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DIVISIONE URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA COORDINAMENTO PIANIFICAZIONE URBANISTICA SETTORE STRUMENTAZIONE URBANISTICA VIA MEUCCI N 4 Giovanni Michele Graneri, Mercato in piazza San Carlo, 1752. (Torino, Museo Civico d'arte Antica e Palazzo Madama). VARIANTE N. 160 AL P.R.G. (AI SENSI DELL'ART. 17, COMMA 7 DELLA L.U.R.) ADEGUAMENTO DEL PRG AI SENSI DELL ARTICOLO 16 DEI CRITERI COMMERCIALI COMUNALI APPROVATI CON D.C.C. 12/03/2007 (L.R. N. 28/1999 E S.M.I. ED ALLA D.C.R. N. 59-10831 DEL 24.03.2006) NUEA VARIANTE RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO ELABORAZIONI GRAFICHE COLLABORATORI TECNICI ALTRI COLLABORATORI TECNICI COORDINAMENTO PIANIFICAZIONE URBANISTICA SETTORE STRUMENTAZIONE URBANISTICA Arch. Rosa Gilardi COORDINAMENTO PIANIFICAZIONE URBANISTICA Geom. Donato Gugliotta STRUMENTAZIONE URBANISTICA Geom. Giorgio Assom Arch. Barbara Bersia Geom. Giuseppe Di Bella Geom. Michele Diruggiero SETTORE PROGETTI DI RIASSETTO URBANO Arch. Cristina Cavalieri Arch. Liliana Mazza ALTRI COLLABORATORI SETTORE PROCEDURE AMMINISTRATIVE URBANISTICHE Dott. Anna Petruzzi Torino, Marzo 2008

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CITTA DI TORINO ASSESSORATO ALL URBANISTICA Testo coordinato delle Norme Urbanistico Edilizie di Attuazione del P.R.G. come modificato e integrato con: P.R.G. - art. 33, comma 1 delle N.U.E.A. Variante n. 1 ai sensi degli artt. 15 e 17 della LUR. Adozione progetto definitivo di variante. Approvata con deliberazione C.C. n.204/96 del 15.07.1996; P.R.G. - Area da trasformare compresa nella zona urbana centrale storica. Scheda n.4 isolato santo Stefano. Assoggettamento alla formazione di strumento urbanistico esecutivo ai sensi dell'art.17 c.6 lett. e) della L.U.R. - Approvato con deliberazione C.C. n. 4/97 del 07.01.97; Accordo di Programma ai sensi dell art. 27 della L. 142/90 e s.m.i. relativo all Area da trasformare per servizi 16.1 Imperia e Zona Urbana di Trasformazione 16.23 quartiere Sangone. Programma di edilizia agevolata - Deliberazione di ratifica C.C. n. 42/98 del 16.02.1998; Accordo di Programma ai sensi dell art. 27 della L. 142/90 e s.m.i. tra Regione Piemonte e Comune di Torino finalizzato all attuazione dei progetti relativi alla costruzione dei Padiglioni E ed F nell ambito del complesso di Villa Gualino Deliberazione di ratifica C.C. n. 72/99 del 20.04.1999; Variante n. 9 al P.R.G. concernente la Zona Urbana di Trasformazione 9.14 Università, ai sensi dell art. 17, comma 7 della LUR Approvata con deliberazione C.C. n.87/99 del 17.05.1999; Accordo di Programma tra Regione Piemonte e Comune di Torino, ASL 1 Torino, C.I.O.V. e Ospedale Evangelico valdese, ai sensi dell art. 27 L. 142/90 e s.m.i. finalizzato all attuazione del progetto di potenziamento del Polo Ospedaliero Evangelico Valdese Deliberazione di ratifica C.C. n. 156/99 del 05.07.1999; Variante n. 8 al P.R.G. Attrezzature per lo spettacolo, integrazione N.U.E.A.del P.R.G. vigente ai sensi dell art. 17, comma 7 della LUR Approvata con deliberazione C.C. n. 192 del 11.10.1999; Provvedimento di variazione al PRG. Isolato corso Giulio Cesare, lungo Dora Firenze, via Aosta, corso Brescia (ex Istituto Aldo Moro, Provincia di Torino) ai sensi dell art. 17, comma 8, lett. g Deliberazione di approvazione C. C. n. 81/2001 del 27 marzo 2001. Variante n.31 AL PRG- adeguamento ai sensi art. 17, c.5 bis L.R.n.56/1977, cosi' come modificato dalla L.R. 12/11/1999 n.28. disciplina, sviluppo ed incentivazione del commercio in Piemonte, in attuazione D.LGS.31.03.1998 n.114. Approvazione. Adozione definitiva con deliberazione n. 82/2001 del 27/3/2001.

Variante parziale n. 34, ambito 5.14 Regio Parco ex Manifattura Tabacchi ed ex FIMIT ai sensi dell art. 17 comma 7 della LUR Deliberazione di approvazione C.C. n. 2/2002 del 14.01.2002; La Spina Centrale - Variante parziale n. 35 al P.R.G. ai sensi dell'art.17, comma 7 della L.U.R. - Controdeduzioni - Approvazione. Deliberazione di approvazione del C.C. n. 41/2002 del 18/03/02; Modifica alle Norme Urbanistico- Edilizie di Attuazione del P.R.G. Variante n. 37 al P.R.G. ai sensi dell art. 17, commi 3 e 7 della L.U.R.- Controdeduzioni - Approvazione Approvata con deliberazione di C.C. n. 43 /2002 del 25 marzo 2002; Decreto del Sindaco prot. n. 03330 dell 11 aprile 2002 Riduzione fascia di rispetto del cimitero di Sassi lato est Accordo di Programma ai sensi dell art. 27 della L. 142/90 e s.m.i. concernente il Presidio San Camillo, ratificato con delib. C.C. n. 94/02 del 15/07/2002 Impianti stradali di distribuzione di carburante Variante Parziale N. 51 al P.R.G. ai sensi dell'art. 17, comma 7 della L.U.R. - Approvazione Delibera di approvazione del C.C. n. 3/2003 del 13/01/2003; Variante N. 56 al P.R.G. ai sensi dell'art.17, comma 7, della L.U.R. - stadio delle alpi immobili ubicati nel comprensorio della cascina Continassa - Approvazione. Delibera di approvazione del C.C. n 180/2002 del 16/12/2002; Variante Parziale n. 60 al P.R.G. ai sensi dell'art. 17, comma 7 della L.R. 56/77 e s.m.i. concernente l'area olimpica - Stadio Comunale e immobili ubicati nel comprensorio di piazza d'armi - Approvazione. Delibera di approvazione del C.C. n. 31 del 24/02/03. PRIN in variante relativo all ambito del Villaretto Approvazione Delibera di approvazione del C.C. n. 86/2003 del 03/06/2003. Variante Parziale n. 70 al P.R.G. ai sensi dell'art. 17, comma 7 della L.R. 56/77 e s.m.i. - Programma di Recupero Urbano - Corso Grosseto Quartiere 37 (Progetti preliminari Viabilità, Impianti sportivi, Edifici Residenziali A.T.C.) - Approvazione. Delibera di approvazione del C.C. n. 133 del 22/09/2003. Variante n. 59 al P.R.G. concernente l area dell ex Stadio Filadelfia e Chinino di Stato Approvazione Delibera di approvazione del C.C.n. 176/03 del 09/12/2003. Variante in Accordo di Programma Artigianelli - Via Bertola n.64-68, ratificato con delib. C.C. n. 163/04 del 06/12/2004 Variante n. 97 ai sensi dell'art.17, comma 7, della L.U.R. Adeguamento normativo delle NUEA di PRG per la realizzazione di parcheggi di interscambio - Approvata con deliberazione di C.C. n. 71/05 del 16/05/2005 Variante n. 85 al P.R.G. Area Nodo Stura - Delib. C.C. n. 101/05 del 27/06/2005

Variante 91 al P.R.G. Immobili ubicati tra Corso Orbassano e Strada del Portone - Delib. C.C. n. 107/05 del 11/07/2005 Variante n. 83 al P.R.G. Concernente gli immobili ubicati nell area della Continassa - Delib. C.C. n. 112/05 del 22/07/2005 Variante n. 95 al P.R.G. Isolato San Filippo Deliberazione di Giunta Regionale n. 31-1376 del 14/11/2005, pubblicata sul B.U.R. n. 47 del 24/11/2005. Variante n. 123 al P.R.G. Ambito 4.23 Stadio delle Alpi ai sensi dell'art.17, comma 7, della L.U.R. Approvata con deliberazione C.C. n. 194/05 del 12/12/2005 Variante n. 118 al P.R.G. Isolato San Bartolomeo ai sensi dell'art.17, comma 7, della L.U.R. Approvata con deliberazione C.C. n. 39/05 del 13/02/2006 Variante n. 106 al P.R.G. Adeguamento normativo delle NUEA di PRG Modifica dei tipi di intervento consentiti negli edifici esistenti all interno delle Z.U.T. - Delib. C.C. n. 43/05 del 13/02/2006 Variante n. 82 al P.R.G. Murazzi del Po - Delib. C.C. n. 82/06 del 20/03/2006 Variante n. 38 al P.R.G. Comparto produttivo ed artigianale Deliberazione di Giunta Regionale n. 21-1376 del 03/04/2006, Pubblicazione B.U.R. 13 Aprile 2006. Variante n. 135 al P.R.G. Regolamento Edilizio - Deliberazione di C.C. n. 182/06 del 25/09/2006 Variante di Modifica all Accordo di Programma San Camillo, ratificata con delibera C.C. n. 12 del 12/02/2007 Variante n. 117 al P.R.G. Modifiche NUEA in aree TE - Deliberazione di C.C. n. 48/07 del 07/05/2007 Variante n. 110 al P.R.G. Adeguamento NUEA riguardante le attività per lo spettacolo - Deliberazione di C.C. n. 70/07 del 16/07/2007 Variante in Accordo di Programma Mirafiori Centro del Design, ratificato con delib. C.C. n. 74/009 del 23/07/2007 Provvedimento di variazione per correzione errore materiale var. 117, approvato con Deliberazione C.C. n. 79 del 10/09/2007 Variante n. 111 al P.R.G. La disciplina dei servizi pubblici Adeguamento normativo - Deliberazione di C.C. n. 04/08 del 14/01/2008 Variante n. 141 al P.R.G. Hotel Golden Palace Area da trasformare n 32 Via dell Arcivescovado n 28 - Deliberazione di C.C. n. 22/08 del 25/02/2008

Variante Strutturale n. 100 al PRG ai sensi degli artt. 15 e 17 della L.R. 56/77 e s.m.i - Adeguamento alla Circolare P.G.R. 08.05.1996 n. 7/LAP e al Piano per l'assetto Idrogeologico (PAI), Adozione Progetto Definitivo deliberazione C.C. n. 147/06 del 12/04/2006. Abcd Varianti adottate al 29 Ottobre 2007 Abcd Testo annullato dalle Varianti adottate al 29 Ottobre 2007 Abcd Variante 100 10 collegamento ad interpretazioni normative Abcd modifiche variante 160

VARIANTI ADOTTATE Variante n. 101 al P.R.G. ZUT 2.6 Laghetti Falchera Ri-adozione con Deliberazione di C.C. n. 98/07 del 08/10/2007 Variante n. 89 al P.R.G. Adeguamento NUEA - Abolizione barriere architettoniche - Deliberazione di C.C. n. 127/05 del 11/04/2006 Variante n. 99 al P.R.G. Assi commerciali da tutelare - Deliberazione di C.C. n. 128/05 del 11/04/2006 Variante n. 144 al P.R.G. ZUT 10.2 Modena Nord - 10.4 Cartman - Deliberazione di C.C. n. 133/06 del 11/04/2006 Variante n. 154 al P.R.G. Valorizzazione e razionalizzazione di beni immobiliari di proprietà comunale - Deliberazione di C.C. n. 123/07 del 03/12/2007

Indice Indice PARTE PRIMA TITOLO I Norme generali pag. 1 Art. 1: Finalità, obiettivi e criteri del Piano e della Normativa pag. 3 Art. 2: Definizioni pag. 16 Art. 3: Destinazioni d uso pag. 23 Art. 4: Tipi di intervento pag. 32 Art. 5: Limiti alla attività edificatoria pag. 34 Art. 6: Attuazione del P.R.G. pag. 39 Art. 7: Attuazione del P.R.G. nelle zone di trasformazione e nelle aree a trasformare per servizi localizzate nel tessuto urbano TITOLO II Zone ed aree normative Classificazione, regole e parametri di trasformazione pag. 45 Art. 8: Aree normative: classificazione e destinazioni d uso pag. 60 Art. 9: Zone normative: classificazione pag. 61 Art. 10: Zona urbana centrale storica pag. 74 Art. 11: Zone urbane storico ambientali pag. 76 Art. 12: Zone urbane consolidate residenziali miste pag. 78 Art. 13: Zone a verde privato con preesistenze edilizie (parte piana) pag. 80 Art. 14: Zone urbane consolidate per attività produttive pag. 82 Art. 15: Zone urbane di trasformazione pag. 87 Art. 16: Zona consolidate collinari pag. 88 Art. 17: Zone a verde privato con preesistenze edilizie (parte collinare a levante del fiume Po) pag. 90 Art. 18: Zone boscate TITOLO III Aree per servizi e viabilità pag. 91 Art. 19: Aree per servizi: generalità pag. 108 Art. 20: Aree da trasformare per servizi pag. 111 Art. 21: Parchi urbani e fluviali pag. 118 Art. 22: Aree a Parco naturale della Collina pag. 121 Art. 23: Aree per la viabilità 1

Indice TITOLO IV Ambiente e paesaggio urbano pag. 124 pag. 125 pag. 128 pag. 137 pag. 140 pag. 141 pag. 142 Art. 24: Ambiti di riqualificazione residenziale Art. 25: Ambiti di riqualificazione dello spazio pubblico Art. 26: Edifici di particolare interesse storico ed edifici caratterizzanti il tessuto storico Art. 27: Norme di tutela ambientale Art. 28: Bonifica ambientale * Art. 28 bis: Misure inerenti le industrie classificate a rischio Art. 29: Piano Energetico Comunale relativo all uso delle fonti rinnovabili (P.EN.CO.) TITOLO V Prescrizioni particolari pag. 143 pag. pag. 145 pag. 148 Art. 30: Fasce di rispetto e arretramenti Art. 30 bis: Aree esondabili e tutela degli acquiferi Art. 31: Chioschi, edicole, impianti di distribuzione di carburante Art. 31bis: Impianti fissi di telefonia mobile e ripetitori per servizi di radio-telecomunicazioni TITOLO VI Disposizioni transitorie e finali pag. 150 pag. 150 pag. 152 pag. 153 * Art. 32: Facoltà di deroga Art. 33: Norme finali Art. 34: Norme abrogate Art. 35: Rilocalizzazione di attività produttive pag. 154 pag. 155 pag. 156 pag. 157 TAVOLE NORMATIVE Tavola normativa n.1 (zone urbane storicoambientali n. I II III) Tavola normativa n.2 (zone urbane storicoambientali n. IV XXX) Tavola normativa n.3 (zone urbane consolidate residenziali miste) Tavola normativa n.4 (zone consolidate collinari) * Nota: art. introdotto ex officio dalla Regione Piemonte 2

Indice ALLEGATO A ALLEGATI A B - C Definizione dei tipi di intervento relativi agli edifici compresi nella zona centrale storica (art. 10), di particolare interesse storico e caratterizzanti il tessuto storico (art. 26) ALLEGATO B Norme sull'assetto idrogeologico e di adeguamento al P.A.I. ALLEGATO C Norme sul commercio al dettaglio. PARTE SECONDA Schede normative delle Aree da trasformare nella Zona urbana centrale storica (Art. 10) Scheda normativa dell area delle Porte Palatine Scheda normativa dell ambito del Villaretto (Art. 12) Scheda normativa del Parco P17 Basse di Stura (Art. 21) Schede normative delle Zone urbane di trasformazione (Art. 15) Schede normative delle Aree da trasformare per servizi (Art. 20) 3

Art. 1 Finalità, obiettivi, criteri del Piano e della normativa TITOLO I NORME GENERALI Art. 1 Finalità, obiettivi, criteri del Piano e della normativa 1 Le finalità, gli obiettivi, i criteri di progetto e di intervento, le motivazioni del P.R.G. sono specificati nella Relazione Illustrativa e nello Schema di Struttura ad essa allegato secondo quanto previsto dalla Legge Urbanistica Regionale (L.U.R.). 2 L uso del territorio di Torino è disciplinato secondo "aree" e "zone normative" diversamente classificate in funzione dei caratteri insediativi e degli indirizzi del piano. 3 Hanno carattere prescrittivo i seguenti elaborati di piano: Norme Urbanistico Edilizie di Attuazione; Schede normative; Tavole di Piano: 1) Azzonamento, scala 1:5.000, 27 fogli, a colori. Legenda; 1 bis ) Azzonamento con sovrapposizione della Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dell idoneità all utilizzazione urbanistica scala 1:5.000, 27 fogli, a colori. Legenda; 2) Edifici di interesse storico, scala 1:2.000, 84 fogli, b/n; 3) Zona urbana centrale storica. Tipi di intervento, scala 1:1.000, 21 fogli, a colori; 4) Viabilità, scala 1:20.000, foglio unico, a colori; 5) Viabilità collinare, scala 1:10.000, 3 fogli, b/n; Allegati Tecnici: 3) Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dell idoneità all utilizzazione urbanistica scala 1:5.000, 27 fogli a colori. Legenda; 3 bis ) Quote di riferimento scala 1:5.000, 7 fogli a colori; 6) Boschi e vincolo idrogeologico - parchi regionali, scala 1:5.000, 7 fogli, b/n; 1

Art. 1 Finalità, obiettivi, criteri del Piano e della normativa 7) Fasce di rispetto, scala 1:5.000, 27 fogli, a colori; 7 bis ) Fasce fluviali e fasce di rispetto fluviale, scala 1:5.000, 27 fogli a colori; 14) Immobili soggetti a vincolo ai sensi delle leggi n. 1089 del 1/6/1939 e n. 1497 del 20/6/1939, scala 1:10.000, 9 fogli, b/n; 15) Aree di interesse archeologico e paleontologico, scala 1:20.000, foglio unico, b/n. 17) Ambiti di insediamento commerciale, scala 1.5000, 27 fogli, a colori; 4 Nelle rappresentazioni grafiche delle tavole di piano prevalgono, in caso di difformità, le informazioni delle tavole a scala maggiore o di dettaglio (Allegati Tecnici, prescrittivi anche se di scala uguale o minore), le Tavole e Schede normative, e le disposizioni delle presenti norme. 2

Art. 3 Destinazioni d uso Art.3 Destinazioni d uso 1 Le destinazioni d uso sono definite per categorie indicate con lettere alfabetiche, raggruppate in 11 classi di attività e, salvo specificazioni introdotte nelle singole zone o aree normative, si individuano come segue. 2 1. Residenza A) residenze di civile abitazione, residenze per particolari utenze (universitari, anziani, ecc.). 3 Sono inclusi nella residenza gli spazi di pertinenza (cantine, soffitte, ecc.) e le attrezzature di uso comune. 4 2. Attività turistico ricettive A) alberghi, residenze turistico alberghiere, residenze per particolari utenze (studenti, anziani, ecc.); Sono ammesse, entro il limite del 25% della S.L.P. esistente o in progetto, destinazioni accessorie strettamente necessarie allo svolgimento dell attività principale quali residenza custode e/o titolare, uffici e commercio al dettaglio. Nelle aree normative ove e' consentita la destinazione ricettiva é, inoltre, ammessa una tantum negli esercizi alberghieri esistenti, alla data di approvazione del P.R.G. e che non eccedono le 100 camere - per adeguamenti funzionali che non comportino incrementi della capacità ricettiva - la realizzazione di interventi di ampliamento, anche in deroga ai parametri urbanistici ed edilizi della zona di appartenenza, sino ad un limite massimo del 10% della SLP esistente. 4 bis annullato ex Variante n. 37 al P.R.G. 4 ter Gli interventi consentiti nella residenza si devono ritenere estesi anche agli usi turistico ricettivi. 5 B) campeggi in spazi attrezzati per la sosta e il soggiorno dei turisti provvisti di tenda o altro mezzo di pernottamento dotati dei servizi e delle attrezzature comuni direttamente attinenti. 16

Art. 3 Destinazioni d uso 6 3. Attività produttive A1) artigianato di servizio, attività industriali e artigianato di produzione compresa la produzione e la fornitura di servizi tecnici, informatici e di telecomunicazione. A2) depositi al coperto o all aperto. A3) deposito di relitti e rottami e attrezzature per la compattazione. B) Attività di ricerca, anche a carattere innovativo, finalizzate alla produzione e forniture di servizi tecnici ed informatici purché fisicamente e funzionalmente connesse con l attività produttiva insediata. 7 Sono ammesse, entro il limite del 25% della S.L.P. esistente o in progetto, destinazioni accessorie strettamente necessarie allo svolgimento dell attività principale e integrate nell unità produttiva stessa quali residenza custode e/o titolare, attività commerciali di cui ai punti 4A1a, 4A1b1 di Spaccio aziendale e /o Spaccio interno, 4A2, 4A3 e 4B nei limiti e nel rispetto di quanto disposto nell allegato C e uffici. 8 4. Attività commerciali A1) Attività commerciali al dettaglio (v. allegato C) articolate in: a) esercizi di vicinato (superficie di vendita non superiore a 250 mq); b1) medie strutture di vendita (superficie di vendita compresa tra 251 e 1800 mq); b2) medie strutture di vendita (superficie di vendita compresa tra 1801 e 2500 mq); c) grandi strutture di vendita (superficie di vendita superiore ai 2500 mq); A2) attività per la ristorazione e pubblici esercizi; A3) attività artigianali di servizio; B) attività per il commercio all ingrosso. 9 Sono ammesse destinazioni accessorie quali residenza custode e/o titolare e uffici strettamente connessi alle attività commerciali. 10 annullato ex Variante n.31 al P.R.G. 11 5. Attività terziarie A) uffici pubblici e privati non a carattere direzionale: A1. studi professionali; A2. agenzie turistiche, immobiliari, 17

Art. 3 Destinazioni d uso assicurative, sportelli bancari, uffici postali, laboratori sanitari, ecc.; A3. attività per lo spettacolo (vedi punto 11A) 33, il tempo libero, l istruzione, la pratica sportiva e le attività per il culto; A4. attività associative e culturali. B) attività direzionali pubbliche e private: sedi di attività amministrative, bancarie e finanziarie, di enti pubblici, di istituzioni, di organi decentrati statali. 12 Sono ammesse, entro il limite del 25% della SLP esistente o in progetto, destinazioni accessorie necessarie allo svolgimento dell attività principale quali residenza custode e/o titolare e commercio. attività commerciali al dettaglio, di cui all'art. 3 punti 4A1a, 4A1b1. 13 6. Attività espositive, congressuali e fieristiche A) attrezzature espositive, attività congressuali e fieristiche in sede propria. 14 Sono ammesse, entro il limite del 25% della SLP esistente o in progetto, destinazioni accessorie necessarie allo svolgimento dell attività principale quali residenza custode e/o titolare e commercio. attività commerciali al dettaglio, di cui all'art. 3 punti 4A1a, 4A1b1. 15 7. Attività di servizio i) istruzione inferiore; s) istruzione superiore; a) servizi sociali, assistenziali, sanitari (esclusi ospedali e cliniche), residenze per anziani autosufficienti, centri di ospitalità, residenze sanitarie protette, centri civici e sedi amministrative decentrate, sedi per l associazionismo, politiche, sindacali, attrezzature culturali e per il culto, attività per il tempo libero e l attività sportiva 34 ; o) attrezzature per lo spettacolo: teatri, cinema ( 35 punto 11A 36 ); f) uffici pubblici; z) attività di interesse pubblico generale (musei, teatri, attrezzature fieristiche e congressuali, attrezzature per la mobilità, attrezzature giudiziarie, attrezzature annonarie,...); 33 Variante 8 - Approvata con deliberazione C.C. n.192 del 11/10/1999 34 Variante n. 111 Approvata con Deliberazione di C.C. n. 4 del 14/01/2008 35 Testo annullato con l approvazione della Variante n. 110 Deliberazione di C.C. n. 70/07 del 16/07/2007 36 Variante n. 8 - Approvata con Deliberazione di C.C. n. 192 del 11/10/1999 18

Art. 3 Destinazioni d uso h) attrezzature sanitarie di interesse generale (ospedali, cliniche); v) giardini, aree verdi per la sosta e il gioco, parchi naturali e attrezzati e servizi connessi, comprensivi di eventuali ambiti conservati ad uso agricolo; attrezzature sportive al coperto e all aperto, attrezzature per il tempo libero; u) istruzione universitaria e relativi servizi (residenze universitarie, ecc.); cr) centri di ricerca; b) fondazioni culturali; e) residenze collettive per studenti e anziani autosufficienti, pensionati, collegi, centri di ospitalità, residenze sanitarie protette, case parcheggio, residenze per religiosi e addetti agli istituti in genere; ac) spazi attrezzati per i campeggi; an) campi nomadi; c) cimiteri; t) impianti tecnici e 37 tecnologici (comprese reti di trasporto in sopra e sottosuolo) 38 e relativi servizi (depositi, autorimesse, centri di lavoro e uffici amministrativi funzionalmente connessi); ar) servizi tecnici e per l igiene urbana (compresi gli ecocentri); am) mercati e centri commerciali pubblici; as) aree attrezzate per spettacoli viaggianti, manifestazioni temporanee (culturali, sportive, ricreative, fieristico espositive,...). m) attrezzature militari; p) parcheggi. 16 Sono ammesse, destinazioni accessorie strettamente pertinenti e connesse allo svolgimento dell attività principale quali attività commerciali al dettaglio, e pubblici esercizi, e attività artigianali di servizio (v. punti 4A1a, 4A2 e 4A3), entro il limite del 25% della S.L.P. esistente o in progetto. Oltre tale limite, nelle attrezzature per la mobilità, con specifico provvedimento urbanistico possono essere ammesse le attività commerciali di cui al punto 4A1. 37 Variante n. 111 Deliberazione di C.C. n. 4 del 14/01/2008 38 Variante n. 111 Deliberazione di C.C. n. 4 del 14/01/2008 19

Art. 3 Destinazioni d uso 17 8. Centri di ricerca Attività finalizzate alla ricerca scientifica, tecnologica e industriale. Sono ammesse destinazioni accessorie strettamente pertinenti e connesse con l attività principale quali residenza custode, uffici e servizi di supporto. 18 9. Autorimesse e parcheggi Autorimesse e parcheggi pubblici e privati. 19 10. Attività agricole Attrezzature riguardanti la coltivazione e l allevamento, purché connesse alle attività di produzione delle aziende agricole. 19 bis 39 11. Attività per lo spettacolo 40 Attrezzature costituite da una o più sale idonee ad ospitare spettacoli cinematografici, teatrali e/o conferenze. Le attrezzature cinematografiche si distinguono in: A) Attrezzature con una capienza massima di 1300 posti e una SLP complessiva massima di mq. 4000. Sono ammesse le seguenti attività accessorie: attività commerciali al dettaglio, per la ristorazione, pubblici esercizi (v. punti 4A1a, 4A1b1 e 4A2 nei limiti e nel rispetto di quanto disposto nell allegato C) e uffici pertinenti e connessi con le attività principali ferma restando la prevalenza delle attività per lo spettacolo. Qualora si prevedano cambi di destinazione d'uso ai fini della realizzazione delle destinazioni accessorie in misura superiore al 10% della SLP, dovrà essere stipulata apposita convenzione in sede attuativa degli interventi e prima del rilascio dei titoli abilitativi, fondata su uno studio unitario volto a comprovare la stretta connessione tipologica e funzionale delle nuove destinazioni previste con l'attività principale; lo studio unitario dovrà contenere altresì le necessarie indicazioni di carattere gestionale che configurino l'iniziativa come integrazione e arricchimento funzionale dell'attività principale. 39 Variante 8 Approvata con deliberazione di C.C. n. 192 del 11/10/1999 40 Testo annullato con l approvazione della Variante n. 110 Deliberazione di C.C. n. 70/07 del 16/07/2007 20

Art. 3 Destinazioni d uso La S.L.P. può essere estesa fino a mq 5.000 esclusivamente per ospitare le attività accessorie nel rispetto dei limiti di cui sopra; 41 B) Attrezzature con una capienza superiore a 1300 posti, così come definite all articolo 3 del D.P.C.M. 29 settembre 1998, n. 391 (v. art. 6 comma 14). Per gli immobili utilizzati da attività per lo spettacolo di cui allo specifico elenco, individuati nell Allegato 1.a del presente articolo Elenco cinematografi soggetti alla disciplina di cui all art. 3, comma 19bis, punto 11 e dagli elaborati grafici 1.b e 1.c, a prescindere dalla destinazione urbanistica dell immobile stesso, non è ammesso il cambiamento di destinazione d uso di cui al precedente art. 2, commi 12 e 13; è comunque consentito l inserimento di attività accessorie con le modalità sopra specificate. 20 Attività di servizio alle persone e alle imprese (A.S.P.I.) Mix di funzioni comprensivo delle seguenti categorie: - alberghi, pensioni, locande, residenze turistico alberghiere, pensionati, collegi (v. punto 2A). - attività produttive minori e di artigianato purché non nocive o moleste (v. punto 3A1). - attività commerciali al dettaglio, nei limiti e nel rispetto di quanto disposto nell allegato C (v. punto 4A1), attività per la ristorazione e pubblici esercizi (v. punto 4A2); attività artigianali di servizio (v. punto 4A3); - uffici privati e pubblici (studi professionali, laboratori sanitari, agenzie turistiche, immobiliari, assicurative, sportelli bancari, uffici postali,...) (v. punto 5A1-5A2), attività per lo spettacolo, il tempo libero, l istruzione, il culto e la pratica sportiva (v. punto 5A3), attività associative e culturali (v. punto 5A4); - attrezzature di interesse comune: servizi sociali, assistenziali, sanitari, centri civici e sedi amministrative decentrate, sedi per l associazionismo, politiche, sindacali, attrezzature culturali e per il culto (v. punto 7 lettera a). 21 Eurotorino Mix di funzioni comprensivo delle seguenti categorie: - Centri di ricerca (v. punto 8); - attività produttive e innovative (v. punto 3A1, 3A2, 3B); 41 Variante n. 110 Deliberazione di C.C. n. 70/07 del 16/07/2007 21

Art. 3 Destinazioni d uso - attività ricettive (v. punto 2A); - attività terziarie (v. punto 5A, 5B e 6A); - attività espositive e congressuali (v. punto 6A); - università (v. punto 7 lettera u). 22

Art. 3 Destinazioni d uso Allegato 1.a all art.3 delle N.U.E.A. ELENCO CINEMATOGRAFI SOGGETTI ALLA DISCIPLINA DI CUI ALL ART. 3, COMMA 19 bis, PUNTO 11 N Denominazione Ubicazione 1. Due Giardini Via Monfalcone 62 2. Eliseo Via Monginevro 42 3. Erba Corso Moncalieri 241 4. Cinema-Teatro Gioiello Via Cristoforo Colombo 31 5. Greenwich Villane Via Po 30 6. Massaua Piazza Massaua 9 7. Medusa Corso Umbria 60 8. Pathè Via Nizza 230 9. Romano Galleria Subalpina N.B. La disciplina dell art.3, comma 19 bis, punto 11 si applica anche nel caso di variazione di denominazione e di indirizzo per gli immobili sopra elencati e individuati alla data di adozione della variante n.110 al P.R.G. 23

Art. 6 Attuazione del P.R.G. Art.6 Attuazione del P.R.G. 1 Il Piano Regolatore Generale si attua mediante autorizzazione, concessione, concessione convenzionata o attraverso strumento urbanistico esecutivo. 2 Il piano definisce le zone nelle quali è ammesso l intervento a mezzo di autorizzazione o concessione e quelle in cui la concessione è subordinata alla approvazione di strumenti urbanistici esecutivi (S.U.E.). 3 Ove non definite dal piano, le porzioni di territorio da assoggettare alla preventiva formazione di S.U.E. sono delimitate in sede di programmazione, senza che queste costituiscano variante al piano, ai sensi dell art.17 e) della L.U.R. 3 bis Ferme restando le necessarie autorizzazioni di natura sanitaria e ambientale, sono soggetti all ottenimento di idoneo titolo abilitativo l'installazione o la modifica di torri, tralicci, pali ed ogni altra opera edilizia connessa alla realizzazione di impianti fissi di telefonia mobile (o impianti radio-ricetrasmittenti di telefonia mobile) e ripetitori per servizi di radio-telecomunicazione. Le disposizioni del presente comma si devono intendere sostituite dalle norme contenute nell apposito regolamento adottato ai sensi dell articolo 8 comma 6 della Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, n. 36/2001. 4 Gli interventi di ristrutturazione urbanistica e di nuovo impianto per i quali il piano e le schede normative precisano i contenuti di cui ai punti 2,3,4 dell art. 38 della L.R. 56/77, fatte salve specifiche prescrizioni del P.R.G., si attuano attraverso il rilascio di concessione subordinata alla stipula di una convenzione o di un atto di impegno unilaterale ai sensi dell art.49 comma 5 L.R. 56/77 con le procedure previste dalla legge ed in conformità alle prescrizioni del Piano Regolatore Generale. 4bis Dove le disposizioni normative indicano i tipi di intervento ammessi si intende che tutti gli altri sono esclusi. Fa eccezione l intervento di demolizione di cui all art. 4, comma 45, lettera h) sempre ammesso nel rispetto delle indicazioni di cui ai 37

Art. 6 Attuazione del P.R.G. successivi articoli 10 e 26 e di quanto disposto dai vincoli cui siano eventualmente assoggettati edifici e manufatti. 4 ter Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sono sempre consentiti anche con la permanenza delle attività in atto, se in contrasto con le destinazioni d uso previste dal piano, purché legittimamente insediate (v. art. 2 commi 10 e 11), fatte salve specifiche norme relative alle singole aree e quanto previsto nell'allegato B delle presenti N.U.E.A.. 4 quater Analoghe limitazioni si applicano agli edifici ricadenti su aree destinate dal PRG alla viabilità. 5 Nell ambito degli strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa pubblica e privata o di concessioni convenzionate ex art.49 comma 5 L.U.R., o in sede di comparto art.46 L.U.R., devono essere cedute gratuitamente o asservite all uso pubblico, le aree per l urbanizzazione primaria e le aree per i servizi nella misura stabilita dall art. 21 della L.U.R. salvo quanto meglio specificato nelle norme e nelle schede riferite agli art. 15 e 20 delle presenti norme. Le aree per servizi ex art. 21 L.U.R. devono essere computate, per ogni singolo intervento, separatamente per le parti aventi destinazione residenziale, produttiva e direzionale commerciale. 6 Tali aree devono essere cedute gratuitamente od asservite all uso pubblico nella misura richiesta dalle vigenti disposizioni, o nella stessa area oggetto dell intervento o in una delle aree già destinate a servizi dal Piano (aree da trasformare per servizi di cui all art. 20 ed aree S di cui all art. 8 punto 15, escluse quelle destinate a parco di cui agli artt. 21 e 22 delle presenti NUEA) purché con utilizzazione edificatoria equivalente. 45 7 Per la zona urbana centrale storica e per le zone urbane storico ambientali I - II - III si assume ai fini di quanto sopra l indice fondiario convenzionale (I.F.) di 2 mq/mq. 45 Variante n. 111 Approvata con deliberazione di C.C. n. 4 del 14/01/2008 38

Art. 6 Attuazione del P.R.G. 8 La Città ha la facoltà di non accettare la cessione di aree di difficoltosa utilizzazione a causa delle dimensioni, conformazione ed ubicazione. 9 In alternativa alla cessione gratuita di aree per servizi, in caso di dimostrata impossibilità del loro idoneo reperimento nella località dell intervento, è ammessa la monetizzazione delle stesse, da effettuare con applicazione dei criteri previsti dalle vigenti disposizioni per la determinazione dell indennità di esproprio, con riferimento all area dell intervento e alle sue capacità edificatorie, limitatamente ai seguenti casi: 1) Per gli interventi di ristrutturazione urbanistica o di nuovo impianto in zone urbane storico ambientali (v. art.11), consolidate residenziali miste (v. art.12) e per le cessioni previste relativamente alle zone consolidate per attività produttive (v. art.14); 2) Per gli interventi nelle aree da trasformare all interno della zona urbana centrale storica, ove previsto dall art.10 comma 37; 3) Per gli interventi di sostituzione edilizia. 4) Per gli interventi previsti nelle zone urbane di trasformazione (Ambiti di Riordino) di cui all art. 7 punto E (fino ad un massimo del 50%). 46 5) Nelle aree normative TE ove previsto dall art. 8 comma 55. 47 10 Gli oneri di urbanizzazione da corrispondere per il rilascio di concessioni edilizie relative alle opere o alle parti di opere oggetto degli interventi di cui ai precedenti punti 1-2-3-4, per le quali venga effettuata la cessione gratuita l'assoggettamento all'uso pubblico o la monetizzazione di aree per standards di servizi, saranno diminuiti, nell applicazione delle tabelle parametriche regionali secondo le norme vigenti, della quota parte corrispondente al costo di esproprio delle aree quale previsto nelle tabelle stesse. 10 bis Per gli interventi di completamento, ristrutturazione urbanistica, nuovo impianto, eccedenti i 4000 mq di S.L.P. complessiva e ricadenti in zone urbane storico ambientali e consolidate residenziali miste, una quota pari al 10% della S.L.P. residenziale è destinata ad edilizia 46 Variante n. 38 approvata con Deliberazione della Giunta Regionale n. 21-1376 del 03/04/2006 47 Variante n. 117 approvata con Deliberazione del C.C. n. 48 del 07/05/2007 39

Art. 6 Attuazione del P.R.G. convenzionata. La SLP residenziale di riferimento è quella effettiva al netto di una franchigia pari alla differenza fra 4000 mq e la S.L.P. non residenziale totale prevista. Su tale quota la Città può esercitare entro dodici mesi dall approvazione della Convenzione Urbanistica esercizio al diritto di acquisto. Qualora la Città non eserciti tale diritto o lo eserciti in parte, gli interventi di cui sopra dovranno essere accompagnati da una convenzione o da atto unilaterale d'obbligo, da parte dei proprietari che assumono l'impegno, anche per i loro aventi causa, a dare in locazione, ai sensi dell'art. 32 L. 457/78, la quota di S.L.P. da destinare ad edilizia convenzionata per la quale la Città non ha espresso il diritto di acquisto, a soggetti appartenenti a categorie indicate dalla Città stessa, con modalità da definire con successivi provvedimenti. La Città si riserva di valutare eventuali proposte di localizzazione delle suddette quantità di SLP all'esterno dell'area di intervento. Tale proposta dovrà riguardare alloggi le cui caratteristiche siano conformi a quanto previsto dalle convenzioni di recepimento della normativa in materia di edilizia agevolata - convenzionata, siano essi nuovi o ristrutturati in modo da garantire uno stato conservativo equiparabile al nuovo, con interventi di recupero e adeguamento impiantistico documentabili. In tal caso la proposta dovrà comunque essere approvata dal Consiglio Comunale contestualmente all'approvazione della Convenzione. 11 Il P.R.G. individua le zone di recupero ex L.457/78 art.27 senza delimitare ambiti da assoggettare a piano di recupero. Poiché il P.R.G. indica per ciascuna cellula edilizia o area normativa gli interventi ammessi e le modalità attuative non si fa luogo alle limitazioni di cui al penultimo comma dell art. 41 bis L.R. 56/77. 12 Interventi di qualsiasi tipo che possono interessare la tutela di beni immobili prevista dalla Legge 1/6/1939 n. 1089 e dal Regolamento approvato con R.D. 30/1/1913 n. 363 sono assoggettati alle relative disposizioni che prevedono il parere favorevole del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, tramite la Soprintendenza regionale periferica. Le modificazioni dei tipi di intervento previsti dal Piano, che siano imposte dalla competente Soprintendenza, sono ammissibili ai sensi dell art. 17 f) della L.U.R., con la procedura indicata, senza che ciò costituisca variante al Piano stesso. 40

Art. 6 Attuazione del P.R.G. 13 L attuazione delle previsioni di P.R.G. sulle aree demaniali è soggetta alla disciplina di cui al R.D. 18/11/1923 n. 2440. Su tali aree sono sempre consentiti interventi finalizzati alla realizzazione di opere destinate alla difesa nazionale. 14 48 La localizzazione delle attrezzature cinematografiche con capienza superiore a 1300 posti, di cui al D.P.C.M. n. 391 del 29 settembre 1998 (v. art.3 punto 11b), sarà definita in sede di Accordi di Programma ai sensi dell art. 27 della Legge 142/90, cosi come indicato all art. 10.6 delle norme del P.T.C. provinciale. In sede di Accordo di Programma dovranno altresì essere verificate, previa valutazione di impatto ambientale, le dotazioni e le caratteristiche delle infrastrutture ritenute necessarie tra cui la viabilità, i trasporti, i parcheggi, i servizi, ecc., fatto salvo quanto previsto dall Allegato C, art. 13, comma 7. Gli interventi sono subordinati alla stipula di convenzioni con l Amministrazione Comunale nelle quali saranno disciplinate le cessioni di aree per servizi e le opere di urbanizzazione e potranno essere previsti fatte salve le disposizioni dell art. 3, comma 3 del Decreto n. 391/98 gli orientamenti relativi alle programmazioni cinematografiche. Ai fini della determinazione degli standards urbanistici indotti tali attrezzature sono assimilate ai centri commerciali così come definiti dalla legislazione vigente. 48 Variante n. 8 - Approvata con deliberazione del C.C. n. 192 del 11/10/1999 41

Art. 8 Aree normative: classificazione e destinazioni d uso TITOLO II ZONE E AREE NORMATIVE: CLASSIFICAZIONE, REGOLE E PARAMETRI DI TRASFORMAZIONE Art. 8 Aree normative: classificazione e destinazioni d uso Per le zone normative vengono individuate le destinazioni d uso ammesse secondo le definizioni dell art.3 con la precisazione che le attività di servizio pubblico di cui al punto 7 del succitato art.3 sono consentite in tutte le aree normative. Le aree normative, individuate nelle tavole di piano in scala 1:5.000, sono: 1 Area R1 1 Residenze realizzate prevalentemente con piani o progetti unitari. 2 La destinazione è residenziale (v. art.3 punto 1A). Al piano interrato, terreno e primo sono consentite le attività commerciali al dettaglio di cui all art. 3 punti 4A1a e 4A1b1 nei limiti e nel rispetto di quanto disposto nell allegato C, attività per la ristorazione e pubblici esercizi (v. art. 3 punto 4A2), attività artigianali di servizio (v. art. 3 punto 4A3), studi professionali, agenzie bancarie, assicurative, immobiliari, ecc. (v. art.3 punto 5A) ed a tutti i piani le attività ricettive (v. art.3 punto 2A). 3 I fabbricati realizzati con piani attuativi unitari sono riconfermati nella consistenza quantitativa esistente (SLP) indipendentemente dall indice di densità fondiaria della zona normativa in cui ricadono. Fatti salvi gli interventi oggetto di specifici progetti del Quartiere 37 nell'ambito del Programma di Recupero Urbano di corso Grosseto. È consentito incrementare e modificare l uso del piano interrato, terreno e primo degli edifici con le attività elencate all art.3 punti 4A1a, 4A1b1, 4A2, 4A3 e 5A purché tali interventi non comportino la chiusura dei piani a pilotis. Fatti salvi gli interventi oggetto di specifici progetti del Quartiere 37 nell'ambito del Programma di Recupero Urbano di corso Grosseto. Gli interventi di sostituzione edilizia devono essere coerenti con l impianto originario e devono integrarsi con il contesto urbano circostante. 49

Art. 8 Aree normative: classificazione e destinazioni d uso 4 I fabbricati non realizzati con strumenti urbanistici esecutivi, di cui al precedente capoverso, seguono i parametri di trasformazione urbanistici ed edilizi della zona normativa di appartenenza. 5 I fabbricati aventi tipologia a ville (evidenziati nelle tavole di piano con asterisco) hanno parametri edilizi propri riportati nella tavola normativa relativa alle zone di appartenenza. 6 I parcheggi devono essere realizzati in sottosuolo. In ogni caso, possono essere mantenuti i bassi fabbricati esistenti ad uso autorimessa al servizio esclusivo di portatori di handicap. 54 2 Area R2 7 Isolati residenziali a cortina edilizia verso spazio pubblico. 8 La destinazione è residenziale (v. art.3 punto 1A). Al piano interrato, terreno e primo sono consentite le attività commerciali al dettaglio di cui all art. 3 punti 4A1a e 4A1b1 nei limiti e nel rispetto di quanto disposto nell allegato C, attività per la ristorazione e pubblici esercizi (v. art. 3 punto 4A2), attività artigianali di servizio (v. art 3 punto 4A3), studi professionali, agenzie bancarie, immobiliari, ecc. (v. art.3 punto 5A) e a tutti i piani gli usi ricettivi (v. art.3 punto 2A). 9 I parametri di trasformazione urbanistici ed edilizi da rispettare sono quelli della zona normativa di appartenenza (v. Tav. normative). 10 Le aree interne agli isolati, contestualmente a interventi di completamento, nuovo impianto e ristrutturazione urbanistica, devono essere liberate e riqualificate per formare spazi di verde privato. 54 Testo introdotto con l adozione della Variante n. 89 Deliberazione di C.C. n. 127/05 del 11/04/2006 50

Art. 8 Aree normative: classificazione e destinazioni d uso 11 I parcheggi devono essere realizzati in sottosuolo; sono ammessi parcheggi in cortina edilizia con esclusione delle zone storico ambientali. In ogni caso, possono essere mantenuti i bassi fabbricati esistenti ad uso autorimessa al servizio esclusivo di portatori di handicap. 55 3 Area R3 12 Isolati residenziali a cortina edilizia verso spazio pubblico con limitata presenza di attività compatibili con la residenza. 13 La destinazione è residenziale (v. art.3 punto 1A). Al piano interrato, terreno e primo sono consentite le attività commerciali al dettaglio di cui all art. 3 punti 4A1a e 4A1b1 nei limiti e nel rispetto di quanto disposto nell allegato C, attività per la ristorazione e pubblici esercizi (v. art. 3 punto 4A2), attività, artigianali di servizio (v. art. 3 punto 4A3), studi professionali, agenzie bancarie, immobiliari, ecc. (v. art.3 punto 5A) ed a tutti i piani le attività ricettive (v. art.3 punto 2A). 14 I parametri di trasformazione urbanistici ed edilizi sono quelli della zona normativa di appartenenza. Le aree interne agli isolati, contestualmente a interventi di completamento, nuovo impianto e ristrutturazione urbanistica, devono essere liberate e riqualificate per formare spazi di verde privato. Contestualmente agli interventi di ristrutturazione edilizia e completamento è consentito il mantenimento dei bassi fabbricati a condizione che per le coperture degli stessi vengano adottate soluzioni esteticamente e ambientalmente migliorative. In presenza di residue capacità edificatorie dell'area, gli interventi di completamento, realizzabili solo su cortina, con mantenimento dei bassi fabbricati non possono eccedere il 10% della SLP ammissibile sul lotto, calcolata in base all'indice fondiario. In ogni caso, possono essere mantenuti i bassi fabbricati esistenti ad uso 55 Testo introdotto con l adozione della Variante n. 89 Deliberazione di C.C. n. 127/05 del 11/04/2006 51

Art. 8 Aree normative: classificazione e destinazioni d uso autorimessa al servizio esclusivo di portatori di handicap. 56 15 I parcheggi devono essere realizzati in sottosuolo; sono ammessi parcheggi in cortina edilizia con esclusione delle zone storico ambientali. 4 Area R4 16 Isolati o cellule edilizie residenziali compresi nella zona urbana centrale storica. 17 La destinazione è residenziale (v. art.3 punto 1A). Ai piani interrato, terreno, ammezzato e primo sono consentite le attività commerciali al dettaglio, di cui all art. 3 punti 4A1a e 4A1b1 nei limiti e nel rispetto di quanto disposto nell allegato C, attività per la ristorazione e pubblici esercizi (v. art. 3 punto 4A2), attività artigianali di servizio (v. art. 3 punto 4A3), studi professionali, agenzie bancarie, immobiliari, ecc. (v. art.3 punto 5A) e a tutti i piani gli usi ricettivi (v. art.3 punto 2A). 18 Gli interventi edilizi ammessi sono quelli previsti per la zona urbana centrale storica (v. art.10) con le modalità di intervento specificate nell allegato A. 19 È consentito l uso a parcheggio al piano terreno degli edifici esistenti e nel sottosuolo. 20 Le suddivisioni in cellule riportate sulle tavole in scala 1:1000 prevalgono sulle indicazioni riportate sulle tavole di piano ad altra scala. 5 Area R5 21 Isolati o cellule edilizie residenziali compresi nella zona urbana centrale storica corrispondenti a palazzi rappresentativi. 22 La destinazione è residenziale (v. art.3 punto 1A). Ai piani interrato, terreno e ammezzato sono consentite le attività commerciali al dettaglio, di cui all art. 3 punti 56 Testo introdotto con l adozione della Variante n. 89 Deliberazione di C.C. n. 127/05 del 11/04/2006 52

Art. 8 Aree normative: classificazione e destinazioni d uso 4A1a e 4A1b1 nei limiti e nel rispetto di quanto disposto nell allegato C, attività per la ristorazione e pubblici esercizi (v. art. 3 punto 4A2), attività artigianali di servizio (v. art. 3 punto 4A3), studi professionali, agenzie bancarie, immobiliari, ecc. (v. art.3 punto 5A) e a tutti i piani le attività ricettive (v. art.3 punto 2A), fatta eccezione per gli "Edifici di gran prestigio" (art.10) per i quali le attività ricettive non sono ammesse. In tutti gli edifici al primo piano (piano nobile) sono consentite le funzioni associative, culturali e terziarie di alta rappresentanza (v. art.3 punto 5B), a condizione che venga salvaguardata e ripristinata l originaria sequenza degli ambienti e le qualità storiche ed architettoniche degli edifici. 23 Gli interventi edilizi ammessi sono quelli previsti per la zona urbana centrale storica (v. art.10) con le modalità di intervento specificate nell allegato A. 24 È consentito l uso a parcheggio al piano terreno degli edifici esistenti con affaccio sul cortile e nel sottosuolo. 25 Le suddivisioni in cellule riportate sulle tavole in scala 1:1000 prevalgono sulle indicazioni riportate sulle tavole di piano ad altra scala. 6 Aree R6, R7, R8 26 Edifici inseriti in un contesto ambientale caratterizzato dalla presenza di giardini e verde in zone consolidate collinari. 27 La destinazione è residenziale (v. art.3 punto 1A). Al piano terreno sono consentite attività per la ristorazione e pubblici esercizi (v. art.3 punto 4A2). 28 I parametri di trasformazione urbanistici ed edilizi sono quelli della zona normativa di appartenenza. 29 I parcheggi devono essere realizzati in sottosuolo o al piano terreno degli edifici. La consistenza arborea preesistente deve essere documentata all atto di richiesta di concessione edilizia e deve essere salvaguardata o ripristinata 53

Art. 8 Aree normative: classificazione e destinazioni d uso 7 Area R9 30 Residenze aggregate in borghi di impianto extraurbano con edifici organizzati prevalentemente secondo un "disegno aperto". 31 La destinazione è residenziale (v. art.3 punto 1A). Al piano interrato, terreno e primo sono consentite attività commerciali al dettaglio, di cui all art. 3 punti 4A1a e 4A1b1 nei limiti e nel rispetto di quanto disposto nell allegato C, attività per la ristorazione e pubblici esercizi (v. art. 3 punto 4A2), attività artigianali di servizio (v. art. 3 punto 4A3), uffici, studi professionali, agenzie turistiche, immobiliari, bancarie, assicurative, ecc. (v. art.3 punto 5A) 32 Tali aree hanno parametri edilizi propri riportati nella tavola normativa relativa alla zona di appartenenza. 33 I parcheggi devono essere realizzati in sottosuolo o al piano terreno degli edifici. In ogni caso, possono essere mantenuti i bassi fabbricati esistenti ad uso autorimessa al servizio esclusivo di portatori di handicap. 57 8 Area M1 34 Isolati misti prevalentemente residenziali. Le attività nocive o moleste devono essere sostituite con la residenza o convertite ad usi compatibili con la stessa. 35 La destinazione è residenziale (v. art.3 punto 1A). Al piano interrato, terreno e primo sono consentite le attività commerciali al dettaglio di cui all art. 3 punti 4A1a e 4A1b1 nei limiti e nel rispetto di quanto disposto nell allegato C, attività per la ristorazione e pubblici esercizi (v. art. 3 punto 4A2), attività artigianali di servizio (v. art. 3 punto 4A3), attività di produzione (purché compatibili con la residenza in relazione all inquinamento atmosferico e acustico, in applicazione delle specifiche disposizioni normative di settore) (v. art. 3 punti 3A1 e 57 Testo introdotto con l adozione della Variante n. 89 Deliberazione di C.C. n. 127/05 del 11/04/2006 54

Art. 8 Aree normative: classificazione e destinazioni d uso 3A2) e di ricerca anche a carattere innovativo, agenzie bancarie, ecc. (v. art.3 punto 5A) e, anche ai piani superiori, studi professionali. A tutti i piani sono consentiti gli usi ricettivi (v. art.3 punto 2A). 36 I parametri di trasformazione urbanistici ed edilizi sono quelli della zona normativa di appartenenza. Le aree interne agli isolati, contestualmente a interventi di completamento, nuovo impianto e ristrutturazione urbanistica, devono essere liberate e riqualificate per formare spazi di verde privato. Contestualmente agli interventi di ristrutturazione edilizia e completamento è consentito il mantenimento dei bassi fabbricati a condizione che per le coperture degli stessi vengano adottate soluzioni esteticamente e ambientalmente migliorative. In presenza di residue capacità edificatorie dell'area, gli interventi di completamento, realizzabili solo su cortina, con mantenimento dei bassi fabbricati non possono eccedere il 10% della SLP ammissibile sul lotto, calcolata in base all'indice fondiario. In ogni caso, possono essere mantenuti i bassi fabbricati esistenti ad uso autorimessa al servizio esclusivo di portatori di handicap. 58 36 bis Gli interventi di sostituzione edilizia di edifici produttivi affacciantisi su spazi pubblici e di bassi fabbricati situati nelle aree interne agli isolati sono ammissibili solo se il risultato finale risulta qualitativamente compatibile con la residenza e quindi migliorativo della situazione iniziale e persegue un effettivo riordino edilizio. 37 I parcheggi devono essere realizzati in sottosuolo. Sono ammessi parcheggi in cortina edilizia con esclusione delle zone storico ambientali. 9 Area M2 38 Isolati o complessi di edifici a funzione mista con forte presenza di attività produttive. 58 Testo introdotto con l adozione della Variante n. 89 Deliberazione di C.C. n. 127/05 del 11/04/2006 55