La carta è costituito da materie prime fibrose prevalentemente vegetali, unite per feltrazione ed essiccate, inoltre questo prodotto può essere arricchito da collanti, cariche minerali, coloranti ed additivi diversi. La carta è un materiale sottile e flessibile. È formata da milioni di fibre vegetali. Per farla è necessaria la cellulosa, un insieme di fibre sottili che si ricavano dai vegetali. Si preferisce ricavarla dal legno, perché costa meno. La Carta può essere anche riciclata fino a 7 volte, per migliorare l'ambiente e abbassare i costi di produzione.
La materia prima per fare la carta è il legno degli alberi. Una materia secondaria per la produzione della carta è la carta recuperata. Dagli alberi si ricava la pasta per carta che principalmente è di due tipi: la pastalegno e la cellulosa. La preparazione della pastalegno si ottiene sminuzzando il legno con un particolare macchinario chiamato sfibratore. Mentre la cellulosa si ottiene mediante un processo chimico grazie ad un macchinario chiamato bollitore grazie al quale si libera dalle fibre legnose la pregiata cellulosa.
Il processo di fabbricazione consiste in vari stadi che portano alla formazione della carta a partire dal legno. I principali stadi sono: Preparazione delle fibre: spappolamento; Sbiancamento; Formazione del foglio e pressatura; Trattamenti superficiali vari; Essiccamento. Cellulosa ed emicellulosa costituiscono le fibre del legno, mentre la lignina è l'interfibra che le tiene unite. Agli albori dell'industria cartaria si creavano i fogli manualmente, poi furono sviluppate macchine per la produzione in continuo della carta. Inizialmente si trattava di fabbriche che utilizzavano il processo completo dal taglio degli alberi fino alla carta. Oggi la maggior parte delle industrie utilizza come materia prima polpa di cellulosa prodotta altrove. Il materiale più comunemente usato è la polpa di legno o di cellulosa, solitamente legno tenero come per esempio l'abete o il pioppo, ma - a seconda degli usi - si possono utilizzare anche altre fibre come cotone, lino e canapa, oltre che, ovviamente, carta riciclata.
I prodotti cartari sono usati in 6 grandi categorie: Carta da stampa: usata generalmente per stampa di giornali, guide telefoniche, volumi pubblicitari e anche carte speciali come carte geografiche e carta moneta; Carta da scrivere e per ufficio: usata per buste, carta per quaderni, carta per disegno, carta per fotocopie, carta carbone e copiativa; Carta da imballaggio: usata per carte per alimenti, carta pergamena, carte siliconate; Cartoni e cartoncini: usata per cartoni a più strati, cartoni ondulati, carta da onda, cartoni pressati; Articoli igienico-sanitari: carta igienica, fazzoletti, tovaglie e tovaglioli, carte per uso medico; Carta per uso industriale: usata per cavi elettrici e condensatori, carte per sigarette, carte per la fotografia, carta adesiva e carta da parati.
Come tutti i rifiuti, la carta pone problemi di smaltimento. La carta è però un materiale riciclabile, poiché la cellulosa che contiene può essere sottoposta a ripetuti utilizzi. La carta recuperata può essere trattata e riutilizzata come materia seconda per la produzione di nuova carta. La raccolta differenziata della carta riguarda tutti i vari prodotti di carta. Le fasi del riciclaggio della carta sono: Raccolta e stoccaggio; Pressatura e legatura in balle; Sminuzzamento; Sbiancamento per eliminare l inchiostro (disinchiostrazione); Riduzione in poltiglia con aggiunta di acqua calda; Affinamento dove vengono tolte le impurità; Aggiunta di cellulosa vergine, in proporzioni diverse a seconda dell uso futuro. A questo punto del ciclo, la cellulosa contenuta nella carta-rifiuto è ritornata ad essere una materia prima pronta a rientrare nel ciclo di produzione. La macchina cosiddetta continua provvede infine a stendere, disidratare, pressare l impasto, con il passaggio attraverso vari rulli, fino all'avvolgimento finale in bobine, da inviare alle cartotecniche, dove la carta viene trasformata ulteriormente per ottenere i nuovi imballaggi e prodotti finiti.