Riccardo Villani LA PROCREAZIONE ASSISTITA La nuova legge 19 febbraio 2004, n. 40 G. Giappichelli Editore - Torino
Prefazione XI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. CAPITOLO 1 LA NUOVA LEGGE Introduzione La procreazione medicalmente assistita: evoluzione terminologica Chiarimenti terminologici e tecnici La situazione italiana sino ad oggi La situazione della PMA in alcuni Paesi europei 5.1. Austria 5.2. Francia 5.3. Germania 5.4. Gran Bretagna 5.5. Spagna 5.6. Svezia 5.7. Svizzera Struttura e opzioni fondamentali della nuova legge sulla PMA Sterilitä e infertilitä nella legge n. 40 del 2004 1 4 7 9 13 14 15 16 17 19 21 22 22 24 CAPITOLO 2 L'EMBRIONE 1. La tutela del «concepito-embrione» (art. 1) 29 2. La tutela costituzionale del concepito 31 3. La tutela codicistica 32 4. Altre norme indirizzate al concepito 35 5. Gli apporti della giurisprudenza alla elaborazione di una tutela del concepito 35
VI La procreazione assistita pag. 6. II «falso problema» della capacitä giuridica del concepito 38 7. Gli effetti della nuova legge sulla PMA 39 8. Le conseguenze giuridiche deltaccoglimento dell'una o dell'altra nozione di embrione 40 8.1. (Segue) a) la fecondazione quäle momento iniziale della vita 40 8.2. (Segue) b) la fecondazione quäle semplice fase biologica 43 9. L'inammissibilitä dell'equazione «embrione = persona» 45 10. II presunto contrasto della nuova normativa con la legge n. 194 del 1978 sull'interruzione volontaria della gravidanza 48 11. Conclusioni 53 CAPITOLO 3 LA PMA OMOLOGA: IPRESUPPOSTIOGGETTIVI 1. Introduzione (art. 4) 57 2. L'«impossibilitä» della procreazione 59 3. L'impossibilitä di accedere alla PMA per i portatori di malattie genetiche ehe non siano sterili o infertili 60 3.1. (Segue) gli argomenti contro la diagnosi preimpianto 61 3.2. (Segue) gli argomenti a favore della diagnosi preimpianto 62 3.3. (Segue) conclusioni 63 4. La «gradualitä» come criterio applicativo delle teeniche di PMA [art. 4, comma 2, lett. a)] 65 CAPITOLO 4 LA PMA OMOLOGA: I PRESUPPOSTI SOGGETTIVI 1. I requisiti soggettivi per accedere alle teeniche di PMA (art. 5) 67 2. La maggiore etä dei soggetti ehe accedono alle teeniche di PMA 69 3. II requisito del coniugio o della convivenza 71 4. L'etä potenzialmente fertile di chi si deve sottoporre alla PMA 72 5. II requisito della esistenza in vita dei soggetti richiedenti (rinvio) 75
Indice VII CAPITOLO 5 IL CONSENSOINFORMATO 1. La nuova disposizione di legge (art. 6) 77 2. I presupposti della necessitä del consenso 78 3. II divieto di revoca del consenso dopo la fecondazione dell'ovulo (art. 6, comma 3): le conseguenze dell'eventuale violazione 82 4. L'efficacia della revoca «tardiva» del consenso 83 5. La revocabilitä del consenso da parte di un solo coniuge 88 6. L'eventuale contrasto tra le volontä dei coniugi 90 7. Conclusioni sulla revocabilitä del consenso e sorte degli embrioni non impiantati 91 8. La possibilitä, riconosciuta al medico, di decidere di non procedere nell'applicazione delle teeniche di PMA (art. 6, comma 4) 93 9. I costi della procedura (art. 6, comma 2) 95 CAPITOLO 6 LO STATO GIURIDICO DEL NATO 1. Introduzione 99 2. Lo Status giuridico del nato da PMA 100 2.1. (Segue) d) la tutela dei soli nati da PMA omologa 101 2.2. (Segue) b) la «imposizione» del riconoseimento del figlio nato da pratiche di PMA 101 2.3. (Segue) c) la condizione di avere espresso la volontä di ricorrere alla PMA ai sensi dell'art. 6 104 3. II divieto di anonimato della madre 107 4. Conclusioni 108 CAPITOLO 7 IL REGISTRO DELLE STRUTTURE AUTORIZZATE E DEI NATI DA PMA 1. La situazione dei Centri in Italia sino ad oggi 111 2. Le strutture autorizzate all'applicazione delle teeniche di PMA (art. 10) 113 3. II Registro delle strutture e l'obbligatorietä dell'iscrizione (art. 11, commi 1 e 2) 115 4. I nati a seguito di PMA: la creazione di una nuova categoria di soggetti? 117
VIII La procreazione assistita CAPITOLO 8 LA FECONDAZIONE ETEROLOGA Pag- 1. II problema della fecondazione eterologa 119 1.1. (Segue) gli argomenti addotti a sostegno del divieto della PMA eterologa 120 1.2. (Segue) gli argomenti addotti a favore dell'ammissibilitä della PMA eterologa 122 1.3. (Segue) la nostra posizione e la scelta operata dal Legislatore 124 2. II divieto di disconoscimento del nato da parte del padre «sociale» (art. 9, comma 1): l'evoluzione giurisprudenziale 126 2.1. (Segue) la posizione del Tribunale di Roma del 1956 126 2.2. (Segue) la posizione del Tribunale di Cremona del 1994 127 2.3. (Segue) la posizione della Corte di appello di Brescia del 1995 129 2.4. (Segue) la posizione della Corte costituzionale del 1998 130 2.5. (Segue) la posizione della Corte di cassazione del 1999 132 2.6. (Segue) la posizione del Tribunale di Napoli del 1999 136 3. La soluzione adottata dalla nuova legge 139 4. La soprawivenza dell'adulterio tra le cause ehe giustificano il disconoscimento di paternitä 140 5. Le conseguenze della violazione del divieto nei confronti del donatore (art. 9, comma 3) 144 6. Le conseguenze della violazione del divieto nei confronti del nato: il suo Status 149 CAPITOLO 9 LA MATERNITÄ SURROGATA 1. Introduzione 151 2. Le fattispecie 153 3. La donazione di ovocita 154 3.1. (Segue) la punibilitä di chi ricorre alla donazione di ovocita (art. 12, comma 6) 156 4. La locazione d'utero e la maternitä surrogata vera e propria: gli apporti della giurisprudenza 158 5. L'attribuzione della maternitä alla luce degli attuali indici legislativi e della nuova legge sulla PMA 162 6. La possibilitä di aggiramento della norma. Conseguenze 167 7. L'individuazione della paternitä all'interno della surrogazione di maternitä 169
Indice IX 8. La efficacia degli accordi di sostituzione 171 9. Conclusioni 172 CAPITOLO 10 LA FECONDAZIONE POSTMORTEM 1. Introduzione alla problematica 175 2. Le posizioni di dottrina e giurisprudenza 176 3. L'insufficienza della disposizione della nuova legge 178 4. H momento in cui deve essere accertata la «comune esistenza in vita» dei richiedenti la PMA 179 5. Il ricorso alla fecondazione post mortem nonostante il divieto: lo Status del nato 183 5.1. (Segue) lo Status del figlio nato entro 300 giorni dalla morte del padre 184 5.2. (Segue) lo Status del figlio nato dopo 300 giorni dalla morte del padre e l'evoluzione del concetto di concepimento 186 5.2.1. (Segue) figlio nato da genitori coniugati 186 5.2.2. (Segue) figlio nato da genitori non coniugati 189 6. I diritti successori del nato da fecondazione post mortem 190 CAPITOLO 11 MISURE A TUTELA DELL'EMBRIONE 1. Introduzione 193 2. II divieto di «produzione» di embrioni umani [art. 13, comma 3, lett. a)] 194 3. II divieto di «sperimentazione» sugli embrioni umani (art. 13, comma 1) 195 4. La «ricerca» sugli embrioni umani (art. 13, comma 2) 199 5. Altri interventi su embrioni egameti [art. 13, comma 3, lett. b),c)ed)] 202 6. II divieto di crioconservazione e di soppressione degli embrioni (art. 14, comma 1) 205 7. II numero massimo di embrioni producibile, il loro unico e contemporaneo impianto (art. 14, comma 2) e il divieto della riduzione delle gravidanze plurime (art. 14, comma 4) 207 8. Conclusioni 210
X La procreazione assistita pag. CAPITOLO 12 LE SANZIONI 1. II sistema approntato dalla nuova legge 213 2. Divieti e sanzioni amministrative 213 3. Divieti e sanzioni penali 219 4. La reale applicabilitä delle pene accessorie 223 5. Riflessioni finali sull'apparato sanzionatorio 225 CAPITOLO 13 ICONSULTORIFAMILIARIE L'OBIEZIONE DI COSCIENZA 1. Ulteriori disposizioni della legge n. 40 del 2004 227 2. La modifica della legge n. 405 del 1975 sui consultori familiari (art. 3) 227 3. L'obiezione di coscienza (art. 16) 232 CAPITOLO 14 DIRITTO TRANSITORIO 1. La concreta operativitä della nuova normativa (art. 17, comma 1) 235 2. La conservazione degli embrioni prodotti prima dell'entrata in vigore della nuova legge (art. 17, comma 3) 237 3. L'elenco degli embrioni prodotti prima dell'entrata in vigore della nuova legge e dei nomi di coloro ehe hanno fatto ricorso a teeniche di PMA (art. 17, comma 3) 238 APPENDICE Legge 19 febbraio 2004, n. 40 241