Uscita didattica al Palazzo Tanasso.. Il 29 Ottobre, noi, classe 2^A, siamo andati a Portocannone, in visita al Palazzo Tanasso. Ci siamo preparati molto, su cosa potevamo chiedere alla nostra guida, Ester Tanasso, (è un erede della famiglia Tanasso ed è l attuale proprietaria del palazzo assieme ad un suo cugino), eseguendo anche dei compiti, cioè che ci siamo preparati delle domande. Sulla porta, affianco all entrata, abbiamo notato, incisa, una frase che diceva: VIVO NE L OPRE E NE LA LVCE ESVLTO. In quel momento, la signora Ester, ci ha spiegato che il palazzo, venne costruito nel 1735 ed, inizialmente, apparteneva al Barone di Guglionesi, Carlo Diego Cini e per questo, un tempo, si chiamava Palazzo Cini. A quei tempi, serviva, ovvero veniva utilizzata come postazione difensiva ed aveva ed ha ancora delle piccole finestre, per favorire la vista del nemico e per ucciderlo. Il 18 Maggio del 1835, però, siccome il Barone Carlo Diego Cini non riusciva a completarlo, lo vendette alla famiglia Tanasso, che completò la costruzione. Per favorire questa vendita, fu firmato un contratto. In seguito, abbiamo osservato in alto, quasi sul soffitto, lo STEMMA BARONALE.
In tutto, questo palazzo ha 18 stanze... le pareti sono ricche di dipinti, fatti più o meno nel 1943 da Ugo Forza, un pittore. Poi, abbiamo avuto l occasione di entrare nel palazzo, precisamente in una stanza detta INGRESSINO (ingresso). Su un tavolino basso, abbiamo notato una statua, rappresentante un uomo, questa è chiamata "Faro Danzante". Vicino le finestre all'entrata, c'era una bellissima grata che rappresentava fiori e rami, intrecciati, voluti da Guido Maier. Grazie a queste, la casa, diventò una vera dimora. In seguito, siamo entrati in una stanza, che sembrava uno studio, oppure una libreria. Aveva una scrivania piena di libri antichissimi, che appartenevano al nonno di Ester, siccome era un avvocato. Alla parete di quella stanza, tra i vari quadri antichi, c'era la laurea in giurisprudenza del nonno, risalente al 29 agosto del 1891. Ester, ha trovato, giù in un ripostiglio, molti oggetti antichi, appartenenti a quando lei era piccola e, quelli intatti, gli ha conservati.
Ha trovato inoltre, molte lettere da cui ha ricavato informazioni sulla sua famiglia. Sulla parete, verso il soffitto, c'è la lettera "T", che stà per Tanasso. In seguito, siamo entrati in una stanza, detta salotto d'oro, che assomigliava ad una sala da pranzo ed era la stanza più fragile perchè poggia su un terreno che tende a franare. Poi siamo entrati in una stanza più piccola con il soffitto dipinto con le tempere, con colori molto vivaci. Sul muro, abbiamo notato dei piatti dipinti a mano e la signora Ester Tanasso, ci ha spiegato che codesti piatti appartenevano ai soldati. In seguito, siamo entrati nella camera rossa, che precedentemente era una camera da letto ed inoltre, c'è anche una cappella, dedicata alla Madonna del Rosario nella quale abbiamo visto molte foto della Famiglia di Ester, a proposito di foto... ne abbiamo fatte molte in quell'uscita scolastica, mi mostriamo alcune... Entrando c'è una piccola stanza, come una sala d'attesa, con due divanetti, una poltroncine e un putto, più precisamente quello si chiama Famo Danzante, è una copia perchè quello originale si trova nel museo archeologico di Napoli.
Famo danzante:
Le finestre sono con vetri colorati:
La biblioteca:
C'era uno stemma, sul soffitto della biblioteca, non si sa se era della famiglia Cini o della famiglia Tanasso. Stemma:
Abbiamo notato che il soffitto della biblioteca era molto decorato, questo è un particolare della decorazione del soffitto. Decorazione del soffitto:
La sala da pranzo:
Dopo la seconda guerra mondiale, la casa è stata decapitata, sono stati ritrovati dei piatti integri. I Piatti integri:
Le pitture sul soffito non sono state minimamente toccate sono così come le vediamo. Le pittutre:
I pavimenti:
Gli oggetti sono molti curiosi:
I soffitti:
Insomma, ci siamo divertiti, è stata una bella esperienza: