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Il mediterraneo e l'italia dalla morte di Federico II alla Guerra del vespro....2 Il Grande interregno...2 NOTA SULLA SIGNORIA....2 Manfredi di Svevia...3 La spedizione di Carlo d'angiò...3 La crisi della coalizione guelfa: la guerra del Vespro...4 L'ascesa di Firenze...4 Genova contro Pisa e Venezia...5

Il mediterraneo e l'italia dalla morte di Federico II alla Guerra del vespro. Il Grande interregno. La morte di Federico II segna il tramonto del disegno politico italo-tedesco degli Svevi. era quello di superare il particolarismo feudale o cittadino e fronteggiare le rivendicazioni del Papa L'Impero resta in preda a Lotte tra pretendenti al trono. Tale periodo viene chiamato Grande Interregno (1250-1273) L'autorità imperiale viene ad annullarsi in Italia Non c'è più preoccupazione per i Comuni Italiani. Tuttavia si avverte una crisi delle istituzioni comunali e ci sarà l'avvento delle signorie NOTA SULLA SIGNORIA. Le signorie rispondono a due esigenze dei borghesi: a) i borghesi vogliono sbarazzarsi della concorrenza delle città vicine perciò appoggiano una dittatura forte militarmente che sappia stroncare i comuni vicini. b) la borghesia vuole strappare il governo all'aristocrazia e si affida ad un capo esterno: per questo il Signore sarà quasi sempre un esperto di cose militari. Tuttavia sul principio: - le istituzioni comunali sono lasciate intatte (formalmente) - il signore continua ad essere chiamato Capitano del Popolo Solo con l'andare del tempo: - il signore cerca di consolidare il proprio potere e di estenderlo (ad esempio con successivi reincarichi fino alla Signoria vitalizia) "Molto spesso il signore riesce a legittimare il proprio potere di fatto con un'investitura da parte dell'impero o del Papato, sollecitando una nomina a vicario imperiale o papale. A questo momento, però, egli tende ormai a perpetuarsi al potere e addirittura a tramandare la propria autorità ai suoi discendenti. In tal modo l'antico governo comunale finisce con l'essere annientatodall'avvento di una stabile dinastia principesca." Differenze tra feudo e signoria: Il feudo è un beneficio imperiale in cambio di obbedienza La signoria è frutto del valore personale del Signore (è l'esaltazione della forza individuale). Cioè non c'è più la consacrazione dell'investitura (Religiosa e Terrena) ma si crede nella propria forza. 2

Manfredi di Svevia Dopo la morte di Federico II avanzò una grande forza politica senza paragone per estensione e forza militare: il regno Normanno in Sicilia. L'erede diretto di Federico era Corrado IV che parte per la Germania e lì rimane a lottare per quasi tutta la vita. La Sicilia si trova senza re. Innocenzo IV cerca di affermarsi in Sicilia mentre ci sono anche turbolenze politiche perchè c'è lotta tra città e feudatari. MA un figlio illegittimo di federico, MANFREDI di Svevia (incaricato da Corrado IV di governare) sa fronteggiare la situazione e ricondurre all'ordine. Successivamente nel 1254 muore Corrado IV e lascia un bambino, Corradino. Manfredi fa spargere la notizia della morte di Corradino e cinge così la corona di Sicilia. Manfredi invece di dedicarsi solo alla Sicilia si occupa anche del centro e del Nord Italia. Per questo entra in conflitto col Papa e con i Comuni. In un primo tempo Manfredi ha la meglio. La spedizione di Carlo d'angiò Il papa è Clemente IV (1265-1268) La Chiesa rivendica i diritti di alta sovranità sul regno di Sicilia. Così investe per il regno di Sicilia il fratello del Re di Francia Carlo d'angiò. - in precedenza aveva allargato i suoi domini in provenza e penetrando nel Piemonte - Promette al Papa di non volere la Toscana, la Lombardia, L'Impero Carlo d'angiò si scontra con Manfredi presso Benevento (1266) per la conquista di tutta l'italia meridionale e Manfredi è sconfitto e ucciso Quindi Carlo d'angiò sposta la capitale da Palermo a Napoli e impone in ogni luogo feudatari francesi Ovviamente in Italia meridionale scoppiano agitazioni L'anno seguente della sconfitta di Manfredi compare in Italia Corradino Verona, Pavia, Pisa, Siena, roccaforti ghibelline appoggiano Corradino contro Carlo d'angiò Scontro armato tra Corradino e Carlo d'angiò. Corradino è sconfitto e ucciso. "Signore già di vasti feudi nel Piemonte, senatore di Roma, capo dei Guelfi di Toscana e vicario Imperiale nell'italia centrale per investitura del Papa, governatore di Bologna e di altre città delle Romagne, oltre che re di Sicilia e dell'italia meridionale, Carlo d'angiò era ormai l'arbitro della penisola intera." 3

La crisi della coalizione guelfa: la guerra del Vespro Estendendo il suo potere nell'italia centrosettentrionale Carlo d'angiò viene ad inimicarsi il Papato. I Papi in effetti reagiscono vivacemente e vogliono contrapporre alla potenza angioina altre potenze che ristabiliscano un equilibrio. Il Papa Gregorio X si adopera per: - far finire l'interregno: imperatore diviene Rodolfo d'asburgo - tenta di riunificare la chiesa greca con quella latina per consolidare il Potere Imperiale Orientale - Tenta di pacificare Guelfi e Ghibellini nell'italia centrale - Con il Papa Niccolò III si costringe l'angiò ad abbandonare la carica di Senatore di Roma e di Vicario della Toscana. NON SOLO: perché nel frattempo intanto la situazione è sfavorevole a Carlo d'angiò: - Milano è strappata ai Guelfi da Ottone Visconti e la fa Ghibellina - In Piemonte si forma una lega di comuni contro gli angioini Tuttavia il colpo più grave contro Carlo d'angiò è l'insurrezione della Sicilia detta Guerra dei Vespri (1282): Nella Sicilia c'è un vasto malcontento per le rappresaglie fatte dagli angioini contro i partigiani Svevi, per l'autoritarismo degli angioini, per l'oppressivo fiscalismo, per lo spostamento della capitale da Palermo a Napoli. Scoppia così in sicilia un violento tumulto appoggiato dal regno di Aragona (sollecitato dalla nobiltà siciliana), regno di Aragona che aveva accolto i partigiani Svevi in fuga. Gli Aragonesi combatteranno gli Angioini per oltre 20 anni logorando le forze della monarchia Angioina. L'ascesa di Firenze La coalizione Guelfo-Angioino-Papale nonostante gli insuccessi restò determinante per la politica italiana e fece la fortuna di Firenze. I banchieri di Firenze sostengono la curia Ebbero così penetrazione economica in Francia e nel regno Angioino Le truppe fornite da Carlo d'angiò permettono alla borghesia fiorentina di eliminare gli avversari (e cioè Pisa, Lucca, Arezzo) Così Firenze alla fine del '200 è ad un punto di floridezza mai visto prima: basti ricordare il "Fiorino"(=moneta in oro purissimo che si impone su tutti i mercati europei). La borghesia di Firenze poi ha imposto un Capitano del Popolo vicino al Podestà e vuole la conquista del potere interno. Nel 1282 c'è una riforma costituzionale con l'istituzione di un supremo organo di governo popolare (I priori delle Arti) Nel 1293 c'è l'istaurazione degli ORDINAMENTI di Giustizia: stabiliscono - esclusione dei magnati dal potere - prescritta l'iscrizione ad una delle arti per chi intenda partecipare al governo 4

- Accanto ai Priori delle Arti si instaura un GONFALONIERE DI GIUSTIZIA (per far rispettare la costituzione, per reprimere con violenza i magnati che si ribellano). Genova contro Pisa e Venezia Genova vuole il controllo del Tirreno e attacca (insieme a Firenze) Pisa, che viene sbaragliata. La Corsica passa sotto dominazione Genovese. Ma Genova vuole anche l'egemonia sul Mediterraneo e perciò vuole l'eliminazione di Venezia. Genova attacca Venezia nell'adriatico e la sconfigge nella battaglia delle isole Curzolari (1298) (Dalmazia) Tuttavia Venezia resiste. Venezia può resistere perchè ha una solida struttura interna. (=Non c'è la lotta tra aristocrazia e borghesia perché non esiste l'aristocrazia). "Il patriziato veneziano è costituito di armatori e di mercanti, cioè di borghesi arricchiti, inclini a tuttaltro genere di vita da quello delle casate magnatizie delle città dell'italia centro-settentrionale, né perciò rinnova entro l'ambito cittadino le abitudini di violenza e di anarchia dell'aristocrazia terriera. Mentre nel resto delle città italiane, pertanto, il regime comunale affonda nel baratro delle lotte intestine e cede il luogo alla signoria, Venezia trova un assetto costituzionale talmente stabile, da sopravvivere intatto o quasi fino al cadere del XVIII secolo." Nel pericolo il Patriziato rinsalda il suo potere Serrata del Maggior Consiglio (1297) (=legge per la quale l'organo di governo è escluso per le famiglie che non hanno tradizioni politiche) 5