Assunzioni obbligatorie, giurisprudenza e vincoli di spesa Solo le Province Enti di cui è stata sostanzialmente cristallizzata la struttura burocratica fanno eccezione allo sblocco delle assunzioni di categorie protette, stabilito qualche mese fa dal Legislatore e sul quale già prima si era orientata la Corte dei Conti, confermandolo successivamente. Di questo e altro si occupa l approfondimento che presentiamo oggi Era stata una lunga battaglia, quella condotta da tante organizzazioni di persone con disabilità, contro quel discusso Parere espresso nel maggio dello scorso anno dal Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio, che aveva di fatto bloccato le assunzioni delle cosiddette categorie protette nella Pubblica Amministrazione, nei confronti delle quali la Legge 68/99 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili) prevede particolari tutele. La svolta positiva era poi arrivata come avevamo riferito qualche tempo fa con il Decreto Legge di razionalizzazione della Pubblica Amministrazione, convertito con modifiche nella Legge 125/13. Altre conferme si possono quindi individuare grazie anche all approfondimento che qui di seguito proponiamo in più di un provvedimento adottato dalla Corte dei Conti. L articolo 7, comma 6 del Decreto Legge 101/13, convertito con modificazioni dalla Legge 30 ottobre 2013, n. 125, recita: «Le amministrazioni pubbliche procedono a rideterminare il numero delle assunzioni obbligatorie delle categorie protette sulla base delle quote e dei criteri di computo previsti dalla normativa vigente, tenendo conto, ove necessario, della dotazione organica come rideterminata secondo la legislazione vigente. All esito della rideterminazione del numero delle assunzioni di cui sopra, ciascuna amministrazione è obbligata ad assumere a tempo indeterminato un numero di lavoratori pari alla differenza fra il numero come rideterminato e quello allo stato esistente. La disposizione del presente comma deroga ai divieti di nuove assunzioni previsti dalla legislazione vigente, anche nel caso in cui l amministrazione interessata sia in situazione di soprannumerari età». Nello specifico si dispone che, per i datori di lavoro pubblici, la base di computo da prendere in considerazione per il calcolo del numero di soggetti da assumere nell ambito delle categorie protette sia costituita, anziché dal numero effettivo di dipendenti, dalla dotazione organica, come rideterminata secondo la legislazione vigente. Altra importante novità, introdotta in sede di conversione in legge, è che le amministrazioni pubbliche sono tenute ad assumere il personale appartenente alle categorie protette a tempo indeterminato. Come evidenziato dalla Corte dei Conti (Sezione Regionale di Controllo per la Puglia), con la Deliberazione n. 13 del 21 gennaio 2014, il Legislatore ha, in tal guisa, riconosciuto alle categorie protette ai sensi della Legge 68/99 una maggiore tutela, sia in relazione alla possibilità di accesso (rideterminazione del quantum e possibilità di assumere anche in caso di sovrannumero), che con riferimento alla tipologia di rapporto di lavoro (contratti a tempo indeterminato). Tra i divieti di nuove assunzioni previsti dalla legislazione vigente, si ricorda quello posto dall articolo 76, comma 4 del Decreto Legge 112/08, convertito con modificazioni nella Legge 6 agosto 2008, n. 133, che aveva stabilito come, in caso di mancato rispetto del Patto di Stabilità interno nell esercizio precedente, venisse fatto divieto agli Enti Locali di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione continuata e continuativa e di somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto. Veniva altresì fatto divieto agli Enti di stipulare contratti di servizio con soggetti privati che si configurassero come elusivi della presente disposizione.
Come evidenziato dalla Corte dei Conti (Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia), nel Parere n. 45 del 12 febbraio 2013, la disposizione proibitiva in questione presenta una valenza «alquanto rigorosa e categorica», rafforzata dal tenore testuale della norma («a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale»). E tuttavia, in forza della deroga introdotta dal Decreto Legge 101/13 di cui si è detto inizialmente la Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia della Corte dei Conti (Parere n. 61 del 10 febbraio 2014) conclude che il divieto di procedere ad assunzioni, in capo ad un Ente Locale che non abbia rispettato il Patto di Stabilità interno, non si estenda alla quota imposta dalla legislazione in materia di categorie protette. Resta comunque fermo che tali assunzioni debbano avvenire nei limiti delle quote di riserva di cui all articolo 3, comma 1 della Legge 68/99. In realtà, già precedentemente all intervento normativo espresso, un consolidato orientamento della Magistratura Contabile aveva sostenuto la prevalenza dell obbligatorietà delle assunzioni anche in deroga ai divieti di nuove assunzioni, in quanto espressione di un diritto indisponibile e costituzionalmente tutelato, rispetto ai limiti di spesa posti a base del perseguimento degli obiettivi di razionalizzazione della finanza pubblica. Ci si riferisce alla Deliberazione n. 49 del 1 luglio 2011, prodotta dalle Sezioni Riunite della Corte dei Conti per la Regione Siciliana (in sede consultiva), che già avevano sostenuto come il divieto di procedere a nuove assunzioni, in caso di mancato rispetto del Patto di Stabilità interno, non potesse essere esteso alle assunzioni obbligatorie di cui alla Legge 68/99. L unica eccezione, dunque, alla deroga disposta dal Decreto Legge 101/13 sembra essere rappresentata dal divieto posto in capo alle Province di assumere. L articolo 16, comma 9 del Decreto Legge 95/12, convertito con modificazioni dalla Legge 7 agosto 2012, n. 135 [la cosiddetta Norma di spending review, N.d.R.] stabilisce infatti il divieto, in capo alle Province, di procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato. La Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti, pronunciandosi sulle questioni di massima poste dalla Sezione Regionale di Controllo per l Emilia Romagna, ha ribadito (Delibera n. 25 del 14 ottobre 2013) il divieto per le Province di assumere personale a tempo indeterminato, in quanto il processo di riordino delle stesse non appare né arrestato, né abbandonato. Il divieto è assoluto e investe anche i lavoratori rientranti nelle categorie protette entro la quota d obbligo di cui alla Legge 68/99. Infine, come sostenuto in precedenza anche dalla Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia della Corte dei Conti (Delibera n. 417 dell 11 settembre 2012), stante la possibile soppressione dell Ente datore di lavoro, il Legislatore ha ritenuto corretto e doveroso cristallizzare la struttura burocratica dello stesso. Si tratta, dunque, di una disposizione che esula da motivazioni strettamente finanziarie quale, appunto, può essere quella relativa al mancato rispetto del Patto di Stabilità interno -, per collocarsi su un piano di razionalità organizzativa. fonte: superando.it 5 marzo 2014
Donne disabili da lavoro in itinere In Italia, ogni anno, fra le donne lavoratrici si verificano duecentocinquantamila eventi lesivi che ne pregiudicano l integrità psicofisica. Alla fine del 2012 si contano novantaseimila donne disabili da lavoro. Con lesioni, soprattutto, di natura motoria, derivanti dall impatto traumatico che caratterizza l infortunio, con danni agli arti inferiori o superiori e alla colonna vertebrale. Diecimila donne sono affette da disabilità di tipo psicosensoriale, vedi ipoacusia o cecità, e circa quattromila riportano lesioni di natura cardiorespiratoria, risultanti dall effetto subdolo e prolungato dell insorgenza della malattia professionale. E seicento donne hanno un invalidità assoluta. L età media delle lavoratrici coinvolte è stimata intorno ai settanta anni e il 90 per cento di loro è ultracinquantenne. Si ammalano, in particolare, le donne del Mezzogiorno, prevalentemente in Campania, in Sicilia e in Puglia, e del Centro, in Toscana e in Umbria, dove si riscontra la maggiore concentrazione di donne disabili da lavoro, meno quelle del Nord, in Emilia Romagna e Lombardia. Quelle che lavorano nei settori industria e servizi, agricoltura e professioni sanitarie, nell ambito delle quali le infermiere detengono il primato, sono le più colpite. Ma gli infortuni più gravi, quelli che causano i maggiori gradi di menomazione, sono quelli in itinere. Ossia, quelli che hanno luogo nel percorso casa-lavoro-casa: per le donne che lavorano, il pericolo più reale e diffuso (ne sono colpite circa cinquecento ogni anno) è rappresentato dal percorso di andata o ritorno dal lavoro perché si può considerare il segmento temporale in cui si concentrano tutti gli stress derivanti dalle molteplici difficoltà di conciliazione lavoro-casa-famiglia con inevitabili riflessi sul piano della lucidità e concentrazione e quindi della sicurezza. Al di là dei grandi numeri, a contare, secondo quanto si legge nell indagine dell Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro (ANMIL) Tesori da scoprire: la condizione della donna infortunata nella società, a contare è, appunto, la condizione della donna nella società dopo aver subito un infortunio sul lavoro, dimostrandosi una componente fondamentale e solida. Dai dati emersi, infatti, si nota che tende a ricercare in se stessa le risorse per riprendere la propria vita quotidiana. Che continua a essere costituita dall occuparsi della casa e della famiglia, dall essere un punto di riferimento nell ambito del proprio contesto famigliare, primo luogo di importanza per il processo di superamento del trauma, seguito dalla necessità di mantenere attiva e integra la sfera sociale. Ovviamente, non basta: il 42,5 per cento delle donne intervistate soffre ancora di angoscia o ansia e da qui il bisogno, per il 16,5 per cento di loro - che raggiunge il 36 per cento fra le donne sotto i cinquant anni -, di un sostegno psicologico. Per buona sorte, le donne infortunate non si sentono discriminate in quanto donne e, per di più, disabili. Anzi, i dati mostrano una buona integrazione nella sfera lavorativa sia nei rapporti con i colleghi sia nell adeguamento alla (nuova)mansione professionale, anche se non può essere ignorato quel 23,5 per cento di donne che ha perso il lavoro perché spinto a licenziarsi in seguito alla persistenza di un comportamento illecito agito dai datori di lavoro
che rifiutano di considerarle come una risorsa. Così come non può essere messa tra parentesi quella minoranza che, in seguito all infortunio e con l aumentare del grado di disabilità, subisce l allontanamento del compagno, soprattutto fra le giovani e fra quelle del Nord, dove, però, è anche più facile costruire un nuovo rapporto sentimentale. Abbastanza autonome negli spostamenti fuori e dentro casa, facile accesso negli uffici pubblici, soprattutto nell Italia settentrionale, e grande disponibilità fra la gente, quello che profondamente non va è la carente conoscenza e la poca consapevolezza, a prescindere dall età, dal grado di invalidità e dall area geografica, della proprie responsabilità e di quelle altrui riguardo al verificarsi o meno di un infortunio sul lavoro: solo il 25,5 per cento del campione, infatti, attribuisce la causa di quanto accaduto a qualcosa o a qualcun altro con un evidente ricaduta sulla propria distrazione o assenza. Manca la certezza che se le condizioni di lavoro fossero adeguate riuscirebbero a prevenire anche gli infortuni causati da distrazione. fonte: glvart.blogspot.it 5 marzo 2014
Il ristorante sociale gestito dai disabili SAN VITO DEI NORMANNI (BR) Per ora solo una riuscita e apprezzata cena di prova, ma fra poco, XFood, il ristorante sociale a km zero, gestito anche da ragazzi disabili, entrerà in funzione a pieno regime. Cinquanta coperti nel periodo invernale e circa 100 d estate, quando si potrà sfruttare anche lo spazio esterno, e una cucina caratterizzata da cibo di stagione che arriva da una filiera corta. Tavoli, sedie e piatti saranno tutti differenti tra loro, perché la diversità è un valore aggiunto e non una disomogeneità. Ma i più speciali sono loro, i componenti dello staff: 32 persone diversamente abili, provenienti dalle zone limitrofe, che cucineranno, accoglieranno i clienti e serviranno ai tavoli, con grande impegno e professionalità, come hanno già dimostrato di saper fare nel primo giorno del test. Al momento si stanno prendendo cura anche dell orto, i cui prodotti saranno usati come ingredienti per la preparazione dei gustosi e genuini piatti da inserire nel menù. Tutto questo avviene nelle vecchie stalle del centro culturale ExFadda di San Vito dei Normanni (Brindisi), dove sta per aprire il primo ristorante sociale pugliese in cui uomini e donne disabili imparano un mestiere e lo mettono in pratica in un contesto lavorativo reale, tra i fornelli e tavole imbandite, coltivando un orto sinergico e socializzando con clienti e colleghi. Un progetto di inclusione e innovazione sociale nato grazie al recupero degli ambienti dell ex stabilimento enologico. Intanto, la prima cena è stata già un successo, un momento importante per finanziare il progetto. Sciolta la tensione iniziale, tutto è filato liscio come l olio. Il prezzo è stato deciso dagli stessi partecipanti che hanno avuto l occasione di valutare il valore gastronomico e sociale delle pietanze. Durante la serata i fortunati ospiti i posti erano limitati hanno potuto visitare il cantiere ancora in corso e conoscere le maestranze, i partner e tutti i protagonisti di questa ambiziosa iniziativa. Attraverso questo progetto spiegano gli autori di ExFadda e Consorzio Nuvola si intende promuovere un percorso integrato di orientamento, formazione, accompagnamento e job coaching mirato finalizzato all inserimento lavorativo e territoriale di persone diversamente abili nell ambito delle attività di orticoltura e ristorazione a km zero. Il test per ora è ben riuscito, e i promotori sintetizzano sostenendo che è stato bello, vero e emozionante. Ci siamo messi alla prova, rischiando qualche cosa, ma il passo più lungo della gamba, a volte, allunga la gamba. Ora è solo tempo di avviare l attività. Chiunque potrà sostenere XFood, attraverso una donazione online su ilmiodono.it. Con poche decine di euro affermano da ExFadda aiutateci a realizzare il nostro sogno e date un opportunità ad un occasione unica concludono di sperimentazione sociale. fonte: lavocedimanduria.it 10 marzo 2014
Legge 104 pensioni anticipata Inps, quota 96, esodati: novità questa settimana tra Governo Renzi e non solo Sono ancora tante le situazioni nel mondo previdenziale senza una risposta, dai quota 96 della scuola passando per chi usufruisce della legge 104. Il tema delle pensioni non è stato toccato dal premier Matteo Renzi durante la conferenza stampa di illustrazione delle riforme previste per i prossimi mesi. Dai sindacati, però, sono arrivate critiche alla proposta di Carlo Cottarelli, commissario per la spending review, di intervenire sulle fasce più alte e Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ha chiesto di estendere i benefici del taglio dell Irpef. Già, perché nonostante le tante situazioni di cui è necessaria una via d uscita con una certa urgenza, per ora si è parlato solo di tagli. Intervenuto nel corso di Porta a Porta, trasmissione di approfondimento politico curata da Bruno Vespa, Matteo Renzi è stato però categorico e ha escluso tassazioni aggiuntive sugli assegni d oro: Non si andrà oltre quanto deciso dai precedenti governi, va escluso che chi guadagna 2.900-3.000 euro di pensione sia chiamato a un contributo, non cambia niente. Si tratta di una posizione, in realtà, che sembra andare nella direzione opposta rispetto a quanto lasciato immaginare dal suo braccio destro a Palazzo Chigi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Si accennava alle urgenze ovvero alle tante situazioni particolari ancora irrisolte. Nonostante l attenzione promessa da Matteo Renzi per il settore dell istruzione, ad esempio, non c è stato alcun riferimento ai cosiddetti quota 96. Si tratta di quei lavoratori del mondo della scuola che, nonostante il compimento di 61 anni d età e il raggiungimento di 35 anni di contributi, non sono andati in pensione a causa dell introduzione delle norme contenute nella riforma Fornero, che non hanno tenuto conto della peculiarità del calendario scolastico. Stando alla proposta di legge ora in Commissione è prevista l estensione dell applicazione dei requisiti di accesso al trattamento pensionistico precedenti alla riforma Fornero anche al personale della scuola che abbia maturato i requisiti entro l anno scolastico 2011-2012. Nessun passo in avanti verso la correzione della legge 104 a cui fanno riferimento i lavoratori che assistono un parente disabile. L ultima legge di stabilità ha fatto riferimento all articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, quando in realtà occorreva prendere in considerazione l articolo 42 del decreto legislativo 151/2001. fonte: sordionline.com 17 marzo 2014
Tirocini retribuiti del Parlamento europeo per persone con disabilità a Bruxelles e Lussemburgo Il Parlamento europeo offre, annualmente, tirocini retribuiti a persone con disabilità, volti a favorire la loro intergrazione sul luogo di lavoro. Destinatari: - persone in possesso di un diploma universitario o di un istituto equivalente o persone le cui qualifiche sono inferiori al livello universitario Scopo del progetto: Scopo del programma è offrire a un certo numero di persone con disabilità un esperienza di lavoro significativa e preziosa nonché l occasione di familiarizzarsi con le attività del Parlamento europeo. Dove Bruxelles e Lussemburgo Durata del tirocinio 5 mesi non prorogabile. Nota bene: Si noti che i tirocini non conferiscono ai tirocinanti il diritto ad una futura assunzione presso il Parlamento europeo: i funzionari sono assunti in base a concorsi organizzati da EPSO; gli agenti contrattuali sono assunti in base agli inviti a manifestare interesse pubblicati da EPSO. Date di inizio e periodi di iscrizione 1 marzo 15 agosto 15 ottobre (mezzanotte) 1 ottobre 15 marzo 15 maggio (mezzanotte) I candidati al programma devono: -Possedere la cittadinanza di uno Stato membro dell UE o di un paese candidato all adesione -Avere compiuto 18 anni alla data di inizio del tirocinio; avere una profonda conoscenza di una delle lingue ufficiali dell Unione europea -Non aver usufruito di un tirocinio o di un impiego retribuito di più di quattro settimane consecutive a carico del bilancio dell Unione europea -Essere in grado di certificare di avere una disabilità (certificato medico o certificato di disabilità rilasciato da un ente nazionale). Guida alla candidatura: Per fare domanda, consultare la Descrizione del programma di tirocini alla voce: Programma di tirocinio per persone con disabilità (scorrere la pagina) Scadenza: 15 maggio 2014 fonte: sanniolavoro.it 18 marzo 2014
Disabili al lavoro per Geox, ne nasce una collezione di pezzi unici Giovedì la presentazione anche nel negozio di via Cavour a Padova della nuova linea di prodotti, sneakers, borse e foulard, frutto dalla partnership tra la nota azienda e il gruppo Valemour. Presente l'assessore Sernagiotto C'è la mano di una quarantina di ragazzi con disabilità intellettiva dietro la collezione speciale "Geox for Valemour" presentata giovedì in contemporanea nei negozi monomarca di Torino, Milano, Verona e Padova in via Cavour all'angolo con via Santa Lucia. Il progetto nasce dalla partnership tra la nota azienda e Valemour, un gruppo che opera per coinvolgere giovani disabili nel mondo del lavoro, nato dall'impegno della fondazione veronese "Vale un sogno". Dipinti a mano. La collezione propone pezzi unici, dipinti a mano, come sneakers, borse e foulard. Presente a Padova l'assessore regionale ai Servizi sociali Remo Sernagiotto, che commenta: "Una collaborazione importante che dimostra che si può uscire vittoriosi dalla logica assistenzialistica che ha sempre presieduto a questo genere di cose, valorizzando invece le ottime potenzialità umane e lavorative di questi ragazzi per un loro inserimento positivo nella società. Congratulazioni vivissime ai ragazzi, all azienda e ai responsabili dell associazione Down Dadi di Padova. fonte: padovaoggi.it 21 marzo 2014
Disabili discriminati sul lavoro, l Italia vicina a una nuova condanna Ue Dopo il pronunciamento della Corte di giustizia del luglio 2013, la Commissione ritiene che la legge italiana non si sia adeguata in modo sufficiente. Parla Lorenzo Torto, il disabile che aveva portato il nostro paese sul banco degli imputati BRUXELLES L Italia rischia sanzioni di carattere economico e un ulteriore deferimento alla Corte di Giustizia Europea per mancata applicazione di una sentenza della stessa Corte sulla parità di trattamento dei disabili sul lavoro. A paventare la possibilità di multe per il nostro paese e di deferimento addirittura per violazione dei trattati sono state fonti interne alla Commissione europea: l esecutivo di Bruxelles sta infatti valutando l adeguamento della legislazione italiana alla direttiva 2000/78/CE in merito alla non discriminazione delle persone con disabilità sul lavoro, dopo che la Corte di Giustizia UE aveva condannato l Italia nel luglio 2013. Il nostro paese aveva recepito la direttiva col decreto legislativo 216 del 9 luglio 2003, ma il massimo organo giuridico europeo non ha ritenuto questa legge sufficiente e ha chiesto all Italia in particolare di recepire meglio l articolo 5 della direttiva, che riguarda le soluzioni e gli adattamenti ragionevoli che il datore di lavoro deve mettere in atto per favorire l inserimento delle persone disabili. Altri problemi rilevati dalla Corte sono il fatto che le misure per l impiego di persone con disabilità sono spesso lasciate a discrezione delle autorità locali e non sono adottate in maniera organica e che c è un mancato accesso ad adeguata formazione alvorativa per le persone disabili. L Italia, in risposta alla sentenza del luglio 2013, ha adottato la legge 99 del 9 agosto 2013, che la Commissione sta ora valutando e che, se troverà di nuovo insufficiente, porterà a un secondo deferimento dell Italia e a un rischio di sanzioni economiche. Ma al di là dei cavilli legali e delle battaglie giuridiche, a portare il nostro paese sul banco degli imputati è stato un ventiseienne paraplegico abruzzese, Lorenzo Torto, che nel marzo 2013 ha presentato una petizione al Parlamento UE per chiedere che il governo si desse una mossa nel garantire a lui e a tutti i disabili come lui un accesso al lavoro dignitoso. Lorenzo è tornato ieri di nuovo di fronte alla Commissione Petizioni dell Europarlamento, e ha purtroppo constatato che l Italia non si sta muovendo abbastanza velocemente ed efficacemente su questo dossier, al punto che Ilaria Brazzoduro, della DG Giustizia della Commissione Europea, non ha escluso la possibilità di una multa per il nostro paese, una volta terminati gli accertamenti di Bruxelles. Io sono convinto che avremo un altro deferimento e un altra sentenza di condanna da parte della Corte di Giustizia ha detto a Redattore Sociale Lorenzo Torto perché la legge adottata dall Italia per recepire la direttiva affronta solo alcuni problemi minimi. Io ci tengo ha sottolineare ha proseguito come questa mia battaglia non sia solo per me ma per tutte le persone con disabilità. Io sono solo un rompiscatole, uno che ha una lingua biforcuta a dispetto delle gambe che mi fanno male, ma non sto lottando a nome solo di Lorenzo Torto. Tenete presente che per me, venire a Bruxelles, non è una passeggiata come per chiunque altro.
Oggi, tornato in Italia, dovrò prendere delle medicine per far passare il dolore, però è una cosa importante da fare per evitare che torni il silenzio su questa violazione dei diritti fondamentali dei cittadini con disabilità. Vorrei sottolineare un altro aspetto ha concluso Lorenzo non te lo deve dire l Europa che sbagli. Deve essere nella coscienza di un paese che ci si renda conto della necessità di una maggiore integrazione dei disabili: la legge 68 del 1999, per esempio, stabilisce delle quote obbligatorie di assunzioni, ma se un azienda in crisi può derogare a tali quote e comunque si possono pagare multe esigue, di tre euro al giorno per persona disabile non assunta, che non servono a disincentivare le violazioni della legge. E la presidente della Commissione Petizioni del Parlamento UE, l eurodeputata italiana Erminia Mazzoni, scriverà nei prossimi giorni una lettera al presidente del Consiglio Renzi e al ministro del Lavoro Poletti perché considerino della massima priorità l adeguamento dell ordinamento italiano alla legislazione europea in materia di occupazione per le persone disabili. fonte: edscuola.eu 24 marzo 2014
Il "ghetto" di Telecom, arriva la sentenza: per il giudice è illegittimo Vincono la causa i cinque lavoratori che avevano denunciato l azienda dopo il trasferimento. Tutti usufruiscono della 104, così come la maggior parte di coloro che sono stati trasferiti. Per il giudice c è illegittimità, violazione della legge, demansionamento ROMA Il ghetto di Telecom Italia è illegittimo : è quanto ha dichiarato il giudice, nella sentenza emessa nei giorni scorsi, in merito alla causa aperta da cinque lavoratori della sede romana, tutti beneficiari della legge 104 per l assistenza a parenti disabili. A denunciare il caso a Redattore sociale, era stata una di loro, Elena Lucà, che aveva svelato l esistenza di un vero e proprio ghetto, in via Oriolo romano, dove l azienda sta trasferendo lavoratori in gran parte beneficiari della legge 104. E di ghettizzazione ha parlato anche il giudice nella sentenza che ora dispone l immediato trasferimento dei lavoratori nelle loro sedi di provenienza. Per ora Telecom non ha risposto riferisce Lucà ma sono sicura che faranno ricorso. Per ora quindi restiamo in attesa. Il ghetto, comunque, resta. non credo che altri lavoratori faranno causa spiega ancora Elena Lucà visto che si tratta in gran parte di persone disabili o malate. Intanto, però, la direzione generale no ha disposto più trasferimenti in questa sede. Spero che questo sia un segnale positivo. fonte: redattoresociale.it 27 marzo 2014
Chef solidali, stelle della cucina per l inserimento dei giovani disabili Alla Locanda dei girasoli di Roma cinque serate esclusive all insegna della cucina più raffinata per far capire che la disabilità non è limite ma possibilità di eccellenza. Interessati giovani con sindrome di Down, di Williams e X Fragile ROMA Gusto in solidarietà. Per lo staff della Locanda dei girasoli cinque serate a fianco di chef stellati, per i maestri della cucina che hanno aderito all iniziativa cinque serate a fianco dei ragazzi con sindrome di Down, sindrome di Williams ed X fragile dell ormai celebre ristorante romano. Una serata al mese in cui si prepareranno piatti unici e originali e al termine della quale ciascuno chef regalerà una propria ricetta che insieme alle altre confluirà nella speciale pergamena Chef solidali, il nome dell iniziativa promossa dal consorzio Sintesi. I giovani con sindrome di Down, Williams ed X fragile saranno attivamente coinvolti sia in cucina che in sala. Tutti gli chef coinvolti sono accomunati dalla filosofia comune di coniugare costantemente tradizione e territorio attraverso la creatività e l arte culinaria. Contribuire a promuovere l inclusione sociale e lavorativa dei ragazzi con sindrome di Down, sindrome di Williams e X fragile; questo lo scopo di Chef solidali. Per una solidarietà che non sia mai più tolleranza e paternalismo, ma vero inserimento sociale. Una vera e propria maratona di arte culinaria che vede la partecipazione esclusiva di chef stellati uniti per contribuire agli ambiziosi progetti che la Locanda dei girasoli e il Consorzio sintesi intendono realizzare. Dopo aver avviato il progetto Open, grazie al quale sono stati inseriti 100 ragazzi Down nel settore della ristorazione, si intende dare vita al Casale dei girasoli : un luogo reale in cui promuovere l integrazione sociale e lavorativa di persone disabili attraverso la realizzazione di un programma di agricoltura sociale articolato e complesso. A tal proposito Giampaolo Celani, presidente della sezione Aipd di Roma precisa che in questo e in ogni altro progetto tutti i ragazzi coinvolti saranno affiancati da tutor che ne facilitino l inserimento nel mondo del lavoro, affinché questo passaggio possa essere vissuto dagli interessati nella più totale serenità d animo; senza contraccolpi psicologici di nessun tipo. L intento è anche quello di sperimentare un modello di ristorazione inclusiva che sia replicabile anche in altri contesti territoriali; al fine di creare una rete virtuosa il cui modello romano costituito dalla Locanda dei girasoli sia il punto di riferimento per struttura organizzativa, metodologie e pratiche utilizzate. Prima meta prefissa: l apertura della Locanda dei girasoli nella città di Palermo, la cui inaugurazione non dovrebbe tardare oltre il 2014 Locanda dei girasoli è oggi un marchio depositato e registrato gestibile in franchising all insegna di un rigidissimo regolamento necessario- spiega Enzo Riminucci, presidente de Locanda dei girasoli e consorzio Sintesi -ad allonanare lo spettro di ogni possibile strumentalizzazione a fini speculativi direttamente economici e non. Il primo appuntamento con gli chef è fissato per mercoledì 23 aprile con i fratelli Sandro e Maurizio Serva: si prosegue con la cena di mercoledì 14 maggio con Angelo Troiani. Terzo appuntamento domenica 15 giugno a pranzo con Agata Parisella e Romeo Caraccio. Dopo l estate, appuntamento per la cena di martedì 16 settembre con Luciano Monosilio e Alessandro Pipero, cui seguirà venerdì 24 ottobre una cena con Antonello Colonna. Ogni singolo appuntamento è riservato ad un massimo di 300 persone. fonte: redattoresociale.it 31 marzo 2014