La stazione Prima di salire sul treno il Danilo ci spiega che non dobbiamo mai superare la riga bianca di sicurezza che corre sul marciapiede parallelo ai binari. Sul treno da Taverne ci sono tante classi che vanno a Lugano per il concerto OSI. I sedili sono tutti occupati e quindi noi stiamo in piedi. Fuori dai finestrini si vedono tante cose tipo montagne, case, strade. Stare sul treno è come stare fermi con il tempo che passa veloce. Passiamo da Lamone dove il treno si ferma. Quando scendiamo alla stazione di Lugano scopriamo che ci sono dei lavori perché stanno ristrutturando tutto. La stazione di Lugano è stata costruita attorno al 1860, qualche anno prima che si aprisse la galleria del San Gottardo. Questo perché la linea del Gottardo si avvicinava lentamente al tunnel e quindi i binari erano posati lungo la tratta e nascevano le varie stazioni. Dopo la costruzione della stazione, Lugano è cambiata molto: sui campi che c erano sulla collina hanno costruito tanti alberghi e i boschi attorno sono diventati dei parchi. Il treno ha portato il turismo in città e il turismo ha portato soldi e benessere.
La via degli alberghi dove si entra per l autosilo Motta, c è ancora un grande albergo che ai tempi si raggiungeva dal basso con la funicolare degli angeli che arriva nella piazzetta della Chiesa degli Angeli. Alla fine dell Ottocento vicino alla stazione c erano tanti alberghi con i loro parchi e molti personaggi famosi sono passati di lì. Gli alberghi erano bellissimi sia fuori che dentro. Oggi, molti di questi alberghi sono stati demoliti perché non facevano abbastanza soldi e non ci venivano più turisti e al loro posto ci sono dei palazzi. In fondo alla via, Il San Salvatore è un vulcano mai esploso e, guardando dalla stazione, rimane a destra. Sulla sua cima c è un antenna che cattura i fulmini durante i temporali. A sinistra, sempre guardando dalla stazione, c è il Monte Bré, che assomiglia a un panettone per metà pieno di case e per metà coperto di bosco. Dietro di lui c è il monte Le quattro montagne
Boglia, che se lo guardiamo da Torricella, assomiglia a un grande elefante. L ultima montagna importante, che sta proprio di fronte a noi, guardando dalla stazione, è il Gazzirola, che si tuffa direttamente nel lago. Da dove osserviamo, in lontananza dietro al San Salvatore, possiamo vedere il San Giorgio, dove siamo stati all inizio dell anno a scuola montana e a destra del Gazzirola, si può vedere il Monte Generoso. La Curia e la Cattedrale La Curia è la casa del vescovo di Lugano che fa la messa nella Cattedrale. La cattedrale, dedicata a San Lorenzo, è stata costruita attorno al 1500. Non abbiamo potuto visitarla dentro perché stanno lavorando e poi c erano troppe altre classi a visitarla e quindi c era casino. Però è bella da vedere fuori, perché ha le pareti tutte bianche e lisce.
L autosilo Motta Quando arriviamo all autosilo Motta incontriamo una poliziotta di nome Nicoletta che è una vecchia conoscenza della città. È stata una delle prime donne a entrare in polizia e oggi è la più longeva, le altre se ne sono andate perché si sono sposate e hanno avuto figli. La sua divisa è diversa da quella di tutti gli altri poliziotti. Infatti, se quella dei poliziotti normali è grigia o blu, la sua è rossa e ha il cappellino strano. Dopo aver salutato Nicoletta, andiamo sul tetto dell autosilo e ci appoggiamo alla ringhiera per guardare i tetti, perché il Danilo ci dice che guardare i tetti di una città ci aiuta a scoprirla meglio e a capire alcuni dei suoi segreti. Infatti, vediamo tante chiese (campanili) e una cupola verde che non è una chiesa perché non ha la croce sulla cima, ma è la cupola dell ufficio postale. Scopriamo che il suo colore è dovuto al rame che la ricopre. Funicolare degli angeli La funicolare degli angeli passa da una parte della strada all altra dove c è n albergo un po antico che ha un fascino particolare perché ancora oggi dei turisti pagano l appartamento con la vista sul lago. La funicolare è molto bella, perché quando arriva vicino all albergo ci sono dei portici con delle decorazioni tipo fiori. Purtroppo è da tanto tempo che non si usa più, perché ne hanno costruita un altra. La funicolare è lunga circa 300 metri e è larga circa 5 metri. L hanno costruita perché i turisti che
avevano bagagli pesanti non dovevano fare la strada a piedi, oppure se la gente voleva per esempio fare la spesa, poteva portarla fino in cima senza fatica. Dalla funicolare si possono vedere quattro montagne: il San Salvatore, il Bré, il Gazzirola e il monte Boglia. Per raggiungere la Chiesa degli Angeli, siamo scesi lungo la scalinata della funicolare e alla nostra destra abbiamo potuto vedere il LAC dal sopra. Chiesa degli Angeli La chiesa francescana è grande, col tetto di tegole rosse e si trova dove un tempo finiva la città. È antica e si vede perché è un po rovinata. Le pitture in alto sono meravigliose. Le panchine mi fanno venire la pelle d oca perché sono fredde. Ci sono delle parti d orate come l altare e anche alcune pitture sono d oro. Le pitture rappresentano la crocifissione di Gesù. La parte più interessante è che la chiesa è divisa in tre parti; una parte è quella dove stiamo noi, quella dedicata alle persone mortali. Poi c è come un tunnel con tre buchi: quello al centro porta all altare, mentre i due laterali sono pieni di panchine. Qui sedevano i frati francescani del convento durante la messa. La terza parte è quella dell altare, e solo i religiosi potevano entrarci, perché loro erano vicini a Dio.
Via Nassa Vicino alla Chiesa degli Angeli c è la Via Nassa. Prima, credo nel 1800 o giù di lì, la chiamavano così perché mettevano ad asciugare delle reti fatte di metallo che servivano per pescare e queste reti si chiamavano nasse. Così, oggi, la chiamano Via Nassa anche se naturalmente ci sono negozi, negozi e ancora negozi. Però possiamo raccontare di come vivevano a quei tempi. Oggi nella Via Nassa ci sono molti negozi tutti diversi, ma molto tempo prima era una via con molti commercianti e con il mercato. Al mercato si compravano cose di vario genere e, per evitare che la merce e la gente si bagnasse, hanno costruito i portici. Ecco perché la Via Nassa è tutta piena di portici, portici antichi e portici nuovi e in alcuni posti le vecchie case sono state rifatte e ora sono più moderne e anche senza portici.
Via Cattedrale e Salita Chiattone A destra della salita con il porfido ci sono negozi di vestiti e cose per il bagno. A sinistra ci sono negozi di anelli, braccialetti e collane e tante altre cose. Il porfido è una roccia vulcanica che viene dal San Salvatore. Il San Salvatore era un vulcano che non è mai esploso, ma le sue pendici sono fatte di questa roccia rosa che è bellissima da vedere sulla strada. Lungo questa via c è anche un negozio di vestiti da sposa con uno bianco bellissimo. Scendendo la scalinata incontriamo la Manor e è gigante, con le lucine e la scritta Manor è di colore rosso. All interno vendono tanti fiori: rose, tulipani, girasoli. Dal di fuori si vedono orologi flic flac e altre marche per bambini (Frozen, Minnie, Topolino). La Manor e Piazza Dante La Manor di Lugano è stato il primo grande magazzino della città. Fondata nel 1911 con sole sette venditrici, oggi è presente in tutto il territorio ticinese. La Piazza Dante, è una piazzetta chiusa tra i palazzi, dedicata al grande poeta italiano Dante Alighieri. Da essa si può andare in piazza Riforma e in Via Nassa. I palazzi che la circondano sono quasi tutti banche e uffici. C è anche una chiesa e ci sono alcuni bar sotto i portici.
Piazza Riforma e il Municipio grande e a Natale fanno l albero che portano con l elicottero. Attorno alla piazza, oltre al Municipio, ci sono tanti ristoranti e alcune banche. Dalla piazza partono tante vie tra le quali la Via Nassa. Se si guarda a sinistra del Municipio, si può vedere un altra piccola piazza e oltre questa il lago Ceresio. Vicino alla Piazza Dante, dove c è la Manor, c è la piazza Riforma. Qui possiamo vedere il Municipio di Lugano, un palazzo enorme e antico. La piazza Riforma è molto
Quartiere Maghetti Il quartiere Maghetti è un quartiere di negozi in centro a Lugano. Una volta era il granaio della città e faceva parte del castello di Lugano. Fuori dalle sue mura, c è la chiesa San Rocco, dedicata al santo che proteggeva dalla peste. Dentro, invece, è un piccolo centro commerciale; ci sono negozi con grandi vetrine, un cinema, ristorantini e una piazzetta centrale dove un tempo c era la corte. Chiesa San Rocco Incontriamo la Chiesa San Rocco e la guardiamo da fuori tenendo i piedi sulla piazza San Rocco. La chiesa è vicino al quartiere Maghetti, l antico granaio della città. Non entriamo perché c è troppa gente (bimbi come noi che sono venuti per il concerto OSI). Su quella piazza si possono sentire i passi di altra gente e la cosa fa impressione.
Palazzo dei Congressi Dopo aver visto l obelisco, parliamo del Palazzo dei Congressi. È vicino al parco Ciani e una volta era il centro culturale della città. È costruito in maniera strana: tanto cemento e una grande piazza fuori. Sulla sua parete c è lo stemma della città, uno scudo rosso diviso in quattro parti da una croce bianca e le lettere bianche L U V G nei quattro spazi. Villa Ciani Dove oggi c è il Parco Ciani, una volta c era il castello di Lugano. In un angolo del Parco c è il Palazzo dei Congressi che una volta era il centro culturale di Lugano. Ora il polo culturale della città è il LAC, ma il Palazzo dei Congressi rimane un posto dove si fanno conferenze e spettacoli. Ai tempi del castello, in questo posto c era la torre. Dietro al Palazzo dei Congressi c è Villa Ciani, la casa della famiglia che un tempo possedeva tutto questo terreno. È una casa rosa che viene usata per esposizioni. Il parco è molto bello e grande. Ci sono i vialetti e le piante hanno dei cartellini che indicano il loro nome. Ci sono anche tante aiuole fiorite. In fondo al parco c è il parco giochi: bellissimo. C è una torre e uno scivolo molto lungo. Il parco confina con il lago e nel lago possiamo vedere cigni e anatre.
Il LAC Il LAC è un palazzo enorme vicino alla Chiesa degli Angeli. Una volta era uno dei più grandi alberghi di Lugano e si chiamava Palace. Poi è andato in malora e adesso è un centro culturale. La sigla LAC sta infatti per Lugano Arte e Cultura. Fuori c è una grande piazza che guarda il lago e il Gazzirola. Dentro ci sono scalinate grandissime e è molto luminoso. La sala dei concerti è tutta di legno, molto grande e spaziosa. Il Carnevale degli Aimali è bellissimo perché c è un signore che disegna i dodici animali sulla sabbia. C è anche la Carla che parla e dice che i maestri di pianoforte riescono a suonare ottocento note in trentacinque secondi. Li mette alla prova e ci riescono davvero.