S. Capaccioli (Empoli F.C.) «Con 22 squadre, 42 partite e i calendari in mano alle televisioni capita o di non fermarsi mai o di incappare in uno stop lungo. È abbastanza stressante» PROTAGONISTI A. Fioretti F. Colautti (A.s. Roma) Nella capitale sono approdati gli allievi del professor Cerulli, uno dei luminari dell Ortopedia italiana. R. Lenzi (I Cavalieri Prato) «Giocare in Europa permette di confrontarsi con realtà diverse, scoprire nuove metodiche mediche e fisioterapiche, rendersi conto di come lavora una squadra di fascia alta» * NUMERO TRENTUNO / FEBBRAIO 2013 la newsletter di sixtus italia esclusiva per gli operatori sanitari sportivi EDITORIALE Appuntamenti Sixtus di sicuro successo Sotto l attenta regia del dottor Pietro Pasquetti, Direttore di Fisiatria dell Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi, Firenze, si è svolto il 26 gennaio il secondo aggiornamento teorico pratico proposto da Sixtus, relativo all Arto inferiore. Il focus della giornata era la gestione fisioterapica delle lesioni muscolotendinee da sport, a cura dei relatori proposti dalla Società interdisciplinare Piede e Postura. La giornata è corsa via presso l aula congressuale del centro tecnico di Coverciano nel pieno interesse dei 180 partecipanti, appartenenti a una pluralità di famiglie, vuoi scientifiche vuoi sanitarie: medici, fisioterapisti, tecnici ortopedici, podologi ed esponenti di Scienze motorie sono stati portati a conoscenza dei principali aspetti clinici/riabilitativi del paziente sportivo con lesioni muscolotendinee all arto inferiore, nel rispetto dei parametri della Evidence Based Medicine. Proprio la gestione fisioterapica è stata affrontata nei suoi aspetti teorici pratici; in particolare alcune tecniche di larga applicazione: dal Taping neuromuscolare alle tecniche miotensive, dall Ipertermia alla Laserterapia. Le tecniche sono state ampiamente discusse e soprattutto ne sono stati mostrati, protocolli e tempi oltre alle modalità d uso. La giornata si è chiusa con una discussione interattiva i casi clinici simulati ed è stato il momento ideale per verificare anche singole esperienze cliniche ed affrontare criteri di appropriatezza, tutti in chiave fisioterapica. Fin d ora stiamo programmando ulteriori aggiornamenti. Il prossimo impegno è già previsto per il 22 giugno prossimo, riguarderà l arto superiore e le relative patologie muscolotendinee da sport. SIXNEWS@SIXTUS.IT
*CALCIO Sull asse Perugia-Roma Lo staff medico dell AS Roma è figlio delle scelte che Franco Baldini, il direttore generale, ha operato d intesa con la proprietà americana, nell estate 2011. Allora fu conferito al dottor Michele Gemignani, medico viareggino, il coordinamento dello staff sanitario e lui si fece affiancare da due valenti colleghi medici, Francesco Colautti, e Alessandro Fioretti, entrambi transitati in precedenza dal Perugia calcio, sia pure in tempi diversi. I due hanno anche età diverse: Colautti è del 68, Fioretti del 77. Il più giovane successe, senza traumi, nemmeno si conoscevano, all altro. Si sono incontrati a Roma e da allora si stimano. Perugia è centrale in questa vicenda perché i due medici in forza alla Roma calcio sono stati allievi del professor Giuliano Cerulli, un autorità internazionale nel campo dell ortopedia, avendo conseguito la specializzazione con il prof, dopo essersi laureati in quell ateneo. Francesco Colautti, romano, figlio di Mario, ottimo calciatore in A con il Bari e l Ascoli, di cui divenne l allenatore non appena decise di smettere, ha giocato a pallone per divertimento («senza molte qualità, soprattutto non potevo emulare www.asroma.it/ papà») e a tennis («un po meglio, ma senza eccellere») prima di avviarsi agli studi di medicina che lo hanno portato, a soli 32 anni, al ruolo di medico titolare con il Perugia Calcio (4 anni in serie A, uno in B) dopo la bella esperienza con il Volley Perugia maturata da neo laureato: «Si fidarono e li ho assecondati per cinque stagioni. Una bella palestra per fare pratica». Alessandro Fioretti, umbro di Foligno, ha fatto sport amatoriale divertendosi su più fronti, «dal tennis al calcio senza pretese, poi dai 17 anni ho fatto atletica». Figlio di un chimico farmaceutico, Fioretti è stato avviato alla medicina da un fratello maggiore che gli ha dettato il percorso. Prima del calcio ha vissuto, lui pure giovanissimo, un esperienza di un anno con il basket
*PRODOTTO DEL MESE ALESSANDRO FIORETTI (Medico Sociale Prima Squadra) Foligno, poi il professor Cerulli lo ha spedito a occuparsi del Perugia calcio, dove ha sostato altre tre stagioni. Va detto, entrambi sono d accordo, che l organizzazione del Perugia calcio era, dal punto di vista medico, molto avanzata. «Una Roma in piccolo, fatte le dovute proporzioni ovviamente». Gemignani-Colautti-Fioretti operano in grande sintonia avendo a disposizione uno staff poderoso: cinque fisioterapisti a tempo pieno, un osteopata due volte la settimana, due riabilitatori che si occupano delle fasi di ripristino e di riatletizzazione, d intesa con lo staff tecnico della squadra «Considerati gli impegni, e mi riferisco alla sola prima squadra racconta Colautti - non siamo tanti, in una squadra che allinea uno come Totti. Francesco meriterebbe un trattamento individuale, con allenamenti differenziati». «Aldilà dell età e delle cicatrici, tutti ne hanno - gli fa eco Fioretti - va considerato il gioco sempre più aggressivo e veloce, i terreni tutti diversi e mai ottimali, gli impegni numerosi e ravvicinati che spesso non consentono il recupero e nemmeno misure in prevenzione degli infortuni, con allenamenti mirati. Le recidive sono sempre in agguato». Francesco Colautti Responsabile Staff Sanitario A Trigoria, dove la Roma ha il suo quartier generale, dal punto di vista sanitario sono autosufficienti, in termini di diagnostica e di terapie, fisiche e manuali. Queste ultime, come sempre, sono prioritarie. «Dall ecografo ai macchinari per la riabilitazione abbiamo l occorrente per valutare e risolvere ogni genere di problema muscolare o articolare o tendineo e di avviare la fase riabilitativa, dopo aver valutato gli interventi manuali». Qui entra in gioco Sixtus con i suoi macchinari: «Si va dall ipertermia alla terapia capacitivo resistiva, dal laser agli ultrasuoni alle onde d urto, per tutta la gamma degli interventi secondo necessità. La scelta delle terapie dipende sempre dal paziente, dal tipo d infortunio, senza dimenticare il ruolo delle terapie manuali». Nel discorso manualità, come si diceva trattamento di elezione, si affaccia Fioretti, che riguardo a creme, oli e unguenti, i «classici prodotti di consumo della Sixtus» si permette un complimento: «la preoccupazione dei massaggiatori e dei fisioterapisti è che noi si possa cambiare fornitore, a testimonianza che i prodotti forniti da Sixtus incontrano il loro incondizionato favore». SkinWay Performance ENERGIZZANTE CUTANEO AD AZIONE PROTETTIVA CON CARNOSINA Si tratta di un prodotto protettivo per la cute durante sforzi fisici intensi nelle attività sportive. È ricco di carnosina, che ha capacità antiossidanti e di tampone acido lattico. Skinway deve essere utilizzato in abbinamento al carrier tessile dedicato o ad indumento aderente che non contenga nella propria composizione : silicone, polipropilene o quantità superiore al 20% di elastan. L utilizzo del prodotto è semplice, basta versare il contenuto della bustina in 500 ml di acqua tiepida ed agitare fino allo scioglimento del prodotto. Immergervi il capo tessile lasciandolo in ammollo per 30 minuti. Asciugare lontano da fonti di calore diretta. Consigli di utilizzo: il capo tessile attivato deve essere indossato 2 ore prima della performance
PH Daniela Pasquetti *RUGBY DREAM K e TECNOSIX sempre più protagonisti Già intervistato su Sixnews, Riccardo Lenzi è stato invitato a parlare di cosa è cambiato dalla prima chiacchierata, datata novembre 2010, non solo a livello di mansioni, piuttosto di esperienze, essendo la sua squadra - I Cavalieri Prato - passata dal ruolo di Cenerentola del campionato a finalista scudetto e - di conseguenza, nonché di diritto - tra le squadre al via dell Amlin Cup, la Coppa Uefa del rugby. «Giocare in Europa permette di confrontarsi con realtà diverse, scoprire nuove metodiche mediche e fisioterapiche, rendersi conto di come lavora una squadra di fascia alta, dato che in Italia neanche la Benetton Treviso è strutturata come alcune francesi o inglesi». Come investono le risorse i top team? Possono contare su un numero maggiore di professionisti, un po come la Serie A di calcio, diviso per aree. Ad esempio due chiropratici, due massaggiatori, tre medici, tirocinanti a rotazione... Idem per quanto riguarda gli spazi. I giocatori dello Stade Français, ad esempio, passano la giornata tra stadio, piscina, centro riabilitazione, palestra: tutto nella stessa struttura». www.icavalieri.it/
PH Daniela Pasquetti Un po quello che vorreste fare da voi con la cittadella Esatto, Prato è una realtà in grande crescita, non solo in termini di risultati. Altre differenze, magari nelle metodiche? I francesi ci somigliano in termini di usi e costumi. Anche loro ricorrono alla terapia strumentale senza mettere da parte quella manuale, cui è invece molto legato il mondo sportivo anglosassone: per loro è imprescindibile e, infatti, la diatermia, per fare un esempio, è usata ancora pochissimo mentre si avvalgono di figure come l osteopata, il chiropratico con molta più disinvoltura rispetto a noi. Come vi rapportate tra colleghi? Viva cordialità? Piccole gelosie? I miei omologhi sono molto aperti, a qualsiasi latitudine. Si parla e ci si confronta in tutta franchezza, di segreti in fondo non ce ne sono. Ci sono argomenti principe, tipo le novità o l uso di un nuovo macchinario? In realtà no. Si discute sempre di casi singoli, di case history. Ci si confronta sulle metodiche per risolvere infortuni, in libertà. Spesso ho la possibilità di parlare con colleghi ormai veterani, nel rugby da decenni, ed è molto utile. «giocare in europa permette di confrontarsi con realtà diverse, scoprire nuove metodiche mediche e fisioterapiche, rendersi conto di come lavora una squadra di fascia alta» Quando e dove avviene questa chiacchiera? Soprattutto nella giornata precedente la partita, quando la squadra ospite ha la possibilità di provare allo stadio e effettuare la rifinitura. Due parole con il medico e il fisioterapista le scambio volentieri, idem il giorno della gara. Una curiosità: vale l equazione Alto livello = maggior numero di infortuni? In teoria sì, perché aumenta il ritmo-gara e la frequenza degli appuntamenti probanti. Fate conto che il tempo effettivo di una partita di rugby in coppa è quasi il doppio del campionato di Eccellenza. Però noi siamo bravi e fortunati e non possiamo lamentarci: la media degli infortuni è rimasta la stessa di prima. RICCARDO LENZI (FISIOTERAPISTA CAVALIERI PRATO) Come cambia il vostro approccio di lavoro in partite con Stade Français, Grenoble e London Welsh, vostre avversarie nel girone di Amlin Cup? Dal mio punto di vista pianifico finestre di lavoro obbligatorie: bagni con il ghiaccio, massaggi di scarico, sedute elettromedicali... Quando l impegno è solo quello del campionato è possibile valutare se farle o meno, il giocatore può scegliere in base a come si sente. Entriamo nello specifico del suo lavoro: novità sostanziali nell utilizzo degli elettromedicali o di altri prodotti? Sono ormai sei anni che mi avvalgo del Dream K e lo uso sempre di più. E sono sempre più sorpreso per come risolve casi di traumatologia diretta, nella risoluzione dell ematoma. Tende a velocizzare il riassorbimento, facilita il drenaggio, perché consente lo scorrimento e la respirazione tissutale. Per quanto riguarda la TecnoSix, cosa posso dire... a volte - magari per una leggera tendinopatia achillea - basta solo lei e non è necessario intervenire manualmente. È un macchinario ormai fondamentale per la mia professione e per il rugby in genere. Quali i settori di intervento principi con TecnoSix? Rimangono le patologie tendinee in resistivo e muscolari in capacitivo. In generale però il nostro lavoro continua a essere un mix di palestra, trattamenti manuali con un attenzione particolare alla prevenzione.
*CALCIO SERIE B CAMPIONATO BELLISSIMO (MA CHE FATICA!) «Ero un buon ciclista, ho corso fino ai dilettanti. Ho vinto anche qualche corsa ma a 22 anni ho deciso che era tempo di pensare ad altro e trovarmi un lavoro. Iniziai il mio praticantato con Franco Cecchi, un anziano massaggiatore, a tutti gli effetti il mio maestro. Poi l esperienza bellissima con l Amore&Vita di Fanini: i primi viaggi, le prime soddisfazioni Ma la svolta arriva specializzandomi. Il corso in massofisioterapia mi apre infatti le porte del calcio, in questo caso dell Empoli, all epoca passato dalla C1 alla B. Serviva un giovane per aiutare Maurizio Martini. Ed eccomi qua». Questo accadeva a Simone Capaccioli 17 stagioni fa, ne è passato di tempo... Sì, un periodo incredibile per la squadra, tra promozioni, retrocessioni, preliminari di Coppa Uefa (nel 2006/07 l Empoli chiude 7a in Serie A: è il miglior risultato nella storia del club). Mi ricordo un giovane Luciano Spalletti Che realtà è Empoli? Siamo una grande famiglia, e questo è positivo, ma abbiamo anche i classici limiti della provincia del calcio: stadio vecchiotto, risorse limitate, personale ridotto. Ma è un dato di fatto, mica una lamentela. http://www.empolicalcio.it/ Nel suo caso questo in cosa si traduce? Si lavora di più, a volte si stacca poco. La Serie B è un campionato fantastico ma con 22 squadre, 42 partite e i calendari in mano alle televisioni capita o di non fermarsi mai o di incappare in uno stop lungo. È abbastanza stressante. Quest anno come va? A livello di infortuni non benissimo. All appello già 3 crociati, 2 menischi, una frattura a un metatarso. In questi casi sono costretto a un lavoro doppio, a un impegno maggiore. Qual è il suo protocollo di riabilitazione per quanto riguarda il crociato? Nei primi giorni cerco di recuperare il cosiddetto Rom, ovvero l angolo di movimento del ginocchio, facendolo disinfiammare. Poi si parte con il potenziamento, senza carichi, magari per un paio di settimane. In isometria più che altro. Poi tanta, tanta palestra con l inserimento di esercizi con la pressa, la Leg extension, la Leg curl. A seguire piscina. Massaggi e uso di elettromedicali? Il lavoro manuale è indirizzato principalmente sulla rotula, dove i medici recuperano il tendine Simone capaccioli (FISIOTERAPISTA EMPOLI F.C.) per ricostruire il crociato. A livello strumentale, utilizzo tantissimo gli Ultrasuoni, per risolvere eventuali gonfiori. La diatermia non è prevista? Ho una TecnoSix ma la uso principalmente per l affaticamento, per le contratture, le infiammazioni. Mi considero uno della vecchia scuola, uso favorevolmente le mani, i macchinari solo quando è necessario. Perché a volte è rischioso voler velocizzare i recuperi, in particolar modo a livello muscolare: cicatrizzare, elasticizzare, rinforzare un muscolo dopo uno strappo - ad esempio - è un lavoro che necessita di interventi mirati. La diatermia è utilissima in associazione al massaggio profondo, di forza, così garantisco il giusto potenziamento muscolare e il pieno recupero. Insieme a creme, bendaggi e salvapelle, anche Dream K sembra ormai annoverato fra i grandi classici del mestiere. Anche per lei è così? Assolutamente sì. Che sia funzionale per lo scarico muscolare e tendineo è ormai risaputo. Mi piace sottolinearne il grande lavoro in fase di drenaggio: noi lo usiamo molto per le caviglie, in caso di distorsione, per asciugare e facilitare il recupero funzionale.
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