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Dal corpo autogestito al corpo superficie visiva

Dal corpo autogestito al corpo superficie visiva Corpo della politica La legislazione con la legge 405/75 veniva a riconoscere un ruolo centrale ai consultori familiari per l educazione ad una sessualità consapevole(contraccettivi), per l azione di sostegno alla procreazione responsabile di aiuto alla donna e alla coppia nello sviluppo del processo decisionale qualunque fosse la decisione finale mentre con la legge 194/1978 ha espresso una scelta del legislatore che fa affidamento al senso di responsabilità delle donne, lasciando loro l ultima parola per quanto concerne la presa decisionale. Nel legalizzare l aborto si faceva affidamento alla conseguente maggiore informazione sulla procreazione responsabile e sulla attività di accoglienza e confronto di saperi in generale e in particolare sull attività educativa e preventiva dei consultori familiari.

Dal corpo autogestito al corpo superficie visiva Corpo della politica La peculiarità del consultorio familiare è quella d essere un unico servizio dedicato alla promozione della salute con competenze multidisciplinari atte a garantire capacità di prevenzione nella consapevolezza che la promozione della salute richiede una approccio olistico e l assunzione di un modello sociale di salute. I consultori familiari e la legge per la legalizzazione dell aborto hanno rappresentato il risultato del potente movimento delle donne degli anni 70 del secolo scorso, con l indicazione strategica di un modello sociale di salute che ponendo l accento sui modelli sociali (patriarcato, discriminazione di genere, controllo del sistema riproduttivo e produttivo) come causa dietro alla cause biologiche della salute di discriminazione, aprendo la strada per una elaborazione di modello di welfare basato sulla consapevolezza e sull autodeterminazione della donna e dell uomo tesa a valorizzare e a promuovere le pratiche e i saperi delle persone, delle comunità per l esercizio autonomo del controllo del proprio stato di salute.

Dal corpo autogestito al corpo superficie visiva Corpo della politica Nonostante l Istituto Superiore di Sanità abbia affrontato il tema del potenziamento dei consultori familiari e della loro riqualificazione con l indicazione di un organico completo, stabile e multi disciplinare ogni 20.000 abitanti, nonostante la Legge 194 sia orientata alla tutela della scelta delle donne e della loro salute, le azioni per sviluppare una offerta attiva di servizi. Offerta che vada verso un incremento degli spazi dedicati ad una maternità consapevole, all educazione alla contraccezione e alla sessualità, insieme a corrette politiche di prevenzione della salute ( tumori femminili, maschili) e qualità della vita In Lombardia i consultori familiari sono stati progressivamente depauperati delle loro risorse, gli operatori sono diminuiti e si sono instaurati rapporti di lavoro sempre più precari che portano a demotivazione e a de-professionalizzazione della categoria.

Dal corpo autogestito al corpo superficie visiva Corpo della politica Se le politiche di salute di genere e autoconsapevolezza non verranno sostenute aumentando la presenza dei consultori familiari sul territorio e curando la qualità dell offerta attiva le donne che risiedono in Lombardia potrebbero trovarsi in difficoltà a gestire in libertà la loro sessualità e le scelte di autodeterminazione della propria vita. Per la carenza di finanziamenti attualmente i consultori lombardi non riescono a svolgere attività di prevenzione verso fasce di popolazione mirata:adolescenti, donne in età fertile, donne straniere ma spesso funzionano come ambulatori abdicando alla loro funzione specifica

Dal corpo autogestito al corpo superficie visiva Politica del corpo Critica radicale dei rapporti tra i generi: la donna non va definita in rapporto all uomo Il personale è politico, messa in discussione della sessualità maschile procreativa e del modello patriarcale di società, individuazione della responsabilità dell uomo nel provocare gravidanze non volute. Introduzione dei metodi contraccettivi Abolizione del reggiseno come atto di protesta verso un modello di femminilità imposta Scoperta della sessualità e proclamazione dell amore libero Scoperta dell orgasmo clitorideo Il corpo luogo dove si esprime la prevaricazione patriarcale attraverso pratiche di restrizione e controllo della sessualità e della maternità Donna non materia fisica ma identità soggettiva sessuata IO SONO MIA, nessun altro può prendere decisioni sul mio corpo, la mia vita, sulla mia salute psicofisica Se continuiamo a parlarci lo stesso linguaggio, finiremo per riprodurre la stessa storia Luce Irigaray Questo sesso non è un sesso - Feltrinelli 1978

Dal corpo autogestito al corpo superficie visiva Politica del corpo- Le Pratiche Autocoscienza: riflessione su di sé e sulla propria esperienza di vita e sulla relazione tra donne Pratica dell inconscio:riflessione sulla relazione tra donne cercando di analizzare anche gli aspetti inconsci ed immaginari di modelli sociali e culturali indotti

Dal corpo autogestito al corpo superficie visiva Come un sasso nelle stagno 1965 Loris Fortuna presenta un progetto di legge sul divorzio 1966 Arriva nelle farmacie italiane la pillola, che può essere prescritta solo a fini terapeutici 1966 Gruppo Demau Manifesto del femminismo Italiano 1967 Noi donne ( giornale dell Unione donne Italiane) effettua un sondaggio tra le sue lettrici per verificare quale progetto di legge sia urgente approvare quello relativo alla libera circolazione dei mezzi di contraccezione arriva al V posto 1968 Paolo VI redige Humanae vitae in cui si evidenzia la illeicità assoluta di tutti i metodi contracettivi, di sterilizzazione e dell aborto. 1969 nasce il Movimento di Liberazione della Donna (Mld) 1969 presentato progetto di legge volto a proibire l inseminazione artificiale ( riprende progetti presentati nel 1958-1963). Tale tecnica è paragonata ad un adulterio

Dal corpo autogestito al corpo superficie visiva Come un sasso nelle stagno 1971 viene presentato in Senato il progetto di legge N 1762 Norme per la regolamentazione dell Aborto 1971 Aied(*) CEMP(*) ottengono l abrogazione dell articolo 553 del codice penale che vietava la propaganda dei materiali anticoncezionali. Erano previste pene fino ad un anno di detenzione 1972 8 Marzo prima manifestazione femminista (20mila) 1973 Loris Fortuna presenta il primo progetto di legge per la legalizzazione dell aborto; Viene presentata in Senato una proposta di legge per istituzione di consultori organizzati e gestiti dalle amministrazioni comunali 1973 Nascono a Milano Il Consultorio autogestito di via Scalvini, Cisa (Centro Italiano sterilizzazione e aborto) e Cpd- Centro problemi donna (Consultorio Laico autogestito), (*) 1974 nasce a Milano su iniziativa di Lea Melandri e del Gruppo Analisi di Via cherubini Pratiche dell inconscio1974; viene pubblicata la versione in lingua italiana del libro Noi e il nostro corpo- Scritto dalle donne per le donne (*) vedi schede bio-grafiche

Dal corpo autogestito al corpo superficie visiva Come un sasso nelle stagno 1975 a Trento procuratore della repubblica incrimina 273 donne per procurato aborto; a Roma viene arrestata Adele Faccio mentre tiene un dibattito; in seguito ai numerosi arresti di donne per procurato aborto si svolgono ovunque manifestazioni per affermare l autodeterminazione delle donne e per sottolineare che l ultima decisione in materia spetta alle donne 1975 si svolge a Milano al Circolo De Amicis un Assemblea su Sessualità, maternità e aborto emergerà in modo significativo una presa di distanza dalla politica istituzionale: Noi donne diciamo che non vogliamo più abortire, che non si può parlare di aborto senza chiamare in causa la sessualità dominante e la struttura sociale ; Nasce a Milano in via Dogana 2 La cooperativa Sibilla Aleramo /Libreria delle donne 1975 la Legge 405 istituisce i consultori familiari 1976 10 luglio esplosione allo stabilimento chimico Icmesa di Seveso fuori uscita di una nuvola di diossina. Gli abitanti della zona evacuati. Medici e specialisti ufficiali minimizzano gli effetti teratogeni della diossina, trentatre donne abitanti a Seveso decidono di abortire e vanno alla clinica Mangiagalli 1977 al Senato per uno scarto di pochi voti viene respinta la proposta di Legge per la legalizzazione dell aborto 1978 viene emanata la legge 194 sull interruzione volontaria di gravidanza.

Dal corpo autogestito al corpo superficie visiva Come un sasso nelle stagno 1985 a Roma si tiene il primo convegno nazionale del Coordinamento donne per i consultori. Temi: I luoghi della sessualità- corpo, aborto, menopausa e I luoghi della scienza- ricerca, informazione, controinformazione, psicoanalisi 1987 Il Cardinale Ratzinger pubblica il documento istruzioni sul rispetto della vita umana nascente e dignità della procreazione dove si delineano i No della Chiesa sulla fecondazione assistita. No alla fecondazione eterologa; No al congelamento degli embrioni;no alla diagnosi pre impianto; No alla maternità sostitutiva. SI al riconoscimento dell embrione come persona avente il medesimo status di un adulto!! 1988 Vengono presentate due nuove proposte di legge riguardanti la fecondazione assistita 1988 a Bologna si tiene il Convegno Madre provetta: le donne si interrogano sulla riproduzione artificiale

Dal corpo autogestito al corpo superficie visiva Come un sasso nelle stagno 1979 Il Movimento per la vita (nato nel 1977) organizza la proiezione di filmati nelle scuole milanesi /nelle ore di religione/ scegliendo immagini forti per manipolare l opinione degli adolescenti 1980 il Movimento per la vita raccoglie quattromilioni e mezzo di firme, presentando due diversi referendum, uno per l abrogazione totale e uno che tollera l aborto terapeutico 1980 Il Partito Radicale invia alla Cassazione le firme raccolte per la depenalizzazione 1980 a Roma si costituisce un Centro di informazione sulla legge 1980 a Milano in autunno si svolge una grande manifestazione in difesa della legge 194 1981 Referendum per l abrogazione della Legge 194/78: il 67,4% degli italiani di NO all abrogazione della legge. 1982 Viene individuato a Parigi un nuovo metodo abortivo che provoca l espulsione dell ovulo fecondato per via farmacologica RU486

Dal corpo autogestito al corpo superficie visiva Luoghi del corpo Milano *AIED; CEMP; CISA; CPD; CONS.via Scalvini; ColettiviviaCherubini; LibreriadelleDonne * Consultorilaiciautogestiti. Roma Aied presente a Roma Casa delle Donne via Governo Vecchio già dal 1955;

Aied Bio-grafia dei Luoghi - Associazione italiana per l'educazione demografica Appena costituitasi, primo obiettivo dell AIED è stato quello di ottenere l abrogazione dell articolo 553 del Codice Penale (assurdo retaggio della legislazione fascista), che vietava fino ad allora la propaganda e l uso di qualsiasi mezzo contraccettivo, prevedendo un anno di reclusione per chi si fosse reso responsabile di simile reato. Secondo obiettivo è stato quello di aprire nel 1953, a Roma, in via Rasella, il primo consultorio italiano di assistenza contraccettiva. Dopo numerose battaglie, che hanno registrato anche processi penali a carico di alcuni suoi dirigenti, I AIED otteneva il 10 marzo 1971 I abrogazione da parte della Corte Costituzionale del citato art. 553, riconosciuto palesemente incostituzionale. Tuttavia,malgrado tale pronunciamento, perdurava ugualmente in Italia il divieto di vendita nelle farmacie dei contraccettivi, in quanto il Ministero della Sanità continuava ad applicare alcune norme del Regolamento per la registrazione dei farmaci (Reg. n. 478 del 1927), che non consentiva la registrazione di specialità medicinali e di presidi medicochirurgici aventi indicazioni anticoncezionali. Per questo motivo, infatti, i contraccettivi venivano ancora registrati sotto mentite spoglie : la pillola come regolatore dei cicli mestruali, mentre gli spermicidi come antisettici per l igiene intima della donna. L AIED intraprendeva così, nel giugno 1976, una solitaria azione di denuncia legale e politica nei confronti dell allora Ministro della Sanità per inosservanza della legge 22 luglio 1975, n. 405, che aveva istituito in Italia i consultori familiari, i quali dovevano servire a fornire proprio assistenza contraccettiva e che paradossalmente non potevano farlo! A seguito di quest azione, il Ministero della Sanità, con decreto dell ottobre 1976, provvedeva finalmente ad abrogare quelle norme. Si apriva così definitivamente in Italia la strada per una effettiva pratica della contraccezione, e la possibilità di realizzare attraverso di essa i principi della maternità libera e responsabile.

Bio-grafia dei Luoghi Il CED, Centro Educazione Demografica di Milano nasce nel 1976 su iniziativa di alcuni medici che già collaboravano con AIED di Milano e di alcune militanti femministe che operavano con il CISA sempre a Milano. La Milano degli anni 70 era ricca di fermenti politici e sociali e il movimento delle donne era particolarmente attivo con numerose iniziative sul territorio, infatti subito dopo si uniscono al CED come volontarie altre donne già attive nei collettivi femministi e già impegnate in attività di aiuto e informazione con le donne dei quartieri popolari di Milano. L intento del gruppo di persone che ha creato il CED era quello di creare un punto di riferimento per le donne, per la loro salute ma non solo, infatti da sempre le donne possono accedere al CED non soltanto per usufruire dei servizi sanitari ma anche semplicemente per parlare. Il CED era e rimane un esperienza di Consultorio AUTOGESTITO come nell intenzione delle fondatrici e dei fondatori che nel 1976, ad un anno di distanza dalla legge 405 che istituiva i Consultori pubblici, ritenevano importante affiancare al servizio pubblico esperienze diverse molto orientate ai bisogni delle donne e in dialogo con le realtà esterne dei movimenti femminili. L autogestione, che era ed è a volte anche molto difficile, consente di soddisfare questi orientamenti e rimane comunque un esperienza molto arricchente. Il CED infatti diventa da subito oltre che luogo dedicato alla salute anche luogo di dialogo, di scambio e di dibattito sui temi di riappropriazione della salute della donna e sul diritto all aborto (in quegli anni siamo nel clou delle battaglie che riguardano la legge sull aborto). Il lavoro al CED inizialmente si basava sulla consulenza collettiva : prima delle visite si discuteva, con tutte le donne presenti, di contraccezione e anche di sessualità, o di problemi specifici che di volta in volta affioravano, si cercava di allargare il discorso affinché ognuna potesse parlare di sé, delle proprie esperienze, confrontandosi con le altre. Si creava a volte un senso molto forte di condivisione, le donne in questo modo avevano la possibilità di riconoscersi nell esperienza delle altre. Cogliendo l esigenza molto sentita dalle donne di conoscersi, di capire la fisiologia del proprio corpo senza consegnarlo acriticamente alla pratica medica al CED si facevano esperienze di autovisita anche in gruppo, tra donne si alimentava la consapevolezza sul proprio corpo traendone un senso di stupore e di conquista. Nel 1980 il CED si costituisce in associazione e continua ad operare fino ad oggi arricchendosi di nuovi servizi e di nuovi collaboratori. Con il passare degli anni, con il mutare delle condizioni sociali e culturali e con l arretramento del movimento femminile la consulenza collettiva e l autovisita perdono il loro significato di emancipazione ma la filosofia che ispira il lavoro al CED rimane comunque orientata alla donna e all individuo in un ottica di accoglienza, di rispetto per l autodeterminazione e per il diritto a essere informati onde poter decidere senza subire decisioni dall alto.

Bio-grafia dei Luoghi CEMP Centro di educazione matrimoniale e prematrimoniale Il CEMP è un consultorio privato, laico, autorizzato dalla Regione Lombardia dal 1981, ma nato nel lontano 1966, quando l educazione sessuale era un miraggio e parlare di contraccezione era illegale. Il consultorio è un punto di riferimento per singoli, coppie e famiglie, per uomini e donne di qualsiasi età. Si occupa di tutti i problemi che riguardano la sessualità, la prevenzione, la maternità, la vita di relazione in generale, i rapporti di coppia o familiari, i problemi medici, psicologici o legali. la sala d'aspetto del nostro centro è pronta per accogliervi Offre molti servizi ma in primo luogo molte informazioni: da quelle telefoniche ai colloqui con operatori qualificati che aiutano a capire di che cosa o di chi abbiamo bisogno. Che indirizzano alla struttura o all esperto giusto oppure continuano l assistenza trasformando i primi incontri informativi in un counselling d appoggio. L educazione sessuale come offerta ad ogni persona di uno strumento evolutivo, di un mezzo per raggiungere consapevolezza, autonomia, capacità di scelta,arricchimento di se stessi

Bio-grafia dei Luoghi Il Centro Problemi Donna è un consultorio laico autogestito, che opera da trent'anni nella realtà milanese. Si è distinto per il servizio fornito alle donne, nell'affrontare con progetti propositivi di carattere psicologico, familiare, sessuale, affettivo, di relazione e legale, in una società che diviene sempre più complessa. Nato negli anni settanta, per iniziativa di Gabriella Parca, giornalista, come luogo di incontro delle donne, si è costituito in "associazione senza scopo di lucro" con atto 17/11/1975 del notaio Giuliana Raja: una delle prime donne notaio in Italia. Socie fondatrici sono, oltre a Gabriella Parca, Lidia Custodi (sindacalista),anna Longoni (sessuologa), Fausta Fano (consulente familiare), Giovanna Chiara (avvocato). Lo statuto delinea l'organizzazione dell'associazione, retta da un direttivo di cinque socie, elette dall'assemblea Dal 1975, in Via Silvio Pellico,6. Dal Centro Problemi Donna è nata nel 1995 la Cooperativa Centro Progetti Donna "J. Deroin" intitolata all'attivista per i diritti delle donne e scrittrice francese, per gestire eventi, progetti culturali e formazione. Le varie iniziative di formazione ". riguardano l'area "psicologia e diritto

Dal corpo gestito al corpo superficie visiva

Dal corpo gestito al corpo superficie visiva Dalla programmazione responsabile della famiglia alla riproduzione artificiale Tecniche di controllo della fertilità (contraccezione) Tecniche di assistenza al travaglio e al parto Tecniche di controllo prenatale e della gravidanza (ecografia, ultrasuoni, amniocentesi); Tecniche del concepimento (Tecnologie della procreazione assistitapma)

Dal corpo gestito al corpo superficie visiva La tecno-cultura crea spazi di immersione totale del corpo in processi sempre più diffusi di visualizzazione, dal computer alle telecamere video. Le pratiche di visualizzazione specialmente nel campo delle bio-tecnologie, consentono di penetrare nella struttura più intima della materia vivente, consente di visualizzare ciò che prima non era visibile, da forma a ciò che non ha forma creando sospensione temporale e delocalizzazione spaziale

Dal corpo gestito al corpo superficie visiva Con la commercializzazione della pillola anticoncezionale la sessualità si rende indipendente dalla riproduzione. Con la fine degli anni 80 fa la sua comparsa la visualizzazione dell interno del corpo. La pelle non è più un confine. Impariamo a sentire il nostro interno come avevamo imparato a vederle nei libri di educazione sessuale o attraverso l esperienza dell auto-visita. Erano immagini visibili che si potevano interiorizzare Oggi ciò che viene mostrato è l immagine dell invisibile: un ordinamento digitale di molecole Nel giro di pochi anni il bambino è diventato feto, la donna un sistema intrauterino,----- La tecnica medica e quella dei media si intrecciano senza soluzione di continuità: l esperienza del corpo viene plasmata nella dalla simulazione della visibilità degli organi interni /I geni in testa e il feto in grembo- Bardara Duden/

Dal corpo gestito al corpo superficie visiva Nelle tecniche di riproduzione assistita non si tratta di un atto che il corpo svolge da solo ma di un processo che avviene con l ausilio di un equipe di specialisti. C è un progressione nelle tecniche di procreazione assistita, che gli intervistati colgono vie è uno spostamento progressivo di questo fare del corpo e della tecnica che ha implicazioni materiali e simboliche non indifferenti. Nella riproduzione assistita è quest ultima a rendersi indipendente dalla sessualità La pratica delle tecniche di riproduzione è portatrice di una ambivalenza che segna una netta separazione tra procreazione e riproduzione. Quest ultima pur disarticolando il concetto di procreazione dal naturale evidenzia e rafforza il legame biogenetico rendendo visibili passaggi e aspetti che prima erano solo immagini o avvolti da un velo di intimità e/o di segretezza. Il corpo quello nostro vero, fatto di carne e ossa diventa sempre più rarefatto, riproducibile nella sua frammentarietà, sempre meno soma sempre di più parte di un sistema corporeo che acquista trasparenza attraverso le procedure e gli strumenti messi a disposizione dalle biotecnologie.

Dal corpo gestito al corpo superficie visiva Le biotecnologie di procreazione assistita, sembrano incrinare le nozioni di differenza di genere e d identità Come abbiamo già evidenziato la riproduzione è pensata come separata dal corpo femminile e dalla corporeità stessa, l apporto maschile sembra rarefatto. Essendo l atto eterosessuale ciò che fonda la differenza di genere, la riproduzione assistita si da come una riproduzione senza genere: avere un accesso alla riproduzione senza messa in gioco del desiderio omologa i patner? Cancella le differenze identitarie sulle quali si sono costruite le funzioni parentali? Non vi è differenza sostanziale, in questa apparente assenza di differenza come si viene a costruire l essere padre e l essere madre che intreccia la funzione genitoriale? In questo senso le tecnologie in ambito riproduttivo spostano l accento dall essere, quindi dall identità, al costruire una contesto relazionale che consenta di diventare genitori. Un contesto che consenta di coniugare in modo nuovo il verbo generare