Rapporto Attività 2013

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Rapporto Attività 2013

2 Rapporto Attività 2013 SOMMARIO LE ATTIVITÀ DEL GESTORE DEI SERVIZI ENERGETICI 3 IL RAPPORTO IN SINTESI 6 1 IL CONTESTO NAZIONALE E INTERNAZIONALE 11 1.1 VERSO IL 2030, LE NUOVE POLITICHE EUROPEE 12 1.2 I PROGRESSI DELL ITALIA NEL SETTORE DELLE RINNOVABILI: IL SECONDO PROGRESS REPORT 13 1.3 LA STRATEGIA ENERGETICA NAZIONALE 15 2 INCENTIVAZIONE E RITIRO DELL ENERGIA ELETTRICA 19 2.1 INTRODUZIONE 20 2.2 IL CIP6/92 22 2.2.1 RISULTATI NEL PERIODO 2001-2012 22 2.2.2 ENERGIA CIP6 RITIRATA NEL 2013 E ASSEGNAZIONE DI CAPACITÀ AI CLIENTI FINALI 25 2.3 IL CONTO ENERGIA 25 2.3.1 CONTO ENERGIA PER GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI 26 2.3.2 CONTO ENERGIA PER GLI IMPIANTI SOLARI TERMODINAMICI 35 2.4 I CERTIFICATI VERDI E LE TARIFFE ONNICOMPRENSIVE 37 2.4.1 QUALIFICA DEGLI IMPIANTI ALIMENTATI DA FONTI RINNOVABILI 37 2.4.2 CERTIFICATI VERDI 40 2.4.3 TARIFFE ONNICOMPRENSIVE 49 2.5 GLI INCENTIVI INTRODOTTI DAL D.M. 6 LUGLIO 2012 52 2.5.1 I NUOVI MECCANISMI DI INCENTIVAZIONE 52 2.5.2 I BANDI PER I REGISTRI E LE ASTE 53 2.5.3 IMPIANTI IN ESERCIZIO QUALIFICATI NEL CORSO DEL 2013 54 2.6 IL CONTATORE DELLE FONTI RINNOVABILI ELETTRICHE DIVERSE DAL FOTOVOLTAICO 55 2.7 I SERVIZI DI RITIRO DELL ENERGIA: RITIRO DEDICATO E SCAMBIO SUL POSTO 56 2.7.1 RITIRO DEDICATO 56 2.7.2 SCAMBIO SUL POSTO 58 2.8 IL PROCESSO DI RECUPERO CREDITI 59 3 GESTIONE DELL ENERGIA ELETTRICA 63 3.1 PARTECIPAZIONE AL MERCATO ELETTRICO 64 3.1.1 I MERCATI ELETTRICI IN CUI OPERA IL GSE 65 3.1.2 RICAVI DERIVANTI DALLA VENDITA DELL ENERGIA SUL MERCATO 65 3.1.3 GLI ONERI DI SBILANCIAMENTO 66 3.1.4 ANDAMENTO DEL PREZZO UNICO NAZIONALE (PUN) 67 3.1.5 SERVIZI DI SUPPORTO PER L ACQUISTO DI ENERGIA ELETTRICA SUL MERCATO 68 3.2 PREVISIONE DELLA PRODUZIONE ELETTRICA E MANCATA PRODUZIONE EOLICA 68 3.2.1 PREVISIONE DELLA PRODUZIONE ELETTRICA 68 3.2.2 PROGETTO METERING SATELLITARE 70 3.2.3 MANCATA PRODUZIONE EOLICA 71 3.3 GESTIONE DELLE MISURE DELL ENERGIA ELETTRICA 72 3.3.1 LE ATTIVITÀ RELATIVE ALLE GESTIONE DELLE MISURE 72 3.3.2 LA GESTIONE DELLE MISURE NEL 2013 73 4 ONERI DI INCENTIVAZIONE DELL ENERGIA ELETTRICA 77 4.1 COSTI PER L INCENTIVAZIONE E L ACQUISTO DELL ENERGIA ELETTRICA 78 4.2 RICAVI DELLA VENDITA DELL ENERGIA ELETTRICA 79

Rapporto Attività 2013 3 4.3 FABBISOGNO ECONOMICO E GETTITO DELLA COMPONENTE A3 79 5 CERTIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI E DELL ENERGIA ELETTRICA 83 5.1 LA GARANZIA DI ORIGINE DA FONTI RINNOVABILI 84 5.2 LA FUEL MIX DISCLOSURE 85 6 COGENERAZIONE, CERTIFICATI BIANCHI E CONTO TERMICO 89 6.1 LA COGENERAZIONE 90 6.2 I CERTIFICATI BIANCHI 93 6.3 IL CONTO TERMICO 97 7 IL SISTEMA DI IMMISSIONE IN CONSUMO DEI BIOCARBURANTI 101 8 VERIFICHE E ISPEZIONI SUGLI IMPIANTI 113 8.1 VERIFICHE SUGLI IMPIANTI ALIMENTATI DA FONTI RINNOVABILI 115 8.2 VERIFICHE SUGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI INCENTIVATI CON IL CONTO ENERGIA 116 8.3 VERIFICHE SUGLI IMPIANTI DI COGENERAZIONE ABBINATA AL TELERISCALDAMENTO 116 8.4 VERIFICHE SUGLI IMPIANTI DI COGENERAZIONE AD ALTO RENDIMENTO 116 8.5 VERIFICHE SUGLI IMPIANTI CIP6/92 E SUGLI IMPIANTI DI COGENERAZIONE 117 9 STOCCAGGIO VIRTUALE DEL GAS NATURALE 119 10 EMISSIONI DI GAS SERRA 125 10.1 EMISSIONI DI GAS SERRA, IL RUOLO DEL GSE 126 10.2 EU ETS, COLLOCAMENTO ALL ASTA DELLE QUOTE DI EMISSIONE ITALIANE 126 10.3 SEGRETERIA TECNICA DEL COMITATO ETS: PICCOLI EMETTITORI 130 11 STUDI, STATISTICHE E SERVIZI SPECIALISTICI 133 11.1 ELABORAZIONE DI STUDI E RAPPORTI SPECIALISTICI 134 11.2 LE STATISTICHE SULLE ENERGIE RINNOVABILI 136 11.3 I SERVIZI SPECIALISTICI PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 139 12 ATTIVITÀ INTERNAZIONALI E DI SOSTEGNO ALLA FILIERA 143 12.1 COLLABORAZIONI NELL AMBITO DI INIZIATIVE E ORGANIZZAZIONI 144 12.2 CONTRIBUTO TECNICO ALLE INIZIATIVE INTERGOVERNATIVE DI SETTORE 146 12.3 PARTECIPAZIONE A PROGETTI 146 12.4 MONITORAGGIO DELLE POLITICHE EUROPEE E INTERNAZIONALI PER L ENERGIA E IL CLIMA 147 12.5 IL PROGETTO CORRENTE 147 13 ATTIVITÀ INFORMATIVE 155 13.1 IL CONTACT CENTER DEL GSE 156 13.2 LE ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE 161

LE ATTIVITÀ DEL GESTORE DEI SERVIZI ENERGETICI Rapporto Attività 2013

6 Rapporto Attività 2013 Le attività del Gestore dei Servizi Energetici IL RAPPORTO IN SINTESI Il ruolo del Gestore dei Servizi Energetici - GSE S.p.A. a servizio del sistema energetico nazionale è diventato, nel corso degli ultimi anni, sempre più rilevante. Principale mission del GSE è la promozione e l incentivazione delle fonti rinnovabili e dell efficienza energetica. Obiettivo del presente rapporto è esporre le attività svolte nel corso dell anno 2013, illustrando in maniera puntuale i principali dati relativi ai servizi erogati dalla società. Il 2013 ha visto la fine del meccanismo storico dedicato all incentivazione degli impianti fotovoltaici: il 6 luglio, decorsi 30 giorni dal raggiungimento dei 6,7 miliardi di euro del costo indicativo cumulato annuo degli incentivi, il Conto Energia ha cessato di applicarsi. Grazie a tale sistema di incentivazione sono stati realizzati oltre 550.000 impianti fotovoltaici, cui corrisponde una potenza di 17.623 MW. Per quanto riguarda gli altri tipi di impianti a fonti rinnovabile, a fine anno ne risultano qualificati dal GSE per il rilascio dei Certificati Verdi o delle Tariffe Onnicomprensive, in esercizio, oltre 5.200, di cui circa 4.100 di nuova costruzione e i restanti soggetti a interventi di rifacimento, potenziamento o riattivazione. Il maggior numero di impianti si riferisce alla fonte idraulica, seguita nell ordine dagli impianti a biogas, eolici e a bioliquidi. Oltre 24 milioni di Certificati Verdi sono stati emessi per le produzioni del 2013. Circa 2.700 impianti hanno avuto accesso al sistema delle Tariffe Onnicomprensive, con una remunerazione percepita nel corso dell anno pari a quasi due miliardi di euro, a fronte di una produzione totale di circa 7,5 TWh. Per quanto riguarda gli impianti che ancora usufruiscono del meccanismo incentivante CIP6, alimentati sia da fonti rinnovabili sia da fonti assimilate, si è registrata a fine 2013 una diminuzione nel numero delle convenzioni e della potenza incentivata; l energia ritirata nel 2013 è risultata pari a quasi 16 TWh, oltre 6 TWh in meno rispetto all anno precedente. Nel 2012, con il D.M. 6 luglio, sono stati introdotti i nuovi meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili diverse da quella solare. A fine 2013 la gestione dei nuovi meccanismi di sostegno è oramai pienamente operativa: le richieste pervenute al GSE nel 2013 per l iscrizione degli impianti ai registri e alle aste per l accesso ai nuovi incentivi sono state 987, per una potenza complessiva pari a quasi 1.700 MW. Nel corso del 2013 il GSE ha gestito quasi 60.000 convenzioni di Ritiro Dedicato, cui è corrisposto il ritiro di circa 25 TWh di energia per un controvalore vicino agli 1,8 miliardi di euro. A fine 2013 risultano attive circa 390.000 convenzioni per lo Scambio sul Posto, per una potenza totale che si aggira sui 3,7 GW. Sempre con riferimento al settore elettrico, oltre alla gestione dei meccanismi di incentivazione e di ritiro dell energia, il GSE è attivo anche nello svolgimento di altri servizi, quali il calcolo della mancata produzione eolica (MPE), la determinazione del mix energetico nazionale (Fuel Mix Disclosure), il rilascio delle garanzie di origine da fonti rinnovabili (GO e RECS) e da cogenerazione ad altro rendimento (GOc). Complessivamente, per quanto riguarda il settore elettrico, nel solo 2013 il GSE ha gestito oltre 2,6 miliardi di dati di misura. Al fine di verificare la sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa per poter beneficiare dei diversi meccanismi di incentivazione e promozione, è proseguita nel 2013 l attività di controllo del GSE sugli impianti in esercizio e in costruzione. Le verifiche,

Rapporto Attività 2013 Le attività del Gestore dei Servizi Energetici Il Rapporto in sintesi 7 improntate a criteri di trasparenza, affidabilità e non discriminazione, sono state 2.654, per una potenza totale di circa 3.760 MW. Complessivamente, nel 2013 il GSE ha sostenuto costi per il rilascio degli incentivi e la gestione dei servizi per un ammontare pari a circa 15,1 miliardi di euro. I ricavi, derivanti principalmente dalla vendita di circa 50 TWh di energia elettrica sul mercato, si sono aggirati sui 3,3 miliardi di euro. Ne è risultato un fabbisogno economico netto di circa 11,8 miliardi di euro. Nel 2013 sono anche state avviate le nuove attività del GSE dedicate alla promozione dell efficienza energetica e delle rinnovabili termiche: la gestione del Conto Termico (già al primo anno di applicazione di questo innovativo schema di incentivazione sono pervenute circa 3.200 domande) e dei Certificati Bianchi (ricevute circa 21.700 richieste a fronte delle quali sono stati emessi oltre 5,9 milioni di Certificati). Tali attività si sono affiancate ad un altra già gestita dal GSE nel settore dell efficienza energetica, ovverosia il riconoscimento della cogenerazione ad alto rendimento (oltre 900 le richieste CAR presentate nel 2013, corrispondenti a quasi 14 GW di potenza). A partire dal 2013, inoltre, il GSE gestisce operativamente, a supporto del Ministero dello Sviluppo Economico, anche il sistema dell obbligo di immissione in consumo dei biocarburanti per i fornitori di benzina e gasolio. Nel 2013 sono stati rilasciati oltre 1,8 milioni di Certificati di Immissione in Consumo. Nel 2013 il GSE ha continuato a svolgere un ruolo importante per garantire una maggiore concorrenzialità nel mercato del gas naturale, con particolare riferimento ai servizi relativi allo stoccaggio virtuale. Nell ambito del sistema europeo dell Emission Trading, nel 2013 il GSE, in qualità di Auctioneer per l Italia, ha collocato sulla piattaforma d asta comune quasi 88 milioni di quote di emissione valevoli per il periodo 2013-2020, con un ricavo totale pari a circa 386 milioni di euro da destinare al bilancio dello Stato. Secondo quanto stabilito dal D.Lgs. n. 28/2011, il GSE svolge attività di supporto istituzionale, conduce studi ed è responsabile del monitoraggio statistico, tecnico, economico, occupazionale ed ambientale dello sviluppo delle energie rinnovabili. In questo contesto, ad esempio, nel 2013 è stata redatta la seconda relazione biennale sui progressi compiuti per il raggiungimento degli obiettivi sulle fonti rinnovabili (Progress Report), inviata dal MiSE alla Commissione Europea. Il GSE svolge, inoltre, attività di supporto specialistico in ambito energetico a sostegno delle Pubbliche Amministrazioni. Il 2013 è stato un anno particolarmente significativo per il dibattito sulle politiche energetiche europee, e lo è stato di conseguenza anche per le attività internazionali del GSE condotte principalmente a supporto del Ministero dello Sviluppo Economico: si segnalano ad esempio le collaborazioni nell ambito di organizzazioni internazionali quali IEA e IRENA, la partecipazione a iniziative intergovernative quali l IPEEC e a progetti finanziati dalla Commissione Europea quali la CA-RES. Sempre nel 2013, il GSE, con il progetto Corrente, ha proseguito il suo impegno a sostegno della filiera nazionale delle energie rinnovabili e dell efficienza energetica, svolgendo un servizio informativo sulle opportunità di investimento e promuovendo la valorizzazione delle aziende italiane. Il GSE esegue una costante attività di informazione e formazione, come peraltro previsto dal D.Lg. 28/2011 che gli ha affidato un ruolo centrale in tale ottica. A tale scopo si avvale di una pluralità di strumenti: sito web istituzionale, canali social, pubblicazione

8 Rapporto Attività 2013 Le attività del Gestore dei Servizi Energetici Il Rapporto in sintesi di guide, studi e rapporto tematici, partecipazione a fiere, seminari e corsi di formazione e, naturalmente, Contact Center, che nel 2013 ha gestito circa 1 milione di richieste di informazione. In sintesi, il presente rapporto testimonia, anche per il 2013, l ampiezza e la complessità delle attività gestite dal GSE, che rappresenta oramai uno degli attori principali su cui sono incentrati la promozione, il monitoraggio e lo sviluppo equilibrato e sostenibile delle energie rinnovabili e dell efficienza energetica in Italia.

1 IL CONTESTO NAZIONALE E INTERNAZIONALE Rapporto Attività 2013

12 Rapporto Attività 2013 1 Il Contesto Nazionale e Internazionale 1.1 VERSO IL 2030, LE NUOVE POLITICHE EUROPEE Negli ultimi anni è cresciuta notevolmente la sensibilità della comunità internazionale verso i temi della sostenibilità ambientale e della sicurezza energetica, sia nei paesi di storica industrializzazione sia nei paesi in via di sviluppo. Il settore energetico appare cruciale non solo in termini di competitività ma anche in termini di sostenibilità. L energia pesa, infatti, per due terzi delle emissioni mondiali di gas ad effetto serra. L approssimarsi del 2020, anno per il quale sono stati identificati obiettivi specifici in materia di ambiente ed energia, ha reso necessario a livello europeo l avvio di un intenso dialogo tra istituzioni comunitarie e Stati membri per adottare nuove politiche energetiche. Ciò al fine di coniugare le esigenze di tutela ambientale con la costruzione di un quadro di sviluppo economico sostenibile che permetta il superamento dell attuale congiuntura di crisi e restituisca nuove prospettive di stabilità e crescita agli investitori europei. Nel 2013 la pubblicazione del Libro verde in materia di politica energetica e climatica al 2030 ha coinvolto, in un ampio processo di consultazione pubblica, stakeholder istituzionali e privati. Al centro del dibattito europeo c è la definizione di nuovi target per rinnovabili, efficienza energetica e gas ad effetto serra, oltre quelli al 2020 definiti dalla Commissione europea nel 2008. Obiettivo dell UE è quello di rispondere, da una parte, alla sfida posta dai cambiamenti climatici e, dall altra, all esigenza di dover garantire la competitività del sistema produttivo attraverso soluzioni economicamente efficienti. Come espresso dalle istituzioni comunitarie e dai vari stakeholder nella fase di consultazione, le soluzioni di politica energetica da adottare dovranno ancora una volta garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e la stabilità, nel lungo periodo, dello scenario di riferimento al fine di ridurne l impatto sul costo degli investimenti. Al processo di consultazione del Libro verde ha fatto seguito, a distanza di pochi mesi, l adozione della Comunicazione della Commissione sul quadro politico 2030 in materia di clima ed energia, volta a rinnovare e innovare il sistema identificato nel 2008, mettendo al centro delle scelte europee un sistema energetico sostenibile, competitivo e sicuro, capace di ridurre la dipendenza dalle importazioni e di determinare nuove opportunità di lavoro. Le soluzioni proposte dalla Commissione vanno verso: l adozione di un obiettivo vincolante per la riduzione dei gas serra del 40% rispetto ai livelli del 1990, con una ridefinizione delle modalità di funzionamento del sistema dell Emission Trading volta a mitigare il problema delle eccedenze di quote di CO2 attraverso la costituzione di una riserva per la stabilità del mercato; la fissazione di un obiettivo vincolante sulle energie rinnovabili, globale per tutta l Unione europea, pari al 27%, per il raggiungimento del quale è lasciata ai singoli Stati membri la flessibilità di trasformare il proprio sistema energetico nel modo più appropriato a seconda delle esigenze nazionali; la definizione di un ruolo per l efficienza energetica, da stabilire a valle della valutazione dei piani di azione da sviluppare entro la fine del 2014. I nuovi obiettivi europei si accompagneranno all utilizzo di una serie di indicatori per la valutazione dei progressi compiuti, tra cui: i differenziali di prezzo dell energia, la dipendenza dall estero, lo sviluppo delle interconnessioni. Il quadro descritto sarà accompagnato dalla costruzione di una nuova governance basata su piani nazionali per un energia più competitiva, sicura e sostenibile, adottati e aggiornati attraverso un processo iterativo tra istituzioni europee e Stati membri. Su questa proposta della Commissione si esprimerà il Consiglio nel prossimo autunno. Naturalmente la discussione sugli obiettivi porta con sé anche quella sugli strumenti per raggiungerli. In tal senso, particolare rilievo assume, nel 2013, la Comunicazione della

Rapporto Attività 2013 1 Il Contesto Nazionale e Internazionale I progressi dell Italia nel settore delle rinnovabili: il secondo Progress Report 13 Commissione europea relativa all intervento pubblico per favorire la completa realizzazione del mercato interno. In questo documento sono identificate due linee di azione. La prima linea di azione è improntata verso la definizione di sistemi di incentivazione basati sul principio di necessità e regressione : il sostegno deve essere limitato solo a quelle tecnologie che non riescono ad essere competitive e gli incentivi devono essere parametrizzati in modo tale da andare verso la riduzione dei costi di produzione (anche al fine di esporre gradualmente le rinnovabili a segnali di prezzo). Per quanto concerne la seconda linea di azione, la Commissione europea chiede agli Stati membri la predisposizione di sistemi di riserva di capacità, per i quali è necessaria in primis un analisi dei proprio mercato e poi l introduzione di strumenti di flessibilità che tengano conto delle tecnologie disponibili, anche con l obiettivo di facilitare la gestione intelligente delle reti. Gli strumenti di supporto predisposti dagli Stati membri devono stimolare la concorrenza ed essere, ove possibile, neutrali rispetto alle fonti/tecnologie impiegate. Le Linee guida sugli Aiuti di Stato in materia di Ambiente ed Energia, oggetto di un processo di consultazione avviato a fine 2013 e conclusosi recentemente con l adozione della Comunicazione della Commissione europea ad aprile 2014, vanno nel solco di tale principio. Le citate Linee guida sono complementari al Regolamento di esenzione per categoria approvato a fine maggio. Globalmente le scelte compiute nel 2013 a livello comunitario hanno ancora una volta sottolineato la necessità che i meccanismi di incentivazione e le misure volte a favorire il conseguimento degli obiettivi energetici e climatici rispondano ad una logica cost-effecttive e non causino alterazione della concorrenza, ovvero la frammentazione del mercato interno. A livello europeo la sfida consisterà nel conciliare obiettivi sempre più ambiziosi e strumenti sempre più efficienti e nel solco della concorrenza. È d altra parte la strada da percorrere per proseguire verso la rotta della sostenibilità, cercando di risolvere squilibri competitivi interni ed esterni al mercato europeo. 1.2 I PROGRESSI DELL ITALIA NEL SETTORE DELLE RINNOVABILI: IL SECONDO PROGRESS REPORT La Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell uso dell energia da fonti rinnovabili ha individuato un quadro comune per la produzione e la promozione dell energia da fonti rinnovabili. L obiettivo globale definito per l Unione europea (entro il 2020 il 20% del consumo finale dell energia dovrà essere soddisfatto mediante le rinnovabili) è stato declinato in obiettivi specifici per ciascun Paese. La Direttiva 28 ha assegnato agli Stati membri il compito di definire chiaramente la propria strategia per il raggiungimento dei target attraverso la predisposizione, nel 2010, di Piani d Azione Nazionali (PAN) contenenti indicazioni circa l individuazione degli obiettivi settoriali e le misure previste per raggiungerli. A dicembre 2013, così come previsto dalla Direttiva 28, gli Stati membri hanno presentato alla Commissione europea la seconda relazione biennale sui progressi compiuti per il raggiungimento degli obiettivi (Progress Report) con informazioni aggiornate al 31 dicembre 2012. Il GSE, come previsto dal D.Lgs. 28/2011, ha elaborato la relazione a supportato del MiSE, in continuità con il lavoro di collaborazione già svolto per la predisposizione della prima relazione, nel 2011, e del Piano di Azione Nazionale per le energie rinnovabili nel 2010. Le informazioni contenute nel secondo Progress Report riguardano molteplici aspetti: dati statistici sull energia prodotta e consumata, procedure autorizzative, trasmissione e

14 Rapporto Attività 2013 1 Il Contesto Nazionale e Internazionale I progressi dell Italia nel settore delle rinnovabili: il secondo Progress Report distribuzione dell energia elettrica, regimi di sostegno in tutti i settori, disponibilità e uso delle biomasse e relazione con i prezzi dei prodotti agricoli, emissioni evitate e altri effetti ambientali, meccanismi di cooperazione internazionale, aggiornamento delle previsioni di produzione e consumo di energia fino al 2020, ecc. Sul tema degli incentivi, il Progress Report fornisce un analisi dettagliata dei regimi di sostegno vigenti nel biennio considerato. La novità maggiore, rispetto alla relazione precedente, è rappresentata nel settore elettrico dall entrata in vigore dei nuovi sistemi incentivanti previsti dai due D.M. del 5 e 6 luglio del 2012, caratterizzati da meccanismi di controllo delle quantità (registri e aste). Nel settore termico la new entry è invece il cosiddetto Conto Termico, introdotto per incentivare i piccoli interventi di efficienza energetica e le rinnovabili termiche. I risultati e i costi dei meccanismi incentivanti sono illustrati in maniera dettagliata, come richiesto dalla Commissione europea, che ha ritenuto necessario focalizzare l attenzione non solo sull efficacia ma anche sull efficienza degli strumenti di sostegno. Un altro tema analizzato accuratamente nel documento riguarda il settore delle biomasse a fini energetici: oltre ai dati sulla disponibilità e l uso delle biomasse, sono state fornite dettagliate informazioni sulle variazioni nella destinazione d uso dei terreni agricoli e sulle possibili variazioni riscontrate nei prezzi del mercato delle commodities agricole. L analisi dei dati disponibili suggerisce che i prezzi delle materie prime agricole continuano prevalentemente a seguire le oscillazioni provenienti dai mercati internazionali. Un importante sezione del Progress Report è dedicata, inoltre, alla stima, effettuata secondo l approccio del Life Cycle Assessment (LCA), delle emissioni evitate di gas a effetto serra conseguenti allo sviluppo delle energie rinnovabili. I gas serra contabilizzati comprendono, coerentemente con l approccio LCA, le emissioni legate alla produzione della fonte (upstream), le emissioni relative alla costruzione dell impianto in cui la fonte energetica viene utilizzata (quando significative) e le emissioni durante l utilizzo (ad esempio la combustione) della fonte stessa per produrre energia elettrica, calore o energia per i trasporti. La diffusione delle rinnovabili nei settori elettricità, riscaldamento e trasporti ha comportato una crescente riduzione di emissioni di gas climalteranti in Italia negli ultimi anni: da 56 milioni di tonnellate di CO2 eq evitate nel 2009 a 71 milioni nel 2012, con il contributo prevalente proveniente dal settore elettricità. Cuore del documento, indispensabile per comprendere il grado di raggiungimento del target nazionale, è la parte dedicata ai dati statistici riguardanti l incidenza dei consumi finali di energia da fonti rinnovabili rispetto ai consumi totali. In Italia, a fine 2012, il 13,5% dei consumi finali di energia è stato coperto grazie alle fonti rinnovabili (l obiettivo previsto per l Italia dalla Direttiva 2009/28/CE è quello di raggiungere al 2020 il 17%). Si tratta certamente di un risultato di rilievo. Il dato è peraltro sensibilmente più elevato rispetto alle indicazioni riportate nel PAN, che prevedeva di raggiungere nel 2012 una quota percentuale di fonti rinnovabili pari al 9,2%. Nel corso del 2012 in Italia sono stati consumati complessivamente 16,8 Mtep di energia da fonti rinnovabili: 8 Mtep nel settore elettrico, 7,4 Mtep nel settore termico e 1,4 Mtep di energia fornita dai biocarburanti nel settore dei trasporti. Le rinnovabili hanno soddisfatto il 27,4% dei consumi nazionali di energia elettrica e il 12,8% dei consumi nazionali di energia termica. Nei trasporti, applicando le apposite convenzioni definite a livello comunitario per l obiettivo specifico (10% entro il 2020), le rinnovabili hanno coperto nel 2012 il 5,8% dei consumi totali settoriali. Tali importanti risultati sono stati raggiunti per diverse ragioni: a causa della rilevante crescita, negli ultimi anni, delle rinnovabili nel settore elettrico (soprattutto fotovoltaico

Rapporto Attività 2013 1 Il Contesto Nazionale e Internazionale La Strategia Energetica Nazionale 15 seguito da eolico e bioenergie), per il contributo significativo delle rinnovabili nel settore termico (da imputarsi in particolare alle biomasse e alle pompe di calore), nonché a causa della riduzione dei consumi totali di energia che ha interessato l Italia dal 2005 in poi (i consumi sono passati da 138,7 Mtep nel 2005 a 124,1 Mtep nel 2012). Anche tenendo in considerazione alcune dei trend che nel corso del 2012 stavano emergendo (poi descritti nel secondo Progress Report), al fine di costruire una prospettiva di medio-lungo periodo per il settore energetico, il Governo italiano ha approvato nel 2013 la Strategia Energetica Nazionale (SEN), in cui, ad esempio, per le rinnovabili sono stati individuati obiettivi anche più ambiziosi di quelli imposti dalla Direttiva 28. Nelle figure 1 e 2, è possibile confrontare stato dell arte, obiettivi e trend del PAN e della SEN in materia di rinnovabili. Figura 1-1 ANDAMENTO DELLA QUOTA COMPLESSIVA DI ENERGIA RINNOVABILE Quota complessiva di energia rinnovabile prevista nel Secondo Progress Report (2013) 20% 15% 13,5% 19% Quota complessiva di energia rinnovabile prevista nel Piano di Azione Nazionale (PAN 2010) 10% 5% 0% 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 17% Dati rilevati Previsione della Strategia Energetica Nazionale Target fissato per l Italia dalla Direttiva 2009/28/CE Figura 1-2 QUOTA DI ENERGIE RINNOVABILI: CONSUMO EFFETTIVO E TARGET 2020 Dato rilevato 2012 Previsioni PAN al 2012 40% 35% 35~38% Obiettivo PAN 2020 Obiettivo SEN 2020 30% 25% 20% 15% 10% 5% 27,4% 26,4% 20,3% 20% 19~20% 17,1% 17% 12,8% 13,5% 10,1% 10% 9,2% 7,7% 5,8% 4,7% 0% Settore elettrico Settore termico Settore trasporti Totale energia da FER 1.3 LA STRATEGIA ENERGETICA NAZIONALE Nel marzo 2013, al termine di un ampio processo di consultazione pubblica, è stata approvata con Decreto interministeriale Sviluppo Economico-Ambiente (D.M. 8 marzo 2013), la Strategia Energetica Nazionale (SEN), primo documento di programmazione ed indirizzo settoriale a distanza di oltre venti anni dal primo Piano Energetico Nazionale. La Strategia, molto attesa dagli operatori del settore, può rappresentare un nodo cruciale per la crescita sostenibile del Paese e la modernizzazione del comparto energetico nazionale.

16 Rapporto Attività 2013 1 Il Contesto Nazionale e Internazionale La Strategia Energetica Nazionale In linea con le prospettive delineate a livello europeo nell Energy Roadmap al 2050, la Strategia Energetica Nazionale contempla un doppio orizzonte temporale: 2020 e 2050. La realizzazione della SEN dovrebbe peraltro consentire un graduale superamento degli obiettivi europei previsti dal Pacchetto 20-20-20. Questi i risultati attesi al 2020: a) Riduzione dei costi energetici e progressivo allineamento dei prezzi all ingrosso ai livelli europei. È infatti stimato possibile un risparmio di circa 9 Mld l anno sulla bolletta nazionale di elettricità e gas come differenza tra 13,5 Mld di risparmi e circa 4-5 Mld di costi addizionali rispetto al 2012. b) Superamento di tutti gli obiettivi ambientali europei al 2020. Sono incluse: la riduzione delle emissioni di gas serra del 21% rispetto al 2005 (obiettivo europeo 18%), la riduzione del 24% dei consumi primari rispetto all andamento inerziale (obiettivo europeo 20%) e il raggiungimento del 19-20% di incidenza dell energia rinnovabile sui consumi finali lordi (obiettivo europeo 17%). Ci si attende, inoltre, che le rinnovabili diventino la prima fonte nel settore elettrico al pari del gas con un incidenza del 35-38%. c) Maggiore sicurezza, minore dipendenza di approvvigionamento e maggiore flessibilità del sistema. È prevista una riduzione della fattura energetica estera di circa 14 Mld l anno, con la riduzione dall 84% al 67% della dipendenza dall estero. Ciò equivale a circa l 1% di PIL addizionale e, ai valori attuali, è sufficiente a riportare in attivo la bilancia dei pagamenti. d) Impatto positivo sulla crescita economica grazie ai circa 170-180 miliardi di euro di investimenti da qui al 2020, sia nella green e white economy (rinnovabili e efficienza energetica), sia nei settori tradizionali (reti elettriche e gas, rigassificatori, stoccaggi, sviluppo idrocarburi). Si tratta di investimenti privati, solo in parte supportati da incentivi, e con notevole impatto in termini di competitività e sostenibilità del sistema. Per il raggiungimento di questi obiettivi la strategia si articola in sette priorità con specifiche misure: 1. promozione dell efficienza energetica; 2. promozione di un mercato del gas competitivo, integrato con l Europa con prezzi ad essa allineati, con l opportunità di diventare il principale hub sud-europeo; 3. sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili, per le quali si intende superare gli obiettivi europei contenendo al contempo l onere in bolletta; 4. sviluppo di un mercato elettrico pienamente integrato con quello europeo, efficiente, con prezzi competitivi con l Europa e in cui sia gradualmente integrata la produzione rinnovabile; 5. ristrutturazione del settore della raffinazione e della rete di distribuzione dei carburanti, verso un assetto più sostenibile e con livelli europei di competitività e qualità del servizio; 6. sviluppo sostenibile della produzione nazionale di idrocarburi, con importanti benefici economici e di occupazione e nel rispetto dei più elevati standard internazionali in termini di sicurezza e tutela ambientale; 7. modernizzazione del sistema di governance del settore, con l obiettivo di rendere più efficaci e più efficienti i processi decisionali. In aggiunta alle priorità descritte, in un ottica di più lungo periodo, la Strategia Energetica Nazionale propone e accentua l importanza di azioni a sostegno delle attività di ricerca e sviluppo tecnologico, funzionali in particolare all incremento dell efficienza energetica, delle fonti rinnovabili e all uso sostenibile di combustibili fossili.

Rapporto Attività 2013 1 Il Contesto Nazionale e Internazionale La Strategia Energetica Nazionale 17 La Strategia Energetica Nazionale così delineata mira, in linea con il contesto e gli obiettivi europei, a far evolvere il quadro energetico nazionale attuale, investendo in un economia decarbonizzata in grado di trasformare i fattori economici di svantaggio competitivo in punti di forza per lo sviluppo del Paese.

2 INCENTIVAZIONE E RITIRO DELL ENERGIA ELETTRICA Rapporto Attività 2013

20 Rapporto Attività 2013 2 Incentivazione e Ritiro dell Energia Elettrica 2.1 INTRODUZIONE I meccanismi di incentivazione e di ritiro dell energia elettrica gestiti dal GSE nel corso del 2013 sono stati molteplici. In questo paragrafo introduttivo, al fine di fornire uno sguardo d insieme, essi vengono descritti sinteticamente. Nei successivi paragrafi ad ogni meccanismo è dedicata un ampia trattazione, contenente anche i risultati più significativi delle attività ad essi correlate. MECCANISMI DI INCENTIVAZIONE CIP6/92 È un meccanismo di incentivazione dell energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e da fonti assimilate alle rinnovabili, consistente in una forma di remunerazione amministrata dell energia attraverso una tariffa incentivante il cui valore è aggiornato nel tempo. Concettualmente si può inquadrare come una tipologia di Tariffa Onnicomprensiva poiché la remunerazione riconosciuta include implicitamente sia una componente incentivante sia una componente di valorizzazione dell energia elettrica immessa in rete. Attualmente non è più possibile accedere a questo meccanismo. Esso continua, tuttavia, ad avere effetti nei confronti di quegli impianti che hanno sottoscritto l apposita convenzione durante la vigenza del provvedimento. CONTO ENERGIA (CE) È il meccanismo di incentivazione dedicato agli impianti solari fotovoltaici e solari termodinamici. Per entrambe le tipologie di impianti il meccanismo consisteva originariamente in un premio incentivante fisso erogato sulla base dell energia prodotta, cui il produttore poteva associare una seconda voce di ricavo derivante dalla valorizzazione dell energia. Nel caso degli impianti fotovoltaici questo schema è stato rivisto dall ultimo provvedimento di incentivazione, il quinto Conto Energia (D.M. 5/7/2012), in virtù del quale l incentivo è corrisposto sulla quota di energia prodotta autoconsumata (premio incentivante) e sulla quota di energia prodotta immessa in rete (su tale quota l incentivo assume la forma di una Tariffa Onnicomprensiva per impianti fino a 1 MW di potenza ed è invece pari alla differenza tra una tariffa di riferimento e il prezzo zonale orario nel caso di impianti sopra il MW). Il quinto Conto Energia ha cessato di applicarsi il 6 luglio 2013, ovverosia decorsi 30 giorni dalla data di raggiungimento di un costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6,7 miliardi di euro, comunicata dall AEEGSI [1] con la deliberazione 250/2013/R/EFR. CERTIFICATI VERDI (CV) I Certificati Verdi sono titoli attribuiti in misura proporzionale all energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili e da impianti cogenerativi abbinati al teleriscaldamento entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2012 ai sensi di quanto previsto dal D.Lgs. n. 28/2011. Il numero di CV spettanti è differente a seconda del tipo di fonte e di intervento impiantistico realizzato (nuova costruzione, potenziamento, rifacimento totale o parziale, riattivazione). I produttori da fonti rinnovabili possono vendere i Certificati Verdi acquisiti, realizzando così un introito aggiuntivo a quello dato dalla remunerazione dell energia elettrica prodotta. La domanda sul mercato dei CV si basa sull obbligo, posto in capo a soggetti produttori e importatori di energia elettrica da fonti convenzionali, di immettere nel sistema elettrico una determinata quota di produzione di energia da fonti rinnovabili. I soggetti obbligati assolvono a tale obbligo dimostrando di essere in possesso del corrispondente numero di CV. TARIFFE ONNICOMPRENSIVE (TO) Si tratta di tariffe fisse di ritiro dell energia elettrica immessa in rete il cui valore include sia la componente incentivante sia la componente di vendita dell energia elettrica immessa [1] AEEGSI, Autorità per l Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico.

Rapporto Attività 2013 2 Incentivazione e Ritiro dell Energia Elettrica Introduzione 21 in rete. Fino all emanazione degli ultimi provvedimenti di incentivazione del fotovoltaico (D.M. 5/7/2012) e delle altre fonti rinnovabili (D.M. 6/7/2012), che hanno previsto delle TO per gli impianti di piccole dimensioni, parlando di Tariffe Onnicomprensive ci si riferiva essenzialmente a quelle introdotte dalla L. 244/2007 e regolate dal D.M. 18/12/2008, riservate agli impianti con potenza fino a 1 MW (200 kw per gli impianti eolici) entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2012. INCENTIVI D.M. 6/7/2012 Il D.M. 6 luglio 2012 ha stabilito le nuove modalità di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili, diverse da quella fotovoltaica, entrati in esercizio dopo il 1º gennaio 2013. Gli impianti sono incentivati sulla base dell energia immessa in rete: quelli fino a 1 MW con delle Tariffe Onnicomprensive; quelli oltre il MW con un incentivo pari alla differenza tra una tariffa di riferimento e il prezzo zonale orario dell energia. A seconda della potenza degli impianti, l accesso agli incentivi è soggetto all iscrizione degli impianti a registri o alla partecipazione ad aste competitive oppure, in particolare nel caso degli impianti più piccoli, è libero. SERVIZI DI RITIRO DELL ENERGIA ELETTRICA RITIRO DEDICATO (RID) Il Ritiro Dedicato rappresenta una modalità semplificata a disposizione dei produttori per il collocamento sul mercato dell energia elettrica immessa in rete. Essa consiste nella cessione al GSE, e nella conseguente remunerazione, dell energia elettrica immessa in rete e dei relativi corrispettivi per l utilizzo della rete. Sono ammessi al regime di Ritiro Dedicato gli impianti di potenza inferiore a 10 MVA o di potenza qualsiasi se alimentati da energia solare, eolica, maremotrice, del moto ondoso, geotermica, idraulica limitatamente alle unità ad acqua fluente o da altre fonti rinnovabili se nelle titolarità di un autoproduttore. L accesso al RID è alternativo agli incentivi riconosciuti ai sensi dei D.M. 5/7/2012 e D.M. 6/7/2012. SCAMBIO SUL POSTO (SSP) Lo SSP fornisce all utente, che abbia un impianto di produzione di energia elettrica, un ristoro della spesa per l acquisto dell energia elettrica consumata, in base al valore dell energia prodotta e immessa in rete dall impianto. Hanno potuto accedere allo SSP gli impianti alimentati da fonti rinnovabili e quelli di Cogenerazione ad Alto Rendimento di potenza fino a 200 kw. L accesso a tale meccanismo è alternativo agli incentivi riconosciuti ai sensi dei D.M. 5/7/2012 e D.M. 6/7/2012. I meccanismi descritti sono illustrati schematicamente nelle due tabelle che seguono. Tabella 2-1 REMUNERAZIONE DEGLI IMPIANTI A FONTI RINNOVABILI INCENTIVABILI AI SENSI DELLA NORMATIVA PREVIGENTE AL D.M. 5 LUGLIO 2012 (QUINTO CONTO ENERGIA) E AL D.M. 6 LUGLIO 2012 (NUOVO DECRETO FER ELETTRICHE) TIPOLOGIA DI IMPIANTO Impianti FER (no fonte solare) MECCANISMO DI INCENTIVAZIONE CV TO Impianti di piccola taglia (3) PERIODO DI INCENTIVAZIONE 15 anni INCENTIVO Vendita CV attribuiti all energia prodotta VALORIZZAZIONE ENERGIA Autoconsumo o libero mercato Ritiro Dedicato (1) Scambio sul Posto (2) 15 anni Tariffe Onnicomprensive di ritiro dell energia immessa in rete Impianti solari Conto Energia Impianti fotovoltaici Conto Energia Impianti solari termodinamici 20 anni 25 anni (1) Impianti di potenza inferiore a 10 MVA o di qualsiasi potenza nel caso di fonti rinnovabili non programmabili. (2) Impianti di potenza fino a 200 kw. (3) Impianti di potenza non superiore a 1 MW (200 kw per gli impianti eolici). Tariffe del Conto Energia attribuite all energia prodotta Tariffe del Conto Energia attribuite all energia prodotta esclusivamente per la parte solare Autoconsumo o libero mercato Ritiro Dedicato Scambio sul Posto

22 Rapporto Attività 2013 2 Incentivazione e Ritiro dell Energia Elettrica Il CIP6/92 Tabella 2-2 REMUNERAZIONE DEGLI IMPIANTI A FONTI RINNOVABILI INCENTIVABILI AI SENSI DEL D.M. 5 LUGLIO 2012 (QUINTO CONTO ENERGIA) E D.M. 6 LUGLIO 2012 (NUOVO DECRETO FER ELETTRICHE) TIPOLOGIA DI IMPIANTO MECCANISMO DI INCENTIVAZIONE PERIODO DI INCENTIVAZIONE INCENTIVO VALORIZZAZIONE ENERGIA Impianti FER (no fonte solare) TO Impianti fino a 1 MW Incentivo D.M. 6/7/2012 Impianti oltre 1 MW Vita media utile convenzionale della specifica tipologia di impianto Tariffa Fissa Onnicomprensiva di ritiro dell energia immessa in rete Tariffa di riferimento Prezzo zonale orario sull energia immessa in rete Mercato libero Impianti solari fotovoltaici TO Impianti fino a 1 MW Incentivo D.M. 5/7/2012 Impianti oltre 1 MW 20 anni Tariffe Onnicomprensive di ritiro dell energia immessa in rete Energia immessa in rete: Tariffa di riferimento prezzo zonale orario. Energia autoconsumata: tariffa premio Mercato libero Autoconsumo o libero mercato Impianti solari termodinamici Conto Energia 25 anni Tariffe attribuite all energia prodotta esclusivamente per la parte solare Ritiro Dedicato Scambio sul Posto 2.2 IL CIP6/92 Ai sensi dell articolo 3, comma 12 del D.Lgs. n. 79/1999, dal 2001 il GSE ritira l energia immessa in rete da diverse tipologie di impianti. In relazione al tipo di convenzione, che regola la cessione dell energia al GSE e la corrispondente tariffa riconosciuta, si individuano le seguenti tipologie di impianti incentivati: impianti titolari di convenzione di cessione c.d. destinata ai quali è riconosciuta la tariffa CIP6/92 ovvero la tariffa prevista dalla Deliberazione AEEGSI n. 81/99 per gli impianti utilizzanti fonti rinnovabili o assimilate delle imprese produttricidistributrici soggetti al titolo IV lettera B del provvedimento CIP6/92; impianti titolari di convenzione di cessione delle eccedenze di energia elettrica ai quali è riconosciuta la tariffa prevista dalla Deliberazione AEEGSI n. 108/97; impianti idroelettrici con potenza nominale media annua fino a 3 MW titolari di convenzione di cessione delle eccedenze di energia elettrica ai quali è riconosciuta la tariffa prevista dalla Deliberazione AEEGSI n. 62/02 ex 82/99 (provvedimento in vigore fino al 2004). Nella categoria delle fonti definite assimilate (Legge n. 9/1991) ricadono la cogenerazione, il calore recuperabile dai fumi di scarico e da impianti termici, elettrici o da processi industriali, da impianti che usano gli scarti di lavorazione o di processi e che utilizzano fonti fossili prodotte solo da giacimenti minori isolati. 2.2.1 RISULTATI NEL PERIODO 2001-2012 Nel periodo compreso tra il 2001 e il 2012 il GSE ha ritirato un volume complessivo di energia pari a circa 530 TWh per un controvalore cumulato di circa 56,7 miliardi di euro (ossia una remunerazione media pari a circa 106,5 /MWh). Nel 2001 il costo medio unitario è stato pari a 87,81 /MWh per un onere complessivo di 4.700 milioni di euro. Nel corso degli anni il costo medio unitario di ritiro dell energia è progressivamente cresciuto sia per effetto dell aggiornamento delle componenti tariffarie che per la progressiva entrata in esercizio degli impianti a più elevato livello di remunerazione (in particolare quelli alimentati a biomasse, biogas e rifiuti). Con riferimento ai costi sotto riportati si rileva che nel corso del 2013 hanno trovato applicazione le disposizioni di cui alla deliberazione 553/2013/R/eel e al Decreto del

Rapporto Attività 2013 2 Incentivazione e Ritiro dell Energia Elettrica Il CIP6/92 23 Ministro dello Sviluppo Economico del 20 novembre 2012 per effetto delle quali sono stati aggiornati i valori del Costo Evitato di Combustibile (CEC) da riconoscere rispettivamente all energia ritirata nel 2008 e nel periodo 2010-2012. Tabella 2-3 ENERGIA ELETTRICA RITIRATA, EX ART. 3 COMMA 12, D.LGS. N. 79/99, NEL PERIODO 2001-2012 (GWh) 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 CIP6/92 e Delibera n. 81/99 47.153 49.765 50.361 52.382 50.296 48.339 46.462 41.653 36.207 37.705 26.686 22.436 Delibera n. 108/97 2.603 1.347 1.140 1.218 966 691 117 54 0 0 0 0 Delibera n. 62/02 2.769 2.897 2.411 3.064 0 0 0 0 0 0 0 0 TOTALE 53.525 54.009 53.912 56.664 51.262 49.030 46.579 41.707 36.207 37.705 26.686 22.436 Tabella 2-4 ENERGIA RITIRATA, EX ART. 3 COMMA 12 D.LGS. N. 79/99, NEL PERIODO 2001-2012, PER TIPOLOGIA DI IMPIANTO (GWh) 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Impianti alimentati a combustibili di processo o residui o recuperi di 16.765 17.936 17.252 18.317 17.138 17.428 17.161 16.236 13.845 16.197 15.071 12.564 energia Impianti alimentati a combustibili fossili o 24.210 24.366 24.434 25.025 24.182 22.262 21.173 18.043 15.518 15.363 6.736 5.776 idrocarburi Totale Fonti Assimilate 40.975 42.302 41.686 43.342 41.320 39.690 38.334 34.278 29.363 31.560 21.807 18.340 76,60% 78,30% 77,30% 76,50% 80,60% 81,00% 82,30% 82,20% 81,10% 83,70% 81,70% 81,70% Impianti idroelettrici 7.520 5.820 4.651 5.235 1.746 1.514 703 679 455 175 7 0 Impianti geotermici 1.781 1.849 2.578 2.012 1.843 1.454 1.237 813 764 283 0 0 Impianti eolici 1.100 1.271 1.274 1.407 1.201 1.117 1.281 1.153 880 816 465 325 Impianti solari 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Biomasse, biogas e rifiuti 2.149 2.767 3.723 4.694 5.152 5.255 5.025 4.784 4.745 4.871 4.406 3.771 Totale Fonti Rinnovabili 12.550 11.707 12.226 13.348 9.943 9.340 8.245 7.429 6.844 6.145 4.879 4.096 23,40% 21,70% 22,70% 23,50% 19,40% 19,00% 17,70% 17,80% 18,90% 16,30% 18,30% 18,30% TOTALE 53.525 54.009 53.912 56.690 51.262 49.030 46.579 41.707 36.207 37.705 26.686 22.436 Tabella 2-5 COSTO DI RITIRO DELL ENERGIA, EX ART. 3 COMMA 12 D.LGS. N. 79/99, NEL PERIODO 2001-2012, PER TIPOLOGIA DI FONTE 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Fonti Assimilate 3.468 84,6 3.380 79,9 3.429 82,3 3.696 85,3 4.044 97,9 4.428 111,5 3.750 97,8 3.957 115,4 2.871 97,8 2.869 90,9 2.306 105,7 2.228 121,5 Fonti Rinnovabili 1.232 98,1 1.289 110,1 1.538 125,7 1.740 130,3 1.722 173,1 1.771 189,7 1.484 179,9 1.495 201,2 1.256 183,5 1.092 177,8 882 180,7 748 182,6 TOTALE 4.700 87,8 4.669 86,4 4.967 92,1 5.436 95,9 5.766 112,5 6.199 126,4 5.234 112,4 5.452 130,7 4.127 114 3.961 105,1 3.188 119,5 2.976 132,6 Ai sensi di quanto previsto all articolo 3, comma 13 del D.Lgs. n. 79/99 il GSE provvede a collocare sul mercato l energia ritirata dai produttori incentivati, destinandola in parte agli operatori del mercato libero (grossisti, clienti idonei) e in parte al mercato vincolato (attraverso Enel S.p.A. fino al 2003 e, successivamente, mediante l Acquirente Unico), secondo modalità fissate di anno in anno con Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico. Contribuiscono, pertanto, alla copertura dell onere sostenuto dal GSE i ricavi derivanti dalla vendita dell energia al mercato e, a partire dal 2003, quelli derivanti dalla vendita dei Certificati Verdi di titolarità del GSE (certificati associati alla produzione di impianti CIP6 a fonti rinnovabili entrati in esercizio dopo il 1º aprile 1999 e riconosciuti per i primi 8 anni di esercizio).

24 Rapporto Attività 2013 2 Incentivazione e Ritiro dell Energia Elettrica Il CIP6/92 La parte residua dell onere, secondo quanto stabilito dallo stesso articolo 3, comma 13 del D.Lgs. n. 79/99, viene inclusa dall Autorità per l Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico tra gli oneri di sistema e posta a carico della componente tariffaria A3 che grava direttamente sui consumatori finali. Viene di seguito evidenziata, anno per anno, la copertura dell onere sostenuto dal GSE per tipologia di fonte e di ricavo. Si specifica a tale proposito quanto segue: le modalità di vendita dell energia CIP6 al mercato non prevedono una differenziazione tra energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili e energia prodotta da impianti alimentati da fonti assimilate che, pertanto, vengono collocate allo stesso prezzo; ai fini della determinazione dell esigenza di gettito A3 per singola tipologia di fonte, i ricavi derivanti dalla vendita dei Certificati Verdi sono ripartiti tra fonti assimilate e fonti rinnovabili proporzionalmente all energia ritirata dal GSE. La quota di onere che deve essere coperta dal gettito della componente tariffaria A3 ha raggiunto nel 2006 il valore massimo (3.477 milioni di euro), picco derivante dalla progressiva crescita della componente di Costo Evitato di Combustibile (CEC), che ha incrementato il valore del costo unitario fino a 70,9 /MWh, al quale non ha fatto seguito un pari incremento del ricavo medio unitario derivante dalla vendita dell energia. Negli anni successivi si è registrato invece un ridimensionamento del differenziale tra prezzo medio di acquisto e prezzo medio di vendita dell energia CIP6, che ha determinato un riassestamento del fabbisogno A3 per il CIP6. Si rileva, inoltre, che a partire dall anno 2006 la quota di ricavo derivante dalla vendita di Certificati Verdi nella titolarità del GSE si è ridotta significativamente per effetto dell entrata in servizio di nuovi impianti qualificati IAFR e del conseguente incremento dell offerta di Certificati Verdi da parte di operatori privati. Tabella 2-6 COPERTURA DELL ONERE DI RITIRO DELL ENERGIA, EX ART. 3 COMMA 12, D.LGS. N. 79/99, PERIODO 2001-2012, PER TIPOLOGIA DI FONTE E DI RICAVO 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh Mn /MWh FONTI ASSIMILATE Costo di ritiro energia 3.468 84,6 3.380 79,9 3.429 82,3 3.696 85,3 4.044 97,9 4.428 111,6 3.750 97,8 3.892 113,5 2.871 97,8 2.806 88,9 2.279 104,5 2.228 121,5 Vendita energia 2.298 56,1 2.124 50,2 2.301 55,2 2.202 50,8 2.165 50 2.200 55,4 2.333 60,9 2.508 73,2 1.998 63,3 2.037 64,6 1613 74 1.444 78,7 Ricavi vendita CV 152 3,6 125 2,9 82 1,9 3 0,1 Esigenza gettito A3 1.170 28,6 1.256 29,7 976 23,4 1.369 31,6 1.797 46 2.224 56 1.417 37 1.384 40,4 873 34,4 769 24,4 666 30,5 784 42,7 FONTI RINNOVABILI Costo di ritiro energia 1.232 98,2 1.289 110,1 1.538 125,8 1.740 130,3 1.722 173,2 1.771 189,7 1.484 179,9 1.481 199,3 1.256 183,5 1.092 177,8 882 180,7 748 182,6 Vendita energia 704 56,1 588 50,2 675 55,2 678 50,8 395 50 518 55,4 502 60,9 544 73,2 433 63,3 369 64,6 361 74 322 78,7 Ricavi vendita CV 45 3,6 39 2,9 15 1,9 1 0,1 Esigenza gettito A3 528 42,1 701 59,9 818 66,9 1.023 76,6 1.312 121,3 1.253 134,2 982 119,1 937,42 126,2 822 120,2 696 113,2 521 106,8 426 104 TOTALI Costo di ritiro energia 4.700 87,8 4.669 86,5 4.967 92,1 5.436 95,7 5.766 112,5 6.199 126,4 5.234 112,4 5.373 128,8 4.127 114 3.898 103,4 3.161 118,4 2.976 132,6 Vendita energia 3.002 56,1 2.712 50,2 2.976 55,2 2.880 50,8 2.560 50 2.718 55,4 2.835 60,9 3.051 73,2 2.293 63,3 2.434 64,6 1.974 74 1.766 78,7 Ricavi vendita CV 197 3,6 164 2,9 97 1,9 3 0,1 Esigenza gettito A3 1.698 31,7 1.957 36,2 1.794 33,3 2.392 42,2 3.109 60,6 3.477 70,9 2.399 51,5 2.322 55,7 1.833 50,6 1.464 38,8 1.187 44,4 1.210 53,9

Rapporto Attività 2013 2 Incentivazione e Ritiro dell Energia Elettrica Il Conto Energia 25 2.2.2 ENERGIA CIP6 RITIRATA NEL 2013 E ASSEGNAZIONE DI CAPACITÀ AI CLIENTI FINALI Nel 2013 il GSE ha ritirato dai produttori CIP6 un volume di energia pari a 15,9 TWh, oltre 6 TWh in meno rispetto al 2012. A questo risultato hanno contribuito la naturale riduzione di energia associata alla progressiva scadenza delle convenzioni. Esse, infatti, sono passate da 104, con una potenza pari a 3.018 MW alla fine del 2012, a 84, con una potenza pari a 2.329 MW alla fine del 2013. Complessivamente la riduzione della potenza convenzionata è stata pari a 689 MW. Si riporta nella tabella seguente il confronto tra l ammontare della potenza CIP6 afferente alle convenzioni valide al 31 dicembre 2013 e il corrispondente valore del 2012 con la suddivisione per tipologia di fonte. Tabella 2-7 POTENZA CONTRATTUALE CIP6 E NUMERO DELLE CONVENZIONI VALIDE A FINE 2012 E A FINE 2013 PER TIPOLOGIA DI FONTE 2012 2013 POTENZA CONTRATTUALE MW NUMERO CONVENZIONI N. POTENZA CONTRATTUALE MW NUMERO CONVENZIONI N. Fonti Assimilate 2.233 11 1.706 6 Fonti Rinnovabili 785 93 623 78 TOTALE 3.018 104 2.329 84 Nella tabella successiva è riportato l ammontare dell energia ritirata dal GSE nel 2013 e la corrispondente valorizzazione per tipologia di impianto. Tabella 2-8 ACQUISTO DI ENERGIA EX ART. 3, COMMA 12, D.LGS. N. 79/99 NEL 2013 TIPOLOGIA DI IMPIANTO ENERGIA INCENTIVATA COSTO DI INCENTIVAZIONE COSTO SPECIFICO DI INCENTIVAZIONE GWh MN /MWh Impianti alimentati a combustibili di processo o residui o recuperi di energia 9.204 1.089,90 118,4 Impianti alimentati a combustibili fossili o idrocarburi 3.413 401,3 117,6 Totale Fonti Assimilate 12.617 1.491,2 118,2 (79,5%) (71,0%) Impianti idroelettrici 0 0 0 Impianti geotermici 198 22,4 113,1 Impianti eolici 0 0 0 Impianti solari 0 0 0 Biomasse, biogas e rifiuti 3.056 585,5 191,6 Totale Fonti Rinnovabili 3.254 607,9 186,8 (20,5%) (29,0%) TOTALE 15.871 2.099,1 132,2 Nel 2013 tutta l energia ritirata dal GSE è stata collocata sul mercato dell energia elettrica. Diversamente da quanto attuato nel periodo 2005 2010, anche per il 2013 non è stata prevista dal Ministero dello Sviluppo Economico l assegnazione della capacità CIP6, tramite contratti per differenza, ai clienti idonei del mercato libero e all Acquirente Unico per la fornitura al mercato tutelato. 2.3 IL CONTO ENERGIA Per gli impianti che generano elettricità attraverso la conversione dell energia solare (impianti solari fotovoltaici e impianti solari termodinamici) è stato previsto un sistema d incentivazione specifico denominato Conto Energia.