All. 1: servizio di prevenzione e protezione primo soccorso, disposizioni generali. All. 2: l ABC degli incendi.



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ISTITUTO COMPRENSIVO N. 3 FELISSENT Via San Zeno, 41 31100 Treviso Com. n. 16/2013-14 I/P/S PERMANENTE Prot. 6506/C19 Treviso, 09.09.2014 A TUTTO IL PERSONALE Alla RSU All RSPP ins. Clara Fonda Sito Area docenti ed ATA Area Sicurezza Oggetto: disposizioni permanenti in tema di sicurezza. Trasmetto, in allegato al presente comunicato, due documenti di carattere informativo e dispositivo, aventi valore permanente e cogente, rivolti a tutto il personale. Considerate le disposizioni di legge vigenti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e la delicatezza della materia, sottolineo la necessità che docenti e ATA del nostro istituto leggano con attenzione quanto allegato e si attengano alle indicazioni ivi contenute. Ricordo che tutte le disposizioni in tema di sicurezza a carattere permanente per l I.C. 3 Felissent sono disponibili a sito, in area Sicurezza, dove si possono trovare anche schede formative ed informative specifiche sul primo soccorso. Confido nella massima collaborazione di tutti e ringrazio sin d ora per la collaborazione. Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell art. 3, comma 2, D.Lgs. n. 39/1993 All. 1: servizio di prevenzione e protezione primo soccorso, disposizioni generali. All. 2: l ABC degli incendi. X:\Uff Protocollo\Comunicati\Comunicati 2014-2015\Com16_Prot6506C19_Disp_PERM_sicurezza_sett_2014.doc

All. 1 al com. permanente n. 16/2014-15, prot. 6506/C19 SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE PRIMO SOCCORSO: DISPOSIZIONI GENERALI Compiti degli incaricati di Primo Soccorso L'incaricato di primo soccorso (P.S. è una persona formata ed opportunamente addestrata ad intervenire prontamente ed autonomamente per soccorrere chi si infortuna o accusa un malore ed ha piena facoltà di decidere se siano sufficienti le cure che possono essere prestate in istituto o se invece sia necessario ricorrere a soccorritori professionisti. In caso di necessità, si può intervenire in squadra, sia per la valutazione del caso, sia per l intervento di Primo Soccorso. Indicazioni per lo svolgimento dei compiti di incaricato di P.S.: a) gli interventi di P.S. devono avvenire tempestivamente, al momento della segnalazione; l'incaricato è esonerato, per tutta la durata dell'intervento, da qualsiasi altra attività di sua competenza e, in particolare, deve sospendere ogni lavoro che stava svolgendo prima della chiamata. Quando possibile, l'incaricato impegnato in un intervento di P.S. deve essere temporaneamente sostituito da un collega nelle sue normali attività o la classe va divisa; b) l'azione dell'incaricato di P.S. è circoscritta al primo intervento su una persona bisognosa di cure immediate e si protrae, a discrezione dell'incaricato stesso e senza interferenze di altre persone non competenti, finché l'emergenza non sia terminata; c) in ogni caso l'intervento dell'incaricato di P.S. si esaurisce quando l'infortunato è stato preso in carico dal personale dell'ambulanza, in caso di ricorso al 118, o dal personale del Pronto Soccorso Ospedaliere, in caso di trasporto in auto in ospedale, oppure quando l'infortunato minore è stato consegnato ai familiari; d) l'intervento dell'incaricato di P.S. è finalizzato al soccorso di chiunque si trovi nei locali dell'istituto; e) l incaricato di P.S., all'occorrenza, accompagna o dispone il trasporto in ospedale dell'infortunato, utilizzando l ambulanza o, in subordine, un mezzo di pubblica sicurezza o, ancora, un taxi; f) qualora un incaricato di P.S. riscontri carenze nella dotazione delle valigette di primo soccorso o nei locali infermeria, deve avvisare il referente per la sicurezza, il quale provvede a trasferire la segnalazione alla segreteria; g) durante le prove d'evacuazione, tutti gli incaricati di P.S. presenti nel plesso, debitamente e preventivamente avvisati ed istruiti da chi organizza la prova, devono rimanere nei luoghi loro assegnati per poter intervenire prontamente in caso di necessità; h) in caso di evacuazione non simulata, tutti gli incaricati di P.S. presenti nel plesso sono impegnati nella sorveglianza delle operazioni (a meno che non svolgano anche la mansione di addetto all'antincendio): usciranno solo dopo che si siano completate tutte le operazioni di sfollamento. II dirigente scolastico è responsabile unico e ufficiale di tutta l'organizzazione e la gestione della sicurezza nella scuola; pertanto, l'incaricato di P.S. chiamato ad intervenire deve avvisare, non appena possibile, il Dirigente o un suo collaboratore di quanto è accaduto e di come intenda procedere. COMPITI DEL REFERENTE PER LA SICUREZZA DI PLESSO IN RELAZIONE AL SERVIZIO DI P.S. Gli incaricati di P.S. costituiscono un Servizio di P.S.: sono coordinati dal referente per la sicurezza di plesso che funge da raccordo tra Servizio di P.S. e S.P.P. 2

Al referente vengono attribuiti i seguenti compiti: verificare che siano codificate ed opportunamente conservate (facilmente consultabili da parte del personale) le procedure di sicurezza per gli alunni e per il personale scolastico con problemi di salute (procedure dettagliate attraverso i moduli da M1 ad M6); verificare l'organizzazione generale del Primo Soccorso e l'attuazione dei compiti attribuiti agli incaricati di P.S.; predisporre la lista del materiale sanitario da sostituire e/o da integrare attraverso nuove forniture e trasmetterla alla segreteria per l acquisto conseguente (generalmente ad inizio a.s., ma da effettuarsi ogniqualvolta si verifichino delle carenze); garantire l'aggiornamento dei materiali dispositivi ed informativi relativi alla sicurezza (bacheca sicurezza e quaderno giallo della sicurezza), in dotazione agli incaricati di P.S.; in caso di variazione dei prodotti in uso o di casi segnalati con Procedure particolari; assicurare l'informazione dell'organizzazione di P.S. all'inizio di ogni anno scolastico agli allievi ed ai lavoratori: nel caso specifico, la formazione degli alunni sarà assicurata dai docenti di classe; segnalare puntualmente al Servizio di P.S. (dirigente e RSPP/ASPP) le necessità e/o eventuali difformità o pericoli insorgenti di volta in volta nel plesso di pertinenza; relazionare e portare le istanze del Servizio di PS alla riunione periodica di prevenzione e protezione. CHIAMATA DI SOCCORSO II personale attiva il 118 solo su richiesta dell'incaricato di P.S. fornendo le seguenti indicazioni: numero di telefono dell'istituto; indirizzo esatto dell'istituto ed eventuali riferimenti geografici e istruzioni per raggiungere l'accesso alla scuola; numero degli infortunati; tipo di infortunio; se l'infortunato parla, si muove, respira; eventuale emorragia. La trasmissione delle informazioni riferite alle condizioni dell'infortunato deve essere assicurata dall'incaricato di P.S. che richiede l'intervento. In caso di attivazione del 118, l incaricato di P.S. (generalmente un collaboratore scolastico) predispone l'apertura del cancello e verifica che il passaggio per l'ambulanza sia libero; provvede ad indirizzare i soccorritori verso il luogo dell'infortunio. Nel caso in cui l'incaricato di P.S. predisponga il trasporto in ospedale dell'infortunato e non sia disponibile un ambulanza del S.U.E.M., dovrà reperire altro mezzo di trasporto contattando, nell ordine, 1. autovettura di pubblica sicurezza, se disponibile (tel. 112/113); 2. vettura pubblica (taxi 0422.431515). In nessun caso dovranno essere utilizzate vetture private del personale scolastico o di altri che non siano i genitori dell infortunato o adulti da loro delegati. Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell art. 3, comma 2, D.Lgs. n. 39/1993 3

MISURE ORGANIZZATIVE DA ATTIVARE IN CASO DI INFORTUNIO O DI MALORE PIANO DI PRIMO SOCCORSO PROCEDURA A Caso GRAVE e URGENTE PROCEDURA B Caso NON URGENTE: richiede ricorso a struttura ospedaliera PROCEDURA C Caso LIEVE: NON richiede il ricorso a personale sanitario 1. Chiamare il 118 2. Chiamare un 2 addetto di P.S. 3. Avvertire la famiglia 4. Avvertire il dirigente 5. Disporre l accesso dell autoambulanza 6. Attendere l ambulanza al cancello 1. Valutazione addetti di P.S. 2. Chiamare la famiglia 3. Avvisare il dirigente 4. In caso di irreperibilità di genitori e/o delegati, concordare col dirigente il da farsi e chiamare un ambulanza (o il 112/113, o taxi, SENZA carattere di urgenza) 5. Il minore va accompagnato da personale scolastico IMPORTANTE 1. Valutazione con un addetto di P.S. 2. Praticare le medicazioni nel locale adibito allo scopo (se è disponibile l infermeria), o in un locale a parte: evitare, per quanto possibile, la presenza di altri alunni o di personale non indispensabile 3. Avvisare la famiglia per una valutazione comune 4. Scrivere SEMPRE e COMUNQUE una comunicazione nel diario L'insegnante presente al momento dell'incidente, o comunque primo a venirne a conoscenza, provvederà alla compilazione della denuncia di sinistro su apposito modulo e lo trasmetterà alla segreteria in tempi rapidi. Tale modulo sarà poi inviato alla compagnia assicuratrice, in caso di richiesta di rimborso spese, come previsto dalla polizza. In caso contrario, sarà trattenuto agli atti della scuola. DISPOSIZIONI SPECIFICHE E PERMANENTI IN TEMA DI SICUREZZA I seguenti materiali, disponibili nel sito della scuola alla sezione Sicurezza, devono essere letti con attenzione da ciascun dipendente dell Istituto e posti in essere, per quanto attiene specificamente alle competenze di ogni docente, collaboratore, assistente amministrativo: Data Documento 10.09.2014 Com. permanente 16/2014-15 Disposizioni permanenti in tema di sicurezza 07.04.2014 Com. permanente 427/2013-14 - Materiali e disposizioni in tema di sicurezza 10.01.2014 Com. permanente 250/2013-14 - Primo soccorso in casi specifici: procedure d'intervento 21.10.2013 Com. permanente 107/2013-14 - Infortuni scolastici - segnalazioni ai genitori 01.10.2013 Com. permanente 57/2013-14 - Presentazione documentazione in caso di infortunio alunni 26.03.2013 Com. permanente 323/2012-13 - Indicazioni per i coll. scolastici in caso di emergenza 4

Addetti all'antincendio I componenti della squadra prevenzione incendi e lotta antincendio, nei limiti delle rispettive competenze (per gli ATA si rinvia al com. permanente n. 323/2012-13, prot. 2336/C19, data 26.03.2013), hanno l'incarico di effettuare la sorveglianza, il controllo periodico e la manutenzione delle attrezzature, degli impianti e di tutti i presidi antincendio presenti a scuola. Inoltre, se e solo se fisicamente presenti in un locale della scuola nel momento in cui dovesse svilupparsi un principio d'incendio, hanno il compito di intervenire prontamente con i mezzi di estinzione presenti in loco (estintori, manichette interne ed esterne, naspi a parete). Durante le emergenze, la squadra presta la sua opera mettendosi a disposizione di chi coordina le operazioni ("gestore dell'emergenza": il referente di plesso per la sicurezza o, in subordine, il referente di plesso) e collaborando con gli incaricati di Primo Soccorso. A tal fine, è indispensabile che i componenti della squadra sappiano muoversi con disinvoltura in tutti gli ambienti della scuola e che conoscano l'ubicazione dei quadri elettrici, dei punti di comando degli impianti tecnologici, dei presidi antincendio e dell'attrezzatura necessaria ad affrontare ogni fase dell'emergenza. Inoltre, devono conoscere il Piano d'emergenza predisposto dalla scuola, i nominativi degli incaricati di Primo Soccorso e le linee generali del Piano di Primo Soccorso. In caso di intervento dei Vigili del fuoco, collaborano con questi, mettendo a disposizione la loro conoscenza dei luoghi e svolgendo essenzialmente compiti cui sono già abituati quotidianamente, al fine di salvaguardare l'incolumità delle persone coinvolte e di limitare i danni alle risorse materiali della scuola. In occasione delle periodiche prove d'evacuazione, la squadra (il referente del plesso per la sicurezza deve avere almeno la formazione antincendio, meglio se anche Primo Soccorso) collabora per garantire la regolarità e la buona riuscita delle operazioni, sorveglia l'uscita degli studenti e del personale scolastico e si fa carico di condurre in un luogo sicuro tutte le persone estranee alla scuola (genitori, manutentori, ospiti, operatori di mensa, ecc). Ha cura, infine, di riferire al Servizio di Prevenzione e Protezione problemi, irregolarità o carenze riscontrate durante l'evacuazione, contribuendo così a migliorare l'intera procedura. I componenti della squadra, pertanto, devono conoscere il Piano d'evacuazione e, in particolare, le vie disposte per flussi d'esodo e i punti di raccolta previsti. Si ricorda inoltre quanto segue: a. con il termine "sorveglianza" si intende il controllo visivo atto a verificare che i passaggi, le scale e i corridoi siano liberi da ostruzioni o pericoli, che le porte di sicurezza (provviste di maniglioni antipanico) siano completamente agibili, che la segnaletica di sicurezza e le lampade di illuminazione di emergenza siano integre e che gli estintori siano facilmente accessibili. Tale controllo può essere effettuato anche quotidianamente e non necessita di una precisa programmazione; b. ii "controllo periodico" consiste in una serie di operazioni, da effettuarsi con scadenza almeno semestrale, tese a verificare l'assenza di danni materiali e la completa e corretta funzionalità degli impianti tecnologici (quadri elettrici, differenziali, magnetotermici, prese di corrente, pulsanti d'allarme manuale antincendio, luci d'emergenza, valvole di intercettazione del gas, di combustibili liquidi, dell'acqua), dei presidi antincendio (estintori, idranti a parete, cartellonistica) e delle vie d'esodo in caso d'evacuazione (planimetrie, percorsi interni ed esterni all'edificio, punti di raccolta); al fine di agevolare queste operazioni possono essere predisposte delle apposite liste di controllo; c. con il termine "manutenzione" si intendono le operazioni pratiche e gli interventi concreti, finalizzati a mantenere in efficienza, in buono stato e fruibili gli impianti, le attrezzature, i percorsi e i presidi utilizzati nelle emergenze, in caso d'incendio e durante l'evacuazione. 5

Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) II personale scolastico elegge o designa un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, scelto nell'ambito delle rappresentanze sindacali della scuola (R.S.U.). L'individuazione del R.L.S. è un diritto dei lavoratori, ma, nel contempo, non costituisce un obbligo né per loro né tantomeno per il Dirigente Scolastico. Il Rappresentante non ha alcuna specifica responsabilità in merito alla gestione della sicurezza all'interno della scuola, dovendo rispondere solo moralmente al resto del personale per l'impegno che si è preso nei loro confronti. Perciò, dovrebbe essere scelto soprattutto tenendo conto della naturale propensione ad interessarsi ai problemi della salute e della sicurezza suoi e altrui, della reale disponibilità a ricoprire coscienziosamente e scrupolosamente questo ruolo e, non ultimo, della personale apertura nei confronti di un'attività per molti versi vicina a quella sindacale. Meno importanti, almeno nella fase dell'individuazione della persona più idonea, risultano invece le conoscenze e le competenze tecniche specifiche: la legge stabilisce, infatti, che il Rappresentante ha comunque diritto ad una formazione particolare in materia di salute e sicurezza (almeno 32 ore, previste: la Rete di Scuole per Sicurezza della Provincia di Treviso ne prevede 36) e l obbligo di aggiornamento annuale di 8 ore. Se eletto o designato (D.Lgs. 106/2009, art. 18, comma 1, lettera a.a.), il Dirigente ha l obbligo di comunicare per via telematica alla sede provinciale dell INAIL questo nominativo. Per quanto riguarda le sue specifiche attribuzioni, il R.L.S.: a. ha libero accesso a qualsiasi ambiente scolastico; b. viene preventivamente consultato in ordine alla valutazione dei rischi, all'individuazione, programmazione, realizzazione e verifica delle misure di prevenzione messe in atto e alla designazione di tutte le altre figure sensibili; c. riceve le informazioni necessarie ad espletare il suo ruolo ed un'adeguata formazione alla sicurezza; d. si fa promotore di proposte e portavoce delle istanze avanzate da tutte le componenti scolastiche in merito ai problemi connessi alla salute ed alla sicurezza; e. interagisce con le altre figure sensibili e con le autorità competenti; f. fa parte del Servizio di Prevenzione e Protezione della scuola, partecipa alle riunioni periodiche di prevenzione e protezione. Il Rappresentante deve poter agire liberamente, senza ostacoli di sorta e deve disporre del tempo necessario allo svolgimento del proprio incarico, avendo inoltre diritto a 40 ore, per ogni anno solare, di permessi retribuiti per l'espletamento degli adempimenti previsti secondo l Accordo interfederale del 22.06.1995. Per ogni ulteriore dettaglio sulla figura e ruolo del R.L.S. si veda D.Lgs. 81/08, art. 37. 6

Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.) II Dirigente Scolastico, sentito il R.L.S., organizza, all'interno della propria scuola, il Servizio di Prevenzione e Protezione (S.P.P.), costituito da una o più persone, tra le quali nomina un responsabile, in possesso di attitudini e capacità adeguate. Le persone scelte devono essere in numero sufficiente, possedere le capacità necessarie e disporre di mezzi e di tempo adeguati per lo svolgimento dei compiti loro assegnati. All occorrenza, per integrare l'azione di prevenzione e protezione del Servizio, il Dirigente può avvalersi di personale esterno alla scuola, in possesso delle conoscenze professionali necessarie. Il S.P.P. deve provvedere: a valutare i fattori di rischio presenti a scuola e ad individuare gli interventi necessari per rendere sicuri e salubri tutti gli ambienti scolastici; ad elaborare, per quanto di competenza della scuola, le necessarie misure preventive e protettive e i sistemi di controllo di tali misure; ad organizzare e verificare la gestione delle emergenze (primo soccorso, lotta antincendio, evacuazione); a proporre i programmi di informazione e formazione per tutte le componenti scolastiche (personale scolastico e allievi). Nel momento in cui istituisce il S.P.P., II Dirigente Scolastico, previa consultazione del R.L.S., ne nomina il relativo Responsabile, comunicando all'ispettorato del Lavoro e all'azienda U.L.S.S. competente per territorio il suo nominativo. Questa comunicazione, che è obbligatoria anche nel caso in cui il Responsabile sia un consulente esterno, è accompagnata da una dichiarazione nella quale il Dirigente indica: 1. i compiti svolti in materia di prevenzione e protezione; 2. il periodo durante il quale questi compiti saranno svolti e il curriculum professionale della persona designata come R.S.P.P. Il Dirigente Scolastico si assume la piena responsabilità della nomina del Responsabile del Servizio, per il quale non è prevista una formazione obbligatoria a carico della scuola qualora sia un operatore esterno all istituzione. La funzione del R.S.P.P. è caratterizzata da due aree di competenza: una gestionale ed una tecnica, tra loro integrate. La prima richiede capacità organizzative e relazionali, cioè la capacità di programmare, pianificare e comunicare le misure di prevenzione e protezione e di reperire, sviluppare, gestire e motivare tutte le risorse umane interne alla scuola. Nell'area tecnica, invece, devono essere rappresentate varie competenze culturali. In particolare da un lato sarà indispensabile la conoscenza dei rischi tipici del mondo della scuola, dell'igiene ambientale e dell'ergonomia, nonché, naturalmente, la padronanza della legge e delle norme di buona tecnica, mentre, dall'altro, serviranno precise competenze in ordine alla valutazione dei fattori di rischio, alla gestione delle emergenze e alla programmazione degli interventi di formazione e informazione di tutte le componenti scolastiche. 7

All. 2 al com. 16/PERMANENTE, prot. 6506/C19, data 10.09.2014 L ABC degli incendi: gli estintori, gli idranti e i naspi Gli incendi vengono distinti in quattro classi a secondo dello stato fisico dei materiali combustibili. Un ulteriore quinta classe tiene conto delle particolari caratteristiche degli incendi di natura elettrica. CLASSE TIPOLOGIA ESTINGUENTE incendi di materiali solidi generalmente ACQUA A di natura organica, la cui combustione avviene normalmente con produzioni di braci che ardono allo stato solido (carbone) ESTINTORE a polvere (cat. ABC) Schiuma, Halon B C D E incendi di liquidi infiammabili o di solidi che possono liquefarsi (alcool, benzina, solventi..) e bruciando sviluppano fiamme intense incendi di gas infiammabili come metano, acetilene, magnesio, potassio, fosforo reattivi all'acqua con formazione di idrogeno e pericolo di esplosione incendi di metalli combustibili incendi di apparecchiature elettriche in tensione fuochi di natura elettrica ESTINTORE a polvere (cat. ABC) Schiuma, Halon, CO2 ESTINTORE a polvere (cat ABC) Halon, CO2 ESTINTORE (cat. ABCD) polveri speciali, sabbia ESTINTORE CO2, Halon Gli estintori sono certamente i mezzi di primo intervento più impiegati per spegnere i principi di incendio, tuttavia non sono efficaci se l'incendio si trova in una fase più avanzata. Negli estintori a polvere l'azione estinguente è di tipo chimico (inibizione del materiale incombusto tramite catalisi negativa), di soffocamento e di raffreddamento. Possono essere usati su: - fuochi di classe A, B, C; - fuochi di classe D (solo con polveri speciali); - quadri e apparecchiature elettriche fino a 1000 V. In particolare gli estintori a polvere devono riportare l'indicazione della loro idoneità all'uso su apparecchiature elettriche sotto tensione, per esempio: adatto all'uso su apparecchiature elettriche sotto tensione fino a 1000 v ad una distanza di un metro. Ricordando che le polveri possono danneggiare le apparecchiature e macchinari. Si sottolinea che l'utilizzo di estintori a polvere contro fuochi di classe F (fuochi che interessano mezzi di cottura) è considerato pericoloso. È bene ricordare che una volta spento l incendio è opportuno arieggiare il locale, in quanto, oltre ai prodotti della combustione (CO, CO 2, vari acidi e gas, presenza di polveri incombuste nell aria) la stessa polvere estinguente, molto fine, può essere inspirata insieme ad altre sostanze pericolose dall operatore. All2_Com16_prot6506C19_ABC_incendi 8

Gli estintori a CO 2 (anidride carbonica) sono strutturalmente diversi dagli altri in quanto costituiti da una bombola in acciaio realizzata in un unico pezzo di spessore adeguato alle pressioni interne, gruppo valvolare con attacco conico e senza foro per attacco manometro né valvolino per controllo pressioni. Si distingue dagli altri estintori anche per le colorazioni dell'ogiva (grigio chiaro, anche se non obbligatorio) e dal diffusore di forma tronco-conica. Il gas di questi estintori circonda i corpi infiammati, abbassa la concentrazione di ossigeno e spegne per soffocamento e raffreddamento. La gittata è limitata ed è dunque necessario avvicinarsi il più possibile al focolaio, utilizzando dispositivi di protezione individuale. Generalmente la distanza del getto è non oltre 2 metri. Dopo aver sottolineato che la CO 2 che fuoriesce da un estintore può provocare ustioni da freddo, il documento indica che tali estintori possono essere utilizzati su: - fuochi di classe B, C; - quadri e apparecchiature elettriche fino a 1000 V. Anche in questo caso gli estintori devono riportare l'indicazione della loro idoneità all'uso su apparecchiature elettriche sotto tensione e sono considerati pericolosi contro fuochi di classe F. Inoltre i mezzi di estinzione a CO 2 non sono adatti sui focolai di classe A, in quanto il gas produce solo un abbassamento momentaneo della temperatura senza l inibizione delle braci prodotte dall incendio. Dopo la scarica si innescherebbe nuovamente l incendio Gli estintori a schiuma sono costituiti da un serbatoio in lamiera d acciaio la cui carica è composta da liquido schiumogeno diluito in acqua in percentuale dal 3 al 10% e sono utilizzabili su focolai di classe A e B. L azione estinguente del liquido schiumogeno avviene per soffocamento (separazione del combustibile dal comburente) e per raffreddamento in minima parte. Sono impiegati per lo più per incendi di liquidi infiammabili (classe B), mentre è scarso l effetto estinguente sui fuochi di classe A (solidi con formazione di brace). E non sono da utilizzare sulle apparecchiature elettriche e sui fuochi di classe D. La rete idrica antincendio può essere collegata direttamente, o a mezzo di vasca di disgiunzione, all acquedotto cittadino. La presenza della riserva idrica è necessaria se l acquedotto non garantisce continuità di erogazione e sufficiente pressione. In questo secondo caso le caratteristiche idrauliche richieste agli erogatori (idranti UNI 45 oppure UNI 70) vengono assicurate in termini di portata e pressione dalla capacità della riserva idrica e dal gruppo di pompaggio. Riguardo agli idranti possiamo avere: - idrante a muro: composto essenzialmente da cassetta (o da un portello di protezione), supporto della tubazione, valvola manuale di intercettazione, tubazione flessibile completa di raccordi, lancia erogatrice ; - idrante a colonna soprasuolo: apparecchiatura antincendio, permanentemente collegata a una rete di alimentazione idrica, costituita da una valvola alloggiata nella porzione interrata dell apparecchio, manovrata attraverso un albero verticale che ruota nel corpo cilindrico, nel quale sono anche ricavati uno o più attacchi con filettatura unificata. Per ciascun idrante deve essere prevista almeno una dotazione di una lunghezza unificata di tubazione flessibile, completa di raccordi e lancia di erogazione (dotazione ubicata in prossimità degli idranti); - idrante sottosuolo: apparecchiatura antincendio, permanentemente collegata a una rete di alimentazione idrica, costituita da una valvola provvista di un attacco unificato ed alloggiato in una custodia con chiusino installato a piano di calpestio. La posizione degli idranti sottosuolo deve All2_Com16_prot6506C19_ABC_incendi 9

essere adeguatamente indicata; devono inoltre porsi in atto misure per evitare che ne sia ostacolato l'utilizzo. I naspi sono invece un apparecchiatura antincendio costituita da una bobina mobile su cui è avvolta una tubazione semirigida collegata ad una estremità con una lancia erogatrice. Il documento ricorda che per l'impiego anche da parte di personale non addestrato, i naspi sono un'alternativa agli idranti soprattutto per le attività a minor rischio. Tuttavia hanno prestazioni inferiori rispetto agli idranti. In alcune attività a basso rischio possono essere collegati direttamente alla rete idrica sanitaria. Servizio di Prevenzione e Protezione Istituto Comprensivo n 3 Felissent - Treviso All2_Com16_prot6506C19_ABC_incendi 10