LA MEMORIA CI DA FUTURO



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Progetto Vita Progetto Casa Aperta per una migliore qualità della vita LA MEMORIA CI DA FUTURO S iamo convinti che chi non ha memoria, non ha nemmeno un futur o. Ricordare il nostro passato, accudirlo e coltivarlo come una parte di noi è fondamentale se vogliamo guar dare al domani con maggiore forza e convinzione. E questo non vale solamente per chi si ritiene ancora giovane, ma anche per quanti sono più in là con l età. La persona anziana è la vera custode della nostra memoria: quello che le sue mani hanno fatto, che i suoi occhi hanno visto e le sue orecchie hanno sentito nel corso del tempo rappresentano un bagaglio pr eziosissimo e unico. Un bagaglio che non può e non deve andare disperso per il bene delle nuove generazioni, ma anche di chi giovane, anagraficamente, non lo è più. In Casa Famiglia siamo convinti che l anziano sia una risorsa importante, uno scrigno da coltivare e aprire. Seguendo quanto ci viene indicato dal nostro Pr ogetto V ita Pr ogetto Casa Aperta, Ugo ZORCO Vice Coordinatore abbiamo potuto toccar e con mano quanto sia importante favorir e l incontro e lo scambio relazionale e culturale tra generazioni. Casa Famiglia ha infatti ospitato gli alunni delle scuole medie in uno scambio arricchente che è stato biunivoco. I giovani stridenti hanno imparato ad ascoltare, a far e tesor o dei racconti e delle esperienze di qualche anno fa, anche se magari c è voluta un po di pazienza (ma anche il saper aspettare è un pregio). I nostri ospiti sono diventati gli attori principali di un teatro che non è finzione, ma è il teatro della loro vita. Gli anni che passano non sono un peso, ma sono un elemento che impreziosisce. L invito, ora che ci appr estiamo ad andare in vacanza, è di dedicare tutti un po più di tempo ai nostri anziani: ascoltiamoli e facciamoli sentire importanti per ché da lor o possiamo imparare molto. Così facciamo bene a noi e facciamo bene a loro.

Miss Siringa dice......e guarisce! 2 Laura SPIGOLON Infermiera Professionale I rapporti tra la famiglia e l anziano Il legame genitori-figli è il più forte L a famiglia è per l anziano una la risorsa r elazionale più importante. I rapporti evolvono così verso una maggior e intimità e compagnia r eciproca. La relazione con i nipoti diventa ricca e stimolante: da un lato soddisfa il desiderio di sopravvivenza del nonno, dall altro favorisce lo sviluppo di nuovi stili cognitivi del nipote. Non tutto però è sempre idilliaco: delegare ai nonni la cr escita dei propri figli può essere vissuto in modo stressante. Ma il legame genitori - figli r esta sempre il legame più forte. L intensità dei sentimenti non si riduce neanche quando arriva il momento del ricover o che alimenta i sensi di colpa. Una decisione grave, ma spesso inevitabile. Il ricovero è vissuto quasi sempre come torto fatto al genitore. Tutto ciò ha un peso sull organizzazione, perchè i familiari sono pr esenze costanti, interagenti con il servizio. Per il bene dell ospite, e solo per quello, occorr e incentivare una cura globale, favor endo la collaborazione, aiutando a fare ciò che essi già da tempo fanno e desiderano continuare a fare. È necessario conoscere motivazioni e sacrifici. Quindi, sapere ascoltare già significa offrire sollievo e pr ovvedere in tempo utile. La comunicazione tra persone è sincera ed autentica se il rapporto è basato sul rispetto delle scelte e dei bisogni di vita individuali. Il legame genitori figli può essere separato solo materialmente. È inseparabile invece l amor e che c è nel cuore, che continua a vivere in qualsiasi posto e in qualsiasi situazione. Il morbo di Alzaheimer Colpisce individui in età media avanzata E malattia neur opsichiatrica progressiva dell invecchiamento. Colpisce individui in età media ed avanzata con coinvolgimento cer ebrale, per dita delle funzioni cognitive e disturbi dell affettività e del comportamento. Ha un incidenza che aumenta con l avanzare dell età. Si verifica nell Alzheimer una per dita delle cellule della corteccia cerebrale con conseguente atrofizzazione del cervello. Le cause vanno da tumori cerebrali, encefaliti, fino all ipotesi di agenti infettivi come virus e agenti ambientali. La malattia si può suddividere in stadi: 1) stadio definito precoce: è caratterizzato dalla per dita della memoria r ecente, pr o- blemi di linguaggio e incapacità a svolgere le quotidiane attività. 2) il secondo stadio vede il paziente incapace di apprendere e ricordare, dipendente per le attività di base come lavarsi e mangiare, agitazione e aggressività. 3) il terzo, definito stadio terminale, è caratterizzato dall incapacità a camminare e da incontinenza. L Alzheimer, è una malattia non rapida, ma lenta e progressiva. Lo stadio finale è caratterizzato dal coma e dalla morte.

Rachele NEBULONI ASA Gli angeli di Casa Famiglia e la loro... pagella Ho ricevuto molti insegnamenti Giuseppina GORLA Presentiamo gli abitanti di Casa Famiglia Non credevo di trovare un amiente così M i chiamo Rachele Nebuloni e in Casa Famiglia svolgo il ruolo di ausiliaria socio assistenziale. Per 6 anni ho lavorato in una ditta di assemblaggio termostati che successivamente ha chiuso pechè è stata trasferita all estero. Per 7 anni, nel tempo libero, ho svolto l attività di volontaria pr esso la casa di riposo S. Erasmo di Legnano. Ora, con grande soddisfazione, aiutar e il prossimo è diventato il mio lavor o. Il rapporto con le persone, il contatto umano e aiutare chi ha bisogno stanno alla base del ruolo dell ASA. Svolgo questa mansione da 7 anni. Da questo lavoro ho ricevuto anche degli insegnamenti: l esser e disponibile verso gli altri e questo mi fa sentir e anche utile. Con gli ospiti della casa ho un buon rapporto, così come con le colleghe; lavoriamo in stretta collaborazione. Sono molto soddisfatta di questo mio nuovo lavoro! Ecco cosa dicono gli ospiti di Rachele: Rosa P.: Ci vogliamo molto bene! Luigia C.: Buona, gentile, tranquilla!. Carla B.: Svolge benissimo il suo lavoro!. Gabrilella P.: Se dovessi darle un voto, beh, 9 1/2.. Giuseppina V.: Brava!. Gianni C.: Agile e scattante!. M i chiamo Giuseppina Gorla sono nata a Busto Garolfo il 19 gennaio del 1925. La mia famiglia era composta da cinque persone: mamma Maria, papà Gir o- lamo, i miei fratelli Paolo e Arturo e da me. Mamma lavorò come tessitrice e, solo dopo la nascita di noi figli, abbandonò il lavoro per dedicarsi alla famiglia. Mio padre invece faceva il fabbr o. Ho fr equentato le scuole fino alla quinta elementare ed avevo grande interesse per tutte le materie. A vevo molti amici; ricordo che da piccola con le mie amiche mi ritrovavo a giocare con le bambole e alla corda. I miei passatempi pr eferiti erano il ricamo e la lettura (passione che ancora coltivo). Non mi sono mai fidanzata, nè tanto meno sposata, anche se gli spasimanti non mi mancavano. Ho deciso di entrar e qui, in Casa Famiglia, in seguito ai miei problemi di salute e perché ero sola. Vicino a questa struttura vive anche mia nipote e questo mi fa sentir e più vicina a lei. Mi tr ovo molto bene in questa Casa, sia con gli ospiti, sia con il personale. Riconosco di esser e poco socievole, ma mi impegnerò a chiacchierare e a conoscere i miei nuovi amici. Casa Famiglia è un ambiente bellissimo: non credevo di trovare un ambiente così! 3...Vivere in Casa Famiglia...

Gli OSPITI di Casa Famiglia Spegnete la tv e accendete i nonni 4...Vivere in Casa Famiglia... I n occasione della XVIII Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia è stato messo l accento sul ruolo dei nonni. Sono loro, le figure più significative. La condizione dell anziano va quindi trasformata in una risorsa perchè l età della vecchiaia è un tempo favorevole. Occorre perciò che agli anziani sia dato il giusto rispetto e la giusta fiducia per permettere loro di esprimersi. Oggi la nostra società emargina le persone anziane considerandole inutili. Invece sono persone importanti che devono essere rilanciate anche all interno della famiglia. Spesso i genitori lasciano i figli davanti alla tv. Invece, stabilendo un rapporto privilegiato con i nipoti, i nonni non si sentiranno esclusi dalla società e i nipoti appr enderanno da lor o tutti quei valori che vengono da color o che sono i custodi della memoria collettiva. Una volta la famiglia univa tre generazioni e sappiamo quanto fosse importante il ruolo dei nonni nell educazione e nella trasmissione dei valori e saggezza dei più giovani. Oggi non è più così. Carla B.: Se i genitori sono di buona unione e hanno dei valori sani, riescono a trasmetterli ai figli che prenderanno la stessa via dei genitori. L esempio viene dall alto. Lina R.: Anche se i genitori non vivono insieme deve sempr e prevalere il buonsenso. Maria Luisa U.: Chi si sposa assume un impegno: deve imparare a condividere con l altro/a sia i momenti belli che i brutti. Non deve avere altri scopi. Romilda B.: L anziano è una persona da rispettare più di ogni altra, occorre dargli il giusto valore. Rina R.: Una volta per i nonni c era molto rispetto, sedevano a capotavola perchè era la posizione privilegiata. Il capofamiglia veniva chiamato ragiò cioè colui che governava. Era sempr e il primo ad essere servito e a lui spettava la parte migliore. Ricca M.: Educazione e rispetto vanno insegnati. Gabriella P.: L anziano è una persona pr eziosa perchè ha in sè l esperienza.

Gli OSPITI di Casa Famiglia Casa famiglia, casa mia Qui ho ricominciato a vivere O gni volta che un anziano entra in una struttura, qualunque sia la sua patologia, avverte un grande cambiamento nella sua vita. Raramente c è chi entra per decisione propria, poichè nella maggior parte dei casi è costr etto dalla malattia, non più gestibile all interno delle mura domestiche. E così la porta della lor o casa, dove hanno vissuto una vita, si chiude e se ne apr e una nuova. Non è sicuramente facile questo passaggio e non tutti riescono a superar e questa nuova realtà. Alcuni dei nostri ospiti hanno voluto raccontare come hanno vissuto questa esperienza: Edera R.: E stato dif ficile lasciare la mia casa, anche se in parte l idea di entrare qui è stata mia. Mia nipote Alda ha accettato con dif ficoltà questa scelta, tanto è ver o che ha cercato di farmi cambiare idea. Non ho molta nostalgia di casa mia, ma quando si fa sentir e, la super o pensando che in Casa Famiglia sono in compagnia, ci sono le mie nuove amiche e tante car e persone che mi aiutano e soprattutto mi ascoltano. Rina R.: Non er o molto affezionata alla mia casa perchè non era di mia pr o- prietà. Finchè c era mio marito ho vissuto ser enamente, ma dopo la sua scomparsa, si è svuotata improvvisamente anche dei più bei ricordi. Questa, ora, è la mia vera casa e qui ricomincio una nuova vita in un clima sereno e familiare, circondata da persone stupende. Lina R.: Quando mio marito fu ricoverato qui la mia pr eoccupazione era lui, tanto è vero che mi sono ammalata. Le mie condizioni peggiorarono e anch io fui ricoverata qui. In questo modo ho avuto la possibilità di stare ancora con mio marito. Casa Famiglia mi ha fatto rinascere, grazie all amore e alle cure di tutto il personale. Mi sono affezionata a tutti e ho pr eso a cuor e questa casa come se fosse mia e, a dir e la verità, un pò lo è. Carla B.: Sono qui da quattr o anni. Ricordo ancora il giorno in cui ho lasciato la mia casa. Chiudendo la porta ho capito che non sarei più tornata. A vevo un nodo in gola che quasi mi sof focava. I primi tempi piangevo sempre perchè nella mia casa sono rimasti tutti i miei ricor di più cari. Venendo in Casa Famiglia ho scoperto una bellissima realtà che non immaginavo; ciò mi ha aiutata a superar e questo dif ficile momento. Grazie a tutte le persone simpatiche e cordiali che qui lavorano con il cuor e, ho ricominciato a vivere. 5...Vivere in Casa Famiglia...

Gli OSPITI di Casa Famiglia Festa d estate Ci sono venuti a trovare il Senatore Mantovani e il nuovo Sindaco di Busto Garolfo 6...Vivere in Casa Famiglia... G iovedì 18 giugno presso la nostra Casa ha avuto luogo l annuale Festa d Estate alla pr esenza di ospiti, personale, volontari e tanti cari amici. Scenario della festa l immenso giardino di Casa Famiglia dove sono stati allestiti tavoli e ombrelloni. Ospiti d eccezione, il Senator e Mario Mantovani e il neo Sindaco di Busto Gar olfo Dott. Angelo Pirazzini accompagnato da alcuni membri della Giunta. E non sono neppur e mancati il Pr esidentedi Sodalitas Sig.ra Marinella Restelli e il Dir ettore Generale Dott. Michele Franceschina. La serata è trascorsa in un clima allegro e sereno sottolineato anche dalla musica di Gigi Ronzio. In questa occasione abbiamo salutato la nostra cara collega Renza Mazzetto che tra pochi giorni raggiungerà il traguardo della pensione. Per lei, il personale della cucina, ha pr eparato e dedicato un enorme torta chiamata Bella Renza, mentre il personale l ha omaggiata con un prezioso dono. E poi non possiamo dimenticare lo staff della nostra mitica cucina capeggiata dallo chef Giacomino, che per tutti i presenti ha preparato un ricco e ottimo buffet. Tutti contenti e soddisfatti, soprattutto gli ospiti perchè per loro la festa è sempre un momento di divertimento e d incontro. M. Luisa U.: Tutto bellissimo! Ho provato una forte emozione ascoltando la musica di Polver e di stelle. Mi ha ricordato l incontro con mio marito e il primo ballo fatto insieme!. Gabriella P.: La serata è stata davvero magnifica! Mai stata meglio!. Romilda B.: In questa Casa fanno miracoli! Tutto è bellissimo e poi chi entra un po malandato qui torna a viver e. Sono stata intervistata dal Senatore Mario Mantovani e gli ho detto che questa Casa dovrebbe chiamarsi: Casa dei Risanati!. Giuseppina B.: E stata proprio una bella serata in allegria!. M. Pia S.: Nulla da ridir e, tutto era perfetto. C era anche il nostro Senatore in perfetta forma che ci ha stretto la mano. E poi la musica bellissima e tante belle persone!. Edera R.: La festa è stata super per la compagnia, la cena, ma soprattutto per la musica. Ho richiesto la musica anziana cioè quella dei nostri tempi e subito sono stata accontentata!. Rina R.: Mi sono divertita molto, circondata da tantissima bella gente. È stato tutto perfetto! Abbiamo anche conosciuto il nuovo Sindaco di Busto Garolfo. E poi c era il Senator e, la gentilissima Sig.ra Marinella e il Direttore. Ora aspetto la prossima festa, speriamo presto!

Gli OSPITI di Casa Famiglia Una storia e un significato Pasqua, storia della colomba Il tradizionale uovo C on la Pasqua si festeggia la Resurr e- zione di Gesù. Il termine Pasqua significa passare oltre e in questo caso si ricor da il passaggio dalla morte alla rinascita di Gesù. I cristiani mangiano in questa occasione l agnello simbolo del sacrificio di Gesù. E usanza r egalare le uova pasquali perché in passato erano considerate simbolo di vita ed avevano quindi un significato augurale. Il dolce tipico pasquale è però la colomba che ha radici lontane. Infatti, verso la metà del VI secolo, venne of ferto ad Alboino, r e dei Longobardi, che stava assediando la città di Pavia, un pane lievitato dalla forma di ciambella. Gli ingredienti erano molto poveri (uova, farina e lievito) rispetto a quelli di a- desso, a cui è stato aggiunto burro, zucchero e canditi. Ma l origine della colomba risale ad una leggenda legata alla battaglia di Legnano. Si narra che una coppia di colombi avesse fatto il nido in una vecchia via di Milano accanto alla finestra di una donna che aveva due figli. Entrambi partir ono per la guerra e la donna, triste, smise di sorridere ai colombi che volarono sul campo di battaglia dirigendo con il loro volo i tiri delle armi. Dopo la vittoria, i colombi si posarono sul pennone del Carr occio e con i figli della donna tornar ono a casa nel loro nido. L uovo di Pasqua ha origini molto antiche che si rifanno a riti legati all' inizio del periodo primaverile, visto come rinnovamento della natura e quindi legato alla fecondità e, nella cultura cristiana, alla resurrezione. Si dice che i primi ad usare l uovo come oggetto bene augurante siano stati i Persiani che festeggiavano l arrivo della primavera con lo scambio di uova di gallina. In Occidente questa usanza risale al 1776, quando il capo dell abbazia di St. Germaindes-Pres donò a re Luigi VII, appena rientrato a Parigi dopo la seconda Crociata, prodotti delle sue terre, incluse uova in gran quantità. Il primo uovo con sorpresa fu regalato a Francesco I di Francia agli albori del XVI sec.: da qui probabilmente ha origine l usanza di inserire un dono all interno dell uovo di cioccolato. La tradizione di regalare uova a Pasqua è collegata al significato della Pasqua come la festa della primavera, della fecondità e del rifiorire della natura. L uovo infatti è simbolo della vita che si rinnova e auspicio di fecondità. Oggi regaliamo ai bambini uova di cioccolato con l augurio che la vita possa riservare loro solo dolcezza. 7...Vivere in Casa Famiglia...

Lieti eventi Vogliamo dedicare questa pagina a due splendide spose. Entrambe hanno lavorato in passato presso la nostra Casa Famiglia. Oggi presso gli uffici di Arconate. Sono ancora parte di noi anche se in un altra sede e in un giorno così importante vogliamo ricordarle. Auguri!!! 8...Vivere in Casa Famiglia... Venerdì 24 aprile 2009 Anna e Christian hanno coronato il loro sogno d amore Siamo davvero contenti per voi tanto che non riusciamo a decidere chi dei due è più fortunato! Congratulazioni!!! Sabato 6 giugno 2009 Emanuela e Davide si sono uniti in matrimonio Vi auguriamo ogni bene e felicità per sempre Felicitazioni!!!

1Speciale scuola media Gli OSPITI di Casa Famiglia Uno scambio generazionale Lunedì 4 maggio abbiamo ricevuto una visita speciale. Ospite della Casa Famiglia la classe 3 C della scuola media Caccia di Busto Gar olfo. Accompagnati dalle pr o- fessoresse Buratti e Biondi, e dal Preside Dott. Germano Marinello, i ragazzi hanno fatto il lor o ingresso in struttura alla scoperta di una nuova r ealtà e soprattutto curiosi di assistere ad una giornata tipo dei nostri ospiti. Dopo il benvenuto alla scolar esca abbiamo spiegato agli alunni qual è la concezione di anziano in Casa Famiglia: non un ricoverato, ma soprattutto una persona, che ha inter essi, sentimenti ed esigenze peculiari che devono esser e sempr e considerati prioritari. Ai ragazzi sono state, inoltre, illustrate le attività in cui sono quotidianamente coinvolti gli ospiti (lettura dei giornali, enigmistica, palestra cognitiva, cineforum, laboratorio manuale e di cucina, redazione giornalino, attività ludiche) e spiegata l importanza del ruolo dell animazione. Per Continua in Casa Famiglia il Progetto Nonno-Nipote questo abbiamo cominciato la mattinata con la r ecita delle preghiere e la lettura del giornale seguiti da una breve pausa caffè. Poi il grande torneo di bowling a squadr e nel quale hanno collaborato attivamente i ragazzi che hanno avuto modo di interagir e e confr ontarsi, attraverso un momento divertente, con gli ospiti. Questa occasione ha permesso loro di comprendere una sfera importante della vita come quella anziana. Il tuto si è svolto in un clima sereno e di divertimento da parte di tutti i presenti e si è concluso con la premiazione della squadra vincente. T ra Nonni e Nipoti è poi avvenuto un simpatico scambio di doni.

Gli OSPITI di Casa Famiglia Uno scambio generazionale Per un giorno siamo tornati giovani 2 Speciale scuola media Natalia R.: Nella nostra Casa è entrata tanta bella gioventù. M. Luisa U.: Sono contentissima! I ragazzi cordiali ed educati, ci hanno fatto sentir e più giovani con il loro entusiasmo e la loro vitalità. Rina R.: Ho chiacchierato con una ragazza. È stato molto piacevole. Edera R.: Per una mattina mi sono sentita la nonna di tanti nipoti. Si sono persino confidati con me. Rita B.: Bellissimo il momento del bowling con le grida d incitamento dei ragazzi. Romilda B.: Mi sono sentita nuovamente giovane tra i giovani. M. Pia S.: E stata proprio una bella mattinata. C era anche Eleonora che mi ha nominata mascotte della squadra! Sarà forse per questo che abbiamo vinto il torneo?. Gabriella P.: Mi sono divertita moltissimo. I ragazzi erano simpaticissimi. Ersilia B.: C erano tanti bei giovanotti che mi hanno aiutato a tirare la palla. Senza di loro non sarei riuscita a far cadere un birillo. Rolando P.: Ho partecipato volentieri a questo incontro. I giovani sono una medicina. Gianni C.: Mi hanno trasmesso tanto entusiasmo e voglia di fare. Che bella gioventù!. Luigi G.: Vedere tanti giovani fa bene alla salute!. Rosa P.: All improvviso mi sono tr ovata circondata da tanti ragazzi, uno più simpatico dell altro. Mi sono divertita molto!. Carla B.: Dovrebbero venire più spesso!. Giovanni F.: Questi ragazzi mi hanno ricordato la mia gioventù. Per un attimo, mi sono rivisto in loro. Rina A.: I giovani d oggi sono arzilli. Ai miei tempi eravamo imbambolati!. M.Luisa U.: Sper o che rimangano sempr e così con queste facce pulite e ser eni perchè, con i tempi che corr ono, c è da star e molto attenti!.

3Speciale scuola media Gli ALUNNI della classe 3ª C Uno scambio generazionale Un esperienza ricca di insegnamenti Questa esperienza ci ha insegnato che: Anche le persone anziane possono divertirsi (Giorgia) Gli anziani hanno molto da raccontar e e da insegnare a noi (Silvia) Aiutare gli altri è bello (Ava) I nonni, anche se a volte possono sembrar e noiosi, in realtà sono molto saggi (Giulia) In questi ambienti gli anziani non sono soli, ma sono ben assistiti e coinvolti in molte iniziative (Flavia) La casa è molto bella e luminosa. Tutti possono essere aiutati e aiutare (Gaia e Alessandra) Un sorriso e un piccolo gesto possono far star bene gli anziani (Francesca) Posso relazionarmi con luoghi e persone a noi giovani quasi sconosciuti (Pamela)

Uno scambio generazionale La classe 3 C ha voluto ringraziare i nonni con un breve scritto: 4 Speciale scuola media Ogni giorno doniamo e riceviamo piccoli ed insignificanti gesti: un saluto, un abbraccio, un bacio, un sorriso, una carezza... Gesti piccoli ma che ai cuori più sensibili portano un pò di luce e colore + ai giorni bui e tristi. Basta poco a rendere speciale un giorno normale. Vi ringraziamo per aver reso diverso questo giorno, Solo grazie alla vostra pazienza e a qualche risata avete trasformato questo giorno. GRAZIE per averci fatto saltare qualche ora di lezione. Siamo sicuri che ci divertiremo e che impareremo molte belle cose! La 3 C ringrazia di cuore ]

Gli OSPITI di Casa Famiglia Arte al femminile Una mostra per ricordare la Festa della Donna I n occasione della Festa della Donna 2009, abbiamo voluto dedicare una mostra che ha visto come pr otagonista l artista Sery Colombo. Le sue oper e sono state esposte per la prima volta pr esso la nostra Casa a partire dall 8 marzo fino al 15 dello stesso mese. Sery Colombo nasce a Magenta (Mi). Autodidatta, ha iniziato disegnando a carboncino dal ver o e ad olio, ispirandosi ai lavori impressionisti. In seguito, ha elaborato personali temi e tecniche con particolar e maestria nell acquarello. Ha studiato scultura alla Libera Accademia di Nova Milanese con il Maestro Vittorio Viviani. Ha tenuto numerose mostre personali e collettive in Italia e all estero, conseguendo lusinghieri successi di critica e di pubblico. Ha partecipato a vari concorsi ottenendo numer osi premi. V ive e lavora ad Arluno. L opera di Sery si esprime con tecniche diverse, dalla scultura all acquerello, in cui viene riconosciuta una particolar e maestria. Sery è una pittrice della natura: anche quando il disegno diventa meno figurativo, la natura rimane il soggetto delle sue opere. La qualità dei suoi disegni a china le ha portato numerosi pr emi e riconoscimenti, con particolari apprezzamenti da parte della critica. Le sue sculture sono sempre molto materiche, anche quando decide di trasformarlo in oggetti di arredamento, come lampade. Nella mostra personale dell aprile 2006, tenuta a Corbetta (Mi), ha voluto accostar e dipinti e acquerelli allo stesso soggetto, più come un completamento, per una visione più ampia dell opera, che per un paragone tra le due tecniche. Sabato 7 marzo 2008 è stato organizzato con la pittrice un incontro di presentazione con gli ospiti della Casa, i familiari, il personale e i volontari. Dopo una breve introduzione, con l artis ta abbiamo visitato la mostra che è stata esposta anche al piano superiore della nostra Casa. Dei quadri abbiamo ammirato i colori e le tecniche, ma soprattutto la bravura di Sery che ha ricevuto molti complimenti. Durante il pomeriggio, sempr e in compagnia della pittrice, abbiamo anticipatamente festeggiato la Festa della Donna con un ottima fetta di torta mimosa preparata dai nostri cuochi Tiziana e Giacomo. La vita può togliermi tutto, ma non mi toglierà mai il senso del bello e della creatività... 13 Casa Famiglia... Casa Aperta

Gli OSPITI di Casa Famiglia I sempr alegher Un appuntamento al quale non possiamo mancare 14 Casa Famiglia... Casa Aperta D omenica 3 maggio alle ore 15 ci siamo avviati al teatro dell oratorio maschile Santo Stefano di Parabiago p er a ssistere a lla c ommedia interpretata dalla compagnia teatrale I Sempr Alegher. La compagnia nasce nel 1991 da un gruppo di amici desider osi di tr ovare un modo nuovo e divertente per esser e di aiuto agli altri. Tale obiettivo è tenacemente perseguito con l allestimento di innumer evoli spettacoli volti a raccogliere fondi a favore di iniziative benefiche. Come ogni anno, la compagnia non vuole mancar e al tradizionale appuntamento con gli ospiti delle case di riposo, per trascorrere un pomeriggio festoso. La commedia, in tr e atti, era interpretata in dialetto milanese ed aveva come titolo San Lur enz Miracolüss. La storia si svolge nella sagr estia della parr occhia di San Lor enzo dove don Ampelio svolge il ruolo di sacerdote accompagnato dalla pepetua Nerina e da Peder, il sacrista. Avvengono tutta una serie di strani furti, sorgono problemi di ogni tipo e infine anche la graticola del San Lorenzo improvvisamente assume un tono tr oppo acceso. Insomma, una commedia divertente, ricca di colpi di scena, ambientata nei mitici anni 60. Rita B.: E stato un bel pomeriggio divertente. Mi sembrava di assistere ad uno spettacolo dei Legnanesi. Romilda B.: Bellissimo! Ho viaggiato sul sedile accanto all autista. L organizzazione è stata perfetta. Mario G.: Tutto bello!. Giovanni C.: E valsa la pena partecipar e. Mi sono divertito. Giovanni F.: Sono tornato nella mia Parabiago. Con noi c erano anche alcuni volontari e parenti. Luigi G.: E stato un giorno diverso dagli altri. Virginia G.: C erano anche mia figlia e mio genero. Ricca M.: Un pomeriggio allegro e in compagnia. Buone le torte. Gabriella P.: Sono stata contenta, la commedia divertente, insomma un bel pomeriggio!. Rosa P.: Mi sono divertita. Con me anche le mie figlie e mio genero. Rina R.: Bravissimi gli attori e bella anche la scenografia. Lina R.: Le sedie erano un pò scomode, ma lo spettacolo è stato bellissimo.

Gli OSPITI di Casa Famiglia Gita ad Arona... e poi il divertimento S abato 6 giugno 2009 si è svolta la gita annuale di Casa Famiglia. Meta di quest anno la città di Ar ona e la visita alla statua di San Carlo Borromeo, meglio conosciuto come San Carlone. L uscita ha visto l adesione numerosa di ospiti personale volontari e par enti per un totale di 50 partecipanti. Al momento della partenza la giornata appariva nuvolosa, poi invece è volta al meglio. Un caldo sole estivo e una leggera br ezza ci hanno accompagnati per l intera giornata r endendola gradevole e ser ena. Arrivati sul posto dopo un viaggio tranquillo, alcuni temerari si sono recati sulla statua del San Carlone da dove hanno ammirato il panorama. Ci siamo poi r ecati nel vicino ristorante per il pranzo, da tutti molto gradito, e nel primo pomeriggio, tutti al lago! Una br eve passeggiata e poi mer enda con gelato. Alle or e 16.00 siamo risaliti sui mezzi per il ritorno in Casa Famiglia. Un po sfiniti ma sicuramente molto soddisfatti della buona riuscita. Rina R.: Una gita bellissima. Non ero mai stata ad Ar ona e questa è stata l occasione ideale. Ottima la compagnia e l organizzazione. Romilda B.: Ho esaudito il desiderio di veder e la statua da vicino. Fosse stato per me sarei salita fino in cima, ma sono stata bloccata. Poi il pomeriggio in riva al lago a gustare il panorama e la frescura. M. Pia S.: Non volevo partecipar e, ma meno male ho cambiato idea. Abbiamo cantato e ci siamo divertiti. Ersilia B.: Ho visto la statua di S. Carlo per la prima volta. Era enorme. Gianni C.: Tutto bene. Ottimo anche il pranzo al ristorante. Anche la passeggiata al lago è stata piacevole. Luigi G.: Bella gita. Sono soddisfatto. Edera R.: Il viaggio è andato bene, sono soddisfatta di tutto. Mi è piaciuta particolarmente la passeggiata in riva al lago dove abbiamo fatto merenda con un bel gelato. Gabriella P.: Un posto meraviglioso, giornata di sole, bellissimo il lago, ottima compagnia. Cosa si può volere di più?. Olga N.: Benone, una meraviglia! Non volevo partecipare invece è stata una bella passeggiata soprattutto in riva al lago!. Giuseppina V.: Nulla da ridir e. Siamo stati benissimo. Una bellissima giornata. Laura S. (Infermiera professionale): La gita è riuscita nel miglior e dei modi. Gli ospiti sono stati molto soddisfatti e contenti per aver trascorso una giornata diversa dal solito. Mirella M. (ASA): La gita è stata tranquilla e divertente. Abbiamo inoltr e avuto un grande aiuto dai volontari sempre disponibili e presenti. Gli ospiti sono rimasti molto colpiti dal panorama, che si poteva ammirar e dalla terrazza del ristorante, e dalla passeggiata sul lungolago. 15 Casa Famiglia... Casa Aperta

Gli OSPITI di Casa Famiglia Gita ad Arona Un appuntamento al quale non possiamo mancare 16...La pagina della cultura... I l colosso di San Carlo Borr o- meo, chiamato amichevolmente San Carlone, è situato nell omonima frazione San Carlo sulle colline adiacenti il lago là dove inizia l Alto V ergante, vicino ad Arona. L iniziativa di costruir e un Sacr o Monte dedicato a San Carlo Borr omeo su un altura posta alle spalle della città di Arona, ove il santo era nato nel 1538, fu promossa dal padre oblato Marco Aurelio Gattarola in occasione della cerimonia di beatificazione del Santo avvenuta nel 1610, con lo scopo di celebrare la figura dell arcivescovo di Milano, ma soprattutto alcune sue qualità come la carità, la pietà e la devozione, ma anche la grande opera di apostolato. La statua, alta 24 metri a cui vanno aggiunti i 12 metri di basamento, domina il lago. L opera è stata eseguita dal 1614 al 1697, disegnata da Giovanni Battista Cr espi detto il Cerano ed eseguita da Siro Zanella Bernardo Falcone; la costruzione fu appr ovata anche dal cardinale Federico Borromeo, cugino del santo. Nel 1698 fu terminato quello che popolarmente è detto Sancarlone. Inizialmente doveva esser e in marmo ma furono poi utilizzati grossi fogli di rame uniti da altrettanti chiodi e al suo interno vi è una ripida scala che rende possibile l accesso fino in cima alla statua da dove si può osservare il panorama circostante, ovvero il bel panorama offerto dal Lago Maggiore. Carlo Borromeo (1538-1584), che fu santificato nel 1610, nacque ad Arona dalla potente famiglia che dominava sul bacino del basso e medio Verbano. Avviato alla carriera ecclesiastica, si laureò a Pavia in diritto civile ed ecclesiastico. A soli 22 anni fu nominato car dinale e a Roma svolse importanti compiti presso lo zio papa Pio IV, contribuendo fra l altr o alla conclusione del Concilio di Trento. Nel 1567 divenne arcivescovo di Milano e intrapr ese, nel pieno spirito della riforma cattolica, una radicale ristrutturazione della diocesi della quale visitò anche le più piccole e disperse parrocchie. Inoltre, richiamò il cler o ai suoi doveri, fondando nuove parr occhie, confraternite e seminari. La statua di San Carlo Borr omeo è posta su un rilievo al quale si accede da una scalinata.

Pinuccia TOTE volontaria La foresta Il giudizio universale Racconti tratti dal libro C è qualcuno lassù? di Bruno Ferrero D urante le vacanze, un uomo era uscito a passeggio in una for esta che si estendeva ai margini del villaggio dove si trovava. Errò per un paio d ore e poi si perse. Girò a lungo nel tentativo di trovare la strada per tornare al villaggio, pr ovò tutti i sentieri, ma nessuno lo portava fuori dalla foresta. Improvvisamente s imbattè in un altra persona che, come lui, stava camminando nella foresta e gridò: Grazie a Dio c è un altr o essere umano. Mi puoi indicare la strada per tornare in paese?. L altro uomo gli rispose: No, anch io purtr oppo mi sono perso. Ma c è un modo per esserci d aiuto; è quello di dirci quali sentieri abbiamo provato inutilmente. Questo ci aiuterà a tr o- vare quello che ci porterà fuori. Un giorno in un bosco molto frequentato scoppiò un incendio. Tutti fuggirono pr esi dal panico. Rimaser o soltanto un cieco e uno zoppo. In pr eda alla paura, il cieco si stava proprio dirigendo verso il fronte dell incendio. Non di là! - gli gridò lo zoppo - finirai nel fuoco!. Da che parte allora? - gli chiese il cieco. Io posso indicarti la strada - rispose lo zoppo - ma non posso correre. Se tu mi prendi sulle tue spalle, potremo scappare tutti e due molto più in fretta e metter ci al sicur o. Il cieco seguì il consiglio dello zoppo e i due si salvar ono insieme. Se sapessimo mettere insieme le nostre esperienze, le nostre speranze e le nostre delusioni, le nostre ferite e le nostre conquiste, ci potremmo, molto facilmente, salvare tutti. D opo una vita semplice e serena, una donna morì e si tr ovò subito a far parte di una lunga e or dinatissima processione di persone che avanzavano lentamente verso il giudice supremo. Man mano che si avvicinava alla meta, udiva sempre più distintamente le par ole del Signore. Udì così che il Signore diceva a uno: Tu mi hai soccorso quando er o ferito sull autostrada e mi hai portato all ospedale, entra nel mio paradiso. Poi a un altro: Tu hai fatto un prestito senza interessi a una vedova, vieni a ricevere il premio eterno. E ancora: Tu hai fatto gratuitamente operazioni chirurgiche molto dif ficili, aiutami a ridare la speranza a molti, entra nel mio regno. E così via. La povera donna venne presa dallo sgomento perchè, per quanto si sforzasse, non ricordava di avere fatto in vita sua niente di eccezionale. Cercò di lasciare la fila per avere il tempo di pensare, ma non le fu assolutamente possibile: un angelo sorridente, ma deciso non le permise di abbandonare la lunga coda. Col cuore che batteva forte, e tanto timore, arrivò davanti al Signore. Subito si sentì avvolta dal suo sorriso. Tu hai stirato tutte le mie camicie... entra nella mia felicità. A volte sembra così dif ficile immaginar e quanto sia straordinario l ordinario. 17...La pagina della cultura...

18La pagina della poesia Luigia NIZZOLINI volontaria Alla futura mamma Giovane donna, futura madre, come sua collaboratrice Dio ti ha scelta, mettendo nel tuo grembo il germe di una nuova vita. Accetta con gioia questo dono! Il tuo corpo si sta trasformando per accogliere il mirabile tesoro. Più luminoso diventa il tuo viso, più radioso il tuo sguardo pensando alla creatura che solo tu puoi sentire, coccolare, nutrire finchè verrà il momento in cui a parenti e amici la potrai mostrare. La donna e il suo futuro Vedo un futuro di rosa vestito dove la donna, non solo madre e sposa, altri ruoli sogna di coprire. Pur non disdegnando le domestiche mura, il mondo vuol affrontare e il suo contributo offrire. Non più sottomessa e relegata, ma dinamica sorgente d iniziative. Prezioso è il suo contributo: in ogni campo tanto bene può apportare. Con la sua sensibilità molto sollievo può recare e con il suo innato amore anche ai più miseri arrivare. Nel suo cammino Diversi ostacoli incontrerà, ma l obiettivo prefisso, con coraggio e decisione, a raggiungere riuscirà.

a cura di Elena ZANZOTTERA animatrice 2008 ODISSEA NELL OSPIZIO BIANCHI FABIO BIANCHI MARIO 202 PAGINE EURO 13,00 MONDADORI ISTRUZIONI PER RESTARE INTELLIGENTI ALBERTO OLIVIERO 160 PAGINE EURO 14,00 RIZZOLI EDITORE C autore è il nonno che dall'oculista ha chiesto delle "lenti fotor omantiche", quello che lamentandosi dell'ospedale con il figlio ha sentenziato: "Qui è come essere nel Bronxon" e quell'altro che al ristorante ha chiesto "un piatto di baccalà mentecatto". Strafalcioni, barzellette, piccole storielle e tanto altr o ancora. "Mio nipote c'ha il televisor e al plasmon", divertente e tenera raccolta di umorismo che ha per oggetto e per pr otagonisti i nonni italiani. È dalle loro bocche, digiune di latino, inglese e di nuove t ecnologie, che arrivano le e- spressioni più buffe e i neologismi più incredibili. L presenta un programma di allenamento per mantenere la mente in perfetta forma ad ogni età e pr epararla ad invecchiar e nel migliore dei modi. Sappiamo tutti che il nostro cervello va incontro a un naturale decadimento e che dopo i cinquant anni la per dita di neuroni procede a un ritmo più intenso. Il cervello è un or gano capace di superar e quelli che sembrerebbero i limiti fisici. Bisogna però tenerlo in eser cizio con gli stimoli giusti. Oliviero illustra inoltr e i principi essenziali di un regime di vita che mira a contrastar e, fin da quando siamo giovani, gli ef fetti negativi dell invecchiamento. Se vogliamo viver e con pienezza ogni fase della nostra esistenza dobbiamo imparar e a occuparci di noi, e questo libro è un percorso attrezzato di fitness mentale. Non è mai troppo presto prepararsi alla terza età e non è mai troppo tardi per rimediare ai danni che il tempo può arrecare. In collaborazione con LIBRERIA TEMPOLIBRO Via Manzoni,49 - Busto Garolfo Tel. 0331/537339 19 Spazio...alla lettura

Di tutto......un po 20 Aprile 04 Castellanelli Esterina 04 Bosetti Carla 11 Sella Duilio 11 Rampinelli Rina 16 Binaghi Ausilia 20 Zanzottera Pasqualina 20 Garavaglia Lorenzo 22 Proverbio Olga Tanti auguri a... Maggio 05 Re Sartò Giovanni 15 Bottini Edvige 15 Capra Romilda 19 Pisoni Carolina 20 Vergani Giuseppina 21 Bonomi Romilda 22 Bottini Franco 23 Mona Teresa 30 Vella Maria Tiziana PISONI Cuoca Calamaretti con i finocchi INGREDIENTI PER 4 PERSONE: 16 calamaretti piccoli 1 finocchio 1 arancia 1 dl olio d oliva extravergine sale Giugno 03 Morlacchi Ricca 04 Rossetti Natalia 06 Tarantini Immacolata 11 Colombo Adalgisa 12 Candiani Adele 13 Giola Luigi Celeste 14 Ruggiero Addolorata 15 Ceriotti Luigia 26 Binaghi Rita Pelare al vivo l arancia, eliminando la buccia e anche la parte bianca, staccar e gli spicchi e raccogliere il succo d arancia in una ciotola. Tagliare a listarelle sottili un pezzetto di buccia d arancia; scottarle in acqua in ebollizione per qualche minuto, quindi scolarle. Pulire i calamaretti e lavarli. Eliminare le foglie esterne più dure e pareggiare le estremità del finocchio; lavarlo e tagliarlo a listarelle. Mettere in un tegame qualche cucchiaio d olio, aggiungere il finocchio e 1 dl di acqua, insaporire con un pizzico di sale e cuocere per 6-7 minuti a tegame coperto finchè il finocchio risulterà tener o. Unire i calamaretti e cuocere per 1-2 minuti. Scolare i finocchi e i calamari, unire gli spicchi d arancia e le listarelle di buccia scottate; condire con l olio rimasto, mescolato con il succo d arancia, e un pizzico di sale. Per la realizzazione di «TRA DI NOI» hanno collaborato: gli ospiti di Casa Famiglia, il Vice-Coordinatore Ugo Zorco, la Sig.ra Marinella Restelli, l infermiera Laura Spigolon, l animatrice Elena Zanzottera, l ASA Rachele Nebuloni, la cuoca Tiziana Pisoni, le volontarie Luigia Nizzolini e Pinuccia T otè, Marco Parotti.