Giornata della Memoria 2016: concorso Memoria nel cuore Giorno 27 gennaio 2016, si è tenuta la finale del concorso Memoria nel cuore presso i Cantieri Culturali della Zisa, sala De Seta. Questo progetto è stato realizzato con l'obiettivo di sensibilizzare gli alunni sulla shoah, un evento che ha macchiato di peccato la storia dell'intera umanità. La commemorazione è iniziata con la visione di un filmato sulla legge morale, tratto dal film Mi ricordo di Anna Frank.. Un internato ebreo parla con un nazista capo blocco che lo accusa di usura e molti altri luoghi comuni sugli ebrei a quel tempo... L'ebreo chiede al nazista chi è per lui Dio, e lui risponde che Dio è lontano e gli uomini sono soli. Poi disquisiscono sulla coscienza e sulla legge morale, sulle persone buone e quelle malvagie. Il nazista pensa che le persone malvagie siano gli ebrei. Dopo la visione del filmato, prende la parola la segretaria della commissione giudicatrice: Prof.ssa Giannola, che ringrazia tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto, in particolare il fondatore del concorso Orazio Andrea Santagati. Successivamente viene letta la lettera della presidente della camera Laura Boldrini, con un discorso che ci ha fatto molto riflettere sull'importanza di ricordare e non sminuire l'orrore di cui si è macchiato l'uomo, perché ricordare è un nostro dovere per negare il razionalismo e per unirci noi, generazione del presente, a quelle passate attraverso testimonianze, dandoci il diritto di ricordare, affinché l'integrazione e la globalizzazione diventino mezzi per arricchirci della cultura globale, non alzando muri con stereotipi, e noi, che siamo il futuro del mondo, dobbiamo ricordare, perché questa è una tappa fondamentale del nostro percorso di coraggio. Noi giovani possiamo e dobbiamo imparare a dire la nostra in questa democrazia minacciata, essendo noi gli artefici di noi stessi. Successivamente prende la parola il Dott. Giulio Cusimano in rappresentanza del sindaco di
Palermo Leoluca Orlando ed incita i giovani a ribellarsi a un mondo che alza muri contro i propri simili, e esprime la propria speranza affinché Palermo diventi un mosaico di etnie, proprio come lo era una volta. Dopo prende la parola l'assessore alla cultura Barbara Evola, che parla dell'importanza di questo concorso, fermamente voluto e inaugurato nel 2015.Nel suo discorso, l'assessore, dice che la storia finora non ci ha insegnato molto, dato che si continuano a alzare muri contro nostri simili che scappano da guerre, fame e ingiustizie nella speranza di trovare un paese più accogliente per sé e per i propri figli. Conclude ringraziando tutte le scuole che fanno un grande lavoro per sensibilizzare gli alunni ogni giorno. Dopo ancora prende la parola il presidente dell'associazione Santagati, che la passa alla vincitrice dell'anno scorso, che ha raccontato una storia d'amore tra due sopravvissuti ad Aushwitz: i suoi padrini. Successivamente, intervengono dei ragazzi del liceo a resocontare il lavoro svolto nelle settimane antecedenti il concorso, e vengono letti alcuni elaborati inerenti ad esso. Si è passati poi alla premiazione dei vincitori, che consisteva in quattro premi speciali e cinque altri premi, di cui uno è stato vinto da un ragazzo di 1H della scuola A. Pecoraro, Matteo Romano con la poesia Shmul. Perché?. Anche Marta Di Bella della II H ha letto la sua poesia arrivata in finale C era un maglioncino azzurro. Questo concorso e quest'esperienza sono stati molto importanti e profondi, per i temi trattati, sia per non dimenticare la ferocia umana, che ha preso il posto dell'intima bontà dell'uomo, accecato da ciò che è futile, dalla cattiveria e perseguitato dall'infelicità; sia per diventare migliori, perché tutt'oggi non dobbiamo farci spaventare dall'integrazione raziale. Globalizzazione non significa parlare molte lingue, ma accettare le diversità, affinché il mondo diventi un mosaico di cultura, affinché il mondo sia diverso... Un ringraziamento speciale va ai nostri professori che molto hanno fatto per sensibilizzarci su questi temi. Marta Di Bella e Martina Sciurba 2H C è un maglioncino azzurro posato in un angolo, ad Auschwitz Appartiene ad un bambino, di circa tre anni,
che non potrà più indossarlo, che non potrà più crescere azzurro come il cielo, come il cielo che il suo proprietario, non potrà più rivedere di lana soffice, fatto a mano, che non potrà più riscaldare il corpo ormai spento del suo proprietario di un bambino, solo un innocente bambino, a cui è stata portata via, ingiustamente, la vita Marta Di Bella II H Shmul Perché? Shmul eravamo belli con i capelli, Shmul, non trovo più mio padre, una doccia e non è più tornato, Shmul perché ci picchiano? Shmul non voglio stare con queste vesti, perché ci hanno tolto le nostre? Shmul ho una fame e una sete tremende!!! Shuml perché le giornate di sole qui sono buie? Shmul perché il cielo si è alzata una nube tossica? Shmul perché scaviamo una fossa? Shmul perché ci mettono in riga ci vogliono dare una medaglia? TAAN!! TAAN!! TAAN!! TAAN!! Shmul perché siamo morti? Non avevamo fatto niente di male. ERAVAMO SOLO EBREI. Matteo Romano IH