici.it PIEMONTE LIGURIA VALLE D'AOSTA Sede Centrale Torino Via Bologna N. 148 10154 Torino Direttore Dr. Sergio Andruetto 011/26861 011/2487770 direzione@izsto.it

ENTE INDIRIZZO REFERENTE TELEFONO FAX EMAIL PUGLIA BASILICATA SARDEGNA SICILIA UMBRIA MARCHE VENEZIE Sede Centrale Foggia Via Manfredonia N. 20 71100 Foggia Sede Centrale Sassari Via Duca degli Abruzzi N. 8 07100 Sassari Sede Centrale Palermo Via Gino Marinuzzi N. 3 90129 Palermo Sede Centrale Perugia Via G. Salvemini N. 1 06126 Perugia Sede Centrale Legnaro Viale dell'università N. 10-35020 Direttore Dr. Doriano Chiocco Direttore Sanitario Dr. Edoardo Marongiu Direttore Sanitario Dr. Santo Caracappa Direttore Sanitario Dr. Angelo Foglini Direttore Sanitario Dr. Stefano Marangon REGIONI E PROVINCE AUTONOME 0881/786304 0881/786362 dirsan@izsfg.it 079/275040 079/272189 aldo.marongiu@izs-sardegna.it 091/6565220 091/6570803 caracappa@pa.izs.it 075/343202 075/343290 a.foglini@pg.izs.it 049/8084391 049/8830046 dirsan@izsvenezie.it ABRUZZO Giunta Regionale D'Abruzzo Direzione Sanità Serv. Veterinario Via Conte di Ruvo N. 75 65100 Pescara Dirigente Dr. Giuseppe Bucciarelli 085/7672646 085/7672637 giuseppe.bucciarelli@regione.abruzzo.it BASILICATA CALABRIA CAMPANIA Dip.to Salute Sicurezza e Solidarietà Sociale, Servizi alla Persona e alla Comunità Ufficio Veterinario Igiene degli Alimenti Tutela Sanitaria dei consumatori Via Anzio, N. 75-85100 Potenza Assessorato Sanità - Settore Medicina Veterinaria Viale T. Campanella N. 119-88100 Catanzaro Regione Campania Settore Veterinario Centro Direzionale C3 80143 Napoli Dr. Salvatore Gerardo 0971/668873 0971/668900 gerardo.salvatore@regione.basilicata.it Dirigente Settore Dr. Giorgio Piraino Resp. Area A Dr. Rosario Migliaccio Dirigente Settore Dr. Paolo Sarnelli 0961/856535 0961/856529 0961/856535 0961/856528 g.piraino@regcal.it migliaccio.rino@libero.it 081/7969399 081/7969767 paolosarnelli@regione.campania.it