Indice Raccolta 70: (clicca sul titolo per leggere la poesia corrispondente) Alla solita ora, verso sera... 2 A te... 3 Ancora canti... 4 Definizioni... 5 Dialogo serale con te per gioco... 6 Grida pure tempo... 7 Il tempo farà il resto... 8 Noi due contro... 9 25 dicembre... 10 Ballata su un professore... 12 Nostalgia notturna... 13 Ora... 14 È proprio valutando... 15 Un vecchio senso di pudore... 16 Su altre strade... 17 Un alito di luce... 18 1
Alla solita ora, verso sera (A mio padre) Le vecchie scarpe risuolate di fresco le antiche pietre mordevano veloci. Un calcio sicuro affare da poco: vola il pallone tra i pali fatti di sassi. Sorride il maestro-fratello. Mi si spegne nella gola il grido è l'ora, la solita ecco mio padre. Un fischio acuto rimbalza nell'aria minaccia implicita e dolce richiamo. Quel fischio è per noi giocatori di piazza. Ulisse tentato dalle sirene tappo le orecchie con la mia piccola paura, cera inutile quel fischio mi è dentro ancora. 2
A te A te come nei vecchi libri di scuola ricordi? Se dovessi ricominciare lo rifarei con te. A te per liberarmi di questi treni che rimbombano soli e tristi nelle orecchie di questo nuovo tempo che mi dai. A te per questa strada nuova che mi dai a te per vederti sorridere a te per vederti ancora A te... 3
Ancora canti I ricordi masticati nella lentezza della solitudine sbiadiscono alla luce degli occhi che lentamente scopri. Perché ti han sempre rubato qualcosa nascondevi in lunghe spine affilate la dolcezza del tuo corpo e gli occhi dietro il rimmel del mattino nello specchio dei tuoi giorni. Le parole spente ritornano nuove, canti. Lenti i ricordi scivolano, inarrestabile fiume d'amarezza. L'acqua uggiosa pioggia di piccole gocce lascia solo un senso di fastidio. Il pianto pulisce gli occhi della mente, dolcemente. È di nuovo giorno. 4
Definizioni Lentamente definite le cose prendono corpo. Nuova spazio temporalità. Ascolto la nebbia con affano dirada tra le righe: le tue poesie. Sussurri di lente oscillazioni e dolci cambiamenti nella paura delle definizioni. Aspetto e parlo il mio amore, sulla tua bocca... Aspetti e parli, il tuo amore, sulla mia bocca. 5
Dialogo serale con te per gioco È inutile che cerco nella tasca vuota della testa le parole che tu hai sulla bocca. Soffi sui denti bianchi delicatamente il fumo delle tue sigarette, ridi... Fumi troppo ed io rompiscatole te lo dico mille volte al giorno. 6
Grida pure tempo Grida pure tempo sono io che ti uso buttato ad ogni alito sputato sulla vita. Che senso ha non perderti ora, che senso ha quando poi perdo me stesso, quando perdo sulle rotaie di questi treni la mia libertà, la mia terra. Grida pure ora, ti userò per pulire questa testa bronzo fuso di desideri e paure, ti userò per spezzare le mie antiche catene. Grida pure ora, ti userò. 7
Il tempo farà il resto Offesi dalla luce gli occhi si chiudono. L'acqua lava le cose, fuori. Si fanno forti gli odori e l'acqua dissolve lacrime amare. Il tempo farà il resto. La tristezza incolla il corpo e la mente suda ricordi... Il tempo farà il resto. 8
Noi due contro Nel buio gli occhi cercano. Fasci di luce stilettano le sagome dei corpi attenti allo scorrere dei fotogrammi. Regia greca in bianco e nero, è pesante il tempo! Non riconosco più queste mani strette e le parole volute: disperate sicurezze ricerchi di non ritorni. Sento nella testa vuota la lingua contro i denti il sapore del mio sangue. I ricordi impazziti più veloci ballano (nuovi folletti) in questo chiaro-scuro. 9
25 dicembre Questa rabbia scordata da tempo ritorna nella vecchia casa. La voglia di andare d'allora uguale a quella di oggi. Un vuoto dietro l'altro, nella testa neanche i manifesti riempiono il silenzio. Riprendo la penna (cara vecchia compagna) quanto tempo è passato. Devo alzarmi da questo letto. L'ho ritrovato uguale, anche il caffè. Sarei uscito volentieri fuori piove... si bagnerà la mia ombra. Aspetto: festa santa e mangereccia. Dovevo restare, chi lo voleva? Dovevo partire, chi lo voleva? Ed io, io cosa volevo? Assaggiare la rabbia di ieri per scordare quella di oggi incantare gli occhi 10
nelle strade dei miei sogni. L'ho vista negli occhi chiari, la mia faccia, nel corpo la sua dolcezza, una notte un giorno. Lei non c'è più. (Povero-vecchio-amore-perduto). Nessuno ascolta la mia rabbia! La voglia di andare di oggi più grande di quella di ieri... 11
Ballata su un professore Parole vaganti (traccianti di trincea) rimbalzano di bocca in bocca insensate, stanche di automi parlanti. Chiacchiericci. E finalmente ho capito la mia rabbia. Corrono le penne sui verbali, si annega tra le righe. Fiumi di inchiostro e di parole, tra denti stretti... Improvviso un tonfo! È caduto un giudice professore: s'è tutto spampanato! Una penna un libro mastro un-bambino-in-una-palla-di-vetro-colorata è uscito dalla finestra, volava. 12
Nostalgia notturna Un'altra partita giocata di notte. Accettare la provocazione dei ricordi non serve ascolto il buio dorme con affanno non sopporto il suo alito caldo. Nel mio corpo mi batto e sfiancato, affilo le armi fingendo di dormire. Ancora una partita in questa notte misera, stanca persa. 13
Ora Si riaccende nel corpo un vecchio fuoco, e fiamme bruciano le viscere della testa. La voglia di partire scoppia nei pensieri stanchi. La voglia di andare la risento uguale a quella d'allora come quella di oggi. Vorrei fosse primavera sentire odori e parole nei colori della sera. Ascolto la pioggia, rumorosa batte. Tremano le luci lontano, nei miei occhi, le lacrime confondono i ricordi. Posso parlare da solo ora. 14
È proprio valutando È proprio valutando te e me che non possiamo più andare insieme. È proprio valutando i nostri errori che non possiamo più andare insieme. È proprio valutando gli errori degli altri le mie idee e le tue, le cose vecchie e le nuove che non possiamo più... È proprio valutando l'alchimia dei rapporti, finiti in reazioni sbagliate (perché sbagliati calcoli e quantità) che non possiamo... È proprio valutando le diversità, estremi poli di campi magnetici che non... È proprio valutando il tuo amore e il mio, irrimediabili attrazioni, che... È proprio valutando te e me... 15
Un vecchio senso di pudore Mi rimane un vecchio senso di pudore, forte, aspro. Fastidio vecchio tra cose nuove. Mi si affaccia, quando meno me lo aspetto, tra via Cavour e piazza Garibaldi quando, per follia o per dispetto, passo tra pellicce e pellicciotti lumini e lumicini che portano a spasso persone e cagnolini. Mi rimane ancora, acuta punta di coltello sulla pelle scura, un vecchio senso di pudore. 16
Su altre strade Sento sulla carne il morso dei ricordi Quante volte su quelle strade, a farci la vita, stretta per i capelli... Mordo la tua bocca dolce e i ricordi mordono più forte questo amore Vivo di niente su altre strade, in cerca di non impegno per il mio corpo e la mia mente Sono un altro, sarò un altro. 17
Un alito di luce Tiro per la coda questa notte a prolungarla tra le tapparelle chiuse passa solo un alito di luce: quest'ora è dolce sa di speranza per un nuovo giorno. 18