OSSERVATORIO PREVIDENZA Anno VIII n. 4 7 MARZO 2016 I N P R I M O P I A N O IN QUESTO NUMERO IN PRIMO PIANO PENSIONI Proietti, con 6 punti taglio cuneo, effetto -18% su pensione (Ansa) p. 1 LO STUDIO UIL p. 2 SUL WEB E SULLA STAMPA da p. 3 ON AIR Domenico Proietti, ospite a La Radio ne Parla (Rai Radio Uno) p. 7 SULLA STAMPA Pensioni, ci tassano il doppio degli altri (Il Giornale) p. 7 FLESSIBILITÀ PENSIONI Proietti, basta annunci, reintrodurre subito flessibilità (Adnkronos) p. 9 SUL WEB da p. 9 PENSIONI PROIETTI, CON 6 PUNTI TAGLIO CUNEO, EFFETTO 18% SU PENSIONE Roma, 4 mar - Se si tagliassero stabilmente sei punti di cuneo contributivo così come ventilato nei giorni scorsi da esponenti di Governo senza un intervento per garantire le pensioni future (come ad esempio con la contribuzione figurativa) gli assegni degli attuali lavoratori una volta a riposo sarebbero decurtati del 18%. È quanto sostiene la Uil con il segretario confederale Domenico Proietti spiegando che qualsiasi taglio dei contributi non deve significare assegni previdenziali più leggeri. Le nuove pensioni infatti sono basate sul sistema contributivo e quindi calcolate sulla base dei contributi versati. Il taglio di sei punti percentuali rappresenta il 18% rispetto al 33% di cuneo contributivo. Se il Governo intende mettere più soldi in busta paga la via maestra è il taglio delle tasse. - Lo dimostra la vicenda Tfr - i lavoratori non hanno optato per metterlo in busta paga perché comportava un aggravio di tassazione. L'ipotesi di limare il cuneo fiscale abbassando la contribuzione previdenziale di 6 punti percentuali, 3 a carico del datore di lavoro e 3 a carico dei lavoratori - sottolinea Proietti - avrebbe gravi conseguenze sul futuro previdenziale di milioni di italiani. Una contribuzione al 27% della retribuzione si tradurrebbe in un assegno previdenziale minore, con perdite consistenti pari a quasi un quinto del futuro trattamento. In questo modo si penalizzerebbero ulteriormente i giovani. Non e' questa la strada da perseguire per ridurre il cuneo fiscale. La via maestra è estendere il bonus di 80 euro ai lavoratori e ai pensionati. (segue)
(segue da pag. 1) La Uil ha portato un esempio su una carriera lineare di un lavoratore che accede alla pensione con 67 anni di età nel sistema contributivo. ''Per semplicità di calcolo - spiega Proietti - è stato utilizzato il coefficiente di trasformazione in vigore a marzo 2016 (i coefficienti vengono aggiornati regolarmente con l'incremento dell'aspettativa di vita). Con una retribuzione di 1.500 euro rivalutata annualmente ipotizzando una crescita dell'1,5% si avrebbe un calo dell'assegno futuro di 136 euro al mese con 20 anni di contributi ridotti (613 euro al mese invece che 749) e di 237 euro con 30 anni di contributi ridotti (1.067 invece che 1.304). Con un taglio di sei punti di contributi per 35 anni si avrebbe una pensione di 1.340 euro invece che 1.638 (-298 euro al mese) mentre con 43 anni di contributi ridotti si avrebbe una pensione di 1.855 euro invece dei 2.267 con la contribuzione al 33% (-412 euro). VAI AL SOMMARIO LO STUDIO UIL Nella tabella sottostante abbiamo ipotizzato una carriera lineare di un lavoratore che accede alla pensione con 67 anni di età nel sistema contributivo. Per semplicità di calcolo è stato utilizzato il coefficiente di trasformazione in vigore a marzo 2016. (Ricordiamo che tali coefficienti vengono aggiornati regolarmente con l incremento dell aspettativa di vita). La retribuzione del lavoratore attuale è di 1.500 euro ed è stata rivalutata annualmente ipotizzando una crescita dell 1,5%. Anche il montante contributivo maturato è stato rivalutato annualmente dell 1,5%. Come ben evidenziato dalla tabella, il trattamento pensionistico sarebbe notevolmente inferiore, con una perdita, dopo 35 anni di contributi, pari a 298 euro mensili, 3.874 euro annui in meno. Perdita che progressivamente aumenta se si ipotizza un pensionamento con 43 anni di contributi, pari alla contribuzione minima attualmente richiesta per la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi). In quest ultimo caso, il trattamento sarà inferiore di 412 euro mensili, 5.356 euro annui. VAI AL SOMMARIO 2
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VAI AL SOMMARIO O N A I R Ascolta 1 marzo 2016 - Pensioni Importo medio molto basso in Italia. I pensionati al lavoro perché non hanno reddito sufficiente. Domenico Proietti, segretario confederale Uil, ospite a La Radio nel parla Rai Radio Uno VAI AL SOMMARIO SULLA S T A M P A del 2 marzo 2016 7
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FLESSIBILITÀ PENSIONI PROIETTI, BASTA ANNUNCI, REINTRODURRE SUBITO FLESSIBILITÀ Roma, 24 feb. - "Non vorremmo che il Governo riprendesse il balletto, portato avanti per tutto il 2015, fatto di annunci sulla volontà di introdurre, con la prossima legge di stabilità, la flessibilità di accesso alla pensione". Ad affermarlo in una nota è il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, che chiedere di reintrodurre subito la flessibilità. "Bisogna affrontare subito questo tema intorno al quale si è realizzato un consenso pressoché unanime di tutti i gruppi parlamentari. Le condizioni di finanza pubblica -sottolinea il sindacalista- lo consentono ampiamente, in quanto la spesa pura per le pensioni in Italia è al 10,15% del Pil, quindi sotto la media dei paesi europei. La Uil insieme a Cisl e Cgil aspetta una risposta da parte del Presidente del Consiglio per poter dare soluzioni concrete alle attese dei lavoratori", conclude Proietti. VAI AL SOMMARIO SUL WEB 9
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