LE ESPORTAZIONI DELLE REGIONI ITALIANE

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Transcript:

11 giugno 2013 I Trimestre 2013 LE ESPORTAZIONI DELLE REGIONI ITALIANE Nel primo trimestre 2013, rispetto al trimestre precedente, le vendite di beni sui mercati esteri risultano in diminuzione per le regioni meridionali e insulari (-7,8%) e, in misura minore, per l Italia nordorientale e centrale (-0,9% per entrambe), mentre crescono per l Italia nord-occidentale (+0,5%). Rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, nel primo trimestre 2013 la dinamica dell export nazionale è in diminuzione dello 0,7%, come sintesi del calo delle vendite per le regioni dell Italia insulare (-9,7%), meridionale (-6,0%) e nord-orientale (-0,8%) e del risultato positivo conseguito dall Italia centrale (+2,2%). Le vendite dell Italia nord-occidentale sono stazionarie. Le regioni che contribuiscono maggiormente alla flessione dell export nel primo trimestre 2013 sono Puglia (-16,1%), Sicilia (-9,9%), Friuli-Venezia Giulia (-6,8%), Lombardia (-0,6%) e Sardegna (-9,1%). Tra le regioni in espansione si segnalano come particolarmente dinamiche: Marche (+13,2%), provincia di Bolzano (+3,8%), Liguria (+2,5%) e Lazio (+2,4%). Nel primo trimestre 2013 le esportazioni di coke e prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Lazio e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Toscana, Puglia e Lombardia risultano in forte diminuzione. Nello stesso periodo, l aumento delle esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Lazio e Marche e di macchinari ed apparecchi n.c.a dalla Toscana contribuisce a ridurre la flessione dell export. Nel primo trimestre del 2013, tra le province con il più elevato contributo alla diminuzione dell export nazionale, si segnalano: Siracusa, Taranto, Arezzo, Roma, Caltanissetta, Cagliari e Napoli. Firenze, Latina e Ascoli Piceno contrastano, invece, in maniera rilevante il rallentamento delle vendite all estero. I dati territoriali per settore di attività economica della merce (CPA) e paese di destinazione dei flussi di esportazione sono disponibili sulla banca dati on-line www.coeweb.istat.it. ESPORTAZIONI PER RIPARTIZIONE TERRITORIALE I trimestre 2009- I trimestre 2013, dati destagionalizzati, milioni di euro 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 Italia nord-occidentale Italia centrale Italia nord-orientale Italia meridionale e insulare I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I 2009 2010 2011 2012 2013 ESPORTAZIONI PER RIPARTIZIONE TERRITORIALE I trimestre 2011- I trimestre 2013, dati destagionalizzati, variazioni percentuali congiunturali 10 8 6 4 2 0-2 -4-6 -8-10 Italia nord-occidentale Italia centrale Italia nord-orientale Italia meridionale e insulare I II III IV I II III IV I 2011 2012 2013 ESPORTAZIONI PER RIPARTIZIONE TERRITORIALE I trimestre 2011- I trimestre 2013, dati grezzi cumulati variazioni percentuali tendenziali 60 50 40 30 20 10 0 Italia nord-occidentale Italia centrale Italia insulare Italia nord-orientale Italia meridionale I I-II I-III I-IV I I-II I-III I-IV I 2011 2012 2013 Prossima diffusione: 11 Settembre 2013

Marche Piemonte Lazio Liguria Bolzano - Bozen Veneto Molise Calabria Abruzzo Valle d'aosta Basilicata Trento Umbria Campania Toscana Emilia-Romagna Sardegna Lombardia Friuli-Venezia Giulia Sicilia Puglia PROSPETTO 1. ESPORTAZIONI PER RIPARTIZIONE TERRITORIALE Gennaio-marzo 2013, variazioni percentuali e valori DATI GREZZI DATI DESTAGIONALIZZATI RIPARTIZIONI TERRITORIALI MILIONI DI EURO VARIAZIONI % MILIONI DI EURO VARIAZIONI % I trimestre 2013 I trimestre 2013 I trimestre 2013 I trimestre 2012 I trimestre 2013 IV trimestre 2012 Italia nord-occidentale 38.120 0,0 39.223 0,5 Italia nord-orientale 28.971-0,8 29.638-0,9 Italia centrale 15.836 2,2 16.430-0,9 Italia meridionale 6.218-6,0 Italia insulare 4.227-9,7 10.844-7,8 Province non specificate 1.237 Italia 94.609-0,7 Nel primo trimestre 2013, tra le regioni che presentano i contributi maggiori alla diminuzione delle esportazioni nazionali, si segnalano Puglia (-16,1%), Sicilia (-9,9%) e Sardegna (-9,1%); risultano invece in forte crescita Marche (+13,2%), provincia di Bolzano (+3,8%), Liguria (+2,5%), Lazio (+2,4%). Le altre regioni che fanno registrare una diminuzione delle esportazioni superiore o uguale alla media nazionale (Figura 1) sono Basilicata (-5,0%), Umbria (-4,5%), Calabria (-3,8%), provincia di Trento (-3,6%), Valle d Aosta (-2,9%) e Campania (-1,9%). Diminuzioni inferiori alla media nazionale si registrano, invece, per Emilia-Romagna e Toscana (-0,6% per entrambe) e Abruzzo (-0,2%). FIGURA 1. VARIAZIONE E CONTRIBUTO ALLA VARIAZIONE DELLE ESPORTAZIONI NAZIONALI PER REGIONE. 2,0 1,6 1,2 13,2 0,8 0,4 0,0-0,4-0,8-1,2 1,2 2,4 2,5 3,8 0,2 1,4-3,8-0,2-2,9-5,0-3,6-4,5-1,9-0,6-0,6-9,1-0,6-6,8-9,9-1,6-16,1-2,0 2

I paesi di sbocco dell export Nel primo trimestre 2013, Lombardia (-4,4%), Emilia Romagna (-6,6%) e Piemonte (-5,4%) sono le regioni che contribuiscono maggiormente alla diminuzione delle vendite verso i paesi Ue. Le esportazioni di Puglia (-22,6%) Sicilia (-18,2%) e Liguria (-18,3%) verso la medesima area sono in sensibile diminuzione. Per Marche (+13,4%), Lazio (+3,5%) e Valle d Aosta (+3,0%) si rileva, invece, un aumento delle vendite verso i paesi Ue. Per quanto concerne le vendite sui mercati extra Ue, le regioni per le quali si rilevano le maggiori diminuzioni nel primo trimestre del 2013 sono (in ordine di contributo alla diminuzione delle esportazioni nazionali verso quest area): Sicilia (-5,2%), Puglia (-7,2%), Campania (-3,6%), Friuli- Venezia Giulia (-4,2%) e Sardegna (-3,9%) mentre si rileva un significativo aumento per Lombardia (+4,2%), Piemonte (+12,4%) ed Emilia Romagna (+7,5%). FIGURA 2. VARIAZIONE E CONTRIBUTO ALLA VARIAZIONE DELLE ESPORTAZIONI NAZIONALI PER AREA UE ED EXTRA UE. PAESI UE -2,5-1,5-0,5 0,5 1,5 2,5 3,5 4,5 Marche 13,4 Lazio Valle d'aosta Campania Molise 3,5 3,0 0,0 0,3 Calabria -17,9 Bolzano - Bozen -1,9 Basilicata Trento Umbria Abruzzo Sardegna Friuli-Venezia Giulia Liguria Sicilia Toscana Puglia Veneto Piemonte Emilia-Romagna Lombardia -13,4-5,9-7,2-4,2-16,4-8,3-18,3-18,2-6,7-22,6-4,1-5,4-6,6-4,4 PAESI EXTRA-UE -2,5-1,5-0,5 0,5 1,5 2,5 3,5 4,5 Lombardia Piemonte Emilia-Romagna Veneto Toscana Liguria Marche Abruzzo Bolzano - Bozen Basilicata 4,2 12,4 7,5 6,7 4,7 23,2 12,9 10,8 20,9 22,1 Lazio Calabria Trento Molise 0,4 8,1 0,6 4,0 Umbria Valle d'aosta Sardegna Friuli-Venezia Giulia Campania Puglia Sicilia -0,9-10,6-3,9-4,2-3,6-7,2-5,2 3

Nel primo trimestre 2013 i principali contributi alla diminuzione delle esportazioni nazionali sono dovuti alle vendite della Lombardia in Germania (-5,6%), della Sardegna in Spagna (-47,6%) e della Toscana in Svizzera e Francia (rispettivamente -16,5% e -16,3%). Risultano in forte diminuzione anche le vendite del Lazio in Germania e Francia (rispettivamente -17,9% e -18,4%) e della Sardegna in Turchia (-89,6%). In notevole aumento risultano, invece, le vendite del Lazio in Belgio e Giappone (rispettivamente +282,9% e +124,9%) della Liguria verso i paesi OPEC (+146,1%), delle Marche verso il Belgio (+84,3%) e della Sardegna verso la Francia (+233,0%). FIGURA 3. VARIAZIONE E CONTRIBUTO ALLA VARIAZIONE DELLE ESPORTAZIONI NAZIONALI PER MERCATO DI SBOCCO E REGIONE -1,5-1,0-0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 Belgio - Lazio OPEC - Liguria 282,9 146,1 Belgio - Marche 84,3 Giappone - Lazio 124,9 EDA - Lombardia Stati Uniti - Emilia-Romagna 18,0 18,5 Francia - Sardegna 233,0 OPEC - Toscana Svizzera - Piemonte Svizzera - Lombardia 5,8 17,1 22,7 Francia - Lazio Spagna - Lombardia -18,4-7,8 Turchia - Sardegna -89,6 Germania - Piemonte -7,5 Germania - Lazio Francia - Lombardia Francia - Toscana Svizzera - Toscana -17,9-4,9-16,3-16,5 Spagna - Sardegna -47,6 Germania - Lombardia -5,6 4

I settori L analisi congiunta per settore e regione di provenienza della merce, svolta considerando anche il loro contributo alla variazione complessiva delle esportazioni nazionali, mostra forti decrementi delle vendite all estero di coke e prodotti petroliferi raffinati dalla Sicilia e dal Lazio (rispettivamente -18,8% e -65,9%) e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti dalla Toscana e dalla Puglia (rispettivamente -24,2% e -68,5%). Incrementi significativi delle vendite all estero si registrano per gli articoli farmaceutici, chimicomedicinali e botanici dal Lazio e dalle Marche (rispettivamente +36,8% e +139,8%), macchinari e apparecchi n.c.a. dalla Toscana (+27,6%), prodotti alimentari bevande e tabacco dall Emilia- Romagna (+10,7%) e mezzi di trasporto (autoveicoli esclusi) dalla Liguria (+109,9%). FIGURA 4. VARIAZIONE E CONTRIBUTO ALLA VARIAZIONE DELLE ESPORTAZIONI NAZIONALI PER SETTORE DI ATTIVITÀ E REGIONE -1,5-1,0-0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici - Lazio 36,8 Macchinari ed apparecchi n.c.a. - Toscana 27,6 Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici - Marche 139,8 Prodotti alimentari, bevande e tabacco - Emilia-Romagna 10,7 Mezzi di trasporto (escl. autoveicoli) - Liguria 109,9 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili - Lombardia Prodotti alimentari, bevande e tabacco - Veneto Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili - Toscana Autoveicoli - Abruzzo Sostanze e prodotti chimici - Lombardia 13,6 7,8 5,7 10,3 2,2 Petrolio greggio - Puglia -71,6 Mezzi di trasporto (escl. autoveicoli) - Emilia-Romagna Coke e prodotti petroliferi raffinati - Sardegna Mezzi di trasporto (escl. autoveicoli) - Veneto Mezzi di trasporto (escl. autoveicoli) - Lombardia Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti - Lombardia -15,1-9,5-26,9-10,4-4,3 Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti - Puglia Coke e prodotti petroliferi raffinati - Lazio -68,5-65,9 Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti - Toscana Coke e prodotti petroliferi raffinati - Sicilia -24,2-18,8 5

Le dinamiche delle esportazioni a livello provinciale Il cartogramma fornisce un quadro d insieme della dinamica territoriale delle esportazioni nazionali a livello provinciale. Le province che hanno contribuito maggiormente alla diminuzione delle esportazioni nazionali nel primo trimestre 2013, sono Siracusa (-20,3%), Taranto (-66,9%), Arezzo (-13,3%), Roma (-9,9%), Caltanissetta (-89,3%), Cagliari (-9,5%) e Napoli (-8,0%). CARTOGRAMMA 1. ESPORTAZIONI NAZIONALI PER PROVINCIA Gennaio-marzo 2013, intervalli di valori percentuali definiti sulla base dei quartili della distribuzione MAPPE PROVINCIALI a) VARIAZIONI PERCENTUALI DELLE ESPORTAZIONI PROVINCIALI b) CONTRIBUTO PROVINCIALE ALLA VARIA- ZIONE DELLE ESPORTAZIONI NAZIONALI 6,6 0,02-0,9 < 6,6 0,00 < 0,02-7,3 < -0,9-0,02 < 0,00 < -7,3 < -0,02 Altre province che presentano una dinamica particolarmente sostenuta, con un contributo uguale a un decimo di punto percentuale alla diminuzione delle esportazioni nazionali, sono Savona (-22,6%), Livorno (-15,7%) e Ferrara (-15,1%). Tra quelle con un contributo compreso tra 0,06 e 0,10 punti percentuali, sono Terni (-21,0%), Rovigo (-16,9%), Trieste (-16,6%) e Prato (-14,5%) quelle che presentano le diminuzioni più significative. Tra le province che presentano un rilevante aumento delle vendite all estero, associato a un significativo impatto positivo sulla diminuzione dell export nazionale, si segnalano Firenze (+17,9%), Latina (+39,6%) e Ascoli Piceno (+60,3%). 6

Glossario Contributo alla variazione tendenziale: misura l incidenza delle variazioni delle importazioni e delle esportazioni dei singoli aggregati merceologici o geografici sull aumento o sulla diminuzione dei flussi aggregati. Dati destagionalizzati: dati depurati delle fluttuazioni stagionali dovute a fattori meteorologici, consuetudinari, legislativi, ecc. Esportazioni: includono tutti i beni (nazionali o nazionalizzati, nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito, escono dal territorio economico del Paese per essere destinati al resto del mondo, Esse sono valutate al valore FOB (free on board), che corrisponde al prezzo di mercato alla frontiera del Paese esportatore, Questo prezzo comprende il prezzo ex-fabrica, i margini commerciali, le spese di trasporto internazionale e gli eventuali diritti all'esportazione. Tre segni più (+++) indicano variazioni superiori a 999,9 per cento. Variazione congiunturale: variazione percentuale rispetto al mese o al periodo precedente. Variazione tendenziale: variazione percentuale rispetto allo stesso mese o allo stesso periodo dell anno precedente. 7