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Transcript:

Pride Rivista mensile Autorizzazione del tribunale di Milano n. 351 del 7/5/1999 Direttore responsabile: Gianni Rossi Barilli. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria 2,5 euro). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n. 472 del 14/8/1996 SPECIALE DISCO CURARE L AIDS CHAT GPS IL MENSILE GAY ITALIANO 140 FEBBRAIO 2011 copia gratuita (2,5 in edicola e libreria) www.prideonline.it

2 febbraio 2011 PRIDE

PRIDE febbraio 2011 3

7 Come sta la notte? Stefano Bolognini 10 Vent anni di Mucca Gianni Rossi Barilli 13 Sulle piste degli orsi Marco Albertini PRIDE 140 FEBBRAIO 2011 16 Cronaca Italia 20 Cronaca estero 25 Guarire l Aids Giulio Maria Corbelli 28 Fenomeno Glee Antonio Malvezzi 30 Sussurri e Grindr Paolo Colonna 32 Ragazze all antica Andrea Pini 34 L amore a Bucarest Francesco Gnerre 38 Il nostro caro trash Roberto Cangioli 40 Carta gaygrafica Francesco Belais 42 Ultracorpi 44 Omorama Alessandro Insy Loan Michetti 46 Cinema Vincenzo Patanè 48 Teatro Mario Cervio Gualersi 50 Libri Francesco Gnerre 52 Musica Roberto Cangioli 54 Vita notturna Francesco Belais 56 Metropoli 64 Dove e cosa Foto in copertina: Manuel Scrima DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Rossi Barilli E-mail: direttore@prideonline.it AMMINISTRATORE UNICO Frank Semenzi ART DIRECTOR Paolo Colonna SEGRETERIA DI REDAZIONE Marco Albertini E-mail: segreteria@prideonline.it Edito da: Associazione Culturale GLBT Stampato da: EmmeK editore s.r.l. di Fino Mornasco (CO) REDAZIONE via Antonio da Recanate 2 20124 Milano Tel. (+39) 02 87384843 Fax (+39) 02 87384844 10 28 42 Apertura: 14:30 19:30 da lun. a ven. o su appuntamento PUBBLICITÀ PRIDE Frank Semenzi: (+39) 335 6133417 E-mail: pubblicita@prideonline.it Abbonamento annuale: 50 Abbonamento semestrale: 30 (assegno intestato ad Associazione GLBT o bonifico bancario) www.prideonline.it FEBBRAIO 48 La prenotazione di spazi pubblicitari deve avvenire entro il giorno 5 del mese precedente la pubblicazione (es. il 5 gennaio per il numero di febbraio). I comunicati stampa (anche per l aggiornamento della guida ai locali gay d Italia e per l agenda) e i file grafici relativi alla pubblicità devono pervenire in redazione entro il giorno 10 del mese precedente la pubblicazione (es. il 10 gennaio per il numero di febbraio). Non si garantisce la pubblicazione di quanto prenotato o pervenuto oltre tali date. 4 febbraio 2011 PRIDE

PRIDE febbraio 2011 5

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CULTURA + ATTUALITÀ COME STA LA NOTTE? New York, Sydney, Amsterdam, Londra, Tokyo: le notti gay cambiano pelle in ogni angolo del globo e la cultura dance mostra la corda. E in Italia cosa succede? TESTO STEFANO BOLOGNINI info.omosofia@gmail.com Sodoma potrebbe essere distrutta per la seconda volta, ma per carità, niente fuoco divino. Stando alle analisi dei media gay internazionali, bar, quartieri, disco e cruising godrebbero di pessima salute insieme al giornalismo tematico, alle chiese friendly, alle spiagge nudiste e ai maschi pompati di steroidi. L Entrepreneurship Magazine, un giornale economico, prevede addirittura il tramonto dei bar gay esattamente per il 2020. In effetti, un breve tour per i quartieri gay sparsi in ogni angolo del globo è sconsolante. Negli Stati Uniti è stop, o quasi, ai mega eventi dance del controverso Circuit, party a base di migliaia di decibel frequentatissimi da gay, che dopo un picco nel 2000, sono crollati con l addio prematuro ai vari Red Party, FireBall, The Morning Party. A New York ha chiuso l enorme discoteca Roxy, mentre Christopher Street, il quartiere gay simbolo del movimento dei diritti, sarebbe in degrado per l ampia diffusione di spaccio e prostituzione. Rallentano la somministrazione di alcolici e le scheccate da bar anche a Toronto: due locali rimasti contro i sei di solo una decina di anni fa e a Boston sette sopravissuti, erano sedici negli anni 90. Auckland ha uno solo superstite, mentre a Miami i locali gay sono ormai tutti misti. Il declino di San Francisco e dintorni è diventato oggetto di discussioni accademiche con una tesi intitolata Gay bar nella Silicon Valley, studio del declino di una istituzione sociale. E non si chiude solo in America. A Tokyo si spengono definitivamente le luci stroboscopiche in almeno un terzo dei club del quartiere gay Ni-chôme, secondo i dati pubblicati dall Independent. L economista australiano Brad Ruting, rileva il declino di Oxford Street, il quartiere gay di Sydney: negozi e locali sono sempre meno gay e gli omosessuali sono poco interessati a frequentarli. Giusto per aggiungere un tocco di esotismo, il Mumbai Mirror, accenna che a Nuova Dehli, in India, sarebbero deserti persino i tradizionali luoghi di cruising all aperto sostituiti dalle chat. Anche le notti della vecchia Europa non godrebbero di perfetta salute. La scena gay di Londra, in un report di Time Out, nonostante il sempre considerevole numero di appuntamenti settimanali, sarebbe in degrado per una svolta auto-distruttiva, tra droghe pesanti, morti per Ghb, una pericolosa droga sintetica, e sesso non protetto. Non scorrono più fiumi di champagne nemmeno a Parigi, dove i locali del Marais sono alle prese con norme sempre più restrittive tanto che il mensile Têtu ha intitolato una inchiesta Le notti di Parigi hanno un futuro?. Più a nord, Copenhagen chiude due locali storici e concentra i party nel week-end, così come Amsterdam, dove ha chiuso la storica discoteca Exit e il quartiere gay nei giorni feriali sarebbe pressoché deserto. In tutte le analisi sulla pessima salute delle notti gay tra gli imputati d eccezione, oltre alle turbolenze della crisi economica, c è evidentemente internet che avrebbe accolto la comunità gay ormai orfana di spazi pubblici. Ma, tra le righe del nefasto bollettino medico, più che una condanna a morte, si legge una crisi di tumultuosa trasformazione. Nei paesi che hanno raggiunto un buon grado di accettazione dell omosessualità è maturato un sentimento comune che vive il locale esclusivo come un anacronismo. La scomparsa delle nuove generazioni dai locali gay storici della scena PRIDE febbraio 2011 7

ATTUALITÀ + CULTURA internazionale ne è la più limpida testimonianza: per chi è cresciuto a sesso scaricabile dal web e Will & Grace l orientamento sessuale è un dettaglio, la visibilità scontata e l esclusività dei locali gay non necessaria. Ma allora, chi e cosa frequentano i gay nel mondo, oltre a internet? Secondo Winq, un patinato giornale di cultura queer globale, il futuro che già stiamo vivendo è nei locali misti. Il resto lo si può tranquillamente godere con un giro preventivo su GayRomeo, frequentato sito di incontri on-line. Tramontata poi l era delle grandi discoteche, l offerta estera si starebbe specializzando in micro-nicchie. È il caso di New York dove la serata Mantrax! accoglie gay appassionati di heavy metal. La Grande Mela offre spazi anche al Party Tall per uomini alti più di un metro e ottanta o addirittura al Main Man, una feste gay dedicata agli omosessuali che odiano le feste gay. A Washington è grande successo per un bar sport, 10 maxi schermi che proiettano partite, che ha appena inaugurato una serata friendly. Il gestore che fino a ieri serviva solo tifosi eterosessuali dice: Non immaginavo ci fossero tanti gay e lesbiche amanti dello sport. I sex club, per parte loro, rispondono alla crisi riducendo il dress code solo ai calzini al Club Church di Amsterdam, mentre a Parigi e Berlino funzionano serate per ogni feticismo immaginabile. La crescita globale del bareback, dell uso di droghe soprattutto nei sex club e delle infezioni da Hiv non sembrano impensierire più di tanto, mentre a Londra alcuni locali affrontano il problema offrendo stanze giusto per smaltire gli effetti nefasti del Ghb. L allarme ecatombe globale della scena gay va quindi riclassificato piuttosto come mutazione antropologica della notte gay. Prova ne siano anche quei paesi dove i locali godono di ottima salute, a dispetto della crisi della cultura del divertimento nelle capitali occidentali. Accade in tutto l est europeo e specialmente a Varsavia, con una scena gay frizzante e in costante ascesa. A Cuba, nel gennaio scorso, è stata inaugurata la prima discoteca gay ufficiale, mentre centinaia di gay con gli occhi a mandorla ballano Madonna, Lady Gaga o Kylie a Shanghai al Club Bobos e Singapore è la destinazione gay più cool dell Asia. Sono città che solo oggi sperimentano una scena visibile ed esclusiva e che, tra trent anni, si troveranno probabilmente a fare i conti con comunità gay che considererà l esclusività un anacronismo. L Italia, con una quarantina d anni di movimento di liberazione gay alle spalle, dovrebbe essere giunta al giro di boa delle notti gay, ma per le sue ben note peculiarità mostra ancora una volta una situazione particolare. Da nord a sud si spende meno e si esce meno, tanto che il numero di ingressi dei sessanta club affiliati al Circuito uno di Arcigay ha un trend che segue esattamente quello della crisi economica: un meno 3% tra 2008 e 2009, a inizio crisi, per arrivare a oggi con un meno 10% complessivo, traducibile in migliaia di ingressi in meno. Ma nonostante i numeri non lusinghieri i locali non hanno chiuso, e nelle notti gay italiane si intravedono, solo in embrione, le novità che abbiamo osservato sulla scena internazionale. Al Cassero di Bologna funzionano bene i party molto tematizzati con un pubblico misto, mentre Muccassassina di Roma tiene: Nonostante la crisi i risultati di quest anno sono ottimi, ma in tutta la Capitale c è movimento e ci sono nuove serate, anche underground, a partire dal lunedì. In una città dove la gay street muove i primi passi solo ora c è un terreno nuovo e ancora molto da costruire. E speriamo che l Europride porti a un nuovo rinascimento, spiega l art director Diego Longobardi. A Milano non si può parlare di crisi per Join The Gap (c/0 il Borgo del Tempo Perso), ormai da anni la domenica gay per eccellenza organizzata da Arcigay Milano, a costante e massiccia frequentazione di giovani, mentre dai 30 anni in su sta vivendo una seconda giovinezza il sabato dello storico One Way. Stefano, il responsabile, spiega: Offriamo un atmosfera familiare, musica dance e prezzi bassi e abbiamo coinvolto molta gente. È cambiato l orizzonte delle notti milanesi, è tramontato lo sballo totale e il fashion. La clientela ci chiede qualcosa di intimo, tranquillo, vuole sentirsi a casa sua. Vanno bene, senza rincorrere le notti di Ibiza o New York del tempo che fu, anche le partecipate serate dei Magazzini generali e di Barbarella, ma c è un altra Milano che, come altre città europee, ha abbandonato senza rimpianti i luoghi tradizionali della movida esclusivamente gay, e che preferisce il misto del Patchouli, con karaoke, drag queen tra ragazzini sculettanti etero, lesbiche, gay e trans. O che prima della discoteca si ritrova nell atmosfera casual chic del Mono: modernariato, cocktail abbondanti e barbe gay alternative in un contesto però almeno per definizione misto. Molto più a sud, dove la scena gay è ancora una novità, ci si ingrandisce. Giovanni Caloggero, amministratore del gruppo Pegaso di Catania, che gestisce la più grande discoteca gay del meridione dichiara: In questi ultimi due anni l aumento di presenze è di oltre il 20% e ci vengono a trovare persino dalla Puglia e dalla Calabria. Abbiamo inaugurato una seconda pista e nuove serate come quella della domenica invernale. Siamo in crescita, altro che crisi. Insomma la movida gay italiana mantiene dei capisaldi che sembrano non risentire più di tanto dell aria di smobilitazione che spira dalle storiche mecche gay internazionali. Anche da noi, però, tra i più giovani si diffonde la predilezione per situazioni meno etichettate. Francesco, 20 anni, intercettato al Borgo spiega: Ieri serata etero del Karma, ero qui con i miei amici etero, oggi, serata gay, sono ancora qui con loro. La musica è molto diversa ma sono due belle serate ; Paolo, 18 anni, romano, mentre sorseggia una birra sulla gay street si chiede che cos è un cruising? Non ti basta il web per trovare? e Filippo, 19 anni, di Torino in chat conclude: Non capisco questa cosa dei locali gay esclusivi, io vado ovunque. Speriamo che il trend rappresenti un progresso, anche se qualche punto interrogativo in proposito c è. 8 febbraio 2011 PRIDE

CORONA LA MIA VERITÀ 25 MARZOh.21 TEATRO COLOSSEO - TORINO Prevendite: www.teatrocolosseo.it Via Madama cristina 71 20125 torino Biglietteria aperta dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 tel. 011/6698034 011/6505195 info@teatrocolosseo.it www.teatrocolosseo.it www.ticketone.it infoline: tel. 011/19500822 info@starcomevents.net corona_manifesto.indd 1 14/12/10 19.24 PRIDE febbraio 2011 9

ATTUALITÀ + CULTURA VENT ANNI DI MUCCA Il celebre party del venerdì sera del circolo Mario Mieli di Roma inaugura il suo terzo decennio con il vento in poppa e celebra la propria storia con un lussuoso libro fotografico. TESTO GIANNI ROSSI BARILLI Foto: Marco Rossi Almeno all inizio, il rapporto tra il movimento gay italiano e la disco come suprema forma del divertimento contemporaneo (o trasgressione controllata che dir si voglia), non è stato dei più sereni. Proprio quel Mario Mieli da cui proviene il nome del circolo che ha inventato e fatto crescere Muccassassina, la serata disco a tutt oggi più blasonata della capitale, tuonava nei lontani anni Settanta contro la falsa liberazione offerta agli omosessuali dallo sfruttamento commerciale del loro bisogno di aggregazione, che rappresentava secondo la sua analisi un incasellamento nel sistema della tolleranza repressiva a spese della potenzialità rivoluzionaria della soggettività gay. E quando una trentina d anni fa, a Torino, il Fuori cominciò a promuovere delle serate di autofinanziamento in discoteca, l ala più radicale del movimento organizzava volantinaggi davanti alla porta del locale per boicottare quella che considerava una svendita degli ideali alla logica del capitale. Già da questi esempi si può valutare quanta acqua sia passata nel frattempo sotto i ponti, ma il mutamento epocale si realizzò già dai primi anni Ottanta, quando le prospettive della rivoluzione (gay e non) erano sfumate e un nuovo ordine incalzava, senza peraltro sminuire più di tanto la voglia di vivere delle masse gaie che non erano costituite di intellettuali e pian piano uscivano dai cespugli e dai cessi delle stazioni per andare a riempire le piste da ballo con annessa dark room. 10 febbraio 2011 PRIDE

CULTURA + ATTUALITÀ Così il movimento fece tesoro della massima se non puoi batterli unisciti a loro e si adattò pragmaticamente a deviare verso scopi sociali almeno una parte del crescente flusso di risorse che proveniva dalla nuova industria del divertimento notturno. Le serate di autofinanziamento diventarono presto un abitudine che nessuno più si sognava di contestare e una voce non trascurabile per far quadrare i magri bilanci dei vari circoli politici omosessuali sparsi per l Italia. Tra questi il Mario Mieli, erede diretto dei collettivi romani degli anni Settanta e fiero della propria indipendenza al punto da non entrare nella rete nazionale creata da Arcigay a metà degli Ottanta. Fu qui che il format dell iniziativa per raccogliere fondi (e per stare insieme inventandosi qualcosa di diverso dal solito) si perfezionò in modo originale, fino a produrre il marchio di Muccassassina che ormai da due decenni è il venerdì notte della scena glbt romana. L evoluzione di questo appuntamento settimanale, migrato nel tempo in diverse sedi sviluppando la propria identità, ci racconta molto della nostra storia collettiva. Dai primi scantinati dove si sperimentava una creatività al tempo stesso audace e senza pretese ai megaspazi ipertecnologici di oggi dove si fa spettacolo secondo criteri più professionali, nel bene e nel male, c è un salto che ci dice chi eravamo e chi siamo diventati. La costante comunque, almeno per quanto riguarda la Mucca, è un successo che non ha conosciuto soste e il mantenimento del legame con la realtà associativa di provenienza. La storia di Mucca è quindi a pieno titolo anche la storia del circolo Mario Mieli, e non solo per via dei soldi che la Mucca puntualmente produce ogni venerdì. Le iniziative politiche e culturali del circolo sono sempre passate giocoforza anche qui, dalle campagne di prevenzione dell Aids degli anni Novanta al mitico Wordlpride del 2000 fino ad arrivare all Europride di quest anno. Contemporaneamente però ciascuna delle due realtà ha una propria fisionomia autonoma che si è evoluta anche per conto proprio. Muccassassina ha cambiato pelle molto più spesso della casa madre, seguendo il filo della propria popolarità, della mutevole tendenza discotecara e dell innegabile creatività delle sue direzioni artistiche. C è chi alle volte la considera una figlia un po degenere, ma è così che si è conquistata una fama addirittura internazionale che mantiene nel tempo a livello di critica e soprattutto di pubblico (anche 4.000 persone a sera). Oggi la Mucca è di fatto un party misto, anzi che più misto non si può, stando all elenco dei frequentatori che la presidente del circolo Mario Mieli Rossana Praitano stila nell introduzione al libro prodotto per celebrare il ventennale: Vengono ragazzini e signore, coppie e singoli, dive e borgatari, stranieri e italiani, gay e trans, sessantenni e sbarbati, etero e lesbiche, palestrati e orsi, padri di famiglia e nonne, e via di seguito. Il miscuglio prevale sulle identità a compartimenti stagni, anche se gay, lesbiche e trans restano, dice ancora Praitano, i padroni di casa. E questo è certo un ottimo modo per diffondere una cultura del rispetto della diversità propria e altrui. Diciamoci però francamente che non è questo il motivo principale per il quale si va alla Mucca. E per spiegare meglio questo punto lasciamo la parola alle immagini di queste pagine, un piccolo assaggio di quelle contenute nel libro, realizzate a titolo gratuito da importanti fotografi ai quali si è rivolto il direttore artistico Diego Longobardi per documentare il meglio delle serate di Muccassassina. Foto: Mirta Lispi Foto: Marco Ronca Foto: Fanny Coletta Foto: Marco Ronca PRIDE febbraio 2011 11

Solo 19,90 al mese L AMORE NON È UNA BOTTA E VIA La ricerca del partner basata sull affinità di coppia Offerta esclusiva PRIDE: http://it.gay-parship.com/pride 12 febbraio 2011 PRIDE

CULTURA + ATTUALITÀ SULLE PISTE DEGLI ORSI La socialità bear si è ridotta a mera occasione di intrattenimento o resistono l orgoglio e la provocazione della propria doppia diversità, omosessualità e fisicità fuori dai canoni di bellezza comune? Facciamo il punto della situazione all inizio del nuovo decennio. TESTO MARCO ALBERTINI kumanotomo@hotmail.com ILLUSTRAZIONE GIANLUCA NEROBEAR MANNA Se nel lontano 1979 un anoressico David Bowie cantava I am a Dj, I am what I play, sono un dj e sono ciò che suono, tre decenni dopo questa affermazione da noi sembra essere diventata Sono un dj bear, vieni a ballare con me. È un dato di fatto che in Italia oltre a dei carri o a uno sparuto spezzone di corteo a qualche pride, il mondo ursino oramai pubblicamente vive quasi esclusivamente di feste in discoteca, dove è il nome di chi si troverà alla consolle a fungere da richiamo principale. Malgrado ciò, dopo anni di stagnazione agitata da alcuni spunti di dibattito ospitati anche sulla nostra rivista, il blog Noirpink modello Pandemonium http://noirpink.blogspot.com ha recentemente rilanciato con forza tra i suoi post l analisi della cultura bear nelle sue potenzialità e nelle critiche che le vengono mosse. E partendo da un intervista a Les Kirk Wright, autore dei due volumi di The Bear Book - Readings in the History and Evolution of a Gay Male Subculture, nel blog è scaturita una riflessione a più voci su come si è evoluto e come sta cambiando il mondo degli orsi a livello globale, tra storia, gender and queer studies, sociologia e opinioni personali nelle quali ci si può più o meno ritrovare. Quando a un certo punto della nostra evoluzione come comunità anche vestire dalla taglia XL in su o possedere in maniera molto rilevante i caratteri sessuali secondari dei maschi adulti (come la pelosità diffusa) e stazza o altezza non proprio da proporzionata statua greca diventò politicamente corretto, gli orsi diventarono di fatto soggetti di interesse erotico alla luce del sole all interno della cultura visiva gay. Questa forma del desiderio era sicuramente sempre esistita ma non era esibita o pubblicamente condivisa. Secondo Wright in questa nuova dimensione estetica c era una forza politica potenzialmente rivoluzionaria e sovversiva, utile a una rottura più ampia dell ordine delle relazioni di potere (ma) queste potenzialità sono rimaste in larga parte inespresse. In parole povere la rivoluzione è fallita perché, se la bellezza è una forma di potere, l estetica ursina ha solo imposto una nuova forma di bellezza e un nuovo modo di esercitare del potere e dell oppressione sociale, trasformando l identità bear in un fenomeno commerciale e basta. Su questa scia si potrebbe qui inserire il pensiero espresso da Francesco Macarone PRIDE febbraio 2011 13

C M Y CM MY CY CMY K ATTUALITÀ + CULTURA 6 FEB. 6 MAR. 21 FEB. 16 MAG. Palmieri, antropologo sociale e fondatore a Roma di Euro, Epicentro Ursino Romano, e maggiormente noto con il nome Warbear. Secondo lui la stereotipizzazione dei linguaggi ha prodotto l ennesima identità funzionale al mercato gay. ( ) Basta prendere una persona qualsiasi di genere maschile (biologica o meno), metterle una camicetta a quadretti, ( ) farle crescere la barba, farle tatuare una zampa d orso su un braccio e farla ingrassare un po. Ecco a voi un Mac Bear : un bell orso preconfezionato pronto a essere carburante per la macchina-mercato dell entertainment ursino. Ci va persino più pesante Perdido, disegnatore bear e blogger che si è impegnato a far proseguire la fanzine cartacea WOOF! (vedi Pride n. 111) su internet http://wooflog.blogspot.com. Nel post dal titolo RicOrsi Storici la cosiddetta disfatta dei Bears dichiara che La rivoluzione degli Orsi, a nostro parere, non è fallita per il semplice fatto che non è mai neppure iniziata. La componente destabilizzante è tuttora un mero potenziale, ed è innegabile che le logiche tiranne della società dei consumi abbiano affossato qualcosa di così interessante sul nascere. Gianbattista Ventrella, co-fondatore insieme al compagno Carlo Molinari di Orsiitaliani, il primo gruppo bear nato in Italia, invece non pensa che si possa caricare la comunità bear di aspettative rivoluzionarie che in realtà non sono mai state percepite dalla maggioranza dei membri. Ritengo che le associazioni di orsi siano nate dalla mera esigenza di condividere un ideale estetico ignorato o ridicolizzato dai mass-media gay e non, di poter dire di trovare un ciccione come Galeazzi magnificamente stupendo e, viceversa, di trovare un declamato sex symbol come Brad Pitt meno erotico di un palo della luce, senza per questo essere guardato come un marziano.... Per evitare di dilungarmi, e soprattutto di distorcere involontariamente il pensiero altrui, vi rimando alla lettura completa dei vari interventi e dei commenti che ne sono conseguiti sui due blog segnalati. Tornando però alla tesi espressa all inizio dell articolo, tutte queste elucubrazioni teoriche, per quanto affascinanti, quasi spariscono nel nulla se scendiamo su un piano di realtà. L unica radura dove possiamo trovare il mondo ursino italiano sembra essere oramai la pista di una qualche discoteca nel fine settimana. Per verificare se ciò sia vero consultiamo qualche esperto del SUPERSTAR DJ SABATO 06.FEB.2010 BEARDOC PRESENTA UN ALTRO SUPERSTAR DJ FROM LONDON HI-FI SEAN E GLI SPECIAL BEAR DANCERS APERITIVO A PADOVA DOMENICA 21.FEB.2010 BUFFET OFFERTO DALLE 19 ALLE 22 MUSICA POPBEAR PER BALLARE E LO SPETTACOLO DI LINDA E AMICHE INGRESSO 10 EURO SUPERSTAR DJ SABATO 06.MAR.2010 CONTINUA LA SERIE DI OSPITI INTERNAZIONALI BEARDOC PRESENTA DJ MARANDOS FROM EQUINOX BARCELONA Flexo/ via Turazza 19/ Padova IT / info e prenotazioni: +39 334 1459804/ www.beardoc.com / Ingresso riservato ai soci Uno Club Card settore. Come Gianluca del gruppo Subwoofer di Roma. Oltre a organizzare feste bear nella capitale o in giro per l Italia e l Europa, Subwoofer annualmente è presente a vari pride, allestisce mostre d arte a tema e vi consigliamo di vedere i loro video-flyer sul canale YouTube www.youtube.com/subwoofervision. A Gianluca chiediamo se davvero la scena bear italiana sia diventata solo un sistema per offrire futile divertimento. Sicuramente, ci risponde, il fatto di aver assunto un vero e proprio status riconosciuto all interno della comunità glbt (qi) ha cambiato la percezione che molti orsi (e loro ammiratori... perchè non scordiamoci che oltre a chi si sentiva escluso per la propria stazza, c era anche chi si sentiva stigmatizzato e giudicato nei proprio gusti) avevano di se stessi, non più come elemento al di fuori di un gruppo, ma come parte integrante di esso. Questo non può non aver cambiato un po le carte in tavola. Ogni party gay mainstream si è dotato di una nuova lista, di una nuova nicchia, per un nuovo bacino di utenza, senza troppe domande sui contenuti che potevano essere apportati da questa comunità che prima sonnecchiava a bordo pista e che ora invece si scatena sotto un palco. Il processo, d altronde, non vale solo per gli orsi; credo che sia lo specchio di una situazione di ben più ampia portata, una corsa verso un inoffensivo, omologato minimo comun denominatore che riunisca tutti sotto un unico tendone. Stessa musica per tutti, un go-go boy un po più peloso, e via. E delle istanze rivoluzionarie che avevano contraddistinto il movimento bear ai suoi albori cosa ne è stato? Forse, prosegue Gianluca, gli orsi che partecipavano di questo processo di cambiamento avevano desideri molto diversi. Ricordo i primi bear toga party come un momento di grande esplorazione, in cui si riunivano persone che venivano da ambienti e da esperienze anche molto differenti, con il forte desiderio di incontrarsi. E c era una curiosità per i contenuti, per l immaginario che si esplorava, che ora non può forse più esserci. In ogni caso, anche il contesto è cambiato, l Italia è cambiata e non di poco in pochi anni... Anche la scena ursina si è trasformata, in osmosi con ciò che la circonda. Una sola cosa mi viene da dire, da affermare anche con una certa sicurezza, come una caratteristica immutata, e per me anche molto di peso nell ambiente bear. La molla principale, quello che fa scattare tutto, che stacca l orso dal computer, dalla Playstation, dalla Wii, dalla chat, sono gli amici. Non è così importante il DOVE si va, ma è importante andarci con gli amici, o per incontrare gli amici. Quello è il vero motore che smuove tutti, dai tempi dei primi mitici bear toga party a oggi. A Claudio di Cockette, la serata bear milanese che con il nome iniziale di Moquette ha stravolto gli schemi per il ricercatissimo suono house, techno ed electro che propone, domandiamo invece come interpreta l importanza, talvolta ai limiti del divismo, assunta dalla figura del bear dj. Anche questo è un segno di omologazione? Trovo che il fenomeno del bear dj, spiega, sia una di quelle mode momentanee dovute al forte sdoganamento della scena ursina. Iconizzato come uomo barbuto e robusto, il bear in questo momento storico appartiene anche al mondo etero, tanto che come etichetta il termine è oramai entrato nel linguaggio comune e possiamo ritrovarlo anche in riviste patinate o durante la settimana della moda maschile. Cockette non si riconosce in icone bear che si inventano dj, perché essere dj è una cosa seria, non scherziamo!. Crediamo fortemente nel bisogno di innovazione, e così come il Magnum Club Italia fu partecipe nella creazione della scena bear italiana solo ludica e sociale venti anni fa, Cockette vuole reinventare la dimensione di club gay, dove i bear finalmente, dopo anni di ghetto sociale, possono integrarsi con altre realtà presenti nel mondo del clubbing. Ci sono ottimi bear dj che prima di essere orsi sono dj, e noi ci rivolgiamo a loro cercando di offrire qualità e innovazione musicale in un ambiente che ormai da tempo ha congelato la voglia di proposte diverse dal mercato gaga-madonnaro ricoperto di pelo. Il bear dj è solito suonare musica commerciale, house, i più avventurosi techno-house, in serate che invitano l aggregazione di persone dalle stesse caratteristiche fisiche, dove tutto inizia come sempre e finisce allo stesso modo... Questa è la formula per arricchirsi sfruttando ciò che ora sembra tanto in voga! Ma quando il pelo stancherà, la musica annoierà e i dj cambieranno hobby cosa ne rimarrà?. In attesa dei prossimi sviluppi bisogna accettare che ci troviamo di fronte a un mondo bear 2.0 ma già in evoluzione e sapersi adeguare. In fondo che male c è a ritrovarsi spensierati su una pista da ballo a cantare: Oh oh oh I want a bear romance? 14 febbraio 2011 PRIDE

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CRONACA ITALIA >> Roma Secondo cifre diffuse dall Associazione avvocati matrimonialisti italiani (Ami), l 11% delle separazioni giudiziali è causato da tradimenti omosessuali: il 7% attribuibile ai mariti e il 4% alle mogli. Il presidente nazionale dell Ami, Gian Ettore Gassani, pensa però che si tratti della punta dell iceberg: Il fenomeno dell omosessualità dei genitori, ha affermato, è molto più radicato di quanto si possa immaginare e tantissime coppie tendono a nascondere queste vicende optando per la separazione consensuale. >> Roma È finita male, nel weekend di metà gennaio, una serata di festa e sesso progettata in chat alla quale avevano preso parte sette uomini. Due dei partecipanti si sono sentiti male a causa di un eccesso di droghe e alcol: uno era già morto quando hanno cercato di soccorrerlo, mentre l altro è stato ricoverato in coma all ospedale. Le cronache locali, per una volta, non si sono sbizzarrite sul filone morboso degli incontri gay a luci rosse, descrivendo l episodio per quello che è stato: un tragico incidente. >> Torino L edizione numero ventisei di Da Sodoma a Hollywood Torino Glbt Film Festival si svolgerà dal 28 aprile al 4 maggio prossimi al cinema Massimo. Il comitato di selezione conferma ancora una volta l intento di rinnovare la manifestazione, attraverso una scelta scrupolosa dei titoli, un maggiore coinvolgimento della città e del pubblico e una più articolata serie di appuntamenti collaterali per dare prestigio all evento. L immagine-guida di questa edizione è stata affidata al disegnatore Massimo Fenati, autore di Gus&Waldo, la coppia a fumetti di pinguini gay le cui avventure sono diventate famose in Italia e all estero. >> Sanremo Pronto a partire, dal 15 al 19 febbraio, l ennesimo festival della canzone. Due le imprescindibili icone gay in concorso: Patty Pravo con Il vento e le rose e Anna Oxa con La mia anima d uomo. Tra le aspiranti icone c è sicuramente Giusy Ferreri con Il mare immenso e per chi ama le emozioni forti Anna Tatangelo con Bastardo. La massima attesa riguarda però la ventilata apparizione di nostra signora Lady Gaga in qualità di ospite strapagata. La consulta si ripete Ai primi di gennaio la stampa nazionale ha parlato di un nuovo intervento della corte costituzionale sul tema del matrimonio tra persone dello stesso sesso, sottolineando che si è trattato ancora una volta di un no, in quanto la diversità di sesso è elemento essenziale dell istituto matrimoniale nel nostro ordinamento. In realtà, precisano gli avvocati di Rete Lenford (animatori con l associazione radicale Certi Diritti della campagna di affermazione civile che lo scorso anno ha condotto decine di coppie omosessuali a chiedere ai rispettivi municipi le pubblicazioni matrimoniali), non si è trattato di una nuovo sentenza ma di un ordinanza che giudicando un caso analogo a quelli in precedenza presentati alla corte ha rinviato alla sentenza emessa nell aprile scorso. Che in effetti diceva no al matrimonio tout court ma nel contempo affermava il diritto fondamentale delle coppie omosessuali al riconoscimento delle loro unioni. Specificando testualmente che spetta al parlamento, nell esercizio della sua piena discrezionalità, individuare le forme di garanzia e di riconoscimento per le unioni suddette, restando riservata alla corte costituzionale la possibilità d intervenire a tutela di specifiche situazioni. Può accadere infatti, aggiungevano i giudici, che in relazione a ipotesi particolari, sia riscontrabile la necessità di un trattamento omogeneo tra la condizione della coppia coniugata e quella della coppia omosessuale, trattamento che questa corte può garantire con il controllo di ragionevolezza. Nel frattempo il parlamento non si è mosso di un millimetro, mentre alla consulta sono approdate altre richieste di esprimersi sulle norme vigenti che ricalcavano nelle motivazioni quelle esaminate con la sentenza di aprile. E a queste la corte ha dato e darà risposte in fotocopia. Appare quindi strumentale il trionfalismo dei politici in cerca di voti in nome della difesa della famiglia tradizionale, che salutano queste ripetizioni come stop nuovi di zecca, ma dall altro lato ogni riaffermazione del già detto contribuisce a sottolineare la fase di stallo in cui si trova la battaglia per il riconoscimento delle unioni gay. L unica cosa certa è che i tempi per uscirne non saranno brevi. Sul versante legale restano in campo i ricorsi in appello contro sentenze negative in primo grado presentati in diverse città, che potrebbero aprire la strada a ulteriori ricorsi presso la corte di cassazione (una cui eventuale pronuncia negativa renderebbe possibile rivolgersi alla corte europea di giustizia) o di nuovo presso la corte costituzionale con quesiti diversi rispetto a quelli già affrontati. Come si dice, campa cavallo, ma al momento si tratta della sola prospettiva per così dire concreta. Una soluzione politica infatti non è all orizzonte, dal momento che tra crisi economiche e intrighi istituzionali la questione glbt è di nuovo scomparsa dall agenda di tutte le forze in campo. Se ne riparlerà (forse) in una delle prossime legislature. Ospite pericoloso Ospitare in casa temporaneamente una persona e ritrovarsi tra capo e collo un accusa di sfruttamento della prostituzione non capita tutti i giorni, ma è proprio quel che è successo a un quarantacinquenne di Trento, assegnatario di un alloggio di edilizia residenziale pubblica, che qualche mese fa, rientrando a casa a tarda notte, aveva trovato la porta sprangata. All interno c era il suo ospite, un ragazzo che gli era stato presentato da un parente con la richiesta di ospitarlo per un paio di settimane, che rifiutava di aprire per non meglio specificati motivi. Il padrone di casa aveva chiamato la polizia e aveva così scoperto che il suo ospite, al momento in compagnia di un cliente, in sua assenza si travestiva e si prostituiva nell appartamento. Il ragazzo colto in flagrante aveva però raccontato una storia diversa agli agenti, dicendo che abitava in quella casa da alcuni mesi e che pagava a titolo di subaffitto quasi tremila euro al mese. Di qui l accusa di sfruttamento della prostituzione a carico del quarantacinquenne, smontata per sua fortuna da diversi testimoni a discarico ma soprattutto da una situazione di indigenza che non rendeva credibile che percepisse una rendita da tremila euro al mese. Il titolare dell appartamento infatti, disoccupato da lungo tempo, era assistito dalla Caritas e non aveva neppure un euro in banca. C è voluto comunque qualche mese prima che il giudice decidesse di archiviare il procedimento di fronte agli elementi di prova che contraddicevano le affermazioni dell ex ospite. 16 febbraio 2011 PRIDE

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CRONACA ITALIA Sconto di pena Quanto vale un tentato omicidio esclusivamente motivato dall odio omofobico? Un anno fa i giudici di primo grado avevano condannato Alessandro Sardelli (qui a fianco), noto alle cronache con il soprannome di Svastichella, a sette anni di carcere per aver aggredito a Roma, nell agosto del 2009, una coppia di ragazzi gay colpevoli di essersi baciati all interno del suo campo visivo. A dodici mesi di distanza il processo d appello ha ridotto la pena a quattro anni, nonostante la richiesta di conferma della condanna in primo grado avanzata dal pubblico ministero. Una perizia medicolegale ha ridimensionato la gravità delle ferite inferte a uno dei due ragazzi, rimasto a lungo in ospedale prima di riprendersi, e l odio omofobico, in base alle norme in vigore, non costituisce un aggravante. Così, da un passaggio giudiziario all altro, il caso che aveva fatto fremere di indignazione il paese intero non è sembrato più tanto tremendo e meritevole di una punizione severa. A Dino, il giovane mandato in ospedale da Sardelli, è rimasto l amaro in bocca. Sono indignato, ha dichiarato, di fronte a quei politici che dicono di voler combattere la violenza e poi non fanno nulla. Dovrebbero vergognarsi. Quattro anni per un tentato omicidio non sono nulla, considerando anche che difficilmente otterrò il risarcimento del danno, essendo l aggressore nullatenente. Il comune di Roma era parte civile al processo e il sindaco Gianni Alemanno ha commentato così la sentenza d appello: Non possiamo non rimanere profondamente perplessi di fronte a questa sentenza perché riduce a quattro anni una condanna per tentato omicidio. Tutto questo non sarebbe successo se in Italia esistesse una norma che preveda un aggravante per omofobia. Credo che il parlamento debba fare una riflessione al di là degli schieramenti politici, per vedere di approvare questa norma. Nel frattempo le aggressioni nella capitale proseguono indisturbate. Poco prima di capodanno, un ragazzo di ventidue anni è stato assalito da tre coetanei all uscita di un locale a Trastevere, insultato perché gay, picchiato e ferito a un orecchio con un coccio di vetro. Anche in questo caso l indignazione a caldo è stata tanta, ma i responsabili dell aggressione sono rimasti ignoti. Dialogo a Pavia Forse non tutti sanno che il 13 gennaio è la giornata dedicata al dialogo tra religioni e omosessualità in memoria di Alfredo Ormando, intellettuale gay siciliano che proprio in quel giorno, nel 1998, si diede fuoco in piazza San Pietro a Roma in segno di protesta contro la chiusura del Vaticano nei confronti delle persone omosessuali. Quest anno, per onorare la ricorrenza, diverse associazioni glbt locali hanno inviato ai rispettivi vescovi una lettera per chiedere di aprire un confronto sul tema. In generale la risposta è stata il silenzio assoluto, ma un eccezione c è stata, nella persona del vescovo di Pavia Giovanni Giudici (sopra) che ha risposto positivamente. Forse sollecitato dal fatto che Arcigay gli ha inviato una lettera aperta pubblicata sul quotidiano locale La provincia pavese. Ci appelliamo a voi, diceva il testo, consapevoli delle differenze che ci dividono, per promuovere una riflessione su una questione fondamentale, che potrebbe veder nascere un proficuo dialogo tra differenti visioni e permettere un confronto in grado di individuare un terreno di impegno comune, finalizzato al rispetto della dignità umana. La lettera citava poi senza reticenze i punti di divergenza tra movimento glbt e gerarchie cattoliche, dalla richiesta di depenalizzazione mondiale dell omosessualità promossa all Onu e osteggiata dal Vaticano alle terapie riparative. Monsignor Giudici, pur seccato per l invito recapitato a mezzo stampa, ha risposto che da parte sua non esistono obiezioni, purché questo confronto non avvenga sotto i riflettori ma venga utilizzato come occasione per comprendere meglio le problematiche umane che riguardano questo tema. Se son rose fioriranno, ma non contiamoci troppo. PRIDE febbraio 2011 19

CRONACA ESTERO >> LONDRA Un magistrato inglese ha multato due albergatori cristiani per essersi rifiutati di affittare una camera doppia a una coppia gay nel loro albergo nel sud dell Inghilterra. A nulla sono valse le obiezioni degli imputati, marito e moglie, che hanno invocato le loro convinzioni religiose e hanno garantito che, per non discriminare nessuno, avrebbero fatto la stessa cosa con una coppia eterosessuale non sposata. Ai ricorrenti è stato riconosciuto un risarcimento di 1800 sterline ciascuno. >> Madrid Secondo l amministrazione di centrodestra della capitale spagnola il pride fa troppo rumore. Così l assessorato all ambiente ha aperto una procedura contro il Collettivo gay e lesbiche di Madrid (Cogam), che ogni anno organizza l evento, contestando l eccesso di decibel e il degrado ambientale che puntualmente si verifica nel quartiere di Chueca per celebrare l orgoglio glbt. Il Cogam rischia una pesante multa, ma la comunità glbt madrilena è sul piede di guerra e fa notare che il pride, oltre a quello politico e culturale, ha un valore economico non trascurabile determinato dal forte afflusso turistico. In tempi di crisi, conviene sabotarlo? >> Stoccolma Per la serie a volte ritornano, anche gli Abba hanno annunciato una rimpatriata dopo quasi trent anni di assenza dalle scene. Lo ha dichiarato a un settimanale svedese l ex componente dell iconica band Agnetha Fältskog, spiegando che l intenzione sarebbe quella di riunire il gruppo per pochi eventi a scopo benefico. >> Toronto L organismo canadese di sorveglianza sulle trasmissioni radiotelevisive ha raccomandato la censura nei confronti di Money for Nothing, una celebre hit dei Dire Straits del 1985, perché nel testo compare tre volte la parola faggot (finocchio) usata come insulto verso gli omosessuali. Nell ordinanza si riconosce che l intento della canzone era ironico e non omofobico, ma si osserva che il termine faggot risulta comunque inappropriato. Alcune organizzazioni glbt hanno applaudito alla decisione, mentre alcune radio canadesi per protesta hanno trasmesso per ore di seguito la canzone incriminata. Il piccolo principe Un bambino ha bisogno di un papà e una mamma o possono bastare anche due babbi, uno stuolo di bambinaie e cameriere a disposizione, una nursery stile Versailles e la prospettiva di ereditare un patrimonio attualmente stimato in 175 milioni di sterline? L interrogativo si pone dopo che sir Elton John e il suo compagno David Furnish hanno annunciato al mondo la nascita del loro primo figlio Zachary Jackson Levon Furnish-John. Il piccolo, venuto al mondo grazie all imprescindibile aiuto di un anonima madre in affitto, è nato in California il 25 dicembre scorso (sarà solo una coincidenza?) ed è stato presentato ufficialmente in società tre settimane dopo con un servizio in esclusiva della rivista Ok Magazine, che ha messo ovviamente in copertina una foto dell augusta famiglia gay. Con il pargolo che se la dorme beatamente in braccio a sir Elton, del tutto ignaro delle polemiche innescate ai quattro angoli del pianeta dalla notizia della sua nascita. In Italia, addirittura, il sottosegretario Carlo Giovanardi ha salutato il lieto evento evocando il racket dei feti e gli esperimenti eugenetici dei nazisti. Con il solo plausibile effetto di far rivoltare nella tomba il vecchio Adolf, visto che pare proprio che il padre biologico del piccolo Zachary sia il sessantetreenne Elton (e non il più giovane e belloccio David), ovvero quanto di più lontano dalla stirpe di eroi wagneriani vagheggiata nel Terzo Reich. Anche in Gran Bretagna (patria della coppia John-Furnish unita in civil partnership secondo la legge inglese dal 2005) le cose non sono andate del tutto lisce perché la Bbc ha pensato bene di affidare la gestione dei servizi dedicati alla nascita di Zachary a un fondamentalista cristiano, suscitando le comprensibili ire della comunità glbt. Di tutto questo il piccolo principe non si cura minimamente, anche perché babbo e babbo gli hanno regalato come stanza dei giochi un appartamento a Los Angeles, adiacente al loro, del valore di due milioni di dollari. Qui crescerà con tutti gli agi, circondato dalle tate. E se ciò non dovesse bastare a colmare il deficit di figure femminili di riferimento paventato dai critici della genitorialità gay, avrà a disposizione ben due madrine lesbiche: Ingrid Sischy e la sua partner Sandy Brant, amiche di vecchia data di Elton John. Nel frattempo già si vocifera che i Furnish-John abbiano in mente di dare a tambur battente a Zachary anche un fratellino o una sorellina. Vittoria in Uganda La magistratura ugandese, lo scorso 3 gennaio, ha posto un limite di principio alla persecuzione indiscriminata delle persone glbt che imperversa nel paese, vietando l outing a mezzo stampa. Un iniziativa legale era stata avviata da tre esponenti di un associazione per i diritti glbt dopo che nell ottobre scorso il tabloid ugandese Rolling Stone aveva pubblicato una lista di nomi, foto e indirizzi di attivisti omosessuali, con l incitamento a impiccarli come titolo di copertina (vedi anche Pride n. 139). In novembre un tribunale aveva vietato in via temporanea a Rolling Stone di ripetere l esperimento in attesa di una sentenza definitiva e generale sull argomento che è infine arrivata due mesi dopo. Il giudice ha così stabilito che d ora in avanti nessun giornale avrà il diritto di violare la privacy dei cittadini glbt con l intento di danneggiarli, fino a metterne seriamente in pericolo la vita come è accaduto con lo scoop di Rolling Stone. Tale testata è stata condannata al pagamento delle spese legali e a risarcire i tre attivisti che avevano promosso la causa con una somma pari a circa 500 euro ciascuno. Non un granché sul piano economico, hanno commentato i risarciti, ma quello che conta è il principio. Nel frattempo in Uganda l omosessualità resta illegale a tutti gli effetti e ancora pende come una spada di Damocle in parlamento una proposta di legge per inasprire le pene di chi commette atti contronatura. Il tutto in un clima in cui le campagne omofobe fomentate dal fondamentalismo religioso sono all ordine del giorno. 20 febbraio 2011 PRIDE